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sabato 19 settembre 2020

“Millenarista e pelagiana”. Un primo commento della FSSPX sulla prossima enciclica di Bergoglio

Il direttore della sala stampa della Santa Sede ha consegnato l’informazione sabato 5 settembre: Papa Francesco si recherà ad Assisi per pregare sulla tomba del Poverello il giorno prima della sua festa. Firmerà la sua nuova enciclica dopo aver celebrato la messa.

Già è noto il titolo della terza enciclica del pontificato: “Fratelli tutti”. Questa è una citazione dalle Ammonizioni di San Francesco d’Assisi (6, 1). Il testo in italiano recita: “Guardiamo con attenzione, fratelli tutti, il buon pastore che per salvare le sue pecore (cf. Gv 10, 11; Eb 12, 2) sostenne la passione della croce"

Il tema dell’enciclica sarà – non sorprende – la fratellanza umana e l’amicizia sociale. Dalla firma del Documento sulla fratellanza umana il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi [vedi], da parte del Papa e del Grande Imam dell’Università Al-Azhar del Cairo, Ahmed el-Tayeb, il tema ha continuato a tormentare il Magistero di Francesco.
Il fatto che l’enciclica venga firmata al termine del “tempo della creazione”, iniziato il 1 settembre e per il quale il Papa ha consegnato un messaggio, dimostra che anche l’ecologia “integrale” sarà al centro dell’enciclica. C’è da aspettarsi che l’Amazzonia vi occupi un posto di rilievo.

Purtroppo, è da temere che i difetti trovati sia nell’enciclica Laudato si’ [qui - qui] che nel Documento sulla fratellanza umana [qui] possano essere riproposti e che le gravi riserve che sono state fatte contro di loro debbano essere ribadite.

Dalla Laudato si’, il pensiero papale è uscito da un’utopia millenarista  pelagiana.
Millenarista, perché sogna un impossibile ripristino della natura ferita dal peccato originale. Non dice forse il Papa, nel suo ultimo messaggio – del 1 settembre – che “il Giubileo è un tempo per riparare l’originaria armonia del creato”?

Pelagiana, perché la “conversione” che porta a questa restaurazione è concepita senza l’aiuto di Dio. Come immaginare – per tutti gli abitanti del globo a cui è rivolta questa enciclica – una “civiltà dell’amore”, una “fratellanza universale” o una “nuova sintesi”, senza grazia?
È infine dimenticare la Regalità universale di Cristo, l’unica capace di restaurare l’uomo ferito, di donargli la carità divina per sé stesso e nei suoi rapporti con il prossimo, e di conservargli la prudenza per il rispetto del creato.
Fonte: Vatican.news – FSSPX.Actualités fsspx.news

10 commenti:

  1. Certo che la fsspx almeno ogni tanto potrebbe dire qualcosa di propositivo invece che arroccarsi sempre sulle proprie posizioni arcaicamente critiche verso tutti. Ció non toglie che il documento papale avrá probabilmente dei difetti che i precedenti.

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  2. Invano gli operai lavoranoestende pietra su pietra.... A me sembra che non si voglia capire che la fraternità universale non si costruisce semplicemente con gli sforzi ani ma essa sarà solo conseguenza di una generale conversione dell'umanità alla Fede Cristiana riconoscendo Gesù come Figlio di Dio ed unico Salvatore... senza questi inutili e stolti sono tutti gli sforzi uman... perché l'uomo con il peccato è privato della grazia che riacquista con la conversione d l'accessori Sacramenti scaturiti dalla Passione morte e Risurrezione di Gesù. Ma ormai abbiamo una gerarchia che pensa di fare con la propria testa e non con il Volere di Dio. Ma verrà il.momento prima o poi della resa dei conti... con il Trionfo del Cuore Immacolato.

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  3. Invano gli operai lavorano estende pietra su pietra.... A me sembra che non si voglia capire che la fraternità universale non si costruisce semplicemente con gli sforzi umani ma essa sarà solo conseguenza di una generale conversione dell'umanità alla Fede Cristiana riconoscendo Gesù come Figlio di Dio ed unico Salvatore... senza questi inutili e stolti sono tutti gli sforzi umani... perché l'uomo con il peccato è privato della grazia che riacquista con la conversione e l'accesso ai Sacramenti scaturiti dalla Passione morte e Risurrezione di Gesù. Ma ormai abbiamo una gerarchia che pensa di fare con la propria testa e non con il Volere di Dio. Ma verrà il momento prima o poi della resa dei conti... con il Trionfo del Cuore Immacolato.

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  4. Questa è regalità pagana del dio Bergoglio che decide che ciò che è male va bene, in questo seguito dai suoi, oggi un assistente del vescovo ha predicato che Dio "non vuole che cerchiamo di disfarci delle nostre miserie, carenze, difetti, povertà, vuole che ce le teniamo tutte ", dobbiamo essere fieri dei nostri peccati perchè Dio ne è felice e gli ultimi davanti a lui sono i primi......? Evviva ad ogni goduria, che sono esse le nostre miserie gradite a...Dio? I primi invece dicono che si deve cambiare ma ..il loro dio non vuole nè pentimenti nè richieste di perdono nè cambiamenti di vita. Però custodiamo il loro creato coe idolo, e vai con l'idolatria| ..ma Cristo ha proprio sbagliato tutto dicendo che dobbiamo ringraziare Dio per la natura, che dobbiamo averne cura perchè OPERA di Dio, e dicendo di non peccare più e fare penitenza, ecc...e la Madonna di Fatima è un profeta di sventura per lorsignori: infatti La ignorano.

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  5. https://www.youtube.com/watch?v=_Ih5mO1bG3k

    CRISTIANESIMO SOTTO ATTACCO: IL SIGNIFICATO OCCULTO DEL MANIFESTO DELLA CHIESA D'ISLANDA - Fusaro

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  6. Ma essere fratelli non implica in automatico vivere in armonia. E l'episodio di Caino e Abele ne è il lampante archetipo. Di più, noi siamo figli di Dio per Sua volontà e né per nascita o volontà nostra (prologo Vangelo di Giovanni) e quindi la nostra fratellanza non è biologica ma in Cristo. A me sembra che manchino le basi più elementari della nostra Fede.

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  7. Mancano le basi ed in più c'è il desiderio diabolico di annunciare una nuova religione. La superbia è la radice di tantissimi mali .

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  8. [NUOVOUMANESIMO]
    "Che ognuno eviti qualsiasi rapporto con coloro che si nascondono sotto la maschera della tolleranza universale, del rispetto di tutte le religioni, della mania di conciliare le massime del Vangelo con quelle della Rivoluzione, Cristo con Belial, la Chiesa con lo Stato senza Dio".

    Leone XIII,
    Custodi di quella Fede,
    8 dicembre 1892

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  9. Ma perchè simile facezie non le andare a raccontare alle varie popolazioni native (quelle poche sopravvissute) che avete  rimosso, con modi 'garbati', dalle loro terre per portare il "progresso".
    La natura non è stata ferita "dall'uomo", buttando così il tema in caciara, ma è stata ferita di una categoria di uomini di cui si sa esattamente nome, cognome, appartenenza e "ideologia" 
    Basta documentarsi oppure non mentire
    Le parole di Adelphana Logan, matriarca irochese discendente del grande capo tribù Logan, esprimono pienamente il senso di questa perdita: "sembra che la natura riprenda a pulsare di fronte agli occhi, sembra di rivivere nelle antiche foreste, con le loro forme e i loro colori meravigliosi. E tante voci mi pare di risentire, ogni volta che percuoto il mio tamburo; vogatori nelle loro canoe, vagabondi solitari dei boschi selvaggi e delle praterie sconfinate, voci lontane di gente che canta e danza, con le piume ondeggianti al ritmo del vento. Si, il tamburo mi racconta i tempi passati: è una pagina di storia del mio popolo che narra di capi saggi e coraggiosi, seduti intorno ad un falò; di gente forte, simbolo di potenza, resistenza e vigore, di anime nobili e piene di sogni, che tornano con il pensiero alla loro infanzia e proiettano, nello stesso tempo, verso il futuro: passato, presente e futuro sono intessuti insieme al mio tamburo".

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  10. Dai loro frutti li riconoscerete.

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