Ormai anche alcuni media riconoscono le serie derive di Bergoglio e non esitano a parlarne.
A “Un giorno speciale” Francesco Vergovich ha intervistato Maurizio Scandurra, giornalista e saggista cattolico, che esprime il suo pensiero sottolineando come queste novità nella dottrina e il modo di operare da parte del Pontefice durante l’emergenza sanitaria non siano le vere prerogative del rappresentante di Cristo.
Papa Francesco
“Penso che non basti un nome a fare un pontefice. Lo Spirito Santo può eleggere un Papa ma è pur sempre un uomo, e il libero arbitrio va a toccare anche quella sfera dell’emozione.
Io penso che mai come oggi la Chiesa stia attraversando una crisi. Pensiamo a tutte quelle situazioni che vanno contro la famiglia tradizionale. Nei confronti della quale non vedo da parte dello Stato Vaticano alcun tipo di atteggiamento di chiusura verso quelle derive estremiste che, in qualche maniera, minano il fatto che un figlio può nascere soltanto da padre e madre. Già hanno dei problemi ad essere educati da una famiglia bigenitoriale, figuriamoci da una coppia omogenitoriale.
Un papa che dice che la proprietà privata non ha senso, ricordiamoci che nelle Sacre Scritture si parla del fatto che a Dio deve essere dato ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare. Lo stesso per quanto riguarda la fede.
Credo che il Papa abbia voluto accontentare i vescovi delle chiese tedesche che già da anni dicevano che bisognava fare delle donne, dei chierichetti della parola di Dio ma anche le sacerdotesse. Allora io preferisco perdere la Germania piuttosto che mantenere cinque vescovi che hanno queste voglie scissioniste e discutere la parola di Dio. Papa Francesco vuole fare il moderno e lo vuole fare a tutti i costi, anche con le coppie gay. Allora facesse il moderno ma non il Papa.
Per quanto riguarda la scelta di aprire l’altare alle donne: io non ho nulla contro le donne, anzi, penso che indubbiamente Gesù Cristo abbia dato alle donne un altissimo significato. Sono proprio le figure più emarginate che vedono un senso di riscatto e sono proprio il senso del verbo cristiano, della filosofia, della vita che sta in questo messaggio di speranza e di ricchezza. La donna è fondamentalmente colei che riceve attraverso Maria l’annuncio che si fa carne e sangue per poi farsi carne e sangue nell’ultima cena”.
Io penso che mai come oggi la Chiesa stia attraversando una crisi. Pensiamo a tutte quelle situazioni che vanno contro la famiglia tradizionale. Nei confronti della quale non vedo da parte dello Stato Vaticano alcun tipo di atteggiamento di chiusura verso quelle derive estremiste che, in qualche maniera, minano il fatto che un figlio può nascere soltanto da padre e madre. Già hanno dei problemi ad essere educati da una famiglia bigenitoriale, figuriamoci da una coppia omogenitoriale.
Un papa che dice che la proprietà privata non ha senso, ricordiamoci che nelle Sacre Scritture si parla del fatto che a Dio deve essere dato ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare. Lo stesso per quanto riguarda la fede.
Credo che il Papa abbia voluto accontentare i vescovi delle chiese tedesche che già da anni dicevano che bisognava fare delle donne, dei chierichetti della parola di Dio ma anche le sacerdotesse. Allora io preferisco perdere la Germania piuttosto che mantenere cinque vescovi che hanno queste voglie scissioniste e discutere la parola di Dio. Papa Francesco vuole fare il moderno e lo vuole fare a tutti i costi, anche con le coppie gay. Allora facesse il moderno ma non il Papa.
Per quanto riguarda la scelta di aprire l’altare alle donne: io non ho nulla contro le donne, anzi, penso che indubbiamente Gesù Cristo abbia dato alle donne un altissimo significato. Sono proprio le figure più emarginate che vedono un senso di riscatto e sono proprio il senso del verbo cristiano, della filosofia, della vita che sta in questo messaggio di speranza e di ricchezza. La donna è fondamentalmente colei che riceve attraverso Maria l’annuncio che si fa carne e sangue per poi farsi carne e sangue nell’ultima cena”.
Stato e Chiesa
“Francesco dovrebbe chiedersi perché la sua Chiesa non parla del demonio, perché la sua chiesa sta zitta di fronte ad un altro dittatore. Perché se Francesco è il dittatore della fede, Conte lo è per noi italiani. Da parte delle autorità ecclesiastiche noi assistiamo ad una tacita passività, ad essere proni di fronte a un potere politico che si prende spazi che né la dottrina né gli accordi tra Stato e Chiesa comportano.
Che sia nata una svendita dell’Italia non è negazionismo. Il Papa ha detto “il negazionismo è suicida”. No, è suicida colui che non si ritiene negazionista o colui che vuol fare la figura del cretino, dell’imbecille che vuol piegarsi e crede a numeri e realtà che ovviamente sono viziati, strumentalizzati. È naturale che ci sia un virus di provenienza più o meno sconosciuta, è vero che si muore ma non nelle misure che vogliono farci credere. È evidente che il virus sia un pretesto per legittimare governi che non hanno più ragione di essere. L’identità cristiana quella vera, che non è al Vaticano, dà fastidio perché vuole parlare di autonomia, di dipendenza e di merito.
Di certo oggi non c’è più la Chiesa che nell’ottobre del ’78 vide un Papa salire al soglio pontificio e dire “non abbiate paura, aprite le porte a Cristo”. Io non ho ancora sentito Papa Francesco parlare di una paura che deve essere curata. Non ho ancora visto questo Papa parlare delle mense dei poveri mentre si preoccupa di tutti gli immigrati. Uscite dalle vostre case e andate a vedere cosa c’è nelle vostre parrocchie”. Fonte
Che sia nata una svendita dell’Italia non è negazionismo. Il Papa ha detto “il negazionismo è suicida”. No, è suicida colui che non si ritiene negazionista o colui che vuol fare la figura del cretino, dell’imbecille che vuol piegarsi e crede a numeri e realtà che ovviamente sono viziati, strumentalizzati. È naturale che ci sia un virus di provenienza più o meno sconosciuta, è vero che si muore ma non nelle misure che vogliono farci credere. È evidente che il virus sia un pretesto per legittimare governi che non hanno più ragione di essere. L’identità cristiana quella vera, che non è al Vaticano, dà fastidio perché vuole parlare di autonomia, di dipendenza e di merito.
Di certo oggi non c’è più la Chiesa che nell’ottobre del ’78 vide un Papa salire al soglio pontificio e dire “non abbiate paura, aprite le porte a Cristo”. Io non ho ancora sentito Papa Francesco parlare di una paura che deve essere curata. Non ho ancora visto questo Papa parlare delle mense dei poveri mentre si preoccupa di tutti gli immigrati. Uscite dalle vostre case e andate a vedere cosa c’è nelle vostre parrocchie”. Fonte
Preghiera a sant’Antonio abate, 17 gennaio
RispondiEliminaNoi ci uniamo alla Chiesa intera, o beato Antonio, per offrirti gli omaggi della nostra venerazione e per esaltare i doni che l'Emmanuele ti ha prodigati. Come è stata sublime la tua vita, e come feconde le tue opere! Tu sei veramente il padre d'un gran popolo e uno dei più potenti ausiliari della Chiesa di Dio.
Prega dunque per l'Ordine Monastico, e ottieni che esso rinasca e si rigeneri nella società cristiana. Prega anche per ciascuno dei membri della grande famiglia della Chiesa. Spesso, la tua grande intercessione è stata utile ai nostri corpi, spegnendo gli ardori esiziali che li consumavano; degnati di continuare ad esercitare questo benefico potere.
Ma guarisci soprattutto le nostre anime, troppo spesso consumate da fiamme ancora più pericolose. Veglia su di noi nelle tentazioni che il nemico non cessa di suscitarci; rendici vigilanti contro i suoi attacchi, prudenti nel prevenire le occasioni funeste, fermi nella lotta, umili nella vittoria.
L'angelo delle tenebre appariva a te sotto forme sensibili; per noi, troppo spesso, egli simula i suoi colpi. Che non abbiamo ad essere vittima dei suoi inganni! Il timore dei giudizi di Dio e il pensiero dell'eternità dominino tutta la nostra vita; sia la preghiera il nostro frequente ricorso, e la penitenza la nostra difesa.
Infine e soprattutto, secondo il tuo consiglio, o Pastore delle anime, ci riempia in misura sempre più grande l'amore di Gesù; di Gesù che si è degnato di nascere quaggiù per salvarci e per meritarci le grazie per mezzo delle quali vinceremo, di Gesù che si è degnato di soffrire la tentazione, per insegnarci come vi si debba resistere.
( Dom Prosper Gueranger - abate di Solesmes)
Riguardo la Comunione Sacrilega sulle mani
RispondiEliminaIl verbo greco λαμβάνω, (lambano) significa ricevere e non prendere. Senza entrare nello specifico della traduzione letteraria che va effettuata in questo modo quando dopo il verbo è presente un complemento oggetto, basta che andiamo pure sul traduttore di Google scrivete il verbo ricevere e traducetelo con la lingua greca vi darà λαμβάνω,(lambano), dunque il prendere di Gesù equivale al ricevere, pertanto fu Lui a comunicare gli Apostoli. Nel vangelo di San Giovanni (13,26) dice:”E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda”. In greco “βάψας οὖν⸃ τὸ ⸀ψωμίον δίδωσιν Ἰούδᾳ” quando il verbo δίδωμι (didomi) è vicino al termine ψωμίον (psumion) che significa boccone, il verbo letteralmente si traduce con il verbo “imboccare”. Noi sappiamo che il verbo imboccare nella lingua italiana significa “Introdurre il cibo nella bocca di chi non sia in grado di portarvelo da sé”. In questo contesto era Gesù che aveva “imboccato” i suoi Apostoli. La Comunione si riceve sulla lingua, in ginocchio. Non in altri modi. Lo sottolinea il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Diceva San Massimiliano Kolbe: ”Se gli angeli potessero essere invidiosi degli uomini, lo sarebbero per una cosa, l’Eucaristia”. Questo perché loro, pur vivendo a stretto contatto con Dio, non osano nemmeno immaginare cosa si prova nell'essere penetrati fisicamente da Dio, nel momento in cui lo riceviamo nel nostro corpo. In quanto a loro “non è neppure permesso di toccare l'Eucaristia”.
San Francesco diceva: ”Se io incontrassi un sacerdote e un Angelo, saluterei prima il Sacerdote. E se dovessi baciarne la terra,bacerei quella che il sacerdote ha calpestato”.
La Comunione si riceve sulla lingua, in ginocchio. Non in altri modi. Lo sottolinea il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
RispondiEliminaSi le pape n’est plus le Vicaire du Christ — titre auquel Bergoglio a officiellement renoncé —, qu’est-ce qu’il est, qu’est-ce qu’il devient ? Le Serviteur du Monde. Autrement dit un fantoche, un énergumène, un hurluberlu qui dit tout et son contraire dans une même phrase pour amuser la claque, comme fait le clown blanc devant son public extasié.
On appelait Grock, le célèbre amuseur suisse, le “roi du rire”. Quel qualificatif faut-il aujourd’hui donner au triste apostat Bergoglio ? Le “roi des pleurs” ?
Il est évidemment le Vicaire du diable.
EliminaSei rimasto su questa misera terra
RispondiEliminanel Santissimo e oltremodo mirabile
Sacramento dell'altare e ora vieni
a me e ti unisci strettamente
a me sotto forma di nutrimento...
Già ora il Tuo Sangue scorre nel mio,
la Tua anima, o Dio incarnato,
compenetra la mia anima,
le dà forza e la nutre....
Quali miracoli!
Chi ardirebbe supporre?... SK 1145
San Massimiliano Maria Kolbe
Santa e serena Domenica
17 Gennaio - Sant'Antonio abate
RispondiEliminaStanno arrivando i giorni in cui gli uomini impazziranno; e quando incontreranno un uomo che ha mantenuto il senno si rivolteranno contro di lui dicendo: "tu sei pazzo, perché non sei come noi".
Diretta S. Messa II Domenica dopo l'Epifania in rito tradizionale - Vocogno 17 Gennaio 2021 - ore 10:30
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=eEgL1-LWm4I
«Ave maris stella,
Dei Mater alma
atque semper virgo
felix coeli porta.
Sumens illud ave
Gabrielis ore
funda nos in pace
mutans Evae nomen.
Solve vincla reis,
profer lumen caecis,
mala nostra pelle,
bona cuncta posce.
Monstra te esse matrem,
sumat per te preces
qui pro nobis natus
tulit esse tuus.
Virgo singularis
inter omnes mitis,
nos culpis solutos
mites fac et castos.
Vitam praesta puram,
iter para tutum
ut videntes Jesum
semper collaetemur.
Sit laus Deo Patri,
summo Christo decus,
Spiritui Sancto
tribus honor unus.
Amen.»
Il perito chimico e la fede
RispondiEliminaJOHN B. KEATING - GIOVEDÌ 20 APRILE 2017
Non ho nulla contro i periti chimici né mi scandalizzo se un sacerdote non riesce conseguire un dottorato in teologia per incapacità di elaborazione teorica. Mi preoccupa tuttavia che un perito chimico e fallito dottore di ricerca sieda sulla Cattedra di Pietro. Sia chiaro: l’ignoranza non è affatto un male in sé. Anzi. Ma in questo caso ignoranza si accompagna alla presunzione, all'approssimazione; e all'idea che il semplice buon senso – accidenti alle persone di buon senso – possa essere una guida sempre e comunque affidabile.
Giorgio Mario Bergoglio è diventato papa in circostanze canonicamente dubbie - “Dubius papa pro papa non habetur”, scriveva S. Roberto Bellarmino – e pur prescindendo dagli sfregi normativi che hanno segnato il conclave in cui è stato eletto, il credente non può non notare quanto il gesuita argentino sia privo della “grazia di stato”; ossia di quella particolare assistenza che a ogni cristiano – e maggiormente a un pontefice – è accordata per vivere in modo coerente con il suo ruolo.
Ora: Bergoglio è – letteralmente – fuori della Grazia di Dio. Ha insegnato e insegna l’errore. È, la sua, un’astuta eresia, celata dal tratto bonario e dalla banalità – eretica banalità - di certe affermazione che cercano - e naturalmente trovano - un facile consenso mediatico.
· È eretico, non cattolico, non cristiano affermare che “Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene (…).e a scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo.”
Al contrario, un giudizio morale non è accettabile per il solo fatto che provenga dalla coscienza individuale. Questa non produce la norma. La norma morale le è superiore e preesistente. La coscienza può solo ascoltarla o non ascoltarla. Diversamente, qualsiasi delinquente potrebbe giustificare i suoi atti richiamandosi alla “propria coscienza”.
· È eretico, non cattolico, non cristiano affermare che “un’azione malvagia può essere scusata in vista di un bene maggiore”.
L’azione malvagia resta tale in se stessa, quali ne siano le conseguenze, anche positive
· È eretico, non cattolico, non cristiano affermare che Dio è lo “spirito del mondo.”
Questo è panteismo. Il Dio cristiano è personale, trinitario, incarnato. È il Dio della croce. È Gesù. Non è “lo spirito del mondo”. Lo “spirito del mondo”, semmai, è il diavolo.
· È eretico, non cattolico, non cristiano affermare che è giusto se “Dio lo interpreta ciascuno a suo modo".
Questo è protestantesimo, è indifferentismo; è il passo che appena precede l’ateismo. Ed è, comunque, la dissoluzione dell’ecclesiologia cattolica.
· È eretico, non cattolico, non cristiano affermare che "Il proselitismo è una sciocchezza, non ha senso”.
Cristo dice e chiede altro: “. «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco: io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del tempo ” (Mt, 28,18-20)
· È eretico, non cattolico, non cristiano affermare che “Gesù pronuncia la parola perdono, non quella della condanna"
“Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; ma chi non crederà sarà condannato; (Mc, 16,16). “Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato" (Mt, 25, 41-43)
--- segue
RispondiEliminaL’inferno – frutto della scelta deliberata, impenitente, cosciente di rinnegare Dio – non è un mito. È una condizione orribile che l’uomo determina per sé. Liberamente. “Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che sono tra le fiamme, sono anime che non credevano che ci fosse l'inferno non solo non esiste una risposta alla domanda sul perché della sofferenza ma che la stessa sofferenza di Gesù è stata inflitta dal Padre al Figlio senza che Questi ne comprendesse la ragione.
Questa è una bestemmia atroce. Gesù era ben cosciente del senso della sua immolazione sul Golgota: “E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» (Gv, 12,32)
Tutto ciò considerato, Giorgio Mario Bergoglio è caduto più volte nell'errore, ha smentito la fede di cui è soltanto depositario e custode. La circostanza conferma i sospetti circa l’invalidità della sua elezione.
Pertanto permane sul trono di Pietro Benedetto XVI, che ha rinunciato solo al ministero attivo, non al carisma petrino, che è – come ha affermato lo stesso papa Ratzinger – “un sempre che è per sempre.”
Quanto ai motivi che spinsero Benedetto XVI alla rinuncia, col tempo molte circostanze, atroci e vergognose, sono diventate note. E altre saranno via via rivelate. E appariranno sorprendenti.
@ Mic: a proposito di S. antonio abate, veda, è utile ricordare anche questa sua profezia :
RispondiElimina“Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno, e al vedere uno che non sia pazzo, gli si avventeranno contro dicendo: “Tu sei pazzo !”, a motivo della sua dissomiglianza da loro”. (profezia di S. Antonio Abate) … quindi si comprende l'esortazione rivolta da Maria SS.ma a Bruno Cornacchiola :
“Quello che occorre è l’apostolato individuale non l’apostolato monopolizzato […]. Bisogna che si lavori tra le anime nell’apostolato individuale: chi conosce e sa fare, senza alcuna previa autorizzazione, deve lavorare” (così la Madonna della Rivelazione a Bruno Cornacchiola, il veggente delle Tre Fontane, a Roma; cfr Saverio Gaeta “Il veggente”. Salani Editore, Milano, 2016, p. 73,
Purtroppo è privo di qualsiasi tipo di grazia, ahimé, ciò detto ieri notte mentre stavo spegnendo la tv, ho intravisto su Rai1 un servizievole servizio santificante del nuovo unto che presto siederà ai posti di comando dell'impero del male, Biden, pochi secondi per avere subito un senso di repulsione. Un appunto in fondo, alcuni amici USA mi hanno riferito che la finta vaccinazione di Komala, come la pronunciano loro, è avvenuta con l'ago incappucciato che si notava benissimo, last but not least, constato che molti blog americani, cattolici e non che non sbrodolavano per il dem, ed esprimevano garbate perplessità, sono stati chiusi o sospesi da FB.......okkio!.
RispondiEliminaSui vescovi che sponsorizzano Conte e il suo governo.
RispondiEliminaSogno una Chiesa che non prenda posizioni politiche, ma che giudichi chiaramente le cose, le leggi, i provvedimenti, sulla base dei suoi principi - diversi da quelli del mondo - e non delle appartenenze.
Questo governo ha reso più facile e disponibile la pillola abortiva anche alle giovanissime, non ha dato nulla alle famiglie, lasciate sole, non ha aiutato le scuole cattoliche, sta abbandonando alla povertà non si sa più quanta gente, ha reintrodotto genitore 1 e 2 sui documenti, ha incoraggiato il divieto delle messe, non ostacola l'eutanasia e molto altro... Ah, e gli immigrati continuano a sbarcare e a non trovare lavoro (non c'è per nessuno). Che altro deve fare per ricevere parole di biasimo, (mentre invece viene sostenuto)?
Non so cosa avrebbero fatto gli altri, ma per peggiorare dal punto di vista della dottrina sociale della Chiesa si sarebbero dovuti impegnare parecchio.
Cana: il Matrimonio è di Dio
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=885alx3I_RU&feature=emb_logo
Omelia di don Alberto Secci - Cana: il Matrimonio è di Dio.
Domenica 17 Gennaio 2021.
P.S.
RispondiEliminaE' un pezzo da meditare a lungo ,a lungo
"Il dichiarato appoggio della Chiesa italiana ai tentativi del presidente del Consiglio Conte di perpetuare il suo governo va contro la ragione politica e contro le esigenze della fede cattolica nei confronti della politica. Significa anche sostenere che questo governo - fortemente anti-cattolico nelle sue politiche - ha fatto bene le cose e continuerà a farle bene. Giudizio assurdo, viste le mancanze, l'incapacità e il radicalismo anti-vita e anti-famiglia dimostrati dall'esecutivo".
RispondiEliminaStefano Fontana
https://www.lanuovabq.it/it/soccorso-cei-a-conte-cosi-si-diventa-chiesa-di-stato
Dermot Pius Farrell è stato nominato vescovo da Papa Francesco il 3 gennaio 2018. Lo stesso Pontefice lo ha nominato arcivescovo di Dublino, la capitale dell’Irlanda, quindi la sede più importante del paese, il 29 dicembre 2020. Farrell, qualche giorno dopo la nomina ad arcivescovo ha rilasciato un’intervista all’Irish Times in cui si dichiara favorevole alle donne diaconi e ai sacerdoti sposati, e alla benedizione privata degli anelli per le coppie divorziate e risposate e per le coppie omosessuali. A questo punto, verrebbe da chiedersi quale sarebbe il criterio di scelta dei vescovi e della loro promozione.
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