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mercoledì 3 maggio 2017

Appello per la pubblicazione della nuova Collana “Divinitas Verbi - Studi e discussioni di epistemologia teologica"

l’Appello che segue è è stato elaborato da Mons. Antonio Livi, unitamente a Padre Serafino Lanzetta e a Enrico Maria Radaelli per chiedere a tutti quegli uomini di buona volontà sorretti dall’amore per la sana dottrina di partecipare alla continuazione del lavoro teologico realizzato dalla gloriosa rivista Divinitas, fondata da Mons. Antonio Piolanti e continuata da Mons. Gherardini, il quale aveva designato l'amico e collega Mons. Livi a prendere il suo posto, concedendogli la proprietà della testata. Mons. Livi, che aveva già approntato il primo numero della nuova serie, si è visto costretto a rinunciare all'impresa per un inopinato intervento della Santa Sede, che sembra voler riattivare le pubblicazioni di Divinitas all'interno del Vaticano. A questo punto, Mons. Livi, allo scopo di continuare un lavoro di alto valore scientifico e dunque di grande utilità per preservare la dottrina della fede dalle tendenze eterodosse della teologia attuale, ha istituito presso la sua casa editrice romana una nuova collana di monografie chiamandola “Divinitas Verbi - Studi e discussioni di epistemologia teologica", nella quale saranno pubblicati studi e ricerche dei medesimi autori che avevano collaborato con Mons. Gherardini fino al momento della sospensione delle pubblicazioni di Divinitas, ossia lo stesso Antonio Livi, e poi altri come Alain Contat, Serafino Lanzetta, Mario Pangallo ed Enrico Maria Radaelli.
Nella presente congiuntura ecclesiale, l'Opera intende difendere le ragioni dei “dubia” alla Amoris Lætitia e continuare la linea di rigorosa critica epistemologica tenuta dal precedente direttore, Mons. Gherardini, nei confronti della "ermenutica della rottura" del Vaticano II rispetto al Magistero precedente, dando una piattaforma editoriale di riconosciuta autorevolezza scientifica (non ideologica o politica) alla radicale contestazione della falsa teologia oggi purtroppo egemone, in nome della vera "ermeneutica della continuità con la Tradizione della Chiesa", che è diritto e dovere di chi è in grado di farla, avendone non solo la competenza ma anche la libertà da condizionamenti del potere costituito e da interessi temporali.

Carissimi Amici,
come certamente sapete, è da qualche mese, precisamente dall’inizio dell’anno in corso, che si attende tutti con trepidazione l’uscita del n. 1 della Nuova Serie di Divinitas, sotto la nuova direzione di Mons. Antonio Livi. Ma il Signore ci chiama tutti a contribuire con coraggio e generosità al parto della Nuova Serie, che, come ci si poteva aspettare, è molto osteggiata.

Infatti, Mons. Antonio Livi, che nel 1989 era stato cooptato come socio ordinario della Pontificia Accademia di San Tommaso da Mons. Antonio Piolanti, era stato designato da Mons. Brunero Gherardini, proprietario e direttore della testata, come suo successore nella direzione di Divinitas, fondata dallo stesso Mons. Piolanti. A tale scopo Mons. Gherardini aveva trasmesso a Mons. Livi, con una scrittura privata del gennaio 2016, la proprietà letteraria della testata.

La Segreteria di Stato ha però disposto nel giugno del 2016 che la rivista continui a essere pubblicata in Vaticano, con un direttore che non è però quello designato da Mons. Gherardini, in onore del quale Mons. Livi aveva già preparato un primo numero di Divinitas dedicato al tema dell’ermeneutica del Magistero, con un articolo di saluto redatto all’uopo dallo stesso Mons. Gherardini.

Per non rinunciare del tutto al progetto caldeggiato proprio da Mons. Gherardini, la decisione di Mons. Livi è stata allora, in accordo con lui, quella di creare presso la sua casa editrice (la Leonardo da Vinci) una collana di monografie che avrà come nome “Divinitas Verbi - Quaderni di epistemologia teologica” e che inizierà proprio con la monografia sull’ermeneutica del Magistero già approntata.

Per rendere possibile la pubblicazione di questo primo volume della collana e dei seguenti (previsti a scadenza semestrale) è necessario che quanti più sostenitori si affrettino a prenotare questo primo volume e i quattro successivi con un versamento di Euro 100,00 alla Casa Editrice Leonardo da Vinci, indicando come causale “Acquisto anticipato del primo numero e dei 4 successivi della collana Divinitas”. Il versamento va effettuato sul ccp 36440048, intestato a Casa Editrice Leonardo da Vinci, conto corrente bancario presso BancoPosta (Roma), IBAN: IT45 B076 0103 2000 0003 6440 048. Per ricevere la rivista basterà scrivere l’indirizzo ove si vuole farsela recapitare, segnalando l’avvenuto versamento, a: acquisti@editriceleonardo.net. 

Con questa nuova collana della Leonardo da Vinci, Mons. Livi si propone la difesa delle ragioni dei “dubia” alla Amoris Lætitia e la continuazione della linea di oculata e rigorosa critica tenuta da Mons. Gherardini intorno al magistero della Chiesa e dei suoi Pastori dal Vaticano II a oggi, dando una piattaforma editoriale di riconosciuta autorevolezza scientifica ad autori che hanno la competenza e la vocazione apostolica per contrastare autorevolmente le diverse forme della falsa teologia neomodernista che hanno occupato alcuni gangli vitali della Chiesa e - citiamo Mons. Schneider in una recente sua conferenza - le Cattedre « anche ai livelli più alti ».

Mons. Antonio Livi potrà garantire, sia pure in questo diverso modo, la continuità del servizio alla fede svolto dall’antica testata, fondata nel 1954 dal lungimirante Mons. Prof. Antonio Piolanti, prima di tutto per il fatto di mantenere la direzione attraverso personalità (prima due Professori e Presidi della Facoltà di Teologia, ora un Professore e Preside della Facoltà di Filosofia) formate tutte e sempre nella gloriosa Pontificia Università Lateranense (l’Università “del Papa”), i quali condividono seriamente la medesima linea di rigorosa pratica della teologia sacra, intesa come elaborazione di ipotesi scientifiche di interpretazione razionale del dogma, sempre nel solco della Tradizione e sempre aperta a nuovi sviluppi secondo i principi suggeriti dal Lerinense: « In eodem scilicet dogmate, eodem sensu, eadem sententia », cioè “Nello stesso dogma, nello stesso senso, nella stessa interpretazione”, v. nota a Cost. dogm. De Fide catholica, 4, Denz 3020. Tale sensus Ecclesiæ promuoverà in mezzo al Popolo di Dio la percezione della bellezza delle verità rivelate, da comprendere alla luce della recta ratio naturale, che è pure partecipazione della Prima Veritas. Ciò consentirà finalmente una adeguata ermeneutica (scientifica, non ideologica o politica) dei documenti del magistero ecclesiastico, contro la retorica dell'ideologica imperante. Resistere ai sofismi dei falsi profeti e dei cattivi maestri è diritto e dovere di chi è in grado di smascherarli e di smentirli, avendone non solo la competenza ma anche quella libertà che deriva da non subire i condizionamenti del potere costituito e di interessi temporali, quali che siano. 
Mons. Prof. Antonio Livi, 
unitamente a Padre Serafino Lanzetta e al Prof. Enrico Maria Radaelli

19 commenti:

  1. Ricevo e diffondo la seguente notizia:
    Tra i nuovi Consultori della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, (scelti da Papa Francesco), compare il none di Padre James Martin, gesuita e noto militante lgbt.
    Padre Martin rilascia regolarmente delle dichiarazioni volte a legittimare l’omosessualità e la sue derive, affinché essa sia riconosciuta come un modo di vita perfettamente cattolico
    La Segreteria in questione si occupa di tutti gli organi di stampa, di comunicazione e delle reti sociali del Vaticano: cioè dal sito internet ufficiale, New Va, alla televisione, CTV, al twitter del Papa; cosa che fa capire l’importanza di questa Segreteria che distribuisce nel mondo le informazioni relative al Papa e alla Chiesa cattolica. Se si considera che i mezzi di comunicazione sono ritenuti il “quarto potere” in grado di influenzare le mentalità, si comprende come chi lavora in questo settore abbia tra le mani un vero strumento di propaganda… al servizio del bene… o del male!
    Recentemente Padre Martin ha pubblicato un libro militante per la causa omosessuale, dove insiste con forza sia perché i membri praticanti della comunità “lgbt” non vengano più «discriminati» in seno alla Chiesa cattolica, sia per la loro accettazione a pieno titolo per quello che sono; per lui una vita cattolica può essere del tutto “gay-compatibile”, cosicché quanto prescrive la morale cattolica, e cioè rifiutare di riconoscere ad un uomo la possibilità di vivere con un altro uomo, sarebbe una «ingiusta discriminazione»!

    Meditazione a tema : don Minutella buttato fuori a calci dalla sua parrocchia, queste prete pro-gay chiamato a diffondere il nuovo “Verbum” di Papa Francesco. Tutto bene ? sembrerebbe di sì… ma però, c’è un però : ricordiamoci le parole della Madonna a La Salette (senza scomodare San Paolo) “«I preti, ministri di mio Figlio, i preti, con la loro condotta malvagia e la loro empietà nel celebrare i Santi Misteri, con il loro amore per il denaro, con il loro amore per il successo e per piaceri, i preti sono diventati delle cloache di impurità».

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  2. Deo gratias, nessuno ferma la verità!

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  3. Lascia perplessi leggere l'appello sopra riportato perché, purtroppo, parte da presupposti sbagliati, conosciuti dai firmatari dell'appello perché da me direttamente informati (almeno tramite uno di loro, dal quale fui personalmente contattato).
    Infatti la prestigiosa Rivista Divinitas NON è stata commissariata dalla Segreteria di Stato, ma la proprietà ed i diritti sono stati ceduti liberamente e volontariamente, in piena coscienza, da Mons. Gherardini ad un Prelato di alta levatura morale, di sana dottrina cattolica, di grande Fede e pietà. Detto prelato, alunno di Mons. Piolanti, è stato per lunghi anni collaboratore di Mons. Gherardini nella direzione della Rivista e ne ha permesso, economicamente, l'uscita degli ultimi fascicoli.
    Perché la donazione di Mons. Gheradini, cittadino vaticano, avesse valore, doveva essere rogata da notaio dell'Ufficio legale. Tale Atto è stato quindi predisposto da notaio del Governatorato, firmato, in piena libertà e coscienza, da Mons. Gheradini il giorno 27 giugno 2016 presso il suo appartamento nel Palazzo dei Canonici di San Pietro. Ho avuto la gioia di essere presente a tale atto e di firmarlo come testimone. L'atto è stato quindi depositato, come da legislazione vaticana, presso la Segreteria di Stato (unico interessamento della Segreteria in questa vicenda).
    Possiamo salutare con gioia la nascita di una nuova Rivista che divulghi, con rigore scientifico e teologico, la Dottrina Cattolica, il Magistero della Chiesa e la più sana riflessione teologica. Non possiamo permettere che ciò avvenga partendo da un dato che NON corrisponde alla verità e quindi lede la giustizia e la buona reputazione del Prelato al quale Mons. Gherardini ha liberamente ceduto la proprietà ed i diritti di Divinitas.

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  4. Forse un po' OT, ma chiedo alla dott.ssa Guarini se sa qualcosa sul progetto di evangelizzazione chiamato Alfa, già avviato nei paesi anglofoni e caldeggiato dalla CE francese, in pratica, a quel che ho capito, si tratta di un programma di 'catechesi' svolto nelle parrocchie, da seguire insieme con i protestanti, insomma una specie di facciamo tutti uguali cose e tutto OK, in ultima analisi un appiattimento e livellamento verso il basso e alla fine resterà niente della liturgia cattolica, visto che non c'è più altare, ma una croce senza Cristo o viceversa e teloni ai lati per proiezioni, preghiere comunitarie e incontri di vario genere. Lupus et Agnus.

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  5. Si porebbe avere il nomde di quel Prelato?
    Ma Mons. Gherardini non aveva concesso la proprietà della sua testata a Mons. Livi?

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  6. Per l`anonimo del primo commento : la notizia è già stata data e commentata in un precedente post.

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  7. Dott.ssa Guarini ho trovato questo articolo dettagliato che spiega bene, ottime anche le osservazioni dei lettori, passo il link :
    thatthebonesyouhavecrushedmaythrill.blogspot.it. Catholic parishes now embracing Protestant.

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  8. http://thatthebonesyouhavecrushedmaythrill.blogspot.it/2017/05/catholic-parishes-now-embracing.html

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  9. Si potrebbe avere il nome di quel Prelato?

    che se la vedano tra di loro...

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  10. @ Che se la vedano tra di loro

    Giusto atteggiamento. Il blog si è correttamente limitato a pubblicare un appello di adesione ad una iniziativa di taglio accademico che si presenta in modo interessante. Non deve lasciarsi coinvolgere in dispute che non lo riguardano e per di più spinose, come sembra.
    PP

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  11. Allora, mi sta bene lanciare il sasso per amor di verità ma non m'aggrada che poi si nasconda la mano usando per comodità uno pseudonimo. La paideia era e dovrebbe ancora essere una cosa seria. Allora o si dice la verità tutta intera accettandone anche le conseguenze se qualcuno dovesse infuriarsi e agire di conseguenza con le lingue lunghe o non si dice nulla per non alterare equilibri evidentemente delicati. Tertium non datur. Si tratta anche qui di decidere se essere uomini che guardano il cielo o la punta delle proprie scarpe. Alla fine comunque sia dove entra QUESTO vaticano non succede mai nulla di buono quindi condivido la pragmatica tagliente e toscanissima decisione di mons.Livi di fare la sua strada..

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  12. Ringrazio paideia per la risposta.

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  13. Michele,
    in linea di principio la ragione è dalla tua parte. Ma ho preferito non insistere anche con gli appellanti perché non voglio entrare nelle possibili dispute che possono derivarne.

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  14. Caro Michele concordo che la Paideia è e sarà sempresente cosa seria, quindi via l'aninimato: chi scrive è Rodolfo Abati pratese e Toscano verace come Mons. Livi e Mons. Gherardini entrambi miei illustri e stematiche concittadini. Mi permetta di precisare che qui non si tratta di lanciare il sasso e nascondere la mano, oppure di essere uomini che guardano il cielo o la punta delle proprie scarpe, ma di esercitare la virtù cardinale della prudenza, quanto mai utile proprio con QUESTO Vaticano. Siccome posso rispondere personalmente solo di ciò che corrisponde a verità - credo che l'ottavo Comandamento sia ancora vincolante - non posso che giore per una nuova rivista, non posso accettare che la si presenti con presupposti volutamente falsi: la Verità ha i suoi diritti.

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  15. Non avevo lasciato spazio ad un precedente commento di 'paideia' lasciando cadere il discorso per i motivi già espressi. Ora che rivela la sua identità penso sia il caso di riproporlo e lo trascrivo di seguito.

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  16. Per il nome del Prelato non posso rivelarlo senza il suo esplicito consenso; posso solo garantire che è sacerdote di sana Dottrina e fedele alla Santa Tradizione della Chiesa e certamente non "uomo" della Segreteria di Stato che si presta a "commissariamenti" di Divinitas. Per la cessione della proprietà e dei diritti di Divinitas posso solo confermare che l'unico atto legale è quello rogato il 27.06.2016, senza alcun intervento della Segreteria di Stato, ma dietro esplicita richiesta di Mons. Gherardini (che forse non ricordava la scrittura privata rilasciata. Credo che i due degni sacerdoti troveranno soluzione fraterna e costruttiva a questo spiacevole equivoco, ma essendo stato incaricato da Mons. Gherardini - fin dall'anno precedente, quando venne a Prato per la morte di suo fratello - di far preparare l'atto di donazione alla persona che già allora mi indicò, ed essendone stato testimone, per amore di verità ho ritenuto opportuno cercare di fare chiarezza.

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  17. Ringrazio di vero cuore e saluto con profonda stima il signor/dottor Abati.

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