Mentre ci si vuole obbligare ad obbedire all’undicesimo comandamento dello ius soli, non si ritiene più obbligatorio per un cattolico obbedire agli altri dieci comandamenti.
Sembra che sia stato istituito, senza che ce ne accorgessimo, l’undicesimo comandamento: approvare la legge sullo ius soli. I comandamenti, si sa, sono assoluti, non ammettono eccezioni, quindi anche appoggiare la legge sullo ius soli del governo italiano è un precetto a carattere assoluto, non ammette eccezioni. Ha però solo un piccolo difetto: non è stato istituito da Dio sul Sinai e nemmeno da Gesù Cristo con le beatitudini. Quindi la domanda: se non è stato istituito da Dio come può avere carattere assoluto?
Molti uomini di Chiesa oggi presentano l’adesione a questo disegno di legge del governo italiano attualmente in carica come assolutamente doverosa, al punto che un cattolico che su questo punto la pensa diversamente si sente molto a disagio e pensa di essere fuori dalla Chiesa. Il quotidiano cattolico Avvenire ne fa la sua battaglia quotidiana anche in modo fin troppo evidente e dai vertici ecclesiastici l’appoggio a questa legge è posto spesso come un dovere morale ed evangelico imprescindibile.
Però, a osservare bene le cose, l’eventuale legge sullo ius soli è una legge umana e non divina. Essa riguarda le politiche immigratorie di uno Stato, l’Italia appunto. Quindi è terreno laico. Come tutte le politiche di governo che non richiamino doveri morali assoluti perché espressione della legge morale naturale, anche quella dell’immigrazione può essere impostata in molti modi, tutti ugualmente plausibili. Su di essi si dovrà pronunciare la coscienza dei laici, adoperando la virtù della prudenza. Inoltre trattasi di problematica complessa, che chiama in causa molte dinamiche reali, come da qualche numero di Vita Nuova sta bene spiegando Giovanni Lazzaretti nella sua rubrica “Taglio Laser”, e come il nostro Settimanale ha fatto presente da tempo. In queste dinamiche sono presenti anche ingiustizie, abusi, delinquenza, sfruttamento, piani internazionali per destabilizzare il nostro Paese, confronti geo-politici che non possono essere trascurati.
Non intendo qui entrare nel merito della legge sullo ius soli, Vita Nuova lo sta facendo in altri luoghi [vedi]. Qui intendo solo osservare che si tratta di una politica oggetto di scelta discrezionale, o meglio prudenziale, da parte di ognuno e non di un undicesimo comandamento. Non mi sento obbligato, nella mia coscienza di laico cattolico, ad approvarla perché non la ritengo materia di obbligatoria adesione da parte di un cattolico.
Lamento piuttosto che oggi, mentre ci si vuole obbligare ad obbedire all’undicesimo comandamento, non si ritenga più obbligatorio per un cattolico obbedire agli altri dieci comandamenti. E’ ancora d’obbligo per un cattolico obbedire al primo? E al quinto? E al sesto? E al nono? Come mai, in tutti questi casi, non bisogna più giudicare ma solo accompagnare e discernere, mentre per l’undicesimo comandamento dell’approvazione dello ius soli del governo Renzi-Gentiloni non si deve né giudicare né discernere?
Sui dieci comandamenti del Sinai si chiudono molto occhi, ma sull’undicesimo è doverosa una assoluta unità e convergenza. Era già successo con i referendum sull’acqua e sulle trivelle. Non é che stiamo scambiando l’assoluto col relativo e il necessario col contingente?
Stefano Fontana
La sostituzione, è il titolo del dramma che girovaghi da strapazzo stanno recitando sotto i nostri occhi. Maschere, discorsi roboanti, sempre in movimento ma, spunta sempre la coda,
RispondiEliminaSpecialisti nel riempire il vuoto con gag i girovaghi, i cattolici invece abbacinati dal male,incantati, impietriti, fanno le belle statuine; i girovaghi riempiono la scena con giravolte,in moto perpetuo, certi che il tempo, come sia sia pieno, e non la Verità nuda e cruda, darà loro ragione.
Giornalisti e politici rivoluzionari nostalgici sessantottini .
RispondiEliminaNo!NO!NO!
RispondiEliminami dispiace, ma l'undicesimo comandamento è fare le pretesse, così la Bonino avrà finalmente un ruolo liturgico appropriato!
Ormai ce n'è una nuova ogni giorno, non so più quale Santo interpellare...e allora prego la Madonna!
non più 8 per mille
RispondiEliminahttp://www.veritatemincaritate.com/2017/10/essere-una-vigna-che-porta-frutto/
RispondiEliminahttp://lanuovabq.it/it/chi-ha-paura-di-lepanto-e-della-polonia
RispondiEliminaPer Avvenire titolo a nove colonne sullo ius soli e silenzio tombale sul rosario polacco...
RispondiEliminaLettura da Isaia, Santa Messa odierna (citata da Gesù come argomento del brano di vangelo):
il tralcio deve produrre frutto, cioè deve produrre "giustizia e rettitudine".
Ora la domanda è: per la chiesa della quale Avvenire è il megafono, lo ius soli è questo grappolo maturo, mentre i rosari, recitati da volti inespressivi e tristi, non lo sono?
I tralci sono chiamati ad un'identità di vedute con la vite e con il padrone della vigna. Viceversa i frutti potrebbero essere assai scadenti e inadeguati.
Nel brano di Isaia è evidente che il padrone della vigna ha fatto il massimo affinché il tralcio si caricasse di grappoli di uva buona e non di "acini acerbi".
Dio esige, avendo la vite (Cristo) dato garanzia di obbedienza, che il tralcio porti frutto. Ma il tralcio cosa porta, se non sta più legato alla vite?
Dio ha messo tutta la cura possibile, perché il terreno producesse il trenta, il sessanta o il cento, a seconda dei casi. Ma comunque di uva buona, non di "acini acerbi". Dio recinge la vigna, con la siepe e con il muro (pensiamo anche all'ovile e alla porta delle pecore): dentro e fuori non è lo stesso! Dio pulisce, dissoda, vanga, pota, elimina i parassiti, irriga: fa di tutto! Ci mette una torre, per vedere bene quel che succede e stare lì, vicino al tino (al frantoio), dove l'uva raccolta e lavorata porterà al buon vino.
Se il vino non c'è, se i grappoli non ci sono, la colpa non è del padrone della vigna o della vite (il vitigno è il più prezioso possibile, il Verbo incarnato). Il problema è che mentre il padrone ama la vigna, la vigna non ama il suo padrone. La vigna pensa che i frutti siano i suoi, come lo ius soli... come le luci psichedeliche a Fatima al posto del rosario. La vigna è inselvatichita.
E che fa allora Dio? Ci loda? Dice che va tutto bene? Apprezza la nostra intraprendenza?
No.
E lo dice Lui, sempre in Isaia. Ridetto da Gesù ai capi dei sacerdoti.
La torre resta inabitata. La nostra anima è vuota di Dio. Via la siepe, via il muro: nessuna protezione! La vigna si guasta, diventa pascolo e ci entrano le bestie. Diventa un deserto né vangato, né pulito, né potato, dove crescono i rovi (quelli che soffocano la Parola di Dio). E non cade nemmeno la pioggia, ennesimo dono di Dio che qualche tralcio crede di padroneggiare con le previsioni del tempo. Ecco qui il risultato dell'aver fatto di testa nostra e non secondo la volontà del Padre: calpestati, deturpati, tristi, aridi. Abbiamo disprezzato la Presenza di Dio e la Sua cura per la nostra fruttuosità, preferendo dare frutti secondo il nostro gusto, avendo abbattuto siepe e recinti, avendo popolato la vigna di bestie senza alcun ostacolo. E' il frutto del peccato. Non abbiamo apprezzato la siepe e il recinto, né la potatura, né la pioggia, né l'opera diuturna sul terreno per renderlo fertile e pulirlo dai parassiti.
Abbiamo disprezzato la turris eburnea e la Presenza Reale di Dio nella vigna.
Troppo scomoda per sentirsi tralci indipendenti e adulti.
Adesso siamo pascolo, cibo per il caprone. Colpa nostra.
I nostri "frutti di giustizia" sono i "diritti umani"... Poveri noi...
Niente rosari, solo politica e nemmeno come forma più alta della carità, ma essenzialmente, come deformazione del tralcio che non ama più il Creatore, ma idolatra se stesso.
Ai tempi dell'approvazione delle Unioni Civili la CEI e la Santa Sede non hanno aperto blocca, adesso, per un tema su cui non hanno competenza e dovrebbero lasciare che i poteri civili laici facciano il loro mestiere si intromettono continuamente. Non sono pastori, ma lupi travestiti.
RispondiEliminaAll'Anonimo delle ore 14:38 voglio dire che sbaglia a non versare più l'8 per mille alla Chiesa Cattolica per queste ragioni. Sbaglia perché così fa solo il gioco di chi intende ulteriormente impoverire ed umiliare la Chiesa. Non penso sia proprio il caso infatti che la Chiesa venga ulteriormente privata delle sue strutture dopo le aggressioni e confische del XIX secolo.
RispondiEliminaOttima riflessione quella di Fontana, ma occorre sempre precisare che i papi sono legittimamente intervenuti, e spesso, sul "terreno laico", non è questo il punto.
RispondiEliminaAnche la lega santa promossa da San Pio V per la battaglia di Lepanto era sul terreno laico.
Il problema è che in quel caso, come in numerosi altri, la questione politica va ad incidere sul piano religioso e quindi il papa ha il dovere di intervenire nella decisione politica, nei modi opportuni a seconda dei casi.
Intervenivano in politica per difendere la Chiesa, la fede e i fedeli, come appunto a Lepanto.
Nel caso di Bergoglio, invece, il problema è che interviene in politica per sostenere le scelte politiche IN DANNO della Chiesa, della fede e dei fedeli, che trova fondamento per una interpretazione personale e ideologica del Vangelo, in rottura e contrasto con la dottrina tradizionale del magistero infallibile.
Nel caso dell'immigrazione, data la complessità del problema, ci si aspettava maggiore prudenza e, semmai, lo schieramento CONTRO lo ius soli, in difesa dell'identita' cristiana per frenare l'immigrazione illegale e pilotata di massa e mussulmana.
È importante non cadere in contraddizione.
Alcune perle di uno dei tanti turiferari, ma almeno questo ha l`"onestà intellettuale" di descrivere la rottura, la discontinuità (salvo con Giovanni XXIII), la nascita di una nuova chiesa che rompe con il passato, un passato che non conosceva la misericordia ma solo giudizi e condanne, che aveva una lettura falsata del messaggio evangelico, che non sapeva trasmettere l`amore di Dio, ecc. ecc.
RispondiEliminaScrive Di Cicco:
-"Francesco si è rimboccato le maniche per trasmettere a tutta la Chiesa cattolica la cultura della misericordia radicata nel Vangelo,
- ha dato contorni concreti alla Chiesa della misericordia,
-è passato all’azione indicando come primo obiettivo sostanzioso il passaggio da una Chiesa del giudizio e delle condanne a una Chiesa che vuole essere la manifestazione storica dell’amore di Dio e della sua misericordia. Questa è la riforma che lui ha in mente.
-E’ un compito rivoluzionario che non si può improvvisare e richiederà anni di aggiornamento dei vari ambiti della Chiesa, a cominciare dalla comprensione nuova, adatta ai segni dei tempi, del messaggio evangelico. Una rivoluzione culturale che deve togliere croste secolari nelle istituzioni e nel modo di trasmettere la dottrina cristiana.
-Partire dalla misericordia di Dio che rende i cristiani gioiosi della vita e del servizio agli altri sconvolge il modo tradizionale di pensare e fare Chiesa. Da società perfetta del vecchio catechismo a ospedale da campo pensata da Francesco. Il salto è enorme perché è un salto di qualità."
Sì una chiesa nuova ad immagine di Jorge Bergoglio, l`uomo che finalmente introduce nella chiesa la misericordia, l`uomo che ha capito meglio di chiunque , meglio di tutti i suoi predecessori , il messaggio evangelico.
Non si rendono nemmeno conto, o forse sî, del disprezzo che esprimono e diffondono per la storia della Chiesa, per il suo passato, per la Chiesa di Cristo che non è nata con Jorge Bergoglio.
Altro che misericordia sono dei divisori, intolleranti, intransigenti, sprezzanti e mentono.
http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/chi-attacca-bergoglio-teme-svolta/
Non posso passare sotto silenzio l'affermazione seconda la quale sia sbagliato non versare l'8 per mille alla Chiesa Cattolica "perché così -si- fa solo il gioco di chi intende ulteriormente impoverire ed umiliare la Chiesa. Non penso sia proprio il caso infatti che la Chiesa venga ulteriormente privata delle sue strutture dopo le aggressioni e confische del XIX secolo".
RispondiEliminaSe, caro "Metodio", sei in grado di informarci sulle condizioni patrimoniali, finanziarie, economiche ed imprenditoriali della CEI, a cui va l'otto per mille, fallo per cortesia. Sai, a me questa "chiesa", per quanto continuamente si dichiari urbi et orbi di volerla "povera per i poveri", non mi sembra per niente sulla via dell'impoverimento e dell'umiliazione, ma al contrario la vedo esuberante, tronfia e ben riverita, felice di godere in via riflessa dell'amore, del rispetto, dell'ammirazione che il mondo intero rivolge al suo attuale "comandante"! Sulla questione dell'otto per mille per le istituzioni religiose, io propendo per una sua rivalutazione, in considerazione delle mutate condizioni politico-religiose italiane. Spero che già il prossimo governo, ovviamente non renzi-galantiniano, lo affronti. Qui e subito, comunque, dico che se l'otto per mille alla Cei deve servire per promuovere la politica bergogliana e mantenere i cortigiani che la sostengono e far fare la bella vita a non pochi gerarchi, no, assolutamente, io non glielo do. Non sono masochista!
PS: mi chiedevo se i molti quattrini spesi per la visita oraria (due ore) del vdr alla città dei tre papi" siano stati presi dall'otto per mille. Occasione grande di festa la visita del papa, che meritava una edizione storica del locale settimanale, la cui tiratura è stata di "43mila copie e 48 pagine a colori", sfortunatamente non sufficiente a riempire la piazza di popolo osannante!
C'è un solo modo per eliminarli questi tipi (che sono moltissimi, cara Maria) fare finta che non esistano, non seguirli, non leggere i loro giornali, tenerli alla larga - quando li eviti in tutti i modi, dovranno cambiare e fare un mestiere e non dire che sono preti. Seguire solo quei pochi sacerdoti Ministri di Dio e della Vera Chiesa cattolica; tutti gli altri ignorarli. Loro si sono fatti il loro comandamento, mentre noi seguiamo i Dieci che ci ha Comandato Dio - Dio provvede, non ci abbandona.
RispondiElimina“L’obiettivo che mi sono dato è l’accoglienza diffusa e chiudere i grandi centri di accoglienza che non possono essere la via maestra per l’integrazione”
RispondiElimina(È il minidtro Minniti che parla. Affinché tutta l'Italia sia equamente devastata.)
Mai dimenticare la profezia di Fatima - La Russia (il comunismo) diffonderà i suoi errori ecc.ecc - quello che sta succedendo da venti anni in Italia) - I paesi della cortina di ferro si sono liberati del comunismo, guardiamo oggi la Polonia che fa milioni di persone ai confini a recitare il S.Rosario a pregare la Vergine SS.ma, mentre da noi ogni giorno si distrugge un granello della Dottrina Cattolica e si fanno diventare le Chiese ristoranti, oppure moschee, oppure si cerca di imbavagliare i cervelli della gente riempiendoli di sabbia per non farli più ragionare secondo Dio, ma secondo il materialismo. Ormai si è distrutto quasi tutto, ma il Signore aveva altri progetti (B.Emmerich) dobbiamo guardare avanti sperando solo e avendo fede nel Signore. Lui non lascia nulla impunito.
RispondiEliminaA me piacerebbe capire quanta parte del clero italiano è rimasta fedele alla Chiesa Cattolica e non ha aderito entusiasticamente alla neo-chiesa bergogliana. è evidente che chi professa apertamente la Verità cattolica si espone alla repressione. Mi piacerebbe però sapere da chi frequenta questo blog qual'è la sua idea in merito.
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/cronache/s-divorzio-marocchino-siamo-sempre-pi-islamizzati-1450481.html
RispondiEliminaCosa aspettarsi una volta rispolverata in pompa magna l'antica e perniciosa alleanza tra Chiesa e Stato? E aggiungo che la questione in argomento e suoi derivati sarà ottimo grimaldello per ulteriori "novità". Non va bene!
RispondiEliminaQuella della Polonia è stata una grande preghiera popolare sui confini spirituali, culturali e materiali della nazione. Il confine spirituale è quello della lotta contro il male per raccogliere l’invito alla conversione della Madonna di Fatima a cento anni da quelle apparizioni. Altrettanto vuole essere questa iniziativa italiana alla quale aderiamo con generosa speranza.
RispondiEliminaPopolo osannante? Ma per favore.....cmq le visite di primi ministri e capi di stato pesano, per quanto riguarda spese di rappresentanza e sicurezza che, si badi bene, non riguardano solo il giorno preposto, ma iniziano mesi prima per sopralluoghi, tombinatura sigillata strade percorse, mezzi e uomini anti terrorismo, elicotteri et alia, ebbene sono a nostro carico, anche aerei e seguito ed eventuali pranzi di gala........chiesa povera? Perché lo scandalo dell'appartamento miliardario di TB è stato dichiarato sotto tutela del segreto di stato, quindi non indagabile? Quando li vedrò morire di fame, tra 1 mld. di anni ,forse donerò l'8x1.000. Il conte al Meeting per 3 ore scarse, ci è costato 80.000 euro solo per le misure di sicurezza della polizia di stato e quella comunale più gli elicotteri militari base USA di Ravenna,e rinforzi PS da tutta la regione, e non è sceso dall'elicottero se non davanti al palafiera. Lupus et Agnus..
RispondiEliminaPOLONIA: UN PAESE CHE NON VUOLE SVENDERE LA PROPRIA IDENTITÀ, UNA CHIESA CHE NON SI VERGOGNA DI CRISTO
RispondiEliminahttp://www.iltimone.org/36490,News.html