Avevamo appreso da AsiaNews del 22 gennaio e pubblicato qui - un intreccio di circostanze gravi, ma dalle conclusioni poco chiare, che facevano pensare ad una doppia persecuzione per i cristiani in Cina. Successivamente pubblicavamo la comunicazione ufficiale ai media [qui] del cardinale Zen che rivelava la risposta del Papa d'aver dato ordine di "non creare un altro caso Mindszenty". L'allusione è all'eroico cardinale primate d'Ungheria che nel 1971 fu obbligato dalle autorità vaticane a lasciare il suo paese, nel 1973 fu rimosso dalla sua carica e nel 1975 fu sostituito da un nuovo primate gradito al regime comunista. La comunicazione conclude con queste parole: "Sono forse io il maggior ostacolo al processo di accordo fra il Vaticano e la Cina? Se questo accordo è cattivo, sono più che felice di essere un ostacolo".
La Sala Stampa Vaticana ha rilasciato una dichiarazione ufficiale [qui] che contraddice quanto riferito dal cardinale sul rapporto del Papa con i suoi collaboratori in ordine alla vicenda cinese:
“Il Papa è in costante contatto con i Suoi collaboratori, in particolare della Segreteria di Stato, sulle questioni cinesi, e viene da loro informato in maniera fedele e particolareggiata sulla situazione della Chiesa Cattolica in Cina e sui passi del dialogo in corso tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, che Egli accompagna con speciale sollecitudine. Desta sorpresa e rammarico, pertanto, che si affermi il contrario da parte di persone di Chiesa e si alimentino così confusione e polemiche”.
La replica del cardinale Zen non si è fatta attendere. Egli ha scritto nel suo blog [qui] che il Vaticano ha spostato il centro della questione dalla nomina dei vescovi alle relazioni tra il papa e i suoi diplomatici:
"In realtà, il mio blog non dice affatto che il papa non sa ciò che i diplomatici vaticani stanno facendo, ma il papa ha davvero detto all'arcivescovo Savio Hon Tai-fai: 'Perché la squadra dei diplomatici vaticani non ha mai discusso con me sulle recenti nomine?'
"Ciò che il papa mi ha detto è vero: che le sue opinioni sono differenti dalle loro. Pertanto, alla fine del comunicato, essi non possono dubitare che il papa abbia detto una bugia, e quindi asseriscono che abbia mentito io.
"Io ho detto nel mio blog che essi stanno facendo cose sbagliate, ma non ho detto che essi mentono, e ora siano i lettori a giudicare chi mente, se io o loro.
"So di certo che le mie prime dichiarazioni hanno causato contrasti, ma non confusione. E spero che gli effetti della controversia siano che essi ammettano che ciò che stanno facendo è sbagliato e che dovrebbero fare un passo indietro dal precipizio".
Ed ecco che la Pravda dei Turiferari intervista il Segretario di Stato Parolin. Per lui va tutto bene, stanno dialogando, e afferma
«Vede, in Cina non esistono due Chiese, ma due comunità di fedeli chiamati a compiere un cammino graduale di riconciliazione verso l’unità». E aggiunge: «Papa Benedetto XVI ha ben rappresentato lo spirito di questo dialogo nella Lettera ai cattolici cinesi del 2007: “La soluzione dei problemi esistenti non può essere perseguita attraverso un permanente conflitto con le legittime Autorità civili”. Nel pontificato di Papa Francesco, le trattative in corso si muovono esattamente su questa linea: apertura costruttiva al dialogo e fedeltà alla genuina tradizione della Chiesa».
Ma qui il discorso si fa capzioso in base a due considerazioni:
- Se in Cina esistono semplicemente due comunità di fedeli in dialogo e non due Chiese, come mai il card..Zen, la cui fedeltà è stata sempre un esempio luminoso, preferisce il martirio piuttosto che obbedire alla chiesa patriottica?
- Benedetto XVI ha detto, effettivamente, che "La soluzione dei problemi esistenti non può essere perseguita attraverso un permanente conflitto con le legittime Autorità civili", ma il Segretario di Stato omette il seguito non meno importante: "nello stesso tempo, però, non è accettabile un'arrendevolezza alle medesime, quando esse interferiscano indebitamente in materie che riguardano la fede e la disciplina della Chiesa". (Lettera ai cattolici cinesi 2007) Quindi come può concludere che: "...Nel pontificato di Papa Francesco, le trattative in corso si muovono esattamente su questa linea: apertura costruttiva al dialogo e fedeltà alla genuina tradizione della Chiesa".? A parole, ma non nei fatti, come sempre.
In definitiva i casi sono tre:
- Gli incaricati del Papa eseguono le disposizioni del Papa
- Gli incaricati del Papa non eseguono le disposizioni del Papa
- Gli incaricati del Papa applicano il già collaudato metodo svelato da Bruno Forte durante il Sinodo1
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1. "Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati, questi [gli oppositori - ndr] non sai che casino ci combinano. Allora non parliamone in modo diretto, tu fai in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io" [qui].
'XY è buono ma,...spesso cattivo'
RispondiEliminaIl metodo è questo, no?
Sette vescovi nominati dai comunisti cinesi, torturatori e incerceratori di veri cattolici, per favorire il riconoscimento di Bergoglio capo della Chiesa !???!!! Non sono riuscito a trattenermi dalle risate. E la chiamano ancora diplomazia vaticana ? Sembrano l'armata Brancaleone guidata da Gassman. Poi però mi sono incupito perchè temo di aver capito. Che razza di capo religioso potrebbero riconoscere dei comunisti e per di più cinesi? Quello della Chiesa Universale Ebraico Massonica Protestante che ha generato, guidato e mantenuto finora il comunismo. Non più oppio dei popoli ma copertura tedesco-sudamericana "perfetta" per il capital/comunismo globale del terzo millennio. Altro che risate.. Qua c'è da cominciare ad avere paura. Davvero!
RispondiEliminaDopo aver letto attentamente vari articoli sul tema, mi sono fatto un'idea tutta mia, che spero non causi problemi al blog, in ultima analisi, el jefe vuole essere il primo in tutto, nel rinnovamento o sfasciamento della chiesa, fate vobis, ma sopratutto la sua ambizione suprema, da 'buon' gesuita, è andare in Cina da papa, eletto come non si sa, ma effettivo, come Matteo Ricci fece antan, gli interessa solo essere al centro e poco importa che di fatto abbia consegnato milioni di fedeli, e Dio solo sa che fatica essere religiosi in Cina, anzi Tzung-quo, paese al centro, come vogliono essere chiamati e ne fa fede la tragica situazione dei poveri tibetani fedeli al Dalai Lama, che preferiscono far partire i propri figli in maniera nascosta e avventurosa per mandarli in Ladakh per non perdere le radici etniche, lo stesso avverrà per i cattolici, i protestanti, che numericamente sono molti di più dei cattolici, accettano tutto senza problemi, quanto agli Uiguri mussulmani sapete tutti che, anche se nulla filtra, vengono massacrati, deportati o rieducati nei laobai, mai chiusi. Paragone sciocco, ma nemmeno poi tanto, l'Inter è nelle mani dei cinesi, ma quel che più interessa, è che a 'privati' non ben definiti, ora in Cda sono entrati membri del partito e ricordiamoci che in Cina nulla è cambiato, prima si doveva obbedienza assoluta all'imperatore, ora al partito, liberi mai.....Lupus et Agnus
RispondiEliminaNon due ma sette ?
RispondiEliminahttp://www.campariedemaistre.com/2018/02/cina-vergogna-tradimento-i-vescovi.html
Stiamo andando verso.....?
"Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la Sinistra e ora con la Destra."
Siamo ancora degni di essere chiamati figli ?
http://www.campariedemaistre.com/2018/02/cina-vergogna-tradimento-i-vescovi.html
RispondiEliminaI vescovi non sono due ma sette.
Parlare di nuovo "caso Mindszenty" per quanto riguarda la Cina non è del tutto corretto. Paolo VI e la Segreteria di Stato di allora volevano un compromesso coi comunisti e basta e quindi rimossero il principale ostacolo, mentre qui ci si accorda coi comunisti sulla pelle del clero e popolo cattolico martire favorendo una "chiesa" nazionale, scismatica da sessant'anni.
RispondiEliminaTelevideo 6.58
RispondiEliminaPapa accetta 7 vescovi Chiesa cinese
Il Papa ha deciso di accettare la le-
gittimità di 7 vescovi cattolici desi-
gnati da Pechino, nell'ambito della co-
siddetta "Chiesa patriottica". La noti-
zia è riportata dal Wall Street Jour-
nal, che cita una fonte vicina al dos-
sier.
La Santa Sede spera che ciò possa por-
tare Pechino a riconoscere l'autorità
del Pontefice sulla Chiesa cattolica in
Cina, e gettare le basi per mettere fi-
ne al gelo delle relazioni. Per anni il
Vaticano si è opposto alle ordinazioni
di Pechino, considerate illecite.
http://m.asianews.it/index.php?art=42951&l=it
RispondiEliminaDeduco :
RispondiEliminaLe nomine dei Vescovi non sono piu' prerogativa del Papa ma del Comintern ?
La Chiesa Cattolica nell'agone come Gesu' .
RispondiElimina“Perché muovi le labbra?”. “Prego il mio Dio”. “Proibito pregare Dio con le labbra”. “Lo pregherò col cuore”, risposi. E la sentinella: “Neppure col cuore puoi pregarlo”.
RispondiElimina(Dal diario di mons. Gaetano Pollio, arcivescovo di Kiafeng, espulso nel 1951)
https://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/07/05/news/il-calvario-di-cristo-in-cina-85418/
LE PERSECUZIONI AI CRISTIANI CINESI E ALLA CHIESA DURANTE LA COSIDDETTA RIVOLUZIONE CULTURALE DI MAO. LE STESSE CHE CONTINUANO OGGI. LA MEMORIA DEI MARTIRI E LE MBIGUE MOSSE DEL VATICANO.
RispondiEliminaLe cose in Cina sono cambiate, ma al potere c’è comunque il Partito comunista, e forse la rievocazione di padre Ticozzi aiuta a capire l’atteggiamento di chi, come il cardinale Zen, invitando a non tacere sulle persecuzioni e sulle violenze, che comunque avvengono anche oggi, esorta la diplomazia vaticana a non essere troppo ottimista verso il regime.
Prima di chiudere, una piccola nota a margine. Nella recente costituzione apostolica «Veritatis gaudium» papa Francesco (lo aveva già fatto nella «Laudato si’»), per esortare a un cambiamento deciso nel modo di proporre il Vangelo al mondo contemporaneo, utilizza proprio l’espressione «rivoluzione culturale». Non c’è ovviamente nessunissimo legame con la Cina, perché il contesto è totalmente diverso. Nondimeno, sia consentito a uno della mia generazione di esprimere disagio per l’uso di un’espressione sinonimo di morte e persecuzione per tanti fratelli nella fede.
http://www.aldomariavalli.it/2018/02/03/per-non-dimenticare/
Questo non è un compromesso di sopravvivenza, nè ragion di stato, ma un tradimento e una sottomissione.
RispondiEliminaSecondo questo accordo, il Vaticano avrà "voce nelle trattative per la nomina dei futuri vescovi".
RispondiEliminahttps://gloria.tv/article/rVsVbcibD6N31KUDDYxw3ij9r
Commento quanto leggo :
Secondo questo accordo per la futura nomina dei Vescovi si applichera' il “manuale Cencelli” ?
Mantra :" lo spirito soffia dove vuole "
RispondiEliminahttps://www.corrispondenzaromana.it/papa-francesco-apre-le-porte-alla-teologia-queer/
..e certo ... la Bibbia ognuno se la commenta come vuole ...
La Forcades è una monaca di clausura presso il monastero benedettino di Montserrat che gira il mondo
RispondiElimina"Di clausura" che "gira per il mondo"?
Certo che davanti ai nostri occhi si sta componendo un puzzle niente male....
RispondiEliminaDi fatto il diavolo e' veramente sciolto dalle catene ..
Vescovi cinesi illegittimi, ufficiali, clandestini… Chi Francesco premia e chi no
RispondiEliminahttp://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/02/05/vescovi-cinesi-illegittimi-ufficiali-clandestini%e2%80%a6-chi-francesco-premia-e-chi-no/