Le prime reazioni di fronte dall’Instrumentum laboris per il Sinodo sull’Amazzonia si sono concentrate sull’apertura ai sacerdoti sposati e all’inserimento delle donne nell’ordine sacramentale della Chiesa. Ma l’Instrumentum laboris è qualcosa di più: è un manifesto della ecoteologia della liberazione che propone una “cosmovisione” panteista ed ugualitaria inaccettabile per un cattolico. Le porte del Magistero, come ha ben sottolineato José Antonio Ureta, vengono spalancate «alla Teologia India e alla Ecoteologia, due derivati latinoamericani della Teologia della Liberazione, i cui corifei, dopo il crollo dell’URSS e il fallimento del “socialismo reale”, hanno attribuito ai popoli indigeni e alla natura il ruolo storico di forza rivoluzionaria, in chiave marxista».
Nel documento, pubblicato dalla Santa Sede il 17 giugno, l’Amazzonia «irrompe» come «un nuovo soggetto» nella vita della Chiesa (n. 2). Ma cos’è l’Amazzonia? Non è solo un luogo fisico, una «biosfera complessa» (n.10), ma è «una realtà piena di vita e di saggezza» (n. 5), che assurge a paradigma concettuale e che ci chiama a una conversione: «pastorale, ecologica e sinodale» (n. 5). La Chiesa, per svolgere il suo ruolo profetico deve porsi in ascolto dei «popoli amazzonici» (n. 7). Questi popoli sono capaci di vivere in «intercomunicazione» con tutto il cosmo (n. 12), ma i loro diritti sono minacciati dagli interessi economici delle multinazionali che, come dicono gli indigeni di Guaviare (Colombia), «hanno tagliato le vene della nostra Madre Terra» (n. 17). La Chiesa ascolta le «grida, sia dei popoli che della terra» (n. 18), perché in Amazzonia «il territorio è un luogo teologico da cui si vive la fede ed è anche una fonte peculiare della rivelazione di Dio» (n. 19). Una terza fonte della Rivelazione si aggiunge dunque alla Sacra Scrittura e alla Tradizione: l’Amazzonia, territorio dove «tutto è connesso» (n. 20), tutto è «costitutivamente in relazione, formando un tutto vitale» (n. 21). In Amazzonia, l’ideale del comunismo è realizzato, perché, nel collettivismo tribale, «tutto è condiviso, gli spazi privati – tipici della modernità – sono minimi».
I popoli indigeni si sono liberati del monoteismo e riconquistano l’animismo e il politeismo. Infatti, come si legge al n. 25: «La vita delle comunità amazzoniche non ancora colpite dall’influenza della civiltà occidentale, si riflette nelle credenze e nei riti in merito all’agire degli spiriti, della divinità – chiamata in tantissimi modi – con e nel territorio, con e in relazione alla natura. Questa cosmovisione è raccolta nel ‘mantra’ di Francesco: “tutto è collegato” (LS 16, 91, 117, 138, 240)».
Il documento insiste affermando che la «cosmovisione» amazzonica racchiude una «saggezza ancestrale, riserva viva della spiritualità e della cultura indigena» (n. 26). Dunque, «i popoli amazzonici originari hanno molto da insegnarci. (…) I nuovi cammini di evangelizzazione devono essere costruiti in dialogo con queste sapienze ancestrali in cui si manifestano semi del Verbo» (n. 29). La ricchezza dell’Amazzonia è di non essere monoculturale, ma di essere «un mondo plurietnico, pluriculturale e plurireligioso» (n. 36) con cui è necessario entrare in dialogo. I popoli dell’Amazzonia, «ci mettono di fronte alla memoria del passato e alle ferite provocate durante lunghi periodi di colonizzazione. Per questo Papa Francesco ha chiesto “umilmente perdono, non solo per le offese della propria Chiesa, ma per i crimini contro le popolazioni indigene durante la cosiddetta conquista dell’America”. In questo passato la Chiesa è stata a volte complice dei colonizzatori e ciò ha soffocato la voce profetica del Vangelo» (n. 38).
L’«ecologia integrale» include «la trasmissione dell’esperienza ancestrale, delle cosmologie, delle spiritualità e delle teologie dei popoli indigeni, attorno alla cura della Casa Comune» (n. 50). «Nella loro saggezza ancestrale [questi popoli] hanno coltivato la convinzione che tutta la creazione è connessa, che merita il nostro rispetto e la nostra responsabilità. La cultura amazzonica, che integra gli esseri umani alla natura, diventa un punto di riferimento per la costruzione di un nuovo paradigma di ecologia integrale» (n. 56).
La Chiesa deve spogliarsi della sua romanità ed assumere «un volto amazzonico». «Il volto amazzonico della Chiesa trova la sua espressione nella pluralità dei suoi popoli, culture ed ecosistemi. Questa diversità richiede un’opzione per una Chiesa in uscita e missionaria, incarnata in tutte le sue attività, espressioni e linguaggi» (n. 107). «Una Chiesa dal volto amazzonico nelle sue molteplici sfumature cerca di essere una Chiesa “in uscita” (cf. EG 20-23), che si lascia alle spalle una tradizione coloniale monoculturale, clericale e impositiva e sa discernere e assumere senza timori le diverse espressioni culturali dei popoli» (n. 110).
Il soffio panteista che anima la natura amazzonica è un leit-motiv del documento. «Lo Spirito creatore che riempie l’universo (cf. Sap 1,7) è lo Spirito che per secoli ha nutrito la spiritualità di questi popoli anche prima dell’annuncio del Vangelo e li spinge ad accettarlo a partire dalle loro culture e tradizioni» (n. 120). Perciò, «è necessario cogliere ciò che lo Spirito del Signore ha insegnato a questi popoli nel corso dei secoli: la fede in Dio Padre-Madre Creatore, il senso di comunione e di armonia con la terra, il senso di solidarietà con i propri compagni, il progetto del “buon vivere”, la saggezza di civiltà millenarie che gli anziani possiedono e che ha effetti sulla salute, sulla convivenza, sull’educazione e sulla coltivazione della terra, il rapporto vivo con la natura e la ‘Madre Terra’, la capacità di resistenza e resilienza delle donne in particolare, i riti e le espressioni religiose, i rapporti con gli antenati, l’atteggiamento contemplativo e il senso di gratuità, di celebrazione e di festa e il senso sacro del territorio» (n. 121).
In funzione, ancora, di una «salutare decentralizzazione» della Chiesa, «le comunità chiedono che le Conferenze episcopali adattino il rito eucaristico alle loro culture». «La Chiesa deve incarnarsi nelle culture amazzoniche che possiedono un alto senso di comunità, uguaglianza e solidarietà, per cui il clericalismo non è accettato nelle sue varie forme di manifestarsi. I popoli indigeni posseggono una ricca tradizione di organizzazione sociale dove l’autorità è a rotazione e con un profondo senso del servizio. A partire da questa esperienza di organizzazione sarebbe opportuno riconsiderare l’idea che l’esercizio della giurisdizione (potere di governo) deve essere collegato in tutti gli ambiti (sacramentale, giudiziario, amministrativo) e in modo permanente al Sacramento dell’Ordine» (n. 127).
Partendo dalla premessa che «il celibato è un dono per la Chiesa», viene espressa la richiesta che «per le zone più remote della regione, si studi la possibilità di ordinazione sacerdotale di anziani, preferibilmente indigeni, rispettati e accettati dalla loro comunità, sebbene possano avere già una famiglia costituita e stabile, al fine di assicurare i Sacramenti che accompagnano e sostengono la vita cristiana» (n. 129). Inoltre, occorre «garantire alle donne la loro leadership, nonché spazi sempre più ampi e rilevanti nel campo della formazione: teologia, catechesi, liturgia e scuole di fede e di politica» e «identificare il tipo di ministero ufficiale che può essere conferito alle donne, tenendo conto del ruolo centrale che esse svolgono oggi nella Chiesa amazzonica».
Cos’altro aggiungere? Taceranno i vescovi, successori degli Apostoli, e i cardinali, consiglieri del Papa nel governo della Chiesa, di fronte a questo manifesto politico-religioso che stravolge la dottrina e la prassi del Corpo Mistico di Cristo? (Roberto de Mattei)
Quello che veramente mi lascia basito è la visione prettamente ariana che soggiace a tutto questo: si valorizza l'umano in quanto umano, la "saggezza" umana proprio perché umana. Non esiste un altro orizzonte che non sia ... orizzontale! E' sicuramente la fine della Chiesa voluta da Gesù Cristo (che sopravviverà in piccoli gruppi). D'altra parte questo è un punto di arrivo i cui presupposti sono rinvenibili molto tempo prima.
RispondiEliminaLa saggezza della Chiesa è quella che deriva dalla presenza dello Spirito Santo in lei, Spirito che non è lo spirito dei popoli il quale potrebbe pure emanare da uno spirito anticristico! D'altra parte, chiuse le porte alla tradizione, alla spiritualità e teologia tradizionali, cadute le illusioni delle ideologie marxiste, cosa rimangono se non queste altre cose? Qui, però, è proprio il concetto di "Chiesa" ad essere messo in discussione, ad essere rovesciato ed evacuato. Non c'è Chiesa senza Tradizione, è bene ricordarlo! Ma qui la Tradizione è morta da tempo e questo clero non è né cattolico né cristiano... I fedeli saranno obbligati a rivolgersi altrove, ove si rinvenga la Catholica di sempre...
La vuole el jefe e ciò basta ed avanza è il suo sogno di sempre, una chiesa fatta a sua immagine e somiglianza, cura de calle, casado o no, Tdl marxista-peronista, a-catolica, aperta a tutto e tutti, ma non a Cristo a meno che non sia quello simile al Che, chi sa lo spagnolo trova queste teorie a iosa e da decenni circolano, ben prima dell'agghiacciante Buona sera.
RispondiEliminaOvvio che, essendo gli indigeni, abbondantemente tra di noi.... passato il principio particolare, se ne ricaverà una legge generale per la chiesa intera. Il vecchio metodo vaticansecondista (rectius, modernista) è sempre in voga. Si attende il "tradizionale" (e totalmente inutile) belato di Burke e caudatari vari.
RispondiElimina..l'esercizio della giurisdizione è da riconsiderare..disconesso dall'ordine come sacramento ecc.….ovvero aboliamo Dio ( idea-esigenza innata dell'uomo, a cui risponde pienamente il clero fornendo la risposta adatta al momento e quindi in base al tempo abbiamo religione diversa, non Dio origine, ma l'esigenza degli uomini a cui lorsignori, bontà loro, soddisfano in quanto non esiste vita eterna ma solo il qui e oggi) e la giurisdizione da umana come pare averla trasformata con le sue modifiche Paolo VI ora la prendiamo , a poco a poco, dal principe della luce alias sig.Lucifero nonché da gaia terra a cui il monsignore (Ravasi) fece una danza gaia magica….La scimmia di Dio ama l'adorazione, ancor più ama sostituirsi a Gesù Cristo, con la croce dell'impiccato Giuda, curva all'in giù: croce di horus o gnostica (sugli avvisi mortuari anni fa vidi una croce stramba e chiesi al parroco che rispose che era molto antica, infatti….)...Ricordo la Bibbia: gli dei delle nazioni sono demoni…..ma non solo su questo punto si contraddice la Sacra Scrittura (la liturgia e l'amministrazione ed i sacramenti è da Montini che li hanno demoliti dolcemente, a gradi), "non a tutti è concesso...di essere eunuchi per il regno di Dio sulla terra", contro il matrimonio dei preti, la scelta di Gesù di soli uomini come Apostoli, e le donne con altro servizio seppure importante tanto che la Vergine Madre è più importante del Papa, Regina del Cielo e della Terra, poi ci sarà la poligamia, la pedofilia, la zoofilia: basta che sia vero amore, come dicono i preti nell'ultimo decennio, giustificando di già adulterio e divorzio (non era vero amore, ...i motivi psicologici introdotti da Benedetto XVI)….. Qualcuno ha ancora dubbi su come si è divenuti pagani dopo il peccato originale? Lo scrive lo Spirito Santo nella Bibbia: il popolo si corruppe seguendo i capi, ovvero sinedri e re, unti del Signore.
RispondiEliminaPer la prima volta nella storia della Chiesa, un eretico ha contribuito alla stesura di un documento magisteriale:
RispondiElimina"[...] un decisivo contributo alla stesura della Laudato Si' è venuto dall’ex frate francescano brasiliano Leonardo Boff, principale esponente della teologia della liberazione, condannato già negli anni ’80 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Dagli anni ’90 Boff vive in una riserva ecologica e oltre ad aver svolto attività accademica e saggistica, ha sostenuto i principali movimenti ecologisti e marxisti dell’America Latina. Fu lui stesso a rivelare che è stato papa Francesco a chiamarlo e a voler leggere tutti i suoi libri come aiuto a scrivere la Laudato Si'."
Silvio Brachetta
..anonimo 13,o1, anche dove si parla italiano queste teorie circolano a iosa e da decenni...si tratta di paganesimo in pillole, ed ora versano il vasetto dall'alto, divenendo dogma, la pastorale del dogma pagano: d'altronde i concili pastorali che contraddicono quanto sempre creduto sono fasulli, la pastorale che contraddice i dogmi (oggi l'albero annulla i dogmi, è il tempo delle banane sul fico) è fasulla da sempre: abbiamo applaudito e difeso la dottrina dei pagani, introdotta con astuzia serpentina dal maestro di quest'arte tramite i suoi scagnozzi, oggi dominanti nella fu Chiesa UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA...i deprecatori degli scismi possono applaudire ancora per non darci scandalo, provvederà la Provvidenza, chi mai nella massa può capire che la magia è pagana? ...avanti fino a quando andrete Pastori proni al padrone del mondo con la minuscola?
RispondiEliminaPrima di incamminarci verso l'Amazzonia rivelatrice, vediamo cosa è accaduto nel Medio-Oriente, quando da una famiglia è nato un popolo guidato dal suo Dio. Un Dio geloso che non ha risparmiato al suo popolo ogni sorta di castighi per le sue infedeltà. Infedeltà che erano fornicazioni con il paganesimo in tutte le sue forme, in particolare a noi è rimasto impresso il vitello d'oro, che ricompare nei trenta denari del tradimento. Il Messia,a suo tempo, arrivò, mostrando a ciascuno come si vince il male che degrada l'essere umano ad ogni tipo di fornicazione. Il Messia aprì cielo e terra, con i loro segreti, all'essere umano in grado di servirLo con amore e per amore. Da questa sequela di amanti discese una schiera innumere di Santi. Santi capaci di accogliere la Grazia di Dio, Uno e Trino, e quindi di far miracoli ed essere protagonisti essi stessi di meraviglie di ogni tipo. Cioè essere messi in grado dalla Grazia di superare tutte le barriere spazio temporali, di scienza e potenza, passato e futuro, qui e là e tante altre ancora. Ma tutto questo, che accade nel mondo fisico e in quello che a noi non è percepibile, può essere raggiunto, fino ad un certo grado, anche con l'aiuto dei demoni 'se prostrandoti mi adorerai'. Ora è questo il grande problema del momento: che sia gnosticismo, che sia paganesimo, che sia il buon selvaggio, ognuno deve scegliere da che parte stare: o Nostro Signore Gesù Cristo, o tutte le solite diavolerie. Teniamo presente che la scimmia appena noi diciamo una cosa, la ripete amplificandola in senso contrario. Personalmente a Bergoglio dico, senza nessuna animosità, di restare in Amazzonia il tempo necessario per avere un approccio esperienziale con quella realtà, sono certa che una capanna la troverà ed anche un cuore amazzonico per allietare la sua vecchiaia. A proposito di figure femminili che sono state valorizzate da parroci nostrani, mi risulta che non poche abbiano preso in mano la conduzione della parrocchia fin sull'altare. Quindi auguri cari e buon sinodo. Aggiungo, noi che siamo stati incolpati di essere medievali ora veniamo spinti all'imitazione amazzonica,umidità al cento per cento, là dove l'uomo bianco non ha portato il deumidificatore. Nel maggio 2013 dissi ad una mai amica, qui siamo davanti ad un caso di ignoranza. Mai fin qui ho dovuto ricredermi, anche se non son ancora in grado di dare un nome alle plurime distorsioni del carattere causate dalle ostinate figlie di madre ignoranza.
RispondiEliminaAndrà a finire che gli Indios non trovando Cristo nelle neochiesa si rivolgeranno agli evangelici come fanno molti ex Cattolici in Sud America da vari decenni. Da noi cosa accadrà? Cosa cambierà nella liturgia?
RispondiEliminaDomanda seria e non retorica: ci sono alternative alla Fraternità di San Pio X?
https://www.radiospada.org/2019/06/non-ci-si-oppone-a-bergoglio-stando-in-parrocchia-ci-vuole-chiamata-generale-alle-armi/
RispondiEliminaInstrumentum iniquitatis
RispondiElimina(Andrea Sandri)
RispondiElimina"Taceranno i cardinali, i vescovi, i preti.." insomma tutti quelli che dovrebbero gridare dai tetti, di fronte allo scempio rappresentato da questo documento?
Temo di sì, taceranno. Hanno inghiottito cammelli ed elefanti di spaventosa grandezza. E' dal Concilio che campano così. Se si ribellassero ora, sarebbe un miracolo. Ci speriamo sempre, ovviamente. Ma è bene non illudersi.
Lo scopo di questo documento sembra abbastanza chiaro. Vuol promuovere la "riforma" bergogliana, utilizzando l'Amazzonia ad experimentum.
Le condizioni particolari di quella regione sono il pretesto per cominciare
1. ad ordinare in qualche modo uomini sposati, giocando sull'inculturazione del messaggio cristiano, promossa dal Concilio (gli anziani del villaggio, di cultura animista, sposati, promossi al diaconato e poi più in alto);
2.ad introdurre del pari le donne nella struttura ecclesiastica maschile, giocando sempre sull'inculturazione, nella quale si adagia l'ideologia che esalta il "primitivo", il c.d.
"originario", "ancestrale" (flatus vocis) anche nella forma del culto della Dea Madre, ripreso dalle femministe e da tutta la pseudocultura libertaria e libertina;
3, infine, a "decentrare" ulteriormente la Chiesa, dissolvendola in "comunità" che ricavano il loro senso dall'appartenere al "pueblo", la cui natura mitico-magica (Bergoglio dixit), tanto meglio se ancora a livello tribale, esprimerebbe in realtà un'intima connessione con il cosmo [sic], supposto autentico retaggio ancestrale della "cultura" india, ossia pagana, animista, totemista, matriarcale etc.
Questi "esperimenti", opportunamente approvati dal papa con l'uso sapiente e collaudato della "sinodalità", verrebbero poi copiati nel resto della Cristianità, si può esserne sicuri.
Sunt lacrimae rerum. Condividiamo in pieno le critiche aperte e coraggiose del prof. De Mattei, come altre volte in passato. Non comprendiamo tuttavia perché egli non abbia voluto firmare la "Lettera Aperta ai Vescovi", nella quale si accusa papa Francesco di 7 eresie, tutte rigorosamente documentate, esortando i vescovi ad intervenire.
Le eresie di papa Francesco sono ormai non-stop...
PP
"Non comprendiamo tuttavia perché egli non abbia voluto firmare la "Lettera Aperta ai Vescovi", nella quale si accusa papa Francesco di 7 eresie, tutte rigorosamente documentate, esortando i vescovi ad intervenire."
EliminaIl fronte dei firmatari della Lettera aperta ai vescovi non era unanime: alcuni erano su posizioni di tendenza sedevacantista e conciliarista (del tipo un concilio può deporre un papa). Suppongo che de Mattei non abbia voluto mescolarsi a ciò.
OT. - ma oggi 20 maggio 2019, a Roma si è svolta la processione solenne del Corpus Domini da S.Giovanni in Laterano a S.Maria Maggiore, oppure è stata abolita pure questa????
RispondiEliminaL'ha fatta a casal bertone, nuova chiesa madre della cristianità.
EliminaIn attesa che arrivi (se arriverà) una risposta dai vescovi, ecco, una sintesi sulla via della metacognizione...
RispondiEliminaMadre Terra è la personificazione della natura focalizzata intorno agli aspetti di donatrice di vita e di nutrimento incarnati nella figura materna. In età preistorica le dee erano venerate per la loro associazione con la fertilità, la fecondità e l’abbondanza agricola. Il culto della natura per i Nativi Americani comprendeva l’adorazione dei quattro elementi: la terra, il fuoco, l’acqua, il vento ed ognuno aveva la propria personificazione. La Madre Terra (Pacha Mama in lingua quechua) è la divinità venerata dagli Inca e da altri popoli abitanti l'altipiano andino, come gli Aymara e i Quechua, la dea della terra, dell'agricoltura e della fertilità.
Il fatto della giurisdizione è anche grave, significa il prete non prete, il vescovo non vescovo, il papa non Papa, magari una papessa o un trans.
RispondiEliminaMa non è finita. Perché il sinodo dell’Amazzonia avrà anche un “dopo”. E lo avrà proprio in Germania.
RispondiEliminaLo scorso marzo la conferenza episcopale tedesca, riunita in assemblea plenaria a Lingen, ha messo in cantiere un sinodo nazionale con tre “forum” preparatori sui seguenti temi:
- “Potere, partecipazione, separazione dei poteri”, presieduto dal vescovo di Spira KarlHeinz Wiesemann;
- “Morale sessuale”, presieduto dal vescovo di Osnabrück FranzJosef Bode;
- “Forma di vita presbiterale”, presieduto dal vescovo di Münster Felix Genn.
Si è di nuovo in piena agenda Martini e nelle relazioni introduttive dell’assemblea plenaria di Lingen si è detto “apertis verbis” che si vuole arrivare sia a legittimare gli atti omosessuali (obiettivo incompiuto del sinodo sui giovani), sia a introdurre l’ordinazione di uomini sposati anche in Germania (quindi non più solo nelle remote periferie della Chiesa come l’Amazzonia).
Si è anche insistito perché per tali decisioni basti un voto a maggioranza, senza che una minoranza possa bloccarne l’entrata in vigore e senza che sia necessario un via libera da parte della Chiesa cattolica nel suo insieme.
Tutto fa capire che Francesco non abbia sollevato obiezioni a questo esplosivo programma della Chiesa di Germania.
Che è una delle Chiese più disastrate del mondo, con tutti gli indicatori a picco tranne quello della ricchezza in denaro. Eppure promossa da Bergoglio a faro del suo pontificato.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/06/20/il-treno-dell%e2%80%99amazzonia-e-partito-prossima-fermata-la-germania/
RispondiEliminaIl fronte dei firmatari della Lettera Aperta non era unanime, diviso tra sedevacantisti e conciliaristi?
La firma si appone al documento, che vale per quello che obiettivamente mostra di contenere.
Ora, la Lettera Aperta ripudia apertamente il sedevacantismo. E dove sarebbero in
essa le tendenze "conciliariste"? Esortare i vescovi a fare il loro dovere, ossia ad ammonire gravemente un papa disseminatore di eresie, costituisce forse "conciliarismo"?
Il "conciliarismo" è altra cosa: proclama la superiorità del concilio sul papa, nel governo ordinario della Chiesa e ne fa istituzionalmente il giudice del papa.
PP
L'Instrumentum Laboris per il Sinodo sull'Amazzonia, presentato lunedì, è un testo gnostico che contraddice la fede cattolica. Si può solo sperare che i Padri sinodali lo ricusino e ne stilino uno nuovo. Oltre a contenere analisi molto discutibili sull'Amazzonia, le cui popolazioni non avrebbero neanche bisogno della liberazione portata da Cristo, c'è l'idea che la salvezza derivi da una prassi e l'esaltazione di un primitivismo ecologistico della vita nel "tutto" della Madre Terra. Un testo del tutto inaccettabile.
RispondiEliminaStefano Fontana
Sul commento di Fontana aggiungerei che, come il paganesimo primitivo non necessita di Cristo, idem è per gli ebrei e questo lo ha già scritto chiaro Ratzinger l0 scorso ann: ovvero i 2 fanno il paio compatto. Hanno abolito Gesù Cristo Dio Redentore. Urge un intervento drastico, se i vescovi (sono pochissimi quelli ortodossi) non abbaiano, faranno la fine dei cani muti di biblica memoria. Ma non bastano più i latrati, è necessario l'intervento deciso onde salvare il Corpo mistico da tale Babele pagana. PP ha ragione, se unissimo le forze saremmo anche come laici incisivi, invece regna il fai da te, in assenza di Pastori con le idee chiare di un san Atanasio. Inoltre l'esame della situazione, senza essere sedevacantisti o conciliaristi la cui definizione è stata fornita, sarà risolutrice del caos attuale: inutile stigmatizzare le posizioni quando ogni gruppo ha le proprie idee facendone verità a vantaggio del nemico.
RispondiElimina"Oltre a contenere analisi molto discutibili sull'Amazzonia, le cui popolazioni non avrebbero neanche bisogno della liberazione portata da Cristo, ....".
RispondiEliminaQueste, sono eresie che tornano e ritornato.
Il problema attuale è che con il Jefe queste eresie un tempo solo locali locali ora sono lanciate su scala mondiale.
Esistevano anche prima, bene inteso, ma rimanevano confinate in ambito locale perché non trovavano chi le universalizzasse. Penso, ad esempio, all'ideologia populistica e gnostica di "Glesie furlane", un gruppo di sacerdoti della diocesi di Udine, il quale, attorno alla metà degli anni '80, reputava che il popolo friulano non avesse bisogno di essere formato perché aveva già "in sé" la genuinità evangelica.
"Il papa venga a trovarci ma impari da noi", arrivavano a dire questi preti per nulla distanti dalle posizioni che oggi vediamo nell'Instrumentum laboris per il sinodo dell'Amazzonia.
Allora, molti pensavano che fossero idee stravaganti di un gruppo di preti originali, oggi capiamo che quelle idee avevano agganci con correnti eretiche profonde nel Cattolicesimo, correnti che il Jefe sta facendo divenire "dottrina ufficiale".
Al tempo stesso, l’Amazzonia è la terra degli indios, quindi essi cercheranno di sostituire l’ideologia indigenista, ultima edizione riveduta e corretta del mito, stravecchio e farneticante, del Buon Selvaggio, al cattolicesimo “romano”. E in primo luogo opporranno una “saggezza” primitiva, un “senso della natura” indigeno, una “comunione fra l’uomo e l’ambiente”, e una venerazione del divino presente nella natura stessa, alla rigida, vecchia, obsoleta dottrina cattolica uscita dal Concilio di Trento, così terribilmente antropocentrica, etnocentrica, eurocentrica e romano-centrica. Insomma cercheranno di completare l’opera del Concilio, cioè demolire l’impalcatura della dottrina cattolica, servendosi del bagaglio ideologico indigenista ed ecologista, contrabbandato per spirito francescano di fratellanza con tutti i viventi e per sapienza ancestrale degli uomini primitivi che sanno vivere in armonia con la natura. Anche qui, si tratta di una sorta di ripiego ideologico, tanto più esiziale in quanto non ammesso e non riconosciuto a livello esplicito (quindi fonte di cattiva coscienza): il buon selvaggio dell’Amazzonia, coi suoi buoni stregoni e i buoni sciamani, è il surrogato del buon rivoluzionario marxista, del guerrigliero dei Tupamaros o di Sendero Luminoso i quali, sconfitti sul campo, rientrano dalla finestra, truccati da indigeni, dopo essere stati cacciati dalla porta. Il paradosso, pertanto, è questo: che una ideologia politica sconfitta e rifiutata anche nei suoi luoghi d’origine, da un capo all’altro dell’America Latina, viene ora trasformata in cavallo di Troia per irrompere nella cittadella della Chiesa romana e per consentire ai vescovi ultraprogressisti europei, specialmente tedeschi, tutti discepoli di Karl Rahner, Walter Kasper e Hans Küng, di raggiungere l’obiettivo che si sono prefissati sin dagli anni del Concilio: sovvertire la Chiesa dall’interno; o, come diceva lo scaltro modernista Ernesto Buonaiuti, cambiare Roma con Roma. Ora, cambiare la Chiesa ad opera della Chiesa stessa, e senza che la maggioranza del clero e dei fedeli se ne accorgano e se ne rendano conto (perché di questo in realtà si tratta: cioè di un colpo di Stato strisciante, più che di una rivoluzione), non è cosa che si possa fare alla luce del sole; o meglio, la si può fare alla luce del sole, ma dopo aver bombardato i credenti, per anni, per decenni, con parole d’ordine solo apparentemente cattoliche, ma in realtà sottilmente impregnate d’eresia. Per anni, per decenni, si è operata questa mistificazione mediante il linguaggio, e alla fine i cattolici, che non sono più tali, ma credono ancora di esserlo, prendono quelle parole nel senso dell’eresia strisciante, non nel senso cattolico ortodosso. Per esempio, da che mondo è mondo, dialogo significa parlare con l’altro; e dialogare è una bella cosa, fin quando possibile e finché non equivale a una rinuncia ad essere se stessi; ma dal Concilio in poi vi è stata una vera e propria traslazione di significato, e “dialogo” è diventato il mantra destinato a far passare un’idea non cattolica, cioè che bisogni rinunciare a convertire i non cattolici, iniziando dai protestanti, perché non sarebbe rispettoso nei confronti dell’interlocutore, dotato di pari dignità. Ecco l’inganno: far credere che il principio laico, e laicista, della libertà religiosa, valga anche per il cattolicesimo; che ogni fede sia equivalente a ciascun’altra, e che non vi siano false religioni, perché ciò sarebbe irriguardoso nei confronti dei loro seguaci. Gesù, il grande, il solo modello, parlava con tutti, ma non dialogava, se con ciò s’intende che mettesse la Verità sullo stesso piano di ogni altra “verità” umana. Gesù insegnava e lo faceva con autorità, non dialogava.
RispondiEliminahttp://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/7676-e-chiaro-dove-ci-vuol-portare
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/storia-e-identita/storia-e-geografia/7352-vico-rousseau-e-i-selvaggi
RispondiEliminaVico come grande filosofo cattolico da riscoprire e rileggere.
@ PP 20 giugno 2019 23:12
RispondiElimina"Quindi non è affatto vero, come per esempio ha affermato il P. Brian Harrison nel suo ultimo articolo (tra altre inesattezze), che noi “saltiamo direttamente alla conclusione che il Papa è formalmente un eretico, e sollecitiamo i vescovi del mondo a trattarlo come tale” (“to jump straight to the conclusion that he’s a formal heretic, and urge the world’s bishops to treat him as such”: qui)
Questo non è esatto. Ciò che noi facciamo è semplicemente presentare un’accusa, accompagnata dalle prove che riteniamo necessarie e sufficienti: spetterà poi all’autorità competente, in questo caso appunto i vescovi, vagliare le prove, ammonire convenientemente il Papa, dargli la possibilità di una ritrattazione, e solo dopo di ciò, emanare la sentenza."
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/05/claudio-pierantoni-spiega-i-punti.html
Anche se non appare dal documento, dalle spiegazioni di Pierantoni, uno dei firmatari, si evince che i vescovi alla fine dovrebbero emanare una sentenza per deporre il Papa.
Bergoglio sta diventando provocatorio oltre ogni limite!
RispondiEliminahttps://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_salvini_migranti_napoli_governo_europa-4571296.html
Papa Francesco va a Napoli per partecipare ad un convegno organizzato dai gesuiti teologi della Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale e per affrontare il tema del Mediterraneo e delle migrazioni. Da Napoli vuole fare ripartire una nuova offensiva per riflettere sul bisogno di dialogo e per chiedere cuori e porti aperti verso chi arriva per cercare un futuro migliore. Nello stesso tempo rinnova l'invito ai cattolici a creare ponti con l'Islam.
Al convegno parteciperanno in forma privata anche il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca e il sindaco del capoluogo campano, Luigi De Magistris.
Si tratta della seconda visita del Papa dopo quella del 2015 quando andò a Scampia, dove tenne un discorso incentrato sulle esclusioni.... Il filo conduttore di tutti gli interventi fatti (anche ieri) da teologi, sociologi, docenti universitari è di alimentare una evangelizzazione capace di ripartire da lontano, dalle periferie, dalle esclusioni, in una prospettiva di un tempo di crisi, per cambiare il modello di sviluppo globale della società umana e ridefinire l'idea stesso di progresso attraverso un radicale cambio di paradigma. In questa cornice il fenomeno delle migrazioni viene affrontato in modo ampio, non più solo come minaccia, ma come risorsa...
RispondiEliminaSi spera ovviamente (stiamo parlando sempre in teoria) che ci sia un numero
sufficiente di vescovi ad ammonire il Papa (!!!) per i suoi errori.
Ma come, se hanno paura anche della propria ombra, la roncalliana pratica
della "misericordia" non li ha allevati nel culto della "desistenza" per così
dire, del non voler mai offendere nessuno? Voltaire, ridateci l'empio Voltaire,
a fustigare carogna com'era i detti e i costumi di questi prelati e cardinali,
comprensivi, mielati, che tutto scusano, di tutto si scusano, camminando in
punta di piedi lungo i muri delle loro chiese e sagrestie deserte,
rincorrendo saltellando e balbettando jargon politicamente correttissimo
il mondo dei profani, sempre più volgare
per non dire bestiale, nella sua grossolanità, atea e miscredente, ma tant'è..
Scusatemi, ritorniamo a bomba. Questo passa il convento ma noi dobbiamo lo
stesso fare il nostro dovere di cattolici e dire quello che dobbiamo dire.
Non disse S. Giovanni Batt. che Dio può far sorgere figli d'Abramo anche dalle
pietre? E dunque speriamo contra spem, che la pappa molle si trasformi in granito, a Dio piacendo.
A bomba: chi ha detto che, un domani, un'eventuale sentenza dei chierici competenti
accusante l'eresia del Papa sarebbe manifestazione di "conciliarismo"? Occorre forse un
Concilio per una "sentenza" del genere? Cioè un organo che si dia una competenza specifica
di organo della Chiesa superiore al Papa? Secondo me, no.
E allora? Io non sono nessuno, non ho mica la soluzione in tasca. Ma invece di bloccarsi di fronte al conciliarismo o al sedevacantismo,
mettiamo in azione l'italo ed extra italo ingegno per trovare una soluzione teologico-canonistica di tipo nuovo, che non cada però in figure condannate dal magistero.
Nel dir questo mi ispiro a questo concetto, dettato dal sensus fidei: è impossibile che non ci sia modo di difendere legittimamente la Chiesa da un papa manifestamente eretico mentre è in carica.
PS. l"ncidente di Antiochia è finito bene perché il Beato Pietro ha cambiato la sua errata pastorale. Ma se si fosse rifiutato? S. Paolo di certo non se la sarebbe messa via tanto facilmente.
PP
Domanda : dopo la visita alla periferica Scampia tutti gli abitanti ivi esclusi , in crisi , poveri , hanno invertito in meglio il loro stato ?
RispondiEliminaI mantra di Bergoglio sono quelli del clero locale, uguali ovunque: accogliere e non giudicare mentre si giudicano peperoncini chiunque non la pensa come loro.Anonimo 11,36, mi permetto da estranea un commento: come faceva De Mattei a sapere quanto sarebbe stato detto dopo la firma del documento da uno dei firmatari? E comunque il discorso del deporre non regge, è depositus di per sé chi eretico, lo dice in modo evidente san Paolo e prima di lui lo disse Gesù Cristo e san Giovanni, neanche salutarlo addirittura, se ben ricordo. Le faccio un esempio pratico, quando fu comminata la sentenza di scomunica latae sentientiae, che è inerente al comportamento delittuoso, a Lefebvre non si trattò che di una presa di atto, un avviso a non celebrare in chiese cattoliche ecc., come , altro esempio, l'aborto, chi lo fa o consiglia è scomunicato nello stesso momento dell'adesione al pensiero stesso, e trattandosi di foro interno, o esterno pure, non viene comminata la scomunica ufficiale ad alcuno, ma sono scomunicati. E devono essere pentiti e riparare per ricevere la revoca della scomunica in confessione,dal vescovo o delegato suo. L'eretico è in una posizione delittuosa gravissima, più dell'aborto, e quindi è scomunicato, quindi è "depositus", non è da deporre, va solo detto scrivendolo pubblicamente all'interessato: Bergoglio è scomunicato ipso facto, non è più Papa o mai lo è stato (lo deciderà il Papa venturo), quindi onde evitare la corruzione delle anime va dichiarato anche da un solo vescovo cattolico ortodosso. Il Patriarcato cattolico bizantino l'ha fatto ma essendosi separati da Benedetto XVI per l'eresia di Assisi non vengono considerati, inoltre non hanno proceduto oltre all'epoca. Qui va lanciato l'anatema pubblico e poi si deve procedere in sede vacante, questa è la prassi. La sede vacante sarà allora, anche se personalmente la vedo già ora, ma non tutti lo capiscono.
RispondiEliminaQui si rileva anche il problema della giurisdizione, disgiunta da sacramenti,che è importante.
RispondiEliminahttps://www.radiospada.org/2019/06/sin-amazzonia-il-sinodo-al-servizio-dellagenda-neo-pagana/
https://fromrome.wordpress.com/2019/06/18/why-its-dogmatically-impossible-that-bergoglio-be-the-successor-of-saint-peter/
RispondiElimina"Chi abbia letto solo qualcosa di Joseph Ratzinger come teologo, poi come papa e ora come papa emerito, non può non osservare l’enorme divario di prospettiva rispetto ai contenuti dell’Instrumentum laboris del prossimo sinodo sull’Amazzonia, presentato alcuni giorni fa dal segretario Cardinale Baldisseri. Rispetto alle considerazioni ratzingeriane sulle “religioni del mito” e sulla “religione del Logos”, l’Instrumentum laboris è agli antipodi".
RispondiEliminaStefano Fontana
Nella sua stanza vuota che tradizionalmente si chiama testa, è diventato un MANTRA che si ripete all'infinito... Il dialogo è una forma di comunicazione che può essere portata avanti anche al telefono, ma "l'accoglienza" è l'incubo che si è materializzato grazie alle sinistre di merda, ma si sta irrobustendo a causa di questo BIP.
RispondiEliminaGesù non è altro che un intercalare per Bergoglio.
RispondiEliminaCommento delle 18:30
Cerchiamo di moderare il linguaggio, per favore!
Quando si è lanciato l'epiteto, l'insulto, si è
convinti di aver fatto gran cosa?
Di esser stati coraggiosi?
O.
Se il cristianesimo deve imparare dagli errori del passato, l'Islam deve imparare dagli errori del passato del presente e del futuro.
RispondiEliminaE i musulmani devono adattarsi alla terra dove vanno a vivere non i cristiani verso i nuovi arrivati.
Papa Francesco cosi facendo perderai altre migliaia di fedeli.
Articolo. https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/papa-francesco-musulmani-nostri-partner-per-convivenza-pacifica_3215805-201902a.shtml
A volte certi che sembrano insulti in realtà sono eufemismi...
RispondiElimina...Avuto riguardo al livello di provocazione su tutti i fronti.
RispondiEliminahttp://m.ilgiornale.it/news/2019/06/18/il-documento-sul-sinodo-che-cambia-per-sempre-la-chiesa/1712741/
RispondiElimina@anonima 21 giugno 2019 13:52
RispondiElimina"come faceva De Mattei a sapere quanto sarebbe stato detto dopo la firma del documento da uno dei firmatari?"
Io ho solo espresso un'ipotesi. Ma è logicamente immaginabile che prima di prendere una decisione se aderire o no ad una certa iniziativa ci si informi già in fase di stesura del documento, conoscendo i promotori e le loro rispettive posizioni personali.
È stato detto che la stesura è stata parecchio laboriosa il che è naturale quando vi partecipano diverse personalità con posizioni non sempre univoche. Chi le conosce è al corrente di quanto privatamente esse sostengono, anche se poi nel documento finale da rendere pubblico confluiscono soltanto le tesi che han trovato l'unanimità o la maggioranza qualificata.
Ennio Morricone - The Mission Main Theme (Morricone Conducts Morricone)
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=oag1Dfa1e_E
Chi le conosce è al corrente di quanto privatamente esse sostengono, anche se poi nel documento finale da rendere pubblico confluiscono soltanto le tesi che han trovato l'unanimità o la maggioranza qualificata.
RispondiEliminaA me non risulta che le discussioni, certamente lunghe e laboriose, corressero il rischio di lasciar intravvedere possibili esiti sedevacantisti.
https://www.lifesitenews.com/news/cardinal-burke-relaxing-priestly-celibacy-for-amazon-region-would-affect-univeral-church
RispondiEliminaRingrazio per la segnalazione. Ma non farò perder tempo ed energie a tradurre perché non approva e recrimina; ma anche in questo caso non se ne fa nulla. Capisco che siamo di fronte ad una situazione talmente inedita che mancano gli strumenti... ma allora ci vuole la mano di Dio.
RispondiEliminaStefano Fontana, la nuova chiesa di karl rahner
RispondiEliminahttps://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fyoutu.be%2FmINA0N3h60Q&h=AT2dBpkMhhRVICwCsTFzJ3fXwcVsKwVzMAwYjAdt8cfmZbtv1WZn4QG4DJRpz1pzuyCOX1Da7osgjEcySD9T_rkRytOPnbbr5zesKccQqwT0dMHSx31aP7Ry92KWIOLG
Continuo a chiedermi. Il cardinale prende atto e condanna ma perché non chiede la cancellazione del sinodo? Rimarrebbe prevedebilmente inascoltato; ma almeno oltre a far scalpore (e c'è chi l'ha preceduto come il prof. De Mattei) si cambierebbero altre acque troppo chete... Ci sono molti precedenti deludenti ma ora è stato di gran lunga passato il segno.
RispondiEliminaCarissima mic pensavo proprio ieri a ciò, è probabile che anche mentre il cattolicesimo, o meglio quanto fu tale, diviene pastoralmente paganesimo e gnosi (e vi confermo che in loco le omelie ormai sono spesso gnosi pura oltre ai soliti 2 mantra del non giudicare-peraltro falso nell'interpretazione di lorsignori, in quanto contraddetto da san Paolo che afferma che il cristiano giudica di tutto, tolta la propria trave, tranne le anime- nonché dell'invasione di parassiti e galeotti,.. tra cui anche qualche brava persona), la gerarchia- almeno quella che dice di essere ancorata ai principi cattolici, dato che gli altri sono co-interessati e coinvolti nella demolizione- tacerà avendo già taciuto di fronte alla trasformazione in protestantesimo. Non li invidio perché ne renderanno conto al giudizio: guai ai tiepidi. E quindi mentre i cani tornano al loro vomito antico, come ben disse Gesù, avendo dato perle ai porci che ci hanno sbranati, il popolo ormai ateo diventerà pagano totale. Meditavo su Medjugorje e Luz de Maria (che parla di scisma prossimo, però non la conosco molto) mentre bagnavo i fiori, pensando a quelle gocce giornaliere che vanno date perché la pianta non muoia e mi dicevo che questa semplice pedagogia non poteva venire che dal Cielo, nel deserto delle cisterne crepate Maria ci invita alla preghiera, a mantenere malgrado tutto quel filo con Dio. E conseguentemente riflettevo che difficilmente questi vescovi faranno qualcosa per cui arriveranno i castighi, peggiori degli attuali. Sta nelle loro mani la maggiore o minore gravità degli stessi, affermare o no l'avvenuto scisma, scisma da Cristo, per cui gli eretici si sono staccati dal Corpo mistico: anche inascoltati l'effetto sarebbe dirompente perché certamente il Cielo ci soccorrerebbe. Inoltre noi ci siamo, non sono soli. Quanto all'assioma: Dov'è il Papa lì è la Chiesa vale quando il Papa si comporta come Papa e Capo della Chiesa, in caso contrario in lui non è la Chiesa e la Chiesa non è in lui (card.Journet- Caietano)
RispondiElimina
RispondiEliminajaphet
Se questo blog vuole mantenere un certo livello, deve cassare tutti i commenti che
contengano frasi scurrili o anche semplicemente offensive, a chiunque siano
dirette.
O.
Dopo aver letto l'Instrumentum laboris del prossimo Sinodo per l'Amazzonia un missionario ci ha scritto la breve lettera che volentieri pubblichiamo.
RispondiEliminaParole che si associano bene a quelle di quei vescovi "lontani" che invano dichiarano di essere stufi ed arcistufi di essere messi sistematicamente da parte con arroganza dai prepotenti ( ed eretici) vescovi tedeschi che si sentono padroni della chiesa solo perchè sono ricchi e potenti.
La misura è colma: non c'è solo lo specchietto per le allodole del conferimento del sacerdozio ai diaconi permanenti (un furbastro diversivo comunicativo) ma c'è tutto un "pacchetto" eretico-scismatico preannunciato senza alcun pudore da Mons.Franz-Josef Overbeck, vescovo di Essen : “Si discuta della struttura gerarchia della chiesa, della morale sessuale e del sacerdozio. Dopo il Sinodo di ottobre niente sarà più come prima”
http://blog.messainlatino.it/2019/06/instrumentum-laboris-del-sinodo-per.html
Sul tema, c'è un aspetto che è stato già segnalato, ma che è opportuno ricordare. Questa "spiritualità" tribalista, animista, naturalista, nativista, regressiva, che si richiama a una pacha mama tellurica, oscura e infera, è una "spiritualità" che ispira una società crudele, sanguinaria, dedita ai sacrifici umani e al cannibalismo, fortunatamente corretta e convertita dai conquistadores cattolici. Quei vescovi che considerano positivamente questa orribile pseudo-spiritualità, invertita e demoniaca, vogliono forse il ritorno ai sacrifici umani pre-colombiani, oltre che l'apostasia dalla sola, vera Religione?
RispondiEliminaSilente
Il problema NON è nella cura dell'ambiente e nella responsabilità che ogni uomo ha nel custodire il creato che è DONO di Dio consegnato all'Uomo perché LO AMMINISTRI.... ma in cosa consiste LA MISSIONE DELLA CHIESA.... una missione che non può scendere a compromessi con nessuno e non è lasciata al libero arbitrio di alcuno....
RispondiEliminahttps://cronicasdepapafrancisco.com/2019/06/22/il-progetto-dellecochiesa-parte-da-lontano/
Dorotea
Sul web, a parte qualche accenno, solo Il Mattino di Napoli ha riportato quasi integralmente il suo discorso, ma senza commenti. Evidentemente hanno deciso di silenziarlo. Quello che è tragico è che ha introdotto "la teologia dell'accoglienza" (sic!) Va bene essere ignoranti e non conoscere il greco, ma non sapere il significato della parola "teologia" per un papa è pazzesco.
RispondiEliminaE, comunque, tornando a noi e lasciando perdere l'ennesimo gesuita in stato confusionale, il discorso di ieri sembra farina del sacco di Spataro. Siamo di fronte ad una verbosità che usa in modo diffuso la suggestione, l'accostamento e l'analogia (elevata a sistema apertis verbis): un linguaggio perfetto per molto chiesume attuale, che vive ormai di frasi ad effetto, di slogans semplicistici che servano a 'decodificare' in modo spiccio la realtà, la storia e i concetti teologici, al fine di autoconvincersi di aver avuto semrpe ragione. L'imbarazzante richiamo alla Chanson de Roland è, appunto, eco buona per il liceale medio, divenuto uomo della strada: è come giudicare l'operato di Pio XII dalla visione del Vicario! trovo davvero tristissime le parole sulla tradizione e quella sulla scolastica decadente; il disprezzo dei manuali, dello studio della teologia classica. E' il tipico modo di pensare sudamericano, che ben conosco: il disprezzo della preparazione seria, della fatica dello studio, ridotti a orpello inutile per la vita, a perdita di tempo, o -peggio- ad armamentario finalizzato a prendere in giro il popolo, sempre buono per definizione, sempre vittima dell'inganno del più intelligente o preparato. Una mentalità paracula, essa stessa piuttosto prendente per i fondelli lo sprovveduto credente, ormai privo di ogni difesa catechetica, distratto dai problemi del vivere quotidiano. Agghiacciante il richiamo alla necessità di 'nuove narrazioni', un passaggio terribile: perchè presuppone il fatto che fin ora ogni insegnamento cristiano altro non sia stato che una storiella e basta, una narrazione appunto, mirante magari alla sottomissione del fedele. No, per duemila anni non si sono raccontate 'storielle': c'è gente che ci ha versato sangue sulle 'narrazioni', supposte tali, che vorrebbero cambiare!
RispondiEliminaPerché stupirsi? È stato eletto per questo. Ma portae inferi non praevalebunt!
RispondiElimina"Dopo il doppio sinodo sulla famiglia ci fu in Vaticano un intermezzo, anche questo con profumo di Germania, o più precisamente di quella città della Svizzera tedesca di nome Sankt Gallen, sede di incontri, prima e dopo il 2000, di quel club di cardinali progressisti – futuri grandi elettori di Bergoglio al papato – che aveva nei tedeschi Karl Lehmann e Kasper e nell’italiano e gesuita Carlo Maria Martini suoi esponenti di spicco.
RispondiEliminaSi trattava di decidere l’argomento del sinodo successivo e sull’agenda di papa Francesco c’era in cima proprio la questione dell’ordinazione di uomini sposati.
Cioè un altro di quei “temi nodali” che il cardinale Martini aveva proposto di affrontare in una serie di sinodi concatenati..." (RS)
L’intervento di Bolsonaro è un macigno gettato nello stagno già agitato del Sinodo, il cui instrumentum laboris, presentato pochi giorni fa, è, senza troppi giri di parole, inaccettabile. Ora, però, emerge un nuovo aspetto a riguardo: di mezzo non c’è solo la proclamazione di eresie e sciocchezze ambientaliste e politicamente corrette varie ma, come spesso accade in casi del genere, il perseguimento di piani ed interessi che con la missione che Cristo ha assegnato alla Chiesa c’entrano ben poco .
RispondiEliminahttps://campariedemaistre.blogspot.com/2019/06/sinodo-il-progetto-mondialista-delle.html
Ecco , vuoi vedere che Bolsonaro ha visto giusto ?
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/americalatina/2019/06/20/amazzonia-bolsonaro-contro-il-sinodo_163bcf86-9e5c-49fc-b0ba-9bc053888973.html
RispondiEliminaQuando si scoprì il vero volto dell'indigenismo ( con approfondimento )
RispondiEliminaDa allora Sting ha rivolto altrove i suoi interessi di ambito ecologico e ora vive nel Chianti. Chi invece nell’Amazzonia ci resta, è il padre Saveriano Renato Trevisan, che non condivide molto le tesi del missionario della Consolata Corrado Dalmonego tra gli Yanomami. Nella sua missione di Redencao nel Parà in Brasile, protegge e valorizza la civiltà e la lingua dei Kayapò, ma non dimentica di convertire e battezzare quegli Indios che vogliono «Assomigliarci un po’» come dice quel loro capo tutto sommato molto più saggio di tanti ecologisti.
Già, il proselitismo c’è ancora, malgrado sia oggi tanto inviso in Vaticano; ma avevano sbagliato tutto Gesù Cristo e i suoi apostoli?
https://campariedemaistre.blogspot.com/2019/06/quando-si-scopri-il-vero-volto.html
https://campariedemaistre.blogspot.com/2019/06/sinodo-il-progetto-mondialista-delle.html
RispondiElimina"...generale Augusto Heleno Ribeiro aveva lanciato l’allarme, dichiarando, sulla base dei rapporti dell’intelligence, che la Chiesa stava tramando contro l’interesse nazionale brasiliano in particolare puntando il dito contro il cardinal Hummes, prelato iperprogressista molto vicino all’ attuale Pontefice, dal quale è stato nominato relatore proprio del Sinodo incriminato. Anche il generale Heleno non ha usato mezzi termini: “Il compito del governo sarà quello di neutralizzare l’impatto di questo incontro e di rafforzare la sovranità del Brasile, per impedire che interessi stranieri finiscano per prevalere in Amazzonia”.
Per chi non lo sapesse, la presenza missionaria della Chiesa in Amazzonia è, qui come altrove, da tempo disgraziatamente inquinata da intrecci con ONG di vario genere, e l’attività di questa alleanza preoccupa le autorità brasiliane, che hanno più che un sospetto che clero progressista ed attivisti siano al lavoro per favorire, sotto il paravento di frescacce varie, interessi economici che avrebbero tutto da guadagnare da uno smembramento del Brasile che sottragga tali aree al controllo dello Stato per lasciare di fatto l’Amazzonia in balia di speculatori stranieri.
Si tratta qui di un fatto probabilmente senza precedenti nella storia più recente della Chiesa: un governo che, abbandonando le formali dichiarazioni ossequenti, entra senza troppi complimenti nel merito di un’assemblea sinodale, i cui contenuti sono quindi, da qui in poi, destinati ad essere oggetto di dibattito politico, e con ogni probabilità di polemica accesa, in Brasile. Ciò che va sottolineato è, però, che qui non si dibatte di questioni di fede e morale, ma di faccende che esulano totalmente dall’ambito di competenze della Chiesa, la quale sta invadendo un campo non suo per sostenere torbidi progetti politico-economici, inducendo il governo di uno Stato sovrano ad alzare gli scudi.
La crisi della Chiesa, portata al deragliamento da coloro che dovrebbero guidarla, è sempre più evidente e drammatica.
Se così è, anche venduto!
RispondiEliminaPropongo a tutti di pregare e fare digiuni e sacrifici perché questo sinodo è il pezzo finale della distruzione modernistica della Chiesa. E soprattutto rappresenta un pericolo grave per la salvezza di milioni di anime. Dopo i sinodi sulla famiglia si aggiunge anche questo e alla distruzione della morale familiare e l'attacco all'Eucarestia e la Confessione adesso si procede all'assalto dell'Ordine e delle stesse fondamenta del pensiero filosofico e teologico. Solo un intervento della Divina Provvidenza ci potrà salvare, non speriamo in prese di posizione da parte di "pavidi pastori". "Bonum est confidere in Domino quam confidere in homine"
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/il-sinodo-dellamazzonia-bypassa-benedetto-xvi
RispondiEliminaCome è noto, Ratzinger-Benedetto XVI sosteneva che le religioni del mito, vale a dire le religioni pagane, erano forme umane di esorcizzazione del pericolo dell’esistenza, tramite la protezione di qualche divinità contro altre divinità. Per quelle religioni il mondo era nelle mani di divinità e pseudo-divinità sotterranee, contraddittorie tra loro, in perenne conflitto, forze oscure e arbitrarie che atterrivano l’uomo che si trovava i balia delle loro tensioni. Per questo l’umanità cercava di ottenere la protezione dell’una sulle altre, tramite riti e sacrifici (anche di esseri umani). Era la religione della paura, dell’oscurità, dell’arcano che intimoriva. L’uomo si sentiva in balie di forze arbitrarie, in un mondo assurdo e conflittuale.
....
"È la Chiesa terzomondista, 'povera per i poveri', che non ama Gesù nei poveri (di spirito), ma equipara a Gesù i poveri (materiali)".
RispondiEliminaSull'Instrumentum Laboris per il Sinodo sull'Amazzonia.
RispondiEliminaNel documento confluiscono due gnosticismi. Il primo è l’idea che la salvezza derivi da una prassi, da un cristianesimo rivisto dall’interno di una situazione storica (di sfruttamento): era la via della teologia della liberazione. Il secondo è rappresentato dal primitivismo ecologistico della vita nel “tutto” della Madre Terra di cui sarebbero depositari i popoli amazzonici oggi sfruttati. Due gnosticismi in uno. Due gnosticismi poco amazzonici, molto di esportazione occidentale, pensati sulle cattedre delle nuova teologia cattolica europea.
- Stefano Fontana (Bussola Quotidiana, 19.06.2019)
https://it.insideover.com/politica/la-grande-spaccatura-tra-la-chiesa-cattolica-e-le-destre.html
RispondiEliminahttps://www.radioromalibera.org/cultura-cattolica/analisi-e-commenti/cosa-pensare-del-sinodo-sullamazonia/
RispondiEliminaSOVVENIRE …l’AVVENIRE?
RispondiEliminaCaro Tosatti, una tentazione che fatico a vincere è la lettura prima della Santa Messa dell’ultima pagina del foglietto “La Domenica“.
Oggi 23 giugno, (ieri per chi legge, n.d.r.) festa del Santissimo Corpo di Gesù, questa ultima pagina, colonna di sinistra, è dedicata al quinto precetto della Chiesa: .
l’autore è Silvano Sirboni, Liturgista (chissà perché non scrive – don – visto che è presbitero e parroco, si vergogna?), il quale ci ricorda che siamo responsabili della “casa comune”. (?che significa casa comune? natura, terra, ambiente? o chiesa cattolica apostolica?).
Più oltre spiega che il precetto della Chiesa ricorda che questa comunione solidale non è solo interiore, ma “in uscita” (??che significa?), per i bisogni materiali della chiesa tutta….
La figurina con disegno, sotto lo scritto, illustra un sacerdote (don Marco Lupo), che è stato testimonial per la raccolta dell’ 8 per mille, mentre abbraccia un bisognoso, con sotto la scritta SOVVENIRE.
Il bisognoso, che a sua volta diventa testimonial del quinto precetto è curiosamente un bianco. Forse temevano che mettendo un volto di altro colore, di un immigrato per esempio (il solo di cui la chiesa di oggi sembra occuparsi e preoccuparsi) il quinto
precetto non sarebbe stato osservato? La chiesa ha veramente così bisogno di offerte durante la messa per finanziare il prossimo Sinodo Amazzonico? Non bastano l’obolo di San Pietro, i ricavati delle ONG e i contributi Unesco?
Quanto a “chiesa in uscita”, la Santa Chiesa è sempre stata in uscita per evangelizzare e fare opere caritatevoli. A me pare che la chiesa di oggi sia in uscita per fuggire, per abbandonare il gregge che le fu affidato. E noi dovremmo sovvenire una chiesa che mantiene l’Avvenire e finanzia il sinodo amazzonico?
RVC