Mentre assicuriamo loro il nostro appoggio e la nostra vicinanza spirituale, preghiamo gli amici di Varese che ci hanno già tempestivamente informati della loro iniziativa, pubblicata qui, di tenerci al corrente.
Oggi a Reggio Emilia si è svolta la processione di riparazione per il Gay Pride previsto nella città. Diverse centinaia di fedeli sono sfilati da piazza Duca d’Aosta fino a via Garibaldi, per inginocchiarsi poi davanti alla Basilica della Ghiara. La processione era guidata da don Luigi Moncalero di Treviso, affiancato da altri quattro sacerdoti e sei ministranti del culto, che indossavano cotta e talare. “La nostra non è una manifestazione contro il Gay Pride, – ha detto il sacerdote – ma una preghiera che vuole riparare il peccato pubblico: dal punto di vista morale l’omosessualità è un disordine fortemente fustigato dalle sacre scritture. Esaltare l’omosessualità significa non soltanto contraddire la Bibbia che dice ‘maschio e femmina Dio li creò’, ma invertire l’ordine naturale della natura”.
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Cristiano Lugli, del comitato Beata Giovanna Scopelli, che ha organizzato la manifestazione, ha precisato che “non esistono spaccature all’interno della Chiesa, ma fedeli con diverse sfumature, che fanno però riferimento sempre al magistero della Chiesa, che condanna l’omosessualità”. “La processione è andata bene, a prescindere dal numero, perché abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, ovvero quello di riparare allo scandalo del Gay Pride. Chi ha tendenze omosessuali viene accolto dalla chiesa, ma non deve praticare la sodomia che è il vero peccato” dice Gabriele Colosimo di Radio Spada, associazione che ha appoggiato il comitato riparatore.
Alleghiamo all’articolo il commento di un lettore del blog, che ha partecipato all’evento.
“Preghiera fatta! Purtroppo lontano dalla Cattedrale di Reggio Emilia. Non è stato annunciato ma mi pare che l’ingresso alle chiese locali sia stato vietato alla processione, nei fatti non gradita al clero locale (vescovo o suo vicario di sicuro assente e mi sembra che nemmeno ci fosse qualche semplice prete della diocesi di Reggio Emilia). Pochi sacerdoti ‘di fuori’ presenti, ma più fedeli di quanto mi aspettassi e con un’età media gradevolmente bassa (direi sui 35-40 anni): diversi giovani genitori erano con loro bambini. E molto piacere mi ha fatto che i pochissimi stendardi a seguito dei sacerdoti fossero con la Madonna di Guadalupe. Personalmente non ho mai frequentato quei gruppi cristiani molto affezionati alle tradizioni pre-Vaticano II (“tradizioni” intenzionalmente in minuscolo non per sminuirle, anzi!, ma giusto per distinguerle dalla Tradizione dottrinale che deve essere necessariamente comune a tutti i cristiani cattolici che cerchino di vivere coerentemente al loro nome) entro i quali è nata la lodevole iniziativa della processione e temevo che la maggioranza dei partecipanti fosse in età da pensione. Invece fra i 600 ed oltre (mia stima in base alla lunghezza di circa 200 metri della processione) partecipanti, oltre a qualche bambino e giovanotto, c’erano parecchi nella fascia di età 30-50 anni. Azzardo una previsione: se ci fosse stata non dico (perché sarebbe umanamente troppo pretenderlo con l’attuale governo temporale della Chiesa) l’organizzazione a cura della diocesi di Reggio Emilia, ma almeno una “non-ostilità”, con l’informazione sulla processione lasciata circolare con reale “neutralità” nelle parrocchie della zona, i partecipanti sarebbero stati alcune migliaia in più. La mia opinione è che molti cristiani che comunque erano venuti a sapere della processione e che sentivano giusto chiedere pubblicamente perdono al Signore, alla fine non hanno partecipato per non andare contro al vescovo”.
Ma l’esempio di Reggio Emilia comincia a fare scuola. Infatti per il 17 giugno è prevista a Varese, sempre in occasione di un Gay Pride, un’analoga seduta di preghiera. (È stato creato per l’occasione un gruppo Facebook, qui https://www.facebook.com/groups/440373799651654/).
La proposta è quella della recita di un rosario pubblico di riparazione. Il luogo richiesto è il sagrato della Basilica di San Vittore. Pubblichiamo qui di seguito due lettere: la risposta del vicario di zona al laico organizzatore, e la replica.
“Sempre sia lodato!
Caro Alberto Speroni,
comprendo la Sua contrarietà a certe manifestazioni pubbliche (che vanno chiamate con il nome che hanno), ma ritengo inopportuno che il Santo Rosario sia usato come strumento di polemica culturale e politica. Fatto in questo modo si avrebbe l’effetto di dare ancora più pubblicità all’evento.
Preghiamo, certamente, e anche riflettiamo sul modo più vero ed efficacie di testimoniare e condividere con tutti l’umanesimo cristiano, i valori di convivenza civile e lo stile di comunicazione delle proprie idee.
La Chiesa del decanato di Varese ha proposto nei mesi scorsi molte occasioni di riflessione culturale, morale e educativa sui temi evocati dalla manifestazione.
La ringrazio e la saluto cordialmente
+ Franco Agnesi
Vicario Episcopale Zona Seconda”.
Ed ecco la risposta:
“Eccellenza Reverendissima,
voglio anzitutto ringraziarLa per la Sua pronta risposta e per la Sua comprensione verso i nostri sentimenti di contrarietà. Apprezzo anche come Lei voglia che “certe manifestazioni” vengano chiamate con il loro nome, ovvero la pretesa di un “diritto” alla sodomia.
Tuttavia, in piena coscienza, non possiamo dar seguito al suo invito per le ragioni che provo a riassumere di seguito.
- Non è minimamente mia intenzione “usare il Santo Rosario come strumento di polemica culturale e politica”. Intendo semplicemente usarlo per quello che è, ovvero un potente strumento di preghiera e di riparazione. Non avendo la capacità o la possibilità di fare altro (ma chi può lo faccia, ovviamente!), penso che sia un’arma alla portata di tutti, sempre utile alla mia e all’altrui edificazione. Essa è utile a dare un pubblico richiamo alla Verità. Accetto tuttavia suggerimenti per altre forme di riparazione e di pubblico richiamo a Dio e alla Sua legge, tramite Sua Madre, per un auspicato e urgente ritorno di questa società allo sbando alla legge di Dio o, almeno, alla semplice legge naturale.
- Credo che l’atto di riparazione a uno dei peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio debba necessariamente essere pubblico. Una bestemmia pubblica al Creatore, in quanto insulto all’ordine naturale da Lui stabilito, merita necessariamente una riparazione pubblica. Qualcuno disse “Quello che io vi dico nel buio, voi ripetetelo alla luce del giorno; quello che ascoltate sottovoce, gridatelo dai tetti”. Se non ad altro, questo servirebbe almeno a stimolare gli uomini di buona volontà perché non accettino passivamente la conquista dei cuori da parte del Male.
- Il Suo “ritenere inopportuno che il Santo Rosario sia usato come strumento di polemica culturale e politica” mi sembra anche un processo alle intenzioni e un giudizio preventivo. E’ forse sbagliato opporsi ad una cultura mortifera, come tutte le menzogne, innalzando al cielo un grido che tutti possano udire? Credo sia un gesto missionario richiamare pubblicamente le persone ad una Presenza con la quale devono e dovranno prima o poi fare i conti tutti quanti! Cosa dovremmo fare? Abbassare anche i campanili? Silenziare le campane? Adombrare o togliere i crocifissi? Tutti questi segni indicano una Presenza che sta diventando sempre più scomoda allo spirito del mondo e al suo “Principe”. La nostra preghiera vuole essere un altro (piccolissimo) segno per indicare quella Presenza e l’ineluttabilità del Suo Giudizio. Io voglio essere pronto a rispondere a Quel giudizio, non a quello del mondo.
- Il Principe di questo Mondo fa “fumo” (“fumo di Satana dentro le mura della Chiesa stessa“!) per mezzo di una “antilingua” e del “politicamente corretto”. Nella confusione, anche semantica, è più facile che un cattolico si perda. Tutto questo non fa parte del mio DNA, e penso sia anche dovere di un pastore provare a dissipare questo fumo per guidare il suo gregge. “Si, Si e No, No” diceva sempre quel Qualcuno di prima.
- C’è un esplicito invito nel Vangelo a diventare, oltre che puri come colombe, scaltri come i figli di questo mondo. Chiediamoci perché i “figli di questo mondo” scelgono sempre più una visibilità che solo pochi anni fa era impensabile da ottenere. A forza di mettersi sulla difensiva, chi si avvantaggia è solo e sempre lui: il Principe di questo Mondo che se ne frega di non mostrarsi e di agire correttamente. Anzi, più si manifesta gridando e ostentando, e più danna le anime che, confuse e senza una precisa guida e una reazione pubblica che le risvegli dal torpore del quieto vivere, cadono come mosche nelle sue braccia di morte. Purtroppo noi cattolici facciamo come i gamberi che si ritirano sempre più verso l’orlo dell’abisso! Se continuassimo a seguire consigli come il Suo, a breve non si potrà più uscir di casa. E già oggi non siamo più in condizione di dare un insegnamento non dico cattolico ma per lo meno umano ai nostri figli. Riescono a mandare in TV personaggi come il Sig. Barilla a scusarsi (!?) per aver difeso la famiglia naturale. Riescono a far saltare incontri e conferenze già programmati da tempo perché non ne condividono i contenuti, alla faccia della libertà di espressione. La dittatura omosessualista ormai dilaga! A cosa servono richiami alla prudenza e alla non visibilità del Bene? A guadagnare giorni? Mesi? Forse anni di finta libertà? Andando avanti così, invece, si perderà tutto, compresa la Fede, come temeva già Nostro Signore! Concludo: una benedizione non la si nega a nessuno… ai figli soprattutto! L’attendiamo fiduciosi sul sagrato della Basilica di San Vittore il 17 giugno, ore 15.00.Invoco sin d’ora le Sue preghiere, Alberto”.
Cess! Praticamente ha distrutto sua eccellenza! Complimenti. Con la Verità non si scherza. E mentre i laici lo dimostrano gli ecclesiastici, che dovrebbero dimostrarlo, poichè è il loro dovere, vengono umiliati. Praticamente chi dovrebbe confermare nella fede viene confutato, umiliato e speriamo ne tragga beneficio: nella fede confermato.....grideranno le pietre. Avanti e coraggio la forza verrà dallo Spirito Santo.
RispondiEliminaRicordiamoci dunque del vescovo don Abbondio Agnesi che oppone gl'impedimenti e il latinorum (quelli postconciliari, fatti non di latino ma di politically correct e di irenismo): quando farà carriera, sapremo a cosa è dovuta.
RispondiEliminaIntanto osserviamo con crescente preoccupazione la pandemia di donabbondismo tra i successori degli Apostoli, che invece di imitarne le virtù ne imitano le figuracce.
Vorrei ragionare anche su questa frase del vescovo:
RispondiEliminaFatto in questo modo si avrebbe l’effetto di dare ancora più pubblicità all’evento.
E qui intende il gay pride.
Ma è un ragionamento farlocco. Quindici anni fa poteva avere un senso: non era neanche lontanamente immaginabile il panorama di leggi che abbiamo oggi e si trattava di manifestazioni "underground", che meno pubblicità avevano, meglio era, potendo sperare che rimanessero "underground" (anche se, con il senno di poi, s'è visto che così non è stato; i problemi non vanno mai ignorati, vanno affrontati il più presto possibile).
Ma oggi, che senso ha? Tutti sanno del gay pride, la pubblicità gli arriva con i canali istituzionali. Si è "normalizzato". Sta a noi de-normalizzarlo di nuovo. È necessario attirare l'attenzione, prima che diventi inevitabilmente "parte del paesaggio". E questo, ovviamente, lo sto dicendo fuori dal senso principale, che è la preghiera.
Volendo proseguire con in riferimenti manzoniani, certi prelati, quando non sanno che fare - cosa che avviene spesso, direi - si rifugiano nel "troncare, sopire... sopire, troncare".
--
Fabrizio Giudici
La risposta è condivisibile, ma nell'ultimo punto quel "Principe di questo Mondo che se ne frega [sic!] di non mostrarsi e di agire correttamente" mi pare francamente inappropriato, specialmente nel rivolgersi ad un Prelato. Anzi direi che tutto l'ultimo punto soffre di una caduta di stile, lasciando quasi supporre che sia stata un'altra penna a vergare quelle frasi.
RispondiEliminaPremetto che sono un estimatore di Cesare Baronio e che seguo con grande interesse e,spesso, anche divertimento il suo blog. In questo caso,però, non lo seguo. Le sue caricature sul papa sono decisamente irridenti, altro che lettera del fedele varesino. Gli ricordo,inoltre,che se la risposta del vescovo é pavida e contraria alla vera difesa della fede c'è sicuramente "qualcun altro" dietro. Chi non é con me é contro di me,ha detto Qualcuno
EliminaOT da Parigi, un uomo che minacciava la gente con un martello davanti alla cattedrale di Notre Dame è stato ferito al torace da un agente che gli ha sparato, trasportato in ospedale,si ignorano le sue condizioni. news di 1/2 ora fa.
RispondiElimina***Un uomo di origini algerine armato di martello (con se' aveva pure due coltelli) ha aggredito un agente davanti Notre Dame a Parigi. L'agente è riuscito a sparargli alle gambe neutralizzandolo. In quel momento nella Cattedrale c'erano novecento persone...
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/esteri/17_giugno_06/parigi-spari-panico-cattedrale-notre-dame-064e06ce-4ac6-11e7-ac11-205c7f1cfc9f.shtml
Lo stile ha una sua importanza... comunque, non penso che un vescovo della "Chiesa in uscita" possa scandalizzarsi di un "il Diavolo se ne frega".
RispondiEliminaPiù importante, in risposta al primo commento... "Ha distrutto sua eccellenza". Capisco bene come ci sentiamo tutti, ma lo scopo delle iniziative di cui stiamo parlando non è "distruggere" nessuno, tantomeno un vescovo. Mettere le persone, anche i vescovi, di fronte ai propri doveri e alle proprie contraddizioni, questo sì; sperando prima di tutto che questo confronto serva a loro per riflettere e tornare ad essere dei veri pastori. Il vescovo di Varese, per quanto ne so, non ha raggiunto i livelli della diocesi di Reggio Emilia: non ha prima mandato avanti portavoce o "irresponsabili della pastorale" a dir castronerie, ma intanto ha dato una risposta personale. Nei contenuti insoddisfacente, ma non possiamo fare di tutta l'erba un fascio e, prima di "scrollare la polvere dai calzari" dobbiamo fare tutto il possibile per farci ascoltare. Partire con toni aggressivi, specie se sproporzionati alla situazione, non aiuta.
Caduta di stile o no, tanto di cappello a chi ha risposto in modo così chiaro. Veramente bravo. E' l'ora dei laici?
RispondiEliminaIo mi sono imbattuto in articoli web fatti da giornakisti che ovviamente nulla sanno del contendere.
RispondiEliminaUno dei più divertenti è quello che confrontava il gaypride alla manifestazione degli "ultracattolici"... ahahahaha
La definizione ultracattolici la dice lunga di come in realtà la società laica vede i cattolici senza l'ultra.
E mi è venuto in mente il film del 1956 "l'invasione degli ultracorpi", alieni dall'aspetto normale che si replicavano nei baccelli.
Oramai il mondo ci vede così, alieni incomprensibili e pericolosi, dotati di un'arma oramai sconosciuta e temibilissima, il Santo Rosario.
Coraggio. Siamo UltraCattolici ;-)
http://www.siscrive.com/si-scrive-efficace-o-efficacie
RispondiEliminaSi va verso le grammatiche plurali...
Ottima edificante lettera, scritta da un cuore credente.
RispondiEliminaAnch'io trovo eccessiva la 'sensibilità' di Baronio sul passaggio del 'principe di questo mondo'. Oltretutto è vero che certe manifestazioni sembrano farsi sempre più audaci e allo scoperto.
RispondiElimina"Fatto in questo modo si avrebbe l’effetto di dare ancora più pubblicità all’evento."
Quella frase=slogan fa il paio con "agendo così fate il gioco dell`estrema destra", mantra finalizzato a tappare le bocche di chi descrive la realtà in cui è immerso, di chi ha il coraggio di dire la verità su quelli che non sono più rischi ma realtà anche cruente legate all`immigrazione non controllata, al comunitarismo, al multiculturalismo, alla presenza sempre più massiccia di un islam conquistatore, che rivendica diritti e troppo spesso li ottiene anche senza nemmeno aver più bisogno di domandarli.
Se parli sei un razzista, sei un islamofobo.
Se osi parlare della tirannia che una minoranza sta imponendo alle nostre povere società malate occidentali sei linciato come un omofobo , come un lgbt, anzi lgbtifobo ( chi o che cosa troveranno ancora ad aggiungere alla loro sigla?).
Sono riusciti a lavare i cervelli, a pervertire le coscienze, ma il terreno era stato da tempo lavorato e preparato per ricevere e far fruttificare quei semi, stanno raccogliendo i frutti della loro strategia.
È una minoranza, anche se a sentirli si direbbe quasi che oggi sono gli etero ad essere in minoranza, ma è ricca, potente e inflitrata in tutti gli ingranaggi, cultura, media, giustizia, educazione e...Chiesa.
Guardate la situazione dei Paesi sedicenti cattolici, come la Spagna, il Belgio, sono Paesi in cui tutte le perversioni, le derive etiche, sono legalizzate, per ultima l`Irlanda che si è scelta un omosessuale come primo ministro.
Prima al limite si poteva dire e pensare che una coppia omosessuale essendo sterile il loro resterebbe alla fine un fenomeno limitato dalla natura, e invece "grazie" ai progressi della medicina, alla "generosità" di donne che affittano i loro ventri e vendono i loro ovuli, anche quella difficoltà maggiore e naturale è aggirata.
Con buona pace di chi si è lasciato lavare il cervello e ha fatto propri gli slogan della propaganda omosessualista, dopotutto quel che conta non è forse l`amooooooore?
Eh sì tutti Don Abbondi , per fortuna che ci sono sedevacantisti e (reggetevi) medjugorjani,
RispondiEliminauniti nella lotta al CCC . Il video è privato..e meno male.
Più che Chiesa in uscita a me pare Chiesa in ritirata. Bravo Alberto, basta tacere!Non si deve aver remore a fare il bene, bisognerebbe che ad avere prudenza fossero quelli che hanno cattive intenzioni, che sbandierano i loro vizi come se fossero virtù, perchè non sanno contro chi giocano.
RispondiEliminaSegnalo:
RispondiElimina"Ci voleva un musulmano per dire ciò che per papa e vescovi è tabù"
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/06/07/ci-voleva-un-musulmano-per-dire-cio-che-per-papa-e-vescovi-e-tabu/
Al cardinale Gualtiero Bassetti che, forte della sua ignoranza ( se la sua è ignoranza), del suo pensiero islamico corretto, della sua islamofilia, osa dire:
""Si parla di terroristi islamici, ma non sono islamici, anche se quando uccidono o mentre si fanno esplodere pronunciano il nome di Allah. Non sono islamici; sono delle povere creature pazze di furore, impazzite di odio",
e supponendo che non lo abbia letto, basterebbe citare uno degli innumerevoli versetti del Corano che incitano alla violenza, all`odio, alla guerra contro gli infedeli, i non musulmani, normalmente dovrebbe constatare che quei criminali non fanno che applicare ALLA LETTERA le prescrizioni della legge islamica, purtroppo non c`è nessuno che osi farlo per paura di essere bollato come islamofobo.
Ma siccome sono sicura che il Corano quel Cardinale lo conosce perfettamente, egli troverebbe ancora il modo per mentire sapendo di mentire e continuare a recitare la favola di un islam religione di pace e amore.
Mentono sapendo di mentire, facendolo non aiutano i musulmani a fare il "ménage" in casa loro.
Angheran 8:44
RispondiEliminaIronia fuori luogo qui non ci sono né sedevacantisti né medjugoriani. E la crisi nella (non della) Chiesa è di tutta evidenza...
Mi dica, un po': secondo lei va tutto bene?
RispondiEliminaQuale continuità riesce a leggere tra la Quanta Cura e le giornate di Assisi?
E' proprio certo che Pio IX avrebbe sottoscritto ciò che dice e ciò che scrive Francesco?
@Matteo 6 giugno 21,14
RispondiEliminaHa ragione.
Ma la ragione del perché il cattolico, che cerca con l'aiuto di Dio di seguire la vera e unica Dottrina, viene tacciato di essere un ultra (o ultrà, cioè tipo tifoso anche esagitato e col paraocchi), è da ricercare nell'atteggiamento dei vertici ecclesiastici - e, conseguentemente a cascata, di moltissimi sacerdoti - che dal Concilio Vaticano II si sono prodigati in ogni modo, chi più chi meno, nel farci apparire tali.
E uno dei risultati perciò è stato infatti che i non credenti o i credenti assai tiepidi si sono detti e continuano a dirsi sempre più, crogiolandosi in un alibi che purtroppo per loro non porta a niente di buono, sebbene ai loro occhi sia assai tranquillizzante:
"Ma allora, se persino le massime guide e la maggior parte dei pastori, di fatto, li considera così, deve essere così davvero, e noi quindi che da sempre li consideriamo dei "fondamentalisti", o quantomeno degli esagerati nel seguire i dettami religiosi, avevamo/abbiamo ragione!"
Cordialmente
Romanus
angheran non sostiene certo che non ci sia discontinuità e, in generale, gravi problemi.
RispondiEliminaTuttavia, il donabbondismo abbonda veramente, angheran. Ogni giorno c'è un nuovo scandalo. L'ultimo è quello del capo-scout che, in quel del goriziano, ha contratto unione civile con un altro uomo. Il parroco ha sollevato il problema, mentre il vice-parroco (ovviamente un prete-operaio) era presente alla celebrazione in comune. Insomma: caos e parrocchia spaccata. Il vescovo non è pervenuto (salvo manifestare un generico dispiacere): ma spetta a lui fare chiarezza, e non c'è molto da pensare su cosa dire in un caso così eclatante. Traparentesi, la cosa non è scoppiata così di botto, quindi c'era tutto il tempo di gestirla per tempo; evidentemente si è preferito fare finta di niente.
È riportato su varie testate, Giuliano Guzzo ci ha fatto un pezzo piuttosto chiaro.
RispondiEliminaOmoeresia in salsa scout:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-parroco-si-oppone-all-omoeresia-in-salsa-scout-20077.htm
Per non andare contro al Vescovo... ma il Vescovo ha fatto il Vescovo ??
RispondiEliminaOT
RispondiEliminaTrentenne maestra d'asilo accoltellato stamattina a Londra mentre si recava al lavoro. Le responsabili dell'attacco sarebbero state tre giovani donne che armate di coltelli inneggiavano ad Allan... La maestra è ricoverata.
http://www.huffingtonpost.it/2017/06/07/londra-dipendente-di-un-asilo-accoltellata-da-tre-donne-inneg_a_22130496/
http://www.dailymail.co.uk/news/article-4580754/Female-nursery-worker-stabbed-three-women-London.html
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/londra-tre-donne-accoltellano-maestra-allah-verr-prendervi-e-1406696.html
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RispondiEliminaCon tutti questi attentati prima delle elezioni inglesi, i musulmani sperano di far
vincere i laboristi, o comunque di far ingarbugliare il risultato, in modo che la Brexit venga di fatto a cadere. E il caos aumenti. Dal caos loro traggono il massimo vantaggio. Il disegno più ampio è sempre quello di prendere il potere, terrorizzando tutti i non musulmani in modo che accettino il loro dominio. In effetti, con accoltellamenti ogni giorno la vita diventa praticamente impossibile.
Il terrorismo attuale è il risultato inevitabile dell'aver lasciato crescere vaste comunità musulmane in Occidente. Finché sono in pochi, stanno sottomessi. Hanno il culto della spada cioè della forza, rispettano solo chi usa la forza.
Certo non sono le nostre classi dirigenti rammollite, femminilizzate e succubi nei loro confronti a mettergli paura.
Così scrisse San John Fisher ai suoi colleghi vescovi dopo che questi sottoscrissero per paura le leggi anticattoliche di Enrico VIII: "La roccaforte è stata tradita proprio da coloro che avrebbero dovuto difenderla. E dunque, vedendo che la questione è cominciata così, e che presso di noi ha incontrato così poca opposizione, temo che non saremo noi a vedere la fine delle sventure". Parole profetiche, ancora drammaticamente attuali.
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