Dal contenuto ripreso di seguito si deduce che, se non ci si vuole arrendere, c'è da impegnarsi. Per rimanere nella metafora usata, quando le foglie ingialliscono è perché necessitano di cura, oppure attendono un nuovo clima. Quest'inverno, che è alle nostre porte, potrà portare a nuove lunghe primavere, ad un rinnovato clima di autentica umanità, solo se si tornerà a riconoscere l'ordine naturale e Colui che l'ha creato e poi ripristinato e a Lui tutto ricondurre nella persona e nella società umana purificata da ogni hybris di trans-umanesimo...
Non bisogna andare lontano. In Italia ogni anno non mancano ignoranti professori o saccenti sindaci che ritengono il presepe offensivo di altre culture e arrivano ad espungere dai canti natalizi ogni riferimento alla nascita di Gesù, dimostrando di sconoscere che anche il Corano contempla tale evento. Una senatrice del nostro Parlamento, per manifestare il desiderio di cancellare ogni valore tradizionale si è appesa al collo un cartello ove con elegante prosa ha sintetizzato il suo pensiero: “Dio, Patria e famiglia che vita di m…”. Con buona pace di chi in quella Patria ci ha creduto sino a sacrificarne la vita. Poi c’è quell’ossessione verso il genere. Pare che nei programmi di Nancy Pelosi [in Italia è stata preceduta dalla Lamorgese -ndr] la prima preoccupazione sia la cancellazione dei termini padre e madre. Giusto per non restare indietro rispetto alla Francia, dove una legge ha vietato l’utilizzo di tali vocaboli, relitti del passato capaci di offendere le famiglie omosessuali. Meglio genitore 1 e genitore 2, più coerenti alla condizione dei figli delle coppie dello stesso sesso. Si vuole cancellare tutto, da “Via col Vento” alle statue di Cristoforo Colombo dal Festival di Venezia alle “tripoline”, pasta prodotta da un marchio che si è subito affrettato a cambiarne la denominazione dopo le prime inevitabili critiche. Un distorto senso del politically correct porta ad attualizzare e a processare il passato nelle sue declinazioni filosofiche, artistiche, storiche e letterarie con il rischio che la forza distruttiva in atto invece di facilitare inibisca il processo di inclusione culturale. Complice altresì la crisi della struttura politica che in molti Paesi occidentali ha consentito a persone senza particolari profili di porsi alla guida della società. La mancanza di ideali e di una adeguata cultura storica ha consentito che in molti casi il perseguimento dell’interesse personale abbia prevalso su quello dello Stato, lasciando sempre più spazio al potere detenuto dall’alta finanza. Esempio ne è l’oscuramento del pensiero del presidente degli Stati Uniti deciso da privati. Si è liceizzato che un amministratore delegato possa sospendere la libertà di espressione anche dell’uomo politico tra i più potenti al mondo, azione della cui gravità dovrebbe rendersi conto anche chi fra pochi giorni assumerà quell’incarico. Salvo che non sia più legato a quelle società che alle Istituzioni che andrà a presiedere.
Messi da parte i grandi temi del pensiero umano, ha sempre più spazio quell’orda che vuole abolire Dante, amen, Omero e minare “Dio Patria e Famiglia” facendoli saltare in aria come i Buddha di Bamiyan. Oswald Spengler, cento anni fa, nel suo “Tramonto dell’Occidente” spiegava che le civiltà, come tutte le forme vitali, appartengono al “mondo organico” e dunque rispondono ad un principio biologico che giunto all’apice regredisce. Nel loro periodo ascendente predominano i valori spirituali e morali che danno il senso all’esistenza degli esseri, che vivono secondo i dettami del diritto naturale. Quando la civiltà invecchia vengono messi in discussione i valori con cui è cresciuta e si passa in uno stadio in cui edonismo e denaro assurgono ad unici simboli riconosciuti. Neppure il Cristianesimo, divenuto riferimento dell’Occidente dopo la caduta dell’Impero romano, ora in crisi e senza guida, viene in soccorso e, in assenza di quella morale, ciò che per millenni era stato considerato abominevole nella nostra epoca può essere sbandierato come giusto. Forse la pianta della nostra civiltà ha iniziato ad ingiallire le foglie e chi cerca di uscire dai nuovi specifici paradigmi – gender, razza, linguaggio – sarà destinato ad essere emarginato. Con ogni mezzo ritenuto lecito. - Fonte
Un articolo pieno di banalità. Non sono d’accordo sul fatto che siamo alla fine del ciclo biologico dell’Occidente. Per quanto riguarda gli USA, probabilmente essi devono passare per quel calvario per cui sono passati molti stati occidentali: la dittatura. La democrazia americana è giovane, immatura e fragile.
RispondiEliminaTutti i partiti asserragliati nel Palazzo lavorano contro il popolo.
RispondiEliminaE' ora di reagire!
https://www.youtube.com/watch?v=_OXJTmU3tnQ
Vox Italia Tv
17.1.2021 Comunicazioni domenicali del Presidente di Vox Italia Francesco Toscano che analizza il teatrino della politica politicante rinchiusa nel Palazzo mentre il popolo è allo stremo .
____________________________________________
...a proposito di cicli biologoici...naturali e innaturali, mi hanno segnalato questa notizia: il papà più bello d'Italia, concorso on line, vittoria di un papà inseirto in una famiglia omosex, con figlio nato da inseminazione artificiale (complice una persona di sesso femminile, non essendo ancora l'organo posteriore maschile adatto alla bisogna...)_
RispondiEliminahttps://corrieredelveneto.corriere.it/treviso/cronaca/21_gennaio_16/treviso-manuel-vince-titolo-papa-piu-bello-d-italia-sono-genitore-sono-gay-149f2d38-57d4-11eb-9534-2d1db76ab6b0.shtml
...e poi mi dicono perché non leggo più i giornali, né seguo più i TG politically correct !
Quando, nell'agosto 2019 Salvini fece cadere il Conte 1 tutti gli intellettualoni della sinistra applaudirono e capirono il senso di quella crisi.
RispondiEliminaOggi, gli stessi intellettualoni non capiscono nulla... Prodi non capisce, Travaglio non capisce, Giannini non capisce, Scanzi non capisce (va beh, qua non mi meraviglio, ci vuole poco), la Concita de Gregorio non capisce, persino la Murgia non capisce... sono diventati tutti deficienti.
Ve lo dico io perché non lo capite: è perché NON lo volete capire... è perché avete paura delle elezioni... è perché se si va a votare poi al governo ci vanno QUELLI...
E smettetela di ripetere il refrain: gli italiani non hanno capito il senso di questa crisi. Chi ve lo ha detto? Io l'ho capito perfettamente, gli italiani, che sono più intelligenti di chi li rappresenta, lo hanno capito perfettamente. Solo voi non lo avete capito perché non ci arrivate e perché non vi conviene. Penosi, questo siete.
Salvatore Napolitano
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/ritornano-i-genitori-1-e-2 . Avvenire si pronuncia sulla reintroduzione dei termini genitore 1 e 2 al posto dei superati (secondo la Lamorgese e Renzi) epiteti "padre" e "madre"...
RispondiEliminaChi vuole informarsi può leggere qualche articolo qui:
RispondiEliminahttps://lacrunadellago.net/2021/01/17/lamerica-e-il-mondo-al-bivio-o-trump-sventa-il-colpo-di-stato-o-sara-lascesa-definitiva-del-nuovo-ordine-mondiale/
Dice bene Andrea Sandri:
RispondiElimina"Conservatorismo. Basta non farne solo una questione di idee, ma di un permanente ordine creato. Già il termine "controrivoluzione" è poco strutturale e per nulla ontologico."
Altrettanto bene replica Rosario Del Vecchio
"Questo succede ( a parte la mediocrità umana e gli errori e i tradimenti) quando si interpreta - un'opera di Instaurazione, di Restaurazione, di Resistenza e di lotta a 360°, - in chiave di Reazione, di contrapposizione, di Risentimento, di lotta orizzontale, di schematismo storico-politico, - senza respiro metafisico, apocalittico, mistico, e soprattutto senza una adeguata teologia della storia, ... teologia che implica una filosofia, una politica e un carisma d'azione, e che quindi implica un'adeguata concezione della società e dello stato, oltre che della vera religione." rdv
RispondiEliminaUn'adeguata concezione della società e dello Stato...
Ben detto. Critichiamo giustamente le concezioni liberali e marxiste della società e dello Stato. Spingono in direzioni opposte, avendo in comune l'esclusione della religione dallo Stato e possibilmente dalla società, ridotta la religione a fatto privato o annientata (nel sistema marxista). Ma va detto che comunque esiste un pensiero politico liberale, uno socialista, uno marxista. Un pensiero politico degno di questo nome si costruisce in genere tenendo presenti le necessità dell'epoca storica nella quale il pensatore vive. Se poi costui è un grande, riuscirà a dire cose valide anche a prescindere dall'epoca per le quali sono state pensate e scritte.
Ma il pensiero "controrivoluzionario" attuale, che rappresenterebbe in teoria l'alternativa al pensiero cattolico liberale e "democratico", quale visione del mondo propone, contro il laicismo dominante?
Lo schema "impero-autonomia comunale o regionale", la riproposizione di un Medio Evo imbalsamato, mai esistito nell'immagine che ne spacciano i "controrivoluzinari". Si tratta
di una "utopia reazionaria", che può solo portare a disastri, politici oltre che culturali.
Manca un autentico concetto dello Stato ossia del tentativo di elaborare un concetto dello Stato adatto ai problemi nostri e nello stesso tempo coerente con i principi del cattolicesimo. Ma pure manca un'analisi attuale della società nella quale viviamo.
Il paradigma al quale commisurare la realtà non può esser rappresentato oggi dal Sacro Romano Impero (in versione idealizzata, mitica), dalla concezione teocratica dei curialisti d'antan per ciò che riguarda il potere temporale del Papa, dall'esaltazione della società gerarchica medievale, servitù della gleba inclusa, come fa un Plinio Correa, dal rifiuto della scienza moderna anche in ciò che ha di positivo e di dimostrato (mentre va criticata e e rifiutata solo dove contrabbanda teorie per fatti accertati).
PP
Gli sviluppi della scienza e della tecnica, che hanno caratterizzato la modernità, da un certo punto in poi si sono rivoltati contro l'essere umano ed ora questo comincia ad essere sotto gli occhi di tutti. Quello che le macchine compiono sembra essere andato a discapito di capacità umane andate poi perdute, sembra quasi che il potenziale umano usato per la ricerca scientifica e la sua attuazione tecnologica sia rimasto pietrificato nell'oggetto prodotto piccolo o grande che sia stato ed abbia disertato l'essere umano. E oggi l'uomo si trova indebolito non solo nel fisico, ma anche nella sua intelligenza e nella sua spiritualità benché presuma di essere andato avanti e di molto. Ormai è la macchina che sostiene l'uomo dall'esterno. E non stupisce che si pensi di far entrare la macchina,il meccanismo,l'impulso entro il corpo fisico dell'uomo, come prevede il transumanesimo.
RispondiEliminaA tutto questo esiste l'alternativa, l'essere umano deve curare la sua spiritualità, la sua vita religiosa seriamente evitando tutti gli sviamenti che hanno ridotto la chiesa a quello che ora è. Se non si capisce che siamo esseri spirituali/corporei, non si capisce che la parte più importante di noi è spirituale. E' molto limitato parlare di Medioevo imbalsamato perché proprio il Medioevo ci offre, in modo particolare con l'Ora et Labora, uno stile di vita che solo può risanare il nostro tempo, la nostra civiltà. Un tempo il sacerdote che celebrava la Messa prima di avviarsi all'altare si raccoglieva in preghiera, in meditazione, in contemplazione davanti a Dio, Uno e Trino. Non so quanti scienziati prima dei loro studi, delle loro indagini preghino. Certamente alcuni e pochi medici cattolici lo fanno tuttora. Non so quanto avrebbe potuto essere diversa la scienza se il raccoglimento orante fosse stato un'abitudine consolidata presso coloro che studiarono,indagarono. Sarebbe stata certamente un'altra scienza e altra sarebbe stata la tecnica. E ancora altre sarebbero state tutte le scienze e le arti, la politica e l'economia, tutto sarebbe stato diverso ed ora non ci troveremmo in questo caos infernale. Dichiararsi cattolico è un'emissione di anidride carbonica, esserlo sul serio è un mondo sconosciuto, che un pochino intravediamo nelle vite di quei folli che prima pregarono poi parlarono, ancora pregarono per poi agire. Senza 'orare' ci siamo preclusi una scienza cattolica, una tecnologia cattolica ed entrambe certamente mai sarebbero diventate assassine.Mai.
L'uomo ha preferito non consultarsi con nostro Signore Gesù Cristo, non offrirGli il suo lavoro, non chiedere il Suo aiuto, la Sua protezione...ed eccoci qui con i saputi aggiornati della chiesa CVIIista e del governo oscurato che vaneggiano con le loro menti inaridite dalla miscredenza che li rende incapaci di pregare, incapaci di riconoscersi creature, incapaci di guardare la realtà, incapaci di studiare nella loro interezza tangibile ed intangibile i fenomeni che li circondano, perché hanno guardato e studiato sempre e solo il tangibile ed il meccanico.
https://www.huffingtonpost.it/entry/nick-cave-e-gli-altri-quando-il-politically-correct-e-la-piu-infelice-delle-religioni_it_6002869cc5b6efae62f8be4d
RispondiEliminahttps://www.ilgiornale.it/news/riporto-dante-sulla-terra-ora-tragedia-1917148.html
RispondiElimina
RispondiEliminaÈ molto limitato parlare di Medio Evo imbalsamato etc...
"Imbalsamato" nel quadretto che ne fanno il dr. Plinio e i suoi seguaci, rappresentandolo come un'età di perfezione spirituale, politica e morale, nella quale vigeva l'armonia più completa tra sacerdozio e impero, impero e comuni, universale e particolare etc. L'armonia era più un'aspirazione che una realtà.
La crisi di valori della cristianità la attribuiscono in genere a "cospirazioni" esterne insinuatesi.
Non si soffermano mai sul dato storico delle crisi interne delle civiltà, spirituali prima e poi materiali, sino alla guerra civile e al tracollo.
La crisi del cattolicesimo non è sfuggita a questa regola. Il conflitto tra papato e impero ha raggiunto vertici drammatici, minando l'edificio medievale alla base, prolungandosi poi nel conflitto tra il papa e le monarchie nazionali emergenti, in particolare quella francese. Nel conflitto, inizialmente solo politico, sono nate nozioni dello Stato eversive dell'edificio medievale, come quelle di Marsilio da Padova mentre Occam attaccava alla base la Scolastica con il suo nominalismo e volontarismo. Lutero era un seguace di quest'impostazione. Una crisi venuta dall'interno, alla quale hanno contribuito gli errori del Papato, come la pretesa di attuare una forma di teocrazia (curialismo) e l'eccessivo coinvolgimento nella politica spicciola, negli intrighi del ginepraio politico italiano ed europeo, cosa che screditava la religione. La mondanizzazione del clero ha portato a corruzione dei costumi ed intiepidimento nella fede. Infine, esplosa la crisi che covava da lungo tempo, con lo scisma luterano, sono cominciate le guerre civili, tra cattolici e protestanti (in Francia) e tra protestanti, finite nel 1648. Il papato non riuscì a venire a capo dei nuovi eretici, né sterminandoli (come gli Albigesi, p.e.) né convertendoli.
Da questa situazione di crisi profonda, l'inizio dell'elaborazione di una concezione neutra dello Stato, areligioso, etc., sbagliata ma conseguenza fatale di tutte queste lotte irrisolvibili, a sfondo religioso. Naturalmente, in questo processo vi sono stati alti e bassi, la Chiesa è riuscita sempre a riprendersi, in particolare con la c.d. "Controriforma". Ma erano riprese parziali, la crisi poi ricominciava, ricominciava l'assalto del pensiero moderno, forte ormai degli sviluppi della nuova scienza, che si voleva in contraddizione con la Bibbia.
Insomma, si può certamente discutere su questa interpretazione, sino a che punto sia esatta per le critiche alla Chiesa gerarchica: quello che l'intelligenza storica dovrebbe vietare di fare è il costruire mitologie, quadretti edificanti, da proporre quali modelli per l'oggi. Lasciarsi andare ad affermazioni del tipo: lo Stato del Papa ha garantito ai suoi sudditi, a ben vedere, "più di mille anni di pace" (A. Pellicciari, Risorgimento da riscrivere, Ares, 1998, p. 107). Magari fosse stato vero...Lo Stato del Papa si estinse quasi almeno due volte, nell'anarchia più sanguinosa: dalla metà del IX a tutto il X secolo; all'epoca della "Cattività avignonese" quando l'Albornoz dovette ripristinarlo manu militari; al tempo delle Guerre d'Italia, con l'emblematico Sacco di Roma, 1527. E quando era ormai ridotto a una larva, nella prima metà del Settecento, formalmente neutrale, non potè far nulla per difendere i suoi sudditi dalle infinite violenze e angherie cui li sottoponevano gli eserciti francesi, spagnoli, austriaci che impunemente guerreggiavano tra loro in Italia.
PP
https://www.lemonde.fr/planete/article/2021/01/16/vaccins-ce-que-disent-les-documents-voles-a-l-agence-europeenne-des-medicaments_6066502_3244.html
RispondiElimina"...l'intelligenza storica dovrebbe vietare di fare è il costruire mitologie, quadretti edificanti, da proporre quali modelli per l'oggi..."
RispondiEliminaL'intelligenza storica dovrebbe saper cogliere il bene ed il male e raccontarli tali quali sono. Il fatto che così non sia stato che pochissime volte, non significa che questo non debba essere il fine dello storico e/o della intelligenza storica. Per quello che mi riguarda ho la certezza che le crisi cominciano sempre dall'interno, il CVII è uno degli ultimissimi esempi. Allora si sarebbe dovuto onestamente guardare all'interno senza buttarla sulla chiacchiera dialogante, che se ha fatto qualcosa ha ufficializzato l'ingresso del nemico in forza, già ampiamente accomodatosi dove non avrebbe dovuto accomodarsi. Ma tornando ora al Medioevo delle guerre è pur vero che un codice preciso e cristiano ne uscì fuori e rimase per secoli legato al mestiere delle armi. In questo codice era iscritto l'amor di Dio, Uno e Trino, ed il ruolo della donna ispiratrice delle gesta del soldato, custode del focolare, dove gli avi ed i bambini erano custoditi, e maestra verso l'amor di Dio e del prossimo. Non credo proprio che la cavalleria sia stata un'invenzione postuma, come non è stata un'invenzione postuma la vita e le gesta di Giovanna d'Arco all'inizio del '400. Un'altra vita modernissima fu quella di Bernardino da Siena, tra il '300 e il '400, che per venir in aiuto delle persone alle quali predicava scrisse un libro di economia dal titolo 'Sui contratti e l'usura', per non citare Ildegarda, Bernardo tra il Mille e Mille e Cento. Nei fatti ogni epoca ha le sue negligenze, i suoi vizi, e le sue attitudini, le sue virtù. Queste virtù si stagliano spesso in uno scenario di ferro, fosco, altre volte nel quieto vivere di un convento, in cui la terra è stata coltivata, lo studio portato avanti, l'evangelizzazione mai trascurata, l'arte medica praticata il tutto insaporito e lievitato dalla parola di Dio, Uno e Trino, cioè dalla preghiera in tutte le forme in cui si è espressa nella vita comune, ad iniziare dall'Eucarestia.
Quadretti non ne facciamo, mettiamo solo in evidenza che malgrado i tempi, ed i nostri non sono in nessun modo migliori dei loro, un'importante eredità ci è stata lasciata,ignorarla pensando che nulla può insegnare a noi del Duemila, sarebbe da sciocchi, cosa che nessuno dei frequentatori di questo blog è.
Facebook ha censurato un video (https://www.facebook.com/semanariogdl) del cardinale Juan Sandoval Íñiguez, arcivescovo emerito di Guadalajara, per aver suggerito che i leader globalisti stanno sfruttando la pandemia del coronavirus per creare un nuovo ordine mondiale.
RispondiElimina
RispondiEliminaNon si tratta di ignorare l'eredità valida del Medio Evo (san Tommaso non lo studio meno di quanto studi il pensiero moderno, tanto per fare un nome) si tratta di non contrapporre all'immagine scorretta del ME fabbricata dall'Umanesimo e soprattutto dall'Illuminismo, un'immagine del tutto mitizzata, come risulta p.e. dagli scritti del dr. Plinio e di altri autori della "tradizione".
All'esaltazione del Medio Evo fatta dai Romantici, che facevano bene a rivalutarlo però lo distorcevano (almeno in parte) secondo le loro prospettive letterarie, poetiche, nazionalistiche, abbiamo adesso quella dei neolegittimisti di ogni colore, che, di fronte ai gravi e difficili problemi dello Stato e della società moderni, nei quali ci troviamo a vivere, ripropongono teorie della sovranità di tipo teocratico e insomma, come niente fosse, un ritorno al "curialismo" di un tempo. Magari sono pronti a scommettere sulla validità della Donazione di Costantino: un falso, dimostrato come tale, che tanto male ha fatto alla Chiesa (vedi le invettive di Dante in proposito, convinto che fosse autentica, come tutti al suo tempo).
Fanno il paio, sul piano cultural-politico, con quei "tradizionalisti" che ancora si rifiutano di credere all'orbita della terra attorno al sole (cosa moralmente permessa dalla Chiesa nell'anno 1822, se non erro), ispirandosi alle teorie più singolari.
PP