Pagine fisse in evidenza

lunedì 23 aprile 2018

Basilica di San Benedetto a Norcia. Imbarazzo e ambiguità nel Convegno milanese sulla ricostruzione del monumento simbolo di Norcia e del terremoto

Non tranquillizza affatto, anzi preoccupa notevolmente quanto dichiarato oggi in pubblico, per la prima volta, dai rappresentanti delle istituzioni coinvolte nel progetto di ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia, fortemente danneggiata dal terremoto del 2016.

Dopo un silenzio durato oltre un anno, interrotto solamente dalle dichiarazioni rilanciate, con periodica cadenza, dall'Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, per una ricostruzione in chiave fortemente contemporanea, ieri hanno voluto finalmente esprimersi gli amministratori pubblici che, da tempo, stringono tra le mani le redini di questo delicatissimo procedimento, fino ad oggi mai condiviso con la popolazione di Norcia, né sottoposto al vaglio critico della comunità degli studiosi e degli esponenti del mondo della cultura.

E, quanto emerso dal convegno organizzato a Milano, a margine del Salone Internazionale del Mobile, non attenua affatto le preoccupazioni già espresse da molti su questo tema così importante.

Colpisce, infatti, l'evidente imbarazzo con il quale alcuni dei soggetti istituzionali presenti all'incontro hanno risposto alle domande, precise e puntuali, poste dall'inviato di Umbria Journal TV.

Sono più significative le mezze risatine imbarazzate della Dott.ssa Di Francesco, rappresentante del MiBACT, o le affermazioni contraddittorie enunciate dal sindaco di Norcia, Nicola Alemanno?  Sono più allarmanti le dichiarazioni seccate del Dott. Moretti, responsabile della Protezione Civile Umbria, quando si paventa lo snaturamento della Basilica, o la compiaciuta soddisfazione dell'assessore regionale Fernanda Cecchini in merito alla copiosa disponibilità di «risorse finanziarie importanti» per questo progetto?

È apparsa infatti evidente la difficoltà con la quale Carla Di Francesco, segretario generale del Mibact, ha tentato di arrampicarsi sulle asperità di un terreno estremamente insidioso, dichiarando, a proposito della Basilica, che «la chiesa sappiamo cosa è, sappiamo che simbolo è, e quindi sarà una ricostruzione che dovrà rispettare le valenze e il simbolo che è la chiesa di S. Benedetto», salvo poi annaspare nel tentativo di trovare una risposta appropriata alla domanda sul mantenimento o meno del carattere austero della chiesa: «guardi», ha affermato, «per questo, io, devo dire che non ho in questo momento un'idea precisa». Perché, quando si fa un concorso internazionale di progettazione, si rispetta lo «spirito» della chiesa, «ma con esiti formali che sono ovviamente stabiliti dalla commissione di indirizzo, che lasciano un certo grado di libertà ai progettisti».

Un concetto che lascia intendere molto, così come ribadito anche da Alfiero Moretti, responsabile della Protezione Civile dell'Umbria, il quale ha affermato che «dobbiamo sempre pensare che dobbiamo essere rispettosi delle nostre tradizioni, dei nostri materiali, della nostra storia, ma non possiamo negare sempre e comunque la contemporaneità».

Aperture alla modernità che non lasciano molte speranza ad una ricostruzione della Basilica di San Benedetto “come era e dove era”, così come anche confermato dal sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, il quale ha dichiarato che «nessuno di noi può permettersi il lusso di non prendere in considerazione qualunque tipo di proposta». Occorrerà infatti procedere «dopo avere esaminato tutte le proposte, che vanno dalla ricostruzione filologica, che quindi tenderà a riutilizzare esattamente gli stessi materiali riposizionati esattamente dov'erano e com'erano, alla possibilità che vi possano essere dei segnali che lascino il passaggio del tempo».

Ma ciò che più colpisce è il senso di fastidio, di seccata contrarietà visibilmente espresso dallo stesso Moretti alla menzione, da parte dell'intervistatore, di un possibile snaturamento della Basilica e della sua storia. Rispondendo alla sollecitazione, Moretti ha infatti pronunciato le seguenti parole: «Snaturare cosa? La chiesa originaria, dobbiamo sapere, che è la chiesa del 1800, è la terza volta che San Benedetto viene ricostruita, e quando è stata ricostruita nell'800 è stata ricostruita sulla pianta, sull'ingombro, sulla sagoma medievale, ma con un disegno ottocentesco».

Si tratta, come noto e come già espresso dal sottoscritto in un precedente post (qui), di un'affermazione del tutto infondata: la Basilica di San Benedetto, infatti, si presenta così come appare oggi sin dall'inizio del diciottesimo secolo, così come attestato dalla stampa inedita risalente al 1705 già da me in precedenza pubblicata e dalle lastre fotografiche d'epoca impresse subito dopo il terremoto del 1859. Un'indiscutibile continuità nelle forme esterne e nei materiali utilizzati, inspiegabilmente negata dal rappresentante della Protezione Civile, e in tutta evidenza avallata dagli altri rappresentanti delle istituzioni coinvolte.

Dunque, non possono affatto suonare come rassicuranti le frasi contraddittoriamente enunciate dal sindaco Alemanno, secondo il quale «il mio punto di vista è assolutamente noto ormai a tutti, io confido che il miglior progetto possa essere quello che ci restituirà la piazza esattamente com'era, con l'immagine esterna della piazza così come siamo stati abituati a vederla da sempre». Si tratta, infatti, di una posizione mai espressa in precedenza, e dichiarata solamente oggi, pubblicamente, per la prima volta, accompagnata purtroppo dalle ben diverse affermazioni - già riportate sopra - in merito al fatto che sarà invece presa in considerazione «ogni tipo di proposta».

Né tranquillizzano le analoghe frasi pronunciate da Alfiero Moretti, per il quale «la facies esterna difficilmente potrà avere un aspetto diverso da quello che è sempre stato», con quel'avverbio - difficilmente - che lascia comunque immaginare la possibilità di ben altri scenari.

Non resta, dunque, per gli abitanti di una Norcia già colpita e violentata dal terremoto, che esigere a gran voce di essere ammessi anch'essi a partecipare, con propri rappresentanti, alla Commissione di Indirizzo guidata dal Prof. Antonio Paolucci, la quale avrà il compito di decidere quali e di quale estensione dovranno essere le aperture alla contemporaneità da prevedersi nel bando di gara internazionale di progettazione, aperto alle archistar di tutto il mondo.

Sarà all'interno di quella Commissione, infatti, che si giocherà la partita drammatica e definitiva per la ricostruzione della Basilica di San Benedetto, a Norcia. Una partita che - al momento - è in mano a soggetti intenzionati a ricostruire una Basilica nuova e diversa, senza alcun controllo da parte della popolazione della città di Norcia.

Perché, se «la contemporaneità è quello che siamo», come afferma infastidito, seccato Alfiero Moretti, noi siamo anche il nostro passato. E vogliamo proteggerlo e conservarlo: non come una cosa che ci disturba e infastidisce, ma come una gemma preziosa, impolverata e incrinata, che ci è cara oggi più che mai.
Michele Sanvico su Fb 19 aprile - Fonte

6 commenti:

  1. Generazioni senza Padri.

    RispondiElimina
  2. Quella voglia degli italiani di cambiare davvero il Paese. E di non essere ancora una volta traditi
    http://blog.ilgiornale.it/foa/2018/04/22/quella-voglia-degli-italiani-di-cambiare-davvero-il-paese/

    RispondiElimina
  3. Secondo Veneziani, "un'alleanza coi grillini, in un ruolo di minoranza, caro Matteo, le farebbe perdere il credito, forse la faccia, certo molti consensi che ha conquistato. E sarebbe ad alto rischio di rottura a breve termine, con accuse reciproche e col risultato di andare con un fallimento alle spalle alle elezioni". Un risultato che, inoltre, Salvini raggiungerebbe dopo aver fatto "il secondo di Di Maio". Infine, la conclusione: "Per un buon governo ci vogliono tre condizioni: buone motivazioni, buon personale politico e buona aderenza alla realtà e alle sue urgenze. I grillini non rispondono a nessuno di questi requisiti. Sono il nuovo e basta". E ancora: "Col senno di oggi dobbiamo solo augurarci che i grillini vadano avanti da soli. Vai avanti tu, Giggino, che a noi scappa da ridere (e da piangere)".

    San Benedetto, intercedi per l'Italia!

    RispondiElimina
  4. anonimo genovese24 aprile, 2018 10:00

    nell'800, a genova, furono fatte delle innovazioni urbanistiche,ovvero fu costruita la nuova arteria di scorrimento verso i nuovi quartieri. fu anche distrutta una chiesa che venne riedificata in uno dei nuovi quartieri. Furono traslocati gli altari, le tele, cioè le pale d'altare. dopo la seconda guerra mondiale arrivò un parroco che, a poco a poco, fece decorare la chiesa tutta, non so se abbia rifatto gli affreschi come erano stati prima della riedificazione.... lui soleva dire che quella era la seconda edizione della chiesa... seguendo l'esempio genovese, è evidente che si dovrebbe ricostruire la basilica di Norcia seguendo, il più possibile l'originale.

    RispondiElimina
  5. Monsignor Antonio Livi: L'elezione di Francesco è stata orchestrata

    https://gloria.tv/video/82YgQmBphuaJAw7csULdchhL7

    RispondiElimina
  6. San Benedetto, intercedi per l'Italia!

    A Torino, mercato di Porta Palazzo, spiedini di topo, dieci nutrie arrostite (con conferma dei veterinari sulla specie degli animali esaminati) e pesci essiccati, raccolti dal Po e messi in commercio. Uno “Street Food a km 0”, che è costato a numerosi commercianti nigeriani la multa per vendita non autorizzata.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.