Ѐ uscito il saggio di Paolo Pasqualucci «Instrumentum diaboli» - Le eresie della “teologia india” nello “Instrumentum laboris” per l’Amazzonia gradito da papa Francesco, Ed. Solfanelli, pag.176, Euro 12. Potete trovarne una sintesi significativa da noi pubblicata qui successivamente sviluppata nel saggio. Richiamo anche l'indice dei numerosi articoli del funesto evento, apice di tutte le profanazioni.
Il Libro:
Il fine del presente lavoro è soprattutto quello di fornire ai fedeli ampi materiali per poter rendersi conto dell’abisso nel quale stiamo precipitando noi cattolici, vergognosamente traditi dai propri Pastori.
Il Sinodo dei Vescovi riunitosi nell’autunno 2019 per discutere di una nuova evangelizzazione per l’Amazzonia, sulla base di un elaborato Instrumentum laboris o “strumento di lavoro”, approvato praticamente in blocco dal Papa alcuni mesi dopo, ci viene a dire che dobbiamo ora venire istruiti nella “teologia india” e dare ampio spazio alle donne nella struttura gerarchica e di insegnamento della Chiesa ossia alla “teologia femminista” professata dalla gran maggioranza di loro.
Queste pseudo-teologie sono e restano per ovvie ragioni un oggetto misterioso per la stragrande maggioranza di tutti noi. Quest’ignoranza favorisce l’azione eversiva di Pastori che da troppo tempo ormai sono cattolici solo di nome, ci lascia senza difesa contro l’assalto dei nemici esterni e dei lupi travestiti da agnelli oggi pullulanti nella Gerarchia, a cominciare dai vertici.
L’esposizione analitica della “teologia india” da me fatta qui, ha necessariamente implicato un’esposizione realistica delle antiche religioni amerindie, culti satanici se mai ve ne furono, sulle quali i ‘teologi indi’ glissano alla grande, limitandosi ad elogiarle sobriamente in quanto culti della supposta “sapienza” degli antenati, da venerare per questa ragione.
Il Sinodo dei Vescovi riunitosi nell’autunno 2019 per discutere di una nuova evangelizzazione per l’Amazzonia, sulla base di un elaborato Instrumentum laboris o “strumento di lavoro”, approvato praticamente in blocco dal Papa alcuni mesi dopo, ci viene a dire che dobbiamo ora venire istruiti nella “teologia india” e dare ampio spazio alle donne nella struttura gerarchica e di insegnamento della Chiesa ossia alla “teologia femminista” professata dalla gran maggioranza di loro.
Queste pseudo-teologie sono e restano per ovvie ragioni un oggetto misterioso per la stragrande maggioranza di tutti noi. Quest’ignoranza favorisce l’azione eversiva di Pastori che da troppo tempo ormai sono cattolici solo di nome, ci lascia senza difesa contro l’assalto dei nemici esterni e dei lupi travestiti da agnelli oggi pullulanti nella Gerarchia, a cominciare dai vertici.
L’esposizione analitica della “teologia india” da me fatta qui, ha necessariamente implicato un’esposizione realistica delle antiche religioni amerindie, culti satanici se mai ve ne furono, sulle quali i ‘teologi indi’ glissano alla grande, limitandosi ad elogiarle sobriamente in quanto culti della supposta “sapienza” degli antenati, da venerare per questa ragione.
L'autore
Filosofo cattolico, Paolo Pasqualucci - già docente di filosofia del diritto - persegue da anni studi teoretici, teologici, di filosofia della politica, senza disdegnare la saggistica rivolta a quella che un tempo si chiamava “critica di costume”, nella quale si inscrive il presente saggio. Come filosofo puro, è da molti anni impegnato nell’elaborazione di una teoria della conoscenza di tipo realistico intesa cioè a rivalutare il principio classico della verità come necessaria concordanza fra la cosa indagata e l’intelletto che la sta indagando. Vedi, a questo proposito, la sua Metafisica del soggetto. Cinque tesi preliminari, vol. I (Ediz. Spes Fondazione Capograssi, Roma, 2010, pp. 188), e vol. II: Il concetto dello spazio, (RIFD, Quaderni della Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto, 10, Giuffré Edit., 2015, pp. 648.)
Anche i barconi che arrivano a Lampedusa hanno i pass?
RispondiElimina′′ La Chiesa sta soffrendo; Lei viene calpestata e i suoi nemici sono dentro. Non abbandoniamola ". Cardinale Robert Sarah
RispondiEliminaPiccolo riassunto degli eventi collegati Sinodo dell'Amazzonia dello scorso anno (tralasciando gli orridi sincretismi di Abu Dhabi con annessi e connessi e troppo altro ancora):
RispondiElimina1) prima Bergoglio ha benedetto un sacrificio offerto a un falso dio, e poi lo ha collocato proprio sull'altare su cui di solito il Figlio di Dio (il celebrante agisce in persona Christi) si offre a Dio Padre.
2) Nell'Annuario 2020, rifiuta di essere chiamato "Vicario di Cristo".
3) Scoppia la crisi/Covid, utilizzata dalle autorità governative per chiudere le chiese e limitare la partecipazione alla messa, con la piena collaborazione e approvazione del Papa.
4) Quindi il Papa smette del tutto di celebrare la messa proprio su quello stesso altare papale su cui aveva precedentemente posto la coppa dedicata a Pachamama.
5) La sua messa della veglia di Natale non è nemmeno una messa di mezzanotte, ma si svolgerà alle 19.30, a causa delle regole del coprifuoco in vigore in Italia (anche se il Vaticano è uno Stato autonomo il cui governo appartiene unicamente al Papa).
6) l'Altar Maggiore della Basilica di San Pietro, l'Altare Papale, collocato sulla tomba di Pietro, è inutilizzato ormai da molti mesi. Bergoglio (dopo la profanazione non vi celebra più...
Il risultato di questi atti papali è che ora in molti luoghi del mondo intero la Messa di mezzanotte di Natale, che celebra la nascita di Gesù Bambino, è stata cancellata. Ci si può chiedere se c'è una connessione tra tutti questi eventi: vale a dire, dalla ciotola a Pachamama sull'altare papale alla cancellazione delle messe di mezzanotte di Natale in molte parti del mondo. La conclusione non è affatto rassicurante.
Vorrei per cortesia sapere la differenza tra il punto 4 ed il 6. Gli altari in questione sono due? Grazie.
EliminaCara Mic, i fatti di inizio ottobre in Vaticano del 2019 rasentano l'evocazione del Male.
RispondiEliminaNon ne parlo con scandalo se non nel senso di Matteo 18,7. Qualcosa di inevitabile.
Quello che ci manca un po', a me per primo, è di averne una comprensione provvidenziale.
Se Dio lo permette è per trarne un Bene maggiore. E' la logica della croce, la più ardua.
Nel mistero della coincidenza della volontà a quella di Dio, come Gesù al Getsemani, la croce è espressione della Provvidenza che orienta ogni cosa al bene.
Giungere lì con questa consapevolezza qui è una grazia.
Non c'è studio o sforzo o cammino personale che basti o che tenga.
Siamo oltre, c'è bisogno d'Altro da noi stessi. Bisogna proprio uscire da noi e fidarsi.
Vuol dire di fidarsi del vangelo molto più di me e delle mie sicurezze o delle mie ragioni.
L'abbandonarsi nelle mani del Padre senza gridare la propria innocenza (evidente) e senza inveire contro accusatori e crocifissori (e sarebbe stato umanamente "logico") fa della passione e croce di Nostro Signore lo snodo decisivo (cruciale) della nostra fede in Lui.
La Chiesa militante sta facendo esperienza della croce. Potremmo essere tra chi accusa ed inchioda e invece possiamo essere tra chi è in croce o chi soffre ai piedi del Crocefisso.
Potremmo essere tra chi osserva impaurito o piangente, tenendosi ai margini...
Dicevo dell'evocazione del Male, come a scatenare un fiume di veleni a tutti i livelli, fino al "colpo di globo" e all'apostasia e all'abominio nel luogo più santo.
Il disprezzo di Dio e il mettere al Suo posto un uomo che vuol farsi dio senza Dio rappresentano l'essenza del peccato originale. Superbo orgoglio, in cui l'uomo cade cedendo alla tentazione dell'invidioso, astuto falsario e omicida dal principio.
Per redimerci da quella condizione, che ritorna sempre ed oggi gronda dai poteri mondani, Gesù ha accettato la volontà del Padre, consegnandosi alla croce in vista del bene della vita eterna (vangelo odierno).
Gesù crocefisso è un concentrato di dolore e di sofferenza fisica, ma peggiore fu l'ignominia e il disprezzo patiti: condannato in mezzo a due briganti, liberando un malvivente. Coronato di spine (vilipeso e deriso), nella nudità, davanti alla madre!
Ecco, se siamo addolorati e arrabbiati dobbiamo pensare a quel momento lì, non subìto ma scelto da Gesù per far coincidere la sua volontà con quella del Padre, provvidenzialmente.
Non è il dolore dello stoico a vincere l'orgoglio, non l'eroe gladiatorio che muore insanguinato del sangue dei nemici caduti per vincerlo.
No: umiltà di cuore e mitezza sono la via! Gesù è via, verità e vita.
Non l'eroe fiero e altero corazzato e armato sul poderoso destriero...
L'agnello immolato, venuto a dorso di un puledro d'asina.
E' questo a guarire l'umanità dal peccato di orgoglio.
La croce è Provvidenza. Anche questa via crucis, inaugurata dai riti di pachamama.
Ci aiuti la Mamma, nostra corredentrice che ha vissuto quei momenti guardando suo figlio.
A mic e tralcio: ripetutamente nella Bibbia si fa menzione del fatto che, quando ormai il Suo popolo ha disatteso tutte le Sue esortazioni di tornare a Lui, Dio se ne allontana prima di colpirlo col castigo. Senza voler essere millenarista, il quadro odierno sembra proprio questo.
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