Riceviamo da OnePterFive la richiesta di firmare una petizione, rivolta principalmente al Presidente Donald Trump, ma anche agli altri leader mondiali, affinché si eviti un conflitto militare in Siria dalle conseguenze imprevedibili. Ho firmato e chi vuole può fare altrettanto. Ecco il testo:
Dichiarazione contro l’espansione della guerra in Siria
Di fronte all'attuale situazione di tensione e disordine nei confronti della Siria dato che il presidente Donald Trump ha annunciato una rappresaglia militare contro la Siria e la Russia ha dichiarato che difenderà la Siria da un simile atto militare, nel mondo intero molte persone sono preoccupate che possa svilupparsi una guerra più ampia. Quindi pubblichiamo la seguente dichiarazione e chiediamo a quante più persone possibile di firmarla dando voce ad una pace giusta e misericordiosa.Noi sottoscritti rendiamo pubblica la nostra resistenza contro l’annuncio del presidente Donald Trump che nelle prossime ore o giorni colpirà militarmente lo Stato sovrano della Siria, con la giustificazione che il governo siriano è colpevole dell’uso di armi chimiche contro i civili nella regione di Ghouta l’8 aprile.Questa rappresaglia militare è ingiusta perché il supposto attacco al gas non è stato ancora sufficientemente e con cura indagato da un corpo di investigazione di esperti neutrali. Dal momento che i fatti non sono ancora chiari riguardo a chi avrebbe commesso un tale possibile crimine, come possiamo allora già punire la Siria?Una rappresaglia militare del genere provocherebbe una risposta militare da parte della Russia, che ha una presenza militare in Siria su richiesta della Siria stessa per aiutare il Paese a liberarsi dall’ISIS e da altri gruppi ribelli.Così un intervento militare da parte del presidente Trump e dei suoi alleati potrebbe facilmente provocare una guerra con la Russia che porterebbe a un allargamento della guerra con il coinvolgimento dell’Europa –Turchia compresa – e altre regioni del mondo.Secondo la Dottrina della Guerra Giusta, insistiamo su un’indagine onesta prima di cominciare una guerra. Ricordiamo al presidente Trump il principio di autodifesa, che significa che un Paese può usare la sua forza militare contro un altro Paese solo quando è stato attaccato. Insistiamo su prudenza e verità.Chiediamo ai leader del mondo di fare tutto ciò che è in loro potere per fermare questa spirale di guerre civili e imperiali. Alcuni di noi ricordano la Seconda Guerra mondiale e i suoi effetti su così tanti civili innocenti.Preveniamo un altro conflitto mondiale, potenzialmente più disastroso.
OT Il Foglio... svelato definitivamente:
RispondiEliminahttps://www.ilfoglio.it/sui-tacchi-di-monna-lisa/2018/04/06/news/perche-ho-accettato-l-invito-alla-gran-loggia-del-grande-oriente-d-italia-187941/
http://laveritadininconaco.altervista.org/giornalista-premio-pulitzer-hillary-clinton-approvo-linvio-di-gas-sarin-ai-ribelli-siriani-per-incastrare-assad/
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/la-russia-sindurisce/
RispondiEliminaLA RUSSIA S’INDURISCE. CONTRO L’IMPERO DEL CAOS.
Maurizio Blondet 13 aprile 2018 12 commenti
http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13327802/matteo-salvini-infastidito-show-silvio-berlusconi-quirinale-consultazioni-no-veti-contro-5-stelle.html
RispondiEliminaLatest news, non si riesce a fare il governo, Mattarella interviene Giorgetti o Casellati o Fico.........dal conte alla contessa o Monti sorgenti dalle acque.......okkio, la guerra incombe, volano stracci e grembiuli......
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/esteri/18_aprile_13/trump-attacco-siria-pentagono-7433d65c-3e98-11e8-adb3-f3dc0ac87621.shtml
RispondiEliminaSiria, ora il Pentagono frena Trump «Evitare l’escalation fuori controllo»
Il presidente francese: abbiamo le prove delle armi chimiche. Da Londra, May: necessario agire
(mentre anche Merkel frena...)
https://www.controinformazione.info/la-russia-dispone-di-prove-inconfutabili-circa-la-messa-in-scena-dellattacco-chimico/
RispondiElimina
RispondiEliminaGentiloni ha detto pubblicamente che l'Italia non parteciperà ad eventuali azioni militari contro la Siria. Bene.
Riflessione: non credo che la nostra partecipazione ad eventuali attacchi aerei sia particolarmente richiesta, sul piano strettamente militare, se non (eventualmente) per motivi politici, per aumentare cioè il numero dei partecipanti alla "crociata" contro l'Orco Assad.
Quello che le Potenze nostre alleate vogliono da noi è soprattutto la disponibilità di basi aeree e navali fondamentali per poter mantenere il controllo del Mediterraneo. Questa funzione di supporto logistico è di primario valore strategico e ad essa l'Italia difficilmente può sottrarsi. Tale funzione è formalmente garantita da trattati e accordi internazionali tra noi e i nostri alleati. Rientra probabilmente anche nella cooperazione NATO.
Nel caso di un'azione militare pericolosa per noi oltre che ingiusta, come quella che si preannuncia contro il governo della Siria, l'Italia non ha molto spazio di manovra, per tirarsi fuori. Per farlo, dovrebbe dire che, oltre a non partecipare ad azioni di guerra, si rifiuterebbe di concedere l'uso delle sue basi agli alleati se prima l'effettivo verificarsi del famoso attacco con i gas non sia stato dimostrato da un'indagine internazionale seria e competente.
Questo sarebbe l'unico modo valido di affrontare la questione. Esso tuttavia scatenerebbe contro di noi l'ira dei Potenti. E non si vede quale uomo di governo italiano avrebbe, allo stato, il fegato di prendere una posizione così netta e coraggiosa.
Si potrebbe tuttavia mostrare una volta tanto un po'di coraggio. Cosa avremmo da perdere?
Secondo me, niente. Anzi, forse per la prima volta comincerebbero a rispettarci.
Z.
Se non ricordo male, Craxi a suo tempo prese una decisione coraggiosa (Sigonella, dice niente?). Non ho tempo di andare a cercare; ma ci vorrebbero uomini con la schiena dritta e l'animo retto...
RispondiEliminahttp://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/04/14/mosca-attacco-in-siria-avra-conseguenze_63ffedbf-1dc2-4889-b34d-d7dc64c546de.html
RispondiEliminaUsa Gran Bretagna e Francia attaccano la Siria...
RispondiEliminaLa decisione di Craxi fu coraggiosa, ma francamente fu coraggio indirizzato male, visto che il fine fu evitare la cattura di un terrorista che ci aveva appena aggredito. In realtà quelli erano i prodromi di inciuci con governi mediorientali. Se l'alternativa a calare le braghe davanti agli USA era calare le braghe davanti agli arabi, beh, non fu gran cosa.
RispondiEliminaIn ogni caso vedo che l'attacco di stanotte è stato limitato a tre obiettivi ed è già stato chiuso. Potrebbe essere andata come l'anno scorso, tanto fumo per tenere il punto e poco arrosto. Speriamo che sia così.
E' significativo che il "vescovo di Roma" non abbia speso manco mezza parola per i belligeranti ....
RispondiEliminaLa pupazza di Soros EMMA BONINO sull'intervento in Siria: “L’ITALIA SEGUA L’ALLEANZA ATLANTICA” .... tradotto= bombardiamo il popolo siriano per un pugno di gasdotti
RispondiEliminaGrande è l'angoscia per l'infelice popolazione siriana e per quel Paese che ci è più vivino di altri, in quello scacchiere, come cultura e civiltà.
RispondiEliminaQuanto a noi il precipitare degli eventi indurrà il Presidente della Repubblica a formare l'ennesimo governo non scelto dal popolo che ci trascinerà dove non vogliamo andare sia in politica estera che interna....
RispondiEliminaUn attacco solo dimostrativo, politico, fatto per la platea?
L'attacco missilistico sulla Siria di questa notte sembra per fortuna il classico topolino partorito dalla montagna.
Come quello di qualche tempo fa, è stato preannunciato a russi e ad iraniani (che avranno avvertito i siriani); è stato diretto su obiettivi limitati, precisi. La rappresaglia sarebbe già finita. Sembra un attacco più che altro dimostrativo, che comunque vuol contenere un avvertimento da non sottovalutare.
Le basi e postazioni russe sembra non siano state scalfite.
Non dimentichiamo che i vertici russi e americani sono sempre in contatto tra loro.
Soprattutto i militari.
Questi bombardamenti non sono come quelli atroci sull'Iraq al tempo della Prima Guerra del Golfo, che paralizzarono la vita civile di Bagdad e altre città iraniane, eliminando acqua, elettricità etc. Esattamente come successe nei bombardamenti su tante città italiane nell'ultima guerra mondiale (Palermo, Napoli, etc.).
Se i russi non faranno errori, nella loro possibile risposta, si continuerà così ancora per un bel po'.
La cosa grave, tuttavia, è che questa guerra siriana non sembra finire mai. E'un tumore che avvelena tutto il Mediterraneo. Il fatto è che ci sono troppe Potenze che non vogliono farla finire, nel senso che non mollano sui loro obiettivi. Potenze regionali (Turchia, Arabia Saudita, Iran) e potenze globali (USA, Russia). Inglesi e francesi cercano di infilarsi mentre gli israeliani sembrano giocare di sponda, per così dire.
Incancrenendosi, questo conflitto può alla fine provocarne altri più vasti. In ogni caso è un alibi per "l'emigrazione" musulmana che sta invadendo l'Europa. Più dura il conflitto, più diventano pesanti le questioni di prestigio per le grandi Potenze. Chi più ha da perdere, su questo piano, sono i russi, nel senso che essi devono difendere Assad sino in fondo. Anche se in astratto volessero, non potrebbero disimpegnarsi senza perdere la faccia.
Z.
Pazzesco, folle! ... stanno ancora cercando le "armi chimiche" di Saddam Hussein, stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi "missili intelligenti", aiutando peraltro gli islamisti (finanziati dall’Occidente) quasi sconfitti...
RispondiEliminaDopo l'attacco congiunto USA, Francia e GB su Damasco (che ovviamente se ne fregano e decidono per i fatti loro), centinaia di siriani sono scesi in strada nella capitale sventolando bandiere siriane, russe e iraniane in segno di vittoria e suonando i clacson delle auto in un atto di sfida. "Siamo i tuoi uomini, Bashar", hanno urlato molti di loro.
RispondiEliminaL'attacco, appare affettivamente dimostrativo e non è successo nulla. Per ora. Calma&gesso. Nel caso fossero stati colpiti obiettivi sensibili, però il rischio era enorme. Pronti a reagire russi, iraniani, cinesi e pare si siano aggiunti persino gli indiani. Si sta scherzando col fuoco.
America a guida US-RAELIANA ?
RispondiEliminaProbabilmente ha centrato l'obiettivo chi ha coniato questo neologismo .
https://www.riscossacristiana.it/chi-ce-dietro-alla-guerra-di-trump-di-roberto-dal-bosco/
I tedeschi non sono stupidi, sanno bene che hanno centinaia di Iskander puntati addosso...
RispondiElimina“Con questi missili hanno gettato la maschera. Prima era una guerra per procura. Ora a combattere sono gli attori principali. Sono sette anni, è iniziato l’ottavo, che si combatte sul suolo siriano e ora che gli attori minori sono stati sconfitti, in campo sono scesi i veri protagonisti del conflitto”. Non usa mezzi termini il vicario apostolico di Aleppo dei Latini, mons. Georges Abou Khazen, nel commentare al Sir i raid aerei di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia sferrati nella notte contro tre obiettivi a Damasco e Homs, come reazione al presunto attacco chimico a Douma del quale il regime di Assad è stato ritenuto colpevole. Si tratterebbero di un centro di ricerca nella capitale siriana, di un impianto di stoccaggio di armi chimiche e di una struttura contenente armi chimiche ed equipaggiamenti, entrambi a ovest di Homs. “Aspettiamo gli esperti per indagare sul presunto attacco chimico a Douma ma dopo questi raid sarà tutto più difficile. Ogni appello alla pace cade nel vuoto, solo Papa Francesco continua a sperare nella pace e noi con lui” afferma il vicario. “Intanto cresce la sofferenza della popolazione che chiede pace e in cambio ottiene bombe e missili. Qui la gente si aspettava qualcosa di simile e purtroppo è avvenuto”. L’auspicio di mons. Abou Khazen è che “questi attacchi non si allarghino anche in altri luoghi della regione perché sarebbe davvero pericoloso e tutto potrebbe sfuggire di mano. Serve una soluzione condivisa da raggiungere senza menzogne. Non abbiamo altre armi che la preghiera. Oggi – conclude il francescano – il Vangelo ci propone il racconto degli Apostoli sulla barca in mezzo alla tempesta, di notte, salvati da Gesù che, apparso loro, diceva: ‘Sono io, non abbiate paura!’. Questa sia la nostra speranza e la nostra forza”. Nei giorni scorsi era stata annunciata dal vicario l’organizzazione di una “giornata di preghiera nazionale per la pace”.
RispondiEliminahttps://www.agensir.it/quotidiano/2018/4/14/siria-mons-abou-khazen-aleppo-hanno-gettato-la-maschera/
http://www.lastampa.it/2018/04/14/vaticaninsider/ita/vaticano/siria-colloquio-papakirill-fermare-lo-spargimento-di-sangue-6Shvegxs1730XvREH64XkM/pagina.html
RispondiEliminaTelefonata tra il Papa e Kirill: “Fermare lo spargimento di sangue in Siria”
Il patriarca ortodosso di Mosca ha parlato al telefono con Francesco: «I cristiani non possono rimanere indifferenti di fronte a ciò che accade»
Non capisco chi ha chiamato.
Se l'alternativa a calare le braghe davanti agli USA era calare le braghe davanti agli arabi, beh, non fu gran cosa.
RispondiEliminaGiudici non deve essere un grande esperto di politica. Calare le braghe agli arabi? Guardi che il terrorista fu processato in Italia. Si doveva reagire alla prepotenza USA, forse lei non conosce bene la storia. La ripassi, o meglio la studi prima di sparare balle.
L'unico che beneficia di questo attacco è Trump stesso: così facendo, infatti, ha spezzato le lance di coloro che lo accusano di collusione pre-elettorale con Putin e quindi, di coloro che vorrebbero motivare una soggezione di Trump verso Putin. Se ho visto bene, dunque, tutto svanirà ben presto, in un dialogo all'ONU: perché il risultato voluto risulta raggiunto.
RispondiElimina“Con questi missili hanno gettato la maschera. Prima era una guerra per procura. Ora a combattere sono gli attori principali. Sono sette anni, è iniziato l’ottavo, che si combatte sul suolo siriano e ora che gli attori minori sono stati sconfitti, in campo sono scesi i veri protagonisti del conflitto”. Non usa mezzi termini il vicario apostolico di Aleppo dei Latini, mons. Georges Abou Khazen, nel commentare al Sir i raid aerei di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia sferrati nella notte contro tre obiettivi a Damasco e Homs
RispondiEliminahttps://www.agensir.it/quotidiano/2018/4/14/siria-mons-abou-khazen-aleppo-hanno-gettato-la-maschera/
“Oggi, ho avuto una conversazione con Papa Francesco e tutti i Patriarchi ortodossi del Medio Oriente, con il patriarca ecumenico Bartolomeo, con Teodoro di Alessandria, con Giovanni di Antiochia e Teofilo di Gerusalemme. Il tema è stato ovviamente la Siria”. “Questa iniziativa” è stata presa nella consapevolezza “che i cristiani non possono restare distanti da tutto ciò che sta accadendo oggi in Siria, perché lì “è sorto il cristianesimo, e i terribili conflitti che oggi tormentano la terra siriana non possono che creare minacce, anche per la presenza cristiana”. Inoltre, “è assolutamente evidente che le persone soffrono”
RispondiEliminahttps://www.agensir.it/quotidiano/2018/4/14/siria-telefonata-patriarca-kirill-papa-francesco-la-violenza-cessi-e-la-guerra-si-fermi/
L'iniziativa è di Kirill!
In Irak tra il 2003 e oggi ci sono stati mezzo milioni di morti e circa due milioni di profughi, molti dei quali rifugiati proprio in Siria. Tutto iniziò per un'accusa, rivelatasi falsa, di utilizzo di armi chimiche. In Siria si sta mettendo in scena la replica.
RispondiEliminahttp://www.askanews.it/video/2018/04/14/siria-vescovo-di-aleppo-denuncia-stanno-facendo-come-in-iraq-20180414_video_12454234/
Il vescovo cattolico locale ne parla apertamente.
Il patriarca ortodosso si è fatto vivo con Roma, ridotta al ruolo di Don Abbondio.
Ma "il coraggio uno, se non ce l'ha, mica se lo può dare" (A. Manzoni).
https://ilfastidioso.myblog.it/2017/04/09/per-rinfrescarvi-la-memoria-quando-la-clinton-approvo-linvio-di-gas-sarin-ai-ribelli-siriani-per-incastrare-assad/
RispondiEliminaSarebbe interessante sapere perché Corrispondena Romana non ospita alcun contributo sul tema, se non vado errato.
RispondiEliminaL'altra guerra che nessuno racconta
RispondiEliminattps://it.aleteia.org/2018/03/04/guerra-siria-missili-ribelli-uccidere-cristiani-damasco/
La NATO di oggi, con questa UE, difendono la nostra libertà di scegliere se morire di usura prima o di bombe poi.
RispondiElimina«Una puntura di spillo»: così il professor Andrea Margelletti, presidente del Centro di studi internazionali e consigliere del ministro della Difesa definisce l'azione in Siria.
RispondiEliminaQuindi un'azione limitata?
«Non è successo niente, per la semplice ragione che le tre potenze mondiali hanno avvertito che avrebbero bombardato con giorni d'anticipo, per cui l'effetto sorpresa se n'è andato. Se c'era qualcosa da spostare, i siriani hanno potuto farlo in tranquillità. E poi se tu vuoi eliminare delle capacità non devi soltanto distruggere i macchinari, ma minare anche chi ha queste capacità, impedendo che possa esercitarle in futuro. Dato che hanno bombardato alle 3 di notte, dentro le fabbriche non c'era nessuno».
Ci si può aspettare un altro attacco con armi chimiche in futuro?
«No, credo che la partita siriana si stia per chiudere con la totale vittoria di Assad. Rimarranno delle nicchie di zone franche, ma in questi anni, da quando c'è stato l'intervento russo, Assad ha ripreso quasi tutto il territorio strategico che gli interessava».
Si può temere una reazione russa ai bombardamenti?
«Mosca è stata avvertita di ciò che sarebbe accaduto e ha messo in atto una serie di azioni prudenti per evitare ogni rischio, compresa l'uscita da Tartus. Non ha senso che compia attacchi, in Siria ha mano completamente libera».
L'operazione è quasi atipica. Non una guerra, ma un'azione militare. Che differenza c'è con quella attuata in Libia?
«In Libia facemmo una campagna militare che durò giorni, in Siria si sono limitati a un attacco durato poco più di un'ora. E poi all'epoca smontammo il dispositivo militare di Gheddafi e disintegrammo le capacità del suo esercito. Ieri si sono colpiti 3, forse 4 obiettivi e niente più. Come detto, l'operazione è finita».
Perché l'Italia è rimasta fuori?
«Perché non era la nostra partita. Londra è da sempre alleato strategico degli Usa e con l'uscita dalla Ue deve essere sempre più vicina agli Usa per avere un peso. Parigi considera la Siria elemento di interesse».
Non la considera una prova di forza da parte dei tre Stati?
«No, tu non arrivi dando una puntura di spillo se vuoi dare una prova di forza. Tu arrivi in maniera diversa quando c'è un progetto politico e in Siria non esiste un progetto politico occidentale. Quello che è mancato in quel Paese in sette anni è che l'Occidente non è stato in grado di proporre una singola persona da sostituire ad Assad».
Per l'attacco in Siria la Francia ha usato nuovi missili.
«Sono gli scalp naval, lanciati da navi classe Fremm oppure Horizon, gittata di mille chilometri. A differenza degli storm shadow, posseduti anche dalla nostra Aeronautica militare, hanno un booster maggiorato. Sono prodotti dall'Mbda, grande azienda della missilistica europea con sede anche a Roma».
http://m.ilgiornale.it/news/2018/04/15/partita-quasi-chiusa-assad-vincitore/1515544/
1 - in Siria, non c' è nessuna banca centrale Rothschild.
RispondiElimina2 - la Siria ha vietato gli alimenti geneticamente modificati e la coltivazione e l' importazione degli stessi.
3 - la Siria è l' unico paese arabo che non ha debiti con il fondo monetario internazionale, né con la Banca mondiale, né con chiunque altro.
4 - la famiglia Assad appartiene all' orientamento alauita di Islam tollerante.
5 - le donne siriane hanno gli stessi diritti degli uomini allo studio, sanità e istruzione.
6 - le donne siriane non sono obbligate a indossare il burka. La Sharia (legge islamica) è incostituzionale.
7 - la Siria è l' unico paese arabo con una Costituzione laica e non tollera movimenti estremisti islamici.
8 - circa il 10% della popolazione siriana appartiene a uno dei molti rami cristiani, sempre presenti nella vita politica e sociale.
9 - in altri paesi arabi la popolazione cristiana non raggiunge l' 1% a causa dei maltrattamenti subiti.
10- la Siria è l' unico paese del Mediterraneo interamente proprietario del suo petrolio (circa 500.000 barr/day) e che non ha privatizzato le sue aziende statali.
11- la Siria ha un' apertura verso la società e la cultura occidentale come nessun altro paese arabo.
12- la Siria era il solo Paese pacifico in zona, senza guerre o conflitti interni.
13- la Siria è l' unico paese al mondo che ha ammesso i rifugiati iracheni, senza alcuna discriminazione sociale, politica o religiosa.
14- Bashar Al-Assad ha un' elevatissima approvazione popolare.
15- la Siria ha discrete riserve di petrolio (circa 2,5 miliardi di barili), che è riservato alle imprese statali. (cit)
RispondiEliminaInteressanti notizie e giuste precisazioni. Circa la tolleranza religiosa degli alawiti, una setta sciita, bisogna tuttavia precisare che essa è aumentata o migliorata negli ultimi anni e
che non è mai stata assoluta (non potrebbe, essendo la Siria ampiamente laicizzata ma
pur sempre uno Stato e un paese musulmani). Il padre dell'attuale Assad, all'epoca della guerra del Libano di circa 40 anni fa, occupò una parte del paese, retto dal generale cristiano maronita Amoun (cito a memoria),
e il suo esercito si macchiò di diverse atrocità nei confronti dei cristiani maroniti,
con i quali non credo i siriani siano mai stati in buoni rapporti.
https://www.antiochpatriarchate.org/en/page/a-statement-issued-by-the-patriarchates-of-antioch-and-all-the-east-for-the-greek-orthodox-syrian-orthodox-and-greek-melkite-catholic-damascus-14-april-2018/1918/
RispondiEliminaLa politica estera richiede saggezza e conoscenza degli scenari. La difesa degli interessi nazionali italiani va fatta senza demonizzare nessuno perchè gli scenari cambiano. Oggi ci dobbiamo chiedere come italiani perchè dobbiamo partecipare ad un sistema di difesa dalla Russia come la NATO che non ci protegge, ma anzi favorisce, l'invasione islamica. La crisi della nostra economia, causata dall'euro e dalla perdita di mercati importanti come la Libia, la Russia e l'Iran favorisce il declino demografico italiano. Oggi l'Italia deve trovare altri partner per il suo sviluppo e contrastare l'azione di Francia e Gran Bretagna che, con l'appoggio alle "primavere arabe" di matrice islamista hanno incendiato la nostra sfera di azione. Quando sentiamo parlare di valori occidentali ci dobbiamo chiedere chi li difende oggi. La Russia che è un muto contro l'espansione dell'islamismo medievale e jihadista o la NATO che, dai tempi dell'Afghanistan, lo sostiene e lo arma?
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