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La diocesi purtroppo, calibrata sul 'mondo' anziché sulla Verità, prende le distanze e non ribadiremo mai abbastanza che il focus di tutto è che si tratta di un vero e proprio cavallo di Troia: con la scusa di accogliere le persone omosessuali si accoglie l’omosessualità, non distinguendo più tra peccato e peccatore, come la Chiesa ha sempre operato, insegnando la giustizia e praticando la misericordia, che non sono mai separabili.
C'è addirittura qualcuno, così ignorante e prevenuto, da non aver capito che nella locandina della processione (immagine a lato) non c'è un omosessuale fustigato, ma si tratta di una rappresentazione della flagellazione di Nostro Signore. Vedi approfondimenti sull'evento negli articoli precedenti sul blog: qui - qui.
Comunicato Stampa
del Comitato per la Riparazione del 'gay-pride' a Reggio Emilia
Alla Cortese Attenzione delle Redazioni interessate,
Dato il susseguirsi di indiscrezioni, alcuni chiarimenti si rendono necessari:
- Il Comitato «Beata Giovanna Scopelli» è un comitato cattolico (senza ulteriori aggettivi) e conferma in modo chiaro che il 3 giugno darà luogo alla Processione di riparazione al gay pride. Nel fare questo è animato non dalle opinioni o dall’emotività dei suoi membri ma dalla inequivocabile Dottrina della Chiesa.
- Il Comitato è supportato da diverse realtà cattoliche (tra cui: Radio Spada, Riscossa Cristiana, Notizie Pro Vita, Chiesa e post-concilio, ecc); non ha una gerarchia formale e i suoi oltre 1100 membri (in crescita) sono raccolti nell’omonimo gruppo Facebook.
- Questo è il suo primo comunicato stampa ufficiale: la pressione mediatica verificatasi nei giorni scorsi non è derivata da nostri comunicati alla stampa ma dalla semplice presentazione della Processione, proposta su siti cattolici (si veda elenco precedente). Le comunicazioni del Comitato con la stampa, anche per un semplice principio di sobrietà, avverranno principalmente attraverso testi simili a questo.
- I passi necessari alla realizzazione della Processione sono stati svolti presso le autorità competenti: semplicemente ci sarà una piccola modifica del percorso, che indicheremo nella nuova locandina.
- L’iniziativa che si svolgerà il 3 giugno è senza “cappelli” politici e senza “sigle” di riferimento. Invitiamo sin da ora tutti ad evitare bandiere, striscioni e tutto ciò che può stonare con il raccoglimento e la preghiera.
Ringraziando per l’Attenzione, porgiamo Cordiali Saluti.
Il Comitato «Beata Giovanna Scopelli»
Bellissimo , a vantaggio di tutti .
RispondiEliminahttps://www.radiospada.org/2017/05/repubblica-carlino-gazzetta-voce-testate-web-e-blogosfera-cattolica-si-scatenano-la-processione-di-riparazione-e-eventooo/
RispondiEliminatutti i media di regime civile e clericale compatti e scatenati contro una sacrosanta processione di riparazione dell'onore di Dio offeso dalla sfacciata esibizione del più grave peccato in abominio al Signore, che rinnova, con lo scandalo amplificato nell'evento pubblico osannato (e favorito dalle abominevoli veglie in parrocchia) la Sua Passione, con oltraggio al Suo Cuore e al Corpo Mistico, i pastori contro le pecorelle fedeli, impegnati a pascere porci e lupi !
e la processione con preghiere vien definita dagli insensati "atto di violenza" = lupus et agnus!
E le curie si dissociano dal ricordare la flagellazione di Gesù causata dai gravissimi peccati della carne: pastori apostati fieramente dissociati dal necessario e urgente MISERERE, come tanti pilati, anzi peggio: pronti a sostenere i peccatori, contro Dio e contro i Santi e Martiri della purezza !
ancora la Verità è detronizzata, con arroganza infernale.....il falso regna al posto del Vero, il male al posto del Sommo Bene.
www.nextquotidiano.it/la-processione-chiedere-perdono-dio-del-gay-pride-reggio-emilia/
RispondiEliminaAccusa questo blog di scrivere pagine da medioevo. Ma è facile affermare senza dimostrare.
Lo scatenamento conferma: li stiamo aiutando. Le legioni masticano male.
RispondiEliminaRagazzi sta accadendo l'assurdo...
RispondiEliminaGli LGBT annunciano uno scandaloso gay-pride pubblico a Reggio Emilia, la chiesa non reagisce ma i cattolici si organizzano con una lodevole processione pubblica di riparazione contro questa offesa pubblica a Dio.
Ebbene, non solo la chiesa non appoggia tale atto riparatorio ma addirittura lo sconfessa pubblicamente.
E voi direte...questo è troppo.
Invece no ! Perché ora gli LGBT, dopo aver ottenuto l'espulsione dalle chiese di questo atto riparatorio, pretendono di entrare loro nelle stesse chiese dalle quali siamo stati cacciati per fare una veglia antiomofobia...potrebbe accadere di avere i cattolici espulsi e gli LGBT dentro le chiese...
Incredibile ragazzi...
Incredibile non più, dopo quello che vediamo da anni. C'è però una piccola buona notizia: la lista delle diocesi cattoliche coinvolte è più corta di quanto non sia stato lasciato intendere da Repubblica. Se andate a vedere la pagina con l'elenco di tutte le iniziative sul sito di Progetto Gionata, scoprite che in molti casi l'evento si svolge in luoghi di culto protestanti. Comunque, le parrocchie cattoliche presenti (incluso Genova) sono sempre troppe.
RispondiEliminaLNBQ riporta una presa di posizione netta da parte di uno dei vescovi ausiliari di Roma.
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Fabrizio Giudici
La grande delusione è stata il vescovo di Comunione e Liberazione, tale Massimo Camisasca, già fondatore della benemerita Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo (FSCB).
RispondiEliminaSecondo notizie dalla stampa, ha mandato in avanscoperta il suo "portavoce" (sic) per dire di non aver approvato la processione.
Come, cosa? Davvero da prendere a pedate, sonore pedate, roba da muovere a compassione Peppone Bottazzi.
A che diavolo serve un vescovo che condanna e disprezza anziché incoraggiare e benedire la libera iniziativa cattolica, senza etichette, senza sigle, senza aggettivi supplementari, di fare una processione in riparazione dell'orgoglio gay?
Eppure fino a un minuto fa credevamo che i vescovi bramassero di vedere "iniziative dal laicato", e ora che il "laicato" prende iniziativa, il vescovo prende le distanze?
E poi, mica un vescovo progressista uscito dalla Sant'Egidio! È un vescovo ciellino, cioè proveniente proprio da quell'ambiente che non si è mai rintanato nelle sagrestie (almeno fino a pochi anni fa: il nuovo corso carroniano sta letteralmente omologando il movimento alla più trita e ritrita Azione Cattolica contemporanea), proprio da quell'ambiente dove si derideva l'attivismo gay, proprio da quell'ambiente in cui negli esercizi spirituali dei consacrati del movimento si tuonava contro «la lobby dei preti gay» (testuale), proprio da quell'ambiente dove le vocazioni venivano messe in guardia contro quei «mezzi uomini», contro quelle «checche», contro quei «don Abbondio» infaticabili nel prostrarsi davanti al mondo...
Insomma, abbiamo aggiunto un altro nome alla lista dei vescovi che temono più il giudizio dell'Arcigay che quello del Buon Dio.
Ma il vescovo di Reggio Emilia non è quello che il 13 maggio ha consacrato la città alla Vergine?
RispondiEliminaA parte Caffarra, ricordiamoci che CL e' stata normalizzata. Scola docet.
RispondiEliminaSi..per poi mandare il suo vicario 24 ore dopo a presenziare ad una veglia di preghiera per le vittime dell'"omofobia" e "transfobia"..Quindi il sabato sera consacri la diocesi al Sacro Cuore Immacolato e la domenica sera permetti che lo si offenda in quel modo.. E ora prendi le distanze da chi, fedele alla vera Chiesa di Cristo, pubblicamente vuole riparare a tutto questo.. È davvero uno scandalo..
RispondiElimina“Tu sei ciò che di più caro ho al mondo”
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?list=PLDX50EuW-wETjxwUYbkwZFg5b1UUDlbsY&v=wYKLPn4ASSk
Meditazione 1 - La verità dell'amore crocifisso e glorioso -
Padre Antonio Maria Sicari
Forse serve un po' di equilibrio sulla vicenda.
RispondiEliminaUna ricostruzione diversa viene oggi proposta da:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lo-scherzo-del-cornuto-al-gay-pride-reggianoe-la-vendetta-per-la-consacrazione-della-diocesi-19875.htm
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-e-roma-chiude-le-chiese-alle-veglie-anti-omofobia-19868.htm
Il comportamento del Vescovo Camisasca lascia senza dubbio basiti e addolorati, come del resto la deriva imboccata ultimamente da CL. Io personalmente, che vi ho aderito per tanti anni, sulla scia della cocente delusione rischio di eccedere nello scoramento e nella demonizzazione. Perciò l'articolo che ho letto stamane sul LNBQ mi ha fatto molto riflettere, perché cerca di proporre uno sguardo obiettivo sulle ultime vicende, tenendo conto anche di elementi positivi che forse, nel prorompere del pur comprensibile sdegno, sono portata a sottovalutare o tralasciare del tutto.
RispondiEliminaCom'è possibile riuscire a giudicare con equilibrio senza scendere a compromessi e tradire la verità? Al momento, per me, questa è la cosa in assoluto più difficile.
http://lanuovabq.it/it/articoli-lo-scherzo-del-cornuto-al-gay-pride-reggianoe-la-vendetta-per-la-consacrazione-della-diocesi-19875.htm
A Reggio Emilia sfila il "gay pride" il prossimo 3 giugno.
RispondiEliminaIl vescovo manda i suoi saluti.
A Reggio Emilia gruppi di cattolici organizzano una processione di riparazione il prossimo 3 giugno.
Il Vescovo si dissocia dai cattolici.
Chissà perché... non sono meravigliato.
Se avessi detto che sarebbe accaduto questo ai "moderati" e seri, avrebbero sghignazzato di me sotto i baffi, dicendo che ero il solito pazzo.
La tragedia dei tolleranti oggi è che la realtà è più pazza dei pazzi, e loro sono più complici dei colpevoli.
Così come tutti coloro che tacciono, con la scusa di non "scandalizzare". Come se i fatti non fossero infinitamente scandalosi.
(Massimo Viglione)
Questa mi sembra un'ottima notizia. Anche Sentinelle in Piedi e ProVita prendono posizione a favore della preghiera di riparazione. Sursum Corda!
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/sentinelleinpiedi/posts/1312601355525350
Ho letto il resoconto di LNBQ. Tuttavia nella conclusione ci sono cose che non tornano. Io non sono affatto sorpreso che la preghiera di riparazione non sia stata organizzata in modo, diciamo così, ottimale: il popolo è arrabbiato per tutto quello che sta succedendo da anni e ne ha ben ragione; questo, a volte, può portare a qualche mossa, diciamo così, affrettata. L'articolo però è un po' elusivo su un punto: il comitato si è rifiutato di rispondere alle richieste relative agli organizzatori? Perché del comitato è presente l'email su Facebook e i gruppi che hanno sottoscritto l'iniziativa, da Chiesa e Post Concilio a Notizie Pro VIta, Riscossa Cristiana, eccetera, hanno referenti con nome e cognome. La dichiarazione del portavoce della diocesi che dice "non sappiamo chi c'è dietro" su un giornale di Reggio è del 15, il Comitato è online almeno dal 13: la diocesi ha provato a contattare qualcuno?
RispondiEliminaTuttavia rimane il fatto che il vescovo ha mandato un suo rappresentate ad una "veglia di preghiera" inammissibile; tant'è che la stessa LBNQ racconta di un vescovo ausiliario di Roma che ha proibito ogni iniziativa di questo genere. Poi nessuno vuol sminuire la portata della consacrazione; ma tentare di concludere, come pare fare l'articolo, che se uno fa una cosa molto buona allora gli è scontata una cosa molto cattiva è un ragionamento politico, incompatibile con la pastorale di un vescovo.
Ricordiamo poi che siamo nel contesto di "veglie di preghiera" simili, non proibite in altre diocesi, dove nessuno si è sognato di fare la consacrazione.
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Fabrizio Giudici
https://www.radiospada.org/2017/05/la-lista-dei-promotori-si-allunga-compresi-sacerdoti-anche-il-network-messainlatino-aderisce-alla-riparazione/
RispondiEliminaLa Chiesa è il mistico corpo di Cristo in cui ognuno ha la sua funzione e deve stare al proprio posto. Gesù Via, Verità e Vita, modello dei sacerdoti dispensatori dei sacramenti, proclamatori della Verità e condottieri dei fedeli con il sacrificio, la penitenza, l'esempio e la carità e dolcezza pastorale.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=_M1fNwD4AlE
“Sub Christi Regis vexillis militare gloriamur”.
RispondiEliminaDoverosa rettifica e necessaria richiesta
RispondiEliminaIeri sera ho ricevuto a tarda ora una telefonata, in cui mi hanno spiegato che - riguardo la situazione del gay-pride di Reggio Emilia (e quindi il mio precedente post) - le cose starebbero in questa maniera: il vescovo non ha mandato i saluti per il prossimo gay-pride del 3 giugno.
Bene. Prendiamo atto di questo. Rimangono però due punti fermi.
Primo punto (il meno grave, pur significativo). Rimane il fatto che il vescovo ha preso le distanze (come tutti i giornali hanno immediatamente riportato) dalla processione di riparazione che alcuni gruppi di cattolici laici stanno organizzando lo stesso giorno per le vie della stessa città, dicendo che non è organizzata dalla Curia. Ciò è verissimo. Infatti è un'iniziativa di laici, ma, trattandosi di una cosa bella buona e giusta dal punto di vista delle fede cattolica e della morale naturale, forse sarebbe stato più opportuno non prendere immediatamente le distanze quasi si trattasse di una marcia su Roma rinnovata... Come se questi laici stessero facendo qualcosa di esecrabile.
Secondo punto (molto più grave). Un esponente del clero reggiano si è recato in rappresentanza del vescovo alla veglia per le vittime dell'omofobia che si è tenuta qualche giorno fa.
Ora, partendo dal presupposto - che mons. Camisasca conosce benissimo - che non esiste l'omofobia, ovvero che è un'invenzione ideologica degli ultimi anni (come il neologismo testimonia incontrovertibilmente) e che pertanto non esistono vittime dell'omofobia (semmai della violenza, così come non esistono femminicidi, ma omicidi di uomini e donne), non si capisce per quale ragione il vescovo abbia inviato questo rappresentante. La cosa - se questa è la realtà dei fatti - sarebbe di una gravità inaudita.
Nella telefonata di ieri sera mi hanno però specificato che il prete è andato per una sua scelta personale, e non a nome della curia.
Bene. Benissimo, anzi. Però, se così è, ci aspettiamo che la Curia di Reggio Emilia, come ha preso le distanze dalla processione dei fedeli cattolici, infinitamente a maggior ragione prenda le distanze dal prete - notoriamente sinistrorso - che è andato di sua sponte alla "veglia".
Altrimenti, c'è poco da fare: mons. Camisasca, certamente al di là della sua volontà personale, però finisce per dare l'idea che la Curia avalli il prete che va a omaggiare la veglia degli "antiomofobi" (chi tace acconsente) e condanni la processione di riparazione in nome della difesa dell'ordine naturale, della famiglia e della vita, fatta dai fedeli cattolici.
Siccome siamo certi - e lo diciamo senza ironia, seriamente - che il vescovo non condivide il suo prete e che invece sia un difensore dell'ordine naturale, proprio per tal ragione sarebbe cosa opportuna e giusta rettificare alcune posizioni che si sono venute a creare.
Nessuno può obbligare il vescovo a dare un assenso o avallo o appoggio o fosse pure un "sorriso" alla processione, per quanto sarebbe in sé cosa buona e giusta. Ma certamente sarebbe graditissimo sapere che la Curia di Reggio Emilia non avalla la veglia delle vittime dell'omofobia e al contempo condanna la processione di riparazione dei fedeli.
Ci auguriamo che tutto questo sia frutto di equivoci, su cui come sempre hanno marciato (e marceranno) i giornali e che invece tutto sarà chiarito pienamente dalla Curia. Se abbiamo scritto, è per correggere una nostra imprecisione - dovuta ad altre informazioni e a quanto scritto sui giornali - e per invitare alla chiarezza per il bene di tutti. E ci auguriamo che le informazioni ricevute ieri sera siano vere e che quelle dei giornali siano false.
Aspettiamo con fiducia. Magari... pure un "sorriso"... che sarebbe certamente ben gradito e giusto in sé.
(Massimo Viglione)
Nella telefonata di ieri sera mi hanno però specificato che il prete è andato per una sua scelta personale, e non a nome della curia.
RispondiEliminaBene. Benissimo, anzi. Però, se così è, ci aspettiamo che la Curia di Reggio Emilia, come ha preso le distanze dalla processione dei fedeli cattolici, infinitamente a maggior ragione prenda le distanze dal prete - notoriamente sinistrorso - che è andato di sua sponte alla "veglia".
Domanda: perché questa cosa non l'hanno specificata pubblicamente, invece di dirla per telefono a Viglione? Intanto una cosa è una comunicazione pubblica, altro una comunicazione privata poi riferita in pubblico. Secondariamente, una presa di posizione pubblica subitanea evita incomprensioni.
Anche il "di sua sponte" lascia molto perplessi: non c'era l'obbedienza? Vale solo per i don Minutella? Ripeto: LNBQ intervista un vescovo ausiliario di Roma che ha proibito ogni "veglia". Se l'ha fatto uno, perché non può farlo un altro?
Rimane il fatto che qui parliamo di Reggio Emilia, ma la "veglia" si ripete in altre città. Anche negli altri casi dobbiamo immaginarci una complicata serie di equivoci ed incomprensioni?
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Fabrizio Giudici
L'articolo di LNBQ indicato nel commento delle 7:35 è un potente lassativo, oltre che un elaborato tentativo normalista di salvare la faccia al vescovo ciellino che sputa in faccia ai cattolici, collaborando un po' allo sputo.
RispondiEliminaSua Eccellenza ha accolto Courage e poi diventa fiscale, permaloso e precisino sui "permessi" per il sagrato e quant'altro? Si può consacrare la diocesi al Cuore Immacolato di Maria e poi sbattere la porta in faccia ai cattolici che vogliono fare una processione di riparazione che sarebbe piuttosto toccato a lui indire e guidare?
Ovviamente su LNBQ non poteva mancare la freccetta avvelenata: "alcuni reggiani che frequentano ambienti lefebvriani". Non è il Corriere che tenta di etichettare, non è Repubblica che tenta di denigrare, è la Nuova Bussola Quotidiana - gravemente affetta dal virus del normalismo - che imita questi ultimi, vantandosi subito di sapere "chi" frequenta "cosa" (oh, perbacco, "frequenta", addirittura "frequenta ambienti"!), sapendo bene che per affossare qualsiasi opera buona è sufficiente infilare nel discorso una parola che cominci con "lefebvr". Esattamente come negli anni '70, dove anche il più sperduto giornalino di parrocchia imitava la Pravda: «Certi Soggetti Sovversivi Che Frequentano Ambienti Reazionari...»
Oh, cielo, c'è un "problema di metodo", dice LNBQ. Il Titanic sta affondando, e il capitano è preoccupato che le tendine degli oblò non sono state lavate, oh, certo, ha ragione il capitano, c'è proprio un "problema di metodo"... I soliti sedicenti "cattolici" - magari vescovi - smentiscono, banalizzano, si dissociano, umiliano qualsiasi opera buona: è esattamente ciò che desiderano gli organizzatori del gay pride, ai quali non par vero poter godere della divisione tra cattolici promossa da un vescovo che teme più il giudizio dei partecipanti del gay pride che quello del Buon Dio, e dalla tifoseria episcopal-papista che per apparire clerically correct tenta con grande meschinità di mettere in cattiva luce i cattolici non normalisti, bramando di potersi qualificare "benevoli ma senza compiacenze" nei confronti del sullodato vescovo gay-friendly che "il coraggio non se lo può dare", e che perciò bela di fronte al gay pride e ruggisce di fronte al suo gregge.
@EP
RispondiEliminaCondivido, come ho già scritto sopra, qualche critica all'articolo di LNBQ. Non bolliamola però come "normalista": ricordiamoci che LNBQ e Il Timone hanno co-organizzato il convegno su AL del 22 aprile in cui sono state dette cose chiare e nette.
Egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre»
RispondiEliminaIntanto l'informazione (via telefonata privata) che il prete è andato sua sponte alla veglia "nati-omofobia" ampiamente pubblicizzata è arrivata DOPO che è scoppiato il caso "processione riparatrice", e NON PRIMA. Se il vescovo è così ligio alla dottrina, a) probisce la veglia, b) proibisce al prete di andare o, nel caso lo venga a sapere dopo il fatto, gli fa un "liscia e bussa" che vedi, c) autorizza la processione, anzi se ne mette a capo.
RispondiEliminaInvece siamo sempre al "tacere e sopire" di manzoniana memoria, come se fossimo ancora nel '600 con laici analfabeti o quasi e signori e signorotti e conti zii e padri provinciali. Come se non ci fosse stato il CVII, e fossimo ancora nella famigerata Chiesa d'antan ! Come se fossimo ancora indietro di 200 anni ! Come se avessero ragione i Protestanti che accusano i Cattolici di essere ipocriti, "si fa, ma non si dice" ! Come se a breve non si dovesse scegliere il nuovo Arcivescovo (e futuro Cardinale di Milano !
Riprendo :
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-e-roma-chiude-le-chiese-alle-veglie-anti-omofobia-19868.htm
" gruppi Lgbt cristiani" .
Se ci vogliamo definire cristiani ( tutti ) dobbiamo osservare la Legge tutta intera e non a macchia di leopardo
( 1 comandamento sì , 1 comandamento no , 1 così così , 1 se mi va ) .
Contravvenire ad uno e' contravvenire a tutti .
Per questo dobbiamo correggerci in continuazione .
SE ..vogliamo santificarci , se no ognuno faccia quel che crede .
E' sacrificio ! E responsabilita' ! Per tutti !
Dominarsi alla lunga rende forti .
E' Parola di Dio non di un pincopallino qualsiasi :
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Parola del Signore
Urgono altre riparazioni, non c'è fine al l'abominio.
RispondiEliminaÉ un altra situazione ma comunque vergognosa.
https://youtu.be/ZmDHMypPIbM
Scrive un commentatore: "Se le autorità ecclesiastiche, per piacere al mondo, non condannano più il peccato, generano una comprensibile confusione tra chi in buona fede va in parrocchia o in chiesa la domenica. Come stupirsi, dunque, se un neonato comitato laico vuol pregare per le vie della città in riparazione del grave scandalo che darà il gay pride?"
RispondiEliminaAggiungo: E come scandalizzarsi se (a quanto sembra, come sottolineato e ne poteva fare a meno, da La Bussola Quotidiana) non è stato richiesto il permesso del vescovo? Non c'era forse il serio rischio di vederselo negare e quindi vedersi bloccati o costretti ad agire in disobbedienza?
In ogni caso una iniziativa diretta, responsabile e chiara, di un gruppo di cattolici stanchi di subire e anche di parlare-e-basta può solo essere di esempio dispiegando inoltre tutta la sua efficacia anche nell'ordine spirituale.
Art. 17. Cost.
RispondiElimina"I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica"
L'autorità preposta è il questore. Che c'entra l'autorizzazione del vescovo? Giocano con il riferimento al "sagrato" per scomunicare l'iniziativa. Tutto qui.
Non risulta d'altra parte che i bivacchi di turisti su sagrati vari siano preventivamente autorizzati dal vescovo.
Libera chiesa in libero stato.
Il fronte cattolico si allarga
RispondiEliminahttp://www.summorumpontificum.org/il-cnsp-sul-preannunciato-scandalo-di-reggio-emilia/
"libertà di culto e di pensiero" per tutti tranne che per i cristiani. Qualcuno nel PD, che chiede la chiusura della pagina di Radio spada, ha mai protestato per le varie prediche contro le donne o contro i gay o contro l'occidente da parte di imam vari?
RispondiEliminaDOMANI LA BOSCHI ARRIVA A REGGIO "CONTRO L'OMOFOBIA". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, sarà domani a Reggio Emilia in occasione della firma Protocollo d’intesa per il contrasto all’omotransnegatività e per l’inclusione delle persone Lgbti (lesbiche, Gay, bisessuali e transessuali). L’appuntamento, che si svolge in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia 2017, avrà luogo dalle ore 14.30 alle 16, nella Sala Tricolore del Municipio di Reggio Emilia. Il Protocollo impegna gli enti, le istituzioni e le associazioni territoriali di riferimento a condividere e rendere più efficaci le azioni per promuovere sinergie di intervento in materia di discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, ognuno per la propria competenza.
RispondiEliminaOra, non chiedo tanto. Non mi aspetto ancora una destra davvero cattolica, che abbandona i clichè di quel piccolo mondo. Non dico di inneggiare a Bernardo Gui ogni giorno. Non mi aspetto il giuramento antimodernista per ogni tesserato. Ma leggere PROVE TECNICHE DI MEDIOEVO per la processione in riparazione su un sito di destra proprio no.
RispondiElimina(Gabriele Colosimo)
Le fobie sono disturbi psicologici. L'omofobia, invece, esprime un disturbo psicologico a carico di chi l'ha coniata e di chi l'ha rilanciata.
RispondiEliminaQuello che sfianca è la petulanza, la banalità del male e di chi lo sostiene con supponenza, che simula di aver capito la pregnanza del vuoto, che sfugge alla plebe.
RispondiElimina«Non amo la parola omofobia perché è ideologicamente strumentalizzata per chiudere la bocca a chi si oppone alla propaganda che propone un unico modo di vivere le tendenze omosessuali». È quanto afferma monsignor Giuseppe Marciante, vescovo ausiliare di Roma, in una intervista che comparirà sul numero di giugno del mensile Il Timone. Come incaricato della pastorale per le persone con attrazione per le persone dello stesso sesso, nella diocesi del Papa, le sue parole assumono un significato particolare nei giorni in cui in diverse chiese italiane si svolgono veglie per le vittime dell’omofobia organizzate da gruppi Lgbt cristiani.
RispondiEliminaleggete un po', qui, mi sembra una buona notizia.....
RispondiElimina"Non amo la parola omofobia perché è ideologicamente strumentalizzata per chiudere la bocca a chi si oppone alla propaganda che propone un unico modo di vivere le tendenze omosessuali».
È quanto afferma monsignor Giuseppe Marciante, vescovo ausiliare di Roma, in una intervista che comparirà sul numero di giugno del mensile Il Timone. Come incaricato della pastorale per le persone con attrazione per le persone dello stesso sesso, nella diocesi del Papa, le sue parole assumono un significato particolare nei giorni in cui in diverse chiese italiane si svolgono veglie per le vittime dell’omofobia organizzate da gruppi Lgbt cristiani.
Al proposito è importante notare che contrariamente a quanto era accaduto l’anno passato (nella parrocchia di san Fulgenzio), quest’anno nella diocesi di Roma tale veglia è stata vietata dal Vicariato. Al contrario, la diocesi di Roma per l’accompagnamento spirituale delle persone che hanno attrazione per persone dello stesso sesso si è affidata anche all’Apostolato Courage, che educa alla virtù della castità,...."
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-e-roma-chiude-le-chiese-alle-veglie-anti-omofobia-19868.htm
magari l'esempio facesse (buona) scuola, una volta tanto !
Premetto di non conoscere l'esatto sviluppo di tutta questa complessa vicenda, se non dai resoconti che ho letto. Però mi pare che vi sia troppo poco dialogo tra chi organizza sacrosante iniziative come la processione di riparazione ed il Pastore della Chiesa reggiana.. Mic, non credo che si trattasse di chiedere il permesso per poi dover- in caso di "diniego"- annullare per "obbedienza". No. Non era questione di chiedere il permesso. Era il caso semmai di chiedere una "benedizione", o un "sorriso" come lo chiama Viglione,anche dal proprio Pastore,senza metterlo per forza di fronte alla necessità di rispondere al fuoco (non certo amico) dei media, senza aver prima avuto contezza di chi organizzava cosa. Mi pare di capire, dal resoconto di Zambrano su NBQ (che trovo equilibrato e perspicace) che gli organizzatori della processione abbiano parlato di "Cattedrale" o di "Sagrato". E- dice Zambrano- nulla avevano preventivamente concordato con la Curia (o almeno, informato). Un vescovo si trova a dover rispondere alle domande farisaiche dei media ostili che gli rinfacciano il "coinvolgimento" (per lo meno, quanto alla "location") della Curia alla iniziativa, lui non ne sa nulla, non sa "chi c'è dietro" (perché nessuno ha avuto la doverosa delicatezza e la correttezza di avvisarlo), e allora ci si stupisce se dice "io non ho autorizzato nulla" o "non ne so nulla"? Dal resoconto di Zambrano mi apre che sia andata così. Ed allora, se così fosse, gli organizzatori avrebbero agito come i classici "elefanti nella cristalleria",forse per protagonismo, forse solo per ingenuità (spero per loro). Così a naso, mi pare che veda più lontano Zambrano dei falchi sempre arrabbiati,che non danno mai il minimo credito a nessuno, neanche ad un Vescovo che, dai recenti clamorosi gesti pubblici, non mi pare proprio allineato..ed anche la storia del saluto o "benedizione" alla veglia anti-omofobia la trovo molto sospetta...Un po' più di mansuetudine, di umiltà, e di apertura di credito forse non guasterebbe...Chi gode adesso che il Vescovo Camisasca sia stretto tra due fuochi?Un'idea ce l'ho, e Zambrano, ripeto, ha sentito l'odore giusto, quello di zolfo..
RispondiElimina@ilfocohadaardere
RispondiEliminaDevo ripetere un paio di punti che ho formulato sopra, perché non ho trovato risposte soddisfacenti. Scusate, so di essere pedante.
1. Sono passati due/tre giorni prima della dichiarazione del portavoce della diocesi. Ammesso che il Comitato sia stato un po' rude all'inizio, la diocesi ha cercato di contattarli? Non c'è riuscita in due giorni? Non ha avuto risposta? O non ha neanche provato a contattare il Comitato? Mi piacerebbe saperlo.
2. Zambrano non sarà allineato, ma non ha dato esempio di condotta esemplare. Qui sopra molti lettori hanno riportato le dichiarazioni di un vescovo ausiliare che ha _proibito_ l'uso di una chiesa per la "veglia". Se è verissimo, come dici, che un vescovo deve informarsi su chi e come userà il sagrato di una cattedrale, egli non deve anche vigilare su come vengono usate le chiese? Non c'è problema nel dar spazio alle lobby LGBT in chiesa?
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Fabrizio Giudici
Adesso le preghiere di riparazione che hanno tradizione secolare si chiamano provocazioni secondo Don Goccini ......
RispondiEliminaCodesto "responsabile", che fra l'altro incoraggiava i musulmani a fare il ramadan, fraintende completamente il senso del perdono ben racchiuso nelle parole di Gesù: "Vai e non peccare più". Si può accogliere e perdonare soltanto dopo che la persona ha riconosciuto i propri errori ma se la Chiesa non glieli mostra come può egli ravvedersi ? È inoltre ridicolo affermare che "I credenti hanno una loro percezione della fede secondo il tempo in cui vivono e la Chiesa cammina coi tempi". Certo che la Chiesa cammina coi tempi ma per continuare a diffondere la Verità che è sempre quella rivelata da Cristo non certo "adattandola" alle "esigenze dei tempi". Inaccettabile anche che si definisca il gay pride come una manifestazione legittima. Il Catechismo afferma chiaramente che le autorità civili "in quanto tenute a promuovere il rispetto della dignità della persona, devono contribuire a creare un ambiente favorevole alla castità, anche impedendo, con leggi adeguate, la diffusione di talune delle suddette gravi offese alla castità, per proteggere soprattutto i minori e i più deboli." Infine è una sua liberissima (ed errata) interpretazione quella secondo la quale i peccati compiuti per brama di ricchezza riceveranno una maggiore "attenzione" agli occhi di Dio rispetto ad altri peccati. Rubare per brama di ricchezza ad esempio è altrettanto grave che violare la castità in quanto non vi è "gerarchia per importanza" nei comandamenti.
RispondiElimina«il reazionario non è il sognatore nostalgico di passati conclusi, ma il cacciatore di ombre sacre sulle colline eterne» (Gómez Dávila)
RispondiEliminaBrava Mic. La tua citazione di Gomez Davila è superba.
RispondiEliminaAllora: prima vien pubblicata la notizia che, giusto la sera dopo la Consacrazione di Reggio alla Madonna di Fatima, ci sarà la veglia anti-omofobia organizzata dal sacerote Che Guevara-amante. Già una si chiede che ci fa un prete del genere in chiesa, e non in monastero a meditare sulla Fede, ma va be'. Nell'articolo viene scritto che ci sarà un rappresentante della Curia. Avrà chiesto LUI il permesso, avra informato il Vescovo, essendo lui un consacrato, non un laico ? Non si sa, La Curia TACE, la veglia si tiene..
RispondiEliminaAlcuni gg dopo il Comitato lancia la processione riparatrice per il Gay pride che si terrà a RE. La Curia lo sa, del Gaypride ? E non dice e non fa nulla?
È possibile che il Comitato abbia cercato contatti, o magari in passato, per altri motivi, abbia già cercato contatti con la Curia. Forse inutilmente, senza successo.
A quel punto, visto il silenzio della Curia e sulla veglia, e sul Gaypride, ha agito.
RE non e' una diocesi enorme. Non dovrebbe essere difficile per un Vescovo, ancora giovane, conoscere cosa succede nella sua diocesi, chi siano o non siano i vari fedeli, quale iniziative, buone o cattive, ci siano sul suo territorio. E dovrebbe essere lui, il Pastore, a cercare d'incontrare i fedeli, le sue pecorelle. Di destra, di sinistra, tradizionali, modernisti, lefebriani, cattocomunisti, ecc..
Qualcuno sopra ha parlato del Titanic. Era dovere del comandante controllare che ci fossero scialuppe a sufficienza, e che la rotta non andasse ad impattare con iceberg. Non dei passeggeri di informarlo che scialuppe non ce n'erano, e che erano entrati nella zona degli iceberg.
Se continueremo a fissarci con le forme, ed i minuetti settecenteschi, ci troveremo nell'acqua gelida in un attimo. E senza Leonardo di Caprio a farci compagnia !
A la guerre comme a la guerre !
Non è il vescovo a dover rincorrere le iniziative dei laici (tanto meno quando non c'è chiarezza riguardo a "chi organizza cosa"). Dovrebbe essere piuttosto il contrario. E se dei laici hanno avuto urgenza di indire una sacrosanta processione in riparazione, significa che il vescovo è stato curiosamente latitante dal suo compito.
RispondiEliminaBen venga il giudizio del vescovo - ma ahimé, quel giudizio fa capire a cosa lui tiene davvero. Per cui se don Abbondio Camisasca spara il latinorum delle "autorizzazioni all'uso del sagrato", è chiaro che gli preme più l'opinione degli attivisti gay che la sua sacra missione di pastore.
Si tratta della solita riduzione del cristianesimo a sospirante intimismo. Per cui santini, preghierine e fiaccolate vanno bene, ma guai a nominare la dottrina sociale, guai ad andare contro le mode, guai a farsi notare...
Quando il comando è incerto e non si vuol dispiacere nessuno, questi sono i risultati.Mi auguro che la processione di preghiera riparatrice sia piena di popolo, ordinata, ben tutelata ai fianchi e nella coda ad evitare ingresso di infiltrati che possano portar scompiglio. La sua buona riuscita incoraggerà altre processioni di supplica alla Vergine Santa, dalle Alpi a Pantelleria, affinché converta i cuori. Cuori oscurati da una propaganda volta, attraverso divorzio, aborto, pornografia, droga, eutanasia, uteri in affitto, omosessualità imposta, deviazioni sessuali di tutti i tipi, introdotte anche nella scuola, tra bambini e giovani, nostra speranza, volta dunque al decadimento fisico, psichico, spirituale di un intero popolo. Sulla via ormai di essere incapace a difendersi dai nemici interni ed esterni. No, dice il cattolico. No, dice ogni buon senso.
RispondiEliminaLa Chiesa non può tacere la verità, perché verrebbe meno alla fedeltà verso Dio Creatore e non aiuterebbe a discernere ciò che è bene da ciò che è male» (Angelus del 9.7.2000).
RispondiEliminaPer il bene di tutti
Grazie a nome di tutti
Con la propria testa
Accompagnero' con il Rosario
Salve a tutti,
RispondiEliminaciò che ha detto il focohadardere è condivisibile ma in questo caso c'è un problema.
Non è stata organizzata una processione da laici quando la diocesi non ne prevedeva alcuna e la stessa non è stata informata.
E' stato commesso un sacrilegio. I fedeli hanno reagito d'istinto.
Nostro Signore ci ha proibito la spada nella misura in cui essa è l'unica via d'uscita perché altro non è che il simbolo del nostro fallimento nel non essere riusciti ad evitare di arrivare a doverla sguainare.
I fedeli non hanno compiuto violenza. Hanno esposto loro stessi per chiedere perdono a Nostro Signore. Se qualcuno poi ha avuto anche manie di protagonismo allora sarà lui a darne conto a chi di dovere, ma se nella mia parrocchia avvenisse un sacrilegio (di qualsiasi tipo: furto ostie, infedeli, eretici e apostati etc...) io farei penitenza.
Ritengo dovere di un cristiano reagire cristianamente (penitenza, digiuno, preghiera).
Che poi il vescovo e il suo staff nella migliore delle ipotesi siano stati solo superficiali è un discorso relativo.
Quello assoluto è che hanno commesso sacrilegio autorizzando implicitamente la violazione di un Comandamento. Perché la veglia contro la violenza deve essere la vita di un cristiano. Ma contro tutta la violenza. Io aggiungo soprattutto contro la violenza verso i bambini perché se già morde la nostra coscienza figurarsi cosa dovremo rendere conto a Nostro Signore. Omosessuali, apostati, ladri, mafiosi, musulmani e (non sapete quanto mi costa) anche i politici sono nostri fratelli, peccatori come noi, che in noi devono trovare persone che gli aiutino a vivere cristianamente. Noi non siamo perfetti ma avendo sbagliato possiamo aiutarli a rialzarsi, e io dico, anche nella speranza che essi stessi un domani ci aiutino quando saremo noi cadremo.
Se invece approvassimo il loro peccare, anche tramite omissione (che è la versione antica del concetto di "politically correct") saremmo corresponsabili della loro dannazione, e ne dovremmo rendere poi conto.
Chi può dire, che da servi del Signore come siamo stati creati, il nostro sforzo di vivere rettamente non aiuti la conversione di un fratello?
Non amiamo ripetere "fiat voluntas tua"? Non è un roveto ardente a parlare ma non per questo siamo esentati dallo sforzarci di ascoltare cosa ci viene comandato.
E se non rispettiamo la Legge di Dio non potremo mai ascoltare perché saremmo come sordi.
Sia Lodato Gesù Cristo