In questo travagliato momento storico che ci vede tutti segnati da dure prove il nostro solo aiuto è nel Signore!
Buona e santa Pasqua
Surrexit Dominus vere. Alleluia
Surrexit Dominus de sepulcro. Alleluia
Qui pro nobis pependit in ligno. Alleluia
Et apparuit Simoni. Alleluia
Gavisi sunt discipuli. Alleluia
Gaude et laetare Virgo Maria. Alleluia
Quia quem meruisti portare. Alleluia
Haec dies, quam fecit Dominus. Alleluia
Exultemus et laetemur in ea. Alleluia
Surrexit Dominus de sepulcro. Alleluia
Qui pro nobis pependit in ligno. Alleluia
Et apparuit Simoni. Alleluia
Gavisi sunt discipuli. Alleluia
Gaude et laetare Virgo Maria. Alleluia
Quia quem meruisti portare. Alleluia
Haec dies, quam fecit Dominus. Alleluia
Exultemus et laetemur in ea. Alleluia
In quel tempo… oltre ai registratori non esistevano orologi radiocontrollati, sincronizzati con un riferimento di tempo standard come un orologio atomico.
RispondiEliminaNon potendosi regolare sul DCF77 di Francoforte o il radiosegnale RAI, le donne intenzionate a recarsi al sepolcro si affidano alla natura.
Il transito dal buio alla luce è graduale: il crepuscolo è distinto in tre fasi, il cui inizio anticipa l’alba di circa un’ora e mezza. A Gerusalemme ad inizio aprile il sole sorge alle 5.30, ora solare. Il crepuscolo pertanto inizia attorno alle 4.00.
I Romani dividevano la notte in quattro parti (veglie o vigilie) corrispondenti ai turni di guardia delle sentinelle (sera, mezzanotte, canto del gallo e mattino).
Il gallo iniziare a cantare prima dei primi chiarori del crepuscolo. Ad inizio aprile, a Gerusalemme, succede attorno alle 3.00. Per i Romani il gallicinium identificava il primo canto del gallo, mentre il canticinium, circa un’ora dopo, era il termine del canto del gallo (Mc 14,72). La Chiesa vi prega il matutinum della liturgia delle ore, fino al diluculum, il tempo più luminoso che precede del sorgere del sole.
Quando le donne si recano al sepolcro le guardie di servizio sono quelle dell’ultimo turno della notte, le tre ore dal primo canto del gallo al sorgere del sole, quindi -nel contesto- il turno dalle 2.30 alle 5.30. La scena dev'essere avvenuta non appena ci fu sufficiente luce per potersi muovere agevolmente (se non c’erano nuvole poteva aiutare anche la luna piena del tempo di pasqua): un orario attorno alle 4.00 è attestato dai vangeli che dicono che era molto presto ed era ancora buio, nel senso descritto.
Il problema di chi possa aiutarle a spostare la pietra che ostruisce il sepolcro si risolve da sé.
Perché cercate un vivente tra i morti? Gesù è già risorto.
A rimuovere la pesante pietra, onde permettere la constatazione del fatto, non è lui.
I vangeli non forniscono elementi per stabilire l’orario della resurrezione.
Gesù risorto potrebbe essere rimasto in preghiera nel sepolcro. Oppure esserne uscito per stare altrove (viene subito in mente una visita per un saluto alla Madre).
La pietra fuori del sepolcro era un problema per chi doveva entrare, non per lui nel suo corpo glorificato con i segni dei chiodi, ma libero di attraversare le porte chiuse.
Sono passate quaranta ore da quando si fece buio su tutta la terra, dopo la crocifissione del Signore. Quel buio che ha accompagnato la morte di croce è dissolto dall’irruzione della luce della vita che non muore.
Le guardie, riavutesi dallo stupore, vanno dai sacerdoti (Mt 28,11). C’è da ritenere che rispondessero a loro e perciò probabilmente non fossero della guarnigione romana.
"Quella Roma onde Cristo è romano"... Buona Pasqua! Surrexit Christus vere! Alleluia!
RispondiEliminaGUARDIAMO A CRISTO RISORTO,
RispondiEliminaÈ LÌ LA RISPOSTA ...
SANTA PASQUA A TUTTI
Quel Corpo non poteva marcire.
La morte, con la sua putredine, non poteva insozzarlo.
La morte, frutto del peccato di Adamo, non poteva avere il potere di far marcire il Corpo di Colui che era venuto per redimere i peccati, di cui la morte era frutto.
Non poteva, non doveva.
"Non abbandonerai la Mia Vita nel Sepolcro, non lascerai che il Tuo santo veda la corruzione"
Quel Corpo non poteva marcire, non potevano sbiadire i segni dei Chiodi e della Lancia del santo soldato Longino.
Quel Corpo era fatto per rimanere integro, non per disfarsi.
Non poteva e non doveva.
"perché Io offro la Mia Vita, per poi riprenderla di nuovo"
E così fu, in un istante, tutto avvenne.
Quale aspettativa vana aveva il sepolcro, con le sue quattro mura, di contenere Colui che È Illimitato?
Quale speciosa speranza avevano le guardie di combattere Chi ridusse al nulla nazioni intere?
Che sciocca pretesa aveva la Morte di contenere l'Autore della Vita?
Iam non moritur mors illi ultra non dominabitur.
Noli me tangere
RispondiEliminaChi vuole soltanto sapere, non può trovare nient'altro che un giardiniere (o altrimenti un'ipotesi). Ma chi ascolta, riconoscerà di essere chiamato per nome e può allora essere pieno della gioiosa certezza della risurrezione anche se non gli è capitato di toccarlo, ma invece ha ricevuto soltanto l'incarico di dire anche ai fratelli: Sì, Egli è veramente risorto.
(J. Ratzinger, Speranza del grano di senape. Meditazioni per ogni mese dell'anno)
Qui dove la sfida del Mistero si fa più esigente e acuta.
Per noi che vorremmo toccare.
E sapere.
Per un desiderio che ci fa uomini.
Noi, che abbiamo bisogno di abbracciare e capire.
Di prendere e trattenere.
Mentre Tu raccogli la Tua gloria, in un giardino di primavera,
e Ti nascondi.
E così sempre ci precedi.
Occorre far silenzio,
per sentirci chiamare per nome.
Tendere la mano, perché Tu ti possa sottrarre.
E a chi è dato di ascoltare, consegni fratelli
di sangue e destino
La Tua carne nel mondo.
A noi che non sappiamo che significhi “risorgere dai morti”.
Se non per il seme di resurrezione
che germoglia, appena, dentro la vita.
Immersi insieme nel grande Mistero.
(Franca Negri)
Valde mane, orto iam sole.
RispondiEliminaDi primo mattino, sorto il sole, corrono le donne al sepolcro portando aromi per la sepoltura del loro amato Signore. Corrono anime innamorate, che sospirano ancora rivederlo al primo sorgere della luce; la notte è trascorsa insonne e di primo mattino corrono anime innamorate. Nelle loro menti ancora impresse le immagini del Calvario, le gelide tenebre calate sul Golgota, davanti ai loro occhi gli spasimi dell’Amato sfigurato ed insanguinato mentre chinato il capo rende lo spirito; tutto attorno desolazione, i gemiti dei condannati morenti, gli insulti dei capi dei farisei. E la Madre ai piedi presso la Croce, non essendo conveniente alla Madre di Dio che perdesse i sensi, ma trafitta da dolori inidicibili da causarne non una, non cento, ma mille volte la morte. Il Suo cuore nel Cuore aperto del Figlio che poi riceve non più candido e vermiglio, ma tra le braccia lo stringe al seno, livido dalle percosse e vermiglio per il sangue delle ferite che ovunque ne lacerano il corpo. Poi il breve e triste corteo funebre fino alla tomba vuota ove Maria stessa con le sue mani aggiusta il corpo del Suo dilettissimo figlio e lì, nel sepolcro, lascia il Suo immacolato cuore, sepolto accanto al Suo figlio, lei tornandosene alla propria casa, ed il Suo cuore è là chiuso dalla pietra del sepolcro.
Ed ora le anime innamorate hanno vegliato tutta la notte in attesa di tornare dal loro sposo, dal loro maestro ed amico, vogliono ungerne il corpo per la sepoltura e vanno... vanno in fretta di primo mattino ma – chi ci aprirà il sepolcro? chi muoverà la pesante pietra? – così vanno dicendo in cuor loro, compiendo quasi un gesto insensato, perchè non ha senso correre ad un sepolcro chiuso ove non è possibile entrare. Ma l’amore, più forte di ogni ostacolo, le muove, neppure esse sapendo il perché. E giunte trovano la pietra rimossa ed il sepolcro aperto. Entrano con timore e stupore:
Dic nóbis María,
quid vidísti in vía?
Sepúlcrum Chísti vivéntis,
et glóriam vídi resurgéntis:
angélicos téstes,
sudárium et véstes.
Surréxit Chrístus spes méa
Sì, la mia speranza è risorto. Così come aveva predetto. Quando tutto sembrava perduto, l’amore sopraffatto dall’odio e dalla malvagità degli uomini, Le belle parole tante volte udite dal Maestro che accendeva loro nel cuore la fiamma di un amore e di una speranza sempre più grande, quelle parole sembravano smentite, crudelmente smentite dalla dura realtà della morte, e di siffatta morte. Quasi un brutto sogno. Non volevi crederlo, ma è stato proprio così. Ed oggi ancora ci domandiamo come Maria al sepolcro: hanno portato via il mio Signore: ove lo hanno posto? Piange Maria sentendosi sola, piange cercando l’amato del suo cuore.
Tulerunt Dominum meum, et nescio, ubi posuerunt eum!
Ove lo hanno posto? Crediamo oggi che la morte non è l’ultima parola. E’ risorto, come aveva predetto! E quando tutto, ma proprio tutto sembra perduto, allora Dio ci sorprende. Andavamo col cuore triste a portare gli aromi per la sepoltura ed ecco, il sepolcro è aperto, inondato dalla luce del sole che illumina la bianca sindone, ben ripiegata dagli angeli sopra la pietra. No! Non è qui, è risorto come aveva predetto.
(Giancarlo Belli)
In questa Pasqua triste e anomala, che tuttavia non ci toglierà la certezza di Cristo risorto, che riaccende la nostra Fede in mezzo a mille dure prove, concediamoci un attimo di nostalgia con Aldo Maria Valli, ricordando il saluto con il SURREXIT donatoci da BXVI nel Lunedì dell'Angelo 2011
RispondiEliminahttps://www.aldomariavalli.it/2019/04/22/surrexit-dominus-vere-alleluja/
Nel ringraziare Mic per l'augurio pasquale, con l'immortale annuncio della Resurrezione e la stupenda immagine del Beato Angelico, ricambio di cuore, affidando al Signore la supplica che ci doni tempi migliori al più presto (secondo le sue stesse parole di volerli abbreviare).
RispondiEliminaPurtroppo vedremo ancora i segni dell'imminente morte mistica (o eclissi) della Santa Chiesa. Uno per tutti: devo segnalare un titolo di Avvenire, con un annuncio senza vergogna !
eccolo, col pretesto del coronavirus https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/il-momento-di-gettare-le-basi-per-un-nuovo-ordine-mondiale
Sequenza "Victimae Paschali" e Alleluia -
RispondiEliminaCappella Musicale Antoniana
https://www.youtube.com/watch?v=ZBbLX2kkny8
Esecuzione della Sequenza Pasquale e Alleluia con timpani e trombe alla Messa di Pasqua del 27 marzo 2016 delle ore 11, presso la Pontificia Basilica di Sant'Antonio di Padova. Canta la Cappella Musicale della Basilica del Santo, direttore M° Valerio Casarin
Buona e Santa Pasqua a tutti !
Questa mattina abbiamo il privilegio di un concertino gratuito di uccellini sotto le nostre finestre , anche loro esultano e ci rallegrano .
RispondiEliminaIn riferimento all'articolo su Avvenire segnalato da Anonimo 12 aprile 2020 09:27
RispondiEliminail piano ivi prospettato non è altro che diabolico.
Solo dalle sane relazioni tra Stati possono nascere spontaneamente, naturalmente, relazioni più ampie, senza che la chiesa si faccia mezzana tra potentati finanziari.
Ho riappeso fuori al balcone il drappo bianco con al centro l'immagine del Cuore Immacolato di Maria , non lo togliero' piu' fino al termine di questa penitenza , che Dio ci conceda le grazie di cui abbiamo necessita'per mezzo del Cuore Immacolato di Maria; domandiamole a Lei, il Cuore di Gesù vuole che vicino a Lui sia venerato il Cuore Immacolato di Maria. Chiediamo la pace al Cuore Immacolato di Maria , Dio la mise nelle mani di Lei .Alleluja !
RispondiEliminaI Cor XV 20-23
RispondiEliminaΝυνὶ δὲ Χριστὸς ἐγήγερται ἐκ νεκρῶν, ἀπαρχὴ τῶν κεκοιµηµένων. 21 ἐπειδὴ γὰρ δι’ἀνθρώπου θάνατος, καὶ δι’ἀνθρώπου ἀνάστασις νεκρῶν· 22 ὥσπερ γὰρ ἐν τῷ Ἀδὰµ πάντες ἀποθνῄσκουσιν, οὕτως καὶ ἐν τῷ Χριστῷ πάντες ζῳοποιηθήσονται. 23 ἕκαστος δὲ ἐν τῷἰδίῳ τάγµατι· ἀπαρχὴ Χριστός, ἔπειτα οἱ τοῦ Χριστοῦ ἐν τῇ παρουσίᾳ αὐτοῦ·
« Nunc autem Chrìstus resurrexit a mortuis primitiae dormientium, quóniam quidem per hominem mors, et per hominem resurrectio mortuórum. Et sicut in Adam omnes moriuntur, ita et in Christo omnes vivificabuntur. Unusquique autem in suo ordine, primitiae Christus: deinde ii, qui sunt Chiristi, qui in adventu eius crediderunt».
Non posso ovviamente pubblicare le lenzuolate dei copia-incolla del vergognoso articolo di Avvenire. Ringrazio il lettore per la fatica; ma ci sommergerebbero e appesantirebbero i commenti. Mentre da link segnalato dal lettore 9:27 ognuno di noi può andare a leggerselo traendone le dolorose drammatiche conseguenze di come è ridotto il soglio di Pietro seguito da una congrega di imbecilli...
RispondiEliminaSurrexit Dominus vere, alleluia! Ma la nostra via crucis non è finita, solo che abbiamo la Grazia immensa di starci dentro con Lui in Lui e per Lui!
CRISTO RISORTO APPARVE PRIMA ALLA MADRE
RispondiElimina"MAMMA, sono IO Tuo Figlio, risorto -
- Ti aspettavo Figlio mio. Ora va a consolare gli altri che ancora temono e dubitano".
Colei che, unica aveva creduto e tutto accettato del modo, del come, del perché e del quando il Figlio aveva previsto per redimere l'umanità, è l'unica "assente nei Vangeli" tra coloro ai quali Gesù risorto appare.
Colei che aveva partorito Dio, senza dolore, dicendo il Suo "fiat" all'angelo, ha partorito tutti noi, con immenso dolore, dicendo di nuovo il suo "fiat", direttamente al Figlio sulla Croce, il quale in Giovanni indicava tutti noi.
Colei che ai piedi di una mangiatoia accolse re e doni regali, ai piedi di una Croce accolse l'umanità intera e con essa i peccati. I doni indicavano il destino e la natura divina del Bambino; i peccati il destino e la natura corrotta di ogni uomo, ad eccezione proprio della sua.
Colei che a Cana aveva "costretto" il Figlio ad anticipare la Sua ora, per farci avere dall'acqua il vino, ora prendendo tra le braccia il Corpo del Figlio, liberamente ci permette di avere il Suo Sangue.
Colei che aveva accolto nel Suo grembo il Creatore del Mondo, in un corpo che avrebbe conosciuto la morte, ora accoglieva il Salvatore nel Corpo glorioso della resurrezione.
Colei che, prima di Tommaso e senza dubbio alcuno, accolse per prima, nelle sue mani, quelle del Figlio che recavano i fori dei chiodi, si sentì chiamare nel modo che l'arcangelo Gabriele non poteva osare con la Regina: "Mamma, sono Io, Dio e tuo Figlio risorto".
La "serva del Signore" era ora Testimone per eccellenza, Corredentrice perfetta e Mediatrice di ogni Sua Grazia.
BUONA PASQUA DEL SIGNORE A TUTTI !
RispondiEliminaRosa
Buona Pasqua a tutti dalla blindatissima zona rossa.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaBuona Santa Pasqua a tutti!
RispondiEliminaLorenzo
Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione.
RispondiEliminaMi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata.
Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente.
Anche alcuni più giovani stavano piangendo.
Ma altri, e i tiepidi erano fra questi,
facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto.
Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni.
(Beata Anna Katharina Emmerick, Profezie, 12 aprile 1820)
Buona Pasqua a tutti!
RispondiEliminaIo me ne sto un po' in disparte ancora per qualche tempo: sono stanco mentalmente e qui la partecipazione richiede un livello di impegno che in questo momento non sono in grado di garantire.
A presto.
Coraggio Fabrizio, come ti capisco!
RispondiEliminaA volte mi chiedo cosa sostenga la mia ostinata presenza... ma so che momenti come quello che stai attraversando rientrano nell'ordine naturale delle cose. Anche se questa considerazione razionale, se basta ad appoggiarti, non basta a consolarti.
Però già sai quanto ti siamo e siamo tutti reciprocamente vicini spiritualmente.
E che la nostra preghiera e il nostro portarci reciprocamente nel cuore collocati nel Cuore della Madre del Signore e nostra, sia l'antidoto per il veleno che siamo costretti ad ingoiare su tutti i fronti e il sostegno per il cammino ancora da fare secondo la volontà del Padre.
E per questo sappiamo anche di poter contare sulla costante preghiera e presenza dei nostri sacerdoti!
E, così, è tutto da offrire, tutto materiale da costruzione per il Regno: le lacrime (di dolore di sfinimento di condivisione di pentimento) e le debolezze, ma anche le gioie l'attesa e le speranze in questo momento della storia che, in Cristo, è comunque storia di salvezza ...
Sursum corda, habemus ad Dominum!