Riprendiamo da La Bussola quotidiana il testo che pubblichiamo di seguito: la professione di fede - in tutta chiarezza e fedeltà - del card. Burke e di Mons. Schneider, in modo che il Santo Padre possa inequivocabilmente rifiutare gli evidenti errori dottrinali dell’Instrumentum Laboris» del Sinodo sull’Amazzonia.
Qui indice precedenti.
Qui l'intervista al card. Burke, che terrà la relazione principale alla Giornata della Bussola del 6 ottobre: «Il Signore ci ha detto di andare in tutto il mondo per battezzare le genti, questo è molto chiaro, questo è il nostro compito». «Se un missionario ha solo l'intenzione di apprezzare le culture indigene, non solo non evangelizza ma rischia anche di perdere la fede». «Il documento di lavoro per il Sinodo sull’Amazzonia è assolutamente inaccettabile, dobbiamo fare tutto il possibile per difendere la fede cattolica nella sua integrità». «È anche disonesto presentare un Sinodo come finalizzato all’evangelizzazione dell’Amazzonia, quando poi il vero obiettivo diventa rivoluzionare tutta la Chiesa». «Non sono un nemico del Papa e non c'è alcun complotto americano. Bannon? Non sono coinvolto con gente che lavora per distruggere la Chiesa».
Qui indice precedenti.
Qui l'intervista al card. Burke, che terrà la relazione principale alla Giornata della Bussola del 6 ottobre: «Il Signore ci ha detto di andare in tutto il mondo per battezzare le genti, questo è molto chiaro, questo è il nostro compito». «Se un missionario ha solo l'intenzione di apprezzare le culture indigene, non solo non evangelizza ma rischia anche di perdere la fede». «Il documento di lavoro per il Sinodo sull’Amazzonia è assolutamente inaccettabile, dobbiamo fare tutto il possibile per difendere la fede cattolica nella sua integrità». «È anche disonesto presentare un Sinodo come finalizzato all’evangelizzazione dell’Amazzonia, quando poi il vero obiettivo diventa rivoluzionare tutta la Chiesa». «Non sono un nemico del Papa e non c'è alcun complotto americano. Bannon? Non sono coinvolto con gente che lavora per distruggere la Chiesa».
«La fedeltà al Papa ci impone chiarezza sulla fede»
«Noi, come fratelli del Collegio episcopale, parliamo con rispetto e amore, in modo che il Santo Padre possa inequivocabilmente rifiutare gli evidenti errori dottrinali dell’Instrumentum Laboris» del Sinodo sull’Amazzonia. « La Parola di Dio ci insegna, attraverso gli Apostoli, ad essere certi, fermi e senza compromessi riguardo alle verità universali e immutabili della nostra Fede». Il cardinale Burke e monsignor Schneider scrivono un chiarimento su cosa significhi essere fedeli al Sommo Pontefice.
Nessuna persona onesta può più negare la confusione dottrinale - quasi generale - che ai nostri giorni regna nella vita della Chiesa. Ciò è dovuto in particolare alle ambiguità riguardanti l’indissolubilità del matrimonio, relativizzata attraverso la pratica dell’ammissione alla Santa Comunione di persone che convivono in unioni irregolari; a causa della crescente approvazione degli atti omosessuali, che sono intrinsecamente contrari alla natura e alla volontà rivelata di Dio; a causa di errori riguardanti l’unicità di Nostro Signore Gesù Cristo e la sua opera redentrice, relativizzata attraverso affermazioni erronee sulla diversità delle religioni e in particolar modo a causa del riconoscimento di diverse forme di paganesimo e delle loro pratiche rituali tramite l’Instrumentum Laboris per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica.
Alla luce di questa realtà, la nostra coscienza non ci permette di rimanere in silenzio. Noi, come fratelli del Collegio episcopale, parliamo con rispetto e amore, in modo che il Santo Padre possa inequivocabilmente rifiutare gli evidenti errori dottrinali dell’Instrumentum Laboris per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica e ricusare l’abolizione pratica del celibato sacerdotale nella Chiesa latina attraverso l’approvazione dell’ordinazione dei cosiddetti “viri probati”.
Con il nostro intervento noi, pastori del gregge, esprimiamo il nostro grande amore per le anime, per la persona di papa Francesco stesso e per il dono divino dell’Ufficio Petrino. Se non lo facessimo, commetteremmo un grande peccato di omissione e di egoismo. Se rimanessimo in silenzio, avremmo una vita più tranquilla e forse riceveremmo persino onori e riconoscimenti. Tuttavia, se tacessimo, violeremmo la nostra coscienza. In questo contesto pensiamo alle note parole del futuro Santo Cardinale John Henry Newman (che sarà canonizzato il 13 ottobre 2019): “Brinderò, se volete, al papa; tuttavia, prima alla coscienza, poi al papa” (Lettera al Duca di Norfolk in occasione della recente rimostranza del Sig. Gladstone). Pensiamo anche a queste parole memorabili e sincere di Melchior Cano, uno dei vescovi più colti al Concilio di Trento: “Pietro non ha bisogno della nostra adulazione. Coloro che difendono ciecamente e indiscriminatamente ogni decisione del Sommo Pontefice sono quelli che più minano l’autorità della Santa Sede: distruggono, invece di rafforzare le sue fondamenta”.
In tempi recenti, si è creata un’atmosfera di quasi totale infallibilità delle dichiarazioni del Romano Pontefice, vale a dire di ogni parola del Papa, di ogni suo pronunciamento e dei documenti meramente pastorali della Santa Sede. In pratica, non si osserva più quella regola tradizionale che distingue i diversi livelli delle dichiarazioni del Papa e dei suoi uffici con le loro note teologiche e con il corrispondente obbligo di aderenza da parte dei fedeli.
Nonostante il dialogo e i dibattiti teologici siano stati incoraggiati e promossi nella vita della Chiesa negli ultimi decenni dopo il Concilio Vaticano II, ai nostri giorni non sembra esserci più alcuna possibilità di un sincero dibattito intellettuale e teologico o la possibilità di esprimere dei dubbi su affermazioni e pratiche che offuscano e danneggiano gravemente l’integrità del Deposito della Fede e della Tradizione Apostolica. Tale situazione porta al disprezzo della ragione e, quindi, della verità.
Coloro che criticano le nostre espressioni di preoccupazione usano sostanzialmente solo argomenti sentimentali o di potere. Apparentemente non vogliono impegnarsi in una seria discussione teologica sull’argomento. A questo proposito, sembra che spesso la ragione sia semplicemente ignorata e il ragionamento soppresso.
Un’espressione sincera e rispettosa di preoccupazione riguardo a questioni di grande importanza teologica e pastorale per la vita della Chiesa di oggi, indirizzata anche al Sommo Pontefice, viene immediatamente schiacciata e proiettata sotto una luce negativa con rimproveri diffamatori di “seminare dubbi”, di essere “contro il papa” o addirittura di essere “scismatici”.
La Parola di Dio ci insegna, attraverso gli Apostoli, ad essere certi, fermi e senza compromessi riguardo alle verità universali e immutabili della nostra Fede e a mantenere e proteggere la Fede di fronte agli errori, come ebbe a scrivere San Pietro, il primo Papa: “State in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore degli empi” (2 Pt. 3,17). Ed anche san Paolo lasciò scritto: “Affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo” (Ef 4, 14-15).
Bisogna tenere presente il fatto che l’apostolo Paolo, ad Antiochia, rimproverò pubblicamente il primo papa su una questione meno grave rispetto agli errori che ai nostri giorni si diffondono nella vita della Chiesa. San Paolo ammonì pubblicamente il primo Papa a causa del suo comportamento ipocrita e del conseguente pericolo di mettere in discussione la verità secondo cui le prescrizioni della legge mosaica non sono più vincolanti per i cristiani. Come reagirebbe oggi l’apostolo Paolo se leggesse la frase del documento di Abu Dhabi [vedi] che afferma che Dio vuole nella sua saggezza ugualmente la diversità di sessi, nazioni e religioni (tra le quali ve ne sono talune che praticano l’idolatria e bestemmiano Gesù Cristo)!? Tale affermazione produce, in effetti, una relativizzazione dell’unicità di Gesù Cristo e della sua opera redentrice! Cosa direbbero San Paolo, Sant’Atanasio e le altre grandi figure del cristianesimo se leggessero una frase del genere e gli errori contenuti nell’Instrumentum laboris per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica? È impossibile pensare che rimarrebbero in silenzio o si lascerebbero intimidire da chi li rimproverasse e accusasse di parlare “contro il Papa”.
Quando papa Onorio I nel VII secolo ebbe un atteggiamento ambiguo e pericoloso riguardo alla diffusione dell’eresia del monotelismo, che negava la volontà umana di Cristo, San Sofronio, patriarca di Gerusalemme, mandò un vescovo della Palestina a Roma, istruendolo di parlare, pregare e non tacere fino a quando il Papa non avesse condannato l'eresia. Se San Sofronio vivesse oggi, sarebbe certamente accusato di parlare “contro il Papa”.
L’affermazione sulla diversità delle religioni del documento di Abu Dhabi e in particolare gli errori nell’Instrumentum Laboris per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica, contribuiscono al tradimento dell’incomparabile unicità della Persona di Gesù Cristo e dell’integrità della fede cattolica. E questo accade davanti agli occhi di tutta la Chiesa e del mondo. Una situazione simile si ebbe nel IV secolo, quando complice il silenzio di quasi tutto l’episcopato, la consustanzialità del Figlio di Dio fu tradita a favore di ambigue affermazioni dottrinali del semi-arianesimo, un tradimento a cui anche Papa Liberio partecipò per un breve tempo. Sant’Atanasio non si stancò mai di denunciare pubblicamente tale ambiguità. Papa Liberio lo scomunicò nell’anno 357 “pro bono pacis”, vale a dire “per il bene della pace”, per vivere in pace con l’imperatore Costanzo e con i vescovi semi-ariani d’Oriente. Sant’Ilario di Poitiers riferì questo fatto e rimproverò Papa Liberio per il suo atteggiamento ambiguo. È significativo che papa Liberio, a differenza di tutti i suoi predecessori, fu il primo papa il cui nome non venne incluso nel Martirologio Romano.
La nostra dichiarazione pubblica corrisponde alle seguenti parole del nostro Santo Padre Papa Francesco: «Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica: “Questo non si può dire; penserà di me così o così...”. Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresia. Dopo l’ultimo Concistoro (febbraio 2014), nel quale si è parlato della famiglia, un Cardinale mi ha scritto dicendo: peccato che alcuni Cardinali non hanno avuto il coraggio di dire alcune cose per rispetto del Papa, ritenendo forse che il Papa pensasse qualcosa di diverso. Questo non va bene, questo non è sinodalità, perché bisogna dire tutto quello che nel Signore si sente di dover dire: senza rispetto umano, senza pavidità» (Saluto ai Padri sinodali durante la Prima Congregazione Generale della Terza Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, 6 ottobre 2014).
Alla presenza di Dio che ci giudicherà affermiamo: siamo veri amici di Papa Francesco. Abbiamo una stima soprannaturale della sua persona e del supremo ufficio pastorale del Successore di Pietro. Preghiamo molto per Papa Francesco e incoraggiamo i fedeli a fare lo stesso. Con la grazia di Dio, siamo pronti a dare la nostra vita per la verità della fede cattolica sul primato di San Pietro e dei suoi successori, qualora i persecutori della Chiesa ci chiedessero di negare questa verità. Guardiamo ai grandi esempi di fedeltà alla verità cattolica del primato petrino, come San Giovanni Fisher, vescovo e cardinale della Chiesa, e San Tommaso Moro, un laico, e molti altri santi e confessori, e invochiamo la loro intercessione.
Più fedeli laici, sacerdoti e vescovi si atterranno all’integrità del Deposito della Fede e lo difenderanno, più, di fatto, sosterranno il Papa nel suo ministero Petrino. Perché il Papa è il primo nella Chiesa a cui si applica questa ammonizione della Sacra Scrittura: “Prendi come modello le sane parole che hai udito da me, con la fede e la carità che sono in Cristo Gesù. Custodisci il buon deposito con l’aiuto dello Spirito Santo che abita in noi” (2 Tim. 1, 13-14).
24 settembre 2019
Festa della Madonna della Mercede
Raymond Leo Cardinale Burke
Vescovo Athanasius Schneider
Il Papa Liberio non fu eretico.
RispondiEliminahttps://www.radiospada.org/2019/09/il-culto-di-san-liberio-papa/comment-page-1/?unapproved=42876&moderation-hash=d0bc8954523417e6bb19a917ff5e6541#comment-42876
..... la consustanzialità del Figlio di Dio fu tradita a favore di ambigue affermazioni dottrinali del semi-arianesimo, un tradimento a cui anche Papa Liberio partecipò per un breve tempo. ...
RispondiElimina"LA TENTAZIONE DI SATANA: UN CRISTIANESIMO SOCIALE"
RispondiElimina-Desideriamo essere salvati, ma non dai nostri peccati-
Molte anime temono che Nostro Signore voglia fare precisamente ciò che è implicito nel Suo nome "Gesù", ossia "Colui che ci salva dai nostri peccati". Desideriamo essere salvati dalla povertà, dalla guerra, dall'ignoranza, dalle malattie, dall'incertezza economica: salvezze, queste, che non investono le nostre passioni e concupiscenze individuali.
Ecco una delle ragioni della grande popolarità del cristianesimo "sociale", ecco perché molti affermano che il Cristianesimo non dovrebbe fare altro che contribuire al ripulimento dei bassifondi o allo sviluppo delle relazioni internazionali. Questa specie di religione è, in verità, assai comoda, perché lascia tranquilla la coscienza individuale.
La prima tentazione di Satana sulla Montagna fu di cercare d'indurre Gesù Nostro Signore a rinunciare alla redenzione e salvezza delle anime per dedicarsi alla salvazione sociale trasformando le pietre in pani, in base al falso assunto che agli stomachi affamati e non già ai cuori corrotti si doveva l'umana infelicità.
Alcuni uomini, perché avvertono un maggior bisogno di religione, sono disposti ad associarsi ad una setta cristiana sempre che questa si dedichi alla "elevazione sociale" o alla eliminazione del dolore, senza investire la necessità individuale di espiare i peccati.
A tavola, generalmente, gli uomini non si oppongono a parlare di religione, purché la religione non abbia niente a che vedere con la redenzione dal peccato e dalla colpa. Così molte anime impaurite rimangono tremanti sulla soglia della Beatitudine e non osano entrare "per paura che avendo Lui non abbiano null'altro che Lui".
(Beato Fulton J. Sheen, da "La Pace dell'Anima")
https://www.reazioneidentitaria.org/2019/07/01/ecco-cosa-fa-papa-ratzinger-boccia-le-riforme-di-bergoglio/
RispondiEliminaUNA SFIDA ALLE LANCETTE DELL’OROLOGIO ( da Alessandro Pronzato: ” Ho voglia di pregare”)
RispondiEliminaUna delle lezioni fondamentali nella mia vita l’ho ricevuta dal cardinale Lercaro, circa vent’anni fa. Parlava ai preti della mia diocesi sulla necessità della meditazione come antidoto all’attivismo, alla dispersione dei nostri giorni.
Al termine, si è alzato un pretino giovane:
“ tutte belle cose in teoria. Eminenza. Ma, in pratica, Lei ha torto marcio. Le sottopongo il mio caso. Ma alzo tutte le mattine alle sei e mezzo. Alle sette sono in chiesa per la Messa e le confessioni. Poi la scuola. Subito dopo pranzo, i ragazzini dell’oratorio. Quindi la visita ai malati, le pratiche dell’Archivio parrocchiale, le persone da ascoltare. Alla sera sto coi giovani fino oltre la mezzanotte. Di grazia se ci sta dentro il breviario. Non so proprio come metterci anche la mezz’ora di meditazione che Lei sostiene con tanto calore.
“ Hai ragione, figliolo. Hai perfettamente ragione. Con tanti impegni che ti strangolano, non puoi assolutamente fare mezz’ora di meditazione. Te lo garantisco io. Nel tuo caso non puoi fare mezz’ora . Ne occorre almeno un’ora e mezzo…
http://www.cattolicaautaut.it/sfida-alle-lancette-dellorologio-alessandro-pronzato-voglia-pregare/
https://www.ppbxvi.org/Conferenza.jpg
RispondiEliminaSinceramente da quando il card. Burke non andò avanti con la correzione formale io non mi fermo più a leggere o sentire ciò che dicono lui, Müller, Schneider, ecc.
RispondiEliminaPossono essere argomenti molto edificanti, ma sempre arriva la breve domanda: E poi? Aspettiamo? Loro, che potendo fare qualcosa non lo fanno...
In pratica di più incisivo cosa potrebbero fare?
RispondiEliminaNell'intervista (consultabile dal link) card. Burke ricorda che non è compito della Chiesa Cattolica occuparsi di politiche migratorie degli Stati secolari, di redistribuzione del reddito mediante il Fisco, di attività pertinenti il "Welfare", di ambientalismo, di economia o lavoro.... Tutte cose sulle quali c'è libertà di opinione anche per i cristiani, come per tutti, questo è naturale.... Ma compito della Chiesa è l'annuncio di Cristo unico Salvatore e dei principi morali personali - non collettivi! - definiti dal Suo insegnamento e da quello degli Apostoli.... Eretico, dal punto di vista dei cristiani, è chi definisce "tradizionalista e conservatore" questo approccio....
RispondiElimina"...Nonostante il dialogo e i dibattiti teologici siano stati incoraggiati e promossi nella vita della Chiesa negli ultimi decenni dopo il Concilio Vaticano II..."
RispondiEliminaTroppo. Chiunque prima di emettere deve aver immesso, così anche con le parole. Se le loro eminenze non emettono le parole di NSGC, che saranno immesse nelle zucche delle pecore, le poverine non potranno che belare la loro ruminazione dell'erbetta, cioè un bolo da pascolo. Bio. Che di questi tempi è di gran moda ma, il piano è diverso.
Sostanzialmente questa è una correzione formale. Penso che non potrà restare senza conseguenze....
RispondiElimina2 su un totale di 5'173 vescovi.
RispondiEliminaIn particolare mancano all'appello i cosiddetti conservatori:
il cardinale Brandmüller
il cardinale Müller
il cardinale Sarah
i vescovi polacchi
e così via...
Piuttosto mi colpiscono tre elementi. Lo dico dal cuore: noto diverse reazioni (tutte peraltro sacrosante ma slegate) al famigerato sinodo che si preannuncia così rovinoso. Certo non si elidono a vicenda perché vanno nella stessa direzione e esprimono le stesse verità; ma quanto non sarebbe stato più efficace fare sinergia in un'unica grande manifestazione con i propri stendardi ma con i pastori in testa a raccogliere un gregge coeso non solo spiritualmente ma anche materialmente?
RispondiEliminaVi elenco, per ricordarle, le diverse iniziative cui mi riferisco.
1) Ricorderete che, a reti unificate da diversi siti nazionali e internazionali, abbiamo annunciato una preghiera pubblica per la Chiesa per le 14.30 del 5 ottobre 2019 in largo Giovanni XXIII
2) Abbiamo appreso da Corrispondenza Romana che qualche giorno prima (i dettagli saranno presto resi noti) scenderà in campo “Acies Ordinata”, una coalizione internazionale di “sentinelle in piedi” della resistenza cattolica.
3) Il 4 ottobre - Tavola Rotonda promossa da Voice of the Family sul tema Our Church – reformed or deformed? Si svolgerà presso l’Hotel Massimo d’Azeglio, in via Cavour, dalle 15.00 alle 18.00:
4) Il 5 ottobre - Convegno promosso dall’Istituto Plinio Plinio Corrêa de Oliveira sul tema: Amazzonia, la posta in gioco. Si svolgerà all’Hotel Quirinale, in via Nazionale e durerà tutta la giornata dalle 9.30 alle 18.00.
5) Il 6 ottobre, apprendiamo in questa occasione dalla pubblicazione di ieri cui abbiamo fatto diligentemente da ripetitori al pari delle altre, della giornata de La Bussola con connessi interventi del cardinal Burke e del vescovo Schneider, i quali peraltro non hanno mancato di chiarire la loro posizione e di riaffermare ke verità deformate in diverse altre occasioni.
A proposito di piani diversi:
RispondiElimina'...Salgo; e non salgo, no, per discendere,
per udir crosci di mani, simili
a ghiaia che frangano,
io, io, che sentii la valanga;
ma per restare là dov’è ottimo
restar, sul puro limpido culmine,
o uomini; in alto,
pur umile: è il monte ch’è alto;
...
( La piccozza, G.Pascoli)
I prelati citati da Anonomo 9:03 non hanno taciuto. Ma vale la stessa considerazione che ho fatto sopra.
RispondiEliminaNoi siamo da anni sulla breccia e in prima linea come truppa agguerrita, pronti a dar voce, perché serve a un bene più alto, anche a chi ci ignora (solo alcuni per la verità)
Poi ci dono diversi "generali" ognuno col suo stendardo.
Colpito il capo il gregge è disperso.
Manca un leader che faccia da catalizzatore
MIc,
RispondiEliminamanca un Monsignor Lefebvre. Con anche i suoi errori, perché nessuno è perfetto.
Manca chi abbia il coraggio di rischiare tutto.
Capisco che, visto quel che è successo a Pell, nessuno se la senta si rischiare il proprio passato, presente ed avvenire sotto accuse infamanti (che non tarderebbero certo), però...
Ed è anche strano osservare come un Monsignore pre Concilio, trovò il coraggio di ribellarsi all papà, mentre tutti questi post conciliari sono più sottomessi che un frate ai tempi dell’Inquisizione.
Ma non era questa la Chiesa nuova, misericordiosa, del vietato vietare, ecc. ecc. ?
Ennesima dimostrazione che i veri “ regimi” sono quelli che si spacciano per libertari, e massimamente quelli marxisti.
Ovvio che per leader intendo una guida che sia anche un pastore...
RispondiEliminaIl card. Burke e mons. Schneider, di fatto, sono sempre stati gli apri-pista e sono sempre disponibili a portare la loro pastorale itinerante a chiunque di noi lo chieda.
E speriamo siano loro a farsi promotori, anche con gli altri, delle future iniziative, che diventino corali. L'autorità ce l'hanno, l'autorevolezza se la sono guadagnata sul campo...
Grazie per aver riassunto in elenco l'agenda delle prossime manifestazioni , desidererei per me che le tre riflessioni del 4.5.6. fossero riportate su you tube in modo tale da fruirne nei giorni successivi . Per quanto riguarda la supplica del 5 Ottobre mi piacerebbe sapere se c'e' oltre al Rosario una scaletta di canti o preghiere da recitare insieme , in tal caso mi piacerebbe che fosse pubblicata la "scaletta" in modo sa ripassarle e/o impararle e farmi trovare preparata . Per la Consacrazione all'Immacolata in S.Pietro ricordo di aver stampato il testo da Voi riportato in piu' copie ed e' stata cosa buona perche' quando il Sacerdote ha cominciato a recitare la formula di Consacrazione molti non avevano il testo ed ho potuto dare loro le copie che avevo portato in piu' .
RispondiEliminaGrazie Anonimo 9:11
RispondiEliminaNon la ricordavo quella poesia.
Ho letto e ho pianto, perché non sa quanto è mia...
ma è tutto offerto, non solo sofferto.
A me personalmente sono piaciute queste parole del Cardinal Sarah:
RispondiEliminaNon è vero che proibire o sospettare la forma straordinaria può essere ispirato solo dal demonio che desidera il nostro soffocamento e la nostra morte spirituale?
http://www.lanuovabq.it/it/manipolare-il-sinodo-sullamazzonia-sarebbe-un-insulto-a-dio
Sono spesso i vescovi che proibiscono o ostacolano il VO. Sarebbe bello che qualcuno di questi vescovi riflettesse sulle parole del Card. Sarah.
Si parla spesso della inadeguatezza delle posizioni dei cosiddetti conservatori.
Io penso che la Fraternità di San Pio X abbia ragione su quasi tutto. Però la maggior parte dei cattolici realisticamente difficilmente seguirà Don Pagliarani, anche perché molti non sanno nemmeno chi sia. Quindi la difesa della Santa Messa VO del Cardinal Sarah è della massima importanza. Io gliene sono profondamente grato.
Consiglio ai critici dei Cardinali Sarah e Burke di leggere l'intervista a Don Daniele Sorco che racconta il percorso che lo ha portato a diventare un Sacerdote della Fraternità. è una bellissima intervista. si può scaricare il pdf al link che riporto.
https://fsspx.it/it/publications/magazines/la-tradizione-cattolica-n%C2%B0110-2019-n%C2%B02-47663
Il 5 ottobre 2019, a partire dalle ore 18, si terrà presso la Sala Conferenze di Santo Spirito in Sassia, organizzato dai membri del Comitato internazionale ‘Uniti con Gesù Eucaristia per le mani santissime di Maria’, che si battono per una rinascita della devozione eucaristica, una conferenza dal titolo “‘Ogni ginocchio si pieghi’. La maestà e l’amore infinito della Santa Comunione”.
RispondiEliminaLa conferenza presenterà una raccolta di circa 11 mila firme, raccolte attraverso una petizione internazionale, per chiedere:
– che i fedeli possano ancora trovare gli inginocchiatoi nelle varie chiese, così da potere pregare in ginocchio, se lo desiderano, per adorare nostro Signore Gesù Cristo presente nei tabernacoli sotto le specie eucaristiche;
– che sia garantita la possibilità di fare la comunione sulla lingua e in ginocchio che, purtroppo, in diverse diocesi del mondo viene osteggiata;
– che sia vietata la distribuzione della Santissima eucaristia ai laici.
Questa conferenza prevede i saluti del Cardinal BURKE e del vescovo SCHNEIDER, la benedizione all’iniziativa del Cardinal RANJITH, gli interventi di riflessione del teologo polacco TADEUSZ GUZ, del giornalista italiano MARCO TOSATTI, del dott. JULIO LOREDO (della TFP Italia), del dott. ETTORE GOTTI TEDESCHI, ex Presidente IOR, e le conferenze vere e proprie a cura di monsignor NICOLA BUX sui motivi del “no” alla Comunione in mano e sull’importanza degli inginocchiatoi nelle chiese, di don FEDERICO BORTOLI sui motivi del no alladistribuzione della Comunione per i laici, dal saggista e ricercatore tedesco MICHAEL HESEMANN, sui “Miracoli eucaristici oggi”.
https://www.marcotosatti.com/2019/09/25/ogni-ginocchio-si-pieghi-convegno-a-roma-il-5-ottobre-per-leucarestia/
Si aggiunge il card. Sarah
RispondiEliminahttps://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/09/card-sarah-manipolare-il-sinodo.html
... permettetemi di fare una qualche domanda al Card. Burke e a Mons. Schneider.
RispondiEliminaInsomma: se Francesco tira dritto, esattamente come ha fatto sino ad ora, voi che fate?
Amoris Laetitia ormai è storia, Abu Dhabi pure. Se anche al Sinodo Amazzonico si va avanti su questa strada, pensate di continuare con le letterine in cui di dite “veri amici” di chi sta disintegrando il Cattolicesimo Romano?
Sì, capisco il senso di quella frase. Capisco che vogliate intendere di essere uniti “mente e cuore”, per citare il Catechismo di San Pio X, a chi si trova sulla Cattedra di Pietro. Capisco, certo. Ma così non va.
Non va, oltre che per la lunga serie di amnesie involontarie della vostra lettera (ci si dimentica in un baleno di Concilio, post-Concilio e di tutto il resto che in essa non è citato, compresi diversi atti dello stesso Francesco che replicano quelli dei predecessori), anche perché – come si notava col Guelfo Rosa – non si capisce la vostra strategia.
In questo Schneider è stato più chiaro: sostanzialmente ci sarebbe da aspettare che passi la bufera, ammonendo ora qui ora là, dimenticandosi però puntualmente la causa di tutto questo.
Vedete: sono scettico. La letterina va bene una volta, due o massimo tre. Poi non è più credibile: Schiva l’uomo eretico dopo la prima o la seconda correzione, dice San Paolo nella Lettera a Tito.
No, no: non sto parlando di scisma. Lo scisma l’han fatto i modernisti quasi 60 anni fa. Sto dicendo che l’obbedienza è una virtù nella misura in cui è ordinata al bene, altrimenti è falsa obbedienza.
Facciamo un esempio: dite Messa a Roma (sorvoliamo pure sul rito, facendo un artificio dialettico) e nella chiesa avete 100 fedeli che fanno la comunione. Dunque: 10 sono divorziati risposati che vanno all’altare in base ad Amoris Laetitia, 10 credono che lo sciamanesimo amazzonico non sia poi così male (hanno letto l’Instrumentum Laboris), 40 sono felicissimi dell’incontro di Abu Dhabi e gli altri 40 recitano il nuovo Padre Nostro e pensano genericamente che il bergoglismo sia il Cattolicesimo.
Voi non lo sapete, loro non lo sanno. Ma voi date loro la comunione e quelli la prendono. Chi crede in cosa? Chi è in comunione con cosa? Che unità c’è? Non è tutto un grande inganno, in cui ciascuno crede e fa ciò che vuole?
Altro esempio: la confessione. Normalmente si presume che in coscienza un cattolico che “ha fatto i sacramenti” e che li frequenta sia ordinariamente a posto. Oggi come fate a verificarlo? Se vi capiterà di confessare chi rigetta Fede e Morale, dogmi e dottrina familiare, che farete? Presumerete, ordinariamente, l’impresumibile?
Con che autorità comanderete ai vostri sottoposti, ciò che – in un’obbedienza ormai deviata – i vostri superiori comanderanno in senso inverso?
Sant’Atanasio si è fatto sanzionare? Fatevi sanzionare anche voi.
Capite che a lungo non regge il gioco. E qui va avanti da un pezzo, con un’acceleratina finale da circa 6 anni.
Diteci una strategia, perché vi informo: ANCHE al Sinodo questi tireranno dritto.
E non c’è letterina che tenga.
Cordialmente,
Assolutamente d'accordo, spiega il mio precedente post.
EliminaGrazie.
https://www.lifesitenews.com/news/cdl-burke-bishop-schneider-silence-about-errors-under-pope-francis-would-be-great-sin
RispondiEliminaavevo scritto quei commenti dopo aver letto su RS sinodo/controsinodo/antisinodo - se vi sembrano esagerati potete pure omettere i miei commenti... ma quello che sta avvenendo in Germania e quello che sta per avvenire a Roma col sinodo sull'amazzonia, non so cos'altro dovrei scrivere? grazie mic. senza pernsare che ormai con tutte le chiese sinodali cosa potrà avvenire del Papato di Pietro (quello vero).
RispondiEliminaCaro Bernardo non ho pubblicato i tuoi commenti ( e non solo i tuoi) non per i contenuti ma per lo stile. Si possono dire le stesse cose senza urlarle (scrivendo tutto in naiuscolo) o da novello Savonarola. Anche perché certi messaggi troppo contundenti, alla fine, non passano nel senso che viene meglio recepito ciò che è espresso con ragionevolezza.
RispondiEliminaUn caro saluto.
San Paolo scriveva """" DOVETE GRIDARLO DAI TETTI"""""" dunque anche S.Paolo era un novello Savonarola???? grazie Mic... grazie di cuore - sono contento che almeno l'abbia letti. l'avevo scritti perchè ho avvertito quanta sofferenza c'e nel cuore di quel giornalista una volta se non sbaglio vaticanista.
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