La Chiesa è lieta di celebrare il tuo primo anniversario nella santità, mio dilettissimo John Henry Newman.
Rammento con commozione - è passato solo un anno - la mattinata romana che fece da cornice a una canonizzazione che non avevi affatto messo in conto. Perché dicevi - a chi così già ti chiamava – di essere tutto fuorché un santo, ribadendo che “Ai santi io posso solo lucidare le scarpe.” E ti riferivi a quelle di Filippo Neri. Di “Pippo buono”. Il tuo, mio “Pippo buono”.
Quante cose, eminenza, amiamo assieme. Tu santo – ora non puoi più schermirti – e io fenomeno di piccolezza.
Amavi la musica, il teatro, i tuoi ragazzi, per i quali adattavi Plauto e Terenzio; sognavi una scuola e un’università senza esami ma fatte – com’era alle origini – solo di lezioni e discussioni. Amavi Agostino e proprio mentre la Chiesa ritornava a Tommaso. E non a caso. Non obbedivi all’autorità, come oggi fanno tanti tuoi colleghi cardinali, per paura o interesse. Le obbedivi solo se in essa – “
in interiore homine” - vedevi riflessa quella verità che è innanzitutto nella coscienza. Non soggettiva, certo, ma illuminata da Dio. Ma coscienza comunque. Godevi per questo della vera libertà del cristiano; del cattolico, anzi: non obbedire per vigliaccheria ma solo per intima convinzione.
Sì, eri un uomo libero, santa eminenza. Ti facesti cattolico per via intellettuale. Per libero assentimento della tua coscienza. Perché della Chiesa del tuo tempo pensavi molto, molto male. «Nessuno può avere un’opinione più sfavorevole della mia sul presente stato dei romano-cattolici», scrivevi poco prima della tua conversione.
Bene: aiutami, aiutaci – con la tua discreta, anglosassone intercessione – ad amare la Chiesa anche mentre il suo volto è nascosto da un velo oscuro. Fallo. Sarebbe il tuo miracolo più grande. (Biagio Buonomo)
Ci vorrebbero più Sant'Agostino e San Tommaso nei seminari!
RispondiEliminaE comunque a mepiace ricordare il primato della verità sulla coscienza...
RispondiEliminaSE MAI UN GIORNO...
RispondiElimina"...Se mai un giorno (diciamo così per una mera ipotesi) la Roma materiale dovesse crollare, se mai questa stessa Basilica Vaticana, simbolo dell’una, invincibile e vittoriosa Chiesa cattolica, dovesse seppellire sotto le sue rovine i tesori storici, le sacre tombe che essa racchiude, anche allora la Chiesa non sarebbe né abbattuta né screpolata; rimarrebbe sempre vera la promessa di Cristo a Pietro, perdurerebbe sempre il Papato, l’una indistruttibile Chiesa fondata sul Papa in quel momento vivente.
Così è. La Roma aeterna in senso cristiano soprannaturale è superiore alla Roma storica. La sua natura e la sua verità sono indipendenti da questa.
Tale, diletti figli e figlie, deve essere anche la vostra fede, incrollabile perché ha per base la pietra su cui è edificata la Chiesa. Proclamatela e portatela, questa fede, tra i vostri compagni e le vostre compagne di scuola, con chiara visione, con profonda convinzione, con coraggio sicuro della vittoria..."
(SS. Pio XII, Discorso agli studenti degli istituti superiori, Città del Vaticano, Domenica, 30 gennaio 1949)
Anonimo 14 Ottobre 20:08.
RispondiEliminaÈ vero, il Papato (come istituzione) durerà fino alla fine del mondo.
Ciò che crollerà miseramente (e sta già crollando, proprio grazie a Bergoglio) è il POSITIVISMO PAPALE e cioè 1) il Papato visto come fine e non come mezzo 2) l'erronea e ridicola credenza che un Papa possa cambiare la dottrina già definita, opporsi validamente alla Sacra Tradizione e porsi al disopra della Sacra Scrittura.
L'epoca della papolatria sta, fortunatamente, volgendo al termine.