Il 22 settembre 2017 moriva a Roma Monsignor Brunero Gherardini, illustre figlio della Chiesa di Prato. La sua è stata una lunga vita interamente spesa, nel mistero del sacerdozio cattolico, a servizio di Dio e della Chiesa, della ricerca teologica, della difesa della Verità, senza mai cedere a mode transitorie o lusinghe mondane. Lunghi anni di insegnamento alla Pontificia Università Lateranense, anche nel periodo difficile della contestazione e della messa in discussione, una notevole produzione scientifica, una generosa disponibilità a servire la Chiesa universale in vari Dicasteri della Curia romana, un grande zelo sacerdotale hanno contrassegnato la sua vita.
Frontespizio del numero monografico di Divinitas in memoriam di B.Gherardini |
Nel giugno del 2016 Mons. Gheradini ebbe la gioia di firmare, nel suo appartamento nel Palazzo dei Canonici, l’atto di donazione a Mons. Schmitz, avendo come testimoni gli amici pratesi che lo avevano aiutato in questa impresa. Una realtà alla quale teneva in maniera particolare era passata, per sua volontà, nelle mani sicure di un suo fedele e competente collaboratore: la gioia del venerando teologo era palpabile ed il suo sguardo limpido e cristallino aveva, quel giorno, una luce particolare.
Con particolare gioia e commozione, Mons. Schmitz, in questi giorni consegna nelle mani dei lettori di Divinitas il nuovo numero, che riprende la pubblicazione della prestigiosa rivista, e lo fa, ad un anno dalla morte, con un numero monografico in memoriam di Mons. Brunero Gherardini. Il miglior modo per ricordare la profondità e la vastità della sua ricerca teologica e onorarne la memoria tenendone vivo il ricordo.
Proprio sabato 22 settembre, in occasione del primo anniversario della morte del compianto teologo, per iniziativa dell’amico Mons. Vittorio Aiazzi, presso la chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Prato, alle ore 10.30, Mons. Schmitz celebrerà una solenne Messa da Requiem in suffragio di Mons. Gherardini. Presteranno servizio liturgico Chierici e Seminaristi dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, a cui Gherardini fu sempre legato da sentimenti di particolare stima ed affetto. Amicizia che datava dalla fondazione dell’Istituto e che continuò sincera e generosa fin oltre l’approvazione definitiva del Diritto Pontificio.
I tanti amici e allievi che hanno goduto della sapienza e dell’umanità del compianto teologo avranno così l’occasione di ricordarlo nella preghiera e di veder continuata la sua opera di ricerca teologica a servizio della Chiesa Cattolica. (Rodolfo Abati)
17 Septembris - Quintodécimo Kaléndas Octóbris
RispondiEliminaRomæ natális sancti Robérti Bellarmíno, Confessóris, e Societáte Iesu, atque Cardinális et Capuáni olim Epíscopi, sanctitáte, doctrína, et plúrimis ad cathólicæ fídei et Apostólicæ Sedis defensiónem suscéptis labóribus claríssimi; quem Pius Undécimus, Póntifex Máximus, Sanctórum honóribus auxit et universális Ecclésiæ Doctórem declarávit, eiúsque festum tértio Idus Maii recoléndum indíxit.
Il 22 settembre 2017 motiva a Roma Monsignor Brunero Gherardini, illustre figlio della Chiesa di Prato. moriva
RispondiEliminaPan per focaccia ?
RispondiEliminahttps://costanzamiriano.com/2018/09/17/vade-retro-miriano/#more-20036
https://costanzamiriano.com/2018/09/17/vade-retro-miriano/#jp-carousel-20038
Aprire un libro religioso con fiducia, leggere un articolo religioso con fiducia. Ormai uno si fida solo degli autori morti che godono la fiducia incondizionata degli autori vivi che non hanno mai avuto l'esigenza di aggiornarsi. Va bene così, il materiale di cui nutrirsi non manca ed è eccellente.
RispondiEliminaLa difficoltà sta nel portare avanti l'approfondimento che si vorrebbe e che manca sempre, e, il dovere di smantellare le amenità che vengono proposte ad ogni istante dagli aggiornati compulsivi, da quelli cioè che si sono fatti un punto di disonore (per noi) nel distruggere la Chiesa Cattolica.
Due tipi di aggiornati compulsivi ho individuato: quelli che sono stati violentati da un maestro e poi da altri che, non avendo la forza di assetare un pugno in faccia al loro violentatore, nè di affrontare lo scandalo che ne sarebbe derivato, hanno dedicato le loro forze residue per percorrere i gradini della gerarchia, fin dove hanno potuto, per distruggere quella chiesa che li aveva sodomizzati, sostenuti da un inestinguibile odio; quelli che si sono infiltrati o sono stati infiltrati, i quali hanno agevolato dall'interno della Chiesa la nascita ed il propagarsi del male indipendentemente dai ruoli raggiunti, sostenuti questi dalla loro ideologia comunque radicale e dal loro spirito politico di parte.
Entrambi i gruppi, i violentati e i politicizzati, hanno vissuto una vita doppia, usando un mascheramento continuo del loro più vero se stesso. Non so se possa essere usato il termine schizofrenico per entrambi, perchè non si ha davanti davanti una scissione non controllata ma, una abitudine assunta liberamente e liberamente confermata di giorno in giorno.
Tra questi due estremi di guastatori si situa tutta una gamma di sacerdoti che non riescono a prendere una posizione precisa davanti ad entrambi; posizione che potrebbe nascere in loro solo affidandosi al Signore Gesù Cristo, nel quale però non credono più o non hanno mai creduto fino in fondo al loro essere. Umanamente capiscono le passioni umane e capiscono gli ideali politici, si aggrappano alla autorità umana dei superiori ascoltando solo quello che si avvicina di più al dettato cristiano e per il resto non sentono altro. In particolare se sono ormai anziani è molto difficile che possano reggere a questo disastro, perchè anche la loro vita spirituale ha imparato a muoversi su pietre malferme, senza porsi domanda alcuna se il piede si posava su terreno paludoso o sulla roccia.
Considerato come la brava Maria Guarini bene conoscesse Monsignor Brunero Gherardini anche da un punto di vista intellettuale, le suggerirei di pubblicare una sua bibliografia, una sorta di invito alla lettura di questo grande teologo, ultimo erede della scuola teologica romana e documentato, profondo ma al contempo misericordioso critico del concilio e del post-concilio.
RispondiEliminaSarebbe un bel contributo alla diffusione del suo pensiero.
Silente
http://www.kath.net/news/65155
RispondiEliminaImportantissimo intervento del card. Gerhard L. Müller a proposito degli abusi nella Chiesa.
Alcuni dicono che la causa è riconducibile al clericalismo, ovvero all’abuso di potere. Invece il card. Müller dice:
“Non il clericalismo, qualunque esso sia, ma l’allontanamento dalla verità e dalla licenza morale sono le radici del male. La corruzione della dottrina comporta e si manifesta sempre nella corruzione della morale. Il grave peccato contro la santità della Chiesa senza rimorso è il risultato della relativizzazione del fondamento dogmatico della Chiesa. Questa è la vera ragione dello shock e della delusione di milioni di cattolici devoti”.
Che avrebbe detto mons. Gherardini?
RispondiEliminahttps://agensir.it/quotidiano/2018/9/18/episcopalis-communio-card-baldisseri-rifondazione-dellorganismo-sinodale-conversione-del-papato-in-chiave-ecumenica/
"«Apparirà più chiaro» in questo modo che nella Chiesa c’è «una profonda comunione sia tra i pastori e i fedeli, essendo ogni ministro ordinato un battezzato tra i battezzati, costituito da Dio per pascere il suo gregge», sia tra i vescovi e il Papa che è un «vescovo tra i vescovi, chiamato al contempo – come Successore dell’apostolo Pietro – a guidare la Chiesa di Roma che presiede nell'amore tutte le Chiese. Ciò impedisce che ciascun soggetto possa sussistere senza l’altro». Proprio «incoraggiando una conversione del papato» che lo renda più fedele alle «necessità attuali dell’evangelizzazione», l’attività del Sinodo – spiega Francesco – potrà a suo modo contribuire al ristabilimento dell’unità fra tutti i cristiani».
RispondiEliminaNell'ampia premessa del documento il Papa ricorda come Paolo VI nel 1965 – all'atto di istituire il Sinodo come «speciale consiglio permanente di sacri Pastori» – si dichiarava consapevole che esso, «col passare del tempo» poteva «essere maggiormente perfezionato». E come poi, a tale successivo sviluppo, hanno concorso, da un lato, la progressiva ricezione della dottrina conciliare sulla collegialità episcopale e, dall'altro, l’esperienza delle numerose Assemblee sinodali celebrate a partire dal 1967 (anno nel quale veniva pubblicato anche un apposito Ordo Synodi Episcoporum), fino all’ultima edizione dell’Ordo Synodi, promulgata da Benedetto XVI il 29 settembre 2006. «In questi anni – spiega papa Francesco – constatando l’efficacia dell’azione sinodale di fronte alle questioni che richiedono un intervento tempestivo e concorde dei pastori della Chiesa, è cresciuto il desiderio che il Sinodo diventi ancor più una peculiare manifestazione e un’efficace attuazione della sollecitudine dell’episcopato per tutte le Chiese».
«Per tali ragioni – chiarisce ancora il Papa nella Costituzione – fin dall'inizio del mio ministero petrino ho rivolto una speciale attenzione al Sinodo dei vescovi, fiducioso che esso potrà conoscere «ulteriori sviluppi per favorire ancora di più il dialogo e la collaborazione tra i vescovi e tra essi e il Vescovo di Roma».
A questi punti seguono i ventisette articoli dettagliati contenenti le disposizioni. Tra quelle nuove il compito della Segreteria generale di accompagnare la terza fase di attuazione e la possibilità per la stessa Segreteria di «promuovere la convocazione di una riunione pre-sinodale con la partecipazione di alcuni fedeli», ma anche la possibilità di dare carattere magisteriale, previa approvazione papale, alle proposizioni finali del Sinodo. "
Stefania Falasca su Avvenire
RispondiEliminaEpiscopalis Communio. Sinodo: ora l’ascolto del Popolo di Dio è legge
Si vuole fare la riforma del papato in senso comunionale ed ecumenico, per attirare il vivo interesse dei nostri fratelli protestanti ed ortodossi. L'ha detto il cardinale Baldisseri e i media vaticani l'hanno esplicitato. Dunque è evidente che si voglia rendere la Chiesa Cattolica, su un punto fondamentale come il Primato Petrino che è stato causa nel passato di scismi e divisioni, più simile a quella ortodossa (quelle protestanti a parer mio sono molto oltre, perché giudicano dannoso avere un Papa). È una bella giornata per la Chiesa oggi, perché significa che finalmente si gioca a carte scoperte, e non sono quindi i tradizionalisti ad essere dei visionari. Perché dunque rispondere ai "dubia" o a monsignor Viganò, se la Chiesa di Roma presiede le altre nell'amore (e non nella fede)? Mi sembra tutto molto logico e corretto...
RispondiEliminaLuca Dal Bon
Un ennesimo passo di Bergoglio verso la demolizione de La Catholica, che ora vuole trasformare da collegiale (cosa già arbitraria... ne ho parlato nel mio libro Chiesa e sua continuità...) a sinodale, avvicinandosi agli anglicani e agli ortodossi. Ma ciò ch'è peggio, è la previsione del sinodo come una sorta di "concilio permanente", con attribuzione di poteri deliberativi, che - da quel che leggiamo - rendono il documento finale partecipe "del Magistero ordinario del Successore di Pietro".
RispondiEliminaSono senza parole. È da tempo che segnalo questa deriva.
Vi invito a leggere qui
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2017/01/collegialita-episcopale-o-episcopato.html
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2015/10/conciliarita-sinodalita-come-cambia-la.html
Mons. Gherardini sta ancora aspettando che l'emerito biancovestito risponda alla sua supplica...
RispondiElimina@ Anonimo
RispondiElimina19 settembre 2018 22:46
I biancovestiti son muri...di gomma. J'arimbarza.