"I laici devono avere chiara consapevolezza non solo di appartenere alla Chiesa, ma di essere Chiesa"
I laici sono chiamati in virtù della Confermazione a condividere l’apostolato della Chiesa, a testimoniare Cristo davanti a coloro che non lo conoscono, a essere profeti e maestri nel mondo incredulo e, insieme al clero, a offrire i loro corpi in sacrificio spirituale [razionale] al Padre celeste: «Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa» (1 Pt 2, 9).
I laici partecipano al sacerdozio universale della Chiesa, in quanto sono tutti membra di Gesù sacerdote; ma non partecipano al sacerdozio ministeriale o gerarchico che proviene dall’Ordine Sacro, in cui c’è una rappresentazione personale di Cristo, come l’offerta del sacrificio eucaristico o l’assoluzione dai peccati. I laici hanno una duplice consacrazione mediante il Battesimo e la Confermazione, che dona loro una certa partecipazione al sacerdozio di Cristo. Il sacerdozio ministeriale o gerarchico, tuttavia, riceve la terza e specifica consacrazione dei sacri ordini. Ci sono quindi due specie di sacerdozio: il primo è esterno ed è riservato al clero gerarchico; il secondo è interno e comune a tutti i fedeli.
Il cresimato ha sempre una missione personale e, in alcuni casi, canonica. Ha una missione personale nella misura in cui, mediante il contatto personale, può portare altri a Cristo – come Andrea ha portato Pietro, Filippo ha portato Natanaele, la Samaritana ha portato i suoi concittadini e Filippo ha convertito l’eunuco della corte etiope. Ma la missione conferita dalla Cresima richiede uno sguardo più ampio rispetto all’azione, alla testimonianza e alla conversione personale.
Non si tratta solo di anime individuali, ma anche dell’ambiente: l’intero ordine sociale in tutte le sue strutture politiche, scientifiche, giornalistiche, mediche, giuridiche, ricreative ed economiche che devono essere cristianizzate. Questa missione canonica della spiritualizzazione del mondo in maniera organizzata dipende dalla gerarchia e dall’autorità docente della Chiesa. Nel rito dell’imposizione delle mani avviene una qualche comunicazione di questa potestà di insegnamento. I laici non partecipano alla gerarchia, ma partecipano all’apostolato della gerarchia.
Gli apostoli e i loro successori hanno una divina missione di insegnamento; i laici ricevono dalla gerarchia una missione canonica di insegnamento. Ciò che costituisce l’Azione Cattolica non è il fatto che i cattolici siano organizzati, ma che ricevono una missione di testimoniare Cristo che va oltre la testimonianza attraverso la santità della propria vita. I laici non sono soltanto Chiesa discente.
Come ha detto Leone XIII, i laici non si arrogano da se stessi l’autorità, ma quando le circostanze lo richiedono, hanno il diritto di comunicare agli altri, di farsi eco del magistero della Chiesa che essi stessi hanno appreso. E Pio XII ha rivolto le parole seguenti a un gruppo di nuovi cardinali: «I laici devono avere chiara consapevolezza non solo di appartenere alla Chiesa, ma di essere Chiesa; vale a dire di essere la comunità dei fedeli sulla terra sotto la guida dei loro capi, il Papa e i vescovi in comunione con lui. Essi sono la Chiesa».
(Fulton J. Sheen, da "I 7 Sacramenti" edizioni Ares)
Con l'assenza e l'apostasia delle guide, oggi, è già un miracolo se alcuni laici riescono a santificare se stessi e la loro famiglia attraverso sacramenti a cui, nel migliore dei casi, si accede per gentile concessione dello stato prostituito al potere straniero, alla finanza straniera, alla goduria straniera.
RispondiEliminaLa Chiesa è di Cristo. Essere di Cristo ci fa Chiesa. Si può stare nella Chiesa in vari modi, ma sempre e solo per Cristo, con Cristo e in Cristo, nell’unità dello Spirito Santo, rendendo ogni onore e gloria a Dio Padre Onnipotente, per tutti i secoli dei secoli
RispondiEliminaLe parole di Mons. Sheen mi hanno suggerito anche questo: una realtà così può essere solo un dono di Dio e, avutala, non la si cancella.
E’ la logica del “carattere”, che rende ridicola e assurda la pretesa dello “sbattezzo”.
Evidentemente poi c’è anche il mistero grande del rispetto di Dio per la volontà dell’uomo (dobbiamo volerlo), insieme alla saldezza di fede del credente (vangelo oggi: Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: "Lèvati e gèttati nel mare", senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà).
Torna ancora la faccenda del munus e del ministerium: il laico battezzato può sperimentare e svolgere (esercitando o meno l’essere attivamente applicato al proprio sacerdozio regale) quanto discende dalla duplice consacrazione mediante il Battesimo e la Confermazione, che dona loro una certa partecipazione al sacerdozio di Cristo.
Il sacerdozio ministeriale o gerarchico, che riceve la terza e specifica consacrazione dei sacri ordini, può far ben dire che il prete non è un uomo come gli altri.
Se poi il prete diventa vescovo o papa… il suo munus si accresce, mentre il ministerium rimane esercitato (esercitabile) o meno, a seconda delle circostanze.
Vale anche per il laico: un conto è non andare alla santa Messa perché pigri, un conto perché malati. Un conto se in un territorio in cui si è liberi di muoversi, un altro in contesti ostili e di persecuzione. Al cresimato si attribuisce la qualifica di soldato di Cristo: cioè si deve essere disposti a mettere in gioco la propria vita. Ben consci che il vero nemico, contro cui combattere, non sono creature di carne e sangue, ma contro i principati e le potestà e contro i reggitori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
L'agire non è finalizzato a “migliorare il mondo”, ma a servire Cristo. Perciò non è questione di avere autorità, ma di servire (vangelo del 26 maggio: Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti).
Per cui anche certe pretese di imporre l’obbedienza in forza dell’autorità gerarchica fanno un po’ sorridere: sanno troppo di mondo.
Munus e ministerium: il munus resta, anche se chi poi esercita il ministerium vestendo i panni può agire più o meno in modo aderente al modello (Cristo) al servizio (di Cristo), per, con e in Cristo, nell’unità dello Spirito Santo, rendendo ogni onore e gloria a Dio Padre Onnipotente, per tutti i secoli dei secoli. Cioè in una santa Messa che sacrifica ed espia e non in una parodia che pontifica servendo ad altro.
Vangelo di ieri, quello del cieco e di Gesù: "Che cosa vuoi che io faccia per te?". E il cieco gli rispose: "Rabbunì, che io veda di nuovo!". E Gesù gli disse: "Va', la tua fede ti ha salvato". E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
La fede è una cosa seria. Essere di Cristo è materia di fede prima che di ministeri.
Grazie. Valeria
RispondiEliminaS Francesco non era un laico quando Gesù gli disse: "Ripara la mia Chiesa"? E laico volle rimanere fino alla fine, declinando sempre gli inviti a prendere il sacramento dell'ordine.
RispondiEliminaCoinvolse anche Chiara, e con lei molte altre donne, nell'opera di riparazione che consistette, ahimè, in penitenza oltre che preghiera, come chiese la Madonna a Fatima.
L'agire non è finalizzato a “migliorare il mondo”, ma a servire Cristo. Perciò non è questione di avere autorità, ma di servire
RispondiEliminaCondivido toto corde.
Ma, ferma restando la fedeltà costante nella sfera privata, in quella pubblica, invocare l'autorità gerarchica in momenti di desistenza come questo, diventa necessario poiché l'autorevolezza legata al triplice munus: docendi, regendi e sanctificandi porta con sé l'efficacia. E si tratta di un'autorevolezza propria dei pastori e non dei fedeli, per quanto impegnati e motivati, salvo eccezionali doti carismatiche, che però sono, appunto, eccezionali...
L'autorevolezza presuppone un desiderio, una sapienza, un gusto...
RispondiEliminaLa scomparsa di Carla Fracci m'ha dato spunto per rivederne un'intervista di pochi anni fa.
Erano presenti alcune persone che hanno studiato lungamente la musica.
Nel gesto tecnico, musicale o del danzatore, serve uno studio metodico, quasi maniacale.
La Fracci diceva di aver sempre avuto bisogno di maestri e che, divenuta lei stessa maestra di altre danzatrici, ripeteva alle allieve di aver capito che in ogni passo si deve riflettere prima di eseguirlo. Ogni passo. È la testa che deve funzionare, non solo i piedi. Piedi e gambe sono importanti per la tecnica, ma poi c’è ben altro. Diversamente da come a volte si era sentita dire della sua arte: "Credevo fosse ginnastica!".
E' importantissimo quello che ha detto del passo imparato dopo ore e ore di studio meticoloso e instancabile: "non aver paura, sii più vera, non studiata".
La persona che studia musica ha riconosciuto valida anche nel suo caso la raccomandazione: non basta conoscere il pezzo per interpretarlo e farne vita e un qualcosa di vero.
Liberi di non crederci, ma la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: dovrebbe essere così ogni Messa! Purtroppo in molti casi è o "studiata" o "imparata". Tutta la vita di fede rischia di non essere vera, impaurita, impacciata o recitata a memoria. E un po' di danno l'ha fatto una certa "actuosa participatio" (SC14) che, da servizio alla partecipazione attiva (al Mistero, per adorare Cristo facendo comunione con Lui nell'atto del sacrificio salvifico), è divenuta un servirsi di ministranti per servire a far comunella tra di noi.
Accaduto a Pistoia :
RispondiElimina"uomo di 63 anni morto nella sua abitazione la sera del 24 naggio per un improvviso attacco cardiaco, tragico epilogo di dieci gkiorni di sofferenza iniziati poco dopo la somministrazione del vaccino anticovid Astrazeneca, prima con sintomi influenzali, popi seguiti da ripetuti episodi di vomito...fino al malore fatale"
Fonte : La Nazione, venerdì 28 maggio 2021, pag. 2 cronaca di Pistoia
nonostante ciò, però, tutti in fila, e di corsa per arrivare primi al vax point :
https://www.lanazione.it/prato/cronaca/pellegrinaio-novo-lassalto-degli-over-40-in-coda-per-vaccinarmi-il-prima-possibile-1.6410601
Ma quale paura di Astrazeneca: tutti in fila , anche Carlo ConMa quale paura di Astrazeneca: tutti in fila , anche Carlo Contiti
https://www.lanazione.it/cronaca/firenze-mandela-conti-1.6413936
Condivido il succo ed è così. Bello e calzante l'esempio di Carla Fracci...
RispondiEliminaQuel che vale per la Messa conseguentemente vale per la vita nella sfera pubblica e in quella privata.
E sia nell'una che nell'altra, oltre alla verità e alla fedeltà, ad alcuni è chiesto il nascondimento ad altri è chiesto di parlare o di agire con discerninento e quel tanto di audacia che serve in base ai talenti ricevuti, fino all'azione sapiente e illuminata...
Card. Bassetti, “Suvvia, un po’ di chiarezza di linguaggio, un po’ di onestà intellettuale, e un pizzico di coraggio. Dopotutto, si tratta di evitare il carcere a quei cristiani che credono nella Scrittura e professano la fede. Possibile, Eminenza, che di questa trappola – un altro strappo alle radici giudaico cristiane dell’Europa – si siano accorti tanti laici, mentre Lei sia ancora lì a nicchiare?”
RispondiEliminaFirmato: Marcello Pera
Papa Francesco ordina una visita apostolica (cioè un'ispezione) in Germania.
RispondiEliminaNo, non temete, tale visita apostolica non riguarda la cosiddetta Conferenza Episcopale tedesca, né i vescovi che appoggiano apertamente la cosiddetta sacrilega intercomunione - cioè che si accostino alla Comunione persone di altre religioni -, né i vescovi che appoggiano i sacerdoti che fanno predicare alle Sante Messe distinte signore che non hanno alcuna facoltà di predicare durante la celebrazione eucaristica, né che appoggiano sacerdoti che impartiscono pseudo-benedizioni sacrileghe alle cosiddette coppie di omosessuali.
Essa riguarda l'Arcidiocesi di Colonia, dove governa uno dei pochi vescovi contrari al cosiddetto cammino sinodale.
Guarda caso!
Evito ogni ulteriore commento...
29 maggio 2021
RispondiEliminaScandalo nella mia parrocchia
Affermo il Credo di Atanasio (Chi vuole essere salvato dovrebbe attenersi soprattutto alla fede cattolica. Chi non la mantiene integra e intatta, senza dubbio perirà eternamente...) nella parrocchia ma i sacerdoti e molti dei parrocchiani non lo fanno.
Vivo in parrocchia, Santa Maria di Nazareth, Casalotti, Boccea. E 20 minuti di auto dalla stazione metropolitana Battistini di Roma. Come possono offrire/frequentare la Santa Messa e non affermare l'insegnamento infallibile del Credo di Atanasio?
Affermo che il Concilio Vaticano II è interpretato razionalmente in parrocchia ma i sacerdoti e la maggior parte dei parrocchiani non lo fanno.
Per me LG 8, LG 14, LG 16, UR 3, NA 2, GS 22 ecc.nel Concilio Vaticano II, non sono eccezioni pratiche per il Credo di Atanasio.Ma non e cosi per la parrocchia. In altre parole, LG 8,LG 14,LG 16,UR 3,NA2,GS 22 ecc,si riferiscono a noti non cattolici salvati al di fuori della Chiesa. Si riferiscono a persone fisicamente visibili salvate senza la fede e il battesimo dell'acqua. Ma le persone invisibili e sconosciute non possono essere eccezioni al Credo.Dove e di casi noti nel Roma ?Ma con questa irrazionalità rendono obsoleto il Credo di Atanasio.
La mia interpretazione del Concilio Vaticano II è razionale e tradizionale, non è una rottura con il Credo.
Come possono i sacerdoti e le persone offrire/frequentare la Santa Messa con un'interpretazione irrazionale del Concilio Vaticano II ecc.?
Quando i sacerdoti e le persone della parrocchia non affermano il Credo di Atanasio e il Concilio Vaticano II, non devono andare per il Sacramento della Confessione, porre fine allo scandalo che bisogna correggersi in pubblico?
Per me il battesimo del desiderio (BOD) e l'essere salvati nell'ignoranza invincibile (I.I) si riferiscono solo a casi ipotetici e teorici. Non posso incontrare o vedere qualcuno salvato come tale. Solo Dio può sapere se qualcuno è salvato con BOD e I.I. Quindi per me non ci sono casi pratici di BOD e I.I. Non ci sono nemmeno eccezioni pratiche al passato ecclesiocentrismo magisteriale della Chiesa Cattolica.
Ma con visibile per loro, BOD e I.I, i sacerdoti e i catechisti e altri nella parrocchia, rifiutano l'interpretazione rigorosa del dogma extra ecclesiam nulla salus (EENS).
Cambiano l'interpretazione del Concilio Vaticano II. Poiché per loro, LG 8, LG 14, LG 16, UR 3, ecc. contraddicono il dogma EENS. Indica che ci sono eccezioni pratiche per loro.
Così hanno rifiutato il dogma EENS e il Credo di Atanasio che dice che al di fuori della Chiesa Cattolica non c'è salvezza.
Hanno cambiato il significato del Credo di Nicea. È "Credo in tre o più noti battesimi per il perdono dei peccati ed escludono il battesimo dell'acqua nella Chiesa Cattolica (quindi EENS è rifiutato)".
Hanno cambiato il significato del Credo degli Apostoli. È "Io credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica", che insegna alla Chiesa Cattolica oggi, che esiste una salvezza nota al di fuori della Chiesa e quindi i Credo e il Catechismi sono obsoleti nella loro vecchia concezione ".
Hanno cambiato il significato del Primo Comandamento che ora indica per loro, che al di fuori della Chiesa Cattolica si conosce la salvezza e quindi c'è il vero culto nelle religioni non cristiane.
Questa è eresia pubblica, scandalo e scisma e la Santa Messa è offerta / assistita/frequentato, da tutti nella parrocchia.
Questo scandalo deve essere rettificato in pubblico, prima che venga data l'assoluzione nel confessionale.-Lionel Andrades
Da blog Eucharist and Mission (eucharistandmission) di Lionel a Roma.
RispondiEliminaLa tesi sostenuta in questo blog, Eucharist and Mission, non era già apparsa qualche giorno fa qui, su Chiesa e postconcilio?
È scritta in un italiano non sempre chiaro. Quello che è chiaro è il suo contenuto eterodosso: la tesi, infatti, sostiene l'interpretazione rigorista del dogma fuori della Chiesa non c'è salvezza - secondo la quale, non ci si può salvare fuori della Chiesa, mai, nemmeno col battesimo di desiderio, esplicito o implicito che sia.
Un sacerdote americano, P. Leonard Feeney, sosteneva appunto che fuori della Chiesa potevano salvarsi solo quelli che mostrassero un battesimo di desiderio esplicito. INvece la dottrina della Chiesa ha sempre ammesso la salvezza anche nel caso di battesimo di desiderio implicito, per così dire amministrato nel segreto dell'anima dallo Spirito Santo.
Un accenno a questa dottrina si può trovare forse già in S. Agostino.
Contro la tesi di P. Feeney, Pio XII fece fare una condanna esplicita dal SAnt'Uffizio, mediante una lettera al Vescovo di Boston, dell'8 agosto 1949. IL P. Feeney insistette nella sua posizione e fu scomunicato da Pio XII con decreto del 4 febbraio 1953.
Perché si vengono a riproporre vecchie eresie, già condannate?
T.
"Il diritto di educare i figli, infatti, non appartiene in primo luogo allo Stato, ma ai genitori. Lo Stato può istruire, ma solamente i genitori possono consacrare, e poiché essi derivano da Dio il loro diritto, saranno ritenuti responsabili del giusto esercizio di tale diritto."
RispondiElimina(Mons. Fulton Sheen)
Cantavano Bella ciao sul sagrato della Cattedrale di Padova, invitati dal sindaco, subito don Andrea Di Donna, in abito talare, sfidando il malumore degli astanti, ha gridato:" Qui NO! Né rosso né nero, qui queste cose proprio NO." Finalmente un sacerdote coraggioso che sfida una parte di quella Chiesa appiattita sui temi e stili della sinistra perché in profonda crisi identitaria.
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/groups/460589750712022/
Conosciamolo :
https://www.youtube.com/watch?v=mCuBubtwXJU
Bene!
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