Una notizia che divulgo volentieri, certa che, Deo volente, con don Romano Nicolini sarà possibile una fruttuosa collaborazione per portare avanti interessanti progetti latina lingua fovenda. Vi ricordo l'indice degli articoli dedicati al Latino, sempre consultabile scorrendo colonna destra del blog.
Non v'è dubbio che a partire dal Vaticano II, l'uso del latino come lingua liturgica è andato sempre più scomparendo. Tutti ricorderanno che tale processo fece seguito, incredibilmente, all'abolizione dell'insegnamento del latino nelle scuole medie, voluta dalle sinistre nel 1962, in nome di una “scuola democratica”, e appoggiata e concordata dai cosiddetti “democratici cristiani”. In realtà, iniziava il processo di graduale erosione delle radici culturali del nostro popolo, in vista di un definitivo “taglio” delle radici per far posto al Nuovo Ordine Mondiale.
Grazie a Dio, ci sono ancora tante persone, e sempre più giovani, che riscoprono il valore e l'importanza della conoscenza della lingua latina.
Tra queste ci sono alcuni sacerdoti e qui segnaliamo l'iniziativa di Don Romano Nicolini.
Don Romano Nicolini, sacerdote dal 9 marzo 1963, dopo aver studiato otto anni nel Pontificio Seminario Romano si è laureato in Pedagogia. Ha insegnato nel liceo classico “Giulio Cesare” di Rimini. Ha fondato l’associazione Pro Latinitate per la divulgazione della lingua latina nelle scuole.
Vive a Rimini nell’istituto “Valloni”.
Convinto sostenitore della necessità di salvare dalla scomparsa la lingua dei nostri padri, Don Romano si batte da 24 anni cercando di aiutare i ragazzi delle scuole medie ad apprendere le basi della lingua latina.
A questo scopo, egli ha composto un libretto di 15 pagine che invia gratuitamente a tutti coloro che ne fanno richiesta.
In calce al libretto si può leggere:
Il latino educa ad avere stima delle cose belle e dare importanza alle nostre radici, quelle per le quali l'Occidente è considerato la culla della civiltà.
Riteniamo che l'iniziativa di Don Romano
vada incoraggiata e sostenuta.
Si possono chiedere informazioni e il libretto stesso rivolgendosi direttamente a Don Romano
339 84 12 017 - nicoliniromano40@gmail.com
2 Ottobre santi Angeli custodi
RispondiElimina"Gli angeli sono, per così dire, i pensieri di Dio rivolti a noi, che, in quanto pensieri divini, non sono solo idee, ma realtà, persone. L'angelo incarna e concretizza la sollecitudine di Dio per ogni uomo. Il mio angelo custode non è nient'altro che espressione del fatto ch'io sono conosciuto, amato e seguito in maniera del tutto personale da Dio, è il pensiero d'amore che Dio nutre per me, che mi circonda e mi guida in ogni istante".
(Papa Benedetto XVI)
Una volta oggi si celebravano gli Angeli custodi. Oggi, col trionfo del laicismo, che ha espulso il soprannaturale, abbiamo la "festa dei nonni", spesso angeli custodi sì, ma terreni.
CONOSCIAMO IL SANTO DEL GIORNO: GLI ANGELI CUSTODI
RispondiEliminaSermone di san Bernardo Abate
Sul Salmo Qui habitat.
Ha dato ordine ai suoi Angeli per te Sal 90,11. Meravigliosa degnazione, e tenerezza di carità veramente grande! Difatti: Chi? a chi? per chi? che cosa ha ordinato? Consideriamolo attentamente, fratelli, e fissiamocelo bene in mente questo ordine sì importante. Chi ha dato l'ordine? di chi sono gli Angeli? a chi obbediscono essi? la volontà di chi eseguiscono? «Egli ha dato ordine ai suoi Angeli per te, che ti custodiscano in tutte le tue vie» Sal 90,11. Né indugiano, anzi ti portano nelle loro mani. La sovrana Maestà dunque ha ordinato agli Angeli, e ai suoi Angeli. Cioè a quegli spiriti sublimi, altrettanto beati che vicini a lui e uniti e veramente famigliari, ha dato ordine per te. Chi sei tu? «Cos'è l'uomo che tu ti ricordi di lui? o il figlio dell'uomo da farne conto?» Sal 8,5; 143,4. Come se «l'uomo non fosse putredine, e il figlio dell'uomo un verme!» Gb 25,6. Ma qual ordine pensi ch'egli abbia dato per te? Che ti custodiscano.
PROPRIO DELLA S.MESSA
RispondiEliminaINTROITUS
Ps 102:20.- Benedícite Dóminum, omnes Angeli eius: potentes virtúte, qui fácitis verbum eius, ad audiéndam vocem sermónum eius. ~~ Ps 102:1.- Bénedic, ánima mea, Dómino: et ómnia, quæ intra me sunt, nómini sancto eius. ~~ Glória ~~ Benedícite Dóminum, omnes Angeli eius: potentes virtúte, qui fácitis verbum eius, ad audiéndam vocem sermónum eius.
Ps 102:20.- Angeli di Dio, benedite il Signore, voi potenti che operate i suoi comandi, pronti al suono della sua Parola. ~~ Ps 102:1.- Anima mia, benedici il Signore, benedica il mio cuore il suo santo Nome. ~~ Gloria ~~ Angeli di Dio, benedite il Signore, voi potenti che operate i suoi comandi, pronti al suono della sua Parola.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, qui ineffábili providéntia sanctos Angelos tuos ad nostram custódiam míttere dignáris: largíre supplícibus tuis; et eórum semper protectióne deféndi, et ætérna societáte gaudére.Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio, che con provvidenza ineffabile ti degni di inviare i tuoi angeli a nostra custodia: concedi a noi, che ti supplichiamo, di essere sempre difesi dalla loro protezione, e di goderne l'eterna compagnia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio libri Exodi.
Exod 23:20-23
Hæc dicit Dóminus Deus: Ecce, ego mittam Angelum meum, qui præcédat te, et custódiat in via, et intróducat in locum, quem parávi. Obsérva eum, et audi vocem eius, nec contemnéndum putes: quia non dimíttet, cum peccáveris, et est nomen meum in illo. Quod si audiéris vocem eius et féceris ómnia, quæ loquor, inimícus ero inimícis tuis et affligam affligéntes te: præcedétque te Angelus meus.
Così dice il Signore Iddio: «Ecco io mando il mio Angelo avanti a te, che ti protegga durante il viaggio e ti conduca al luogo che ti ho preparato. Onoralo, ascolta la sua parola, non essere a lui ribelle; perché egli non perdonerà le tue opere malvagie; in lui infatti è il mio nome. Se ascolterai la sua voce, e farai quanto dirò, io sarò nemico dei tuoi nemici e avversario di chi ti avversa; poiché il mio Angelo ti precederà».
GRADUALE
Ps 90:11-12
Angelis suis Deus mandávit de te, ut custódiant te in ómnibus viis tuis.
V. In mánibus portábunt te, ne umquam offéndas ad lápidem pedem tuum.
Il Signore ha comandato ai suoi angeli di custodirti in ogni tua via.
V. Ti porteranno sulle loro mani, onde il tuo piede non urti nel sasso.
ALLELUIA
Allelúia, allelúia
Ps 102:21.
Benedícite Dómino, omnes virtútes eius: minístri eius, qui fácitis voluntátem eius. Allelúia.
Alleluia, alleluia.
Benedite il Signore voi tutte, o sue schiere, ministri di lui, esecutori della sua volontà. Alleluia.
EVANGELIUM
RispondiEliminaSequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 18:1-10
In illo témpore: Accessérunt discípuli ad Iesum, dicéntes: Quis, putas, maior est in regno coelórum? Et ádvocans Iesus parvulum, statuit eum in médio eórum et dixit: Amen, dico vobis, nisi convérsi fuéritis et efficiámini sicut párvuli, non intrábitis in regnum cælorum. Quicúmque ergo humiliáverit se sicut párvulus iste, hic est maior in regno coelórum. Et qui suscéperit unum párvulum talem in nómine meo, me súscipit. Qui autem scandalizáverit unum de pusíllis istis, qui in me credunt, expédit ei, ut suspendátur mola asinária in collo eius, et demergátur in profúndum maris. Væ mundo a scándalis! Necésse est enim, ut véniant scándala: verúmtamen væ hómini illi, per quem scándalum venit! Si autem manus tua vel pes tuus scandalízat te, abscíde eum et próiice abs te: bonum tibi est ad vitam íngredi débilem vel cláudum, quam duas manus vel duos pedes habéntem mitti in ignem ætérnum. Et si óculus tuus scandalízat te, érue eum et próiice abs te: bonum tibi est cum uno óculo in vitam intráre, quam duos óculos habéntem mitti in gehénnam ignis. Vidéte, ne contemnátis unum ex his pusíllis: dico enim vobis, quia Angeli eórum in coelis semper vident fáciem Patris mei, qui in coelis est.
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli chiesero: «Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?». E Gesù, chiamato a sé un fanciullo, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli. Chi dunque si farà piccolo come questo fanciullo, costui, è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie nel mio nome un fanciullo come questo, accoglie me. Chi, invece, scandalizzerà uno di questi piccoli, che credono in me, è meglio per lui che gli sia appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che ci siano scandali; ma guai all'uomo a causa del quale avviene lo scandalo. Ora, se la tua mano o il tuo piede ti sono motivo di scandalo, troncali e gettali via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che, avendo due mani e due piedi, essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, strappalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che, avendo due occhi, essere gettato nella Geénna del fuoco. Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli, nei cieli, vedono sempre il volto del Padre mio, che è nei cieli».
RispondiEliminaOFFERTORIUM
Ps 102:20-21
Benedícite Dóminum, omnes Angeli eius: minístri eius, qui fácitis verbum eius, ad audiéndam vocem sermónum eius.
Angeli di Dio, benedite il Signore, voi, suoi ministri, che operate i suoi comandi, pronti al suono della sua Parola.
SECRETA
Súscipe, Dómine, múnera, quæ pro sanctórum Angelórum tuórum veneratióne deférimus: et concéde propítius; ut, perpétuis eórum præsídiis, a præséntibus perículis liberémur et ad vitam perveniámus ætérnam.Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Accogli, O Signore, i doni offerti in onore dei tuoi santi angeli; e concedici propizio, per la loro continua protezione, di essere salvi dai pericoli presenti e di raggiungere la vita eterna.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
COMMUNIO
Dan 3:58
Benedícite, omnes Angeli Dómini, Dóminum: hymnum dícite et superexaltáte eum in saecula.
Angeli di Dio, benedite il Signore, inneggiate a lui ed esaltatelo in eterno.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Súmpsimus, Dómine, divína mystéria, sanctórum Angelórum tuórum festivitáte lætántes: quaesumus; ut eórum protectióne ab hóstium iúgiter liberémur insídiis, et contra ómnia advérsa muniámur. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, abbiamo ricevuto i divini misteri nella lieta festa dei tuoi santi angeli; concedici che per la loro protezione, siamo sempre liberi dagli assalti dei nemici e difesi contro ogni avversità.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Eppure continuo a chiedermi come una lingua possa "educare ad avere stima delle cose belle" e possedere tutti gli altri poteri magici che si attribuiscono al latino e che in realtà hanno tutte le lingue o nessuna. Fate la ricerchina che ho appena fatto io: scrivete "il latino serve a" o simili su un motore di ricerca e leggete i primi quattro o cinque risultati. Dopo letture del genere è difficile non convincersi che il latino non serva a niente.
RispondiEliminaJ. Ratzinger è stato il personaggio da noi massimamente commentato, senza essere nessuno di noi, nè da solo nè insieme a tutti gli altri, riuscito ad arrivare ad un giudizio univoco su di lui.
RispondiEliminaMi chiedo per quale motivo, Maria, di tanto in tanto ci proponi una suo pensierino. Giusto pochi giorni fa, io stessa ho riconosciuto che scrive ornato e mi sono detta certa che sarebbe stato un buono scrittore. Ma dal buono scrittore al Papa emerito sul monte, dove nei fatti non è mai stato, nè tanto meno in silenzio, ce ne corre. Si può fare qui di lato una striscia dal titolo: argomento con giudizio sospeso e lì sotto mettiamo tutti gli articoli che riguardano lui, il suo segretario, il suo sarto ed il suo calzolaio. Ma credo che non si possa più riproporre un suo pensierino come esemplare e scrivere il nome con cui era conosciuto nella la sua funzione pregressa, dalla quale si è ritirato.
O ci sono novità sostanziali o lasciamolo tra gli argomenti con giudizio sospeso, visto che la verità nessuno fin qui l'ha detta e presto sarà avvolta dalle ragnatele, come tutto ciò di cui molti consacrati non vogliono parlare. Ora mi devo assentare. A presto.
Ti dirò cara irina che prima di scriverlo ho fatto il tuo stesso pensiero. Poi in quel momento ha vinto la praticità: volevo ricordare gli angeli custodi, mi sono ritrovata quella citazione e l'ho postata, pensando che si potesse prendere il buono che c'è.
RispondiEliminaANGELO DI DIO
RispondiEliminaAngelo di Dio,
che sei il mio custode,
illumina,
custodisci,
reggi e governa me,
che ti fui affidato dalla Pietà celeste.
Amen.
Preghiera per la conversione dei peccatori che sono andati… ‘fuori strada’…
RispondiEliminaDal I° quaderno del diario di S. Faustina Kowalska: “Oggi Gesù mi ha detto: Desidero che tu conosca più a fondo l’amore di cui arde il Mio Cuore verso le anime e lo comprenderai quando mediterai la Mia Passione. Invoca la Mia Misericordia per i peccatori; desidero la loro salvezza. Quando reciterai questa preghiera con cuore pentito e con fede per qualche peccatore, gli concederò la grazia della conversione: “O Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di Misericordia per noi, confido in Te.”
Gesù, verità eterna e nostra vita, come un mendicante imploro la tua Misericordia per i peccatori. Cuore dolcissimo del mio Signore pieno di compassione e di misericordia, io ti supplico per la conversione dei poveri peccatori . O Cuore, sorgente di Misericordia da cui scaturiscono sull’intera umanità raggi di grazie incomparabili, chiedo da te luce per coloro che si trovano nel peccato.
Gesù, ricorda l’amara tua passione e non permettere che vadano perdute le anime riscattate a così caro prezzo col tuo sangue. O Gesù, quando medito il grande valore del tuo sangue, io mi rallegro di una simile grandezza perché, sebbene il peccato sia un abisso di ingratitudine e di cattiveria, tuttavia il prezzo che ne fu pagato è infinitamente più grande del peccato.
Un’immensa gioia si accende nel mio cuore ammirando questa tua inconcepibile bontà. O Gesù mio, desidero condurre ai tuoi piedi tutti i peccatori affinché glorifichino la tua Misericordia, che è infinita. Amen.
Maria, proprio perchè sappiamo che del buono c'è, son almeno cinque anni che stiamo discutendo sul suo buono e sul suo cattivo, senza capire da che parte inclina il piatto della bilancia. Da parte mia dico basta, non essendo addivenuta ad un giudizio certo, questo argomento non lo tocco più, e spero di mantener fede a questa decisione che ritengo essere la più sana per me. Tu abbi il mio affetto.
RispondiElimina@ Latinista
RispondiEliminaMa che... cosa ha capito di quanto scritto nei "primi quattro o cinque risultati" della "ricerchina" da lei fatta?!
È esattamente l'opposto di ciò che lei afferma: quel "è difficile non convincersi che il latino non serva a niente".
Ricordo, nel lontano 1968, conobbi una ragazza tedesca: ci parlavamo in Latino.
Anche in Germania si studiava il Latino.
Ore 18:30 ( 19:30 Ora italiana ) S.Rosario in diretta dalla Cappellina di Fatima
RispondiEliminahttps://www.fatima.pt/it/pages/trasmissione-on-line
"ad essere ancora vive sono le chiese che praticano la liturgia della tradizione"
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2018/10/il-cardinale-wim-ejik-arcivescovo-di.html
Lister, si studia ancora: ne so qualcosa. Ma intende dire che l'utilità del latino è nel permettere la comunicazione tra gente di diversa provenienza? Non potrà negare che la stessa funzione in teoria la possano avere tutte le lingue del mondo, e in pratica è molto più facile che l'abbiano lingue diverse dal latino.
RispondiEliminaPer esempio: una volta, dovendo comunicare con un collega polacco, non conoscendo la sua lingua e non volendo imporgli la mia, gli scrissi in latino, ma molto presto passammo al tedesco. Tra professori universitari di latino...
Per curiosità, tra quelli letti nei risultati della ricerchina, se per caso l'ha fatta anche Lei, mi potrebbe dire quale argomento L'ha convinta dell'utilità dello studio del latino?
[...]non enim tam praeclarum est scire Latine quam turpe nescire,[...]
RispondiEliminaM.T. Cicero, Brutus, 140
E sia, bedwere, latino per tutti, se no Cicerone ha da ridire; però almeno nessuno impari il greco, perché se no ha da ridire il padre di Cicerone, che sosteneva "nostros homines similes esse syrorum venalium: ut quisque optime græce sciret, ita esse nequissimum" (Cicerone, De oratore II,265).
RispondiElimina(Per chi riuscisse a sopravvivere senza conoscere il latino: "I nostri connazionali sono come gli schiavi siri: meglio sanno il greco, più son farabutti".)
Latinista,
RispondiEliminaPerorare la causa del latino (l'articolo presenta una iniziativa di divulgazione) non esclude una pari attenzione e amore alla lingua greca che pure ha forgiato la nostra cultura.
Del resto lo stesso Cicerone è portato come esempio per aver imparato il greco a 80 anni...
RispondiEliminaAppunto, mic: nel sentire comune, a torto o a ragione, le due lingue vanno insieme; ma citando per l'una Cicerone (il quale peraltro parla della sua lingua, che però non è la nostra) si rischia di darsi la zappa sui piedi per l'altra.
RispondiEliminaScherzi a parte, è proprio la divulgazione che mi lascia perplesso. Perché insistere sul latino e non per esempio sul diritto processuale civile, o sulla dinamica dei fluidi? Sono tutte discipline di per sé utili, che è bene che non cessino di avere i loro esperti, ma di cui a mio modesto avviso è più che dubbia l'utilità di una conoscenza diffusa.
Mic, Cicerone morì a 63 anni dopo aver tradotto opere greche in latino. Il greco lo conosceva bene da sempre. Forse Lei ha in mente qualcun altro.
RispondiEliminahttps://www.illibraio.it/studio-del-latino-376867/
RispondiElimina"Conoscere il latino è importante quanto conoscere la riproduzione delle cellule o la fisica quantistica... Il latino è il codice genetico dell’Occidente; se vogliamo, pure il suo sistema immunitario, ovvero, per rimanere nella metafora biologica, la fonte prima del principio di identità. Eppure in Italia si trovano ancora individui, a cominciare dai politici, che lo vorrebbero abolire...". Su ilLibraio.it l'appassionato intervento del professor Nicola Gardini, che insegna a Oxford, dove crescono ogni anno gli studenti interessati a questa lingua...
Ok. Latinista. Si tratta di Catone...
RispondiElimina
RispondiEliminaIl Greco è anche la lingua del Nuovo Testamento
Non dimentichiamoci del greco. Che soddisfazione poter leggere i Vangeli, soprattutto quello di san Giovanni, in greco. Il greco bisogna cercare di coltivarlo anche perché è anch'esso lingua sacra, come il latino. Il latino nella liturgia e nei Testi Sacri, il greco solo nei testi sacri. Se uno riesce a trovare il tempo di ripassarsi il greco del Liceo, può poi esercitarsi sull'edizione Nestle-Aland (protestante) o Merk (cattolica) del Novum Testamentum graece et latine, con le due lingue a fronte, aiutandosi a vicenda ora con l'una ora con l'altra. Comunque, bisogna mantenere il nostro collegamento con il latino. La sciagurata riforma liturgica di Paolo VI, abolendo il latino, ha di fatto dato un colpo mortale agli studi classici nei paesi cattolici. Ha anche questa colpa.
G.
Πάνυ γε. Ἐν γὰρ τῃ ἀποστολικῇ καταστάσει τῇ ὀνομαζομένῃ Veterum Sapientia, ἀναγιγνώσκομεν ὅτι δεῖ ἡμᾶς καὶτὴν Ῥωμαϊκὴν καὶ τὴν Ἑλληνικὴν μανθάνειν.
RispondiEliminaHo intenzione di donare questo libretto ad un giovane Sacerdote colombiano che si sta specializzando a Roma a cui ho parlato e caldeggiato la celebrazione della S.Messa in latino
RispondiEliminahttp://www.preces-latinae.org/Titulus.html
RispondiEliminahttp://www.preces-latinae.org/index.htm
https://sacerdoshyacinthus.com/lingua-latina/
RispondiEliminahttps://www.ilsussidiario.net/news/educazione/scuola-greco-e-latino-sono-stati-distrutti-noi-li-facciamo-rivivere/1876419/
RispondiEliminahttps://www.ilpost.it/2019/05/04/espressioni-latine-guida/
RispondiEliminahttps://mobile.ilsole24ore.com/art/cultura/2019-04-04/piu-greco-e-latino-per-salvare-l8217-europa-dai-populismi/ABHVDakB
RispondiEliminaSalvare l'Europa dal populismo significa abbandonarla all'orribile potere mondialista. A Soros e ai suoi simili. Populismo invece vuol dire permettere ai popoli di decidere il proprio destino. Ed è precisamente questo diritto che i i mondialisti vogliono espropriare agli Europei. Li stanno già espropriando della loro cultura, E perciò più latino, più latino, più latino, la radice della nostra formazione mentale da 2,000 anni. A una certa genia di persone non piace perché le hanno prese dai Romani, e poiché questa genia è molto influente, al concilio Vaticano II sono riusciti a convincere (o a costringere) la Chiesa Cattolica a rinunciare al latino. Quando ci ricorderemo di avere le palle chiederemo a gran voce che il latino sia reintrodotto nella formazione culturale degli italiani (ma anche di tutti gli europei), e chiederemo alla Chiesa di reintrodurlo nella sua liturgia.
https://www.corriere.it/scuola/maturita/notizie/i-liceali-italiani-spagnoli-parlano-latino-di-loro-non-inglese-e0690cc2-9737-11e9-8e4d-b6b35f2a9094.shtml
RispondiEliminaSi pronuncia gratias o grazias?
RispondiEliminaLa prima è la cosiddetta pronuncia restituta. Si basa sul fatto che la lingua latina è scritta con l'alfabeto latino. L'alfabeto latino, cioè, è stato elaborato proprio per la lingua latina. Ora, che senso ha elaborare un alfabeto e scrivere in un modo per pronunciare in un altro? Questo potrebbe valere per altre lingue che non hanno un alfabeto proprio, ma non per una lingua che ha un alfabeto nativo proprio. La pronuncia restituta dunque si basa sul fatto che i latini scrivevano in quel modo perché pronunciavano in quel modo. Dunque scrivevano GRATIAS proprio perché pronunciavano la T e non la Z (suono che, tra l'altro in latino non c'era la cui consonante è entrata in latino per la trascrizione di parole greche).
Ciò naturalmente non toglie valore e norma, riguardo al latino liturgico, della pronuncia ecclesiastica
Pur non essendo latinista spero mi venga perdonata qualche osservazione da ignorante. Non possiamo giudicare una questione basandoci su dati successivi. Quindi non possiamo prendere la nostra pronuncia del latino per giudicare quella degli antichi romani..... Bisogna tener presente che il latino, come tutte le lingue, ha subito una evoluzione. Un esempio: l genitivo di "familia" è "familiae". Ma in epoca arcaica il genitivo era "familias" e tale genitivo arcaico è rimasto nell'espressione "pater familias" (padre di famiglia). Non dobbiamo dimenticare che noi seguiamo la cosiddetta pronuncia ecclesiastica del latino. Ma non si deve pensare che tale pronuncia ecclesiastica sia stata inventata da chissà chi. No. Essa deriva dal latino parlato dai romani stessi dei primi secoli. In origine "Aegyptus" si pronunciava "Aeguptus", poi i romani stessi i dittonghi iniziarono a contrarli e da due vocali distinte si finì per pronunciarli come se fossero una sola vocale... o quasi, Aegyptus è finito quindi per essere pronunciato Eguptus. La "y" pronunciata quasi come una "u" anche se non molto usuale, è tuttora ben conosciuta. Benedetto XVI, che pur essendo tedesco pronunciava il latino "all'italiana" (una pronuncia decisamente più nobile e bella di tutte le altre) "mysterium fidei" lo pronunciava proprio "musterium fidei" (la lettera y era sconosciuta in origine ai latini (e quindi non faceva parte dell'alfabeto latino originario). "Gratias" si pronunciava quindi così com'è scritto. Similmente, come in altri commenti è già stato detto, certe consonanti avevano un suono duro, mentre noi oggi le pronunciamo con suono dolce. "Caelum" i romani lo pronunciavano "kaelum" che col tempo divenne "kelum" e poi "celum". Il sardo, che è la lingua neolatina più vicina al latino classico, tuttora conserva l'uso duro di certe consonanti: "kentu" "kelu" etc. E questo suono duro lo si trova pure nel tedesco kaiser che derica dallla pronuncia classica del termine Caesar. I latini dicevano AGnus, la nostra pronuncia agnus è infatti successiva. E credo che pure Benedetto XVI lo pronunciasse così: aGnus Dei. Similmente il termine magnus: i latini lo pronunciavano maGnus. Non dobbiamo cioè prendere le varie pronunce attuali del latino per giudicare la pronuncia che avevano gli antichi romani. Le attuali pronunce latine derivano solitamente dal latino della bassa latinità. I polacchi, ad esempio, "Caeli caelorumque virtutes" lo pronunciano "zeli, zelorumque". Per chi fosse interessato c'è un ottimo corso di latino, spiegato in latino, disponibile su cd. E' del prof. Orberg, Ebbene si: il latino è una lingua......che si può spiegare direttamente in latino! ;)
RispondiEliminaRicordiamo però che il latino (grazie a quello ecclesiastico) è stato ed è (in parte) a tutt'oggi una lingua viva. Al di là della correttezza di questa o quella pronuncia, i tentativi archeolostici di rinvenire e poi imporre nel parlato una pronuncia originaria corretta non hanno senso. È la medesima (giusta) obiezione posta dagli ortodossi sul greco: si dice eleison e non eleeson perché appunto il greco ha conosciuto una storia di pronuncia vitale anche dopo la Grecia antica. Lo sviluppo successivo non può essere cancellato quando si usa una lingua che ha subito tale sviluppo. È una pretesa di tabula rasa astorica (e antistorica!) questo archeologismo. A ben vedere di matrice rivoluzionaria.
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