Onorevole Baldassarre, come ha avuto origine il suo emendamento?
«L’emendamento sulla maternità surrogata, nella Relazione sui Diritti Umani e la Democrazia nel mondo, fa parte di un percorso che ho intrapreso fin dall’inizio del mio mandato a Bruxelles. L’impegno a favore della vita mi ha portato, nel settembre 2019, a costituire con altri colleghi deputati l’Intergruppo per le Sfide Democratiche. Proprio attraverso questa piattaforma, mi sono fatta promotrice a giugno dell’anno scorso, di una Lettera alla Commissione Europea, nella quale ho chiesto che l’Ue prendesse una posizione ferma, in merito alla pratica dell’utero in affitto, che rappresenta la schiavitù del Terzo Millennio. Per quanto riguarda l’emendamento bocciato, va detto che è stato il risultato di un buon lavoro. Insieme a 41 colleghi, provenienti da gruppi politici e nazionalità differenti, abbiamo chiesto che il Parlamento impedisse questo abominio. Un lavoro, ribadisco, collegiale: segno che sul tema c’è un consenso trasversale e che la battaglia contro l’utero in affitto è una battaglia di civiltà, non ha colore e non è di parte. Prova ne è l’analisi del voto: i sì e i no hanno attraversato gli schieramenti. Ci sono stati 142 voti a favore, 429 contro e 87 astenuti. E devo dire che sono amareggiata e delusa. Il Parlamento ha perso un’occasione storica. Come ho scritto in un mio comunicato: la Ue ha deciso di non tutelare la dignità della donna».
Secondo lei, quali sono i reali interessi di chi ha rigettato la sua proposta?
«Tanti elementi insieme: indifferenza, scarsa conoscenza, malafede politica, pregiudizi, ma, soprattutto, la deriva ideologica di una Ue che ultimamente sta accelerando sui temi etici, imponendo di fatto una concezione unilaterale della vita, quella arcobaleno. Basti pensare al fatto che lo scorso novembre, in piena pandemia, la maggioranza del Parlamento ha fissato le priorità del budget dell’Unione, finanziando organizzazioni Lgbt+ e femministe. E la stessa presidente Von der Leyen, in occasione del dibattito sullo Stato dell’Unione, ha elencato apertamente gli obiettivi della Commissione: rafforzare i diritti Lgbt+, l’obbligo di riconoscere la genitorialità delle coppie omosessuali, nonostante il diritto di famiglia sia competenza esclusiva degli Stati membri. Parole confermate anche dalla strategia della Commissione per l’Uguaglianza Lgbt, con l’aggiunta di una nota “alla Zan”: l’introduzione del reato di discriminazione omofobica nell’articolo 83 del Trattato sul funzionamento Ue. Su quest’ultimo io stessa sarò relatrice ombra nella Commissione per i diritti delle donne (Femm). Lavoreremo con tenacia per non permettere nessuna censura alla libertà di parola delle persone».
A suo avviso, perché troppe femministe ancora tacciono di fronte al mercimonio dell’utero in affitto?
«Questo è un argomento interessante. Da approfondire. Tutte le battaglie storiche delle femministe sono state all’insegna dell’autodeterminazione e della valorizzazione della loro identità. Sull’utero in affitto, in passato, ci sono state numerose prese di posizione nettamente contrarie a tale pratica. Ricordo, ad esempio, le femministe francesi, che con un loro documento, che fece molto scalpore, condannarono l’utero in affitto, come violazione del corpo femminile, della sua dignità. Ma la politica di sinistra, ancora oggi, evidentemente è indietro. Evidentemente, continua a prevalere una linea ideologica, di mera appartenenza laicista. Tutte le donne, invece, dovrebbero combattere l’utero in affitto: come si può accettare che il loro corpo possa essere un parcheggio per il mercato, che il loro bambino possa essere merce da spedire al committente di turno e che gravidanza e parto si possano trasformare in meccanismi commerciali da sfruttare?».
Sarà mai possibile, nonostante tutto, arrivare ad una trasversalità partitica su questi temi?
«Guardi, noi abbiamo iniziato un processo virtuoso. Già il consenso e il dissenso trasversale che si sono registrati all’atto del nostro emendamento, hanno fotografato una prima rottura, una prima scomposizione degli schieramenti. Ancora tiepida. Ma sono fiduciosa per il futuro. Da oggi in poi, porteremo avanti una grande azione di denuncia e di controinformazione, in ogni sede possibile. Non è ammissibile l’insensibilità che abbiamo colto su questo tema. Nel centrosinistra la confusione regna sovrana. A parte qualche deputato “libero”, Pd e Movimento 5 Stelle non sono riusciti ad esprimere una posizione unitaria. E sono particolarmente dispiaciuta per le scelte di alcuni colleghi di Forza Italia, che hanno preferito astenersi, piuttosto che combattere questa sacrosanta battaglia». - Fonte
Le teste son altamente confuse, anche a destra. E questo sottolinea ancora una volta l'assenza della chiesa nella vita della nostra nazione, di quasi tutte le nazioni europee, Occidentali, Orientali, mondiali.
RispondiEliminaLa chiesa si è letteralmente prostituita al mondo, al Nemico, a Satana. Ritorniamo sempre al solito punto, come la giri la giri, così è,la chiesa se non è morta è in coma profondo, incapace di intendere, di volere.
Non capisce, non intende che la grande rovina dell'umanità è la sua apostasia.
Si ha l'impressione che Mattarella stia partorendo un mostro mai visto. Degno del peggior bestiario. Speriamo che nasca morto.
RispondiEliminaOggi si legge dappertutto:la palla passa a Mattarella. Appunto. È questo che terrorizza. Purtroppo non mi sento di essere ottimista...meno male che in Cielo c'è chi ci guarda, perché su questa terra siamo stati venduti.
Elimina"Si ha la netta impressione che il “vaccino” sia diventato una ideologia, come l’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi aveva detto nella sua Lectio Magistralis durante la Giornata Nazionale della Dottrina sociale della Chiesa dell’ottobre scorso".
RispondiEliminaDanilo Castellano, per l'Osservatorio
https://www.vanthuanobservatory.org/ita/le-vaccinazioni-anti-covid-19-un-complesso-problema-bioetico-e-biogiuridico-di-danilo-castellano/
Il distanziamento sociale non è il mezzo per fermare l’epidemia ma l’epidemia è il pretesto per imporre il distanziamento sociale.
RispondiEliminaIl distanziamento sociale non è il mezzo per fermare l’epidemia, ma uno strumento per imporre la digitalizzazione forzata della società, rendere impossibile la partecipazione politica attiva dei cittadini, cancellare la democrazia.
Le mascherine non sono un mezzo per fermare l’epidemia, ma uno strumento per promuovere il distanziamento sociale.
Le mascherine imposte nelle scuole elementari e medie non sono un mezzo per fermare l’epidemia, ma un modo per condizionare l’infanzia al distanziamento sociale.
I vaccini di massa obbligatori non sono un mezzo per combattere l’epidemia, ma lo strumento attraverso il quale imporre l’anagrafe sanitaria.
L’anagrafe sanitaria non è un mezzo per combattere l’epidemia, ma uno strumento per estendere il controllo del potere alle funzioni biologiche primarie delle persone.
La chiusura delle scuole e delle Università non è un mezzo per combattere l’epidemia, ma uno strumento per imporre in modo permanente la didattica a distanza.
La chiusura di musei, teatri, cinema, biblioteche non è un mezzo per combattere l’epidemia, ma uno strumento per distruggere la cultura e la possibilità che di essa vi sia una fruizione sociale.
La chiusura di bar, ristoranti e luoghi di incontro non è un mezzo per combattere l’epidemia , ma uno strumento per impedire ogni socialità.
La chiusura delle palestre e la sospensione delle attività sportive non è uno strumento per combattere l’epidemia, ma un modo per piegare e demoralizzare i popoli.
I lockdown totali o parziali non sono uno strumento per combattere l’epidemia, ma un modo per distruggere la piccola e media impresa.
Il reddito di cittadinanza, i sussidi, i ristori, i prestiti europei ed internazionali non sono uno strumento per alleviare le sofferenze del popolo, ma un modo per tenerlo buono e poterlo così più facilmente schiavizzare.
Il terrorismo mediatico di questi mesi non è uno strumento per combattere l’epidemia, ma un modo per far accettare ai popoli un pazzesco esperimento sociale.
Tutti gli strumenti messi in campo per combattere l’epidemia in questi mesi di sicuro non si propongono di salvare vite umane, forse mirano consapevolmente a far aumentare il numero dei decessi, al fine di imporre, attraverso il terrore, il distanziamento sociale.
Quando sarà chiaro tutto questo , si potrà tornare a preoccuparsi del coronavirus.
Prima di allora bisogna solo impedire che il mostruoso progetto di cui tutti noi saremo le vittime giunga a buon fine.
La società che si prospetta liquida tremila anni di civiltà occidentale e ci proietta in una barbarie senza precedenti.
L’unico dovere morale è impedire questa deriva.
Ammesso sia ancora possibile.
Maurizio Blondet
Il costituzionalista Sabino Cassese:
RispondiElimina"Non serve una maggioranza numerica ma una maggioranza che abbia un chiaro programma comune, guidata da uno che sia al contempo uno stratega ed un realizzatore."
(da Paolo Ambrosetto)
RispondiEliminaRicolfi: “La sinistra non è democraticamente matura. Mi vergogno di farne parte”
La sinistra, alla quale ora mi vergogno di appartenere, non è matura democraticamente.
Questa l'affermazione di Luca Ricolfi, durissimo quello che parla del fallimento del Pd e della sinistra, manifestando tutta la sua delusione per una parte politica che, comunque, è la sua. “Nell’abbraccio mortale tra Pd e M5S, ha prevalso il M5S”, ha detto Ricolfi, riferendosi al governo giallorosso, ma allargando la propria analisi della sinistra anche al di là dell’attuale esperienza di governo.
Che, semmai, è conseguenza e non causa di questa “immaturità democratica”.
Il riformismo ucciso dalla “deriva assistenziale”
Ricolfi, parlando dell’esecutivo Conte, ha sottolineato la “continua deriva di tipo assistenziale, che va contro quel poco di riformismo e antiassistenzialismo che sopravviveva nel Pd”.
Ma il punto più dolente, per il sociologo, non è neanche questo.
Il problema è a monte.
È nel fatto che “da decenni ormai, ogni volta che si affaccia la possibilità che a governare non sia la sinistra” tornano “l’allarme democratico“, il “rischio di autoritarismo”, al pericolo “razzismo”.
Il governo Pd-M5S nato sulla base di un “pretesto”
In questa tara, in questa scarsa attitudine democratica, ci sono anche le origini dell’attuale governo.
“Noi – ha sottolineato Ricolfi – abbiamo assistito un anno e mezzo fa alla nascita di un governo sulla base di un pretesto, su una narrazione del tutto inconsistente. Salvini – ha ricordato – auspicava soltanto di avere il 51%, non certo di instaurare una dittatura in Italia”.
“Io penso – ha quindi proseguito il sociologo – che il riconoscimento della legittimità dell’avversario sia fondamentale.
Che sia fondamentale riconoscere che l’avversario ha un progetto politico diverso legittimo, non che è l’incarnazione del male”.
“La sinistra non è matura e bisogna vergognarsene”
Ma “la sinistra, a cui purtroppo devo dire di appartenere, perché me ne vergogno un po’ in questo caso, invece, non è ancora matura dal punto di vista democratico.
E lo dimostra tutte le volte che c’è una competizione elettorale e la paura del voto la induce a quella mossa che è la demonizzazione dell’avversario“.
Il suo ultimo libro è una summa dei mali che possono derivare da arroccamenti di questo tipo, e mette in infila tutti gli errori compiuti nel gestire la pandemia da questo governo nato dalla paura e dalla immaturità democratica della sinistra.
Non esiste una immaturità democratica della sinistra, è una pia illusione che il sig. Ricolfi nutre in un cuore dedito al ragionamento semplice del tipico progressista. Esiste la sinistra che non progredisce mai, mentre sa trasformarsi secondo il sogno libertario del momento. Sogno libertario nato per uccidere la libertà dei popoli per sostituirla con la licenza morale ed etica delle èlites umanistiche, bramose di prendere il potere. E di tenerlo. Gli auguro di capirlo in tempo.
Elimina"... questo governo nato dalla paura e dalla immaturità democratica della sinistra."
RispondiEliminaMagari si fosse trattato di paura ed immaturità democratica, si è trattato invece di tornaconto partitico e di malafede.
https://www.lanuovabq.it/it/il-caso-rs
RispondiEliminaRS, un cittadino polacco residente in Inghilterra è stato condannato alla morte "nel suo migliore interesse" dai giudici e dall'ospedale dove è ricoverato dal novembre scorso in stato vegetativo. Ma la famiglia di origine ha iniziato una battaglia legale per poterlo rimpatriare con l'intervento del governo di Varsavia e della Chiesa polacca.
CORSA CONTRO IL TEMPO
Scontro tra Polonia e Regno Unito per la sorte di RS
di Patricia Gooding-Williams
24-01-2021
Caso RS, entrano in campo anche i vescovi
REGNO UNITO
Caso RS, entrano in campo anche i vescovi
di Patricia Gooding-Williams
22-01-2021
IL CASO RS
«Il mondo deve sapere che mio fratello vuole vivere»
di Patricia Gooding-Williams
20-01-2021
EUTANASIA
RS muore di fame, condannato da un giudice di Soros
di Patricia Gooding-Williams
19-01-2021
DIETRO IL CASO RS
Regna la cultura della morte, ma siamo anestetizzati
di Riccardo Cascioli
19-01-2021
Ormai casi come quello di RS non fanno più notizia e non interessano l'opinione pubblica. Eppure avremmo motivo di preoccuparci molto seriamente: se malati, rischiamo di essere ostaggi di paesi che ci possono mettere a morte. E la Corte Europea dei Diritti Umani è una "filiale" di Soros.
REGNO UNITO
Ancora un no della CEDU per salvare RS
di Patricia Gooding-Williams
14-01-2021
EUTANASIA
«RS deve morire»: la Corte europea sta con Londra
di Patricia Gooding-Williams
10-01-2021
EUTANASIA
Un’altra vita “non degna” in Inghilterra. Stavolta è scontro con la Polonia
di Patricia Gooding-Williams
05-01-2021
Dobbiamo smettere di coltivare speranze nella modifica della ue dall'interno e/o dall'esterno. Siamo in un lager. Italexit. Controllo stretto dei confini nazionali per i prossimi cento anni.
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/sulla-perdita-dei-saperi-per-paura-e-conformismo/
RispondiElimina"Pensare altrimenti. Filosofia del dissenso" (Einaudi, Torino 2017)
RispondiEliminaL'ordine dominante non reprime, oggi, il dissenso. Ma opera affinché esso non si costituisca. Fa in modo che il pluralismo del villaggio globale si risolva in un monologo di massa. Perciò dissentire significa opporsi al consenso imperante, per ridare vita alla possibilità di pensare ed essere altrimenti.
Complimenti a Valeria Fusetti, c'è poco da aggiungere, solo che mai la sinistra è stata democratica, questo è un errore di valutazione imperdonabile e sintomo di miopia persistente, cambiano solo nome e poco altro e sono sempre uguali a se stessi.
RispondiEliminaPurtroppo nessuna forza politica oggi in Italia è all'altezza della situazione (ma così è pure per tutto il mondo accademico, ecclesiastico, associativo, intellettuale) soprattutto dal punto di vista culturale e religioso. La visione del mondo di tutti i Partiti, e di tutte le Associazioni civili conosciute, è sostanzialmente la stessa. Una visione gnostico-ecologista-individualista: un avanzo ideologico post-comunista, post-democratico, post-europeo e post-illuminista. La stessa Gerarchia cattolica si è omologata al sistema ideologico dominante, a mio avviso essenzialmente nichilistico. Indubbiamente, a livello strettamente pragmatico e politico, ma del tutto secondario, alcune forze politiche di centro-destra, cosiddette sovraniste e populiste, dicono qualcosa di positivo. La figura di Trump, - con tutti i suoi limiti difetti e contraddizioni - messa a confronto con i leader non-di-Sinistra italiani e europei fa vedere in quale sfacelo siamo. Un po' si distinguono, certo, ma ciò è troppo poco. Siamo in una tremenda crisi storica. Una crisi epocale - già intuita e intravista da alcuni pensatori a fine '800 - di una gravità mai vista nella storia da noi conosciuta. Siamo a un passo dal suicido demografico-civile e dalla conseguente e inevitabile islamizzazione e cinesizzaione di tutta la nostra società. Vengono meno le stesse colonne morali e politiche della civiltà trimillenaria greco-romano-cristiana- cattolica. Solo alcuni profeti e santi contemporanei e, paradossalmente, alcuni famosi pensatori atei e nichilisti lo hanno capito, fin da due secoli fa, a partire dalla Rivoluzione Francese. E' in atto un vero e proprio impazzimento civile e intellettuale: ha i caratteri di una apocalisse religiosa. Dal punto di vista umano la religione cristiana è in caduta libera in tutto l'Occidente. E, a parte la vita eterna e il destino dell'anima di ognuno di noi, non è escluso che la nostra civiltà scompaia dalla faccia della terra nel giro di qualche decennio. Io non posso accettare la fine della società per i miei figli! Anche nella scuola la quasi totalità dei colleghi è crollata sotto l'ideologia dominante, anche colleghi che per tanto tempo hanno resistito al conformismo e alla falsità legalizzata. Non c'è più quasi nessuno che ragioni sui temi fondamentali della vita. tutti si occupano dell'ideologia dominate e, nell'ultimo anno, sono semplicemente ossessionati dal covid. La Costituzione (iper-antifascista, iper-democratica, ma non anticomunista né antitotalitaria, bensì semi-laica, semi-liberale e semi-anti-sovranista) oramai - pur a mio avviso da raddrizzare e riformare eppure in buona parte positiva - è strumentalizzata sempre più in favore di una interpretazione laicista e individualista (ma è già essa stessa inclinata in quella direzione fin dall'inizio) della società. rdv
RispondiElimina