Riprendiamo da VitaNuova di Trieste. Come potete notare l'orgoglio LGBT tende a diffondersi capillarmente su tutti i fronti, anche su quelli che dovrebbero risultarne immuni.
L’Università di Trieste (come del resto quella di Udine) rinuncia alla libertà di pensiero e si piega alla ideologia omosessualista. Nel Manifesto del Gay Pride che essa avalla si chiede anche l’eutanasia e l’istituzionalizzazione della prostituzione. E nessuno dentro l’università si dissocia e protesta.
“L’Università degli Studi di Trieste è un’istituzione pubblica di alta cultura, laica, pluralista e indipendente da ogni orientamento ideologico, religioso, politico ed economico”.
Come ogni università, anche quella di Trieste ha un suo statuto e l’incipit che si legge all’articolo 1 è una bella evocazione della libertà del pensiero.
Nobile ed assolutamente giusto, perché così dovrebbe essere un ente pubblico che si occupa di cultura e soprattutto della formazione dei giovani che vogliono studiare per costruirsi un percorso di vita.
C‘è allora da chiedersi come si concilino questi principi con il patrocinio dato dagli organi decisionali dell’ateneo al FVG Pride 2017, che altro non è che il gay-pride Triveneto, del prossimo 10 giugno ad Udine.
Ma a voi che importa? Molto, ci importa molto!
Innanzitutto sarebbe interessante sapere come l’ateneo, che è pubblico e finanziato con i soldi di tutti, vada a coniugare quanto riportato nell’Articolo 1 del suo statuto con l’adesione ad un evento con un orientamento ideologico marcato, che forse va ben oltre una manifestazione di promozione dell’omosessualità, visto il manifesto diffuso in rete.
Il manifesto del FVG pride è un documento ideologico che va dalla soppressione per eutanasia dei malati gravi – si chiede testualmente una legge che “riconosca allo Stato il dovere di farsi carico di situazioni cliniche eccezionali per porre fine ad agonie prolungate” – alla limitazione della libertà d’opinione.
Non ci credete? Ed allora cosa vuol dire “in Italia ci ritroviamo ancora a dover subire discorsi di incitamento all’odio (hate speech) da parte di personaggi pubblici, e non, che forti della libertà di manifestare la propria opinione, denigrano impunemente la nostra dignità.”? L’Università di Trieste è contro la libertà di opinione e pensa che sia la libertà ad offendere il prossimo?
Magari un domani qualche professore potrebbe trovarsi il bavaglio a lezione?
Allora non è laica e pluralista; forse nemmeno fa l’università.
La cultura praticata nell’università è scienza, letteratura, filosofia, arte e quindi necessita di libertà. Per esprimere qualsiasi disciplina serve la libertà di pensiero ed il confronto tra pensieri. La sua antitesi è la dittatura del pensiero unico, apertamente promossa nel manifesto.
Nel manifesto non poteva mancare il richiamo al forte bisogno di una legge contro l’omofobia, alla quale ora si aggiunge anche la bifobia e la transfobia, elenco al quale potrebbero sommarsi decine e decine di altri “generi” che si vorrebbe far riconoscere. Possibile si possa accettare una richiesta percepibile come gravemente discriminatoria, pensando, per fare un esempio, agli aracnidi perseguitati dagli aracnofobici o agli eterosessuali che devono vivere le loro giornate nel timore di incontrare un eterofobo?
Proseguendo nel “Manifesto FVG pride” patrocinato dall’Università di Trieste troviamo la richiesta di istituzionalizzare la prostituzione e di riconoscere i “sex-worker”. Questo sembra stridere fortemente con la dichiarata battaglia in favore del femminismo.
Non è il femminismo una battaglia contro il concetto di donna-oggetto?
Non sono reperibili notizie in merito a chi nell’ateneo abbia deciso questo patrocinio, ma viene naturale chiedersi cosa ne pensino tutte le donne che hanno lottato per laurearsi e poi insegnare all’università. Saranno d’accordo le professoresse a scoprire che l’ateneo considera un “lavoro” lo scambio di sesso con denaro?
Verrebbe quasi da chiedersi: istituirà poi l’Università anche una facoltà per costruire e formare dei professionisti e delle professioniste del settore?
E la promozione dell’aborto chiesta dal FVG pride è un fatto laico? Ѐ anche questo, al pari dell’eutanasia chiesta per i malati, un concetto “indipendente da ogni orientamento ideologico o religioso”?
E poi, cosa ha questo a che vedere con i cd. diritti omosessuali?
Come coniuga l’Università di Trieste la sua indipendenza da ogni orientamento ideologico o religioso con un manifesto in cui si chiede che “lo Stato italiano garantisca la laicità affinché nessuna confessione religiosa possa imporre un modello comportamentale che giustifichi pratiche sociali discriminatorie”? Vuole forse contrastare la tutela e la libertà di religione?
Persino la formazione scolastica è compresa nel manifesto, con la pretesa che educazione all’affettività ed alla sessualità rientrino a tutti gli effetti nei programmi scolastici. La nostra costituzione sancisce invece all’articolo 30 il diritto dei genitori ad educare i figli.
L’Università, che proprio questi figli vorrebbe avere tra gli iscritti, intende forse chiedere la soppressione della libertà educativa? E contrastare la Costituzione sarebbe cultura laica ed indipendente?
Molti dubbi rimangono e resta per ora solo da chiedersi come, in virtù dello statuto e della funzione pubblica dell’Università, si sia potuti giungere alla sottoscrizione ed all’appoggio di questo manifesto, autorizzando persino l’uso del logo.
Il logo campeggia lì in alto, vicino al nome del “FVG pride” e molto lontano dal ruolo dell’università.
Dal Giornale: Gender, lezione choc alle elementari: "Matrimonio gay tra due bimbi"
RispondiEliminaNella scuola elementare di Poggetto, frazione di San Pietro in Casale (Bologna) scoppia la polemica sull'ideologia gender: "Hanno fatto simulare matrimoni gay tra bambini", compreso il bacio finale tra i due maschietti.
Tutta roba di regime dimostrata dal fatto che quella libertà di opinione e quel pluralismo che decantano la negano sistematicamente a chi ha idee diverse arrivando alla repressione della libertà di opinione altrui. Con l'appoggio tartufesco della Chiesa di Bergoglio.
RispondiEliminaMiles
Il figlio del primo ministro polacco celebra la sua prima Messa tradizionale
RispondiEliminahttp://rorate-caeli.blogspot.it/2017/05/all-hail-poland-son-of-prime-minister.html
Una correzione, mic:
RispondiElimina"Verrebbe quasi da chiedersi: istituirà poi l’Università anche una facoltà per costruire e formare dei professionist* del settore?"
Mi sembra più appropriato.
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Fabrizio Giudici
Io come ex studente dell'università di trieste mi vergogno profondamente...
RispondiEliminaQuella di conferire il cervello e l'anima al truogolo delle porcilaie sta diventando una vera un'epidemia...
RispondiEliminaNon c'è da stupirsi, quando i ministri di Dio tradiscono, li seguono a ruota tutti. Fateci caso, non abbiamo quasi più sacerdoti che sappiano dire la Verità, non abbiamo più (o quasi) maestri ed insegnanti che sappiano dire la verità ed opporsi al totalitarismo del pensiero unico, non abbiamo più medici (o pochi e radiati) che sappiano e vogliano il bene e la salute dei pazienti, ma tremano e si autoimbavagliano
RispondiEliminasuccubi del potere delle case farmaceutiche e dei politici corrotti (eppure nel codice deontologico si dice che il medico deve lavorare coscientemente e non sotto l'effetto di costrizioni, cioè fare diagnosi e dare assistenza in libertà di professione eppure accettano che dei colleghi siano radiati perchè mettono dei dubbi sui presunti benefici di un'ultra vaccinazione). Poi ci stupiamo di come una generazione di persone abbia tollerato pochi decenni fa le leggi razziali, oggi sta capitanto la stessa cosa. Una società di vigliacchi che lascia operare liberamente i malvagi. Poi tra qualche hanno indiranno altre giornate della memoria, sempre se sarà possibile avere ancora una memoria.
Annarita,
RispondiEliminaI medici radiati non mettono in dubbio l'ultravaccinazione ( che significa poi ?), mettono in dubbio la vaccinazione tout court. Cioè quella procedura medica inventata da Jenner ( OK era un veterinario, ma non era stupifo), che ha poi permesso, nel coro dei decenni dal dopoguerra in avanti di eliminare dalla faccia della Terra malattie letali come il vaiolo, la poliomielite (quasi) , ed ha ridotto moltissimo l' incidenza di altre, come la TBC (nei paesi che vaccinano, non nel nostro, dov'e' rimasta abbondantememte, anche prima l'arrivo degli immigrati), la difterite ed il tetano, che possono essere mortali, cosi come possono esserle le malattie esante,atiche se contrtte da adulto, proprio perché o non vaccinati o non avendole avute da piccoli.
E l'ultravaccinazione (chissà che significa) è stata decisa proprio perché sempre più pediatri e medici di medicina generale non vaccinano più, o raccomandano di non vaccinare, e sempre di più ricorrono a terapie ( ammesso che sia corretto definirle cosi) alternative. Come l'omeopatia che ha appena ammazzato un bambino di 7 anni. E non è il primo caso.
Ricordo infine che le famigerate case farmaceutiche non producono solo vaccini, e non pagano solo i medici ed i politici, ma fanno lavorare migliaia e migliaia di persone (incluso l'indotto), e peoducono anche tutti i farmaci in commercio, compresi l'insulina, l'aspirina, la penicillina, i fibrinolitici, ed anche tutta una serie di presidi medicohirurgici, quali cateteri, soluzioni per fleboclisi, emoderivati, pacemakers, ecc.ecc.
Per coerenza tutti quelli che sono contro le vaccinazioni (senza per altro conoscere la differenza tra un virus ed un battere) dovrebbero
evitare di affollare gli ambulatori medici al primo banale disturbo, e tanto meno correre in Pronto Soccorso, ne' dovrebbero farsi ricoverare, seppur in pericolo di vita, ma limitarsi a curarsi con l'acqua fresca che, come già insegnavano i medici del '600, che a Parigi prescrivevano quella della Senna, faceva miracoli. E naturalmente non è prodotta dalle case farmaceutiche, ne' preparata da biechi e corrotti farmacisti su prescrizione di altrettanti medici criminali.
PS: il Magistero della Chiesa non ha mai condannato le vacccinazioni, ne' prima, ne' dopo il CVII, e TUTTI i papi si sono sempre affidati con fiducia alle cure dei medici dei loro tempi e alle loro medicine.
Osservo infine come, al diminuire della Fede ed al sempre minor rispetto dell'Autorita' magisteriale, diminuisca anche la Ragione ed il suo uso.
Fra un po' tutti saranno tutti dagli sciamani, per pregare e farsi curare.
Tra lo sciamano e il medico che neanche ti chiede bah, qual'è la differenza? Se le medicine alternative hanno preso piede è perchè la medicina è stata spesso una professione molto stimata socialmente. Più è aumentata la stima sociale, più è calata la 'missione'. Se non ricordo male in un libro di Cronin veniva trattato il dilemma tra fare il medico condotto od entrare nella casa farmaceutica, ben pagato, successo sociale assicurato. Per non parlare dei film sul medico della mutua. Piano piano la medicina è caduta in discredito. Quando ero piccola esisteva il medico di famiglia, ricordo benissimo. Sapeva vita, morte e miracoli di tutti noi, tare comprese. Poi ad un certo punto è uscito fuori lo Specialista, 10/15 minuti nel suo studio e via andare. Visita circoscritta alla specializzazione, certificato. Avanti il prossimo. Anche le grandi professioni si sono corrotte, il medico , un burocrate come un altro. A casa non viene più nessuno a visitarti. Anche i neonati sono portati dal pediatra. Ho avuto la fortuna e la grazia di aver avuto l'ultimo, credo, pediatra che veniva a casa, visitava la bambina ed insegnava alla mamma cosa, come e quando fare quello che era giusto. E' morto. E' stato un dolore grande. Le persone, per quella che è la mia esperienza, cercano qualcuno in cui intravedere, anche da lontano, la missione. Che non c'è. Si va con i protocolli e da quelli non ci si sposta. Quest'insieme di situazioni ha aperto la strada, le persone hanno cominciato a guardarsi intorno, cercando quello che non trovavano più. E ognuno ha trovato quello che ha potuto. Ma presto anche questa è diventata una moda, la medicina, il suo dosaggio comunque necessitano prima di una diagnosi seriamente motivata. Sono pochissimi i medici oggi che sarebbero in grado di fare una diagnosi senza il supporto di tutte le analisi del caso. E' giusto che le analisi ci siano ma, non dovrebbero assopire la capacità del medico di fare una diagnosi attraverso quello che vede, ausculta e palpa. Un po' come con tutte le macchine di cui ci serviamo che hanno quasi del tutto cancellato delle capacità portentose che avevamo. Quanti vanno al pronto soccorso, vengono rimandati a casa e muoiono? Le altre medicine hanno bisogno di una capacità di diagnosi, analisi, molto elevata e una terapia conseguente. La visita dello sciamano è di solito molto più lunga di quella del medico della mutua e, per quel che ne so, molte sono le indicazioni sullo stile di vita che vengono date e sul come procedere con le cure. Qui un medico ha sbagliato.Tempo fa ci sono stati casi di partorienti, morte in ospedale senza che mai si sia saputo perchè. Spero di aver mostrato un po' anche l'altra faccia della medaglia, che parla di un rapporto umano tra quel medico che sa e di quel paziente che piano piano impara a conoscere e trattare il suo corpo, non di protocolli tra due persone che ad essi si affidano ciecamente.
RispondiEliminaDa Saura Plesio blog
RispondiElimina"...Chiedetevi perché la protesta arriva, non già dalle zone sottosviluppate di qualche paese del Terzo Mondo, bensì da aree del Nord (Nord Europa e Nord Italia) con un'eccellente qualità dei servizi socio-sanitari anche da noi.
Chiedetevi perché mettono un'ignorante incompetente alla Sanità, carica solo della sua superbia e boria. Con ogni evidenza, meno se ne sa, più è facile essere obbedienti ed esecutivi. Il medico competente e ben documentato sa anche a quali rischi e pericoli può andare incontro, in scienza e coscienza.
Frattanto è già scattata la santa Inquisizione e l'omertà: i medici più scrupolosi e coscienti sono stati radiati dall'Ordine o sono al vaglio di provvedimenti disciplinari. E' il caso del dott. Dario Miedico e del dottor Roberto Gava.
Ecco inoltre la frase-chiave pronunciata dalla Lorenzin durante la trasmissione Porta a Porta con un Vespa in ginocchio da lei. Ha obiettato che non è possibile diminuire le vaccinazioni riportandole a quattro perché ormai c'è l'emergenza "circolazione delle merci e degli uomini".
Ah, allora prima si crea una potenziale emergenza epidemiologica e batteriologica (il veleno) attraverso autentiche bombe demografiche (gli sbarchi), per poi somministrare obbligatoriamente una paccata di vaccini (l'antidoto), allo scopo di incrementare il business delle major farmaceutiche? Da denuncia penale, se esistesse una giustizia!