Il Decreto legge Zan incombe. Purtroppo i giochi sono chiari da tempo. E non abbiamo dalla nostra neppure la Gerarchia ecclesiastica; il che è molto grave e indice di una crisi innanzitutto spirituale e conseguentemente antropologica davvero epocale. Ma almeno non desistiamo dal dar voce anche alla visuale non corrotta di chi difende la verità su tutti i fronti. Abbiamo già pubblicato un testo di P. Pasqualucci [qui] sul tema successivamente sviluppato nel libro oggi proposto.
Il libro
Oggi, non siamo forse in pieno “regno della donna”? E questa vera e propria ginecocrazia ci sta facendo forse progredire verso il meglio? Domanda ovviamente retorica.
Questo “regno”, che vede le donne in schiere sempre più fitte non più spose e madri ma volutamente senza-famiglia, mascolinamente presenti dappertutto e sempre più aggressive e numericamente prevalenti nei confronti degli uomini, cui vogliono strappare lo scettro del comando in tutti i settori del vivere civile ed ecclesiastico, si è rivelato sempre più un vero e proprio regno della barbarie, visto che i “valori” che esso vuole diffondere e imporre sono: l’ugualitarismo assoluto tra l’uomo e la donna, smentito già dalla differenza naturale tra i due sessi, che incide anche sulla psiche individuale e i rispettivi comportamenti; la libertà sessuale più completa; il libero aborto, per di più pagato dallo Stato; l’omosessualismo, in tutte le sue forme; la maternità senza il marito, il padre, la famiglia stessa, secondo l’impulso individuale del momento, anche questa a spese dello Stato – senza nemmeno l’uomo, con le inseminazioni artificiali, concesse anche alle lesbiche; le stravaganti teorie neganti il carattere naturale delle differenze sessuali…
L'Autore
Filosofo cattolico, Paolo Pasqualucci - già docente di filosofia del diritto - persegue da anni studi teoretici, teologici, di filosofia della politica, senza disdegnare la saggistica rivolta a quella che un tempo si chiamava “critica di costume”, nella quale si inscrive il presente saggio. Come filosofo puro, è da molti anni impegnato nell’elaborazione di una teoria della conoscenza di tipo realistico intesa cioè a rivalutare il principio classico della verità come necessaria concordanza fra la cosa indagata e l’intelletto che la sta indagando. Vedi, a questo proposito, la sua Metafisica del soggetto. Cinque tesi preliminari, vol. I (Ediz. Spes Fondazione Capograssi, Roma, 2010, pp. 188), e vol. II: Il concetto dello spazio, (RIFD, Quaderni della Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto, 10, Giuffré Edit., 2015, pp. 648.)
Ottima la copertina col volto di donna di Magritte...
RispondiEliminaIl mondo cattolico si sveglia in ritardo .
RispondiEliminaSempre .
Bisogna pur dire che l'uomo ha sempre guardato e praticato con interesse il tipo zoccola, se passo passo molte si sono adeguate al tipo preferito dall'uomo , che dire d'altro se non: sono come tu mi vuoi!
RispondiEliminaE' l'uomo che deve ben guidare, apprezzare, sostenere la donna, sia egli padre, fratello, marito, figlio. Se così non è tutti i rapporti si alterano e il peggio di entrambi prende ed ha preso il sopravvento.
Ma questo è stato anche un fenomeno politico, chi sapeva ha tirato fuori dalla casa la donna, lusingandola ingannandola, e la casa si è riempita di insetti, parassiti, roditori e la casa è crollata su se stessa.
Ora la casa è crollata, il focolare si è spento, uomo e donna vagano raminghi senza meta seminando figli poi abbandonati senza genitori naturali, con qualche genitore acquisito forse , sconosciuto sempre e perduto infine.
Il distanziamento sociale è iniziato tempo fa, quando si son tagliati i legami familiari dopo averli irrisi ed aspramente criticati. E si va nel freddo e nella tempesta e non si scorge alcuna luce di locanda dove poter entrare a scaldarsi il cuore.
Bisogna pur dire che l'uomo ha sempre guardato e praticato con interesse il tipo zoccola, se passo passo molte si sono adeguate al tipo preferito dall'uomo , che dire d'altro se non: sono come tu mi vuoi!
RispondiEliminaE' l'uomo che deve ben guidare, apprezzare, sostenere la donna, sia egli padre, fratello, marito, figlio. Se così non è tutti i rapporti si alterano e il peggio di entrambi prende ed ha preso il sopravvento.
Ma questo è stato anche un fenomeno politico, chi sapeva ha tirato fuori dalla casa la donna, lusingandola ingannandola, e la casa si è riempita di insetti, parassiti, roditori e la casa è crollata su se stessa.
Ora la casa è crollata, il focolare si è spento, uomo e donna vagano raminghi senza meta seminando figli poi abbandonati senza genitori naturali, con qualche genitore acquisito forse , sconosciuto sempre e perduto infine.
Il distanziamento sociale è iniziato tempo fa, quando si son tagliati i legami familiari dopo averli irrisi ed aspramente criticati. E si va nel freddo e nella tempesta e non si scorge alcuna luce di locanda dove poter entrare a scaldarsi il cuore.
È l'uomo che deve ben guidare, ma ci vuole pure un legislatore (preferibilmente uomo) che, ispirato ai principii ed ai precetti morali di Santa Chiesa, rifreni la suddetta... *occolaggine delle femmine (ad esempio divietando queste che non zonzino per la città dando scandalo con vestiti succinti, e cose così.
RispondiEliminaMa stendiamo un velo (pietoso) sui nostri legislatori d'oggidì...
E' RISAPUTO CHE: le donne hanno cercato negli ultimi decenni di fuggire dalla schiavitù maschile. E se errori ci sono stati la colpa è anche dell'uomo che ha esagerato nel voler essere il loro "dio" e non il loro amato marito o padre. Purtroppo è vero che oggi le donne entrando a far parte del mondo lavorativo maschile hanno ereditato molti difetti degli uomini, ma questo non ci da il diritto di solo criticarle , ma al contrario dobbiamo continuare ad amarle più di prima.
RispondiEliminaBisogna ricordare/evidenziare che in Italia come anche nel resto dl mondo : il 95,7% dei detenuti è di sesso maschile, una quota stabile nel corso del tempo.
Bisogna ricordare/ evidenziare che le donne da sempre aborriscono la guerra e la violenza mentre noi uomini sembra che non ne possiamo fare a meno.
Bisogna ricordare/ evidenziare che senza le donne che spingono gli uomini a migliorarsi nel tempo in ogni campo e in ogni dove, gli uomini vivrebbero ancora in capanne o nelle caverne.
Bisogna ricordare/ evidenziare che le donne sono state costrette a lavorare in massa perchè il solo stipendio del marito era insufficiente, e da qui la diminuzione della natalità... perchè lavorare e crescere figli è assai faticoso se non impossibile in molti casi.
Oggi per far ritornare alla normalità le cose almeno al 50% , basterebbe che le donne avessero uno stipendio adeguato da casalinghe e così la natalità aumenterebbe . In alcuni paesi per ogni figlio gli si dona una cospicua somma in denaro. Questo è saper spendere bene il proprio denaro!
E come è scritto in Genesi:
Non è bene che l'uomo sia solo.
[1]
RispondiEliminaAll fights for freedom, that succeed, go too far, and become in turn the infliction of a tyranny. Like Napoleon or a soviet. And like the freedom of women. Perhaps the greatest revolution of modern times is the emancipation of women: and perhaps the deepest fight for two thousand years and more has been the fight for woman’s independence, or freedom, call it what you will. The fight was deeply bitter: and, it seems to me, it is won. It is even going beyond, and becoming a tyranny of woman, of the individual woman in the house, and of the feminine ideas and ideals in the world. Say what we will, the world is swayed by feminine emotion today, and the triumph of the productive and domestic activities of man over all his previous military or adventurous or flaunting activities is a triumph of the woman in the home. The male is subservient to the female need, and outwardly, man is submissive to the demands of woman.
But inwardly, what has happened? It cannot be denied that there has been a fight. Woman has not won her freedom without fighting for it: and she still fights, fights hard, even when there is no longer any need. For man has fallen. It would be difficult to point to a man in the world today who is not subservient to the great woman-spirit that sways modern mankind. But still not peacefully. Still the sway of a struggle, the sway of conflict.
[2]
RispondiEliminaWoman in the mass has fought her fight politically. But woman the individual has fought her fight with individual man, with father, brother, and particularly with husband. All through the past, except for brief periods of revolt, woman has played a part of submission to man. Perhaps the inevitable nature of man and woman demands such submission.
But it must be an instinctive, unconscious submission, made in unconscious faith. At certain periods this blind faith of woman in man seems
to weaken, then break. It always happens at the end of some great phase, before another phase sets in. It always seems to start, in man, an over- whelming worship of woman, and a glorification of queens. It always seems to bring a brief spell of glory, and a long spell of misery after.
Man yields in glorifying the woman, the glory dies, the fight goes on. It is not necessarily a sex struggle. The sexes are not by nature pitted against one another in hostility. It only happens so, in certain periods: when man loses his unconscious faith in himself, and woman loses her faith in him, unconsciously and then consciously. It is not biological sex struggle. Not at all. [...]
Man loses his faith in himself, and woman begins to fight him. [...]
[3]
RispondiEliminaAnd when woman once begins to fight her
man, she fights and fights, as if for freedom. But it is not even freedom she wants. Freedom is a man’s word: its meaning, to a woman, is really rather trivial. She fights to escape from a man who doesn’t really believe in himself, she fights and fights, and there is no freedom from the fight. Woman is truly less free today than ever she has been since time began: in the womanly sense of freedom. Which means, she has less peace, less of that lovely womanly peace that flows like a river, less of the lovely, flower-like repose of a happy woman, less of the nameless joy in life, purely unconscious, which is the very breath of a woman’s being, than ever she has had since she and man first set eyes on one another. Today, woman is always tense and strung up, alert, and bare-armed, not for love but for battle. In her shred of a dress and her little helmet of a hat, her cropped hair and her stark bearing she is a sort of soldier, and look at her as one may, one can see nothing else. It is not her fault. It is her doom. It happens when man loses his primary faith in himself and in his very life.
[...]
The fight goes on. It had started in our great- grandmothers: it was going strong in our grandmothers: and in our mothers it was the dominant factor in life. The women thought it was a fight for righteousness. They thought they were fighting the man to make him “better,” and to make life “better” for the children. We know now, the ethical excuse was only an excuse. We know now that our fathers were fought and beaten by our mothers, not because our mothers really knew what was “better,” but because our fathers had lost their instinctive hold on the life-flow and the life-reality, and therefore the female had to fight them at any cost, blind, and doomed.
We saw it going on as tiny children: the battle. We believed the moral excuse. But we lived to be men, and to be fought in turn. And now we know there is no excuse, moral or immoral. It is just phenomenal. And our mothers, who asserted such a belief in “goodness,” were tired of that self-same goodness even before their death.
No, the fight was, and is, for itself. And it is pitiless—except in spasms and pauses.
[4]
RispondiElimina[...] The young men know that most of the “benevolence” and “motherly love” of their adoring mothers was simply egoism again, and an extension of self, and a love of having absolute power over another creature. Oh these women who secretly lust to have absolute power over their
own children—for their own good!—do they think the children are deceived? Not for a moment! You can read in the eyes of the small modern child: “My mother is trying to bully me with every breath she draws, but though I am only six, I can really resist her.”—It is the fight, the fight. It has degenerated into the mere fight to impose the will over some other creature: mostly, now, mother over her children. She fails again, abjectly. But she goes on.
For the great fight with the man has come almost to an end. Why? is it because man has found a new strength, has died the death in his old body and been born with a new strength and a new sureness? Alas, apparently not so at all. Man has dodged, side-tracked. Tortured and cynical and unbelieving, he has let all his feelings go out of him, and remains a shell of a man, very nice, very pleasant, in fact the best of modern men. Because nothing really moves him except one thing, a threat against his own safety. [...]
But he feels nothing. It is the great counterfeit liberation, the counterfeit of Nirvana and the peace that passeth all understanding. It is a sort of Nirvana, and a sort of peace: in sheer nullity. At first, the woman cannot realise it. She rages, she goes mad. Woman after woman you can see smashing herself against the figure of a man who has achieved the state of false peace, false strength, false power: the egoist. [...] See a man, or a woman trying to impose herself, himself, and you have an egoist in natural action. But the true pose of the modern egoist is that of perfect suaveness and kindness and humility: oh, always—delicately humble!
[...] The more conventional and correct a woman may be, the more inwardly devastating she is once she feels the loss of the greater control and the greater sustenance. She becomes emotionally destructive, she can no more help it than she can help being a woman, when the great connection is lost.
And then there is nothing for men to do but to turn back to life itself. Turn back to the life that flows invisibly in the cosmos, and will flow for ever, sustaining and renewing all living things. It is not a question of sins or morality, of being good or being bad. It is a question of renewal, of being renewed, vivified, made new and vividly alive and aware, instead of being exhausted and stale, as men are today. How to be renewed, re-born, re-vivified: that is the question men must ask themselves, and women too.
—D. H. Lawrence, “The Real Thing” (1930)
Credo che la strada da percorrere sia quella che inizia dalle primissime pagine del libro della Genesi e arriva al libro della Apocalisse. Non occorre che questo cammino lo facciano tutti, un piccolo gruppo è sufficiente se le sue intenzioni di comprensione e di testimonianza sono oneste, sincere e si è in grado di porsi, in particolare in questa lettura/studio, sotto la guida di Gesù Cristo, della Vergine Madre e del proprio Angelo Custode. Il Nemico è all'erta lungo tutta la vita di ognuno e averlo vinto vinto una volta o più volte non significa averlo vinto per sempre. Importante anche valutare, come qui, l'influsso del genitore dell'altro sesso sul bambino e sulla bambina.
RispondiEliminaCredo che la strada da percorrere sia quella che inizia dalle primissime pagine del libro della Genesi e arriva al libro della Apocalisse. Non occorre che questo cammino lo facciano tutti, un piccolo gruppo è sufficiente se le sue intenzioni di comprensione e di testimonianza sono oneste, sincere e si è in grado di porsi, in particolare in questa lettura/studio, sotto la guida di Gesù Cristo, della Vergine Madre e del proprio Angelo Custode. Il Nemico è all'erta lungo tutta la vita di ognuno e averlo vinto vinto una volta o più volte non significa averlo vinto per sempre. Importante anche valutare, come qui, l'influsso del genitore dell'altro sesso sul bambino e sulla bambina.
RispondiEliminaSono vari anni che noto una maggioranza femminile in tutti gli uffici pubblici e privati.
RispondiEliminaNon solo nei livelli bassi, ma anche in quelli alti.
Ad occhio, non ho dati statistici alla mano, è una mia impressione empirica.
Vai in Tribunale, ad esempio, e vedi che il maggior numero di magistrati e di personale vario è femminile.
E così al Comune, al Ministero o in una società privata, piccola o grande che sia.
Poi senti i media e sembra che il mondo sia in mano agli uomini e che le donne siano vittime di pesanti discriminazioni "di genere", per cui si promuovono leggi che assicurino "quote rosa" e le tutelino come sesso debole.
Quanto sopra e'confermato da donne, siano esse amiche, parenti o donne importanti che parlano in tv e sui giornali, le quali affermano e testimoniano di dover combattere più degli uomini nel lavoro, a parità di livello.
E confermano anche l'esistenza dello spregevole fenomeno di guadagnare meno a parità di qualifica.
Fatto sta che la confusione regna sovrana.
E' pacifico che, dopo il femminismo anni '70, le donne vogliono dall'uomo tutto e il suo contrario.
Siamo passati dal mondo veramente maschilista dell''800 e primi '900, in cui le donne erano totalmente escluse dalle attività varie e dal voto, all'epoca del maschio da denigrare proprio nella sua virilita', da femminilizzare.
Colpito e affondato, ma sempre violento, prepotente e discriminatore.
Ora la donna vuole carta bianca in famiglia, perché per natura più incline e perché l'uomo, a suo dire, non è capace.
Se però è l'uomo a dire che la donna non è incline a certi lavori perché donna, è il solito maschilista da combattere e magari ci scappa pure la lacrimuccia, o l'azione legale, la mozione da firmare, l'articolo da pubblicare.
Poi però si lamentano:" non ci sono più gli uomini di una volta".
Vogliono l'uomo dolce, ma anche l'uomo forte, vogliono comandare, ma vogliono anche "l'uomo che fa l'uomo".
Giran gira, a me sembra che siano necessarie le "quote celesti"
Aloisius
''Poi senti i media e sembra che il mondo sia in mano agli uomini''
RispondiEliminaIl mondo (quello che conta e che ha causato questo sfacelo) È in mano agli uomini ancora, e saldamente direi.
Può sembrare un paradosso, ma solo apparentemente.
Il problema è che l'uomo comune, ergo un Mario Rossi qualunque, deve fare i conti col mondo distopico e ultra-femminilizzato che lei ha efficamente descritto.
RispondiEliminaIl mondo sarà forse ancora in mano agli uomini ma, con poche eccezioni, essi ragionano
come le femministe o comunque si piegano ai loro diktat.
Numericamente, comunque, intere professioni vedono oggi una maggioranza femminile: magistratura, avvocatura, forse medici, negli eserciti sono credo oltre il 20%..
Non è solo il fatto che ci siano tutte queste donne (che quindi non mettono su famiglia in modo tradizionale, non fanno figli oppure li fanno senza sposarsi). È la concezione del mondo che tutte queste donne condividono trasversalmente alle ideologie politiche tradizionali:uguaglianza assoluta con l'uomo (ed anzi superiorità della donna); libertà sessuale assoluta, senza frontiere per così dire; diritto di scelta (pro-choice), etc.
Si presenta un libro italiano che parla della "perversione dei valori"?
Ecco gli ultimi obiettivi in questo campo delle femministe più radicali.
"Andrea Dorkin è stata descritta dal 'Guardian' appena nel 2019 come la femminista visionaria di cui abbiamo bisogno in questi tempi agitati. Ecco la sua visione -
'Uomini e donne sono finzioni, caricature, costruzioni culturali. L'aperto comportamente sessuale eterosessuale è il peggior tradimento della nostra comune umanità. La distruzione del tabù dell'incesto è essenziale per lo sviluppo di una solidale comunità umana basata sul libero fluire del naturale erotismo androgino.
Il tabù dell'incesto può esser eliminato solo con la distruzione della famiglia nucleare in quanto istituzione primaria della cultura. Sviluppando una fluida identità androgina, la gente svilupperà anche le forme di comunità ad essa appropriate.
I fanciulli [children] sono pienamente capaci di partecipare alla vita comunitaria e hanno ogni diritto di sperimentare i loro impulsi erotici. Le distinzioni tra fanciulli e adulti, e le istituzioni sociali che impongono quelle distinzioni, scomparirebbero con lo sviluppo della comunità androgena."
(Da 'Catholic Voice', 18th Dec 2020, p. 19, www.lumenfidei.ie, organo della associazione internazionale Una Voce, area anglo-irlandese).
La demenza avanza indisturbata, e (da tempo) non nasconde più il desiderio di corrompere la gioventù sin dalla fanciullezza...C'è solo vizio in questa "visione" femminista del nostro futuro.
Su questa china scivolosa e lubrica i popoli si possono fermare solo con la forza.
Ma, questo è il problema, chi sarà capace di esercitarla?
Policratico
''Bisogna ricordare/evidenziare che in Italia come anche nel resto dl mondo : il 95,7% dei detenuti è di sesso maschile, una quota stabile nel corso del tempo.''
RispondiEliminaInvece all'inferno secondo te come sono le quote stabili? un egualitaristico e femministicamente democratico 50 e 50, oppure anche lì il 95,7 dei 'detenuti' è di sesso maschile?
(mic, potresti evitare di pubblicare simili interventi? ci mancano solo i troll cattofemministi quassopra)
Il nonno, dei due fratelli, nel padovano, uccisi dal padre che si è suicidato,ha detto che la figlia aveva più volte segnalato il caso ai carabinieri. Spesso donne denunciano a polizia e carabinieri e questi rimangono a braccia conserte. Alle donne non si crede, le si guarda con diffidenza, esaltate, depresse, normali che siano.Su questo fatto bisogna spendere qualche parola. Perché alle donne in pericolo non si presta ascolto? Perché a tragedia avvenuta bisogna venire a sapere che la tragedia era stata oscuramente paventata da tempo da una madre,da una moglie,da una sorella? E qui due innocenti hanno lasciato la vita. Difficile capire perché non si presti ascolto a chi sta cercando aiuto. Perché? Non è la prima volta. Non si capisce neanche quali siano i compiti di queste forze armate. Quali sono? Droga, no; delinquenza comune, no; migranti commercianti di droga, no; assassini, no; controlli lockdown, sì. Teniamo in piedi carabinieri e polizia per passaporti e lockdown? E quei due, non ancora compiutamente adolescenti, sorella e fratello sono morti ammazzati dal padre suicida.
RispondiEliminaIn Italia :
RispondiEliminaLe donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2019 in Italia sono state 111, lo 0,36 per 100.000 donne. Nel 2018 erano state 133.
Per l’anno 2020 è disponibile da parte della Direzione Centrale della Polizia Criminale il numero delle vittime registrato fino al mese di luglio. Considerando l’intera popolazione, il numero degli omicidi volontari evidenzia un calo generale rispetto all’analogo periodo del 2019, quando si sono registrati 161 omicidi, a fronte dei 131 del 2020. Il numero delle vittime di sesso femminile tuttavia aumenta passando da 56 a 59, effetto soprattutto dovuto all’aumento degli omicidi delle donne del mese di gennaio 2020.
RispondiEliminaBisogna vedere se i carabinieri non si sono mossi perché chi denunciava era una donna o perché gli elementi presentati non erano sufficienti.
Forse la seconda ipotesi è più corretta.
Oggi, per muoversi, non occorre comunque l'autorizzazione del magistrato?
Non siamo mica ai tempi del fascismo, quando la forza pubblica poteva convocarti
di sua iniziativa in ufficio e farti una "ammonizione di polizia", intimandoti di
cambiare comportamento, se no sarebbero stati guai.
C'è oggi una barriera garantista assai rigida.
La maggioranza dei magistrati sono poi donne, oggi.
Cosa dice il bugiardino del vaccino che dovremmo farci?
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/HGxM3z9ifadW1X6kyKcz9dMuy
23.12.20 riattiviamo i diritti costituzionali diritti libera circolazione e diritto di culto.
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/AvvocatoPolacco/videos/231220-riattiviamo-i-diritti-costituzionali-diritti-libera-circolazione-e-diritt/667923037230183/
https://lanuovabq.it/it/cosi-il-governo-ha-scelto-di-gestire-il-covid-senza-curarlo
RispondiEliminaCosì il governo ha scelto di gestire il covid senza curarlo
Forse l'Italia deve consegnare x morti ?