Martedì 10 Novembre ore 18:00 Santa Messa solenne da Requiem in suffragio di don Giuseppe Gioacchino Vallauri - Basilica dei Santi Celso e Giuliano via del Banco di Santo Spirito,5 Roma
Don Giuseppe Vallauri era nato a Robilante, in Provincia di Cuneo il 7 settembre 1945. Entrò nella congregazione dei Figli della Divina Provvidenza a Voghera nel 1956 a 11 anni. Dopo il Noviziato e il Liceo a Villa Moffa, fu inviato dai Superiori in Inghilterra dove fece anche gli studi di Teologia. Qui restò per 24 anni, prima come Parroco a Bantingford e poi Direttore a Dublino. Nel 1996 fu chiamato a fondare una missione in Kenya, dove rimase per tre anni. Passò poi alla Comunità del Vaticano e nel 2005 a quella di Pompei come confessore. Dal 2008 si trovava in Curia Generale come Responsabile dell’Archivio.
Sacerdote della congregazione fondata da San Luigi Orione, ha sempre svolto il suo ministero con impareggiabile zelo apostolico.
I fedeli romani che lo hanno conosciuto lo ricorderanno sempre come uno dei sacerdoti più impegnati nella salvaguardia e nella promozione della liturgia tradizionale. Già prima del Summorum Pontificum, quando la celebrazione della S. Messa in rito antico era molto rara e osteggiata, Don Vallauri con pochi altri sacerdoti continuò a celebrarla, e la portò presso la cappella Cesi della Basilica di Santa Maria Maggiore [vicissitudini con questo pontificato, per le quali abbiamo lottato inutilmente qui - qui - qui (lettera aperta al papa portata personalmente da don Vallauri in Curia) - qui - qui - qui], ogni primo sabato del mese, nella Basilica di San Nicola in Carcere dove ha celebrato per lunghi anni la Messa del sabato sera e le vigilie più importanti, fondando il primo gruppo stabile San Luigi Orione, e poi presso la Chiesa di Sant'Anna al Laterano, dando, così, il suo importante contributo affinché la celebrazione della liturgia tradizionale non cessasse mai nella città eterna. Inoltre ha sempre Collaborato con l'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote nella Chiesa di Gesù e Maria, specialmente come apprezzato confessore. Nel 2008 con l'erezione a parrocchia personale della SS. Trinità dei Pellegrini, affidata alla fraternità Sacerdotale San Pietro, don Giuseppe andava ad aiutare nelle occasioni solenni come nella settimana Santa. Ha mantenuto sempre buoni rapporti di amicizia sacerdotale, con tutti, in speciale modo con la Fraternità sacerdotale San Pio X che andava a visitare quando gli era possibile.
Impossibile non ricordare la sua sconfinata devozione alla Beata Vergine Maria, testimoniata dai suoi molti pellegrinaggi organizzati ai Santuari di Pompei, Montevergine Castelpetroso, e al Santuario della Madonna della Guardia a Tortona, dove riposano le spoglie mortali di San Luigi Orione ecc.... Voglio poi ricordare che fu don Giuseppe a portare la messa tradizionale al santuario del Divino Amore [qui] vicino Roma: inizialmente il terzo sabato di Maggio, poi estesa a ogni mese con l'aiuto e il coraggio di alcuni fedeli, e di un giovane sacerdote, attualmente bloccata dal neo cardinale Feroce, che detiene la carica rettore e commissario del santuario.
La serietà con cui ha risposto alla sua vocazione non ha mai intaccato la gentilezza del suo animo, chiara a tutti coloro che hanno avuto la grazia di conoscerlo e di vedere in lui l'opera della Divina Provvidenza.
Le comunità legati alla Tradizione ricevuta notizia della morte del sacerdote don Giuseppe Vallauri, si sono raccolte in preghiera per lui. Lo ricordano nella santa Messa e recitano per lui, il santo rosario. In suffragio di lui nelle prossime settimane ci saranno celebrazione di sante Messe da requiem, cui siete tutti invitati ad assistere”.
Dopo una vita tanto intensa ,impegnato/a è un termine che detesto al pari di dialogo,accoglienza e accompagnamento,un sacerdote può ben dire di aver dato tutto sé stesso.Tutto è compito e chinato il capo spirò.
RispondiEliminaQuando l’imperatore romano Costantino si convertì alla religione cristiana, verso il 312, donò al papa Milziade il palazzo del Laterano, che egli aveva fatto costruire sul Celio per sua moglie Fausta. Verso il 320, vi aggiunse una chiesa, la chiesa del Laterano, la prima, per data e per dignità, di tutte le chiese d’Occidente. Essa è ritenuta madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe. Consacrata dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata. Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a san Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di San Giovanni in Laterano. Per più di dieci secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta concili, di cui cinque ecumenici. Semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e venne di nuovo consacrata nel 1726. Basilica e cattedrale di Roma, la prima di tutte le chiese del mondo, essa è il primo segno esteriore e sensibile della vittoria della fede cristiana sul paganesimo occidentale. Durante l’era delle persecuzioni, che si estende ai primi tre secoli della storia della Chiesa, ogni manifestazione di fede si rivelava pericolosa e perciò i cristiani non potevano celebrare il loro Dio apertamente. Per tutti i cristiani reduci dalle “catacombe”, la basilica del Laterano fu il luogo dove potevano finalmente adorare e celebrare pubblicamente Cristo Salvatore. Quell’edificio di pietre, costruito per onorare il Salvatore del mondo, era il simbolo della vittoria, fino ad allora nascosta, della testimonianza dei numerosi martiri. Segno tangibile del tempio spirituale che è il cuore del cristiano, esorta a rendere gloria a colui che si è fatto carne e che, morto e risorto, vive nell’eternità. L’anniversario della sua dedicazione, celebrato originariamente solo a Roma, si commemora da tutte le comunità di rito romano. Questa festa deve far sì che si rinnovi in noi l’amore e l’attaccamento a Cristo e alla sua Chiesa. Il mistero di Cristo, venuto “non per condannare il mondo, ma per salvare il mondo”, deve infiammare i nostri cuori, e la testimonianza delle nostre vite dedicate completamente al servizio del Signore e dei nostri fratelli potrà ricordare al mondo la forza dell’amore di Dio, meglio di quanto lo possa fare un edificio in pietra.
RispondiEliminahttps://www.laparola.it/romano/liturgia-della-parola/
( https://www.lanuovabq.it/it/lockdown-risposta-errata-a-un-virus-che-non-si-vuole-curare
RispondiEliminaGOVERNO DEVASTANTE
Lockdown, risposta errata a un virus che non si vuole curare
ATTUALITÀ08-11-2020 Paolo Gulisano
Non si vuole tenere conto che il virus può essere affrontato e curato anche senza lockdown. Invece il governo continua a mettere paura indiscriminatamente a tutti senza nessuna campagna preventiva per i soggetti a rischio. L’attuale recrudescenza di casi non è una seconda ondata, ma la coda dell’epidemia di Covid, un virus che era stato quasi debellato ma ha continuato ad esistere nascosto in qualche serbatoio animale. La vera epidemia era durata un mese e mezzo, ora ci sono tutte le possibilità per arrivare ad uguali risultati, nonostante l’impreparazione indecente del sistema sanitario. Occorrerà mettere in campo nuove strategie, a partire da un rafforzamento indispensabile e inderogabile della medicina territoriale... )
Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria - Prima Catechesi
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=XI1Yab-ZX3I
Regina dell'Amore - Web TV
MOVIMENTO MARIANO REGINA DELL’AMORE TEL. 0445 53 21 76
- solo mattina -
Catechesi via internet per coloro che sono lontani da Schio .
Omelia - DOVE STIAMO ANDANDO? - P. Gabriele M. Pellettieri
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=4UNsGzTWUhI
Santuario Madonna dei Boschi
Omelia della S. Messa dell'8 novembre 2020, XXXII domenica del Tempo Ordinario, Anno A, tenuta da P. Gabriele M. Pellettieri, FI.