La diocesi di Alcalá de Henares, retta da monsignor Reig Pla, sta subendo un’indagine da parte della Comunità di Madrid sulla base della famigerata legge Cifuentes, che prevede multe salate per chi non accetta l’indottrinamento Lgbt e aiuta le persone a riscoprire la propria identità maschile o femminile. L’indagine del governo provinciale è iniziata dopo che un giornalista si è finto omosessuale, chiedendo aiuto in un centro di orientamento familiare: ne è seguito un articolo pubblicato l’1 aprile su "El Diario", in cui si accusa la diocesi di tenere corsi illegali «per ‘curare’ l’omosessualità». Alla campagna di linciaggio mediatico e politico Reig Pla ha risposto con carità cristiana, sostenuto da molti fedeli. Pubblichiamo qui alcuni estratti dell’omelia tenuta dal vescovo, sabato 6 aprile, nella cattedrale di Alcalá de Henares.
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Dopo gli avvenimenti che sono accaduti nella nostra diocesi e dopo tutta la campagna di molestie lungo tutta questa settimana, ho potuto comunicare ai miei fratelli vescovi quello che sto passando. Già giovedì sera [il 4 aprile, in una riunione della Conferenza episcopale spagnola, ndr] il presidente mi ha dato la parola per esprimere quello che pensavo sulla situazione.
Ho iniziato dicendo, cari fratelli vescovi, che non chiedo niente per la mia persona. Io prego con voi i Salmi e dico sempre: solo in Dio riposa la mia anima, non in una conferenza episcopale. Il mio riposo - ieri, oggi, e sempre - è in Dio. Ma stanno facendo del male ai nostri figli, stanno danneggiando una missione della Chiesa come i centri di orientamento familiare, dove va liberamente qualunque persona. E questo non lo possiamo consentire. Non si tratta in nessun modo di andare contro nessuno, ma si tratta di salvaguardare la libertà della Chiesa, di salvaguardare la libertà religiosa, e di impegnarci se necessario fino al martirio per servire coloro che soffrono e aspettano una parola di speranza da noi pastori della Chiesa: non li possiamo abbandonare.
Cosa facciamo in un centro di orientamento familiare? Accudiamo tutti coloro che liberamente vengono a cercare aiuto sia personale sia matrimoniale sia familiare e qualsiasi tipo di situazione che necessita di una parola di consolazione, di aiuto pastorale, spirituale, offrendo accompagnamento in qualsiasi situazione.
È avvenuto un […] miracolo: i giovani, che stanno venendo accuditi nel nostro centro di orientamento familiare, sono usciti a manifestare la loro testimonianza. E questo in Spagna è una novità assoluta perché il tema di ciò che significa l’educazione all’affettività, l’educazione nella maturazione dell’amore, nella mascolinità e femminilità, è un tabù. Avere giovani coraggiosi e anche adulti che escono a dare testimonianza del bene che procura loro la Chiesa per maturare nella loro mascolinità e femminilità e nella loro vocazione all’amore, è qualcosa di nuovo, come diceva il profeta Isaia: “Il nostro Dio apre strade nel mare”. E il mare, in questi tempi, in Spagna è un mare tempestoso, perché viviamo in una cultura perversa. Viviamo momenti in cui la libertà è disordinata […]. È, potremmo dire, stabilire il male come bene e dargli il titolo di giustizia, sia per gli inizi della vita umana sia per il termine della vita, sia riguardo a ciò che è la vocazione originaria della persona all’amore.
[Il Signore] anche oggi apre un cammino di libertà e di speranza, perché il Creatore e il Redentore è l’unico che ci può dare un futuro e un destino eterno. Quanto mi piacerebbe poter dire questo a tutte le persone che pensano che la Chiesa cattolica sia sua nemica. Noi annunciamo una Verità che restaura il cuore. […] Apriamo strade dove non possono neanche i professionisti delle varie scienze umane perché contiamo sulla grazia redentrice di Gesù Cristo che restaura il cuore delle persone.
Il Signore ha aperto cammini […] nelle terre desolate, inaridite per carenza d’acqua, e nelle vite personali, familiari e sociali dove non hai nessun motivo di speranza […]. Ho incontrato persone vicine al suicidio, e Dio le ha restaurate totalmente, ho trovato matrimoni totalmente disfatti e il Signore li ha totalmente restaurati […]. Meglio di come lo dice san Paolo non lo può dire nessuno, perché quando è stato trovato Gesù Cristo, quando uno entra nel centro di orientamento familiare e gli annunciano che c’è un Medico che cura tutte le infermità che è Gesù Cristo, possono dire - se accolgono questa parola - di conoscere lo stesso di san Paolo. Per me la vita è Cristo. Tutto il resto che è la mia fama, la mia carriera, la mia tranquillità, lo considero immondizia: niente è comparabile a Cristo.
Cari amici, se sapeste cos’è il perdono di Dio! […] Dio, quando perdona - qualunque sia la vita, la più disastrosa, la più criminale - quando Dio perdona non guarda semplicemente dall’altro lato, non pulisce semplicemente, non lava semplicemente… crea un cuore nuovo. La prostituta che ha smesso di essere prostituta, quella che ha abortito e che ha già smesso di essere una donna che ha abortito, è una donna nuova; quello che viene con una vita affettiva distrutta, sarà fatto nuovo, perché il Signore regala con il perdono e con la penitenza un cuore nuovo. Torni a essere quel che dice il profeta, da un deserto a un giardino.
Il centro d’azione familiare lavora con molte chiavi, una di queste è il perdono: anche per quello che ti ha causato realmente ferite […] e che può essere tuo padre, può essere tua madre, può essere tuo fratello, tua sorella o qualsiasi altra persona, e può essere che nell’infanzia hanno abusato di te […]. Puoi essere aiutato con la luce della ragione e di tutte le scienze umane, però alla fine arriva un momento in cui se non interviene Dio, se non interviene il perdono di Dio che crea un cuore nuovo, le cose finiscono per non sistemarsi mai.
E questo è quello che dobbiamo procurare noi, in questa Quaresima che ci sta portando alla Pasqua, lasciarci guardare dagli occhi di misericordia di Gesù che dice: “Donna, nessuno ti ha condannato. Va’ e non peccare più, nemmeno io ti condanno”. Vai e non peccare più. Il peccato distrugge le persone… possibilmente questa peccatrice è quella che poi fu seguace di Gesù Cristo e stette ai piedi della croce, che ha lo sguardo di Gesù Cristo che trasforma il cuore.
Ma noi allora perdoniamo quelli che ci hanno offeso, perdoniamo quelli che ci molestano, perdoniamo quelli che hanno desiderato distruggerci perché non sanno quello che fanno, perché sono carichi di ideologia perché hanno una menzogna rispetto a ciò che è la Chiesa e la sua missione, perché non conoscono bene quello che facciamo attraverso tanti ministeri nella Chiesa cattolica e particolarmente attraverso i centri di orientamento familiare.
A volte la gente mi domanda: “Lei non soffre con queste cose?”. Come tutte le persone, io non sono di granito, non sono una roccia che sta lì e che non puoi scuotere… se il Signore ha fatto attenzione a me e mi ha amato, Lui è tutta la mia speranza, confido solo nella Misericordia di Dio. E quando uno vive così, il Signore gli regala la libertà di spirito, che è la più grande, non una libertà disordinata per fare le cose cattive, ma la libertà di spirito […].
Cari seminaristi, non abbandonate mai il gregge, e siate disposti a morire per Lui e a dare la vita per loro […] Pertanto concludo dicendo: voi siete le viscere del vostro pastore, il cuore del vostro pastore, quello che è stato chiamato a venire qui per dare la vita per voi, e dovete pregare perché il vostro vescovo sia così, che sia disposto fino al martirio a dar la vita per voi. - Fonte
https://www.tgcom24.mediaset.it/2019/video/puntata-del-14-aprile_3106836.shtml
RispondiEliminaSi parla del dovumento di Benedetto XVI. Intervistato il card. Müller.
Il card. Müller:
RispondiElimina“[Benedetto XVI] non è obbligato a stare zitto, è un vescovo che con la sua esperienza è quasi obbligato a dare queste spiegazioni.
Papa Francesco ha fatto più volte interviste con Scalfari che è un ignorante nella teologia ma Benedetto XVI è un gigante della teologia, altro che deve stare zitto.
Mi aspetto che [Benedetto XVI] continui per come è, lui conosce meglio la Chiesa e la fede cattolica di questi critici che vengono con le loro categorie mondane [...] e che politicizzano tutto ciò che esiste".
Parole di Sant’Atanasio ai cristiani che soffrivano sotto gli ariani...
RispondiElimina"Che Dio vi consoli! ... Quello che rattrista ... è il fatto che gli altri hanno occupato le chiese con violenza, mentre in questo periodo voi vi trovate fuori. E' un dato di fatto che hanno la sede, ma voi avete la fede apostolica. Possono occupare le nostre chiese, ma sono al di fuori della vera fede. Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la fede abita in voi. Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la fede? La vera fede, ovviamente: Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta - quella che mantiene la sede o chi osserva la fede? È vero, gli edifici sono buoni, quando vi è predicata la fede apostolica; essi sono santi, se tutto vi si svolge in modo santo ... Voi siete quelli che sono felici, voi che rimanete dentro la Chiesa per la vostra fede, che mantenete salda nei fondamenti come sono giunti fino a voi dalla tradizione apostolica, e se qualche esecrabile gelosamente cerca di scuoterla in varie occasioni, non ha successo. Essi sono quelli che si sono staccati da essa nella crisi attuale. Nessuno, mai, prevarrà contro la vostra fede, amati fratelli, e noi crediamo che Dio ci farà restituire un giorno le nostre chiese. Quanto i più violenti cercano di occupare i luoghi di culto, tanto più essi si separano dalla Chiesa. Essi sostengono che rappresentano la Chiesa, ma in realtà sono quelli che sono a loro volta espulsi da essa e vanno fuori strada. Anche se i cattolici fedeli alla tradizione sono ridotti a una manciata, sono loro che sono la vera Chiesa di Gesù Cristo. (Coll. Selecta SS. Eccl. Patrum. Caillu e Guillou, vol. 32, pp 411-412). "
Il GESUITA PADRE ANTONIO JOSÉ FERRER BENIMELI (1) O L' APOLOGIA "CATTOLICA" DELLA MASSONERIA
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Egli attribuisce alla massoneria un influsso salutare sulla società.
Il gesuita, dopo aver confermato l'"anticlericalismo" (2) provvidenziale della massoneria, scrive "che il suo repubblicanesimo [...] offre garanzie di libertà e di difesa dell' uomo [...] manifesta preoccupazione per le questioni sociali, lotta contro la pena di morte in opposizione al fascismo e a tutti i tipi di dittatura, ha aspirazione alla pace [...], difende la tolleranza, la fraternità e la libertá, come condizione della convivenza, della civilizzazione e come base dei diritti umani." (3)
Dimentica il gesuita spagnolo, però, di cogliere l'opposizione stridente tra questa supposta vocazione liberale e democratica della massoneria con il suo carattere iniziatico e segreto, o i suoi tratti irrazionali esoterici.
Il gesuita INSEGNA TAL' "DOTTRINA" NEI LIBRI, NELLE UNIVERSITÀ E NELLE SUE CONFERENZE, LO FA CONTRO IL GIUDIZIO UFFICIALE DATO DELLA CHIESA CATTOLICA SULLA MASSONERIA E SENZA RICEVERE DALLA GERARCHIA CATTOLICA LA MENOMA CENSURA.
NOTE____
(1) José Antonio Ferrer Benimeli (Huesca, 24 marzo del 1934), sacerdote gesuita ed esperto di storia della Massoneria; insegna Storia Contemporanea presso l' Università di Zaragoza e fa parte della Academia Reale di Storia della Spagna, dirige per i gesuiti il Centro Studi Storici sulla Massoneria spagnola.
(2) Circolano come è noto, in ambienti vaticani, definizioni del tutto arbitrarie del sostantivo "clericalismo"; sicché, è utile riportare il normale significato del lemma, dal Vocabolario Treccani.
"clericalismo s. m. [der. di clericale]. – L’atteggiamento di chi sostiene la partecipazione attiva e determinante del clero e del laicato cattolico al governo dello stato, e di chi, prendendo parte alla vita pubblica, subordina le sue scelte politiche agli interessi della Chiesa; più genericam., tendenza ad appoggiare il partito clericale, orientamento clericale: è intransigente nel suo c.; ironizzava sul c. di alcuni partiti di destra. Meno com., con valore concreto e collettivo, l’insieme dei seguaci delle dottrine politiche di un partito clericale."
(3) J. A. Ferrer Benimeli, La Masonería española, Istimo, Madrid 1996, pp. 15-16, e 209-210.
http://lanuovabq.it/it/vogliono-far-tacere-benedetto-xvi-perche-dice-la-verita
RispondiElimina"Abbiamo purtroppo tanta gente nella Chiesa che non conosce l’alfabeto della teologia cattolica. Parlano come politici, come giornalisti, senza le categorie della Sacra Scrittura, della tradizione apostolica, del magistero della Chiesa. Come si può dire che il papa emerito non ha il diritto di parlare della crisi fondamentale della Chiesa? Addirittura abbiamo lo scandalo di un ateo come Eugenio Scalfari che può impunemente affermare le sue interpretazioni di ciò che il Papa gli dice negli incontri privati, che viene trattato come autorevole interprete del Papa, e invece una figura come Ratzinger dovrebbe stare zitto? Ma dove siamo? Questi idioti parlano dappertutto ma non conoscono la Chiesa, vogliono solo piacere alla gente. Gli apostoli Pietro e Paolo, i fondatori della Chiesa romana, hanno dato la loro vita per la verità. Pietro e Paolo non hanno detto “adesso ci sono altri successori, Timoteo e Tito, lasciamo parlare loro pubblicamente”. Hanno dato testimonianza fino alla fine della vita, fino al martirio, con il sangue.
Un vescovo emerito, quando celebra una messa, nell’omelia non deve dire la verità? Non deve parlare sulla indissolubilità del matrimonio solo perché altri vescovi attivi hanno introdotto nuove regole che non sono in consonanza con la legge divina? Piuttosto sono i vescovi attivi che non hanno il potere di cambiare il diritto divino nella Chiesa. Non hanno alcun diritto di dire a un sacerdote che deve dare la comunione a una persona che non è in piena comunione con la Chiesa cattolica. Nessuno può cambiare questa legge divina, se uno lo fa è un eretico, è uno scismatico.
Oggi sono di moda queste idee strane, per cui l’autorità ecclesiastica è concepita come un’autorità positivistica così che chi ha il potere può definire la fede come lui vuole. E gli altri devono stare zitti. Sarebbe meglio che fossero costoro, che sanno ben poco di teologia, a stare zitti. Prima studiare."
http://www.lanuovabq.it/it/omerta-sulla-pedofilia-la-cultura-la-sta-gia-accettando
RispondiEliminaLa foto della bimba abusata da tre donne non ha scandalizzato nessuno. Secondo don Di Noto, dell'associazione Meter, il silenzio è frutto della cultura edonista che permette ai pedofili di agire indisturbati: "La stampa, le istituzioni e i padroni di internet lasciano che il fenomeno cresca, mentre alcune sentenze e leggi la favoriscono. Ma bisogna agire perché Cristo ci chiama a curare le Sue piaghe".
Poi ci chiediamo perche' tanti martiri...
Mons. Antonio Reig Pla, évêque d'Alcalá de Henares, né en 1947, est un pasteur admirable, qui fait honneur, par l'étendue de sa science théologique et pastorale, par son humanisme et, j'ose le dire, par sa sainteté, non seulement à l'Église d'Espagne mais à toute l'Église.
RispondiEliminaJ'invite ceux qui comprennent l'espagnol à écouter, sur YouTube, la magnifique conférence qu'il a donnée sur la "Familiaris consortio" de Jean-Paul II, à Cordoue, en 2012. Ils ne seront pas déçus.
https://www.youtube.com/watch?v=tfKAFHTKT1c
Ver también, de Don Juan Antonio Reig Plá, su presentación del libro "Cardenal Caffarra: No anteponer nada a Cristo" :
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=NAJhRmBXGKg