HONG KONG (ChurchMilitant.com) – Il Cardinal Joseph Zen ha criticato di nuovo il Vaticano per il suo silenzio sulle traversie dei cattolici cinesi.
In una recente intervista rilasciata a La Vie, il prelato di Hong Kong ha parlato del movimento locale contro l’ammenda alla legge di estradizione e delle reazioni del Vaticano.
“Dall’inizio della mobilitazione”, ha dichiarato Zen, “la Santa Sede non ha pronunciato una sola parola. Roma non si azzarda più a criticare il governo della Cina, a cui ha svenduto la Chiesa cinese.
Il movimento si è intensificato a Hong Kong a partire dal 31 agosto, giorno in cui la polizia ha effettuato un raid in una metropolitana.
Il Cardinal Zen ha spiegato a La Vie che a Hong Kong sono sei le religioni ufficialmente riconosciute e che il Partito Comunista Cinese (PCC) le manipola per mezzo del Dipartimento di Lavoro del Fronte unito, un’agenzia del PCC che gestisce i rapporti con persone e organizzazioni influenti all’interno e all’esterno della Cina e che ha assorbito nel 2018 l’Amministrazione Statale per gli Affari Religiosi.
Le sei religioni riconosciute sono organizzate all’interno di istituzioni per rendere più facile il loro controllo.
Queste organizzazioni hanno esortato pubblicamente il popolo ad agire con moderazione, fatto che Zen ha definito “una farsa”, dato che le proteste popolari contro i tribunali e la polizia sono già pacifiche.
A proposito della Chiesa cattolica a Hong Kong, Zen ha sottolineato che la diocesi ha manifestato un chiaro sostegno alle richieste del popolo in protesta nella sua ultima dichiarazione emanata per bocca della Commissione per la Pace e per la Giustizia, una commissione composta da 9-18 cattolici che il vescovo della diocesi di Hong Kong ha nominato rappresentanti autorizzati della diocesi stessa.
Zen ha ricordato inoltre che il vescovo ausiliare di Hong Kong Joseph Ha supporta il movimento in modo particolarmente attivo: “Il Vescovo Joseph Ha partecipa alle marce [ed] esorta [il popolo] a pregare per la pace e contro la giustizia e la corruzione”.
Secondo Zen, Ha è sempre stato una voce forte e un buon leader per i cattolici: “Molti sperano che sarà lui il prossimo vescovo, ma ciò non succederà perché è troppo critico”.
Secondo Zen, Ha è sempre stato una voce forte e un buon leader per i cattolici: “Molti sperano che sarà lui il prossimo vescovo, ma ciò non succederà perché è troppo critico”.
Per quanto riguarda la sua partecipazione, Zen ha affermato: “Sono molto vecchio, ma continuo ad esprimermi perché non ci sono abbastanza persone che lo fanno”.
Zen ha spiegato che, anche se il movimento non ha un leader ufficiale, i cattolici sono le persone più mobilitate:
Stavolta non c’è più un leader stabilito e vedo che i cattolici sono più mobilitati. L’associazione degli studenti cattolici, per esempio, è molto attiva. I manifestanti protestanti sono più numerosi, il che è logico: secondo le stime del governo la popolazione di Hong Kong comprende 500.000 protestanti e di 400.000 cattolici.
Bisogna sapere che molte persone a Hong Kong ricevono un’educazione cattolica, dalle elementari al liceo, perché la Chiesa gestisce tradizionalmente questo ramo dell’educazione. La scuola cattolica mantiene qui una certa tradizione conservatrice che viene apprezzata, anche se l’influenza religiosa è ridotta. I protestanti hanno tre università riconosciute. Ed è nelle università che si forgiano le convinzioni e gli ideali. Nel 2014, dopo la “Rivoluzione degli ombrelli”, [1] molti studenti – manipolati dal governo – sono rimasti tranquilli mentre altri sono finiti in prigione. La legge che autorizza l’estradizione – che non è stata revocata – ha risvegliato tutti.
Mentre a Hong Kong la Chiesa cattolica supporta le proteste e molti cattolici si mobilitano [qui], il Vaticano continua a tacere in proposito.
Il 5 ottobre si terrà a Roma un concistoro per i nuovi cardinali e quelli anziani: Zen spera di potervi partecipare.
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[1] Protesta pacifica iniziata il 26 settembre 2014 e durata 79 giorni per ottenere il suffragio universale nell'ex colonia tornata alla Cina nel 1997. Simbolo della protesta furono gli ombrelli gialli alzati dai manifestanti per difendersi dai lacrimogeni della polizia [N.d.T.].
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
Roma ha svenduto i cattolici cinesi, l'Istituto Giovanni Paolo II, la sacralità della vita e del matrimonio cristiano... Ha svenduto la nozione di missione e del battesimo. L'adorazione per l'Eucaristia pare in balia di un'indifferenza non spiegabile solo con artriti e reumatismi vari. E' già sulla buona strada la svendita del sacerdozio cattolico. In pratica si sta svendendo un'identità, con la sua Verità, preferendo meticciarsi con altre proposte dell'ipermarket religioso in cui l'uomo celebra se stesso e "il divino" è una scusa per farlo.
RispondiElimina"Misericordia io voglio e non sacrificio": i cultori della sola Scriptura ("sòla" alla romanesca?) utilizzano l'espressione per far dire a Colui che in ogni messa è "IL sacrificio eucaristico", che l'unica cosa che conta è la misericordia, intesa come "tana liberi tutti".
Oggi, San Gerolamo, voler davvero bene alla Scrittura impone di rammentare che Dio usa misericordia verso i malati per guarirli e non sa che farsene di vani sacrifici rituali con i quali i "praticoni" amano sentirsi a posto (sani) con il grasso degli arieti, mentre non rinunciano a un grammo del loro patologicissimo grufolare nei peccati.
Stare uniti al sacrificio eucaristico, inginocchiati con umiltà di fronte all'umiltà di Dio che per grazia trasforma la natura, traendo dalla miseria e dalla schiavitù al peccato chi ne è imprigionato, per riaprirgli la via perduta della grazia, della vita eterna e del Regno dei Cieli, è una misericordia che chi è invischiato nella terra e nel mondo, pensando che sia questo il senso dell'incarnazione, mostra di aver completamente frainteso.
Nella preghiera sacerdotale (cap. 17 del vangelo di Giovanni) Gesù sacerdote spiega il senso del sacro ufficio con il quale si offre come sacrificio gradito a Dio, unico sacrificio degno di ripristinare ciò che la ribellione alla volontà di Dio ha perduto:
"Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.
Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità.Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.
C'è alterità tra Verità e mondo. Dio non vuole "pratiche" che il mondo veda e gradisca, chiamandole come ci pare, ma fatte per accreditarsi con il mondo. Dio vuole darci la Sua misericordia e ci chiede di stare in quella Sua misericordia, fatta di Verità.
Guai alle svendite.
Grazie. Commoventi e forti le parole di Gesù....
RispondiEliminaMons, Lefebvre, a suo tempo, disse che Roma avea svenduta la fede. La Roma modernista svende tutto il patrimonio cattolico. Come ogni rivoluzionario. Che spende e sperpera lasciando a chi verrò dopo solo debiti. Fecero così pure i rivoluzionari della Repubblica Romana. Pio IX, quando tornò, impiegò anni a pagare i debiti....
RispondiEliminaUn cristiano ha fede nell'unica e incomparabile rivelazione di Dio ricevuta in Cristo.
RispondiEliminaIl Signore Gesù ha marcato -con il prendere carne di Dio in un arco temporale-, l'intera storia dell'umanità, che pure aveva già ricevuto interventi preparatori (un popolo, un'alleanza, una legge) a tale confidenza tra il Creatore e la creatura capace di Dio, come atto unilaterale di Dio mirante a risanare ciò che il peccato originale corruppe.
L'inno cristologico presente nella lettera ai Filippesi celebra il mistero della realtà teantropica di Cristo, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Un padre del deserto una notte vide in sogno il diavolo e notò che era senza ginocchia...
La creatura "capace di Dio", che però non ne riconosca l'umiltà (infatti è davanti all'umiltà di Cristo che noi ci inginocchiamo avendo in noi i suoi stessi sentimenti), perde persino morfologicamente la corporeità che ne interpreta lo spirito.
Gesù Cristo non si spogliò di nessuna parte costitutiva della sua natura divina, e ciò nonostante mi salvò come un guaritore che si china sulle fetide ferite… Era della stirpe di David, ma fu il creatore di Adamo. Portava la carne, ma era anche estraneo al corpo. Fu generato da una madre, ma da una madre vergine; era circoscritto, ma era anche immenso. E lo accolse una mangiatoia, ma una stella fece da guida ai Magi, che arrivarono portandogli dei doni e davanti a lui piegarono le ginocchia. Come un mortale venne alla lotta con il demonio, ma, invincibile com’era, superò il tentatore con un triplice combattimento… Fu vittima, ma anche sommo sacerdote; fu sacrificatore, eppure era Dio. Offrì a Dio il suo sangue, e in tal modo purificò tutto il mondo. Una croce lo tenne sollevato da terra, ma rimase confitto ai chiodi il peccato… Andò dai morti, ma risorse dall’inferno e risuscitò molti che erano morti. Il primo avvenimento è proprio della miseria umana, ma il secondo si addice alla ricchezza dell’essere incorporeo… Quella forma terrena l’assunse su di sé il Figlio immortale, perché egli ti vuol bene» (Carmina arcana, 2: Collana di Testi Patristici, LVIII, Roma 1986, pp. 236-238). Il Padre, l'assoluto trascendente, ha accolto l’atto del Figlio resosi obbediente nell’Incarnazione e -fino al sacrificio- nella Passione e ora lo glorifica, conferendo un nome che è al di sopra di ogni altro nome, il Nome più eccelso, quello di Signore, che è proprio di Dio. La singolarità di Cristo emerge dalla sua funzione di Signore del mondo redento, che Gli è stata riconosciuta per la sua obbedienza perfetta fino a donare umanamente tutto se stesso.
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RispondiEliminaSi tratta di appunti sparsi di riflessioni di catechesi di anni fa o recenti. Inutile citare tutte le fonti. Basta capire la differenza tra Gesù e ogni altro. E' quello che sta venendo meno. Chi non distingue confonde e chi confonde per principio non ha le ginocchia.
Il dramma di un cristianesimo ridotto a umanesimo filantropico, a ideale, a sistema di riferimento per valori da condividere, oscillando tra intimismo, attivismo, intellettualismo e astrattezza, non ha nulla a che vedere con l'esperienza che santifica la vita. La Presenza Reale, adorata, sviluppa una trasformazione della natura creata, per corrotta che sia, ma liberata, redenta e -se la grazia è accolta dalla conversione- abitata dallo Spirito santo, che ci eleva dall'immanente al trascendente, permettendo l'adozione a figli, che non è affatto automatico, ma un diventarlo muovendo da un non esserlo.
Ci aiuti la piena di grazia a fare questa esperienza di grazia perché, in Cristo, nel suo figlio, capiamo la differenza che segna anche lo schiacciare il capo al serpente antico (e non si scandalizzi qualche animalista).
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/7961-non-chiamatelo-sua-santita
RispondiEliminaConcilio Vaticano 2° una storia….di De Mattei libro da leggere e meditare. Passata la rabbia e lo sgomento ho capito tante cose che prima mi erano incomprensibili.E' stato a pensarci bene più o meno un 8 settembre ecclesiastico. Devo riconoscere che hanno ragione quelli che dicono che tra questa Chiesa e quella prima del concilio non c'è continuità e che son proprio realtà diverse. Capisco anche la delusione e lo sconforto di una generazione di prelati abituati fin da bambini a credere in qualcosa di grande ,di santo e di maestoso quando videro che tutto stava mutanndo sotto i loro occhi e non c'era alcun modo per impedirlo.Da quella esperienza ne uscirono prostrati e sconfitti. Nella nuova chiesa per loro non c'era più posto ,erano dei sopravvissuti.Ma non ci sarebbe stato posto neanche per i due Papi che tanto si erano prodigati e tanto avevano indirizzato il concilio.Morirono prima di vedere la quasi sparizione delle chiese francese,olandese,belga,austriaca e tedesca. Se la Chiesa cattolica non avesse fatto il concilio v2 adesso non vivrebbe questa crisi devastante? E' molto difficile rispondere perché il mondo è cambiato e la gente col benessere è diventata incredula e ribelle ma è doveroso dire che a questo popolo tanto miscredente la chiesa ha tolto un punto di riferimento ed un appoggio sicuro nelle difficoltà della vita.
RispondiEliminaSvenduta è un eufemismo. Diciamo che l'ha consegnata ai suoi nemici.
RispondiEliminaMario Rossi
Curioso il fatto che, ormai in molti articoli e commenti, l'assise vaticana degli anni '60 venga definita "v2". Possiamo dire che la sua portata fu nefasta e dirompente esattamente come gli ordigni germanici che portavano quel nome...
RispondiElimina70 anni di regime comunista cinese. Hanno tirato fuori dalla povertà 1 miliardo di persone. Prezzo: 60 milioni di morti, laogai, guerra al cristianesimo, aborti forzati, esecuzioni di massa, zero libertà di pensiero e parola, premi Nobel morti malati in galera, Tienanmen, dumping economico mondiale. Noi occidentali cretini, che abbiamo visto “La cinese” di Jean-Luc Godard, non abbiamo capito niente di questo mostro.
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