Se qualcuno ai vertici della Chiesa fosse intenzionato a far sprofondare la Chiesa in un oceano di scandali pedofili, si può dire che continua a prepararne alacremente il terreno. Pubblichiamo qui sotto una nostra traduzione di un articolo del National Catholic Reporter del 19-12-2017.
Nota: quando si parla di abusi del clero dobbiamo pensare anche ad abusi dei vescovi (cfr. ad esempio il caso del vescovo Apuron).
Nel dicembre 2013 papa Francesco accese la speranza che la Chiesa Cattolica stesse (finalmente!) prendendo sul serio lo scandalo degli abusi sessuali da parte del clero. Creò la nuova Commissione Pontificia per la Tutela dei Minori affinché consigliasse lui e i futuri pontefici su come la Chiesa nel mondo potesse proteggere i bambini, selezionando esperti sulla questione e persino sopravvissuti di abusi sessuali.
Dopo quattro anni quella commissione si è ridotta all'inattività. I termini indicati dal suo statuto approvato dal Vaticano sono scaduti lo scorso 17 settembre. Né il Papa né il Vaticano hanno finora fatto sapere se e quando i membri della commissione verranno riconfermati o se verranno aggiunti nuovi membri.
Il fatto che Francesco abbia permesso questa caduta è preoccupante. Una commissione senza membri ufficialmente incaricati cessa di essere una commissione; i membri possono ancora lavorare ma solo a titolo personale, senza sostegno legale né autorità. Che lavoro, dunque, potrebbero mai portare avanti? Non si sarebbe dovuto permettere che la commissione decadesse.
Il fatto che il Vaticano non abbia ritenuto necessario dare spiegazioni è altrettanto preoccupante, perché suggerisce che la tutela dei bambini ha una priorità meno alta di quanto le dichiarazioni ufficiali vaticane lascino intendere. Quello che nei sacri palazzi sembrano non aver capito - o che considerano non rilevante - è che questo decadimento non sarebbe stato solo percepito negativamente ma avrebbe aperto la porta ad altri problemi. La mancanza di una risposta ufficiale manda ai cattolici di tutto il mondo un messaggio disarmante, confermando nuovamente la deliberata negligenza riguardo al centro dello scandalo che ha piagato la Chiesa per decenni, oltre che dimostrando perché la Chiesa non riesce a scrollarsi di dosso l'insinuazione che i suoi leader semplicemente non ci facciano caso.
Non possiamo dimenticare che meno di dieci mesi fa Marie Collins, uno dei membri originali e sopravvissuta ad abusi del clero, si dimise dalla commissione per la frustrazione dovuta all'intransigente burocrazia vaticana.
Ci è stato detto di non fare dietrologia riguardo alla commissione vacante. Sarebbe solo un pastrocchio burocratico, ci dicono, che sarà corretto ad aprile quando c'è la convocazione della sua prossima commissione plenaria. L'ufficio di curia inteso a sostenere il lavoro della commissione continuerà ad operare, ripetono. Ma queste affermazioni, pur volendo rassicurare, suonano un po' troppo come le promesse generiche che abbiamo udito da officiali vaticani riguardo agli abusi sui minori commessi dal clero.
Lo scorso marzo la Collins ha ricordato che quando venne nominata disse pubblicamente: «Quando ho accettato la mia nomina nella commissione nel 2014 avevo detto che se avessi trovato un conflitto tra quello che stava accadendo dietro le quinte e ciò che veniva detto pubblicamente, non sarei rimasta. Ecco, questo è accaduto. Sento di non avere altra scelta che dimettermi per mantenere la mia integrità». A quanto pare siamo nuovamente giunti al punto in cui alle azioni in privato non corrispondono le dichiarazioni pubbliche.
Il Vaticano stesso sapeva bene che la commissione, dalle dimissioni della Collins, ha avuto un serio problema di credibilità. La negligenza burocratica riguardo i membri della commissione non fa altro che esacerbare il problema. Lo ripetiamo: il Vaticano non lo considera un problema, oppure non crede che il problema sia particolarmente preoccupante.
Quando a settembre Francesco ha incontrato per la prima volta la commissione, ha lodato i suoi membri dicendo: «senza di voi non sarebbe stato possibile fare quello che abbiamo fatto in Curia e che dobbiamo continuare a fare». C'è da temere che con la commissione svuotata, anche solo per alcuni mesi, la sua credibilità continui a sprofondare ed il lavoro «che dobbiamo continuare a fare» non venga fatto.
Nei nostri recenti editoriali avevamo notato che l'intera Chiesa Cattolica ha fatto grandi passi avanti contro gli abusi sessuali sui bambini. In molti modi la Chiesa ha stabilito programmi e procedure modello a proposito di tale crimine. Ma al contempo siamo stati ripetutamente ammoniti che se la situazione migliora, il compiacersene diventa nemico del progresso. Non possiamo permettere che il dormire sugli allori metta a rischio altri bambini.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
Mic buongiorno. Le segnalo questo post di tosatti se vuole riprenderlo. Grazie
RispondiEliminahttp://www.marcotosatti.com/2017/12/21/le-minacce-di-un-papa-alla-curia-un-inedito-storico-lo-scandalo-maradiaga-e-linasprirsi-dei-controlli-in-vaticano-buon-natale/
Leggi, commi, statuti, regolamenti se gli esseri umani non possiedono una coscienza CATTOLICAMENTE FORMATA, diventano e sono FUMO.
RispondiEliminaOT:
RispondiElimina"...Perché finora, non è chiaro se “El Papa” fa’ pulizia o copre lo sporco."
L’Alter Ego di “Francesco” travolto dallo scandalo milionario.
Maurizio Blondet 22 dicembre 2017
https://www.maurizioblondet.it/lalter-ego-francesco-travolto-dallo-scandalo-milionario/
NON RIESCO A PROVARE NESSUNA EMPATIA NEI CONFRONTI DEL Cardinale Maradiaga, nessuna solidarietà.
RispondiEliminaUn personaggio che si commenta da solo, insopportabile già da prima che uscissero fuori le notizie degli ultimi giorni.
Una vergogna per la Chiesa e per la Congregazione salesiana
Finora non è chiaro se “El Papa” fa’ pulizia o copre lo sporco.
RispondiEliminaStrano che siano i suoi stessi sostenitori a accusarlo. Che sta avvenendo?
RispondiEliminaSarà solo un regolamento di conti fra chierici intenti a spartirsi la torta.
RispondiEliminaLo stesso Blondet, nel commentare la notizia delle orge gay in vaticano (a proposito: perché non se ne è parlato più? all'improvviso in Vaticano è stata garantita ovunque la verginità assoluta?), notava la faccia gaudente di questi chierici postconciliari.
Maradiaga era dato per papabile agli scorsi conclavi e grazie a Dio questo scandalo dovrebbe tarpargli le ali... anche se ho qualche dubbio che il successore del Bergoglio sia uno che rimedi almeno un decimo dei danni fatti dal gesuitico gesuitante - eppure, senza dubbio, tutti lo applaudiranno perché convinti che la Chiesa "volta pagina" e che si può tornare a spacciarsi per tifosi del Papa senza azzeccare figuracce.
A proposito di figuracce, ci manca solo che Bergoglio dica che noi europei, migrando in Europa, abbiamo rubato terre ai poveri Neanderthal. Lo dice Blondet nell'articolo «Bergoglio è proprio uno stupido».
Bergoglio è infatti riuscito in ciò che i massoni e i comunisti hanno invano desiderato per parecchi decenni: farci vergognare di proclamarci cattolici. Verremmo presi per sinistrorsi idioti o per corrucciati lamentosi tradizionalisti. Ai bei tempi ratzingeriani uno poteva ancora andare all'università indossando la maglietta dell'Osservatore Romano o la felpa "W il Papa", e godersi la faccia infuriata dei trinariciuti compagni di corso (e pure beccarsi qualche imprecazione). Oggi verremmo accolti da una risatina.
E tutto questo avviene perché in epoca postconciliare, dopo aver illuso i cattolici che il Novus Ordo potesse essere altrettanto sublime quanto il Vetus, un gran numero di anime pie ha sostituito le verità di fede con la tifoseria papista.
Poco fa un amico mi telefonava desolato per chiedermi come mai in parrocchia «si festeggia il Natale senza il Festeggiato»: spettacolino musicale, mercatino, accoglienza, albero di Natale e quant'altro... tutto organizzato e gestito dai soliti gaudenti chierici che fanno tutto sommato la bella vita e la cui fatica consiste solo nel distribuire omelie composte da luoghi comuni e sospiri.
RispondiEliminaSe il sale perde di sapore, merita solo di essere calpestato dagli uomini.
Tornando agli scandali pecuniari... non è roba isolata. Francescani dell'Immacolata? Tra le altre cose hanno tentato di appropriarsi dei beni (fortunatamente gestiti da laici). Francescani? Buco miliardario di bilancio e strani coinvolgimenti finanziari. SMOM? Guarda caso c'è un pasticcio legato a una corposa donazione. I magnificati vescovi tedeschi sono quelli che navigano nell'oro grazie alla "tassa sulla religione". E poi c'è l'imbarazzante sequenza di fatti intorno a IOR, APSA, eccetera...
RispondiEliminaPastori con l'odore delle pecore? Semmai con l'odore della pecunia!
Ma è sempre stato così. La corruzione esiste, poi arrivano i rivoluzionari, cavalcano il tema, si proclamano moralmente integerrimi e giustizieri, e si rivelano peggio di quello che vorrebbero correggere.
Buon articolo e ottima presentazione. Grazie.
RispondiElimina"Finora non è chiaro se “El Papa” fa’ pulizia o copre lo sporco."
Ma sì che è chiaro. Avete mai visto un sacerdote pedofilo rinchiuso nelle carceri vaticane?
Ricordate il corposo dossier che Benedetto XVI ha consegnato al successore subito dopo la nomina (che faceva tremare molti in curia), lasciando al nuovo papa il compito di prendere i provvedimenti in base ai risultati della scottante inchiesta in esso contenuti?
RispondiEliminaSembrava arrivato il moralizzatore, invece non se ne è più sentito parlare, mentre i corrotti sembrano essergli molto vicini...
Un altro articolo di LifeSiteNews (20 dicembre) segnala le perplessità sollevate dall'annuncio che un funzionario del Vaticano con forti legami con gli attivisti LGBT ha ingaggiato una società di marketing digitale apertamente omosessuale per progettare e gestire il nuovo servizio di notizie Internet della Santa Sede.
RispondiEliminahttps://www.lifesitenews.com/news/vatican-hires-lgbt-activist-company-to-create-and-run-new-internet-news-pla
La sentenza del processo vaticano contro il vescovo pedofilo neocatecumenale Anthony Sablan Apuron, da un anno e mezzo latitante e tuttora dotato del titolo di arcivescovo di Agaña (isola di Guam, territorio incorporato degli Stati Uniti d'America) era attesa sei mesi fa, lo scorso giugno.
RispondiEliminaDopo numerosi rinvii la sentenza ancora non è stata resa pubblica: chissà cosa ne pensano il cardinal Burke e il collegio dei cinque vescovi che per ordine dello stesso papa Francesco seguivano il caso. La sentenza è certamente di condanna e di sicuro il vescovo pedofilo (che ha compiuto molestie sessuali e stupri ai danni di minori fin da quando era seminarista diciannovenne) e i suoi avvocati lo sanno bene. Se non fosse così, se ci fosse un minimo spiraglio, la setta neocatecumenale a cui il vescovo pedofilo appartiene avrebbe suonato la grancassa nelle piazze. Probabilmente i capibastone della setta stanno lavorando per fabbricare uno spiraglio (la strategia attuale è di contenimento dei danni: posticipare altri tre anni la sentenza, in modo da farla arrivare dopo che il vescovo pedofilo abbia compiuto 75 anni per ritirarsi come "emerito") così come a suo tempo non hanno avuto scrupoli a fabbricare false testimonianze per sradicare sacerdoti sgraditi alla setta, falsi documenti per il catasto di Guam per arraffare proprietà ecclesiastiche multimilionarie, ecc.
La Congregazione per i vescovi ha già le sue numerose gatte da pelare. Ci manca solo che si crei il precedente della riduzione allo stato laicale di un vescovo pedofilo: tutti i vescovi che hanno qualche scheletro nell'armadio andrebbero nel panico e nel tentare di pararsi il sedere faranno ancor più danni di quanti ne stanno facendo già ora.
È forse più comico che tragico il fatto che la stampa nostrana - di solito così efficacemente attenta agli scandali ecclesiastici - abbia del tutto ignorato il caso Guam, salvo rarissime eccezioni. L'unica volta in cui l'autorevolissimo Vatican Insider se ne occupò lo fece con un articolo di un giornalista neocatecumenale (eh, sì, hanno conquistato anche le redazioni) che tentava di spacciare la tesi del vescovo innocente perseguitato per questioni di soldi, argomento molto gradito ai cattolici miopi e imborghesiti, per i quali comunioni in peccato mortale, carnevalate liturgiche, aberrazioni eretiche, sono tutto sommato faccenduole secondarie (si veda ad esempio la recente infatuazione della Miriano per il fondatore del Cammino: lei e il cardinale Schönborn non hanno avuto nulla da ridire di fronte al laico Kiko Argüello che si vantava di aver esorcizzato la Cina).
ARRIVIAMO, PIANO PIANO
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=Sk75LSzPuFE
segnalato da Baronio di opportuneimportune
grazie
Antifona del 23 dicembre:
RispondiEliminaO Emmanuel, Rex et legifer noster, expectatio gentium, et Salvator earum:
veni ad salvandum nos, Domine, Deus noster.
(O Emmanuel, nostro re e legislatore,
atteso dalle genti, e loro Salvatore:
vieni a salvarci, Signore, nostro Dio).
mic
RispondiEliminaguarda che sul cardinale mariadaga le cose non stanno come dice Fittipaldi e riporta Tosatti
Ti linko l'articolo de Il Giornale, non quindi un giornale filobergogliano che dice tra l'altro:
" L'accusa principale mossa da Fittipaldi riguarda uno «stipendio» che percepirebbe il presule honduregno: circa 35mila euro al mese versati al cardinale dall'Università cattolica di Tegucigalpa. Tale importo, però, da quanto risulta a Il Giornale non viene accreditato su un conto corrente personale del porporato, che peraltro non ha nessun conto in banca, ma sul conto dell'arcidiocesi e, a seguito di un accordo con l'ateneo, viene utilizzato per il sostentamento mensile di tutto il clero (circa 120 sacerdoti) e per la sopravvivenza di decine di parrocchie, molte delle quali in zone rurali totalmente abbandonate."
http://www.ilgiornale.it/news/politica/papa-maledice-i-complotti-e-colpiscono-spalle-1476709.html?mobile_detect=false
nonna
Questa la versione de Il Giornale:
RispondiElimina...
Tra le accuse contro il cardinale salesiano, anche la notizia di una visita apostolica, una sorta di ispezione, compiuta nell'arcidiocesi dal vescovo argentino Jorge Pedro Casaretto, che a dire di Fittipaldi, avrebbe indagato a seguito di segnalazioni anche contro il vescovo ausiliare di Tegucigalpa, Juan José Pineda, fedelissimo di Maradiaga. Un altro veleno, perché dalla documentazione depositata in Vaticano, risulta che a richiedere la visita sia stato lo stesso monsignor Pineda, per mettere a tacere la valanga di calunnie rivolte contro di lui da decine di persone. Il nome del visitatore apostolico, peraltro, è sempre rimasto nel mistero: a sapere l'identità dell'«ispettore» papale, fino ad oggi, erano soltanto tre persone: il Papa, il cardinale Maradiaga e il Prefetto della Congregazione per i Vescovi, il cardinale canadese Marc Ouellet. «É un attacco sorprendentemente puntuale, perché tra poco il cardinale Maradiaga dovrà presentare le dimissioni», fanno sapere autorevoli collaboratori del Papa; in effetti, alcuni giorni fa, prima di una delle sessioni del C9, Francesco avrebbe scambiato alcune battute con il porporato honduregno, chiedendogli di andare avanti, senza paura. Il tentativo di screditare l'arcivescovo di Tegucigalpa, peraltro, non è affatto nuovo: negli ambienti più tradizionalisti della Curia qualcuno aveva già provato a infangare il fedelissimo di Bergoglio nella speranza che fosse rimosso dall'incarico di coordinatore del C9, con l'intento di frenare le riforme in atto. Ora gli ultimi veleni, a pochi giorni dalla presentazione delle dimissioni di Maradiaga per raggiunti limiti d'età, con Francesco che dovrà decidere se accettarle o prorogare il porporato nell'incarico. E da quanto trapela da casa Santa Marta, Bergoglio non avrebbe alcuna intenzione di rinunciare all'aiuto di uno dei suoi grandi elettori.
Se non ricordo male, regnante BXVI, Maradiaga era super-capo della Caritas Internazionale.
RispondiEliminaSpesso ho pensato che BXVI, pur con tutti i suoi errori modernisti pregressi, come pontefice cercò di arginare l'arginabile. E' un fatto che la sua scelta delle persone in posti chiave quasi mai sembrò felice. Eppure lui, per la lunga permanenza in Vaticano, una chiara visione di chi era chi, avrebbe dovuto averla. Ho sempre creduto che molte persone lui le abbia tacitamente esposte, messe in evidenza, visto che la volpe, solitamente, perde il pelo ma, non il vizio. In quale modo avrebbe potuto esporle se non mettendole accanto a se stesso che era sotto l'occhio del mondo intero? Facendo forse loro una piazzata? No, non credo proprio che sia uomo da piazzate.
È morto il cardinale Bernard Law e in Vaticano cosa fanno? Sodano celebrerà le esequie all'altare della cattedra e Bergoglio benedirà la salma, onorandolo praticamente più del cardinal Caffarra.
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