Nella nostra traduzione da LifeSiteNews un articolo di Dorothy Cummings McLean in ordine a rivelazioni di George Weigel, il famoso biografo e amico di Giovanni Paolo II, circa circostanze significative sulla testimonianza dell’arcivescovo Carlo Viganò, che in tre diverse occasioni (già a partire dal 2013) gli aveva comunicato di aver informato Papa Francesco in ordine alle accuse che gravavano sul cardinale Theodore McCarrick per abusi su seminaristi e sacerdoti. La questione è tornata alla ribalta recentemente con le negazioni del papa in occasione di una lunga intervista [qui] smentite dal cosiddetto rapporto Figueiredo [qui].
Giovedi scorso (30 maggio n.d.T.), nella trasmissione The World Over con Raymond Arroyo dell’EWTN Weigel ha discusso in ordine sia al recente diniego di Papa Francesco di essere informato sui peccati di McCarrick, sia al rapporto pubblicato la settimana scorsa da monsignor Anthony Figueiredo [qui].
Circa le “osservazioni piuttosto sconcertanti” di Francesco, Weigel ha asserito che l’interpretazione più caritatevole delle stesse è che egli non abbia seguito il consiglio di Viganò di esaminare il ponderoso dossier su McCarrick. E ha detto : “Su questo punto chiave, l’Arcivescovo Viganò mi ha ripetuto lo stesso racconto (del consiglio dato a Francesco su McCarrick) in tre volte diverse: una volta poco dopo l'accaduto, due volte dopo qualche anno”. Aggiungendo: “Non posso credere che (Viganò) si stia inventando tutto questo”.
Weigel ha dichiarato che l’idea che le testimonianze di Viganò siano architettate da una cricca di ricchi conservatori americani è “spazzatura e fesseria assolute”, ma è “ampiamente creduta” da chi circonda Papa Francesco e viene addirittura “venduta ad altri responsabili ecclesiali nel mondo”. L'ho potuto verificare durante il Sinodo del 2018 dello scorso ottobre” e al summit sugli abusi di febbraio”.
“Si tratta di una menzogna usata sia per dividere la Chiesa negli Stati Uniti e …..anche per definire il dibattito prima del prossimo conclave”. Weigel ha detto che ciò deve finire e che “i vescovi americani devono respingere quanto sanno che è una menzogna”. Ed ha aggiunto che “è il tipo di spazzatura in cui sono coinvolte le persone che sanno di non avere argomenti”. “È assolutamente indecente per chiunque si consideri un ecclesiastico”.
“Temo che ci troviamo di fronte alla mancanza di controllo disciplinare”.
Weigel e Arroyo hanno iniziato la trasmissione parlando della massiccia “pubblicazione” di documenti salvati dall’ex segretario di McCarrick, monsignor Figueiredo. Il Rapporto Figueiredo, come viene ora chiamato, dimostra che esistevano sanzioni contro McCarrick e che il suo successore come ordinario di Washington, D.C., l’arcivescovo Donald Wuerl, ne era a conoscenza.
Nella esternazione di martedì scorso, Figueiredo ha pubblicato una lettera di McCarrick all'allora nunzio pontificio negli Stati Uniti, monsignor Pietro Sambi, che dice di aver ricevuto una lettera dal cardinale Giovanni Re con le restrizioni e di averla condivisa con l’arcivescovo Wuerl. Nella lettera, egli indicava che le sanzioni riguardavano il trasferimento e il divieto di qualsiasi futura apparizione pubblica senza il permesso del Vaticano.
Figueiredo ha pubblicato anche un’e-mail ricevuta da McCarrick che sosteneva che Wuerl lo aveva aiutato nel suo trasferimento, fornendo dettagli sulle restrizioni, e rivelava di aver inviato la sua promessa di obbedienza agli ordini di Re direttamente a Wuerl.
Weigel ha detto: “Certamente ciò conferma l’affermazione dell’Arcivescovo Viganò che Benedetto XVI, presumibilmente informato di alcuni pessimi problemi con l’allora cardinale McCarrick, gli aveva essenzialmente detto di cessare ogni attività”.
Lo scrittore ha sottolineato anche che Benedetto aveva rimosso il cardinale McCarrick come ordinario di Washington, D.C.
E ha detto: “….. Da ricordare che fu Benedetto XVI che, quasi subito dopo la sua elezione, accettò le dimissioni pro forma presentate dal cardinale McCarrick, ma chiaramente non si aspettava che fossero accettate almeno per gli anni successivi”. Concludendo: “Temo che ci troviamo di fronte alla mancanza di un controllo disciplinare”.
Weigel ha detto che chi conosceva bene McCarrick avrebbe visto da quella lettera che egli stava cercando di “guadagnare tempo”. Ed ha spegato che “Aspettava che le cose si calmassero, per poi riprendere le sue attività, che si stava inserendo in un svariati ambiti che in realtà non lo riguardavano e che, nel suo nuovo stato di pensionato, si stava ponendo come una sorta di ministro degli esteri parallelo del Vaticano”.
Weigel ha concesso che una parte dei viaggi intorno al mondo di McCarrick potessero essere avvenuti su richiesta del Vaticano, ma ha detto di aspettarsi che la maggior parte di essi fossero avvenuti di “sua iniziativa” mentre i suoi superiori li avessero semplicemente tollerati.
Il Rapporto Figueiredo ha rivelato al mondo ciò che gli addetti ai lavori come Weigel sapevano da tempo: che l’allora cardinale McCarrick era, secondo le parole di Weigel, “uno sfacciato arrivista”.
“Era uno straordinario leccapiedi con i superiori che pensava potessero aiutarlo”, continua l’autore, “e non ha avuto vergogna di addentrarsi in questioni che gli interessavano”.
Più tardi nell’intervista, Weigel ha rivelato che aveva sentito parlare del Rapporto Figueiredo un mese prima che fosse reso noto, e che aveva “invitato” la sua fonte ad esortare il monsignore a chiamarlo “per parlare se fosse una buona idea”. Figueiredo non ha accettato l’invito, e Weigel non vuole speculare sulle sue motivazioni. E ha detto: “Penso che egli sia davvero sconvolto per il tipo di ostruzionismo che sta avvenendo, e cioè l’insabbiamento di McCarrick, che non giova agli interessi della Chiesa, non giova alla credibilità della gerarchia, non giova alla credibilità della Santa Sede”. Tuttavia, lo scrittore non pensa che ci sia altra documentazione rivelatrice da pubblicare su Newark e Washington.
“Sembra ora abbastanza chiaro che egli era consapevole di ciò che stava succedendo”.
Il Rapporto Figueiredo ha rivelato anche che McCarrick aveva discusso le sue sanzioni con l’Arcivescovo Wuerl, che da tempo nega di sapere qualcosa riguardo. Alla domanda su quale effetto il Rapporto avrebbe sulla credibilità di Wuerl, Weigel ha detto di ritenere che sia una cosa “molto triste”.
“Per molti aspetti il cardinale Wuerl è stato un bravissimo arcivescovo di Washington, e ne merita il credito”, ha detto Weigel. “Non riesco a capire perché fin da quando un anno fa è scoppiato il caso abbia assunto la sua posizione sull’affare McCarrick, mentre ora appare abbastanza chiaro che fosse consapevole …. di quello che stava succedendo”.
Tuttavia, Weigel ha dichiarato che la responsabilità ultima spettava alla Santa Sede. Se la Santa Sede avesse voluto McCarrick fuori dalla ribalta, “sarebbe spettato proprio alla Santa Sede farlo rispettare”, ha detto. “E questo significa che spetta al Nunzio far rispettare la legge”. “Spetta al cardinale segretario di Stato, all’epoca Tarcisio Bertone”.
“C’è stato un vero e proprio fallimento nel far rispettare le restrizioni da parte di persone che avrebbero dovuto capire che se non si gli si fosse posto un freno efficace, egli avrebbe continuato…. a fare i suoi interessi”.
Un’altra comunicazione del Rapporto Figueiredo conteneva l’ammissione dell’allora cardinale McCarrick a Bertone di aver condiviso il suo letto con i seminaristi senza credere che fosse sbagliato; negando di aver mai avuto rapporti sessuali con qualcuno.
“È una lettera molto inquietante”, ha detto Weigel, ma ha aggiunto che secondo McCarrick, era “una invenzione”.
L’autore ha detto che ci sono state voci sul comportamento per anni di McCarrick nella casa sulla spiaggia, ma che non è stato fatto nulla perché nessuno si è preso la briga di denunciarlo.
“A quei tempi, se nessuno era disposto ad avanzare un’accusa seria, a mettere in gioco la sua reputazione, si sperava che si trattasse (solo) di un mucchio di storie. Ma ce ne erano così tante, che ora sembra molto chiaro ….. che si trattava di problemi reali che non sono stati affrontati”.
Per quanto riguarda l’entusiasmo di McCarrick per i viaggi in Cina e ls collaborazione col cardinale Pietro Parolin nei negoziati con il governo cinese, Weigel ha detto che è “del tutto possibile” che McCarrick stesse facendo tutto da solo e che “stava semplicemente cercando di operare con i superiori a Roma”.
Weigel ha sottolineato ancora una volta che spettava alla Santa Sede applicare le sue sanzioni.
Perché non gli dissero: “Fermati. Non vogliamo che tu faccia queste cose”?, ha chiesto.
Lo scrittore ha anche condannato l’attuale accordo con la Cina, dicendo che né Giovanni Paolo II né Benedetto XVI avrebbero firmato un accordo con il governo comunista permettendogli di scegliere i vescovi. Tuttavia, ha detto che le dichiarazioni di McCarrick, secondo cui avrebbe avuto qualcosa a che fare con questo accordo, dovrebbero essere prese con enorme beneficio d'inventario”.
Weigel crede anche che McCarrick stesse esagerando sul suo ruolo di factotum papale nel suo discorso all’Università di Villanova nel 2013 e ha detto ad Arroyo che altri vescovi in quell'occasione avrebbero voluto mettere un “nastro adesivo” sulla bocca di McCarrick.
Weigel era davvero un potenziale ambasciatore presso la Santa Sede?
Weigel stesso ha avuto un breve inciso nel Rapporto Figueiredo, perché una delle comunicazioni pubblicate era una lettera del 2017 da McCarrick a Papa Francesco per avvertirlo che si diceva che lo scrittore avrebbe potuto essere nominato come nuovo ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede. McCarrick avvertiva Francesco che Weigel era “un vero leader dell’ala ultra-conservatrice della Chiesa” negli Stati Uniti, che era stato “pubblicamente critico” nei confronti del pontefice, e che “molti di noi vescovi avrebbero grandi preoccupazioni” sul fatto che lo scrittore potesse ricevere quella nomina. “Tutta spazzatura e sciocchezze”, ha detto Weigel ad Arroyo.
In primo luogo, l’amministrazione Trump non era ancora stata formata, quindi l’idea che si fossero rivolti al Vaticano per discutere di un nuovo ambasciatore era “assurda”. In secondo luogo, Weigel pensa che McCarrick abbia avuto l’idea da un articolo su “Vatican Insider” di Chris Lamb, che aveva nominato Weigel come una scelta “jolly” per la posizione – insieme ad Arnold Schwarzenegger e Bill O’Reilly.
A Weigel il posto non fu offerto e ha detto che non l’avrebbe accettato. Ma pensa che McCarrick abbia usato l’uscita di “Vatican Insider” per “pugnalarlo alle spalle”, forse non contento che l’opinionista conservatore avesse già avuto due udienze con Papa Francesco.
“È semplicemente una menzogna che io sia stato pubblicamente critico nei confronti del Papa”, ha aggiunto Weigel. “Si trattava semplicemente di una malvagia pugnalata alle spalle”.
L’autore ha detto che quando ha visto per la prima volta la lettera di McCarrick che parlava di lui, è scoppiato a ridere.
Per quanto riguarda le rivelazioni future, Weigel si chiedeva se il Vaticano renderà noto il testo integrale della lettera del cardinale Joseph Ratzinger ai vescovi cattolici degli Stati Uniti sui politici cattolici favorevoli all’aborto che chiedevano la Comunione. Allora il cardinale McCarrick aveva rielaborato quella lettera, leggendone solo alcune parti agli altri vescovi.
Quella lettera potrebbe essere ora negli archivi di Washington, D.C., e Arroyo ha chiesto a Weigel a quale pressione potrebbe sottostare il nuovo ordinario, l’Arcivescovo Wilton Gregory, sul renderla nota.
Weigel ha elogiato Gregory come “molto competente” e, mentre riconosce che ha reso un “buon servizio” alla Chiesa durante la crisi degli abusi sessuali clericali del 2002, osserva che il nuovo Arcivescovo sa di avere un “grande problema di fiducia”.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
I quattro postulati di Francesco:
RispondiElimina- il tempo è superiore allo spazio;
- l’unità prevale sul conflitto;
- la realtà è più importante dell’idea;
- il tutto è superiore alla parte.
Gomez Dàvila:
Il tempo è temibile non tanto perché uccide, quanto perché smaschera.
https://www.maurizioblondet.it/renzi-aiuto-obama-contro-trump-nel-russiagate/
RispondiEliminaRENZI AIUTO’ OBAMA CONTRO TRUMP – Nel Russiagate
Maurizio Blondet 5 Giugno 2019 8 commenti
Se volete capire perché Trump è atterrato a Londra ed ha preso a male parole la premier May (“nasty”, cattiva), il sindaco e la Meghan, dovete ricordare quale servizio segreto ha fabbricato e diffuso il Rapporto Steele, della spia britannica Chris Steele, che con false informazioni e diffamazioni cercò di dimostrare la collusione di Trump con Putin...
Ormai è chiara a tutti l'ambiguità e sono evidenti le contraddizioni di Bergoglio.
RispondiEliminaOT:
RispondiEliminaLa blogger che ha ingannato la SJoan
http://m.ilgiornale.it/news/2019/06/05/la-blogger-che-ha-ingannato-la-shoah-non-ha-parenti-morti-ad-auschwitz/1706350/
Marisa,
RispondiEliminauna scrittrice/scrittore in più, una meno...
Probabilmente solo il 10% di tutta la letteratura sull'argomento, presunta "vera", è in realtà inventata di sana pianta.
Per non parlare del cinema.
Ma è così che si creano i grandi miti.
Cara Mic,
RispondiEliminabasta: nel sentire tutte queste cose mi sono deciso di non dare più l'8 per mille alla Chiesa cattolica. Spero che anche altri facciano come me.
...CIOè COME SEMPRE FACCIAMO FINTA CHE ABBIAMO A CHE FARE CON INNOCENTI INGANNATI….CHE NON SANNO CHE UNA CERTA PERSONA NON DEVE LAVORARE PER LORO, E PAROLIN NON SA CHE COSTUI è QUEL CHE è, ED AVANTI CON LA SOLITA SOLFA PER SALVARE CAPRA E CAVOLI, SOPRATTUTTO I CAVOLI DA MANGIARE, IL CHE CONDIZIONA TUTTI AL PUNTO DA PARLARE DI AGNELLI INVECE CHE DI CAPRE DA METTERE ALLA SINISTRA….
RispondiEliminaIrina. Il tempo è superiore...per demolire pian pianino anche se lo spazio resta tale e quale si allargherà anche l'habitat eretico, l'unità prevale sul conflitto, l'ecumenismo da strapazzo per vincere fingendo misericordia,elimina la verità e su questa terra è ben accetta,il mondo è del piacere sulla terra, la realtà è più importante dell'idea, ovvero Dio idea, puro Spirito e Santo è meno importante al mio bengodi di oggi,tanto siamo tutti salvati anche se porci… il tutto prevale sulla parte, panteismo, il panteismo ed il pensiero unico dei vip prevale sulle idee degli individui, tanto non esiste verità, quindi sono i vip a deciderla, non certo il popolo.
@Anonimo
RispondiElimina5 giugno 2019 13:30
Questi quattro postulati, che sono su 'Settimo Cielo', li trovo indigeribili.Amerei tanto smontarli ma, come fare, povera me? Stavo rileggendo questa mattina, casualmente, alcune paginette del Catechismo di S. Pio X, dove Dio, che è in ogni luogo, è definito Immenso; subito dopo Dio, che sempre è stato e sempre sarà, è definito Eterno. Quindi mi son detta: Dio Immenso= Dio Eterno; quindi Immensità=Eternità. Potrebbe essere? Chiedo aiuto. Siamo qui in ambito, inoltre, di misure difficili per noi solo da immaginare. E l'Eternità l'ho sempre sentita definire come Durata. Ora mi fermo qui, in attesa di qualche gentile aiuto.
Naturalmente mentre cercavo di scavare l'Immensità e l'Eternità, l'occhio è scivolato alle righe seguenti su Dio Onnisciente ed Onnipotente ma, ora concentriamoci su spazio e tempo divini che si chiamano Immensità ed Eternità. Grazie per l'attenzione.
e in 6 anni weigel non ha mai detto nulla??? ridicolo anche lui
RispondiEliminamauro
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351356.html
RispondiEliminaIrina, ci sono articoli su questi 4 postulati assurdi di Bergoglio. Sopra una contestazione del 2016. Sotto un articolo dei plaudenti, le spiegazioni servono ad "illuminare" sulle ipotesi di eresia che vengono nel leggere queste 4 frasi ed a confermare che sono eretiche: tra l'altro "la realtà " ovvero Dio non è ma si integra al reale che è.
http://www.settimananews.it/papa/eg-quattro-principi-la-vita-sociale/
Comunque si tratta con la prima di finire la demolizione iniziata dai Roncalli-Montini, con la seconda di permettere ogni bengodi locale purchè ci sia il comando mondiale (principio massonico), dialogo massonico di compromesso, con la terza eliminiamo Dio in nome dell'ambiente reale, la realtà è superiore allo spirituale, con la quarta il tutto prevale ovvero decide il capo cosa si deve fare, poi ognuno faccia quel che vuole:basta non toccare i principi suoi e pagare le tasse sue (una conferma della seconda).
RispondiElimina"Ma è così che si creano i grandi miti"
Lo sterminio degli ebrei voluto e attuato da Hitler sarebbe un mito?
Nell'ultimo colloquio registrato dal gerarca nazista Bormann nel Bunker
di Berlino dove Hitler si sarebbe poco dopo suicidato, Hitler disse, il 2 aprile
1945: "in un mondo sempre più moralmente infestato dal veleno giudaico,
un popolo immune da questo veleno deve prendere alla fine il sopravvento.
Da questo punto di vista, vi sarà gratitudine eterna per il nazionalsocialismo
perché io ho eliminato gli ebrei dalla Germania e dall'Europa centrale".
Un mitomane allora Hitler, che si attribuiva stermini mai avvenuti?
...ed è sopravvissuto solo l'ultimo colloquio?...guarda caso registrato pure ad hoc….ed all'inizio quando viaggiava in comunella con i giudei, non il registratore?https://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/documentazione/formazione-pdc/viaggio-visivo/lideologia-nazista-e-il-razzismo-fascista/hitler-alla-conquista-del-potere/il-complotto-ebraico
RispondiEliminacomplotti o verità? la verità verrà fuori come il diario di Anna Frank
https://dagobertobellucci.wordpress.com/2017/10/26/la-menzogna-del-diario-di-anna-frank-frode-letteraria-e-falso-storico/
RispondiElimina"L'ultimo colloquio" di Hitler si trova nel suo c.d. "testamento politico"
Dove ha parlato di molte cose, nel bunker
di Berlino, con le cannonate russe che ormai gli arrivavano in testa.
Si trattava di monologhi di Hitler tra febbraio e aprile 1945, raccolti
dai fedelissimi presenti, soprattutto dal gerarca Bormann (vedi l'opera
fondamentale su Hitler, la biografia di Joachim Fest: "Hitler. Il Fuehrer
e il nazismo", tr. it. F. Saba Sardi, BUR 1995, p. 909 ss.). Questi
"monologhi" sono sempre stati considerati autentici dagli storici più
competenti, concordano con i precedenti discorsi e dichiarazioni di Hitler e
anche con le sue azioni.
Forse l'internet non è la fonte migliore per documentarsi con rigore e
serietà.