Analisi e riflessioni molto interessanti e articolate. Richiamo l'attenzione dei lettori sui tre scenari evocati nella conclusione.
Tavolo di Lavoro sul dopo-coronavirus
Dilettanti al governo, evoluzione totalitaria, irrilevanza pubblica della Chiesa
Intervista all’avvocato Gianfranco Amato
di Samuele Cecotti
La crisi sanitaria connessa alla pandemia da COVID-19 ha generato processi economici e politici su scala planetaria tali da delineare un quadro nuovo e preoccupante lasciando già ora intravvedere una fortissima recessione economica globale e gravi indizi di un incipiente totalitarismo post-moderno. Le questioni che una simile crisi di civiltà pone sono molteplici non ultime di carattere giuridico, bioetico e religioso.
Il nostro Osservatorio ha dato vita, a partire dal documento dell’arcivescovo Crepaldi, ad un Tavolo di Lavoro per affrontare cattolicamente la crisi, analizzare i fatti, formulare giudizi e proporre soluzioni alla luce della Dottrina sociale della Chiesa.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Gianfranco Amato, giurista, fondatore e presidente nazionale dei Giuristi per la Vita, intellettuale cattolico attivo su molti fronti dell’apostolato culturale, fondatore e presidente del Movimento popolare Nova Civilitas, uno degli organizzatori del Family Day, componente del Comitato d’Indirizzo della Fondazione Novae Terrae, rappresentante per l’Italia dell’organizzazione internazionale Advocates International, è membro e consulente legale dell’organizzazione britannica CORE Comment on Reproductive Ethics, con sede a Londra, per conto della quale coopera in diverse azioni legali intentate su tematiche bioetiche. Sempre a livello internazionale, collabora, come allied attorney, con l’organizzazione statunitense A.D.F. Alliance Defending Freedom, composta da avvocati che si occupano di temi inerenti alla libertà religiosa ed alla bioetica.
Avvocato, in questi mesi di emergenza sanitaria proclamata dal governo italiano a fine gennaio, abbiamo assistito, in una prima fase, ad una sottovalutazione del problema (ricordiamo tutti gli hashtag #milanononsiferma e #abbracciauncinese con relativi aperitivi sui navigli) da parte degli stessi esponenti di maggioranza per poi, in una seconda fase, precipitare il Paese in una sorta di “arresti domiciliari” universali stabiliti per dpcm. Si conosce ora l’esistenza d’un Piano elaborato al Ministero della Salute già a gennaio ma tenuto segreto … Ci aiuta a trovare una chiave di lettura per un simile procedere del governo italiano? Vede la possibilità per azioni legali contro l’operato del presidente Conte e del governo?
L’unica chiave di lettura possibile è quella che ci offre la drammatica immagine di un governo caratterizzato da un irresponsabile, dissennato, incosciente dilettantismo. Per nostra sfortuna l’emergenza pandemica del Covid-19 è giunta nel momento storico in cui l’Italia ha registrato il livello politico-culturale più basso della propria classe dirigente negli ultimi settant’anni. Non si è mai visto nulla di simile dal dopoguerra ad oggi.
Le sorti del nostro Paese in uno dei momenti più drammatici della sua storia dopo la Seconda Guerra Mondiale sono, infatti, affidate alla cosiddetta “cabina di regia” della crisi pandemica. In cabina troviamo a dirigere un oscuro avvocato di provincia, tale Giuseppe Conte, che ha l’onore di non rappresentare nessuno, non avendo – a quanto risulta – mai ottenuto un voto in vita sua, e che pare non aver mai amministrato nulla prima d’ora, neppure il condominio del palazzo in cui vive. Segue il fido ed onnipresente portavoce ufficiale, Rocco Casalino, che annovera tra i propri titoli quello di aver partecipato al programma televisivo di dubbio gusto noto come “Grande Fratello”. Non proprio un master ad Harvard o ad Oxford. Lo affianca, sempre in cabina, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che proviene dal mondo dello sport: è stato infatti steward presso lo stadio San Paolo di Napoli. In italiano la definizione è “assistente di stadio”, una professione di tutto rispetto che si estrinseca in varie attività come, ad esempio, il presidio dei varchi di accesso, il filtraggio della tifoseria, la verifica del biglietto, l’accompagnamento al posto assegnato. Nella stessa cabina abbiamo anche un giovane ministro della salute, Roberto Speranza, laureato in Scienze Politiche, che sta alla medicina come un chirurgo sta alla letteratura sanscrita, e che non siamo proprio certi sappia cogliere a colpo d’occhio la differenza tra un batterio e un virus. C’è spazio, infine, per l’ultimo componente della cabina: il responsabile della Protezione Civile, il quale, per meriti di competenza, non poteva che essere un commercialista e revisore dei conti. Stiamo parlando del dott. Angelo Borrelli. Con tutto il rispetto dovuto, a me pare che la competenza del dott. Borrelli in materia di emergenza pandemica sia pari a quella del sottoscritto nel progettare un ponte. Ossia pari a zero. Qualcuno potrebbe obiettare che un Paese non deve necessariamente essere governato da tecnici. Questo è vero, però nel caso eccezionale di una pandemia mondiale forse a gestire l’emergenza sarebbe più opportuno mettere qualcuno che almeno mastichi la materia, o quanto meno che abbia esperienza politica, nel senso aristotelico della πολιτική τέχνη, ovvero della scienza e dell’arte del governare. Il punto è che nessuno dei soggetti attualmente al governo pare avere il benché minimo senso del concetto di “bene comune”. Il rischio è che una politica incapace di governare abdichi completamente, cedendo lo scettro del comando alla scienza. In un momento in cui la stessa scienza, rispetto ad una sconosciuta pandemia, pare brancolare nel buio. L’unica certezza che sanno darci i virologhi sulla questione è che non ci sono certezze. Così la gestione del bene comune viene fondata sulle sabbie mobili.
Più che azioni legali contro il presidente del Consiglio e la sua “cabina di regia”, – per le quali credo sussistano comunque tutti gli estremi – io vedo l’assoluta necessità di togliere il prima possibile dalle mani di questi dubbi personaggi il destino della nostra Patria.
Da giurista come valuta i provvedimenti assunti per gestire la crisi sanitaria limitando pesantemente i diritti fondamentali dei cittadini e determinando quella che è stata da più parti considerata una “sospensione della Costituzione” tramite atto del Presidente del Consiglio dei Ministri? Le risulta che ad oggi sia stata sollevata questione contro i dpcm in oggetto presso il giudice amministrativo e ne sia stata contestata la legittimità costituzionale?
Partiamo dalla premessa che la nostra Carta costituzionale non prevede l’emergenza quale presupposto per derogare allo Stato di diritto e per restringere diritti soggettivi perfetti come quelli di circolazione, di riunione, di associazione, di culto.
Nel nostro ordinamento giuridico le libertà fondamentali godono di una protezione totale attraverso la previsione di una riserva assoluta di legge. Cosa significa? Semplice: solo una legge statale, o un atto avente forza di legge, può limitare tali libertà, e non certo una fonte secondaria governativa, e addirittura monocratica, quale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Gli italiani, infatti, hanno imparato a conoscere anche questo provvedimento, il D.P.C.M., non molto noto prima della pandemia.
Quali sono gli atti aventi forza di legge che sono stati posti a fondamento delle limitazioni costituzionali che tutti noi stiamo vivendo? Sono due decreti legge, adottati dal Governo rispettivamente il 23 febbraio e il 25 marzo 2020. Questi decreti legge, però, si sono limitati a descrivere solo genericamente i casi di possibile restrizione delle libertà civili, delegando ad un componente del Potere esecutivo, il Presidente del Consiglio dei Ministri, la titolarità di scelta sia del tipo di misura da adottare (i “casi”) sia del grado di intensità (i “modi”). E questo non mi pare possa considerarsi costituzionale. Tra l’altro, l’estrema genericità dei due decreti legge contrasta in maniera evidente con la Legge n. 400/1988, che richiede, per il rispetto dell’art. 77 Cost., l’emanazione di misure di immediata applicazione, con contenuto specifico ed omogeneo. Chiunque comprende che un decreto legge che ha bisogno di un ulteriore provvedimento – i D.P.C.M. di Giuseppe Conte – per la sua attuazione, difficilmente può dirsi fondato su presupposti di straordinaria necessità e urgenza. Lo stesso tempo necessario all’elaborazione della fonte secondaria smentisce all’origine l’indifferibilità della misura.
Quello che non si può ritenere ammissibile è che il governo Conte abbia adottato pesantissime restrizioni a libertà costituzionali di fondamentale importanza come la libertà di circolazione, di riunione, di associazione e di culto, attraverso atti amministrativi (decreti ed ordinanze), in assenza di una puntuale disciplina legislativa e violando il principio di diversificazione delle competenze amministrative.
Non dobbiamo neppure dimenticare, tra l’altro, che solo le leggi (o atti equiparati ad esse come i decreti legge del governo) e non gli atti amministrativi (quali sono i decreti e le ordinanze) sono sottoponibili a giudizio di costituzionalità di fronte alla Corte Costituzionale, unico organo competente a controllare la conformità alle norme e ai principi costituzionali degli atti legislativi, anche sotto il profilo della loro proporzionalità ed adeguatezza. Quindi non si ha neppure la possibilità di sottoporre a controllo e verifica di costituzionalità i provvedimenti amministrativi con cui sono state limitate alcune fondamentali libertà degli italiani. Tutte le restrizioni che ciascuno di noi sta pesantemente subendo sono state assunte sulla base di atti amministrativi, sottratti ad ogni forma di controllo preventivo e successivo, ed adottati dal Potere esecutivo (Presidente del Consiglio, Presidenti delle Regioni, Sindaci) in piena autonomia e senza una verifica da parte del Parlamento né un controllo del Presidente della Repubblica. Mi pare che tutto questo sia sufficiente per generare, dal punto di vista legale e non solo, più di una perplessità.
I D.P.C.M. emessi dal governo Conte in tema di pandemia Covid-19 sono stati impugnati davanti al T.A.R. Lazio dal Centro Studi Livatino. Un’iniziativa encomiabile a cui altre organizzazioni di giuristi, come quella da me presieduta, si stanno aggregando. I Giuristi per la Vita, infatti, hanno deciso di proporre un atto d’intervento ad adjuvandum nel procedimento instaurato a seguito del ricorso del Centro Studi Livatino.
Un segno di unità nella comune battaglia.
Le norme imposte dall’autorità di governo hanno violato molte libertà fondamentali garantite costituzionalmente ma, cosa ancor più grave, hanno violato la libertas Ecclesiae, diritto originario della Chiesa pattiziamente riconosciuto dallo Stato italiano con un Accordo di diritto internazionale, attribuendo ad atti amministrativi il potere di decidere la sospensione delle cerimonie religiose (battesimi, cresime, matrimoni, funerali), di impedire la partecipazione del popolo alle S. Messe, di interdire la visita dei Sacerdoti ai morenti per amministrare loro i Sacramenti, di impedire ai ministri del Culto Cattolico la libera circolazione per l’esercizio del proprio ministero di predicazione e santificazione. Come giudicare, in termini di diritto, una simile violenza inferta al diritto della Chiesa?
Non vi è il minimo dubbio che si sia integrata una palese e gravissima violazione del Concordato. A sostenerlo sono state, tra le tante, anche le voci autorevolissime di due Presidenti emeriti della Corte costituzionale: Cesare Mirabelli e Annibale Marini. Siamo giunti anche al punto surreale in cui lo Stato si è arrogato il diritto di decidere quali celebrazioni si potessero tenere e quali no. Un’aberrazione dal punto di vista giuridico. L’art. 7 della Costituzione è chiarissimo: «Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani». Il punto, semmai, è un altro. Occorre capire se la Chiesa cattolica intende rivendicare la propria indipendenza e sovranità, oppure se intende far cessare gli effetti del Concordato per desuetudine. Certo non aiutano alcuni atteggiamenti ondivaghi. Non è stato uno spettacolo edificante, per esempio, quello dei vescovi della Sardegna che si sono ricordati di rivendicare la propria competenza in materia spirituale quando hanno contestato il Presidente di quella Regione, Christian Solinas, per aver autorizzato con una propria ordinanza la celebrazione delle Messe, mentre sono stati totalmente silenti quando il governo ha deciso di sospendere ogni attività di culto. Un simile atteggiamento da parte dei presuli sardi non può che indurre nei fedeli confusione, disorientamento e sconcerto.
Mi ha colpito l’ottimo intervento in aula del senatore Lucio Malan, cristiano evangelico, a proposito di un ulteriore atteggiamento illegittimo da parte del governo in tema di libertà religiosa. Malan ha evidenziato, infatti, che gli illegittimi D.P.C.M. hanno, in realtà, violato anche l’art. 20 della Costituzione, il quale stabilisce espressamente che «Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative». I summenzionati decreti, infatti, hanno stabilito, per esempio, che quindici persone possano stare nei 40 metri quadrati di un autobus, una persona sola possa, invece, stare nei quaranta metri di un negozio solo se è di un certo tipo (altrimenti neppure una persona), mentre è previsto un massimo di quindici persone, e solo per un funerale, in una chiesa di 100, 200, 300 metri quadri o di 11.000 metri quadri come il Duomo di Milano. Questo modo di procedere non è solamente irragionevole e sproporzionato, ma integra un’evidente discriminazione tra l’attività religiosa e di culto, rispetto ad altre attività. Il senatore Malan ha aggiunto un altro paragone che rende il quadro ancora più assurdo: cinque, dieci o quindici persone in un parco, con i prescritti accorgimenti relativi alle distanze, possono fare ginnastica, ma non possono pregare insieme. Un clima da Repubblica popolare cinese, ha denunciato sempre il senatore Lucio Malan, il quale ha ricordato che la Costituzione dedica almeno cinque articoli alla libertà religiosa, ovvero l’art. 3, l’art. 18, l’art. 19, l’art. 20, l’art. 7 e l’art. 8. Ora, che sia proprio un evangelico a ricordare che esiste l’art.7 della Costituzione sul Concordato tra Chiesa cattolica e Stato, e che proprio un evangelico ne chieda una corretta e piena applicazione, la dice assai lunga sullo stato comatoso di certo cattolicesimo e di una certa parte delle gerarchie ecclesiastiche.
Impressiona la irrilevanza pubblica della Chiesa e del Culto a Dio palesemente manifestatasi nella gestione della crisi. Impressiona uno Stato italiano che equipara le chiese alle discoteche e la S. Messa ad un qualunque spettacolo teatrale. Ma impressiona ancor di più una Chiesa che tace innanzi a ciò. È, secondo lei, il segno della affermazione ormai pienamente avvenuta del secolarismo?
Da una parte abbiamo avuto uno Stato che si è dimenticato del fatto che quello di culto è un diritto costituzionalmente protetto e non comprimibile, mentre non esiste un diritto allo stadio o un diritto al teatro. È inaccettabile culturalmente e inammissibile giuridicamente l’idea che la celebrazione della Messa venga equiparata a qualunque evento di aggregazione sociale, come una lezione scolastica, uno spettacolo artistico o una partita di calcio.
Dall’altra parte abbiamo visto una Chiesa inspiegabilmente remissiva e silenziosa. Penso che questo rappresenti un problema. Una Chiesa che non riesce più a rivendicare in maniera ferma e autorevole le prerogative ed i diritti derivanti dal suo particolarissimo status e che non sa più opporre a Cesare la “Libertas Ecclesiae” è una Chiesa caratterizzata da un altissimo tasso di secolarismo. Ha fatto oggettivamente impressione il cedimento immediato della Chiesa italiana alle disposizioni impartite dal governo, soprattutto nella prima fase dell’epidemia, quando cioè molti esercizi pubblici come bar, pizzerie, pub e ristoranti erano aperti.
Ma una Chiesa che tace rischia di veder realizzata la profezia evangelica delle pietre che parlano (Lc. 19, 40). Non ci si deve, quindi, meravigliare se alcuni personaggi del mondo della politica o dello spettacolo dicono cose che vorremmo sentire in bocca ai Pastori. Sono le pietre che parlano al loro posto.
Mentre molti nostri concittadini morivano nelle terapie intensive e a molti malati erano procrastinate le cure causa emergenza COVID-19, il Servizio Sanitario Nazionale continuava ad erogare il “servizio” dell’Ivg (l’aborto procurato garantito dallo Stato a carico del Servizio Sanitario Nazionale). Neppure la pandemia ha interrotto la strage dei bambini non nati. Anzi abbiamo assistito ad una intensa campagna di propaganda per promuovere l’aborto chimico domiciliare. Solo poche voci dei soliti coraggiosi pro-life si sono levate in difesa della vita. Ci siamo abituati anche alla normalità dell’aborto? Anche noi cattolici?
C’è un che di irrazionale, e quindi di preternaturale, in questo accanimento in favore dell’aborto. Non ha molto senso sottrarre un medico dal suo compito naturale di salvare la vita di un malato di Covid-19, per destinarlo a sopprimere una vita attraverso l’aborto. Non riesco a non vedere una dimensione spirituale dietro tutto ciò. In realtà, l’aborto, più dell’omicidio, è un attacco allo stesso concetto di Creazione e di Incarnazione. In questo senso l’aborto può esser considerato atto diabolico per antonomasia. Disumanizzare l’umanità è da sempre l’obiettivo del Nemico dell’uomo, perché un’umanità disumanizzata finisce per auto-divorarsi.
Del tutto incomprensibile, e quindi preternaturale, è anche il fatto che in Italia quella sull’aborto sia l’unica legge (194/78) che da quarant’anni non sia stata modificata neppure di una virgola. È un vero e proprio totem ideologico intoccabile. E dire che l’ordinamento giuridico italiano è uno dei più volubili al mondo dal punto di vista normativo. Le leggi vengono modificate con una velocità ed una frequenza da record. La Legge 194, invece, sembra scolpita nel marmo. Non è normale. Il punto è che l’opinione pubblica italiana si sta abituando a questa anormalità. La tragedia, però, sta nel mondo cattolico, dove ormai pare del tutto scomparsa l’idea che il Magistero consideri l’aborto un «crimen nefandum» (GS n.51), ossia un delitto abominevole. Oramai si sente sempre più spesso anche tra i cosiddetti praticanti il teorema che fu alla base della sconfitta del referendum: «Io non praticherò mai l’aborto, ma non posso impedire agli altri la libertà di farlo». Come dire, io non posso uccidere ma non posso impedire agli altri la libertà di uccidere. In questo teorema – che pesa come un macigno nella coscienza cattolica del nostro Paese – si nasconde, però, la celebre risposta di Caino: «Num custos fratris mei sum ego?» (Gn 4, 9). Un cristiano non può girare la testa da un’altra parte quando viene sparso il sangue innocente di suo fratello.
L’emergenza sanitaria ha fatto pure emergere pulsioni eutanasiche preoccupanti. L’idea di non curare certe categorie (anziani, handicappati, malati psichiatrici, etc.) è entrata nel dibattito e in molte parti della civile Europa si è fatta legislazione. Come vede la situazione in Italia?
In quella che un tempo si chiamava Cristianità, e oggi viene definita “Europa”, è ormai da decenni che imperversa la cultura della morte. Oggi la pandemia ha avuto il merito di togliere definitivamente la maschera dell’ipocrisia e legittimare pubblicamente la necessità di questo nuovo “darwinismo sociale”.
Nell’opinione pubblica sta sempre più prevalendo la logica dello scarto anche nei confronti degli esseri umani più deboli e fragili, come i disabili, gli anziani, i nascituri difettosi. Sempre più persone si stanno convincendo che, in fondo, è giusto per il bene di tutti eliminare pesi inutili da una società che ha sempre meno risorse da spendere.
Sono anni che denuncio come anche in Italia questa idea stia penetrando nella mentalità comune attraverso il processo della cosiddetta Finestra di Overton [vedi]. È un vero e proprio piano inclinato che porta inesorabilmente verso l’abisso. Quello che gli inglesi chiamano “slippery slope”. Del resto, se i criteri per riconoscere la dignità di un essere umano non sono oggettivamente ancorati al diritto naturale, essi vengono posti e determinati dal potere attraverso norme di diritto positivo. E il potere è in grado di cambiare questi criteri a seconda della propria convenienza. Può avvenire anche democraticamente, attraverso il gioco delle maggioranze parlamentari. Ma i cristiani, che non riconoscono il principio democratico come assoluto, sanno bene che non può essere la maggioranza parlamentare di un determinato periodo storico a determinare ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è vero e ciò che è falso, ciò che è giusto da ciò che è ingiusto. Quand’anche il parlamento italiano – Dio non voglia – dovesse arrivare ad approvare una legge sull’eutanasia, questa barbara pratica resterebbe comunque un crimen nefandum.
Le misure adottate per gestire l’emergenza sanitaria, non solo violano gravemente libertà fondamentali, ma gettano una luce sinistra sul futuro lasciando immaginare una possibile evoluzione totalitaria della nostra società. Un totalitarismo post-moderno fatto di app per il tracciamento, telecamere per il riconoscimento facciale, microchip sottocutanei con tutti i nostri dati personali, abolizione del contante, tracciamento di ogni nostro acquisto, geolocalizzazione di ogni nostro movimento. La fine della privacy e della libertà a favore di un complesso sistema centralizzato di gestione della collettività. Quanto siamo vicini a questo rischio? Cosa fare come cattolici per scongiurarlo?
Mi pare si stia concretamente profilando uno scenario che ricorda i romanzi di fantascienza distopica della metà del secolo scorso. Ascoltando alcune proposte che vengono seriamente prospettate, anche a livello istituzionale, sembra di rivivere davvero le pagine di George Orwell, di Aldous Huxley, di Isaac Asimov. Mi pare, in particolare, che sia proprio la deriva totalitaria tecnico-scientifica paventata da Huxley nel suo Mondo Nuovo, quella più vicina al rischio che stiamo correndo. Del resto, fu proprio quello scrittore inglese a paventare il fatto che il Potere nel futuro non si sarebbe più basato sulla violenza dei campi di concentramento ma su controllo tecnico-scientifico degli individui, spacciato come utile progresso per il bene dell’umanità, al punto da venire accettato da tutti. Il mondo, secondo Huxley, si sarebbe così trasformato in un gigantesco campo di prigionia dove, però, i prigionieri non avrebbero voluto evadere semplicemente perché ignari del fatto di essere prigionieri. Lo ha spiegato bene nella sua ultima conferenza tenuta il 20 marzo 1962 presso l’Università della California, Berkeley, intitolata La rivoluzione definitiva. In quell’occasione, infatti, affermò: «Penso che nella misura in cui le dittature diventeranno più scientifiche, più preoccupate della perfezione tecnica, del funzionamento perfetto della società, saranno sempre più interessate alle tecniche che io ho immaginato e descritto come realtà esistenti nel Nuovo Mondo. Mi pare, quindi, che la rivoluzione definitiva non sia poi così lontana, visto che già oggi esiste un notevole numero di questo tipo di tecniche di controllo degli esseri umani. Resta solo da vedere quando, dove e da chi saranno applicate per la prima volta su grande scala». Questo Huxley lo diceva sessant’anni fa. Oggi noi sappiamo perfettamente dove e chi vuole applicare quelle tecniche su grande scala.
Il Signore della storia è il Risorto, Cristo ha già vinto! Con questa fede noi possiamo guardare ad ogni momentanea parentesi anticristica della storia senza disperazione e anzi trovando la ragione per non desistere dalla buona battaglia. Anche in questi tempi bui non mancano segni di speranza: famiglie che si costituiscono e vivono secondo il Vangelo, cattolici militanti che spendono la propria vita per testimoniare pubblicamente la Verità, piccole comunità che si organizzano per vivere cristianamente in un mondo post-cristiano, il numero sempre crescente di scuole parentali cattoliche, giovani mamme che scelgono d’esser casalinghe per amore del marito e dei figli e si dedicano all’homeschooling, ecc… Volendo pensare a una “resistenza cattolica” allo strisciante totalitarismo post-moderno come la immagina?
Bisogna ipotizzare tre scenari.
Il primo è quello di un vero e proprio cataclisma a livello economico, politico e sociale. È il più apocalittico dei tre e richiamerebbe quello che è accaduto alla fine dell’impero romano, quando una civiltà oramai in pieno declino e al culmine della parabola discendente è implosa sotto il peso di una gravissima e irreversibile crisi economica, politica e sociale. In questo caso i cristiani, esattamente come nel VI secolo dopo Cristo, dovrebbero ricostituirsi come piccole comunità di famiglie attorno a centri di spiritualità. Allora furono i monasteri, grazie alla grande intuizione di San Benedetto da Norcia, nel nostro secolo potrebbero essere singoli sacerdoti, santuari, comunità religiose, movimenti laicali e ogni altro luogo dove poter vivere la fede come vera esperienza di vita. Più o meno ciò che Rod Dreher delinea nella sua opera Opzione Benedetto. [vedi a partire da qui, con richiamo e tutti i link di riferimento]
Il secondo scenario, invece, è quello dell’instaurazione di una vera e propria dittatura violentemente anticristiana. In questo caso la reazione dovrebbe essere quella del ricorso all’uso legittimo dell’insurrezione. Più o meno come è accaduto in Messico con la cosiddetta “Guerra Cristera” o in Spagna con l’intervento provvidenziale di Francisco Franco che ha liberato la penisola iberica dalla persecuzione anarco-comunista contro i cristiani, salvando la presenza della Chiesa cattolica in quella nazione. In questo periodo di confinamento forzato mi è capitato di rileggere l’interessante documento
Firmissimam constantiam, con cui Pio XI, il 28 marzo 1937, interveniva sulla situazione della Chiesa cattolica in Messico perseguitata dallo spietato governo massonico di Plutarco Elías Calles. In quel testo, il pontefice intervenne, infatti, a favore della liceità della lotta dei cittadini cattolici messicani contro il «potere pubblico», che «ponendosi contro la giustizia e la verità, era giunto al punto di distruggere le fondamenta stesse dell’autorità». È interessante come, peraltro, una successiva indicazione in tal senso sia poi giunta a distanza di quarant’anni, il 26 marzo 1967, con l’enciclica di Paolo VI Populorum progressio, in cui quel pontefice legittimò l’insurrezione armata dei cattolici contro «una tirannia evidente e prolungata che attenti gravemente ai diritti fondamentali della persona e nuoccia in modo pericoloso al bene comune del Paese» (P.P. n.31). Una dittatura che arrivasse a chiudere le chiese e perseguitare i cristiani, come accadde in Messico e in Spagna negli anni ’30, autorizzerebbe, quindi, l’uso legittimo della forza per abbattere la tirannia.
Il terzo scenario, forse il più probabile, è quello di una dittatura tecnologica, quella che Aldous Huxley definì “senza lacrime”, basata su un controllo ed una manipolazione orwelliana degli individui. Una dittatura solo apparentemente più morbida delle dittature classiche ma in realtà molto più pericolosa, perché non si accontenterebbe di sottrarci la vita ma pretenderebbe di cambiare le nostre coscienze per sottrarci un bene ancora più prezioso: l’anima. In questo caso mi pare che la reazione dei cristiani dovrebbe essere quella mirabilmente descritta dal celebre dissidente ceco Vacláv Havel nella sua opera Il potere dei senza potere. Havel in Cecoslovacchia sconfisse l’Impero del Male della sua epoca, l’Unione sovietica comunista, senza lo spargimento di una goccia di sangue. Fu lui, infatti, il padre di quella che venne poi definitiva la “Rivoluzione di velluto”. Ci riuscì semplicemente continuando ad opporre la verità alla menzogna. Noi sappiamo che la menzogna può vincere qualche battaglia. A volte può anche sembrare che le stia vincendo tutte, e per molti anni. Ma non potrà mai vincere la guerra contro la verità.
In questo scenario, l’atteggiamento dei cristiani dovrebbe essere quello delineato da un altro dissidente cattolico amico di Havel e che portava il suo stesso nome: Václav Benda. Fu lui a coniare il concetto che ritengo molto interessante di “polis parallela”. Prima di spiegare di cosa si tratta, faccio una piccola premessa sui tre livelli in cui dovrebbe articolarsi la “resistenza cattolica”. Il primo livello è quello esistenziale dell’individuo, quella sfera segreta della persona fatta di ideali, valori e principi a partire dalla fede cristiana. Per cambiare il mondo occorre prima cambiare se stessi. C’è poi un secondo livello che definirei “prepolitico”, in cui la persona si manifesta attraverso i suoi comportamenti, la sua professionalità, la sua testimonianza, il suo coraggio di opporre la verità alla menzogna. Vi è, infine un terzo livello che possiamo, invece, definire “politico” in cui si instaura una vita indipendente da un sistema di potere che non rappresenta più il popolo. Questa vita indipendente si realizza attraverso vere e proprie strutture alternative, ossia la “polis parallela” di Benda. Sono strutture di livello organizzativo-istituzionale come ad esempio l’informazione parallela, l’economia parallela, l’istruzione parallela. Una sorta di società nella società, che richiama in qualche modo l’idea della Civitas Dei di Agostino: una città che vive dentro la città degli uomini e non si identifica con la città degli uomini.
A me pare che quello della “polis parallela” di Václav Benda sia il modello cui guardare e studiare per un’efficace “resistenza cattolica” contro il totalitarismo post-moderno che si profila all’orizzonte.
Grazie! - [Fonte]
27 maggio 2020
RispondiEliminaI cattolici dell’accoglienza sono diventati i cattolici della respingenza. All’ingresso delle chiese, in particolare delle parrocchie, in particolarissimo delle parrocchie con le bandiere della pace e le foto dei negretti, ormai ci mancano solo i cavalli di Frisia. Ho visto bizzoche scatenate gridare in mezzo alle navate, ho visto laici atteggiarsi a caporali ossia kapò, ho visto ostacoli e cartellonistica e tavoli e transenne, percorsi obbligati come quelli dei mattatoi (dopo la visita a un mattatoio c’è chi smette di mangiare carne, io ho smesso di entrare nei percorsi obbligati), e in un caso estremo e profano ho visto, anzi sentito, il campanello avvisaclienti, e non credevo alle mie orecchie: ho varcato la soglia di un tempio o di una ferramenta? “Ricordati di sanificare le feste” è il nuovo comandamento, si consuma molto gel ma si risparmia una T... I cattolici dell’accoglienza sono diventati i cattolici della respingenza perché dentro lo erano già, il virus li ha rivelati, e ho sentito odore di linciaggio quando domenica mi sono intrufolato un attimo, senza mascherina siccome non accetto la sottomissione della Chiesa allo Stato e non posso pregare “Il tuo volto, Signore, io cerco” (Salmi 27,8) se il mio volto nascondo. Dunque mi sono trasformato in cattolico feriale, entro nelle chiese quando non c’è nessuno, quando nessuno mi vede, per chiedere al Crocifisso che perdoni l’inosservanza del precetto festivo. E la mia repulsione verso parrocchiani troppo entusiasti di organizzare posti di blocco.
Dalla "Preghiera" di Camillo Langone
MA CHE COSA STA SUCCEDENDO IN ITALIA?
RispondiElimina"Ci obbligano a mettere una mascherina che non serve, anzi, aggrava l'infiammazione delle vie respiratorie e acidifica il sangue = aumento del rischio di cancro
I ricercatori della Oxford University sono indispettiti perché stanno lavorando al vaccino ma non trovano più persone infette = preferivano andare avanti con la pandemia per arricchirsi con il vaccino
Ci vogliono obbligare a fare un vaccino per un virus che continua a mutare e che sta scomparendo = 140 milioni di euro a Bill Gates regalati
I prezzi stanno aumentando sia nei bar/ristoranti che nei supermercati = sempre più soldi (che non ci sono) da tirar fuori per mangiare
Il 18 agosto scadrà lo scudo che impedisce i licenziamenti e il 18 settembre arriveranno le tasse dei 3 mesi di quarantena che sono state posticipate = tsunami di licenziamenti
Se un dipendente si ammala di covid Può denunciare civilmente e penalmente il suo datore di lavoro = grande assurdità che non sta né in cielo né in terra
La magistratura crolla a pezzi e il presidente della repubblica non ha detto ancora nulla = lo sapevano già tutti
Fiat con sede in Olanda chiede 6.5 miliardi di aiuti allo stato anche se la sua holding ha 18 Miliardi di attivo, un affronto per chi sta chiudendo le piccole/medie imprese con sede in Italia
Autostrade blocca 14 miliardi di investimenti e chiede aiuti allo Stato per avere altri soldi, anche se non ha mai investito nella sicurezza .
Il Governo regolarizza 600 mila immigrati per l'agricoltura, anche se gli agricoli dicono che non li vogliono. In più questi immigrati hanno accesso a sussidi economici = chi lavorava nei campi va avanti a lavorare e gli altri saranno in stazione a chiedere ancora soldi
Lo Stato arruola 60.000 volontari per fare gli sceriffi e controllare che le persone mantengano il distanziamento sociale.
... e in tutto questo gran parte degli italiani pensano a incriminare e denunciare la movida e agli aperitivi!
La mente si è smarrita"
FACCIAMOCI DUE RISATE
RispondiElimina"Ci governa un’imitazione scadente di totalitarismo prodotta in Cina e venduta a Zingaretti a prezzi gonfiati. L’emergenza a ogni livello – sanitario, previdenziale, giudiziario, ministeriale – viene guidata da un gruppo di persone d’estrazione grillosinistra, che risultano asintomatiche al test sull’intelligenza. Non ci sono neanche i più vaghi sintomi d’intelligenza, forse ne sono immuni. E sono così puri da avere spesso il curriculum immacolato, senza una voce, almeno decente. La tv di regime rispecchia perfettamente i requisiti indicati e offre l’immagine di un Paese felice di vivere sotto questa cappa totalitaria, che porta la foto di Conte nel portafoglio, adora la divinità Kasalino e segue gli ordini del regime, con poche infrazioni represse nel sangue delle multe. Seguono a ruota i giornaloni conniventi col potere per tirar su i profitti dei loro padroni anche sotto i pechinesi della Repubblica impopolare. Avallano le peggiori incompetenze, tacciono le peggiori nefandezze, appoggiano il peggior venditore di fumo al governo. Un po’ come fa, nel suo piccolo, Renzi."
Come ha commentato Camillo Langone, in molte parrocchie è emersa la figura dell'impavido "volontario", ringraziato ad ogni funzione più degli angeli custodi (quelli veri).
RispondiEliminaTi accoglie con il suo giubbetto catarifrangente, il termometro laser e il porta tesserino di riconoscimento con un inequivocabile "servizio d'ordine". E ti dice quello che devi fare. Beninteso: non gli importa se non ti fai il segno della croce. Non è nel protocollo.
L'ordine da rispettare è quello "di servizio", non quello del sacerdozio.
Non è l'ordine interiore che richiederebbe il luogo sacro, transitando disinvoltamente davanti al tabernacolo di Nostro Signore senza un'inchino per indicare spavaldo il posto assegnato e di aggiustarsi bene la mascherina.
In questo contesto apprezzo il terzo scenario, quello in cui si abita la “polis parallela”.
Giustamente il primo documento di cittadinanza, la carta di identità, è la conversione personale. E' dentro di me che bisogna fare la prima pulizia, nel segreto della coscienza. Una metanoia che rinneghi la parte di me stesso che mette me al centro e Dio ai margini.
Poi, da cittadino di questa polis parallela, prendo un titolo di studio, nel "prepolitico" di un sapere e di un fare istruito dalla conversione. Poi c'è il livello "politico", dove emerge (nella polis) questo essere "paralleli" anche ai nostri co-parrocchiani con il catarifrangente, negli stessi luoghi che condividiamo. L’idea della Civitas Dei di Agostino: una città che vive dentro la città degli uomini e non si identifica con la città degli uomini. Nel mondo ma non del mondo. Vangelo di oggi (Gv 17, 11b-19).
Il panorama di cui sopra mi fa pensare alla canzone : "Money, Money , Money "...
RispondiEliminacantata da Liza Minnelli e Joel Grey nel film Cabaret.
https://www.youtube.com/watch?v=X-ibQGPNDxw
" Se indagavo solo Berlusconi, mi facevano l' applauso.
RispondiEliminaCome cominciai a indagare pure a sinistra, mi dissero: Ma che fai? Indaghi pure a sinistra?
Mi criticarono e poi mi hanno fatto fuori. "
LUIGI DE MAGISTRIS (PD) a "Non è l'Arena"
Il treno-Covid a Milano: ospedale da campo mobile per le emergenze sanitarie
RispondiEliminaUn treno con una livrea particolare: bianca, con il tricolore sulle fiancate e la croce di Esculapio (il simbolo del soccorso, quello che si trova anche sulle insegne delle farmacie) accanto alle porte. A notarlo ieri fermo a Milano nella stazione di Greco sono stati i rappresentanti sindacali di Adl Cobas, che hanno chiesto subito spiegazioni. Ed eccole:è un "treno sanitario per il trasporto di malati o feriti in caso di necessità, derivanti da situazioni di maxi emergenze" che nasce come progetto in collaborazione tra Ferrovie dello Stato, Protezione civile e Azienda regionale emergenza urgenza (Areu). Ventuno posti letto in tre vagoni, tutti equipaggiabili con strumentazioni di vario livello, fino alla terapia intensiva. Potrà essere usato in varie circostanze estreme, dalle evacuazioni mediche alle emergenze sanitarie o in caso di calamità naturali. E potrebbe essere ancora usato, in questi mesi, in situazioni di emergenza per la pandemia da coronavirus come "ospedale da campo mobile".
22 Maggio 2020
https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/05/22/foto/treno_coronavirus_ospedale_da_campo_milano_stazione_greco-257327237/1/#1
Palamara a Patronaggio: siamo tutti con te.
RispondiEliminaUn messaggio al pm di Agrigento Luigi Patronaggio: "Carissimo Luigi ti chiamerà anche Legnini siamo tutti con te". Firmato: Luca Palamara. Bastano queste parole per comprendere il clima di accerchiamento politico e giudiziario in cui si muoveva Matteo Salvini. La data è significativa: le 16.45 del 24 agosto 2018
Palamara e Legnini (all'epoca ancora vicepresidente del Csm) esprimono il loro appoggio totale al procuratore che stava indagando sul ministro degli Interni per il caso Diciotti. "Il giorno successivo - ricorda ancora il Fatto -, quando sarà a Roma per interrogare i funzionari del Viminale, Salvini che è ministro dell'Interno, sarà indagato"
Significa una cosa molto più grave e profonda, che non la semplice superficialità o stupidità o conformismo di alcuni individui o gruppi: che la Chiesa cattolica - nella sua dimensione storica - è mortalmente malata, e che tutti - chi per la salvezza eterna e chi per la dannazione eterna - ne dovremo tremendamente soffrire ... quando è una madre a tradire ne soffrono irreparabilmente sia i figli cattivi che i figli buoni, sia coloro che godono per il tradimento sia coloro che piangono per il tradimento ... rdv
RispondiEliminaSe non ci svegliamo
RispondiEliminaQuesto è il principale problema italiano (e in buona parte europeo e occidentale) : la perdita dell'onore, della voglia di vivere, del senso della figliolanza e della dignità ... siamo come il figliol Prodigo - abbiamo infatti abbandonato Dio e i padri e la Patria - che invidiava i maiali che mangiavano meglio di lui ... siamo schiavi della paura di tutto ... la quarantena da coronavirus ha messo in luce quanto siamo deboli, ipocriti, paurosi, vigliacchi, pusillanimi ... incapaci del minimo sacrificio per raggiungere quel che vale ... così abbiamo cominciato - già da mezzo secolo - a non fare più figli per paura del futuro, poi siamo fuggiti dal matrimonio - crollo dei matrimoni religiosi e civili, e boom di separazioni e divorzi - per paura di legami indissolubili, e così alla fine abbiamo rinunciato alla Santa Messa e alla vita sociale per incapacità di far valere ciò che vale ... la Patria già era in parte persa l'8 settembre del '43, ma dopo 20 anni di Euro, e dopo 10 anni di governi non eletti, decisi dagli stranieri e dal grande capitale, abbiamo perso anche quel poco di patriottismo che era rimasto ... siamo un popolo allo sbando, siamo un gregge senza pastore, siamo figli senza padri. - rdv
CON LA COMPLICITA' DEI CERVELLI MANIPOLATI
RispondiEliminaUna generazione di "polli in batteria" è complice del regime dittatoriale che si sta lentamente instaurando da ben prima del pretesto di questa finta emergenza sanitaria da influenza nuova, detta "Covid-19".
Favorevoli a tutto quello che distrugge la Tradizione, gli usi, i costumi, le consuetudini, la bellezza dello stare assieme, nonché tutto quello che parlando con cognizione di causa rientra nei termini "mos - ethos - pathos", questi assatanati adepti della Tecnica elevata a Religione tacciono davanti a questi abusi continui, arrabbiandosi pure contro chi fa sentire la sua voce fuori dal coro.
I nemici li state crescendo nel seno delle vostre case: hanno lo sguardo tracotante di chi non crede in Dio, la presunzione di chi si sente superiore perché sta dalla parte dei forti, la vigliaccheria di chi agisce sempre confuso nella massa.
Sono quei "Millennials" atei e materialisti, pro aborto, pro eutanasia, pro arcobaleno, mondialisti, pro abolizione del contante, vaccinisti senza eccezioni, filo "Sardine" e filo "5 Stelle". Sono la "Generazione Open Society"...
Davide Lovat su Fb
https://www.youtube.com/watch?v=EqBO5v5v17w
RispondiEliminaMilano
L'UNICA NOSTRA SPERANZA È IL POPOLO - Antonio Pappalardo a #Byoblu24
"IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SCIOLGA IL CSM.
RispondiEliminaIl marciume all'interno della magistratura sta raggiungendo livelli inaccettabili".
(di Giuseppe PALMA)
Siamo di fronte ad un tentativo da parte della magistratura (per fortuna non di tutta la magistratura ma solo di una piccola parte di essa, seppur ben organizzata) di sovvertire l’ordine democratico.
Dalle intercettazioni pubblicate in questi giorni sui giornali ce n’è infatti una che ha dell’incredibile.
In un messaggio del 24/8/2018 inviato al PM di Agrigento Luigi Patronaggio (quello che ha avviato le indagini ed ha richiesto il processo su Matteo Salvini quando questo era Ministro dell’Interno), Luca Palamara (all’epoca consigliere del CSM) scriveva: : "Carissimo Luigi, ti chiamerà anche Legnini, siamo tutti con te". Legnini era all’epoca vicepresidente del CSM.
Siamo tutti con te?? Tutti chi?? Ti chiamerà Legnini?? E perché avrebbe dovuto chiamarlo il vicepresidente del CSM??? E sarebbe anche utile sapere se Legnini l'ha poi di fatti chiamato e cosa gli abbia detto.
V’è un altro aspetto da valutare, anche se secondario. Quello stesso giorno, il 24 agosto di due anni fa, il segretario abruzzese della Lega Giuseppe Bellachioma scriveva su facebook: "Se toccate il Capitano vi veniamo a prendere sotto casa". L'Associazione Nazionale Magistrati definì quelle parole come un "inaccettabile tentativo di interferire nell'attività dei magistrati impegnati nella delicata vicenda".
Ma come? I messaggi tra Palamara e Patronaggio (che sono giudici) vanno bene perché sarebbero espressione del libero pensiero, mentre il pensiero espresso da un semplice segretario regionale leghista sarebbe inaccettabile??
Ora, io mi chiedo: perché il Presidente della Repubblica, che è anche il Presidente del CSM, di fronte a questo marciume non scioglie per decreto il Consiglio Superiore della Magistratura? Rientra tra isuoi poteri. Qui non siamo di fronte all’espressione del libero pensiero, sul quale si potrebbe anche passare sopra, ma è evidente una precisa strategia nel voler attaccare per via giudiziaria – senza alcun fondamento giuridico – l’allora Ministro dell’Interno ed oggi leader dell’opposizione.
Per fortuna che i magistrati sono in stragrande maggioranza persone serie, preparate e di buon senso che svolgono con serietà il proprio lavoro.
Ma il problema resta. È quantomeno legittimo il sospetto che sia in atto (o lo sia stato) un vile tentativo di sovvertire l’ordine democratico da parte di una fazione minoritaria, ma ben organizzata, della magistratura.
Il Presidente della Repubblica ha il potere, con decreto, di sciogliere il CSM. Cosa sta aspettando?
Alcune Fonti giornalistiche con i relativi virgolettati:
a) https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/05/27/caos-procure-tutti-con-anche-legnini-gli-sms-tra-palamara-salvini_SP08yzcwmzmQjhTae1bQCJ.html
b) https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/22842302/luca-palamara-sms-patronaggio-diciotti-legnini-tutti-con-te-contro-salvini.html
c) https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/05/27/palamara-a-patronaggio-tutti-con-te-anche-legnini/5814811/
d) https://www.cataniaoggi.it/nazionale/caos-procure-tutti-con-te-anche-legnini-gli-sms-tra-palamara-e-il-pm-di-salvini_43206
Il presidente della repubblica è il principale responsabile di questo governo per non aver indetto elezioni politiche l'anno scorso quando MS lasciò, tace su ogni iniquità che si compie da parte di questo esecutivo scellerato e se ne guarda bene dall'impedire le 'azioni di governo', quindi che vi aspettate da uno così?Intanto il CEO vaticano ha commissariato Bose allontanando il rag.Bianchi che peraltro non è più a capo della struttura, corrono voci sugli ingenti conti bancari e proprietà varie gestite dalla comunità........
RispondiEliminaIl "piano" della Raggi per le spiagge. Nelle spiagge libere, ci saranno aree di 25 mq per 6 persone. Tutto questo è una limitazione incostituzionale all'uso di un bene pubblico. Chi segue questa dittatura, finirà per distruggersi con le sue stesse mani.
RispondiEliminaLa riforma dell’ordine giudiziario ormai è indispensabile e urgente: stranamente nessuno ne parla, dal Quirinale mutissimo ai politici di governo e di opposizione, ai media. Segno che il potere indebito e radicalmente illegittimo rivelato dalle intercettazioni di Palamara e soci (giornalisti compresi) non è affatto intaccato, fa paura a chi avrebbe il dovere di restituire alla magistratura la dignità che essa stessa ha calpestato, l’autorità che ha buttato via per sostituirla col potere senza limiti.
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/la-riforma-liberare-i-giudici-dai-procuratori/
Quando al governo c'erano M5S e Lega, l'ex presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky, una delle figure più riverite dal mondo radicalchic e dai peones della sinistra al caviale, sosteneva che "disobbedire è una virtù repubblicana". E lo ripeteva ovunque con gran vigore, lui che in teoria avrebbe dovuto rappresentare uno dei più alti garanti della Costituzione, in tutti i consessi o trasmissioni televisive dov'era regolarmente invitato. Perché in effetti la "tutela dei migranti", per figure come il professor Zagrebelsky e il suo ambiente d'elezione, è una delle attività più nobili e sacrosante che possano esistere. E guai a chi s'azzardi anche solo a pensare il contrario! Per questo era doveroso e lecito, secondo l'emerito presidente della Consulta, "disobbedire" alle leggi emanate dal governo a trazione grillo-leghista. Tenere invece agli arresti domiciliari per mesi e terrorizzare i cittadini italiani come ha fatto e sta tuttora facendo il governo Conte, è invece cosa del tutto normale e giusta. Forse per questo motivo ai giorni nostri non si è udito nemmeno un sospiro da parte dell'esimio Zagrebelsky. Chissà se anche in circostanze come quella presente, che è un tantinello più pesante rispetto al voler conoscere l'identità o lo stato di salute dei clandestini scaricati in Italia da ONG straniere, egli sosterrebbe ancora che "disobbedire è una virtù repubblicana"? Perché oggi ci sarebbe un gran bisogno di sentire esortazioni come queste, ma state pur certi che in tale caso il venerato professore saprà contenere ogni impeto di "solidarietà" in favore dei propri concittadini...
RispondiEliminaNon credo che la sinistra segua un pensiero, segue l'aria che tira nella sua enclave che è foraggiata e modellata dallo straniero e sullo straniero, chiunque esso sia; anche Togliatti si sentiva più russo che non Italiano, a causa degli spaghetti e mandolino che non erano e non sono internazionali di alto livello. E' proprio vero che dalla nascita si capisce tanto della vita avvenire. E così anche dalla nascita di uno stato. Quando l'esercito Piemontese andò nel Meridione dell'Italia per persuadere i cittadini di allora che il re sabaudo era il loro liberatore, molti di quei ufficiali ebbero nel cuore e sulle labbra, verso i cittadini annessi di fresco, gli stessi sentimenti di Togliatti. Così l'Italia è nata e cresciuta, da una lato la classe di quelli che nel pensier si fingon al passo dei tempi, filantropi, cittadini del mondo, dal pensiero libero; dall'altro i cafoni, ottusi,intorno alla Chiesa retrograda, sessuofoba, medievale sempre, alla quale tutti quelli più avanti e più in alto giurarono e giurano di cancellarla dalla faccia della terra. Cambiano gli anni sul calendario, ma alla fine la minestra è sempre la stessa. Ora però la chiesa ha cambiato proprietà le sue azioni sono state comprate dalla massoneria, dai democratici, dai protestanti e finanche da Lucifero, ora la chiesa è avanti, aggiornata, impegnata a tutto tondo sul sesso, sostenitrice delle pandemie strumento di governo totalitario, totalmente gretina.
RispondiEliminaA proposito di Salvini, Chiesa e di invasori: la Caritas per bocca del suo responsabile per i "migranti", ha chiesto che il processo a Salvini si faccia. E il "non detto" è il suo auspicio che Salvini venga condannato. Ignoro con quale faccia tosta costui e la sua sventurata associazione possano chiedere di perseguitare Salvini, loro che dovrebbero essere messi sotto accusa per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
RispondiEliminaIo sono ben contento di non aver mai dato, negli ultimi anni, una lira alla Caritas, che sfila con i sindacati, fa propaganda immigrazionista, protegge i clandestini e, come la sua compagna di merenda, Libera, è schierata con la sinistra. Così come son ben contento di non aver versato, negli ultimi tre anni, il mio otto per mille a questa chiesa che aiuta le canaglie dei centri sociali, attacca spudoratamente i sovranisti e sconcia e impesta le nostre chiese facendone mense e dormitori per gli afromusulmani.
Silente
"Famiglia Cristiana dà quattro pagine a Rula Jebreal per farle dire che Silvia Romano è stata sottoposta in Italia a un linciaggio islamofobo e vivrà “minacciata e sotto scorta, esattamente come viveva in Somalia”. Trovo insopportabile, truce e mendace il suo “esattamente”. Consentiamo alla Jebreal di dire persino dal festival di Sanremo le sue oscenità contro il nostro Paese, il più rispettoso del mondo verso le donne, quello in cui il tasso di “femminicidi” è in assoluto tra i più bassi, quello in cui non un capello viene torto dagli italiani alle donne musulmane (dai musulmani alle donne italiane sì). E la Jebreal dice in tv, lo ha fatto da Formigli su La7, che l’Italia è “come Afghanistan e Pakistan”? Il Pakistan dove hanno appena sgozzato un cristiano che aveva la sola colpa di essere il cognato di Asia Bibi? “Esattamente” come in Somalia un cavolo, signora Jebreal. Porti rispetto all’Italia'
RispondiElimina(Mario Adinolfi)
http://www.meteoweb.eu/2020/05/coronavirus-alicia-erazo-governo-diritti-umani-onu/1435991/
RispondiElimina....
“La cosa davvero assurda sa qual è? – chiede Alicia – E’ che la gente in Italia abbia più paura della multa che del contagio, e questo perché il popolo si è lasciato sottomettere credendo ciecamente a tutto ciò che gli è stato propinato. Io non dico che il Coronavirus non esista, assolutamente, non alimento complotti e teorie varie, e rispetto alla discussione se sia naturale, artificiale, di laboratorio, di un pipistrello, non entro proprio nel merito perchè è un discorso meramente scientifico sulle sue origini che non modifica affatto le sue implicazioni sulla nostra vita. Però ritengo che bisogna informarsi bene, dagli esperti, per capire che la letalità non è così alta come ci è stato fatto credere, e che quindi bisogna contenere il contagio con misure di buon senso come il distanziamento, l’igiene delle mani ecc. ecc. ma senza esagerare con chiusure assolutamente ingiustificate da una situazione sanitaria non così allarmante come hanno imposto in Italia. Ciò che vedo, ora, sono milioni di italiani ridotti alla fame, in molti casi senza aiuti reali dal governo. Come si può credere che portare i propri cittadini al suicidio sia la strada giusta?”....
Il "Signore dei virus"
RispondiEliminaJole Santelli, Governatore della Calabria di Forza Italia, sembrava l'unica ad aver avuto il coraggio di andare contro la cupola che hanno piazzato per massacrare l'Italia e schiavizzare gli italiani, avendo fatto il possibile per riaprire le attività commerciali onde evitare fallimenti di massa e la fame per i calabresi.
Ma è stato il dubbio di un momento...
La Santelli vuole ora imporre il vaccino dai sessant'anni in su.
Tutt' a puost', come sempre. E' tornata in riga.
Né vi è alcuno nell'Opposizione in Italia che osi realmente contrastare il progetto vaccinale totalitario.
E' evidente, a questo punto, che lo spartiacque, più di ogni altra cosa, sarà la vaccinazione obbligatoria per legge: infatti è proprio la stessa obbligatorietà a presupporre inevitabilmente che il nostro corpo, e quello dei nostri bambini soprattutto, appartenga allo Stato e non a noi o ai genitori dei bambini.
Voglio vedere gli italiani quando inizieranno a toccare - o meglio, a prendere in massa - veramente bambini e anziani (e poi ognuno di noi). So bene che la stragrande maggioranza - soprattutto la medio-alta borghesia e i ceti benestanti e professionisti e colti - non coglie assolutamente i rischi della questione, credendo di essere "illuminata": e infatti lo è...; ma la speranza riposa nella gente semplice e umile, che ancora ama i figli più della propria carriera e della propria "reputazione" di "professionista illuminato" o di intellettuale di punta.
Che faremo quando ci vorranno imporre per legge la vaccinazione di massa?
Ci divideremo in due: coloro, la stragrande maggioranza, che si faranno vaccinare (i quali a loro volta si dividono nelle due sottocategorie delle mandrie silenziose che pensano solo ai soldi, sesso e divertimento senza preoccuparsi di nulla; e nelle "élites illuminate", che si sentono superiori nel loro essere conformi ai loro padroni), accettando pure che ciò venga fatto ai loro bambini e anziani, pronti a staccare la giugulare di coloro che tentano di metterli in guardia, o a ridicolizzarli con l'ironia delle menti superiori; e coloro che non vorranno, a costo di perdere la giugulare o di essere ridicolizzati dalle menti superiori.
Cosa succederà a questa seconda categoria?
Per quanto mi riguarda, ho più paura della prima categoria che degli stessi signori dei virus e dei vaccini.
Si chiama "la banalità del male" (Arendt). E' la roccia su cui si fonda ogni totalitarismo.
Robespierre poté fare ciò che ha fatto perché i parigini gli portavano ogni giorno liste di "controrivoluzionari" da ghigliottinare.
Oggi il vero vulnus non risiede tanto nelle pur fondamentali e gravissime questioni economiche e politiche, ma in quelle sanitarie, e in primis nel vaccinismo totalitario.
Che, per affermarsi concretamente, aveva bisogno di un virus mondiale, o di più virus.
Come per i computer e internet, insomma: è con i virus continuamente ad arte inventati che si crea il sistema di arricchimento senza fine e quindi di controllo mondiale di tutto il sistema informatico.
Io ti invento il virus e sono sempre io che ti vendo la "medicina", l'antivirus, che guarisce il computer. Ogni anno infallibilmente: così tu dipendi da me per sempre e sempre di più.
Per gli esseri umani l'antivirus si chiama "vaccino".
Il "Signore dei virus", degli antivirus e dei vaccini.
Che - fateci caso - ha sempre il sorriso stampato con lo sguardo beffardo. (MV)
La Ue ci restituirà - forse e non subito - i danari che le versiamo. E su metà della cifra vuole gli interessi.
RispondiEliminaL'Italia accattona ringrazia felice.
Biagio Buonomo
È UN TSUNAMI
RispondiEliminaAGOSTO 2018 (conversazione Whatsapp agli atti)
Il capo della Procura di Viterbo Paolo Auriemma (non indagato) dice a Palamara: “Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando. Illegittimamente si cerca di entrare in Italia e il ministro dell’Interno interviene perché questo non avvenga. E non capisco cosa c’entri la Procura di Agrigento. Questo dal punto di vista tecnico al di là del lato politico. Tienilo per te ma sbaglio?”.
Palamara replica: “No hai ragione… Ma ora bisogna attaccarlo”
Auriemma: “Comunque è una cazzata atroce attaccarlo adesso perché tutti la pensano come lui. E tutti pensano che ha fatto benissimo a bloccare i migranti che avrebbero dovuto portare di nuovo da dove erano partiti”.
(altra conversazione intercettata)
Alle 16.45 del 24 agosto 2018, Palamara invia un messaggio al pm di Agrigento Luigi Patronaggio che stava per avviare le indagini per sequestro di persona nei confronti del ministro dell'interno sul caso Diciotti: "Siamo tutti con te, anche Legnini (ex senatore PD e vicepresidente Csm)"
Patronaggio: "Mi ha già chiamato e mi fa molto piacere."
(Nota di redazione: Il giorno successivo quando Patronaggio è a Roma per interrogare i funzionari del Viminale, Salvini che è ministro dell'Interno, sarà indagato).
C'è poco da girarci intorno, il verminaio che esce fuori da queste chat delinea un tentativo di golpe giudiziario.
I 5stelle sono stati indegnamente e colpevolmente al gioco e ne pagheranno le giuste conseguenze.
Mattarella tace.
E' un terremoto. (Ma, si sa, nei terremoti in Italia pagano solo le vittime. Chi dovrebbe occuparsene latita)
Le bellezze artistiche, il paesaggio, il mare, la montagna, la campagna, le colline, il cibo, il clima, la famiglia, gli amici, le abitudini, la poesia, la musica vi hanno fregato.
RispondiEliminaVi hanno permesso di sopportare l'incapacità dei governi, la progressiva sottrazione di libertà, l'oppressione burocratica e fiscale, il primato negativo in tutte le classifiche, il ridicolo.
Ma ora non bastano più. Il livello di corruzione dei poteri è al suo parossismo e sta per travolgere tutto.
Politica e una certa magistratura, bisogna avere memoria. Dicembre 2007, mancano 4 mesi alle elezioni e in Italia tira aria di centro destra, il nemico da abbattere da sinistra (come sempre non nelle urne ma con "altri metodi") è il leader di allora Berlusconi. Scatta puntuale l'indagine a orologeria per corruzione, Berlusconi sbotta e dice "L'armata rossa delle toghe si è rimessa in movimento". Il Presidente della Repubblica Napolitano, da New York interviene subito "evitare giudizi che delegittimino la magistratura" mentre il CSM tuona "evidente il carattere destabilizzante delle aggressioni verbali e della attività di delegittimazione preventiva". Il centrodestra vincerà le elezioni ma nel 2011 con il golpe finanziario arriverà Monti. Applicate questo schema ad oggi, è lo stesso: tira aria da destra e il leader va a processo. L'unica differenza è che stavolta ci sono le intercettazioni che hanno chiuso nel mutismo Presidente della Repubblica, CSM e giornalai vari. Bisogna ricordarle certe cose e non cadere dalle nuvole, non è novità ma è sistema.
RispondiEliminahttps://m.ilgiornale.it/news/cronache/toghe-intoccabili-non-illudiamoci-1865844.html
RispondiElimina”Il mentire è una caratteristica che definisce ancor più l’esperienza storica comunista, ne è anzi il tratto saliente: il comunista è comunista soprattutto perché mente […]. Si potrebbero riportare centinaia di esempi della realtà alternativa, fondata sulla menzogna, che i regimi comunisti, da quello sovietico a quelli sudamericani e asiatici a quello cinese, hanno costruito nel corso dei decenni, tanto che i visitatori stranieri, invitati dai regimi in quei paesi, si trovavano di fronte una sorta di Disneyland comunista: i più smaliziati se ne accorgevano e magari cambiavano idea, ma la maggioranza dei compagni di strada ci cascava o faceva finta di cascarci”.
RispondiEliminaMarco Gervasoni
@ Japhet
RispondiEliminano, la bellezza non frega. Sono e restano fregati coloro che vogliono ignorare quanto sudore, lacrime, maledizioni imbrogliate, infine umiltà occorra per far nascere, per curare, conservare, trasmettere la bellezza, cioè i superficiali, quelli del 'nun me ce fa' pensa', perché pensare con rigore è ancora fatica, è dolore. Allora si resta nella illusione della bellezza che appare, senza altro chiedersi, senza voler sapere altro, senza neanche saper ringraziare per il dono di essa. Il che è somma di ogni cecità ed astenia del cuore, dell'intelletto e delle mani e dei piedi.
Anche il singolo comunista doc. è menzognero a volte fin nei tratti somatici; su un libro di fisiognomica, osservai che alcuni volti disegnati, che indicavano il tipo menzognero, avevano dei tratti comuni con alcuni comunisti da me conosciuti. Senza darvi troppo peso ovviamente.
RispondiEliminaRicchi di stato: stanno bene loro, stanno bene tutti...
RispondiEliminaTito Boeri, l'ex marxista-leninista-maoista poi diventato economista di fiducia di casa De Benedetti e quindi premiato dal PD con la presidenza dell'INPS, ci svela che il blocco dell'economia imposta per mesi dal governo Conte ha avuto conseguenze minime. Anzi, quasi irrisorie. Tanto che, ci spiega il grande economista della Bocconi, solo un terzo delle famiglie italiane italiane sta affrontando "qualche problema di liquidità". C'è da aggiungere altro? Ah sì, solo una piccola notazione: Boeri è quello stesso personaggio che, da presidente dell'INPS, ci ripeteva ogni santo giorno che gli "immigrati sono delle risorse che dobbiamo accogliere perché ci pagheranno le pensioni".
Di recente, Bill Gates ha annunciato il suo sostegno finanziario per un piano da $ 1 miliardo per ricoprire la Terra con satelliti di videosorveglianza.
RispondiEliminahttps://www.marcotosatti.com/2020/05/28/il-nuovo-mondo-di-bill-gates-e-di-big-telecom-e-big-pharma/
Come non definire questo se non opera di tutto l'inferno e dei suoi figli ?
Si vocifera che i soldi, circa 170 mld. arriveranno nel 2021, non tutti, ovvio, tolti i 55 mld. che l'Italia è tenuta a pagare come paese fondatore, 80 mld. sono prestiti da restituire a breve termine i tassi di interesse non sono ancora stati stabiliti, quindi resterebbero, condizionale d'obbligo, circa 35 mld più o meno ,tasso variabile, a fondo perduto che poi tanto perduto non sarà, morale della favola 4 spicci, testa bassa e pedalare, rumors da Bruxelles danno il count down a giuseppi, a settembre nuovo governo tecnico con premier chi non t'aspetteresti mai, Sassoli e Draghi all'economia, signori il pranzo è servito, chi sopravviverà vedrà che cibo ci offriranno......
RispondiEliminaAttenzione. Titolone del Corriere. "Nuova ondata di contagi in Corea. Ora Seul richiude"
RispondiEliminaM'immagino quindi qualche migliaio di nuovi casi rilevati. Controllo per curiosità sono 79, dopo giorni tra 20 e 40. Su un Paese di oltre 50 milioni di abitanti. Tra l'altro di questi 79 quasi tutti sono stati tracciati individuando le persone che erano venute a contatto con loro. Io capisco che la matematica non sia il forte di questi "giornalisti", ma qui è evidente la malafede. Cosa vogliono dimostrare esattamente? Che è necessario permanere in stato di lockdown qualche altro mese? Che le attività vanno tenute chiuse o rallentate per sicurezza (sicurezza di distruggere l'economia)?
(Luca Ronconi)
Se i giornali titolano che all'Italia arriveranno 172 miliardi (l'allocco pensa tutti e subito) mentre si tratta si e no di 4 o 5 miliardi per 5 anni a partire dal 2021, come stupirsi che si titoli come si titola sui numeri coreani? O che si titoli come (non) si titola su certe brutte storie che fanno capo a uno dei tre poteri (indipendenti...) dello Stato?
RispondiEliminaSono gli stessi che dicono che in Italia ci sono certe fobie, mentre nelle foibe finiscono altri delle cui angherie si tace, quando non li si dice addirittura dei carnefici!
RECOVERY FUND
RispondiEliminadi LUCA PINASCO ( economista )
"173 miliardi per l'Italia, di cui 91 prestati e 82 a fondo perduto. La proposta della commissione, da contrattare nei prossimi mesi tra i paesi europei, rappresenta una grande vittoria per l'Italia e una sconfitta per la Germania che versa 135 miliardi netti in quel fondo". O almeno così ci stanno raccontando con una colossale operazione di propaganda, una di quelle che si riserva solo alle grandi occasioni.
1) Cosa cambia tra i 91 miliardi che ci presta il Recovery Fund e 91 miliardi che avremmo potuto autonomamente chiedere in prestito nei mercati finanziari? Che per i primi è la commissione a decidere come devono essere spesi, per i secondi saremmo noi a decidere.
2) Dove vengono reperiti gli 82 miliardi a fondo perduto? Li emette la BCE? Assolutamente no. Si prendono dal bilancio europeo al quale l'Italia dovrà versare in anticipo 56 miliardi. Ne restano dunque netti 26, meno dell'1,5% del PIL a fronte di un calo del PIL dovuto alla crisi da coronavirus stimato al 18%.
3) La Germania sta mostrando grande solidarietà mettendo soldi di tasca sua? Falso! La Germania sarà l'unico paese a guadagnarci perché a) i soldi che mette gli torneranno con gli interessi b) potrà mettere bocca sulle destinazioni di spesa dei paesi beneficiari c) amplierà indirettamente la quota di debito italiano detenuto.
Non facciamoci prendere in giro.
Leggo qua e là che tra poco le pensioni saranno commisurate in base all'andamento economico. Ci mancherebbe solo questo. I vecchi sono stati già abbastanza strapazzati in questo periodo di pandemia, parecchi di essi sono stati curati come pazienti di serie B nella convinzione che tanto dovevano morire. Quando uno tirava le cuoia ci si domandava quanti anni avesse. Se la risposta era, poniamo, 80. Il commento era: meglio così, significa che il virus risparmia i giovani. Come se gli anziani fossero dei pezzi legno secco, buoni per essere arsi (cremati). Andare su con gli anni è considerata una colpa difficile da farsi perdonare. Tanto è vero che qualche genio di questo governo invece di rifugiarsi in una bettola e di stordirsi con mezzo litro, se sta dietro una scrivania per studiare come fregare i vegliardi indifesi. I quali, se il progetto andrà in porto, avranno un assegno mensile proporzionato al Pil e roba del genere. Trattasi di truffa.
RispondiEliminahttps://www.liberoquotidiano.it/news/commenti-e-opinioni/22871740/vittorio-feltri-inps-tridico-truffa-pensioni-commisurate-andamento-economico.html
L'ex magistrato Carlo Nordio su caso Palamara:
RispondiElimina"Uno schifo. Davanti al quale anche i padri costituenti se risorgessero sarebbero i primi a voler cambiare le regole del Csm". Non mi aspettavo un simile livello di bassezza. Da magistrato l'ho trovato ripugnante. È grave se un giudice si pronuncia per l'assoluzione di una persona che ritiene colpevole. Ma se auspica la condanna di uno che ritiene innocente è un sacrilegio...".
Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna essere violenti. I metodi del genere di Hitler sono superati. Basta creare un condizionamento collettivo così potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini.
RispondiEliminaL’ ideale sarebbe quello di formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate.
In secondo luogo, si continuerebbe il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale. Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può rivoltarsi.
Bisogna fare in modo che l’accesso al sapere diventi sempre più difficile e elitario. Il divario tra il popolo e la scienza, che l’informazione destinata al grande pubblico sia anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo.
Niente filosofia. Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta: si diffonderanno massivamente, attraverso la televisione, divertimenti che lusinghino sempre l’emotività o l’istintivo. Affronteremo gli spiriti con ciò che è futile e giocoso. È cosa buona, con chiacchiere e musica incessante, l’impedire lo spirito di pensare.
Metteremo la sessualità al primo posto degli interessi umani. Come tranquillante sociale, non c’è niente di meglio.
In generale si farà in modo di bandire la serietà dell’esistenza, di ridicolizzare tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l’euforia della pubblicità diventi lo standard della felicità umana E il modello della libertà.
Il condizionamento produrrà così da sé tale integrazione, che l’unica paura – che dovrà essere mantenuta – sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità.
L’ uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è: un vitello, e deve essere monitorato come deve esserlo un gregge.
Tutto ciò che permette di far addormentare la sua lucidità è un bene sociale; tutto ciò rischia di causare il suo risveglio deve essere ridicolizzato, soffocato, combattuto.
Ogni dottrina che mette in discussione il sistema deve prima essere designata come sovversiva e terrorista e coloro che la sostengono dovranno poi essere trattati come tali.
Günther Anders*
*Günther Anders è stato un filosofo e scrittore tra i padri con Robert Jungk del movimento antinucleare. Ebreo tedesco nato con il cognome Stern, fu allievo di Heidegger e in seguito sposò Hannah Arendt. Doveva ottenere la cattedra a Francoforte ma gli fu impedito dalle pressioni del filosofo proto-sessantottino Theodor Adorno. Fuggito negli USA all’avvento del Nazismo in Germania, si mantenne con lavori umili.
http://www.renovatio21.com/cio-che-sta-accadendo-una-profezia-del-1956/
https://gloria.tv/post/3FgpWsWrERzaCWRRUYiG7tXi8
RispondiEliminaSul virus e sulle mascherine : altra riflessione
Il nostro stimatissimo premier oggi su Repubblica si dice meravigliato del soccorso di Renzi a Salvini (che poi non è manco vero), fingendo di dimenticarsi che gli atti di cui è accusato Salvini sono stati commessi quando lui era già presidente del consiglio e quindi: o dormiva o non contava nulla, e se l'è fatta fare sotto al naso, o ha soccorso e avallato e difeso tutto ciò pure lui, e ben prima di Renzi e con molto più peso specifico di quanto possa aver fatto ieri Renzi che invece cerca solo di seguire il metodo, politicista e di basso cabotaggio se si vuole, di essere decisivo in tutte le situazioni che gli capitano a tiro - già alla viglia del voto, gli equilibri in Giunta avevano reso i tre voti di Italia Viva non determinanti per mandare a giudizio Salvini e quindi è entrato in modalità ponziopilato così da dare messaggi alla sua maggioranza: metodo della sanguisuga - e far pesare politicamente i suoi voti ben oltre l'esiguità della loro consistenza.
RispondiEliminaIl "meravigliato" Conte.
Non c'era. O se c'era, dormiva.
Ci impediscono di attraversare le nostre regioni mentre consentono ad altri di arrivare dal Senegal e girovagare senza controlli.
RispondiEliminahttps://lacrunadellago.net/2020/05/29/in-germania-lo-stato-togliera-i-bambini-alle-famiglie-che-non-firmeranno-il-certificato-anti-covid/
RispondiEliminahttps://www.tempi.it/lettera-aperta-del-vescovo-di-pavia-al-ministro-azzolina/
RispondiEliminaIl gemito
RispondiEliminaAlla fine, con sommo sforzo psico-fisico, emise un gemito.
"Grave sconcerto, occorre riforma del CSM, ma no allo scioglimento". (la Repubblica)
Tradotto: togliamo Palamara (scatoletta scaduta) e ci mettiamo un altro.
A 'sto punto, faccio il tifo per Palamara: che mantenga la sua promessa e faccia il bagno di sangue!!
Ma è anche vero che sappiamo benissimo che ciò non accadrà mai: Palamara non sarà condannato e avrà il suo premio per il suo silenzio.
Come il Compagno G... (vi ricordate?).
E tutto resterà come prima.
Come nel 1992.
E gli italiani continueranno a votare PD, o Cinquestelle o magari Pappalardo, facendo finta con se stessi di essere duri e puri.
La via della salvezza è tutt'un'altra. Ma nessuno la vuole percorrere veramente.
E questa è la morte dell'Italia. (MV)
"Come avevamo previsto, le lezioni universitarie si terranno dall’anno prossimo on line. Quello che per un osservatore attento era evidente, e cioè che la cosiddetta pandemia sarebbe stata usata come pretesto per la diffusione sempre più pervasiva delle tecnologie digitali, si è puntualmente realizzato.... Fa parte della barbarie tecnologica che stiamo vivendo la cancellazione dalla vita di ogni esperienza dei sensi e la perdita dello sguardo, durevolmente imprigionato in uno schermo spettrale." (Giorgio Agamben).
RispondiEliminaNon si potrebbe dir meglio.
"le misure (centrali e locali) introdotte per fare fronte all'emergenza Covid-19 ledono fino quasi ad annullare le libertà e i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, incluse la libertà di circolazione (articolo 16), la libertà di riunione (17), il diritto di professare la propria fede religiosa nei luoghi di culto (19), il diritto allo studio (33-34), la libertà di iniziativa economica (41), financo la libertà di espressione del pensiero (21) e soprattutto la libertà personale (13) e i diritti inalienabili della persona. La nostra Costituzione non conosce alcuno 'stato di emergenza', prevedendo solo lo 'stato di guerra'".
RispondiEliminaMa sta di fatto che lo stato di emergenza è stato dichiarato unicamente dall'organo esecutivo, senza alcun vaglio parlamentare e in un vuoto costituzionale.