Il nostro lettore polacco ci invia un altro articolo. Gliene siamo grati. Non avevamo dato grande rilievo al clamoroso episodio che viene qui evocato dall'ulteriore attività del protagonista. Ci mostra che anche nell'est ci sono sacche omofile che sparano a zero sulla Chiesa e la sua tradizione. Anche se certamente la Polonia, anche grazie alla sua Conferenza episcopale, in occasione del Sinodo e non solo, ci ha dato numerosi esempi di maggiore fedeltà rispetto al resto d'Europa.
Ognuno deve fare coming out nella sua vita, non soltanto le persone omosessuali. Perché coming out significa porsi in verità tra gli altri, rendere noto chi si è e una richiesta di rispetto. Ne hanno bisogno le donne nella società misogina, il nero nella società razzista e i gay nella società omofoba – ha detto il prete sospeso Krzysztof Charamsa durante un incontro a Sopot.
Questa settimana a Sopot [città di 50.000 persone a nord di Danzica] si svolgono Le Giornate dell'Ugualianza organizzate dall’Associazione pro LGBT „Tolerado” (Stowarzyszenie na rzecz Osób LGBT „Tolerado”). Nell’ambito di questo avvenimento mercoledì ha avuto luogo un incontro col Dott. Krzysztof Charamsa, un sacerdote sospeso che ricopriva un posto di rilievo nella Città di Vaticano, ma nell'ottobre 2015 ha reso noto di essere gay e di vivere un legame con un compagno. Il suo coming out aveva avuto una vasta eco, ma la Santa Sede, per violazione del celibato, gli ha imposto la sospensione a divinis, proibendogli di esercitare l’ordine e di indossare gli abiti da sacerdote. Krzysztof Charamsa viene da Gdynia, ma attualmente vive in Spagna col suo compagno.
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Il 6 maggio sul mercato polacco è uscito il suo ultimo libro intitolato: „Kamień węgielny: mój bunt przeciw hipokryzji Kościoła” [titolo italiano: „La prima pietra. Io, prete gay, e la mia ribellione all'ipocrisia della Chiesa” – ndr]. L’incontro in Sopoteka [un club a Sopot – ndr] è stato dedicato alla promozione del libro. Lo conduceva Marta Abramowicz – l’autrice del bestseller “Zakonnice odchodzą po cichu” [”Le suore se ne vanno piano”].
Charamsa: “Ero nel cuore della Chiesa. Lavoravo per la propaganda omofoba”.
Durante l’incontro Krzysztof Charamsa ha parlato con passione del suo rivelarsi e ha esternato le sue riflessioni sulla Chiesa Cattolica contemporanea.
Quando sono stato assunto nella Congregazione per la dottrina della fede mi sentivo al settimo cielo. Ero da sempre tifoso di Ratzinger (papa Benedetto XVI). La possibilità di stare così vicino a lui, scrivere i discorsi per lui è stato per me come toccare il cielo con un dito – ha detto Krzysztof Charamsa – Dopo 13 anni ho cominciato a rendermi conto come venivano prodotti i documenti che lanciavamo come sassi contro l’umanità. Ero nel cuore della Congregazione, nell'ufficio dai compiti sulla dottrina dove lavoravano 10 persone, responsabili dei documenti più importanti della Chiesa, anche per tutte le nomine. Le carriere di tutti i sacerdoti dipendevano da queste 10 persone, che ogni mattina controllavano se una determinata persona aveva scritto qualcosa che riguardava “l’omosessualita’” o “i diritti delle donne”, perché persone simili erano immediatamente sospette. Anch’io lavoravo su questa propaganda omofoba. La pubblicavo.Charamsa: La Chiesa è il migliore “armadio” del mondo
Quasi per tutto l’incontro Charamsa ha condiviso le sue riflessioni sull’omofobia e sull’ipocrisia regnanti nella Chiesa. Ha affermato che circa il 50% dei sacerdoti sono omosessuali nascosti. Ha criticato il celibato.
Molti di questi sacerdoti omosessuali fanno carriera per nascondere la sua orientazione, lavorano a tutto vapore – ha detto Charamsa – vivevo come uno schizofrenico. Ero sempre sotto stress nel timore che qualcuno potesse riconoscermi, che non ridessi di uno scherzo sugli omosessuali – che là sono comuni. Perciò sono uscito dall’armadio con grande passione.
Qualcuno del pubblico gli ha chiesto perché era diventato sacerdote e perché la Chiesa è una istituzione così omofoba, visto che, come aveva affermato, la metà dei sacerdoti è gay.
Perché la Chiesa è il migliore “armadio” del mondo – ha risposto.Fonte: trojmiasto.wyborcza.pl Autore: Maciej Sandecki
L'importanza della "sofferenza vicaria" , epistolario di Padre Pio
RispondiEliminaMARCO TOSATTI
Non ha fine il calvario per padre Stefano Manelli, fondatore dei Frati Francescani dell’Immacolata (FFI), istituto commissariato ormai da quattro anni, senza che sia stata fornita mai dalle autorità competenti una motivazione chiara del provvedimento. Si parlava di una possibile “deriva lefebvrista”; il che adesso fa un po’ ridere, posto che il Pontefice è più che pronto ad accogliere gli eredi di Marcel Lefebvre con una Prelatura personale nella Chiesa.
http://www.marcotosatti.com/2017/06/01/il-vaticano-a-padre-manelli-mani-in-alto-fuori-i-soldi-o-ti-sanzioniamo-canonicamente/
Sostanzialmente niente di nuovo: Don Ariel Levi di Gualdo da anni denuncia (e scrive libri) sugli omosessuali che scorrazzano in seminari e università "cattoliche". E denuncia che, nonostante le sue denunce, nessun prelato ha mai preso provvedimenti concreti.
RispondiEliminaVenendo all'intervista... ovviamente non possiamo capire cosa gira nella testa di un uomo. Forse c'era un tarlo che scavava già da prima. Ma in sintesi quello che leggo è: Charamsa è entrato sanamente ortodosso a Roma, e a Roma si è corrotto.
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Fabrizio Giudici
Scusate, mi domando: è corretto mettere il "don" davanti al nome Charamsa?
RispondiEliminaNon sarebbe più coerente, chiamarlo con nome e cognome?
La domanda . " Sta facendo la Volonta' di Dio ? "
RispondiEliminaMi riprometto ,appena possibile, di far celebrare una Santa Messa per questa anima .
Quell`uomo è oramai al servizio della lobby gay, della propaganda omosessualista, fa soldi grazie al suo coming out, ha trovato un fondo di commercio apparentemenre redditizio e sa di contare sul sostegno dei nemici della Chiesa, detto questo non avevamo bisogno di Charamsa per sapere quanto e come la lobby gay è presente nella Chiesa.
RispondiEliminaSu omolobby, omoideologia, omoeresia, omomafia, sulla presenza a tutti i livelli nella gerarchia della Chiesa, compresa la Curia romana, di una rete di sacerdoti omosessuali impegnati nel proteggersi a vicenda, un intervento di un sacerdote polacco:
"CON IL PAPA CONTRO L’OMOERESIA" – di Don Dariusz Oko
https://www.riscossacristiana.it/con-il-papa-contro-lomoeresia-di-don-dariusz-oko/
http://www.iltimone.org/32411,News.html
La salvezza eterna in cambio di un momento di ebbrezza .
RispondiEliminaSì, amore è « estasi », ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio: « Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà » (Lc 17, 33), dice Gesù —
25 dic 2005 - Deus Caritas Est
Scusate, mi domando: è corretto mettere il "don" davanti al nome Charamsa?
RispondiEliminaNon sarebbe più coerente, chiamarlo con nome e cognome?
Abbiamo lasciato il titolo originale dell'articolo...
Forse questo signore si dispiace di non aver avuto l'attenzione morbosa che si aspettava facendo coming out........per la serie echissenefrega, vai coi gai e statti zitto......
RispondiEliminaChiedo a Mic: ma perché lo pubblichi? Da che ha fatto "coming-out", come dice lui, ripete ogni giorno la stessa solfa e non c'è proprio nulla di nuovo dalla sua bocca...
RispondiEliminaHo ritenuto dare spazio alla proposta di un lettore, che ha fatto la fatica di tradurlo per noi dal polacco. E' un nuovo versante di condivisione che è bene incentivare. In ogni caso il tema in questi giorni si ripropone per le pressanti aggressive iniziative dei gay-pride su tutta la penisola, persino con l'avallo di clerici e istituzioni ecclesiali...
RispondiEliminaIn ogni caso questa era una pubblica presentazione in una libreria, non in ambito religioso. ma ci mostra come il veleno si faccia strada anche in contesti meno inquinati del nostro. Per lo meno in Polonia vescovi e clero sono meno alienati.
Sull'affermazione che la Chiesa cattolica sia "il miglior armadio del mondo" viene spontanea una domanda:
RispondiElimina"Chissà quanti 'armadi' avrà conosciuto nella sua vita il signor Charamsa per poter dire con tanta sicurezza che quello della Chiesa cattolica è ER PIÙ???
Detto questo, non è che l'affermazione sia esattamente uno scoop...
Comunque prendiamo nota che il signor C. ha fatto suo tutto l'armamentario ideologico e fraseologico dei suoi soci, che sarà quello che gli permetterà - en passant - di vendere tante belle copie del suo libro.
E sulll'unione col suo compagno (chissà se era presente alla conferenza? ) per il quale ha buttato alle ortiche tonaca e vocazione, staremo a vedere quanto durerà l'ammoore...
Hai fatto bene a pubblicarlo. I puppi hanno infettato la Chiesa a tutti i livelli e questo va continuamente ricordato, perché molta gente sottovaluta la dimensione del problema.
RispondiEliminaMarisa,
RispondiEliminadurerà fintanto che uno dei due, in quel della Spagna, non troverà un "femminiello" più giovane e"pimpante". O quando uno dei due finirà il "grano".
NB: da decenni, se non da secoli, la Spagna è terra prediletta di quelle persone. Chiedere ai nobili e ricchi inglesi e non solo.
Mai visto "Improvvismente l'estate scorsa" ?
Altri "armadi": il mondo dello spettacolo, TUTTO, almeno dai tempi di Aristofane. Il mondo della ristorazione-hotellerie- stewards aerei e ferroviari. Il mondo della sanità, inteso come infermieri e fisioterapisti. Il mondo dello sport: oltre d atleti, specie in certi sport ( pattinaggio artistico, tuffi, ginnastica), allenatori di OGNI tipo e livello, massaggiatori, fisioterapisti....Il mondo della scuola, in Francia, quello dei colleges e delle università prestigiose Inglesi ed americane ( anche recentemente c'e' stato uno scandalo di abusi sessuali di insegnanti pederasti e lesbiche su ragazzi e ragazze di un college nel New England). Ci sono colleges femminili americani, per es.quello frequentato da Hillary, notoriamente covi di lesbiche, tra insegnanti ed alunne.
RispondiEliminaPotrei continuare. E naturalmemte non dimentichiamo "armadi" fraterni: la Chies anglicana ed episcopaliana, innanzitutto, ma anche altre sette protestanti. E non escluderei la Chiesa ortodossa.
Ma naturalmemte sparare sulla Chiesa rossa, pardon la Chiesa cattolica fa più figo, e fa vendere più libri.
Certa gente meriterebbe ancora il rogo. O almeno i loro scritti.