A un mese dalla pubblicazione del suo memoriale, monsignor Carlo Maria Viganò torna a parlare. Lo fa attraverso un testo, che pubblichiamo qui, fattoci pervenire dalla località segreta nella quale vive.
Nel nuovo documento l’ex nunzio negli Stati Uniti ribadisce di essersi deciso a parlare dopo lunga meditazione e unicamente per il bene della Chiesa, convinto che non ci fosse altra via per infrangere il silenzio dei pastori su peccati e crimini che hanno rovinato migliaia di vite e di vocazioni.
Certo, dice monsignor Viganò, sono consapevole di aver infranto il segreto pontificio, ma tale segreto è stato stabilito per difendere la Chiesa. Nel momento in cui, al contrario, il rispetto del segreto si traduce in un danno per la Chiesa, occorre uscire allo scoperto e rivelare la verità.
Ma il punto centrale del documento è la dove Viganò imputa a Francesco di non aver risposto alle sue contestazioni. Il papa, osserva l’arcivescovo, ha dato ai giornalisti il compito di fare chiarezza, ma come possono farlo se egli non risponde? La mancata risposta non è forse in contraddizione con la richiesta, più volte avanzata dal papa, di essere trasparenti nella vita della Chiesa e di costruire ponti e non muri?
Nel testo c’è poi un appello che Viganò rivolge all’amico Marc Ouellet, il cardinale canadese che dal 2010 è prefetto della Congregazione per i vescovi: “Eminenza, prima che io partissi per Washington, lei mi parlò delle sanzioni di papa Benedetto nei confronti di McCarrick. Lei ha a sua completa disposizione i documenti più importanti che incriminano McCarrick e molti in curia che lo hanno coperto. Eminenza, le chiedo caldamente di voler rendere testimonianza alla verità!”.
Ma ecco qui di seguito il testo completo di monsignor Carlo Maria Viganò. AMV
* * *
“Papa Francesco, perché non rispondi? Chi tace acconsente”
So in Chi ho creduto (2 Tim. 1, 12)
All’inizio di questo mio scritto desidero innanzitutto ringraziare e rendere gloria a Dio Padre per ogni situazione e prova che ha disposto e che vorrà disporre per me durante la mia vita. Come ogni battezzato, come sacerdote e vescovo della santa Chiesa, sposa di Cristo, sono chiamato a rendere testimonianza alla verità. Per il dono dello Spirito che mi sostiene con gioia nella strada che sono chiamato a percorrere, intendo farlo fino alla fine dei miei giorni. Il nostro unico Signore ha rivolto anche a me l’invito: “Seguimi!”, ed intendo seguirlo con l’aiuto della sua grazia fino alla fine dei miei giorni.
“Finché avrò vita, canterò al Signore,
finché esisto, voglio inneggiare a Dio.
A Lui sia gradito il mio canto;
In Lui sarà la mia gioia”. (Sal. 103, 33-34)
È trascorso ormai un mese da quando ho reso la mia testimonianza, unicamente per il bene della Chiesa, di quanto avvenuto nell’udienza con papa Francesco il 23 giugno 2013 e al riguardo di certe questioni che mi è stato dato di conoscere negli incarichi che mi furono affidati in Segreteria di Stato e a Washington, con relazione a coloro che si sono resi responsabili di aver coperto i crimini commessi dal già arcivescovo di quella capitale.
La decisione di rivelare quei fatti è stata per me la più sofferta e grave che abbia mai preso in tutta la mia vita. La presi dopo lunga riflessione e preghiera, durante mesi di profonda sofferenza e angoscia, in un crescendo di continue notizie di terribili eventi, con migliaia di vittime innocenti distrutte, di vocazioni e di giovani vite sacerdotali e religiose sconvolte. Il silenzio dei pastori che avrebbero potuto porvi rimedio, e prevenire nuove vittime, diventava sempre più insostenibile, un crimine devastante per la Chiesa. Ben consapevole delle enormi conseguenze che la mia testimonianza avrebbe potuto avere, perché quello che stavo per rivelare coinvolgeva lo stesso successore di Pietro, ciò nonostante scelsi di parlare per proteggere la Chiesa e dichiaro con chiara coscienza davanti a Dio che la mia testimonianza è vera. Cristo è morto per la Chiesa, e Pietro, Servus servorum Dei, è il primo chiamato a servire la sposa di Cristo.
Certo, alcuni dei fatti che stavo per rivelare erano coperti dal secreto pontificio che avevo promesso di osservare e che ho fedelmente osservato fin dall’inizio del mio servizio alla Santa Sede. Ma la finalità del secreto, anche di quello pontificio, è di proteggere la Chiesa dai suoi nemici, non di coprire e diventare complici di crimini commessi da alcuni suoi membri. Io ero stato testimone, non per mia scelta, di fatti sconvolgenti, e come sta scritto nel Catechismo della Chiesa Cattolica (par. 2491), il sigillo del segreto non è vincolante quando la custodia del segreto dovesse causare danni molto gravi ed evitabili soltanto mediante la divulgazione della verità. Solo il sigillo del segreto sacramentale avrebbe potuto giustificare il mio silenzio.
Né il papa, né alcuno dei cardinali a Roma hanno negato i fatti che io ho affermato nella mia testimonianza. Il detto “Qui tacet consentit” si applica sicuramente in questo caso, perché se volessero negare la mia testimonianza, non hanno che farlo, e fornire i documenti in supporto della loro negazione. Come è possibile non concludere che la ragione per cui non forniscono i documenti è perché essi sanno che i documenti confermerebbero la mia testimonianza?
Il centro della mia testimonianza è che almeno dal 23 giugno 2013 il papa ha saputo da me quanto perverso e diabolico fosse McCarrick nei suoi intenti e nel suo agire, e invece di prendere nei suoi confronti quei provvedimenti che ogni buon pastore avrebbe preso, il papa fece di McCarrick uno dei suoi principali agenti di governo della Chiesa, per gli Stati Uniti, la Curia e perfino per la Cina, come con grande sconcerto e preoccupazione per quella Chiesa martire stiamo vedendo in questi giorni.
Ora, la risposta del papa alla mia testimonianza è stata: “Io non dirò una parola!” Salvo poi, contraddicendo se stesso, paragonare il suo silenzio a quello di Gesù a Nazareth davanti a Pilato e paragonare me al grande accusatore, Satana, che semina scandalo e divisione nella Chiesa, ma senza mai pronunciare il mio nome. Se avesse detto: “Viganò ha mentito” avrebbe contestato la mia credibilità e cercato di accreditare la sua. Così facendo però avrebbe accresciuto la richiesta da parte del popolo di Dio e del mondo dei documenti necessari per determinare chi dei due avesse detto la verità. Egli ha invece posto in essere una sottile calunnia contro di me, calunnia da lui stesso tanto spesso condannata persino con la gravità di un assassinio. Per di più, lo ha fatto ripetutamente, nel contesto della celebrazione del sacramento più sacro, l’Eucaristia, in cui non si corre il rischio di essere contestati come davanti ai giornalisti. Quando ha parlato ai giornalisti, ha chiesto loro di esercitare la loro professione con maturità e di tirare le loro conclusioni. Ma come possono i giornalisti scoprire e conoscere la verità se quelli che sono direttamente implicati si rifiutano di rispondere ad ogni domanda o di rilasciare qualsiasi documento? La non volontà del papa di rispondere alle mie accuse e la sua sordità agli appelli dei fedeli ad essere responsabile non è assolutamente compatibile con la sua richiesta di trasparenza e di essere costruttori di ponti e non di muri.
Ma c’è di più: l’aver coperto McCarrick non sembra essere stato certamente un errore isolato da parte del papa. Molti altri casi sono stati recentemente documentati dalla stampa, mostrando che papa Francesco ha difeso preti omosessuali che hanno commesso gravi abusi sessuali contro minori o adulti. Incluso il suo ruolo nel caso del padre Julio Grassi a Buenos Aires, l’aver reinstallato padre Mauro Inzoli dopo che papa Benedetto lo aveva rimosso dal ministero sacerdotale (fino al momento in cui è stato messo in carcere, e allora a questo punto papa Francesco lo ha ridotto allo stato laicale), e per aver fermato le indagini per accuse di abusi sessuali contro il cardinale Cormac Murphy O’Connor.
Nel frattempo, una delegazione della USCCB (la Conferenza episcopale degli Stati Uniti, ndr), guidata dal suo presidente, il cardinale DiNardo, è andata a Roma per chiedere un’indagine del Vaticano su McCarrick. Il cardinale DiNardo e gli altri prelati devono dire alla Chiesa in America e nel mondo: il papa si è rifiutato di svolgere un’indagine in Vaticano sui crimini di McCarrick e dei responsabili di averli coperti? I fedeli hanno diritto di saperlo.
Vorrei fare un appello speciale al cardinale Marc Ouellet, perché con lui come nunzio ho sempre lavorato in grande sintonia e ho sempre avuto grande stima e affetto nei suoi confronti. Ricorderà quando, ormai terminata la mia missione a Washington, mi ricevette la sera nel suo appartamento a Roma per una lunga conversazione. All’inizio del pontificato di papa Francesco aveva mantenuto la sua dignità, come aveva dimostrato con coraggio quando era arcivescovo di Québec. Poi, invece, quando il suo lavoro come prefetto della Congregazione per i vescovi è stato virtualmente compromesso perché la presentazione per le nomine vescovili da due “amici” omosessuali del suo dicastero passava direttamente al papa, bypassando il cardinale, ha ceduto. Un suo lungo articolo su L’Osservatore Romano, in cui si è schierato a favore degli aspetti più controversi dell’Amoris Laetitia, ha rappresentato la sua resa. Eminenza, prima che io partissi per Washington, lei mi parlò delle sanzioni di papa Benedetto nei confronti di McCarrick. Lei ha a sua completa disposizione i documenti più importanti che incriminano McCarrick e molti in curia che li hanno coperti. Eminenza, le chiedo caldamente di voler rendere testimonianza alla verità!
In fine, desidero incoraggiarvi, cari fedeli, fratelli e sorelle in Cristo: non scoraggiatevi mai! Fate vostro l’atto di fede e di completa fiducia in Cristo Gesù, nostro Salvatore, di San Paolo nella sua seconda Lettera a Timoteo, Scio Cui credidi, che ho scelto come mio motto episcopale. Questo è un tempo di penitenza, di conversione, di grazia, per preparare la Chiesa, sposa dell’Agnello, ad essere pronta e vincere con Maria la battaglia contro il drago infernale.
“Scio Cui credidi” (2 Tim. 1, 12)
In Te, Gesù, mio unico Signore, ripongo tutta mia fiducia.
“Diligentibus Deum omnia cooperantur in bonum” (Rom. 8, 28).
Come ricordo per la mia ordinazione episcopale, conferitami da san Giovanni Paolo II il 26 aprile 1992, avevo scelto un’immaginetta presa da un mosaico della basilica di San Marco, a Venezia. Essa riproduce il miracolo della tempesta sedata. Mi aveva colpito il fatto che nella barca di Pietro, sballottata dalle acque, la figura di Gesù è riprodotta due volte. A prua Gesù dorme profondamente, mentre Pietro dietro di lui cerca di svegliarlo: “Maestro, non t’importa che moriamo?”. Mentre gli apostoli, atterriti, guardano ciascuno in una direzione diversa e non si avvedono che Gesù è ritto in piedi dietro di loro, benedicente, ben al comando della barca. “Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: taci, calmati… Poi disse loro: perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?” (Mc. 4, 38-40).
La scena è quanto mai attuale per ritrarre la tremenda bufera che sta attraversando in questo momento la Chiesa, ma con una differenza sostanziale: il successore di Pietro non solo non vede il Signore a poppa che ha sicuramente il pieno controllo della barca, ma nemmeno intende svegliare il Gesù dormiente a prua.
Cristo è forse diventato invisibile al suo vicario? È tentato forse di improvvisarsi come sostituto del nostro unico Maestro e Signore?
Il Signore è ben saldo al comando della barca!
Cristo, Verità, possa essere sempre luce nel nostro cammino!
29 settembre 2018
Festa di San Michele, Arcangelo
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo tit. di Ulpiana - Nunzio Apostolico [Fonte]
Mons. Viganò conclude con una domanda non retorica sulla figura del vicario di Cristo.
RispondiEliminaIn precedenza aveva anche utilizzato anche l'immagine della Chiesa-sposa, che il vicario è chiamato a servire.
Ciò che sta accadendo al vicario è molto doloroso, ma dolorosissima è la situazione della sposa. Se sul singolo uomo possono concentrarsi le aggravanti e le attenuanti generiche e specifiche del caso umano (le furbizie, i limiti, i peccati, le miserie, le idee sbagliate, le appartenenze indebite, i "doveri" verso qualcuno), la realtà ecclesiale, che intrinsecamente è soprattutto soprannaturale (Sancta Romana Ecclesia semper immaculata permansit) dice di un'infiltrazione storica diffusa e tutt'altro che casuale ad opera di un'organizzata, pianificata e determinata volontà di farle del male e distruggerla.
Ecco un altro uomo di Dio, di questa stessa Chiesa, ben consapevole delle enormi (enormi) conseguenze che la testimonianza avrebbe potuto avere, si espone per proteggerla.
Cristo infatti è morto per la Chiesa. E' morto per salvare il proprio corpo mistico.
Per proteggerla, deve anche in un certo senso tradirne la consegna della discrezione. E' come quando si finisce nudi in sala operatoria. Bando al pudore se si deve salvare la vita.
Quella nudità senza vergogna, come era per i progenitori prima del peccato, viene spontanea di fronte non al "perdere la faccia", ma a perdere e far perdere la vita.
Proteggere la Chiesa dai suoi nemici, anche interni, chiede di denunciare e non di coprire.
Testimone non per scelta di fatti sconvolgenti, Mons. Viganò ricorre al Catechismo della Sposa (par. 2491): il sigillo del segreto non è vincolante quando la custodia del segreto dovesse causare danni molto gravi ed evitabili soltanto mediante la divulgazione della verità. Non stiamo parlando del confessionale, ma di situazioni che sono finite persino sul giornale, senza temere smentita.
Non è "un caso". Sono tanti. Tutti troppo simili per non puzzare di lobby.
E quando una lobby fa puzzare la Sposa, tira aria di eresia, pur concedendo le attenuanti generiche e specifiche a qualche poveruomo diventato strumento di cose più grandi di lui.
Ab absurdo: Dall’assurdo.
RispondiEliminaL’espressione, usata dai filosofi scolastici, indica un procedimento logico con cui si dimostra la verità di una affermazione provando l’assurdità dell’affermazione contraria.
In questa Lettera c’è tutta la grandezza e l’amarezza di un grande Vescovo della Chiesa Cattolica.
Mi chiamo Antonio – classe 67 – e sono un professore di latino in ambiente ecclesiale, per quanto sembri una lingua inutile e poco frequentata, direi che c’è ancora molto da fare per chi vuole davvero lavorare.
Quando Bergoglio si affacciò dalla loggia centrale della Basilica appena eletto, ero in piazza con amici e colleghi, e alcuni professori sacerdoti, la prima reazione è stata quella di un vento gelido, ma nessuno fra noi voleva fare il saputello e avanzare pretese di profeta.
Nei primi mesi l’effetto “Papa Francesco” coinvolse anche noi, in chiave positiva, tutto sommato ci sembrava che le cose stessero andando bene.
Ma già nel secondo anno e con i due sinodi ben orchestrati, cominciammo a renderci conto che – Papa Francesco – forse non era poi quel sano riformista che tutti si attendevano. Ciò che si capiva sempre di più era la rivoluzione, ed una rivoluzione di stampo marxista associabile facilmente ai regimi sud-americani poco studiati da noi in Europa, visto che ci si ferma a concetti errati di “destra e sinistra”.
Questo pontefice è stato una amara e gravissima delusione e non per emotività o per opinione personale, ma perché soltanto un cieco non riesce a capire che egli è Modernista, l’eresia condannata da san Pio X.
...segue
RispondiEliminaSo di dire ora qualcosa per la quale nessuno potrà confermare, ma neppure smentire, ma ciò che dico è reale di cui mi assumo la responsabilità. Quanto narrerò ha a che vedere con la Lettera di mons. Viganò.
Conoscevo il compianto cardinale Carlo Caffarra, con lui mi sono intrattenuto in diverse occasioni ed opportunità di insegnamento e apprendimento. Riguardo a questa situazione egli preferiva la strada della prudenza, ma non nascondeva la preoccupazione di trovarci davanti al primo Pontefice eretico nella storia della Chiesa.
Nell’ultimo incontro con Papa Francesco egli ebbe il privilegio di pranzare accanto a lui, pochi mesi prima della morte improvvisa, e mi raccontò della profonda amarezza quando, più volte sollecitato a condividere con il Papa alcuni pensieri, questi non solo non gli rispose, ma ignorandolo non nascose neppure il fastidio che avvertiva di quel contatto.
L’eminentissimo cardinale non si offese per la sua persona così umiliata, anzi, di questo atteggiamento egli ringraziò il cielo, ma comprese però che si trovava davanti ad un Pontefice molto ambiguo. Non di una ambiguità che potesse volgersi per il bene della Chiesa, al contrario, una ambiguità che conduce Bergoglio a presentarsi al “Popolo” quale salvatore di ogni problema politico-sociale-religioso se – questo popolo – saprà concedergli ogni fede, ogni culto, ogni attenzione.
Egli conquista le folle con atteggiamenti esteriori e con promesse ambigue sulla dottrina della Chiesa, catturando così l’attenzione di progressisti e di non cattolici, usa questo effetto per denigrare chiunque – portando prove come ha fatto mons. Carlo Viganò – possa ostacolare i suoi progetti personali.
Il cardinale Caffarra è deceduto come con un infarto, tanto è stato il dolore quando gli dissero che il Papa stava per chiudere l’Istituto su Matrimonio e Famiglia fondato da san Giovanni Paolo II per riaprirlo con una nuova struttura ed un nuovo Statuto che, di fatto, rema contro l’originale; è deceduto di dolore quando comprese che la Chiesa per la prima volta aveva un Papa davvero eretico.
Ecco come si soffre e si patisce per la Chiesa, un amore ed un affetto di cui non si parla perché tutta l’attenzione è concentrata su Bergoglio, che da una parte sembra dare ai Vescovi, con la nuova sinodalità e collegialità, una parvenza democratica decentrando la Curia Romana dalle incombenze, ma che in verità è molto nociva perché i Vescovi saranno obbligati e costretti a fare e ad applicare ciò il Papa vuole, indipendentemente dalla Dottrina della Chiesa.
Scusatemi se ho abusato della vostra attenzione, ma pur evitando ogni partitismo, sarebbe ora di cominciare ad aprire gli occhi e sostenere quanti, nella Chiesa, si prodigano nel difenderla e nel dare la vita per Lei.
Grazie.
Antonio, la descrizione che lei fa di Bergoglio si adatta all'apocalisse ed al profeta Daniele. Urge sostenere mons.Viganò, in qualche modo...Ma si tratta di sapere come, qualcosa che non possa essere neutralizzato col silenzio. Andare in piazza san Pietro una domenica ed intonare inni cristiani sotto la finestra impedendo di parlare? Si può fare una sola volta( sempre che si possa informare senza che raggiunga il vertice, e quindi l'ingresso nella piazza verrà vietato.Il dittatore ha il suo esercito che controlla gli accessi). Andare nelle parrocchie e dire, ai collaboratori dei biancovestiti, un bel basta? Non ci sono i numeri, la massa, fatta di pochi elementi che ancora ci vanno, li segue pedestramente x lo + x comodo: andare in paradiso facendo i propri piaceri è una bella illusione x costoro. Andare nelle diocesi? sono la stessa cosa del vaticano. sarebbe bello riuscire a fare qualcosa x scuotere l'omertà e la corruzione.
RispondiEliminaGRANDE!
RispondiEliminaE' il momento di riconoscere in mons. Viganò un carisma, una chiamata in questo momento della vita della Chiesa: è l'Atanasio che aspettavamo.
Preghiamo fortemente per lui come per un vero padre.
Per contrastare la deriva era necessario che un prelato italiano si destasse, afferrando la bandiera della Verità e dell'Amore alla Sposa dell'Agnello.
Ora sosteniamolo, supportiamolo e costruiamo attorno a lui un movimento che susciti una corrente di profonda rigenerazione e di autentica riforma della Chiesa!
Un appello ai sacerdoti italiani che soffrono per la crisi attuale: anche la vostra responsabilità è grande! Battete un colpo!
https://www.riscossacristiana.it/padre-pio-anticristi-romanzo-infernale-di-alessandro-gnocchi/
RispondiEliminaI fatti accaduti in cinque anni e mezzo di questo pontificato non fanno che confermare la fondatezza dell'opinione di P. Kolvenbach che alla fine del 1991, richiesto dal Papa, espresse per iscritto un parere contrarissimo alla nomina di Bergoglio a vescovo. Ma perché non gli diedero ascolto?
RispondiEliminaPapi eretici nella storia della chiesa ci sono stati. Pochissimi ma ci sono stati. Liberio, Onorio I e Giovanni XXII. E se Caffarra giunse alla conclusione che anche l'attuale lo fosse ... chi siamo noi per smentire Caffarra?
RispondiEliminaC'è stato un cambio di passo in Vigano'. Vuole stanare chi sapeva e continua a tacere. È questo cambio di passo, assieme al silenzio di molti, è' la prova che non mente. Di questa vicenda Vedremo altri episodi. E comunque, alla faccia dei pessimisti, questo pontificato di fatto è finito. Potrà non abdicare ma ormai è' come Hitler rinchiuso nel bunker.
RispondiEliminaInteressante la chiamata nei confronti del cardinal Marc Ouellet.
RispondiEliminaChissà se costoro hanno ancora un briciolo di coscienza o meno? Finché l'accusa è generalizzata è più facile nascondersi nel gregge e cercare di diluire la propria responsabilità (che comunque rimane intera). Quando ti senti chiamare per nome e cognome non ti puoi più nascondere da nessuna parte. Comunque vada anche tacendo una risposta la dai! Esattamente come Bergoglio.
Fosse solo Bergoglio il problema, è la stragrande maggioranza del clero il problema, cardinali compresi ovviamente. Quindi non mi farei troppe illusioni.
RispondiEliminaMc Carrick - sostiene vigano' - era il 14^ della lista per la provvista di Washington. Ci fu il parere contrario del prefetto della cdv, Re. Come avrà fatto ad arrivare primo? Un dubbio sorge spontaneo: simonia?
RispondiEliminaQuesto pontificato sarà anche finito. Ma pensate che ci sia una remota possibilità che il Cardinal Sarah diventi Papa? Io non credo proprio. Non parlo di Burke perché mi sembra una ipotesi fantascientifica. Metteranno un Bergoglio un po' più presentabile, meno dittatore che farà le cose che vuole fare Bergoglio e la mafia di San Gallo. Se è bruciato Parolin, magari recuperano Scola. Andrebbe azzerata tutta la gerarchia, tranne i pochissimi degni pastori che sono poi quelli di riferimento di questo blog. Ma chi la azzera la gerarchia, chi toglie il potere a questi individui?
RispondiEliminaIl vero Capo,N.S.G.C.
EliminaCome e quando a Lui piacerà, e preghiamo che non manchi molto, perché la sofferenza e tanta per chi ama la Chiesa.
Per il vescovo di Roma, chi copre i preti pedofili è "caca" dimenticando che lui stesso (ben informato su molteplici casi) ha insabbiato e coperto (quando non ha addirittura "promosso" a incarichi più rilevanti) tali soggetti!
RispondiEliminaVolendo stendere un velo pietoso sul modo di esprimersi di questo cosiddetto papa (volgare ed inappropriato) il doppio gioco è sempre più evidente e palese. La famosa e tanto sbandierata "tolleranza zero" è solo fumo negli occhi (per gli stolti).
Sembra che la coerenza e la trasparenza non appartengano affatto a questo pontificato (e al suo entourage).
https://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/papa_francesco_vaticano_pedofilia_merda_shit_parolaccia_irlanda_abusi-3933477.html
RispondiEliminaViganò ha chiamato in causa il cardinale Ouellet perché costui l'aveva di recente attaccato,
per la sua "Testimonianza". Viganò ha rivelato adesso che fu Ouellet a dirgli della intimazione privata di Benedetto XVI al cardinale americano sodomita, di togliersi dalla vista, per così dire. Colpisce tutti soprattutto il contrasto con il Papa, l'attacco diretto al Papa che Viganò è costretto a portare. Ma a lui preme soprattutto e giustamente far venire allo scoperto e smantellare la cricca omofila e sodomita che imperversa in Vaticano e nella Chiesa in generale da decenni, ormai.
Imperversa in tutto l'Occidente, ma da qualche parte bisogna pur cominciare a demolirla. Siamo arrivati al punto che ci sono nazioni, come la sventurata Irlanda, sempre più in mano alla "cricca", visto che hanno un premier gay e attivissimo per i "diritti" dei gay e una ministra della famiglia lesbica, pure attivissima sullo stesso fronte e nella battaglia contro la Chiesa cattolica. Ci sono poi altri esponenti omosessuali tra i parlamentari di quel paese.
Non bisogna però illudersi. La battaglia è molto difficile. Bergoglio ha dimostrato di essere uomo di potere spietato e rotto a tutte le astuzie. INoltre, è appoggiato dalle elites globaliste. Sarebbe necessario che, accanto a Viganò, si schierassero altri prelati di rilievo. A questo punto, non basta limitarsi ad invocare un'indagine seria su quello che ha detto Viganò.
Era fatale che si arrivasse allo scontro diretto con il Papa, ad un incidente di Antiochia al cubo, tuttavia, perché la situazione qui è molto più seria. FAtale, data l'ostinazione feroce di Bergoglio nel perseguire la sua politica devastatrice.
L'errore dei cardinali dei Dubia è stato quello di non mettere formalmente in mora questo Papa quando ha ordinato di far diventare legge della Chiesa l'interpretazione dei vescovi argentini della famosa nota di AL che consentiva la comunione ai divorziati risposati, un atto che si presta all'accusa di promuovere il sacrilegio e l'eresia, di autorizzare a peccare.
agghiacciante e si capisce come siamo arrivati al 1958 e poi a oggi
RispondiEliminahttps://www.riscossacristiana.it/padre-pio-anticristi-romanzo-infernale-di-alessandro-gnocchi/
http://www.iltimone.org/news-timone/vescovo-ferrara-piazza-arcigay/
RispondiEliminaIl link seguente è su Viganò e....Ratzinger
https://www.uccronline.it/2018/09/28/aver-chiesto-le-dimissioni-al-papa-un-errore-di-vigano-i-blogger-si-arrendono/
Considerazioni molto interessanti di Alessandro Gnocchi nel link indicato qui sopra. Dopo aver elencato, in riferimento alle vicende di Padre Pio, tutta una serie di misfatti a sfondo sessuale avvenuti al tempo dei pontificati di Benedetto XV e Pio XI, che non sono poi dissimili dalla ‘sporcizia’ che sta venendo in superficie in questo ultimo scorcio del “pontificato” bergogliano, conclude:
RispondiElimina“Meno ancora si può ridurre la soluzione del dramma al malinteso concetto taumaturgico di Tradizione, visto che la chiesa di Benedetto XV e Pio XI, per limitarsi al caso trattato, era identica nei suoi scandali a quella di Bergoglio. Troppo spesso chi si alimenta di Tradizione finisce per accontentarsi di un peccato che è solamente un po’ più vecchio di quello del suo tempo. La Tradizione bisogna avere il coraggio di cercarla ritrovandone la fonte e seguendo il suo corso là dove non si è mai prosciugato.
L’unica risposta cristiana al male, che poi è l’unica vera e praticabile, è quella di padre Pio: la santità. Quell’uomo ha accettato di soffrire per mano della chiesa proprio come i primi martiri accettarono di soffrire per mano dell’impero. In un caso e nell’altro, al potere iniquo e invertito viene opposta solo la rinuncia alla propria vita per amore di Cristo: la santità.
Per quanto ci si possa avvicinare al mistero immenso del frate stigmatizzato, si può immaginare che la missione a cui si è donato fosse quella di salvare il sacerdozio di Cristo da coloro che hanno il potere gerarchico di trasmetterlo e la volontà infernale di profanarlo”.
Ecco, molte volte leggo che la scaturigine di tutti i nostri attuali mali, che ci stanno spalancando le porte dell’abisso, sarebbe da ricercare nell’ultimo concilio e in ciò che di cartaceo, e non, esso ha prodotto. Può essere, ma non mi convince; come pure non ritengo credibile che, al punto in cui ci troviamo, possa essere risolutivo ridiscutere alcuni documenti prodotti in quell’assise. Inoltre, in questa marea montante di “pirronismo” credo sia poco credibile affermare ciò come semplicemente realizzabile. Mi pare che si possa asserire che il marcio ha origini ben più antiche e che occorra un rimedio ben superiore. Al tempo della stigmatizzazione del Cappuccino che “salì il Monte”, la ‘sporcizia’ era già sufficientemente diffusa e i ‘macellai’ davano di coltello da tempo; solo che, in questo ultimo lasso di tempo, essi si sono dimostrati – e in effetti sono – in numero sufficientemente bastevole – l’Apocalisse li quantifica simbolicamente in un terzo (frazione non indifferente, non c’è che dire) –, tanto da portare sul trono più alto uno che, sin da giovane, aveva in animo il desiderio di appartenere a quella categoria di onesti lavoratori. [...]
(segue)
(termino)
RispondiEliminaAlcune minime glosse al testo di Gnocchi, non potendo in questa sede, per motivi di spazio, sviluppare come sarebbe necessario alcune questioni:
nell’articolo ci sono dei passaggi che ripropongono gli anni giovanili di Padre Pio, da semplice professo, allorquando fu testimone di un’Apparizione mariana nel giorno dell’Assunta del 1905. Si fa ancora una volta riferimento a un quadro, che sarebbe depositario del cosiddetto “segreto” del Frate. Mi piacerebbe approfondire l’argomento, avendo anch’io interloquito col saggista Grimani, ma temo che il mio commento non passerebbe. Utile allora fare una ricerca nel web.
Per quanto riguarda gli anni successivi, post-stigmatizzazione cruenta del 20 settembre 1918, viene richiamata la figura di Emanuele Brunatto, autore di alcuni testi ancora oggi irreperibili (o quasi) e depositario di segreti indicibili del Padre, e che per questo pagò probabilmente con la vita. Si citano due testi, di cui egli è autore: il “Libro Bianco” e “Gli anticristi nella Chiesa di Cristo”. Io li ho letti entrambi, nell’edizione francese il primo e in una parzialmente censurata (nel senso che sono cancellati solo i nomi), il secondo. In tutta onestà, non mi spiego per quale ragione essi siano ancora oggi quasi introvabili e se ne vieti la diffusione. Si tratta di avvenimenti che vanno indietro dal mezzo secolo al secolo. In ogni caso, a differenza di Gnocchi, non mi sono scandalizzato affatto dei fatti ivi riportati (e documentati): per me forse un inconscio déja vu.
In conclusione, nihil sub sole novi; e la “missione grandissima” di Padre Pio continua …
@ Anonimo
RispondiElimina28 settembre 2018 23:50
Un'ipotesi è che il CVII, non sia stato indetto per andare incontro al mondo con la medicina della misericordia ma, per andare incontro ai chierici, gravemente inclini al mondo, che sarebbero restati comunque nella Chiesa, curati con sola medicina della misericordia. Contestualmente la Chiesa si spogliava delle armi del rigore.
E' stato, a mio parere, un escamotage per avere la botte piena e la moglie ubriaca, cioè per non farsi mancare nulla e dei piaceri del mondo e della supposta rispettabilità mondana della chiesa. Terra, terra.
Sempre fatti salvi coloro che furono e sono realmente vocati da NSGC.
la simonia si regge sul principio pecunia non olet.
RispondiEliminaForse sarà questo il motivo per il quale Mc Carrick è stato sulla cresta dell'onda per tanti anni?
Dal primo memoriale di Vigano' l'unico curiale che ne esce bene e' il card. Giovanni Battista Re, prefetto emerito della congregazione dei vescovi, che Giovanni Paolo II voleva nominare pro segretario di stato affiancandolo a Sodano negli ultimi anni del suo pontificato.
Sodano di oppose - così racconto' Tornielli non tanto tempo fa - perché riteneva che ci dovesse essere un solo segretario di stato e così il Papa non ne fece nulla.
Questo episodio ci racconta qualcosa della personalità di Sodano che non volle dividere il suo enorme potere con alcuno, potere cresciuto a dismisura con la malattia del Papa.
Potere di Sodano?
EliminaPotere lo aveva Bertone segretario di stato.
non dimenticare che accanto al papa polacco c'era il potente segretario...lui si potente...
ora è il silenzio. Ma ne avrebbe da raccontare ....
anonimo 28 h 23,47. Lei dice nulla di nuovo sotto il sole, io dico invece che i mille anni di regno della Chiesa integra (i Papi sono quasi tutti santi soprattutto nei primi secoli) son finiti con lo scisma di Michele Cerulario, erede di Fozio. E poi il marranesimo ha iniziato la sua lenta azione di infiltrazione,considerando che la persecuzione non aveva funzionato bene. Quindi abbiamo i 3 papi (2 antipapi ed un Papa in minoranza assoluta) con corruzione morale, il grande scisma d'occidente e Lutero. Poi le rivoluzioni americane, inglese, del '48, bolscevica, i socialismi nazisti e.....nel 1800 La Salette parla di "impurità di clero e religiosi x cui l'ac arriverà a Roma che perderà la fede", grande castigo nella seconda metà del 1900 predetto a Fatima con persecuzione alla Chiesa ed il Santo Padre che avrà molto da soffrire. Il tutto è avvenuto senza che quasi ci si accorgesse? Dio ha punito la sodomia del clero permettendo loro di cadere sotto i colpi dell'anticristo che di fatto si è impossessato nel 1958 della cattedra di Pietro. Massoneria ecclesiastica. Quindi il concilio vaticano secondo è frutto della massneria, non a caso la stesura di certi documenti sono stati opera loro.
RispondiEliminaOkkio, 1P5 ha in mano il dossier Herranz, uno dei 3 cardinali incaricati di indagare sulla lobby gay, e pure IFQ non aspetta altro, poi ci sarebbe Mueller che qualcosa lascia uscire, al momento solo in tedesco, poi si vedrà, in USA non vogliono tanta acqua nel vino, come si dice dalle parti mie........estote parati.
RispondiEliminaVale sempre la pena ricordare che: 1) gli scandali riguardano comportamenti omosessuali o di perversioni analoghe e collegate (efebofilia, pedofilia). La condanna severissima della Chiesa della sodomia deve quindi essere ribadita ad alta voce e senza compromessi. Tutti i pronunciamenti di sacerdoti o prelati (o ancora di qualcuno più in alto) di "comprensione", o addirittura di approvazione di simili perversioni che gridano vendetta di fronte a Dio vanno stigmatizzati e sanzionati; 2) gli scandali riguardano, quasi sempre ed esclusivamente, chierici progressisti e modernisti: emblematico il caso dell'ultra progressista Mc Carrick. In sostanza: è antropologicamente, moralmente, dottrinalmente conseguente alle personalità moderniste e al loro credo che l'omosessualismo alligni, nella stragrande maggioranza dei casi, "a sinistra": ecco il motivo dell'atteggiamento giustificatorio del Regnante Pontefice (?), che sembra condannare sì (in parte, talvolta, selettivamente) i pervertiti, ma non la perversione. Invece, è la perversione sodomitica che dovrebbe essere condannata ribadendo tutta la forza della Dottrina: 3) impressionante, su un piano più mondano e quotidiano, che tutti, tutti i grandi giornali (per non parlare delle tv) siano schierati con i silenzi, se non con le menzogne, vaticane. Persino il Giornale, che si è abbandonato a volgarissimi attacchi al coraggioso Monsignor Viganò. Peccato per il silenzio de Libero. Un plauso invece per LaVerità che, unico tra i quotidiani fornisce le sole informazioni credibili su questo scandalo che, come suggerisce Monsignor Viganò, dovrebbe far riflettere il Regnate Pontefice (?) sull'opportunità delle sue dimissioni. Noi aggiungiamo: non solo per questo.
RispondiEliminaSilente
Il giorno dopo la lettera di Viganò in cui questi chiede al Cardinal Ouellet di parlare, il papa riceve in udienza
RispondiEliminail cardinal Ouellet.
RispondiElimina@ Anonimo 14.55
Una ricostruzione delle crisi nella Chiesa tanto sintetica quanto fantasiosa:
la colpa sarebbe stata in sostanza dei "marrani" (dei "giudei" infiltrati) e
dei massoni, che avrebbero anche scritto loro certi documenti del Vaticano II!
Insomma, la colpa sarebbe stata sempre degli altri, di agenti eterodiretti. Siamo
sempre fermi alle squalificate teorie complottiste.
La prima grave crisi si ebbe comunque quando cominciò il collasso dell'impero
carolingio, dalla seconda metà del IX secolo sino all'inizio dell'XI (i tempi
di Marozia e di Alberigo, ricorda?). Quell'impero
durò poco perché, seguendo il sistema germanico, fu diviso tra i figli alla
morte di Carlo, con il risultato che cominciarono a dilaniarsi tra di loro.
Nello Stato della Chiesa ci fu un vero e proprio collasso politico-amministrativo
del papato, che cadde in balia delle fazione romane, legate all'aristocrazia. Un problema del quale il papato non si sarebbe mai veramente liberato, per lunghi secoli.
L'odierna gravissima crisi dei costumi ricorda quella dei tempi di san Pier Damiani,
che scrisse il famoso libro che denunciava il vizio contro natura dilagante fra il
clero, assieme alla simonia e al concubinato. Quel vizio riapparve in epoca
umanistica, vedi certe famose prediche di Savonarola, contro preti sodomiti e
concubinari. Allora i modernisti non c'erano ma
la fede si era evidentemente allentata lo stesso, per una serie di motivi, che
richiederebbero un'analisi a parte. Era anche la conseguenza della mondanizzazione
della Chiesa, provocata (nel Medioevo) in parte dall'imperatore, che nominava i vescovi e concedeva benefici ecclesiastici, perché gli ecclesiastici erano una struttura portante del
lo impero, anche nel campo civile. Ma questo sistema impediva una selezione del
clero secondo criteri rigorosamente religiosi, con le conseguenze negative del caso.
Ma in passato, di fronte alla decadenza e alla corruzione si ergevano sempre forze
vive nella Chiesa, per esempio gli ordini religiosi, che iniziavano la riscossa
morale. Con una santità attiva. Oggi, invece, queste forze vive non si vedono. Abbiamo alcuni individui isolati, i Burke, i Viganò (il più coraggioso di tutti, sinora) ma dietro di loro sembra esserci il vuoto. Almeno sino ad ora. Un vuoto, che una parte dei fedeli sta cercando di colmare,
agendo d'istinto, dando battaglia, come si conviene ai militets Christi.
Z.
Condivido con Silente, repetita iuvant, l'accusa di Viganò conferma come la lobby omosessuale e' modernista e Bergoglio il suo garante.
RispondiEliminaDel resto e' naturale, i preti omosessual-pedofili preferiscono le aperture 'chi sono io per giudicare un gay', o la sana e rigorosa dottrina tradizionale?
Eppure la massa crede a Bergoglio e a sinistra si scoprono clericali, o tacciono o attacano il nostro stimato ns Vigano', che ceca di avere risposta:
https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/da-vigano-solo-minacce-il-papa-smontera-le-falsita/
Ma la risposta sarà peggio del silenzio.
Stanno fabbricando loro la falsita', accusano Viganò degli atti che loro commettono.
E e lo fanno a tavolino, senza scrupoli, tanto i media stanno dalla parte loro.
Riporto intanto uno stralcio dell'intervista al presidente della Cei Bassetti, che seppur sfinito dalle critiche fatte alla politica di Salvini e a favore dei migranti (che invece sono un ottimo concime per farla crescere), tra le tante mistificazioni afferma:
"...parte le scontate dichiarazioni pubbliche, percepisce un pieno sostegno al Papa o esiste e resiste la fronda dei critici?
Qualche vescovo non riesce a capire il pensiero di Francesco, non lo approfondisce, non lo legge forse. Il Papa porta una novità, ma è la novità del Vangelo e non può spaventare. Bergoglio non è né un innovatore né un progressista, è un uomo che ha la sua bellissima formazione di gesuita e insiste su tematiche fondamentali come il discernimento e la misericordia. Il Papa è innamorato della religiosità popolare che sta alla base della fede, perché viene dagli ultimi. Più che dalle verità astratte, parte dai contenuti del Vangelo. Il metodo, rispetto al passato, è diverso. Vangelo, misericordia, sinodalità, popolo di Dio. Francesco è un difensore dei deboli, pensi alla teoria dello scarto, alle critiche all’economia del consumo."
So in questa risposta c'e' gia' un concentrato di deviazione eretica, riassunta nella frase "il pensiero di Francesco" e nella menzogna che e' diverso il metodo e non il contenuto. Ipocriti con la maiuscola.
(segue)
RispondiEliminaMa il presidente della ceibprosegue in improbabili considerazioni processuali e penalistiche:
"...L’ex nunzio Viganò agisce per desiderio di verità, spirito di vendetta o perché pedina di una congiura?
Quello che ha scritto Viganò è assurdo, soprattutto è assurdo il modo. Se vuoi scrivere un documento secondo verità non usi uno stile che lascia intravedere la minaccia. Se fai una cosa del genere in una denuncia in procura, incriminano te, non chi vuoi infangare.
Il Vaticano prepara un contro dossier per replicare a Viganò, è una buona scelta?
Sì, presto avremo una risposta dettagliata. Il Papa ha fatto bene a non avere una reazione immediata, ma ci sono gli elementi per smontare quelle falsità"
Ci pensano i massoni, no problem, la.falsità diventerà verità e la verità falsità.
Seconda chicca di eresia modernista
"... Il capo dei vescovi italiani è favorevole a concedere il sacerdozio agli uomini sposati?
Va fatta una riflessione. Questo è un problema che la Chiesa si dovrà porre. Io non sono contrario. Esiste già il sacerdozio uxorato per i preti cattolici di rito orientale. A Perugia abbiamo un ucraino e un rumeno coniugati e la gente è contenta. È una questione di disciplina ecclesiastica. Soltanto agli uomini sposati può essere dato il sacerdozio, ma i sacerdoti non possono sposarsi.
Un capolavoro di contraddizione tra la premessa e il giudizio categorico finale: lui non giudica, ma i politici di questo governo che mostrano rispetto per la religione fanno solo propaganda.
"...Il ritorno del crocifisso, i padri di famiglia, il bacio al sangue di San Gennaro, l’immagine votiva di Padre Pio: il governo ha riscoperto la fede cattolica o la speculazione sulla fede?
Io non giudico le persone, possono essere più cattoliche di me, ma la vera religione – come dice Gesù ai samaritani – è di coloro che adorano in spirito e in verità. Se tu adori, e sei un vero credente, va bene se cammini con il rosario in tasca, ma quella è la coda del cavallo. A me interessa il cavallo, non la coda, non solo l’esibizione della fede ai fini della propaganda"
Giusto! E' meglio un governo di sinistra che leva i crocifissi, favorisce gli aborti, gli uteri in affitto, le adozioni a coppie omosessuali, il gender nelle scuole...
E poi, vuoi mettere un governo che "salva" i migranti, che ti fanno sentire cosi buono e bravo e ti fanno entrare pure un sacco di soldi dall'Europa, con gli elogi del mondo ...
Gli scribi e i farisei rimproverati da Gesù di ipocrisia erano principianti in confronto al presidente della.cei, questa e l'ipocrisia del terzo millennio!
Effettivamente che la Chiesa sia divisa in due campi contrapposti non solo su un fronte, ma su più fronti (liturgico, dottrinale, ecc) è evidente e forse anche provvidenziale. Le cause prossime si possono discutere, ma è innegabile che il Concilio Vaticano II ha rotto gli ultimi argini che ancora contenevano tutto il marciume che si era andato accumulando nel tempo, innanzitutto per la colpa dei singoli e solo secondariamente per istigazione del maligno.
RispondiEliminaPerò trovo interessante la frase riportata da Aloisius secondo cui Il Papa ha fatto bene a non avere una reazione immediata, ma ci sono gli elementi per smontare quelle falsità. E se questa reazione fosse l'appello alla preghiera per l'unitá della Chiesa per proteggerla “dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi fatta dallo stesso papa? Con essa il papa invita alla recita del santo rosario da terminare con la recita dell’antica invocazione ‘Sub Tuum Praesidium’, e con la preghiera a San Michele Arcangelo affinché ci protegga e aiuti nella lotta contro il male.
Queste potenti preghiere non potranno rimanere inascoltate, ma potrebbero anche riservargli qualche sorpresa, poiché non è detto che il nemico contro cui la Provvidenza interverrà sia lo stesso a cui Bergoglio pensa. Potrebbe essere un'arma a doppio taglio se usata ad esempio contro Viganò, che in fin dei conti è il personaggio a cui il papa pensa.
Anonimo 29/9 h.14.47
RispondiEliminaBertone era un'emanazione di Sodano che di fatto mai ha smesso di governare, questa è la verità, poi adesso si compie ciò che doveva essere compiuto, cominciassero a pensare all'anima loro, se ancora ci credono e noi a pregare per noi stessi, pasàran, pasàran.....
Verificata una censura senza motivazioni, visto che rispondevo in modo per nulla polemico a un interlocutore, riportando anche qualche notizia di prima mano su Padre Pio da Pietrelcina, credo che io abbia fatto bene a non scrivere una riga per mesi. Manca ii rispetto, ed io non credo di meritare questi sgarbi. Pertanto continuerò a evitare di perdere ancora tempo. Vi leggero' saltuariamente, se ne avrò il tempo e la voglia. La eventuale scusante dello spam stavolta non la bevo. Finiamola qui.
RispondiElimina@Anonimo delle 13:56
RispondiEliminaIo non so cosa abbia lei commentato e quale fosse il contenuto del suo commento e il blog non sono io che lo gestisce, vorrei però approfittare per ricordare a tutti che colui che gestisce un simile blog, prima di pubblicare i commenti li deve leggere o perlomeno dargli un'occhiata. Se pensiamo poi che vi sono simultaneamente 4 o 5 articoli che sono commentati, il lavoro di Maria non è certo dei più semplici.
A questo va aggiunto che lei deve essere aggiornata su tutto quanto, e non è poco, che capita nell'orbe cattolico, scrive personalmente molti degli articoli che qui trovate, e, scusatemi, ha anche lei una famiglia...
Credo che oltre al rispetto che dobbiamo avere tra di noi, non dobbiamo nemmeno sottovalutare il carico di chi ci permette di commentare e non la metterei sempre sul personale se qualche commento per un motivo o l'altro sfugge. Non sempre si tratta di sgarbi. Fermo restando che ovviamente una selezione probabilmente viene fatta, altrimenti saremmo pieni di troller e altro. Per informazione articoli come questo sono letti da un numero di persone che possono variare tra i 500 e i 2000 lettori.
@ Viandante (se leggerà), sarà forse che non era opportuno toccare un certo Parente e, di riflesso, un suo "parente" di studi. Ubi maior ... la lascio perché avrei da fare altro.
RispondiElimina
RispondiEliminaLe fonti del libro "Gli Anticristi nella Chiesa di Cristo"
Dall'articolo di Gnocchi sembra di capire che il libro faccia delle insinuazioni sui costumi di Benedetto XV e di Pio XI, accusati di proteggere prelati corrotti e deviati. Queste insinuazioni dell'autore (non di Gnocchi) nei confronti dei due Papi, non sembrano in verità credibili. Occorrerebbe una verifica critica delle fonti utilizzate dall'autore del libro.
H.