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Segnaliamo che sabato 15 settembre si terrà il II pellegrinaggio della Tradizione ad Aquileja. Il pellegrinaggio a piedi partirà alle 8.45 da Pineta S. Marco (a disposizione navetta da Cervignano FS alle 8 e da Aquileja “Hotel ai Patriarchi” alle 8.30). La Messa in rito antico sarà celebrata presso la chiesa di Monastero (in piazza Pirano 1) alle ore 11. Dipoi ci si trasferirà processionalmente in Basilica per il rinnovo delle promesse battesimali (in Battistero), la venerazione delle reliquie dei martiri aquilejesi (in cripta); seguiranno il pranzo e due conferenze di formazione cattolica. Maggiori informazioni QUI.
Saluti in Christo,Fraternità Sacerdotale San Pietro
Chiesa di S. Simeon Piccolo, S. Croce 698,
Venezia 30135, Italia
https://fsspvenezia.blogspot.it
Oggi sono stato ad Aquileia (Friuli Venezia Giulia), al Pellegrinaggio annuale della Tradizione, su invito della Compagnia di Sant’Antonio.
RispondiEliminaLa Santa Messa, la processione e le preghiere nella Basilica di Aquileia sono state officiate e guidate da don Michele Tomasin (nel video), parroco di Mariano del Fiuli.
Conferenze, nel pomeriggio di don Samuele Ceccotti, Giordano Brunettin e Giovanni Turco.
Ampia sintesi sul prossimo numero di Vita Nuova.
Silvio Brachetta
Breve resoconto del Secondo Pellegrinaggio organizzato dalla Compagnia di Sant’Antonio, diretta da Antonio Falcomer, sul tema “Alle sorgenti della nostra fede di tradizione marciana”
RispondiEliminaScoprire le radici della tradizione marciana, ma non solo. Rintracciare le radici del significato più profondo del pellegrinaggio cristiano. Questi gli obiettivi di alcuni fedeli del Triveneto che, il 15 settembre scorso, si sono ritrovati presso la chiesetta di San Marco, al Belvedere di Aquileia dove, secondo un’antica tradizione locale, l’evangelista Marco in persona sarebbe sbarcato, per iniziare la sua opera di evangelizzazione dell’entroterra friulano. Da qui il gruppo si è mosso in processione. Sei chilometri di cammino, pregando il santo Rosario, con destinazione la chiesa del quartiere Monastero in Aquileia.
Dopo la S. Messa, in rito romano antico, ancora tre momenti, di grandissimo impegno spirituale e fisico: rinnovo delle promesse battesimali al Battistero, venerazione delle reliquie dei martiri e dei santi aquileiesi alla Basilica maggiore e ben due conferenze finali. Perché un evento così impegnativo? Lo spiega Giovanni Turco, docente presso l’Università degli Studi di Udine e ideatore della Società Internazionale Tommaso d’Aquino (Sita) del Fvg. Tre sono, o dovrebbero essere, gli elementi del culto cattolico – dice Turco: c’è il momento penitenziale, che potrebbe essere associato allo sforzo e al sacrificio di camminare (processione e preghiera); c’è poi il momento liturgico (Santa Messa); e, infine, vi è il momento della riflessione, che richiede un certo vigore intellettuale (conferenze). Solo «se si ottiene una piena integrazione tra i tre» – osserva – possiamo dire che la fatica del fedele ha dato il suo frutto.
Questi tre elementi possono essere anche ricondotti alla triade ascetismo-culto-istruzione, che corrisponde poi – continua Turco – al «trilemma di San Domenico» o «di San Tommaso», ad esempio: ascesi, liturgia, formazione. Se il pellegrinaggio, invece, si riducesse ad uno solo di questi tre elementi, avremmo una spiritualità parziale, più simile all’aut-aut del fondamentalismo, che non all’et-et dell’autentica tradizione cattolica.
Il pellegrinaggio è stato organizzato dalla Compagnia di Sant’Antonio, diretta da Antonio Falcomer, con la collaborazione del Sita e del Circolo Culturale Cornelio Fabro di Udine. Don Michele Tomasin, parroco di Mariano del Friuli, con il supporto di altri sacerdoti, ha presieduto la liturgia e la preghiera comunitaria. Si è pregato, in particolare, la Santa Vergine addolorata (di cui ricorreva la festa liturgica) e la si è onorata – si legge sul sito della Tradizione Marciana – «affinché la Fede autentica sia conservata, rinvigorita e diffusa nelle nostre terre friulane e venete di antichissima tradizione cattolica».
Silvio Brachetta