Nella nostra traduzione da LifeSiteNews (17 ottobre), la dichiarazione competa del Cardinal Walter Brandmüller preceduta dall'introduzione di Maike Hickson.
Il cardinale, rispetto alle precedenti dichiarazioni [qui - qui] alza il tiro chiamando in causa Papa Francesco. In conclusione egli si pone la "domanda sconvolgente" : "se i protagonisti di questo Sinodo non abbiano piuttosto l'intenzione di sostituire in modo occulto la religione come risposta dell'uomo alla chiamata del suo Creatore con una panteistica religione naturale dell'uomo - ossia, con una variante del Modernismo degli inizi del XX secolo. È difficile non pensare ai testi escatologici del Nuovo Testamento! Spetta ora ai vescovi convocati al Sinodo per l'Amazzonia - e in ultimo a Papa Francesco stesso - decidere se una rottura del genere con la tradizione costitutiva della Chiesa avverrà nonostante le sue inevitabili, terribili conseguenze". L'ultima riga è all'apparenza enigmatica: "Le osservazioni di Papa Francesco sul destino atteso dello Instrumentum Laboris - possono risvegliare la speranza?". Cosa dirà Bergoglio sul "destino del Sinodo"? Qui l'indice di tutti i precedenti pubblicati.
Introduzione
In una recente dichiarazione sul Sinodo Panamazzonico dei Vescovi che è in corso a Roma, il Cardinal Walter Brandmüller – stimato storico della Chiesa e uno dei due cardinali rimanenti tra quelli che hanno formulato i dubia – mette in guardia contro la sostituzione della fede cattolica con “una religione naturale panteistica dell’uomo”.
Il cardinale tedesco esplicita che il documento di lavoro del Sinodo dell’Amazzonia (Instrumentum Laboris) eclissa sostanzialmente tutti i documenti magisteriali della Chiesa emanati dopo il Concilio Vaticano II, basandosi invece quasi esclusivamente su citazioni di una conferenza episcopale regionale, la Conferenza Episcopale Latinoamericana tenutasi ad Aparecida, in Brasile, nel 2007. A tal proposito, egli mette in guardia contro una “breccia spettacolare nella tradizione dogmaticamente vincolante”.
Definendo la natura dalla fede cattolica come una religione basata sulla rivelazione di Dio all’uomo, Brandmüller sottolinea che “viene da porsi lo sconvolgente quesito, se i protagonisti di questo sinodo non abbiano piuttosto l’intenzione di sostituire in modo occulto la religione intesa come risposta dell’uomo alla chiamata del suo Creatore con una religione panteistica dell’uomo, in particolare con una nuova variante del modernismo che si è formata all’inizio del XX secolo”. Il prelato tedesco fa anche riferimento alle ammonizioni contenute nella Sacra Scrittura a proposito degli ultimi tempi, dicendo: “È difficile non pensare ai testi escatologici del Nuovo Testamento!”.
Brandmüller insiste sul fatto che è Gesù Cristo Che “porta la Rivelazione finale”, come si può leggere nella Sacra Scrittura e nella Sacra Tradizione tramandata dalla “comunità dei discepoli scelti da Gesù Cristo, da cui è sorta la Chiesa”.
“Tutto ciò è avvenuto una volta per tutte ed è universalmente valido, nello spazio e nel tempo”. Sotto questa luce, l’idea di una “Chiesa amazzone” non è cattolica.
Il cardinale tedesco aggiunge: “Ma per quanto riguarda il nostro problema concreto, rappresentato dal ‘Sinodo dell’Amazzonia’, ciò significa che i fatti summenzionati escludono un concetto di religione che abbia limiti geografici o cronologici. Ma ciò significa anche che una Chiesa amazzonica è teologicamente impensabile. La rivelazione del Vangelo e la trasmissione della grazia di Cristo a tutti i popoli di tutti i tempi sono state affidate solo ed esclusivamente alla Chiesa cattolica, una, santa e apostolica (e pertanto romana), e solo ad essa sono state promesse la luce e la forza dello Spirito di Dio per poter compiere questa missione”.
Il prelato tedesco conclude la sua dichiarazione con un’esortazione rivolta ai padri sinodali e allo stesso Papa Francesco: “Spetta ora ai vescovi riuniti nel Sinodo dell’Amazzonia – e, in ultimo, a Papa Francesco – decidere se una rottura così drammatica con la tradizione costitutiva della Chiesa avverrà, nonostante le sue inevitabili e terribili conseguenze”.
Segue la dichiarazione completa del Cardinal Brandmüller:Qui non è in gioco l’Amazzonia, ma tutto quanto
del Cardinal Walter Brandmüller
Sarebbe un errore fatale pensare che i promotori dell’attuale Sinodo dei Vescovi si preoccupino davvero solo per il benessere delle tribù indigene della foresta amazzonica. Al contrario, è ovviamente sicuro che essi sono strumentalizzati per portare avanti un programma che ha a che fare con la Chiesa Universale e che affonda le sue radici in gran parte nell’inizio del XIX secolo.
Va detto in modo puro e semplice che qui è in gioco né più né meno che la fede cattolica, la fede giudeo-cristiana[1]. In primo luogo c’è da porsi la domanda fondamentale e decisiva: “Ma allora, cos’è la religione?”
Pochi contestano il fatto che la “religione” sia un elemento essenziale dell’esistenza umana. Tuttavia, non è per niente chiaro – o in genere non è noto – cosa ciò significhi. Esistono varie risposte piuttosto contraddittorie a questa domanda. In sostanza, la questione verte sul dilemma se la religione sia il risultato di tentativi dell’uomo di preservare e gestire la propria esistenza – ossia, se sia un prodotto culturale, umano – o se debba essere intesa in un altro modo.
Secondo la prima ipotesi, la religione nasce dalla riflessione sull’esperienza di profondità esistenziali all’interno della persona, ossia sulla sua finalità. Ma in questo caso la religione non sarebbe altro che un incontro dell’uomo con se stesso. Questo concetto è la conseguenza del culto della ragione promosso dall’Illuminismo. Appare qui – e ci viene in mente Rousseau – l’ideale del “buon selvaggio” in contrapposizione col pensatore autonomo e illuminato europeo.
Intendere la religione come un incontro dell’uomo con se stesso produce notevoli conseguenze dovute al fatto che lo sviluppo della persona durante la sua vita reca necessariamente con sé cambiamenti, se non contraddizioni, in tali esperienze “religiose”. Ecco quindi che entra in gioco il concetto di evoluzione, il quale implica il fatto che nella misura in cui l’umanità “evolve”, “evolve” anche l’(auto)coscienza religiosa. Di conseguenza, diventa possibile sostituire intuizioni più antiche con nuove intuizioni più “alte”. In questo modo si fa un passo indietro – che paradossalmente è considerato progresso – rispetto alle conquiste della cultura europea, come nel caso dell’Amazzonia.
La storia della religione giudeo-cristiana si staglia in modo nettamente contrastante contro questo concetto di religione come autorealizzazione dell’uomo.
Quando gli ebrei e i cristiani parlano di religione – con le sue varie espressioni dottrinali, morali e cultuali – si riferiscono al modo e all’atteggiamento con cui l’uomo risponde a una realtà extra- o sovra-mondana che si avvicina a lui dall’esterno. In poche parole, la questione verte sulla risposta dell’uomo all’auto-comunicazione e all’auto-rivelazione del Creatore alla Sua creatura, l’uomo. È un evento che rappresenta un autentico dialogo tra Dio e l’uomo.
Dio parla in vari modi e l’uomo risponde. È un dialogo. Il concetto di religione proprio del modernismo – al contrario – consiste in un monologo: l’uomo rimane solo con se stesso.
Questo evento dialogico è cominciato con la chiamata dell’uomo da parte di Dio, come dimostra la storia del popolo d’Israele.
Dio si è rivolto al Suo popolo eletto nel corso di una storia ricca di eventi che, ad ogni passo, ha portato a un livello più alto. L’Epistola agli Ebrei esordisce con le parole: “Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio”. Il Vangelo di San Giovanni definisce questo Figlio il Verbo Incarnato del Dio Eterno. Allo stesso tempo Egli è e porta la Rivelazione finale, che si trova in forma scritta nei libri della Bibbia e nella tradizione orale autentica della comunità dei discepoli scelti da Gesù Cristo, da cui è sorta la Chiesa. Tutto ciò è avvenuto una volta per tutte ed è universalmente valido, nello spazio e nel tempo.
Ma per quanto riguarda il nostro problema concreto, rappresentato dal ‘Sinodo dell’Amazzonia’, ciò significa che i fatti summenzionati escludono un concetto di religione che abbia limiti geografici o cronologici. Ma ciò significa anche che una Chiesa amazzonica è teologicamente impensabile. La rivelazione del Vangelo e la trasmissione della grazia di Cristo a tutti i popoli di tutti i tempi sono state affidate solo ed esclusivamente alla Chiesa cattolica, una, santa e apostolica (e pertanto romana), e solo ad essa sono state promesse la luce e la forza dello Spirito di Dio per poter compiere questa missione.
La Chiesa è all’altezza di questa missione – con l’ausilio dello Spirito Santo – quando compie il proprio ministero magisteriale e pastorale nella storia.
Una volta chiarito ciò sin dall’inizio, è necessario ora fare un’allarmante osservazione. Se si escludono appena cinque citazioni piuttosto marginali, l’Instrumentum Laboris del Sinodo non contiene il benché minimo riferimento ai concili e al magistero papale. Colpisce in modo particolare l’assenza totale del Vaticano II (con l’eccezione di due citazioni, anche in questo caso piuttosto marginali). Il fatto che documenti così importanti e tematicamente rilevanti come il Documento sull’Attività Missionaria della Chiesa, Ad Gentes – oltre alle Costituzioni Maggiori sulla Liturgia, sulla Rivelazione e sulla Chiesa – non siano citate in alcun punto, è semplicemente incomprensibile.
Lo stesso dicasi a proposito del magistero post-conciliare e delle encicliche importanti.
Il fatto che la tradizione dottrinale della Chiesa venga ignorata e che al suo posto venga citato quasi esclusivamente il Sinodo Latinoamericano di Aparecida del 2007 può essere inteso solo come una rottura spettacolare con la storia precedente. Inoltre, quella che è quasi un’assolutizzazione dell’assemblea di Aparecida fa sorgere anche la questione della comprensione reale, in America Latina, della Communio ecclesiale a livello universale.
Infine, si consideri per inciso un’evidente contraddizione, presente all’interno dell’Instrumentum Laboris, col Decreto sull’Attività Missionaria della Chiesa, Ad Gentes, il quale sancisce (n. 12) che la Chiesa non ha alcuna intenzione (nullo modo!) di intromettersi negli affari politici (in particolare nella politica delle terre di missione) e che pertanto non rivendica alcuna autorità mondana. Questa è una dichiarazione chiara di un documento conciliare che è tuttavia diametralmente opposta a estesi paragrafi dell’Instrumentum Laboris.
In breve, gli autori dell’Instrumentum Laboris ignorano il Concilio Vaticano II e – come si è detto – tutti i documenti del magistero post-conciliare che lo interpretano. Ma ciò implica – come abbiamo anche già rilevato – una rottura con la tradizione dogmaticamente vincolante, e in realtà anche col carattere universale della Chiesa. Il fatto che una siffatta rottura sia realizzata, per così dire, in modo “sotterraneo”, vale a dire in modo occulto e segreto, è ancor più inquietante.
Tuttavia, il metodo qui utilizzato segue il modello dell’Amoris Laetitia, nella cui ormai ampiamente dibattuta nota 351 si trova il tentativo di cancellare la dottrina della Chiesa. [indice articoli su AL]
Rivedendo quanto è stato detto sinora, sarà rimasto ormai ben chiaro che le dispute sul Sinodo dell’Amazzonia hanno a che fare solo in modo assai superficiale con la peraltro esigua popolazione amazzonica.
Piuttosto, viene da porsi lo sconvolgente quesito, se i protagonisti di questo sinodo non abbiano piuttosto l’intenzione di sostituire in modo occulto la religione intesa come risposta dell’uomo alla chiamata del suo Creatore con una religione panteistica dell’uomo, in particolare con una nuova variante del modernismo degli inizi del XX secolo. È difficile non pensare ai testi escatologici del Nuovo Testamento!
Spetta ora ai vescovi riuniti nel Sinodo dell’Amazzonia – e, in ultimo, a Papa Francesco – decidere se una rottura così drammatica con la tradizione costitutiva della Chiesa avverrà, nonostante le sue inevitabili e terribili conseguenze.
Le osservazioni di Papa Francesco su quanto ci si aspetta [sul destino atteso] dall’Instrumentum Laboris possono forse far risvegliare la speranza?
[Traduzione per Chiesa e post-concilio di Antonio Marcantonio]______________________________
Nota di Chiesa e post-concilio
1. Trovo improprio parlare di religione giudeo-cristiana. È un neologismo sospetto pensando anche al discorso delle "Alleanze parallele" ribadito da Ratzinger [vedi mio piccolo saggio qui]. Il fatto è che l'insidia viene insinuata grazie all'ambiguità perennemente presente nei documenti conciliari e post:. Infatti, se per "giudeo-" si intende il necessario prologo storico e teologico del popolo d'Israele senza il quale non sarebbe stata possibile (o meglio: lo sarebbe stata, ma il piano di Dio era quello) la venuta di Cristo in un contesto storico e religioso preciso, il prefisso è corretto; ma inutile, perché comunque Cristo è il compimento e il superamento di quel prologo che invece gli ebrei mantengono ancora come unica realtà valida e che esclude il Cristo stesso. Quindi il termine è un ossimoro non storico ma sì teologico, e dato che è quest'ultimo che alla fine salva e rende giustizia, da scartare. E poi si parla di religione; ma la nostra non è una religione, è Fede (adesione totale appartenenza) nel Sinore nostro Gesù Cristo. Quindi è di Fede cristiana che stiamo parlando. (M.G.)
Un post di Andrea Sandri:
RispondiElimina"Intanto Monsignor Rino Fisichella dice che "è favorevole a un rito amazzaonico". Cita il SP: come c'è una forma straordinaria latina, ci può essere una forma straordinaria amazzonica."
Veramente stanno dando i numeri! Ma ci sono o ci fanno?
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/10/18/sinodo-senza-censure-i-nomi-dei-componenti-dei-circoli-linguistici-e-l’intervento-“fuori-le-mura”-di-un-cardinale/
Elimina"Si avanza la proposta di intraprendere la via di un proprio ‘Rito amazzonico’ che permetta di sviluppare sotto l’aspetto spirituale, teologico, liturgico e disciplinare la ricchezza singolare della Chiesa cattolica in Amazzonia”.
“Pedimos um rito amazônico com patrimônio teológico, disciplinar e espiritual que expresse ao mesmo tempo a universalidade e catolicidade da Igreja, na Amazônia”.
“Tenemos también el reto de promover y vivir una liturgia inculturada, como experiencia viva de la fe con signos y símbolos propios”.
“Inculturación de la liturgia: conformar comisiones encargadas de preparar un rito amazónico”.
Ci sono. Non è senza effetto calpestare il Cristianesimo in lungo e in largo. Non dimentichiamo Nietzsche, che comunque giganteggia rispetto a costoro.
RispondiEliminaP. Roger-Thomas Calmel
RispondiElimina(1914-1975)
"La falsa Chiesa che si presenta fra noi a partire dal curioso concilio Vaticano II, si allontana sensibilmente, anno dopo anno, dalla Chiesa fondata da Gesù Cristo. La falsa Chiesa post-conciliare si contrappone [separazione/opposizione] sempre più alla santa Chiesa che da venti secoli salva le anime (e in sovrappiù illumina e sostiene la società). La pseudo-Chiesa in costruzione si contrappone sempre più alla Chiesa vera, alla sola Chiesa di Cristo, con le più strane innovazioni, sia nella costituzione gerarchica sia nell’insegnamento e nei costumi"
"... l’onore sacerdotale, mi chiedono di non aver l’impudenza di trafficare la Messa cattolica, ricevuta nel giorno della mia ordinazione. Poiché si tratta di essere leale, e soprattutto in una materia di una gravità divina, non c’è autorità al mondo, fosse pure un’autorità pontificale, che possa fermarmi. D’altronde, la prima prova di fedeltà e d’amore che il sacerdote deve dare a Dio e agli uomini è quella di custodire intatto il deposito infinitamente prezioso che gli fu affidato quando il Vescovo gl’impose le mani. È anzitutto su questa prova di fedeltà e d’amore che io sarò giudicato dal Giudice supremo. Confido che la Vergine Maria, Madre del Sommo sacerdote, mi ottenga la grazia di rimanere fedele fino alla morte alla Messa cattolica, vera e senza equivoco. Tuus sum ego, salvum me fac (sono tutto vostro, salvatemi)”
In uno dei tanti settimanali diocesani del Bel Paese l'edizione di domenica 20 ottobre riporta a caratteri cubitali "Giornata Missionaria"; Nell'interno è la solita solfa "a casa loro (in Africa) per incontrare e conoscere, prima che per aiutare" (si noti la totale assenza di qualsiasi accenno al compito primario dei missionari, cioè evangelizzare, fare proseliti, guadagnare anime a Cristo Gesù.Un altro articolo, a tutta pagina anch'esso molto significativo, riporta "occorre decidersi e non aver paura di altri orizzonti (magari anche stregoneschi, sciamanici, demoniaci) decidersi di camminare insieme (il famoso tormentone del popolo in cammino) ... creare collaborazioni e scambi, nella stima delle culture di ciascuno"; anche qui, nessun accenno al dovere di portare la bimillenaria cultura cristiana, cattolica, ai seguaci di false religioni, agli adoratori di idoli, di dei pagani (come Pachamama e il dio Inti). Il tutto secondo la linea magistralmente espressa al sinodo dell'Amazzonia: salvaguardare le tradizioni e la cultura indigene, rivalutarle e imparare da loro; hanno tanbto a cuore le tradizioni, ma non qiuella cattolica, quella la odiano a morte. Come è stato giustamente rilevato " Il tradizionalismo è valido quando si tratta di adorare Pachammama o intronizzare gli idoli con l’organo maschile eretto e sproporzionato come simboli di culto, il tradizionalismo è lecito quando si deve adottare la nudità e la brutalità dei costumi, il tradizionalismo è accettato quando viene usato come arma per distruggere un’altra tradizione, quella cattolica" (http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3207_Fratres_in_Unum_Tradizionalismo_solo_per_indigeni.html )
RispondiEliminaDunque dovremmo barattare la Tradizione Apostolica, che viene da Cristo Signore, con quella amazzonica e i suoi demonì?
RispondiEliminahttp://www.lafedequotidiana.it/scandalo-sul-sinodo-lamazzonia-soldi-ente-pro-aborto-gender/
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/506570951/posts/10156428447280952/
RispondiEliminaFilmato di un'altra "celebrazione" sacrilega alla Traspontina
È la fine. Gesù, salvaci!
RispondiEliminaI giorni del Messia
RispondiEliminaLa Chiesa non può vivere che il mistero stesso di Gesù, del suo sposo. Non si diverte il Signore a manifestarci la sua grandezza e la sua gloria coi fatti miracolosi del millenarismo di cui ci parlano alcuni. Si tratta invece di una relativa tranquillità, di una possibilità per la Chiesa di esprimere se stessa, di anticipare in certo modo nella sua vita il regno futuro, di un certo potere di modificare anche questo mondo presente secondo la Parola di Dio.
Così si giustifica il dovere del cristiano di operare quaggiù sulla terra, perché se non fosse vera questa interpretazione ne verrebbe soltanto che non vi sarebbe altra possibilità per il cri¬stiano che quella della fuga dal mondo, che quella di entrare nel deserto. La Chiesa rimarrebbe presente quaggiù soltanto in un modo miracoloso, perché non farebbe in nessun modo parte di questo mondo. Invece no: la Chiesa ha una sua dimora quaggiù, il potere di questo mondo si dovrà piegare a servire in qualche modo la Chiesa, la cultura ugualmente si dovrà piegare a trasmettere il suo messaggio. Non totalmente si piegheranno a questo servizio: ci sarà sempre il pericolo che il servizio del potere e della cultura debba costare qualcosa alla Chiesa: umiliazioni, incomprensioni, difficoltà, stanchezza, come costò a Gesù vivere gli anni della sua vita pubblica insieme agli uomini. Ma se costò umiliazioni, incomprensioni a Gesù il vivere con gli uomini, tuttavia questa incomprensione, queste umiliazioni non impedirono a Lui di manifestarsi, di predicare, di operare miracoli, di manifestarsi come il vero maestro d'Israele nell'insegnamento semplice, ma infinitamente profondo che Egli ci dette.
Così la Chiesa può conoscere umiliazioni, incomprensioni, lotte e tuttavia vive, e tuttavia si manifesta, e la sua vita è già la presenza del regno di Cristo, come dice l'Apocalisse.
Sono questi i giorni del Messia - come diceva l'antica dottrina rabbinica - i giorni del Signore che precedono il secolo avvenire, il secolo futuro.
La morte e la risurrezione finale
Quando il demonio sarà nuovamente liberato, che cosa aspetterà la Chiesa? L'agonia del Gethsemani, l'abbandono della croce, la morte. Ma proprio l'abbandono della croce e la morte saranno la condizione della glorificazione della Chiesa, saranno l'atto che immediatamente aprirà a tutta l'umanità il regno di Dio, l'atto che aprirà l'ade, l'inferno, e ricondurrà i morti alla presenza del trono. Si compirà allora la seconda risurrezione e tutta l'umanità si farà davanti al trono di Dio per essere giudicata. Anzi, per essere glorificata, perché il giudizio, per coloro che saranno scritti nel libro della vita, non sarà che una partecipazione a una gloria che non conosce più pericolo né minaccia, che non conosce più il pericolo di essere perduta, di essere menomata dall'odio e dalla vergogna.
La vita della Chiesa è la vita di Gesù
Può sembrare che quello che ho detto sia molto semplice, molto facile, ma è grande: la vita della Chiesa è la vita stessa di Gesù; la Chiesa non vive che la sua vita, non vive che quello che Cristo ha vissuto.
La vita di Gesù si inizia nella tentazione del deserto e termina con la morte di croce: la vita della Chiesa si inizia con le persecuzioni di Roma e termina con la lotta furibonda di tutta quanta la creazione che è a servizio del maligno per opprimerla e soffocarla. Nella prima persecuzione la Chiesa vive nel deserto; al termine invece, conoscerà anche lei l'agonia dal Gethsemani, l'abbandono e la croce. Ma sarà proprio l'atto della sua morte che la farà risorgere; sembrerà essa morire e invece, nella sua morte, si compirà l'atto di una glorificazione finale e definitiva, nella gloria del Cristo; perché essa non è che il suo medesimo Corpo.
Divo Barsotti, Meditazioni sull’Apocalisse, pag. 2449 - 251
"Sed licet nos aut angelus de cælo evangelizet vobis præterquam quod evangelizavimus vobis, anathema sit!" (Gal 1,8).
RispondiEliminaBrandmüller: “una Chiesa Amazzonica è teologicamente impensabile. La Chiesa è Una, Santa, Cattolica, Apostolica (e quindi Romana)”
RispondiEliminaavete letto quella notizia dei finanziamenti di varie lobby al sinodo?
RispondiEliminahttp://www.lafedequotidiana.it/scandalo-sul-sinodo-lamazzonia-soldi-ente-pro-aborto-gender/
se fosse verificata, il sinodo si potrebbe annullare ?
Phil Lawer (Catholic Culture):
RispondiElimina“Questa non è carità: trattenere il dono più grande che possiamo fare al popolo amazzonico. Non è veramente cristiano mostrare più attenzione per l’ambiente materiale della regione che per il benessere spirituale dei suoi abitanti. La Chiesa al meglio di lei si prende sempre cura di coloro che sono nel bisogno, ma lo fa con la loro salvezza eterna al centro dell’attenzione. «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!». [Atti 3:6]”
Bellissima analisi di don Barsotti, la Chiesa è nel Sepolcro. Dopo questo sinodo pagano dovrà affermarsi contro di esso decisamente e duramente e magari sarà massacrata ancora ma almeno senza ipocrisia ed inganno come ora. Dovrà essere dichiarato l'anticristo per ciò che è, san Paolo e san Giovanni lo definiscono. Gesù dice "da ingannare anche gli eletti" e gli Apostoli spaventati chiedono "ma allora chi si salvera?", "nulla è impossibile a Dio" Egli risponde ma Dio ci chiede i pochi pani ed i pochi pesci che abbiamo, dare tutto per Lui.
RispondiEliminaFa bene il cardinale ad affrontare il tema considerando il post concilio, per spuntare armi ai novatori, evidenziando con ciò quanto ormai lampante, Magistero pre-concilio cattolico, Magistero post-concilio protestante ma cristiano, sufficientemente cattolico fino al 2013,magistero pagano dal 2013 ora sfacciatamente con l'ambizione di sostituirsi in modo pubblico col sinodo al cristianesimo. Questo è l'iniquo che si sta elevando nel cielo al posto di Dio e che sarà atterrato dal fiato della Bocca di Gesù: il Vangelo. Scrive il cardinale " solo ad essa (Chiesa cattolica) sono state promesse la luce e la forza dello Spirito Santo di Dio per questa missione (di evangelizzare)" "..quando compie il proprio ministero magisteriale e pastorale nella storia" ed esclude "un concetto di religione con limiti geografici e cronologici". Dunque a questa chiesa del sinodo non è concesso lo Spirito Santo in quanto insegna l'errore totale, ergo non est Chiesa.
RispondiEliminaMa accettate anche commenti filo papali? Non mi sembra. Beppe Manni
RispondiEliminaNon filtriamo i commenti col criterio del pro o contro. Ma a seconda del contributo, eventualmente anche critico, che possono dare alle nostre condivisioni e ai nostri approfondimenti.
RispondiEliminaCon alla base il presupposto che siano orientati a riconoscere e affermare la verità oggettiva. Altrimenti di falsità inganni e sofismi è piena la cronaca quotidiana.
Mi segnalano:
RispondiElimina"A santo Domingo Giovanni Paolo II propose la “nuova evangelizzazione” che – diceva - “non consiste in un ‘nuovo vangelo’, che deriverebbe sempre da noi stessi, dalla nostra cultura, dalla nostra analisi delle necessità dell’uomo. Perché questo non sarebbe “vangelo”, ma pura invenzione umana e non vi sarebbe in esso salvezza".
Stefano Fontana
C'è da dire però che Giovanni Paolo II e la "preghiera comune" di Assisi già sono stati una breccia non da poco... ma ora è stato superato ogni limite!
Io dal profondo del cuore e con la forza del mio Battesimo, esclamo: "Bergoglio! Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo e del Signore nostro Gesù Cristo, NON TI È LECITO!"
Per un'altra via... Come i Magi.
RispondiEliminaBuon ascolto.
https://www.dropbox.com/s/us0koci7ogc93y8/191019-Omelie-S.PietrodAlcantara.m4a?dl=0
Dio trarrà del bene da questa tristissima epoca, che fa strage di innocenti. Gesù in primis.
A lui fu offerto aceto (Salmo 69) mentre diceva di aver sete, sulla croce.
Saluti fervorosi.
per intercessione di San Pietro di Alcantara.
A.M.G.D.
Invito tutti a non sottovalutare l'influenza dei rituali satanico-pagani che si stanno svolgendo in Vaticano. Non ci sono solo le cerimonie pubbliche (come quelle documentate nei giardini, nella chiesa e in strada) ... Non sono 'pagliacciate', semplici carnevalate o espressioni culturali.
RispondiEliminaIl sinodo è posto sotto l'influenza dei demoni. Sono cerimonie di venerazione dei demoni, di evocazione e di presa di possesso di determinati luoghi, di creazione di un legame immondo di soggezione e di consegna delle persone al dominio degli spiriti dannati.
L'obiettivo è infettare la liturgia e il popolo cattolico, non solo a livello consapevole, morale e dottrinale, ma spiritualmente.
Attraverso le 'fessure', i vuoti, la mancanza di difese e i sacrilegi già presenti, vogliono veicolare un influsso satanico, la comunione con i demoni.
I sacerdoti disponibili devono interrompere questi rituali e contrastarli. Chi si trova a Roma interrompa i riti. Vadano persona a bloccare il rituale. Meglio se riescono a interrompere il sinodo.
Probabilmente alla fine del sinodo o prima gli organizzatori cercheranno di distribuire qualche oggetto alla gente o alle parrocchie, o faranno in modo che ci sia un passaggio tramite contatto o stabiliranno qualche frase all'apparenza strana o innocua (ma elemento ripetuto spesso nei riti pagani svolti prima, come ad esempio il mantra 'tutto è connesso') da dire durante la messa o faranno una benedizione anomala. Non bisogna prendere o toccare gli oggetti (nemmeno quelli che sembrano innocui: es. bottiglietta di acqua santa del sinodo??) e non bisogna partecipare.
I sacerdoti si rifiutino di ripetere le frasi 'amazzoniche' nella messa. So di alcuni sacerdoti che celebrano in rito antico e sono praticamente 'costretti' a citare le frasi di Bergoglio (come: 'Maria pensava di essere stata ingannata' o elogi all'immigrazione) come prova di fedeltà al Papa. La stessa cosa può ripetersi con gli elementi per veicolare gli influssi pagani.
So che sembra allarmismo e complottismo ma il pericolo è concreto. I sacerdoti facciano quello che serve per impedire l'abominio.
....siamo davanti ad una vittoria di Pirro, al canto del cigno. Bergoglio è la Teologia della Liberazione che ha raggiunto il potere, nel momento in cui, però, non ha più dietro un popolo.
RispondiEliminaGENT. Mic, io penso che sia GIUNTA L'ORA
RispondiEliminache un gruppo di persone - sia clero che laici - di grande fede, coraggio indomito nella testimonianza a Gesù Cristo e buona volontà (proprio quelli citati dagli Angeli la Notte di Natale) in questa terribile prova, in cui non vogliamo soccombere ai "principati e potestà" delle tenebre, dovrebbe riunirsi a Roma (chi può recarsi senza disagio) e fare un sit-in in piazza San Pietro con STRISCIONI recanti a caratter cubitali questo MONITO SEVERISSIMO che tu hai eppena enunciato ! ve la sentite, tra voi che spesso stabilite contatti per riunioni di preghiera pubbliche, almeno con questo messaggio verbale CHIARO E TONDO, di emulare i martiri cristiani ? io se fossi vicina a Roma, verrei di corsa !
Della serie: armiamoci e partite! 😂
Eliminal' @anonimo 18.37 del 19 ott. si può risparmiare la sterile ironia se pensa che tante migliaia di cattolici italiani possono essere anziani, disabili, malati, non auto-muniti (strano ma vero: esistono tantissime persone che non possiedono auto propria, mentre lui che ridacchia di sicuro ce l'avrà) o avere seri impedimenti al fare viaggi di centinaia di km, ma per questo possono sempre unirsi spiritualmente in preghiera ad eventuali riunioni pubbliche importanti, com'è stata quella del 5 ottobre a Roma. O no ?
Elimina
RispondiEliminaNon c'è bisogno fare sit-in, continuiamo con l'azione di critica ben fondata
sui blog. Caso mai, una manifestazione più corposa di un sit-in, se necessario.
IMportante sarebbe invece contrastare frontalmente la probabile diffusione dei riti
catto-amazzonici nelle chiese.
Da tutti i commenti capisco che l'homo conta poco. Conta solo Dio. E allora affidiamoci totalmente a Lui.
RispondiEliminaChissà se celebrerà anche Halloween. Paganesimo infernale per paganesimo infernale...
RispondiEliminaUna nota biografica che non interesserà a nessuno, però in questo frangente ha un perché.
RispondiEliminaDa ragazzo ricevetti un'educazione cattolica che rigettai nell'adolescenza, forse perché non compresa, non autentica, o perché ribelle io. Fino ai 22 anni, anno della conversione, mi interessavo a esoterismo, sciamanesimo, Jung, antroposofia, teosofia, astrologia esoterica.
Per me la conversione significò riconoscere Cristo nella Sua opera di salvezza e redenzione, e ovvio un abbandono delle suggestioni e pratiche magiche del passato.
Beh oggi con la nuova piega neopagana della falsa chiesa, è come si dicesse che Cristo é irrilevante, e andavano bene invece gli esoterismi che rigettai 30 anni fa. Viverselo così sulla propria pelle e nella propria coscienza, credete, é davvero allucinante....
Il problema di "contrastare frontalmente la probabile diffusione dei riti catto-amazzonici" nelle chiese è diventato urgentissimo, perchè è evidente che il regime satanico non perderà tempo a diramare ordini in tal senso alle parrocchie. La CONTAMINAZIONE della Messa cattolica - sia nel rito NO sia in quello tridentino ! - è già iniziata, se avete letto l'avvertimento gravissimo postato dall'anonimo di ieri (forse un sacerdote?) al quale prego Mic di dare opportuno rilievo e diffusione. E' necessario moltiplicare gli strumenti difensivi, sia personali che comunitari.
RispondiEliminaIl potere non aspetterà per condizionare subdolamente le menti inermi dei poveri parrocchiani della domenica, non dovremo certo attendere di vedere un segnale "ufficiale" pubblicato, di cambiamento deleterio della celebrazioone, perchè esso è già in atto ! leggete con attenzione ciò che stanno facendo....proprio in attuazione delle novità sinodali: c'è da far drizzare i capelli e non più dilazionare una resistenza ATTIVA (che temo precederà una vera fuga dalle chiese).
@anonimo 20 ottobre 2019 08:12
RispondiEliminauna certa fuga dalle chiese c'è già stata. Ce ne sarà una ulteriore
Grazie degli appelli. Li sto riprendendo e sembrano la risposta alla lettura di oggi che ieri, durante la Santa Messa vespertina, mi ha molto interpellata e su cui ho pregato intensamente.
RispondiEliminaMa ho bisogno di confrontarmi con un sacerdote.
RispondiElimina"Della serie armiamoci e partite"
Chi (come il sottoscritto autore dell'invito a contrapporsi
frontalmente ai riti pagani) frequenta solo le Messe della FSSPX
il problema di trovarsi
davanti gli idoli dentro la chiesa non ce l'ha di certo.
E quindi non corre il rischio di cadere anche in peccato
mortale se, in modo ingenuo o sprovveduto, partecipa in
qualche modo al rito cattolico commisto a quello pagano.
Il problema ce l'hanno i frequentatori (più o meno nolenti)
del Novus Ordo.
In questo senso si può dire "armiamoci e partite", anzi,
"armatevi e partite", voi assidui
della Messa montiniana, armatevi di un buon ombrello, anche se
non piove, e con quello
spazzate via gli idoli che troverete dentro la chiesa di turno.
Ci potrebbero però essere denunce.
Quindi, è meglio stare a casa a recitare il Rosario piuttosto
che presenziare a simile scempio. Il Signore approverà di sicuro.
Per Josh, stavo già scrivendo nell'appello che quanto alla fuga occorre un'alternativa. Chi 'fugge' dalla Chiesa contaminata, cosa trova? L'unica alternativa valida è il Rito Romano Antico. Bisognerebbe incentivare i Centri già esistenti e crearne di nuovi. Il problema è che i nostri sacerdoti sono imbavagliati. Ad esempio il nostro Centro in divenire non esiste più. Sacerdoti in ascolto, se ci siete battete un colpo. Intanto possiamo confrontarci privatamente.
RispondiEliminaIntendevo un dato di fatto. I novus ordo sono parecchio vuoti dalle mie parti. Parecchi passano al Summorum pontificum. Chi va al Summorum da tempo, capita che non tollera più una Messa corretta ma ancora una cum, e va alla Fsspx. Da lì talvolta sfociano ai sedevacantisti tout court. Resta che una Messa anche rispettosa di liturgia e verità di sempre, se in comunione con papa nostro crea più di un mal di pancia e caso di coscienza, visto quel che crede, insegna e celebra "papa nostro"
RispondiEliminaIl Cardinale Walter Brandmuller, che umanamente stimo molto, è anche lui segnato dal CVII. L'altro giorno, in una intervista dove si parlava del futuro in ambito politico economico, Nino Galloni diceva che bisognava puntare ai giovani di trenta anni che saranno quelli a cui spetterà il compito di uscire definitivamente dalla palude. Ora noi sappiamo che al Signore Gesù Cristo la contaminazione fa un baffo, se Lui chiama anche quelli indemoniati possono diventare santi. Noi abbiamo da un lato moltissime possibilità di sbagliare nel giudicare; dall'altro lato abbiamo anche noi la necessità di passare il testimone in mani salde. Quindi preghiamo il Signore ché salvi le nuove e nuovissime generazioni, e le vecchie che, malgrado si voglia farle fuori il prima possibile, son ancora in grado di convertirsi e di trasmettere la Sua Parola.
RispondiElimina"...cercate qualcuno che dica una Messa in latino e dopo che l’avete trovato, non muovetevi da lì" (da un articolo di S. De Mari su La Verità del 14 ottobre).
RispondiEliminaAlcuni punti dell'appello sono realisticamente inattuabili....
RispondiEliminaCondivido appieno il monito di anonimo 19-10-2019 11.54; ritengo necessari inoltre i suggerimenti dati alle 14.48: la potenza divina non ha paragoni, ma un' azione visibile è necessaria x rincuorare noi, x far conoscere ai confusi l' alternativa, e x mostrare ai sovvertitori che esistiamo e non ci impauriscono (xché Qualcuno ha già vinto x noi).
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