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giovedì 27 giugno 2019

Il card. Burke prende le distanze dal politologo Steve Bannon e si dimette dal Dignitatis Humanae Institute

Leggo su Repubblica un articolo dal titolo: Il cardinale Burke sconfessa Steve Bannon e un suo film sull'omosessualità in Vaticano, che enfatizza la notizia che il porporato ha preso le distanze dal politologo statunitense(1) - meglio noto come ’ex stratega di Donald Trump' -, dall'organizzazione nella quale era coinvolto e conseguentemente dal programma politico di cui Bannon si fa portatore. 
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Il fatto è che il card. Raymond Leo Burke, da autentico uomo di Chiesa e di fede qual è sempre stato e qual è tuttora, non si identifica con alcun tipo di potere; ma dedica con dedizione la sua pastorale, spesso itinerante, ovunque e comunque gli sia richiesto. Dalla nostra traduzione del suo comunicato del 25 giugno (vedi immagine a lato) riportato di seguito, vediamo in che termini si poneva il suo coinvolgimento e le ragioni dell'attuale decisione, che gli fa onore.
«Mi è stato segnalato un articolo online di LifeSiteNews – ora rimosso – intitolato “Steve Bannon suggerisce di fare un film sull’omosessualità in Vaticano” nel quale viene insinuato che in qualche modo, tramite il mio essere associato col signor Benjamin Harnwell del Dignitatis Humanae Institute, ero coinvolto in un incontro tra il signor Bannon e il signor Frederic Martel, autore del libro In the Closet of the Vatican (in Italia, edito da Feltrinelli, col titolo Sodoma -ndR) per promuovere una versione cinematografica del libro del signor Martel. LifeSiteNews non mi ha contattato per verificare la possibilità del mio coinvolgimento. Visto il contenuto complessivo dell’articolo e le diverse affermazioni fatte dal signor Bannon nell’articolo stesso, devo chiarire quanto segue: non concordo in alcun modo con la valutazione del signor Bannon sul libro in questione. Inoltre, non sono assolutamente dell’idea che questo libro dovrebbe essere trasposto in film. Sono in completo disaccordo con una serie di affermazioni del signor Bannon per quanto riguarda la dottrina e la disciplina della Chiesa cattolica romana. Soprattutto, trovo discutibile la sua affermazione che mette in discussione la disciplina della Chiesa sulla continenza perpetua per il clero, in accordo con l’esempio e il desiderio di Cristo, Capo e Pastore della Chiesa. Non ho mai lavorato con il signor Bannon nella sua organizzazione e non lo sto facendo al momento. L’ho incontrato occasionalmente per discutere la dottrina sociale della Chiesa relativamente ad alcune questioni politiche, ma non faccio parte della sua organizzazione. Incontrandolo, così come quando ho incontrato altri leader politici, ho tentato di adempiere alla mia missione di prete di insegnare la fede e la morale per il bene comune. Sono stato coinvolto con il Dignitatis Humanae Institute per alcuni anni per il suo lavoro a sostegno dei cristiani nella vita pubblica che agiscono in rispetto della legge morale e, dunque, promuovono il bene comune. Alcune settimane fa, sono stato nominato presidente onorario dell’istituto. In tempi recenti, l’istituto è divenuto sempre più identificato con il programma politico del signor Bannon. Mentre mi sono appellato all’istituto affinché tornasse ai suoi propositi iniziali, esso non lo ha fatto, com'è evidente nel suo coinvolgimento in questa ultima iniziativa del signor Bannon. Pertanto, ho terminato, con effetto immediato, ogni relazione con il Dignitatis Humanae Institute».
Purtroppo Repubblica strumentalizza more solito l'accaduto inserendolo nell'alveo del risveglio di molte coscienze civiche - ovviamente anche nel mondo cattolico che non può essere avulso dalla realtà - di fronte alla terribile crisi non solo spirituale ma anche antropologica e sociale che stiamo attraversando. E non è che queste posizioni, bollate come spinte populiste e sovraniste per di più indotte, siano "in opposizione a Francesco". Semplicemente non riescono a condividere la sua visione politica globalista, con risvolti della TDL, che mal si coniuga col cattolicesimo e la sua tradizione millenaria. Molto abbiamo già detto e molto resta da dire; ma approfondiremo il discorso in un'altra occasione. Questi i termini in cui si esprime Repubblica:
Da tempo gruppi influenti nella Chiesa, fra questi Civiltà Cattolica, denunciano le spinte populiste e sovraniste che cercano di fare proseliti in Europa anche nel nome dei credenti. Finora, tuttavia, nel fronte conservatore nessuno aveva preso le distanze esplicitamente da Bannon. L’ha fatto ieri Burke, con conseguenze ancora tutte da decifrare. Anche se qualche settimana fa era stata revocata la concessione ministeriale dell’abbazia di Trisulti al Dignitatis Humanae, il progetto di impiantare in Italia un'ala sovranista-ecclesiale in opposizione a Francesco sembrava essere ancora in piedi.
Però poi così conclude, riguardo al card. Burke: la verità alla fine ha sempre la meglio:
Un anno fa, quando il dossier Viganò deflagrò sui media, Burke venne intervistato da Repubblica. In merito al suo essere antagonista di Bergoglio rispose così: "Non ho niente di personale contro il Papa. Antagonista è qualcuno che ha qualcosa di personale contro un'altra persona. Io no. Tento semplicemente di difendere la verità della fede e la chiarezza nella presentazione della fede. È l'unica cosa che ho fatto e per questo mi hanno accusato di essere un nemico del Papa. Durante il Sinodo dei vescovi siccome ho difeso la costante prassi della Chiesa dicendo che è un peccato grave accedere all'eucaristia pur vivendo in una condizione oggettiva di peccato mortale mi hanno dipinto come un nemico".
(Maria Guarini)
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1. Diciamolo chiaro: una persona che fa calcoli tattici puramente umani e non comprende la specificità della Chiesa. O ancora, come credo si possa desumere da tempo, che persegue gli interessi di un gruppo che vanno anche in gran parte a coincidere con i nostri, più che altro per via di comuni nemici, ma non sono i nostri interessi.

18 commenti:

  1. A Repubblica non bisogna rilasciare interviste .Repubblica non va letta .Repubblica malgrado la strana coppia Bergoglio -Scalfari è stata sempre assolutamente contro la Chiesa Cattolica.Repubblica,Corrierone e Stampa sono giornali politicamente corretti da non comprare.

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  2. Il libro-Inchiesta di Frederic Martel in realtà è una specie di trappola ben congegnata, il suo impianto subdolo lo rende perfettamente funzionale ad un certo modo di fare che è diventato di moda in Vaticano e che nulla ha a che fare con l' evangelico " sia il vostro dire si- si / no-no". Come si sa il di più vien dal maligno. Il veleno in questo caso è che tra le pieghe dell' inchiesta Frederic Martel spande a piene mani il dubbio che la parte della Chiesa che sostiene la dottrina morale Cattolica in materia di sessualità,anziché cattolici fedeli alla Tradizione e al Magistero, siano degli omosessuali o nascosti o repressi ! Ovviamente nella superficialità imperante, nella cultura del gossip anziché del ragionamento ben costruito e spiegato, insinuare un dubbio del genere è, potenzialmente, devastante. Penso che il card. Burke abbia compreso immediatamente la trappola in cui, anche lui, e tutti coloro che vengono accusati di Tradizionalismo ( cioè di essere cattolici), possono essere attirati. E con quale ulteriore danno per la Chiesa...!Che questo sporco gioco sia stato suggerito a Matteo da menti perverse, decise a distruggere la Chiesa Cattolica con ogni mezzo, è possibile, ma che Bannon si sia reso strumento per farne un film (e amplificare al massimo l 'effetto negativo) appare quanto mai diabolico.Sembrerebbe essere il classico esempio di una persona accecata dal proprio odio...

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  3. Oppure, più semplicemente, una persona che fa calcoli tattici puramente umani e non comprende la specificità della Chiesa. O ancora, come credo si possa desumere da tempo, che persegue gli interessi di un gruppo che vanno anche in gran parte a coincidere con i nostri, più che altro per via di comuni nemici, ma non sono i nostri interessi.

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  4. Da Repubblica al Corriere28 giugno, 2019 08:58

    L’uomo che veglia sul Vaticano. Su 7 il dialogo con Benedetto XVI
    avvenuto nei Giardini vaticani, dove la storia di un uomo si incrocia con quella millenaria della Chiesa. Parole e sguardo mostrano attenzione a quanto accade nelle stanze in San Pietro
    di Massimo Franco
    ...
    Nel colloquio, Benedetto XVI ...parla con la consueta, intatta curiosità intellettuale di politici che ha conosciuto, dell’Italia che ama più da turista che per la politica, dei libri e giornali che legge. Dall’incontro emerge la routine della vita nel piccolo monastero nei Giardini vaticani ma anche la straordinarietà dei rapporti con il suo successore, Papa Francesco, con il quale parla e si scambia consigli. I rapporti tra i due sono rimasti ottimi. Nonostante nella Chiesa «troppi tra gli scontenti del pontificato di Francesco» guardino a Ratzinger «come a una sorta di leader spirituale e morale alternativo». Il Papa emerito ha sempre respinto questi tentativi. E ha «riaffermato i rapporti leali e affettuosi con Francesco, nonostante le vistose differenze di personalità, di approccio alla dottrina e alla liturgia».
    ....
    «L’Italia è sempre stata un bellissimo Paese ma un po’ caotico. Però, alla fine riesce sempre a ritrovare la sua strada...». La voce di Benedetto XVI è poco più di un soffio. Le parole escono con lentezza, ma quello che dice e lo sguardo attento, penetrante, mostrano una lucidità e una rapidità di pensiero invidiabili in chiunque: tanto più in un signore ultranovantenne al quale capita di essere il primo Papa emerito nella storia della Chiesa cattolica. Joseph Ratzinger consegna il suo messaggio all’Italia, «tanto amata per andarci in vacanza, un po’ meno apprezzata per la politica», in un caldo pomeriggio romano. È seduto su una panchina di legno, ammorbidita da un cuscino, davanti all’edicola della Madonna della Guardia, sotto il monastero di clausura all’interno dei Giardini vaticani dove vive dal maggio del 2013, quando rinunciò clamorosamente al pontificato. Ha l’abito talare bianco sotto il quale spuntano calze bianche, fasciate da sandali di cuoio marrone, e al polso porta due orologi, uno di foggia moderna, bianco e nero, in plastica.

    Davanti a lui, su un’altra panchina, sediamo con monsignor Georg Gaenswein, prefetto della Casa pontificia, suo segretario e uomo di raccordo anche simbolico tra papa Francesco e il suo predecessore. ....Intorno regna un silenzio irreale, assai poco romano....

    Per arrivare fin qui, sul punto più alto e protetto del minuscolo Stato nel cuore della capitale, la piccola auto blu targata SCV, guidata da una gigantesca guardia svizzera in borghese si è inerpicata su brevi tornanti, tra roseti, fontane, altari, alberi secolari e perfino enormi cactus. E a ogni curva dei viali immacolati e deserti c’era un gendarme vaticano armato con walkie-talkie....
    Incontrare il Papa emerito è diventato un privilegio raro anche in Vaticano. La sua ultima uscita pubblica risale a tre anni fa, il 28 giugno del 2016, nella Sala Clementina...

    Il colloquio con Benedetto XVI è avvenuto nell’angolo più segreto dei Giardini vaticani, dove la storia di un uomo si incrocia con quella millenaria della Chiesa. Parole e sguardo mostrano attenzione a quanto accade nelle stanze in San Pietro. Joseph Ratzinger — che ha ricevuto in dono alcuni disegni di Giannelli, vignettista del Corriere — parla con la consueta, intatta curiosità intellettuale di politici che ha conosciuto, dell’Italia che ama «più da turista che per la politica», dei libri e giornali che legge. Dall’incontro emerge la routine della vita nel piccolo monastero nei Giardini vaticani ma anche la straordinarietà dei rapporti con il suo successore, Papa Francesco, con il quale parla e si scambia consigli. I rapporti tra i due sono rimasti ottimi. Nonostante nella Chiesa «troppi tra gli scontenti del pontificato di Francesco» guardino a Ratzinger «come a una sorta di leader spirituale e morale alternativo».

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  5. Oppure, più semplicemente, una persona che fa calcoli tattici puramente umani ....

    Perfetto

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  6. https://paolobecchi.wordpress.com/2019/06/27/manifesto-sovranista-per-la-liberazione-dei-popoli-europei/#more-9942

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  7. ppure, più semplicemente, una persona che fa calcoli tattici puramente umani e non comprende la specificità della Chiesa. O ancora, come credo si possa desumere da tempo, che persegue gli interessi di un gruppo che vanno anche in gran parte a coincidere con i nostri, più che altro per via di comuni nemici, ma non sono i nostri interessi.
    Non sta scritto da nessuna parte che il NèMICO del mio NèMICO debba necessariamente essere mio àMICO. Può essere qualcuno con il quale fare un pezzo (più o meno grande) di strada insieme. Può essere un"camerata" (in senso militare e non necessariamente politico) che (più o meno casualmente) ci si trova a fianco nel corso dell'impegno concreto. E' Qualcuno per cui pregare, ma (almeno fin quando non si converte) è ALTRO DA NOI .

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  8. Spigolature

    --Il passo falso di Mr. Bannon. Sembra anche che abbia detto potersi risolvere la
    crisi morale del clero concedendo ai preti di sposarsi? Ma Mr. Bannon è cattolico
    o protestante? La "Alt Right" USA è in genere protestante, rimescolio di vecchi
    fondi puritani e calvinisti, provvisoriamente alleata ai cattolici conservatori o
    c.d. "tradizionalisti". Alla più equilibrata interpretazione di FG e di Mic aggiungerei
    che in lui si manifesta il tipico individualismo americano, di origine appunto
    protestante (nel luterano "libero esame"), che crede di cambiare religione o le cose della religione così come si muta un impiego o si cambia coniuge - approccio pragmatico, empirico, per risolvere nel modo migliore la situazione del momento. Non privo di agganci a valori non negoziabili ma sostanzialmente superficiale per quanto riguarda la religione.

    --Irritazione per queste osservazoni dell'Emerito sull'Italia, come riportate dal giornalista. L'Italia gli va bene "da turista" ossia gli sta bene l'Italia da cartolina
    illustrata, il paese da coppie in viaggio di nozze, di certe famose invettive del
    D'Annunzio "interventista". Non ha altro da dire sull'Italia? Se può godersi la
    pace chiostrale nel cuore del Vaticano e di Roma, non lo deve anche all'Italia?
    Non solo all'affetto che il popolo italiano, nonostante tutto, mantiene per la figura
    del Papa (un affetto millenario, direi, e che giustamente travalica le vicende religiose e
    politiche contingenti) ma anche allo Stato italiano, che a suo tempo ha trovato una
    valida sistemazione allo spinoso rapporto tra lo Stato e la Chiesa in quanto potere
    temporale. O no? E su certi secolari difetti degli italiani, non ha inciso anche il
    "temporalismo" della Chiesa del passato, oggi riapparso nelle forme perverse della
    "teologia popular" messa in pratica da Bergoglio? Con il quale l'Emerito dice di
    essere comunque in perfetta sintonia!
    Sp

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  9. OT Visto che se ne è parlato ancora poche settimane fa... Un articolo dell'attuale ambasciatore ungherese in Santa Sede sulla distruzione di conventi contemplativi operata dalla corte austriaca alla fine del 1700:

    https://www.firstthings.com/web-exclusives/2019/06/they-did-nothing-but-pray

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  10. Ma Mr. Bannon è cattolico o protestante?

    "Purtroppo" è cattolico e pure tradizionalista - dico purtroppo perché se fosse protestante almeno avrebbe qualche giustificazione. Ma è sposato tre volte e divorziato tre volte. La cosa più preoccupante, probabilmente, è che subisce il fascino di certe filosofie orientali, onestamente i suoi riferimenti mi sembrano un guazzabuglio - insomma, è un personaggio enigmatico. Tuttavia al momento abbiamo bisogno di lui, perché se non ci fosse non ci sarebbe alcun coordinamento (neanche parziale, qual'è quello che vediamo) tra i partiti sovranisti europei. Se Dio scrive nelle righe storte, di questi tempi scrive in righe stortissime...

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  11. La distruzione di conventi operata dalla corte austriaca di fine 700

    Deve trattarsi della politica anticlericale di Giuseppe II, uno dei figli di Maria Teresa,
    passato alla storia appunto con il c.d. "giuseppismo". Il padre, Asburgo-Lorena, imperatore accanto a Maria Teresa, era massone. Era stato Granduca di Toscana, poi imperatore. Si era iniziato in Inghilterra.
    Giuseppe II ne fece di tutti i colori contro la Chiesa cattolica, una politica di giurisdizionalismo spinto (il giurisdizionalismo voleva sottoporre il più possibile la Chiesa alla "giurisdizione" e quindi alla sovranità dello Stato). Il giurisdizionalismo non si limitava a difendere lo Stato dall'invadenza del clero, quando c'era, magari sotto la forma di un eccesso di privilegi ecclesiastici, di vario tipo - finiva coll'intaccare la libertà legittima della Chiesa nel temporale e anche a prevaricare nello spirituale. In genere però i sovrani intenti nelle battaglie giurisdizionalistiche (tra di essi i Savoia, per secoli) non si immischiavano nelle questioni di culto e religiose in senso stretto, non di loro competenza, e si consideravano devoti cattolici che difendevano la legittima autonomia del potere civile.
    Giuseppe II invece si immischiò anche nel culto, dettando prescrizioni su come si dovevano tenere i funerali etc. Era soprannominato per questo, "il re sagrestano", in senso derisorio. Ma negli ultimi anni della sua vita, scoppiò la Rivoluzione Francese e lui cominciò a vedere le streghe, come si suol dire. Lo Stato era entrato da qualche tempo in grave crisi, anche a causa delle sue troppe riforme civili imposte dall'alto - anche se alcune erano probabilmente necessarie - e l'angosciato monarca cancellò parte delle riforme stesse, tra le quali la libertà di stampa da lui anteriormente concessa (presto degenerata in feroce libellistica e letteratura anticlericale e politica di basso rango, nonché in pornografia vera e propria - nulla di nuovo sotto il sole).
    Fratello di Giuseppe II fu Leopoldo II Granduca di Toscana, Stato-appendice degli Asburgo, quello che promosse l'eresia giansenista, favorendo il famoso Concilio di Pistoia, 1786, organizzato dai caporioni italiani del giansenismo e condannato nel 1794 da Pio VI.
    Dopo gli sconquassi rivoluzionari e napoleonici, durati 26 anni, con la Restaurazione l'Austria raggiunse l'apice di una potenza che nascondeva tuttavia i germi della decadenza.

    L'anticlericalismo riprese lena con le riforme liberali di Francesco Giuseppe, dopo il disastro del 1866, che chiamò protestanti tedeschi al governo, introdusse il matrimonio civile per quelli misti, tolse il clero dall'insegnamento tranne che per la religione, cercò di pareggiare tutti i culti, denunziò il Concordato del 1855 con il Vaticano non volendo accettare il dogma dell'infallibilità papale del Vat. I, suscitando con tutto ciò l'ira legittima e violenta quanto inutile di Pio IX...
    PP

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  12. Per capire meglio Bannon, che presenta aspetti positivi e anche aspetti molto negativi, come il suo filo-sionismo, la sua iran-fobia e una mascherata russo-fobia (che sia trisposato e tridivorziato, ammesso che sia vero, non me ne frega niente), consiglio a tutti la lettura di un bel libretto di diversi bravi autori (tra i quali Blondet, Marcigliano, Mutti e altri): AA.VV. Inganno Bannon Cinabro Edizioni.
    Poi, dobbiamo accontentarci: non vedo all'orizzonte né un de Maistre, né un de Bonnald, né un Donoso Cortes, né un Maurras, né un Plinio Corrêa de Oliveira.
    Certo, l'attacco disgustoso, censorio e menzognero contro di lui da parte dei giornalisti e opinionisti liberal-comunisti ce lo può rendere più simpatico. In "foro esterno" possiamo anche difenderlo. In "foro interno", qualche prudente distinguo deve essere esercitato.
    Silente

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  13. Stevd Bannon sembra essere il tipico Irish-American: molto irascibile, gran bevitore, grand’ amatore, grand’odiatore di tutto ciò che è WASP o ci si assomiglia. Possono essere molto affascinanti, e van maneggiati con cautela.
    Di solito, dopo una vita di grandi vizi, sul letto di morte, se ne hanno il tempo, si riconciliano con Nostro Signore.

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  15. https://www.lifesitenews.com/news/steve-bannon-clarifies-his-position-on-catholic-moral-teachings

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  16. Nicola Fratoianni, sinistra italiana:"Carola sta rispondendo a un dovere superiore alle leggi. E noi siamo con lei." La stessa sinistra globalista ammette di essere fuorilegge. Prima dell'UE, questa è la più grave minaccia con cui deve fare i conti l'Italia.
    https://t.co/JkwbFVOQlm
    Cesare Sacchetti

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  17. Quanto a Salvini dovrebbe uscire da quella che chiama "modalità zen"; ma misurando i toni e i proclami per quanto sacrosanti e spingendo sulle azioni... esigendo poi maggiore collaborazione dai partner di governo (Trenta in primis) eventualmente con la sua sostituzione forte dei risultati elettorali!

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  18. A chi racconta la vita di BXVI e che ringrazio…. una vita che nulla ha che fare con la vita di Cristo, con il Suo esempio, con la Sua verità…. che tristezza!

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