Sergio Russo, che ha conseguito il Baccalaureato in Filosofia presso la Pontificia Università “Angelicum” in Roma e il Diploma in Scienze Teologiche all’I.S.R.R. di Volterra, dopo aver pubblicato un primo libro, intitolato “Il fumo di Satana”, ne ha di recente pubblicato un altro, dal titolo significativo: “Sei tu quello o dobbiamo aspettarne un altro? – L’ultimo ‘tassello’ mancante alla celebre profezia di Fatima”.
Leggendo questo libro – che si apre con una citazione del Venerabile mons. Fulton Sheen (1895-1979): “Satana creerà una contro-chiesa, che sarà la scimmia di Dio. Avrà tutte le note e le caratteristiche della Chiesa, ma in senso inverso e svuotata del suo contenuto divino… Sarà una specie di ‘corpo mistico’ dell’Anticristo, purtroppo simile al Corpo mistico di Cristo, ingannando molti” - mi è venuta alla memoria una delle più belle pagine del Vangelo: il capitolo 26 del Vangelo di Matteo, versetti 36-39.
Quando Cristo si recò al Getsemani, prese con sé tre dei Suoi discepoli, Pietro e i due figli di Zebedeo e fa loro una richiesta: “La mia anima è triste fino alla morte”, dice, “ restate qui e vegliate con me”. Il Signore chiede compagnia nella preghiera, chiede di farlo sentire meno solo, di partecipare in qualche modo alla profonda tristezza della Sua anima e di farlo resistere alle tentazioni.
Il demonio - che dopo le tentazioni del deserto, si era da Lui allontanato per ritornare al tempo fissato (Lc 4,13) – torna di nuovo all’attacco: è il momento della Passione e il principe di questo mondo fa affidamento sulla ripugnanza dell’Uomo-Cristo e della Sua carne per la sofferenza. Questa è la sua ora, è l’impero delle tenebre (Lc 22,53). Chi ha fede e tenta di vivere nella sequela di Nostro Signore, conosce bene questa situazione. Tenta di imitare la situazione in cui si trova Cristo, perché offrendo, soffre con gioia – come dice San Paolo – tutti i giorni della sua vita. Cristo si prostra con la faccia a terra e prega dicendo: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!”. Poi torna dai discepoli e vede che dormono. Dice a Pietro: “Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carte è debole”. Si allontana di nuovo e prega, dicendo: “Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io beva, sia fatta la tua volontà”. Torna dai discepoli, ma anche questa volta essi dormono. Si allontana e prega per la terza volta. Poi si avvicina ai discepoli. Tutto ormai sta per compiersi. Dice loro: “Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l’ora nella quale il Figlio dell’Uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo: ecco, colui che mi tradisce si avvicina”.
Gli apostoli, quindi, non partecipano alla tristezza mortale del Signore, all’ora terrena che sta per scoccare, al Suo martirio. Gli apostoli dormono. Se avessero vegliato forse avrebbero capito meglio, forse non sarebbero scappati. Nel Vangelo non risulta mai che Nostro Signore chieda agli apostoli la partecipazione al Suo stato interiore di gioia ineffabile di unione con il Padre; non chiede mai la partecipazione alla Sua vita intima, in nessun altro tipo di sentimento o situazione spirituale. Chiede la partecipazione solo la sera del Getsemani, alla Sua tristezza mortale. Sembra dunque che l’unione tra Dio e gli uomini avvenga massimamente, in questa terra, nell’ora del Getsemani, dove il Signore non chiede tanto: chiede solo di essere consolato, di vegliare, di pregare. Chiede ai Suoi amici fedeltà, che è il solo modo per stare con il Signore e non stare con il maligno.
Anche a noi può capitare di non essere fedeli o di intiepidirci, di non essere capaci di testimoniare la nostra fede e di non vedere, di non partecipare alla sofferenza di Gesù, da Santi, perché chiamati, giustificati, purificati e glorificati! Nostro Signore non ha sofferto solo una volta, soffre ogni giorno per i nostri peccati, come ripetutamente ci ricorda nelle Sue apparizioni la Beata Vergine Maria. Gesù soffre per questa Chiesa da Lui fondata che sembra allontanarsi sempre più dalla Sua Parola, per assecondare il mondo e i suoi desideri. Dobbiamo, però, considerare – questo è uno dei misteri al quale siamo tenuti a credere – che è Gesù stesso, insieme a Suo Padre e allo Spirito Santo, a permettere che la bestia immonda s’insinui anche nella Chiesa, che sarà giudicata, insieme al mondo e alla storia umana, nella “parrusia finale”, quando Nostro Signore si presenterà come Messia Giudice, “chiudendo così la ‘porta’ del tempo e spalancando quella dell’eternità”. Questa è la “profezia cristiana”, giustamente ricordata da Sergio Russo. La dissoluzione in atto – alla quale partecipa, purtroppo, in prima persona, colui che si è autodefinito “Vescovo di Roma” – ha una sua spiegazione soprannaturale. Come tutto, è permessa direttamente dalla volontà di Dio. Fa parte del suo disegno per ciascuno dei Suoi figli ed ha anche un aspetto positivo: la possibilità di distinguere – per chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire, oltre che coraggio, che è dono che fa parte della Grazia che Dio concede ai Suoi amici – il bene dal male. Si fa chiarezza, insomma, in vista del Giudizio Universale e di quello particolare che riguarderà ciascuno di noi e del ritorno di Cristo su questa Terra.
Comprendere e vivere questa verità di fede è essenziale rispetto alle rovine alle quali stiamo assistendo e che aumentano, giorno dopo giorno, con una capacità di penetrazione che appare inarrestabile. Queste rovine non devono però far impaurire i “buoni nella religione”, come li chiamava San Giovanni Bosco. Essi devono concorrere a compiere fino in fondo la volontà di Dio, che consente il male per un bene superiore, come dice il Vangelo di San Luca. Compiere la volontà di Dio significa prima di tutto offrire a Dio la loro personale sofferenza, causata dalla presenza fisica e spirituale del male di cui sono testimoni, forti dello strumento principale che Gesù ha lasciato loro: il Suo Corpo Vivo e Santo. E’ essenziale cibarsi della Santa Eucaristia e vivere in grazia di Dio, mettendo nel conto che ci potranno essere anche tempi ancora più difficili da vivere, nei quali quel Corpo Vivo e Santo si tenterà di sottrarlo, i Crocifissi nelle chiese saranno tolti e i “buoni nella religione” dovranno diventare di nuovo martiri, e nascondersi nelle catacombe, per potersene cibare. Se quei tempi si manifesteranno, bisognerà vivere nella certezza che anche allora ci sarà sempre la Chiesa, che è istituzione divina - non umana - e fino alla consumazione dei secoli ci saranno “prodigiosi avvenimenti”, che come dice San Giovanni Bosco sono “segni sensibili dell’Onnipotenza Divina e presagio di gravi avvenimenti che manifestano la misericordia e la bontà del Signore, oppure la Sua giustizia e il Suo sdegno, ma in modo che se ne tragga la Sua maggior gloria e il maggior vantaggio delle anime”.
La Chiesa, nonostante gli attacchi concentrici, terribili che subisce – e quelli attuali sono attacchi certamente inediti e ancor più spaventosi rispetto a quelli del passato - non è mai crollata e non crollerà, perché le sue basi sono state erette da Cristo stesso. Sarà Egli stesso e solo Lui a giudicare. Non allarmiamoci e non disperiamo. Guardiamo al soprannaturale e vediamo il miracolo che si compie giorno dopo giorno, che alimenta le nostre vite, che le avvicina alla benevolenza di Dio, che le custodisce e che le preserva dal male. Se ci sentiamo soli, consideriamo che la nostra solitudine non è mai totale, come disse Dio ad Elia, che si era lamentato di essere rimasto solo. Ci sono altri settemila che non hanno piegato il ginocchio a Baal, gli dice l’Altissimo. Dove fossero questi settemila, non si sa, ma c’erano. Così, con questa certezza, si può continuare la buona battaglia per testimoniare la gloria di Nostro Signore. Nonostante il male che ci circonda.
https://www.renaissancecatholique.org/les-seminaristes-de-paris-a-la-decouverte-de-la-messe-traditionnelle/
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/il-cuore-di-alfie-ha-cessato-di-battere
RispondiElimina+++IL CUORE DI ALFIE HA CESSATO DI BATTERE+++
ATTUALITÀ28-04-2018
"Il mio gladiatore ha deposto lo scudo e si è guadagnato le ali". Il post che nessuno avrebbe mai voluto leggere è arrivato in questi minuti da Thomas Evans. Alfie Evans è morto alle 2.30 di stanotte. Nella scarna comunicazione del papà di Alfie soltanto un "ti voglio bene mio ragazzo" e "abbiamo il cuore assolutamentre spezzato". Notizia confermata dallo stesso Evans anche alla Nuova BQ.
Questa mattina Monsignor Viganò ha letto un intervento pubblico su "Fake news e responsabilità etica dei media"
RispondiEliminaQuesta, purtroppo, non è una fake news
http://daniloquinto.tumblr.com/post/173378366258/lolocausto-di-alfie-danilo-quinto-28-aprile
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RispondiElimina+++IL CUORE DI ALFIE HA CESSATO DI BATTERE+++
ATTUALITÀ28-04-2018
"Il mio gladiatore ha deposto lo scudo e si è guadagnato le ali". Il post che nessuno avrebbe mai voluto leggere è arrivato in questi minuti da Thomas Evans. Alfie Evans è morto alle 2.30 di stanotte. Nella scarna comunicazione del papà di Alfie soltanto un "ti voglio bene mio ragazzo" e "abbiamo il cuore assolutamente spezzato". Notizia confermata dallo stesso Evans anche alla Nuova BQ.
"Il mio gladiatore ha deposto lo scudo e si è guadagnato le ali". Lo ammetto. Sono un sempliciotto. In certi momenti mi passano per la testa pensieri non diversi da quelli che spinsero don Camillo a comprare dei ceri, per far credere a Gesù che erano di Peppone. Il primo pensiero, appena ho letto la notizia nella strisciata che passa sotto le immagini di RAI News 24 è stato un tentativo di interpretazione "consolante". Per un istante mi sono voluto in un certo senso "auto-illudere". Il pensiero è stato:"Vuoi vedere che si è riusciti a prendere l'aero? Vuoi vedere che in volo per L'ITALIA?!? E' durato un attimo. Ogni volta che apprendo della morte di qualcuno, intono il DE PROFUNDIS (e/o il Dies IRAE). L'ho fatto per Pannella e per Frizzi; per la Ripa di Meana e per Correa de Oliveira. Per Alfie no. Il De PROFUNDIS e il Dies IRAE sono invocazioni in pro di chi ha debiti con Dio. Cioè di tutti gli uomini, salvo di due categorie. I bimbi innocenti ed i Santi Martiri. Alfie bimbo innocente lo è certamente e forse santo martire pure.
Ne consegue che: oggi, 28 aprile, San Paolo della Croce, possiamo affermare che c'è un altro Santo in Cielo. Siamo certi che le sue preghiere faranno scendere tantissime grazie su suoi cari; su chi ha cercato di salvarlo; su tutte e due le sue patrie terrene, affinché si affretti il giorno in cui torneranno entrambe a Dio e su coloro che hanno voluto la sua morte, affinché abbiano la chance di pentirsi. Se questi ultimi non la raccoglieranno, tale opportunità, esse grazie si muteranno in ulteriori carichi, di cui rendere conto.
Prega per noi, piccolo Alfredo.
A.
E' facile propinare fake news quando si ha il controllo totale dell'informazione.
RispondiEliminaGuardate se qualche giornale o tg ha riportato la notizia che i russi hanno presentato a L'Aia 17 testimoni oculari del presunto attacco chimico, tra cui Hassan col padre. Hassan è il bambino che si vede nel video accusatore dei caschi bianchi mentre viene "decontaminato" con una manichetta d'acqua.
La fake news sconfiggere si può.
Monsignor Dario Edoardo Viganò
Tra coloro che ora leggono esiste qualcuno che, attraverso i mezzi tecnologici, può mettersi in contatto con qualche blogger 'serio' di Liverpool ed informarsi di Kate, Tom ed Alfie? Grazie.
RispondiElimina??? Sentenza eseguita: il piccolo Alfie è morto
RispondiEliminaL'annuncio del padre: il mio gladiatore ha posato lo scudo
"Noi tutti abbiamo un profondo affetto per Alfie, Kate e Tom e la sua intera famiglia ed i nostri pensieri sono con loro - continua la nota dell'ospedale -, questo è stato un percorso devastante per loro e noi chiediamo che la loro privacy e la privacy dello staff dell'Alder Hey sia rispettata".
http://www.ilroma.net/news/esteri/sentenza-eseguita-il-piccolo-alfie-morto
https://www.newnotizie.it/2018/04/28/il-piccolo-alfie-e-morto-lospedale-ha-staccato-il-nutrimento-fino-al-decesso/
RispondiEliminaPenso che Benedetta Frigerio e La NBQ ci potranno dire di piu' (sempre se potranno , sempreche' cio' non porti nocumento alla famiglia Evans visto l'acquario in cui sono costretti a nuotare ).
RispondiEliminaA quanto pare sono usciti tutti ( dai manicomi ) !
RispondiEliminahttps://www.interris.it/sociale/ecco-la-macchina-per-l-eutanasia-fai-da-te