I prodromi: I fedeli e i seminaristi di San Rafael (Argentina) hanno protestato per la proibizione di ricevere la Comunione in bocca. Dopo un Rosario interrotto dalla Polizia il vescovo, seguendo precise istruzioni della Santa Sede [qui], ha chiuso il seminario modello: 39 seminaristi, più di 150 famiglie vicine alla realtà attiva sul territorio e chiamata la Vandea delle Ande dove si vive un cristianesimo da Opzione Benedetto. Ecco perché c'è il sospetto che si sia colta la palla al balzo per chiudere una realtà fiorente di vocazioni e "troppo cattolica" per i nostri tempi.
30 luglio 2020
Eccellenza,
Sono confuso e ferito nell’apprendere dalla stampa internazionale la notizia relativa alla decisione di chiudere il Seminario della Diocesi di San Rafael e di licenziare il suo Rettore, don Alejandro Miguel Ciarrocchi.
Questa decisione sarebbe stata adottata, su Sua zelante segnalazione, dalla Congregazione per il Clero, che ha ritenuto inammissibile il rifiuto da parte dei chierici sotto la Sua giurisdizione di amministrare e ricevere la Santissima Eucaristia in mano e non in bocca. Immagino che il comportamento lodevole e coerente dei Sacerdoti, dei chierici e dei fedeli di San Rafael Le abbia offerto un ottimo pretesto per chiudere il più grande Seminario argentino e disperderne i seminaristi per rieducarli altrove, in seminari tanto esemplari da essersi ormai svuotati. Vostra Eccellenza ha saputo mirabilmente tradurre in pratica quell’invito alla parresia, in nome della quale si dovrebbe sconfiggere la piaga del clericalismo denunciata dal più alto Soglio.
Posso comprendere la Sua delusione nel vedere che, nonostante l’opera martellante di indottrinamento ultra-modernista compiuta in questi decenni, vi siano ancora dei bravi Sacerdoti e chierici che non antepongono la cortigiana obbedienza al doveroso rispetto nei confronti del Santissimo Sacramento; e posso immaginare il Suo dispetto nel vedere che anche i fedeli laici e intere famiglie – di quella che viene chiamata “la Vandea delle Ande” – seguono i buoni pastori, dei quali, come dice il Vangelo, “riconoscono la voce”, e non i mercenari a cui non importa nulla delle pecore (Gv 10, 4.13).
Posso comprendere la Sua delusione nel vedere che, nonostante l’opera martellante di indottrinamento ultra-modernista compiuta in questi decenni, vi siano ancora dei bravi Sacerdoti e chierici che non antepongono la cortigiana obbedienza al doveroso rispetto nei confronti del Santissimo Sacramento; e posso immaginare il Suo dispetto nel vedere che anche i fedeli laici e intere famiglie – di quella che viene chiamata “la Vandea delle Ande” – seguono i buoni pastori, dei quali, come dice il Vangelo, “riconoscono la voce”, e non i mercenari a cui non importa nulla delle pecore (Gv 10, 4.13).
Questi episodi confermano l’azione dello Spirito Santo nella Chiesa: il Paraclito infonde il dono della Fortezza negli umili e nei deboli e confonde i superbi e i potenti, rendendo manifesta la fede nell’Augusto Sacramento dell’Altare da un lato, e la sua colpevole profanazione per rispetti umani dall’altro. Conformarsi alla mentalità del mondo può forse meritare a Vostra Eccellenza il facile e interessato plauso dei nemici della Chiesa, ma non eviterà né l’unanime deplorazione dei buoni, né tantomeno il Giudizio di Dio, che sotto i veli eucaristici è presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. E che ai Sacri Pastori chiede di essere Suoi testimoni, non Suoi traditori e persecutori.
Vostra Eccellenza mi permetterà di farLe notare una certa qual incoerenza del Suo comportamento con il motto che Ella ha scelto per il Suo stemma: Paterna atque fraterna charitate. Non vedo nulla di paterno nel punire dei Sacerdoti che non vogliono profanare l’Ostia Santa, né alcuna forma di vera Carità per chi ha disobbedito ad un ordine irricevibile. La Carità si esercita per il Bene e per il Vero: se ha come principio l’errore e come fine il male, essa non è che una grottesca parodia della Virtù. Un Vescovo che invece di difendere l’onore dovuto al Re dei re e lodare chi si adopera per questo nobile scopo giunge a far chiudere un fiorentissimo Seminario e a redarguire pubblicamente i suoi chierici non compie un’azione di Carità, ma un deplorevole abuso, del quale sarà chiamato a rispondere davanti al tribunale di Dio. Prego perché Ella comprenda quanto il Suo gesto, valutato sub specie aeternitatis, sia grave in sé e di scandalo per i semplici. I Suoi studi all’Angelicum dovrebbero aiutare Vostra Eccellenza in quest’opera di sana resipiscenza, che impone sub gravi anche la doverosa riparazione.
La stampa riferisce che nella Diocesi di Basilea, nella chiesa di Rigi-Kaltbad, una donna rivestita dei paramenti sacri simula abitualmente la celebrazione della Messa, in assenza di un sacerdote ordinato, omettendo solo le parole dell’Istituzione. Mi chiedo se mons. Felix Gmür si distinguerà per lo stesso zelo che ha animato Lei, e se ricorrerà ai Dicasteri Romani per far punire in modo esemplare la sacrilega messinscena. Temo tuttavia che l’inflessibilità dimostrata da Lei nel punire i Sacerdoti che Le hanno doverosamente disobbedito non troverà emuli in Svizzera. Certamente, se su quell’altare un Sacerdote avesse celebrato la Messa in Rito tridentino, gli strali dell’Ordinario non avrebbero tardato a colpirlo; ma una donna che celebra abusivamente e sacrilegamente la Messa è oggi considerata una cosa trascurabile, tanto quanto esporre alla profanazione il Santissimo Sacramento dell’Altare.
Insieme ai chierici e ai laici della Sua Diocesi, che Lei ha ingiustamente colpito e gravemente offeso, prego per Lei, Eccellenza, per i mandanti della Santa Sede, ed in particolare per il Cardinale Beniamino Stella che conobbi come sacerdote devoto e come Nunzio Apostolico fedele, a cui come Delegato per le Rappresentanze Pontificie feci visita a Bogotà. Un tempo mio amico, con lui ho collaborato per anni in Segreteria di Stato: purtroppo ormai da qualche tempo non posso più riconoscerlo come tale, per la sua partecipazione all’opera di demolizione della Chiesa di Cristo.
Preghiamo per la Vostra conversione, una conversione cui tutti siamo chiamati, ma che è indifferibile per quanti operano non per la gloria di Dio, ma contro il bene delle anime e l’onore della Chiesa.
Preghiamo tutti per i Seminaristi e per i fedeli di San Rafael a cui Lei, Eccellenza, ha dichiarato guerra.
Con fraterna Carità, nella Verità,
E' bene che Monsignor Viganò faccia arrivare il proprio disappunto a certi prelati che offendono e dileggiano la vera fede cattolica.
RispondiEliminaPeccato che quella di Viganò sia ancora una voce isolata.
RispondiEliminaMolto bene che risuonino parole di Verità in qualunque parte del mondo se ne presenti l'urgenza. Noi seguiamo attenti e grati al Signore nostro Gesù Cristo 'che atterra e suscita, che affanna e che consola'.
RispondiEliminaLa voce del buon Pastore si riconosce, il Buon Pastore corregge gli erranti prima di punire...
RispondiEliminaE' insopportabile leggere continuamente di Vescovi simili.
RispondiEliminaSiamo al finale di partita, non vedo, logicamente, nient'altro che una esemplare, profonda purificazione a mezzo dei castighi divini, atti purissimi di Giustizia e di Misericordia.
RispondiEliminaL'ira di Dio su di noi non farà altro che aumentare perché si continua ad offendere Dio impunemente
Questa persecuzione che non si ferma, all'interno della Chiesa, contro sacerdoti e seminaristi che vogliono essere e restare fedeli al Deposito della Fede.
Bergoglio ha proceduto sistematicamente in questa direzione, nulla lasciando al caso. Ha cominciato con i Francescani dell' Immacolata, colpito anche ordini femminili. Una "epurazione" sistematica, spietata.
Sono questi atti anticristiani, posti in essere dai Pastori fedifraghi, i Pastori assassini di anime dei quali parlò esplicitamente il Signore (Giov 10, 1-16), che sicuramente eccitano al massimo la giusta ira di Dio.
Dio onnipotente ci ha mandato come segno della sua ira la presente pestilenza: esagerata o no che sia stata la reazione dei governi, da mesi in preda al panico, sta comunque paralizzando l'intera società occidentale, quella più avversa a Dio. E proprio questo è il castigo. E dopo la pestilenza, la carestia, e dopo ancora o assieme, la spada.
E non basterà perché molti di quelli che sono morti per queste piaghe e morranno di esse andranno all'Inferno.
"Tuttavia il resto degli uomini, che non furono uccisi da questi flagelli, non si pentirono delle opere delle loro mani, né cessarono di adorare i demoni e gl'idoli d'oro, e quelli d'argento, e quelli di bronzo, e quelli di pietra, e quelli di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; non si pentirono né dei loro omicidi, né dei loro venefici, né delle loro fornicazioni, né dei loro furti" (Apoc 9, 20-21).
T.
Tutto questo radicalizza le cose e indica che la radicalizzazione è in atto: c'è sempre meno spazio per i "grigi", ossia per opzioni conservatrici alla Benedetto. Il campo si divide sempre più nettamente tra tradizionalisti, ossia cattolici-classici, e modernisti, ossia progressisti-protestantizzati.
RispondiEliminaMi sembra che questo sia un bene perché, in queto modo, anche involontariamente, si fa più chiarezza e si vedono i progressisti per ciò che sono: degli agnostici, estranei al Cristianesimo stesso.
Chiese obbligate a dichiarare se "sposeranno" i gay in Irlanda del Nord
RispondiEliminaQuei bravi seminaristi ingiustamente colpiti da quel vescovo papolatra dovrebbero entrare tutti e PUBBLICAMENTE in un seminario della FSSPX.
RispondiEliminaCosì potrebbero esercitare il sacerdozio in modo cattolico, senza soprusi modernistici e senza compromessi con il mondo.
Darebbero anche un forte segnale ai modernisti persecutori di cattolici!
ATEI DEVOTI E CATTOLICI.
RispondiEliminaDIMMI COME TI COMUNICHI E TI DIRO’ CHI SEI
Ormai gli atei devoti – ovvero persone che vanno la domenica a messa ma che poi vivono e si comportano come se Dio non c’è o se c’è, non c’entra - nella Chiesa sembrano essere la maggioranza.
Un modo sicuro per riconoscerli è il modo col quale si accostano e ricevono la Santa Comunione.
In una intervista un sacerdote ha detto che parlando con un islamico questi gli ha detto che noi cristiani non è vero che crediamo alla presenza reale di Dio nell’Eucaristia, perché se così fosse al suo cospetto ci prostreremo ogni volta fino a terra. Invece quello che vediamo ogni domenica è una lunga fila di persone che si comunicano in piedi e sulla mano ricevendo la particola in maniera furtiva, distratta, per lo più senza alcun segno evidente di riverenza.
Io credo che si possa accampare qualsiasi giustificazione: tirare in ballo l’archeologite liturgica – i primi cristiani facevano così -, l’ottusa obbedienza ai vescovi che hanno abusivamente diffuso una pratica che doveva essere eccezionale e assai limitata. Si può perfino essere ignoranti e prendere la comunione in mano perché “così fan tutti” e:”perché lo dice la Chiesa” – il che non è assolutamente vero documenti ufficiali alla mano e secondo l’esempio di tutti i papi del post-concilio – ma se uno è veramente cristiano e ama Dio in cuor suo non può non sentire quello che l’islamico ha perfettamente descritto.
Se sono veramente convinto che nella sacra particola c’è il Corpo e il sangue di Cristo sono davanti a Dio in persona, il mio Signore e Creatore, e pensare di rimanere in piedi al suo cospetto o peggio toccarlo in maniera irriverente con mai sporche e sudaticce somiglia molto ad atto di inusitata superbia. La stessa superbia che costò il Paradiso terrestre.
Adamo ed Eva, istigati dal Serpente, mangiarono il frutto proibito per essere come Dio e noi allo stesso modo, sempre istigati dal Serpente sotto le false specie spiritoconciliari - credendoci di essere al pari di Dio – suoi compagnucci di vita e di giochi – al punto da avvicinarci a Lui rimanendo orgogliosamente in piedi.
Provate ad andare al Quirinale a dare pacche sulle spalle e buffetti sulla guancia al Mattarella di turno e vedete se due corazzieri non vi prendono e vi sbattono in galera per vilipendio.
Perché la forma – ancora – ha la sua importanza.
Ebbene con l’infimo presidente di una repubblichetta come quella italiana mancare di rispetto non si può, ma con Dio la domenica tutto è permesso?
E siccome la forma, nonostante gli scempi del ’68, continua ad avere la sua importanza si possono formulare a propria giustificazione tutti i pensieri teologico-spiritual-sentimentali che si vuole sul modo di prendere l’ostia sulla mano, ma il rispetto e la devozione si esprimono nella Chiesa in un solo modo: inginocchiandosi al cospetto di Dio.
Con questo non voglio giudicare chi fa la comunione in piedi e sulla mano – sarà Nostro Signore a farlo – ma semplicemente invitare a riflettere e a fare un esame di coscienza. Poi ciascuno continui a fare quello che vuole.
I preti invece dovrebbero preoccuparsi un po’ di più, perché se il povero laico in sede di giudizio post mortem potrà dire a sua discolpa: “io ho fatto quello che il mio parroco o il vescovo, mi hanno detto di fare”, loro dovranno invece render ragione per loro e per tutti coloro che avranno fuorviato col loro esempio e insegnamento.
Agradecida SE por esta comprensión y apoyo brindado. Desde chica recibí sin ser de San Rafael la gracia de formadores y confesores del sur de mi provincia. No entendía por qué a veces debía acudir a ellos a escondidas. Fue este seminario siempre perseguido, el bastión de la fe en Argentina. Luego, andando por el país, fueron los capellanes castrenses que allí se habían formado quienes dieron a mis hijos los sacramentos y formación que les permiten perseverar en este difícil ambiente mundano. Uno de ellos dio a mi hijita fallecida al momento de nacer el bautismo de emergencia... qué más decir. Sacerdotes como los del seminario de San Rafael quedan pocos.
RispondiEliminaQue el mundo sepa: esta obra de Dios está siendo atacada.
Nos unimos en oración AMDG
È partita la 'caccia alle streghe', e già da un bel po', per chi non se ne fosse ancora accorto.
RispondiEliminaFrancesco Stoppelli
RispondiEliminaChiese obbligate a dichiarare se "sposeranno" o no gays
Sembra che l'incredibile ingiunzione governativa (di Londra) sia stata ritirata,
di fronte alle proteste.
Acqua e olio si separano. Così questo neoariano vescovo modernista e i fedeli cattolici ortodossi coi seminaristi. Il vescovo distruttore avrá tutto il disonore davanti a Dio ed i posteri come fu prima di lui con gli ariani... un uomo obrobrioso nemico di Cristo... iscariotae discipulus
RispondiEliminaPerò se si disubbidisce a una indicazione che vieta la comunione in bocca (pur comprendendo benissimo le ragioni), poi non si può non aspettarsi la reazione. in quei luoghi il covid non è scemato, quindi hanno prestato il fianco ad un colpo troppo facile.
RispondiEliminadovremmo essere più intelligenti, compiere le buone battaglie al momento giusto e attendere con pazienza, senza dimenticare.
Segnalo:
RispondiEliminahttp://www.salpan.org/Index2.htm
L'ALTRO "VANGELO" DI MONS. VIGANÒ
La fine del mondo e i falsi profeti
di Lisa Zuccoli
Probabilmente scatenerà un putiferio
Se il Vescovo chiude un seminario modello (con 39 seminaristi: 39!!!) solo perchè i seminaristi e i loro insegnati, appoggiati da tanti fedeli, non accettano l'imposizione della S. Comunione sulla mano, qualcosa non sta andando per il verso giusto... e qualcuno lo dice, nella forma della "correzione fraterna", ricordando i novissimi
RispondiElimina1 agosto 2020 - ore 21:00
RispondiEliminaDevozione del Primo Sabato del Mese al Cuore Immacolato di Maria
Esposizione del Santissimo Sacramento, Santo Rosario, Meditazione sul 3° Mistero Glorioso, Benedizione Eucaristica e Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
https://www.youtube.com/watch?v=VHwTTDL04Gs