Aggiornamento: leggere gli sviluppi riportati in calce. Le proteste seguite a questa notizia devono aver avuto il loro effetto: ho trascritto la comunicazione dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio che annulla il corso. I motivi sono procedurali e purtroppo il principio di assurde strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti in varianza di genere non è messo in discussione; ma forse lo scalpore suscitato ha destato l'attenzione e (chissà?) favorito un'analisi più rigorosa e per ora il corso non si terrà...
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Oggi fioccano le notizie sconfortanti connesse al Ddl Zan. Riprendo da Facebook il testo che segue. Appare una lotta impari, soprattutto per la capillarità della penetrazione delle loro iniziative a livello sia mediatico che amministrativo e di governo... Certo ci resta la preghiera e questo nostro intenso impegno di informazione e formazione (per chi ha orecchie per intendere). Ma ogni livello di guardia è ormai di gran lunga superato in ogni ambito, a partire purtroppo da quello ecclesiale!
Nel Lazio il partito gender già impone la sua agenda nelle scuole
Nel documento si parla di «superamento del concetto di “binarismo sessuale”, che prevede l’esistenza di solo due generi (maschile e femminile), sostituito dal concetto “spettro di genere”, secondo il quale il genere si presenta in un’infinita varietà di forme, dimensioni e tonalità». Ancora, «il genere è una costruzione tridimensionale, tutti i bambini e gli adolescenti costruiscono la loro identità di genere intessendo tre fili principali (natura, educazione, cultura) per arrivare a trovare quel genere che corrisponde alla loro specifica identità». Molti giovani, continua il documento, «si stanno spingendo oltre i confini binari per manifestare la loro identità di genere e, in questo percorso, abbracciano delle modalità più fluide di fare esperienza di se stessi». «Questi adolescenti», infatti, non sentono di appartenere esclusivamente né al genere maschile né a quello femminile».
Ma cos’è la «varianza di genere»? Secondo il documento è «l’espressione maggiormente utilizzata per indicare l’esperienza di quei minori che non si sentono a loro agio nel genere assegnato [sic!] alla nascita sulla base del loro sesso biologico, oppure che non si conformano con le regole sociali che tale assegnazione suppone». Arriviamo al punto cruciale, quello della cosiddetta autocertificazione di genere (il punto contestato anche da molte femministe). «Alcuni minori con varianza di genere possono identificarsi, con più o meno persistenza, con il genere opposto alla nascita, altri con nessuno dei due generi, altri ancora con entrambi i generi, in maniera stabile oppure fluida». In alcuni casi la «varianza di genere» può comportare un disagio significativo e allora si parla di «Disforia di Genere» che può portare a «interventi medici che possono includere terapie ormonali e/o chirurgiche».
Il documento passa poi alle «linee guida per la scuola» per la quale si prevede «formazione al personale scolastico e agli studenti» che preveda una «Politica e modulistica che riflettano un linguaggio di genere inclusivo» per «garantire che gli studenti con varianza di genere siano in grado di identificarsi in modo coerente con la loro identità di genere». Tra l’altro l’«Attivazione della “Carriera Alias”», che «consiste in una modifica della carriera reale dello studente o della studentessa mediante l’assegnazione di un’identità provvisoria, transitoria e non consolidabile».
C’è qualcuno che ha ancora la faccia tosta di negare che il partito Lgbt* voglia fare propaganda gender nelle scuole? Vorrei ora soffermarmi su un punto, molto ma molto delicato: quello della somministrazione dei farmaci a partire dalla più tenera età.
L’OMS ha riconosciuto la “disforia di genere” (il disagio dovuto al non riconoscersi nel proprio corpo), e la possibilità di somministrare un farmaco, la Triptorelina, per bloccare la pubertà [ne abbiamo parlato qui - qui - qui - qui]. Il più delle volte è il primo passo verso la somministrazione di ormoni e poi l’intervento chirurgico. Al san Camillo di Roma, nell’area minori del Saipif (Servizio di adeguamento tra identità fisica e identità psichica) nei primi tre mesi di quest’anno il numero dei minori arrivati con ipotesi di “disforia di genere” è aumentato del 150% rispetto allo stesso periodo del 2020. Adriana Cordobva, prof.ssa di chirurgia plastica all’università di Palermo, fa presente che «numerose persone che arrivano da noi per il cambio del sesso hanno effettuato percorsi psicologici inadeguati. Le terapie psicologiche dovrebbero durare due anni» ma nella realtà succede che «sono venute da me persone che avevano avuto l’autorizzazione dal tribunale per il cambio sesso dopo appena un paio di incontri con lo psicologo».
Il blocco della pubertà è quindi una pratica che si diffonde con facilità. E se dopo due o tre anni di triptorelina un adolescente cambia idea? In Gran Bretagna aumenta il numero dei pentiti (detransitioners) perché sottoposti a trattamenti irreversibili invece che essere aiutati psicologicamente a risolvere la confusione mentale che li affliggeva. Infatti, i danni seguiti ai trattamenti ormonali non sono solo di tipo estetico (voci femminili mutate in maschili, peli su volti femminili, o crescita di seni su corpi femminili) ma anche alla salute (fragilità ossea e viluppo di altre malattie croniche).
Molto importante quanto dice Donatella Mansi, psicopedagogista che lavora in ambito scolastico: «Gli adolescenti ma anche i giovanissimi, sulla loro identità di genere, spesso sono confusi, bombardati da campagne ideologiche che rimbalzano sui social senza alcun filtro. Le famiglie spesso sono disfunzionali, mancano i punti di riferimento. Nell’età evolutiva l’identità si struttura dall’inizio della pubertà fino ai 18-20 anni, attraverso un processo di identificazione e differenziazione con due figure identitarie di sesso diverso. Si stanno diffondendo esperienze sessuali precocissime, anche omosessuali, condizionate da una moda in cui la logica dominante è che, comunque, tutto va bene. L’adolescente è curioso, è alla scoperta del mondo e può essere indotto, durante un’esperienza sessuale con un partner dello stesso sesso, specie se ha provato piacere, a credere di essere omosessuale».
Quando cominceremo a far sentire la nostra voce di “normali” contro questa minoranza tanto cara al mercato globalista e al suo sistema mediatico quanto aggressiva e squadrista? (Antonio Catalano su Facebook)
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- Ai CPIA del Lazio
e, p.c. Agli uffici scolastici provinciali del Lazio
Dal comunicato stampa diffuso in data odierna dall’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini si apprende che l’istituto Metafora «ha utilizzato senza alcuna autorizzazione il logo dell’Azienda abusando di un rapporto di convenzione in corso» nella sua collaborazione con questo Ufficio scolastico, in particolare nella produzione del documento relativo alle strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti in varianza di genere.
Il documento era stato diffuso nelle scuole quale materiale di preparazione per un corso di formazione per i docenti della durata di 4 ore da tenersi a settembre. Il corso avrebbe dovuto dare ai docenti interessanti indicazioni di massima su come gestire eventuali richieste degli studenti di confrontarsi sul tema della varianza di genere.
La fiducia nel pedigree del documento non può che essere incrinata dal fatto di aver appreso che l’estensore sarebbe un’affiliazione scientifica diversa da quella che era stata rappresentata a questo ufficio. Per questo motivo, il documento è ritirato e il corso di formazione è sospeso.
Il documento era stato diffuso nelle scuole quale materiale di preparazione per un corso di formazione per i docenti della durata di 4 ore da tenersi a settembre. Il corso avrebbe dovuto dare ai docenti interessanti indicazioni di massima su come gestire eventuali richieste degli studenti di confrontarsi sul tema della varianza di genere.
La fiducia nel pedigree del documento non può che essere incrinata dal fatto di aver appreso che l’estensore sarebbe un’affiliazione scientifica diversa da quella che era stata rappresentata a questo ufficio. Per questo motivo, il documento è ritirato e il corso di formazione è sospeso.
Il direttore generale
firma
E se non ne bloccano la pubertà con i farmaci, sterilizzano gli adolescenti col vaccino...
RispondiEliminaScelgo Lei , l'Immacolata .
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/channel/UCCsfJ92hsg3svjqbsyP-9kg
I genitori dove sono? I nonni dove sono? I padrini e le madrine dove sono? Gli insegnati dove sono? DOVE SONO GLI ADULTI che non abbiano la testa...altrove?
RispondiEliminaÈ l'ora di scegliere qualche scuola veramente cattolica (legata alla Santa Messa tridentina). Alcune si possono trovare sul sito internet seguente:
RispondiEliminawww.rinascita.education
RispondiEliminaTutto ciò è pura follia.
Base scientifica: zero.
Dove sono le famiglie, ci si chiede.
Ma quante sono le famiglie sfasciate,
e quante sono le madri singole o
divorziate che "convivono"?
Zingaretti, (post)comunista (ma sarebbe
meglio dire: neo-marxista) continua nel
suo lavoro di distruzione.
Con l'appoggio "esterno" della gerarchia
ecclesiastica, tranne una minoranza.
Nelle scuole del Lazio bagni separati per gli studenti transgender
RispondiEliminaVOI NON SAPETE CHE È UNA RELIGIONE
RispondiEliminaPurtroppo non si riesce a spiegare o a far capire che l'ideologia Gender altro non è che la trasposizione sociopolitica di una visione del mondo e di un'antropologia filosofica discendenti da una precisa religione, fondata su basi gnostico esoteriche e praticata in una chiesa di cui non si può pronunciare nemmeno il nome, pena venire subito miscreduti e squalificati.
Eppure basterebbe conoscere le cose, ma per una ragione a me incomprensibile non si riesce a insegnare, farsi credere, nemmeno informare. Il rifiuto che si riceve dandone spiegazione con dovizia di riferimenti bibliografici è soprannaturale.
In uno Stato laico non dovrebbe imporsi una visione religiosa sulle altre, eppure accade grazie al fatto che questa religione rimane occulta e riesce a squalificare come "complottismo" tutto ciò che fa luce su di essa, sulla sua chiesa e sui suoi adepti.
Davide Lovat su Fb
I 4 motivi per cui la legge Zan fa schifo, in ordine decrescente di importanza.
RispondiElimina1) Considera superati i due sessi. Per i promotori non si nasce maschio e non si nasce femmina. Ma in nome dell'eguaglianza assoluta la distinzione sessuale va superata. Pur non essendo affermata così esplicitamente, tutto il DDL è gravido di questa impostazione. Il "genere" deve sostituire il "sesso".
2 Impone la propaganda omosessualista e genderista nelle scuole, di ogni ordine e grado, cosa che già oggi avviene, ma non ancora in maniera sistematica. La scuola così diverrà indottrinamento all'ideologia omosessualista.
3) Rende discrezionale, da parte dei magistrati, l'incriminazione e poi la possibile condanna, per reato di opinione, di chi afferma verità bibliche, tradizionali o di semplice decenza comune sull'omosessualità, la bisessualità o la transessualità. Conoscendo la politicizzazione e ideologizazione postsessantottesca della magistratura italiana, aspettiamoci il peggio.
4) Aumenta infine la severità delle pene per chi compie violenze contro un omosessuale, un transessuale o un bisessuale, lasciando invariate le pene per chi subisce violenza per altri motivi. Su quest'ultimo punto, che viola il principio dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, sembra sciaguratamente e insensatamente convergere anche il centrodestra.
Martino Mora
"Non esiste la diversità" è una frase mostruosa, lo slogan di ogni totalitarismo che vuole appiattire nell'omologazione massificata l'uomo, ridotto da cittadino sovrano a suddito consumatore. La diversità è la bellezza del creato e la ricchezza dell'umanità, terrificante è invece il mondo fluido che si ispira all'ideologia di matrice gnostico-esoterica sottesa alla "gender theory".
RispondiEliminaAd un bambino non si insegna a rispettare un gay, gli si insegna a rispettare tutti.
RispondiEliminaNon gli si insegna a non picchiare una persona di colore, gli si insegna a non picchiare nessuno.
Non gli si insegna a non maltrattare una donna, gli si insegna a non maltrattare nessuno.
Utilizzano di nascosto il nome e il logo istituzionale di un’azienda ospedaliera per accreditarsi ed entrare nelle scuole a fare della “formazione” sul gender.
RispondiEliminaCombinano queste porcate ancora prima che il ddl Zan sia approvato, figuriamoci dopo!
Una meta l'hanno raggiunta i padroni del discorso, si sono guadagnati l'ira di Dio e l'inestinguibile schifo del prossimo. Viviamo tra posseduti dissoluti, falsi e bugiardi. Per quanto si cerchi di distinguere tra peccato e peccatore, ormai il peccato ha talmente assorbito in sé il peccatore che ogni distinzione tra i due è ormai impossibile. Non resta che sperare nel calcagno di Maria Santissima.
RispondiEliminaDifendersi Ora 20 – Azioni quotidiane concrete
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/TRihNiwmFXwE2Eg9NPupg26SC
Squallida storia finita fortunatamente bene, almeno per ora!!!!
RispondiEliminaLa teoria di genere, una speudo_scienza che devasta il tessuto sociale e la mente, ma ingrassa gli psicologi e le medicalizzazioni inutili e dannose. Alcune categorie hanno deciso che occorre creare sigle, acronimi, incasellamenti, patologie, appoggiandosi a una medicina compiacente e creando una struttura para (pseudo) scientifica di supporto. Il genere non esiste, è una invenzione culturale che, invece di essere riconosciuta come tale, si sta moltiplicando e sclerotizzando in forme deformi e assolutamente arbitrarie, con l'avallo di novelli Mengele della sperimentazione. E tutto ciò è opera delle stesse minoranze che invocano protezione. Siamo ad un punto di follia.
RispondiEliminaPillon: Cari amici, vittoria!
RispondiEliminaDopo le proteste dei genitori, dopo le richieste di ritiro delle associazioni Pro Family, dopo la dura presa di posizione del sottosegretario Rossano Sasso, dopo la smentita e la presa di distanza del San Camillo, dopo le sollecitazioni politiche mie e di altri colleghi, alla fine l'ufficio scolastico regionale del Lazio ha deciso il ritiro delle assurde linee guida per bambini e adolescenti con varianza di genere.
Si trattava di un documento impresentabile, impregnato di ideologia GENDER, che imponeva autentiche follie come l'uso di un nome femminile per i bambini maschi o di un nome maschile per le femmine, l'uso di pronomi ed aggettivi prescelti in base alla autopercezione del bambino e altre sciocchezze pericolose e inaccettabili.
Il testo citava tra le fonti normative di riferimento proprio il ddl Zan, come se fosse già stato approvato!!
Abbiamo sventato un attacco, ma ora dobbiamo fermare l'offensiva principale, perchè i nostri figli siano liberi dal GENDER, perchè i maschi siano maschi e le femmine siano femmine.
"Nel suo Discorso ai Giuristi cattolici, 6 dicembre 1953, Papa Pio XII ci lascia una delle migliori dissertazioni sull'errore e sui non diritti dell'errore. Papa Pio XII era solito dividere i suoi discorsi in tre parti, in puro stile scolastico: 1° Individuazione e denuncia del problema presente (spesso anche dei colpevoli); 2° Enunciazione della dottrina di Dio, quindi della Tradizione, quindi del Magistero; 3° Definizione della soluzione vera e cattolica. Quanto manca al genere umano Pio XII...
RispondiElimina«Innanzi tutto occorre affermare chiaramente : che nessuna autorità umana, nessuno Stato, nessuna Comunità di Stati, qualunque sia il loro carattere religioso, possono dare un mandato positivo o una positiva autorizzazione d'insegnare o di fare ciò che sarebbe contrario alla verità religiosa o al bene morale. Un mandato o una autorizzazione di questo genere non avrebbero forza obbligatoria e resterebbero inefficaci. Nessuna autorità potrebbe darli, perché è contro natura di obbligare lo spirito e la volontà dell'uomo all'errore ed al male o a considerare l'uno e l'altro come indifferenti. Neppure Dio potrebbe dare un tale positivo mandato o una tale positiva autorizzazione, perché sarebbero in contraddizione con la Sua assoluta veridicità e santità»."
Ufficio Regionale Scolastico per il Lazio, la direttiva del 14 maggio 2021 e l'insegnamento Gender nelle scuole.
RispondiEliminaUn ufficio Regionale che si occupa di scuola che possa prendere iniziative di così grave entità e Fuori-Legge, preoccupa assai!
Domanda: il Ministero dell'istruzione conta ancora qualcosa? Oppure tutti gli uffici decentrati sono autorizzati a muoversi in ordine sparso?
Sappiano, lor signori, che la misura è colma!
Giunge notizia che, dopo vibrate proteste, l'ordinanza è stata ritirata.
NON LO CAPISCONO DA SÉ QUAL'È IL LIMITE OLTRE IL QUALE NON SI PUÒ ANDARE?
È una grande pazzia da suicidio e da metterci il bavaglio per aggira indisturbati ..E intanto rovinano bambini ne avranno conseguenze..Vergine della Medaglia Miracolosa Immacolata Concezione aiutateci Chiedete la Grazie per tutta l'umanità en perdizione..Dio venga in nostro soccorso nella Verità..
RispondiEliminaLa teoria gender non esiste. Dicono che non è vero che vogliono indottrinare i bambini. Basta complottismi.
RispondiElimina«La fata madrina di Cenerentola? Ora è un afroamericano gay»
https://cutt.ly/Zb04Yy2
Un barattolo di latte in polvere per l'allattamento artificiale. 40 Euro
RispondiEliminaGli ormoni per cambiare sesso li passa il servizio sanitario nazionale...
Stop alla lotta di classe sul Covid
RispondiEliminaIl sociologo Luca Ricolfi: «Con i lockdown sbagliati la sinistra ha tutelato la sua base elettorale e cinicamente abbandonato gli altri: i non garantiti e il mondo del lavoro autonomo». Il governo? «Ha fatto poco sulla sicurezza di scuole e trasporti»
Giù morti, contagi e ricoveri. Rt, mascherine, coprifuoco, ristoranti: 4 idee per ripartire.
• La persecuzione di cui non si parla. Ogni giorno uccidono 13 cristiani
• Intervista a Tremonti: «Il ministro della Giustizia non può ricattare il Paese sui soldi del Recovery fund»
• Esplosione di minorenni che cambiano sesso
18 Maggio 2021 Il popolo in piazza Santi Apostoli
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/E9q6HDtiUs1g1Vn8Dj8j8puN9
Se ti prendono un figlio perchè sei povero e lo danno ad una relazione lgbt dove viene violentato è di diritto naturale reagire con chi fa queste cose. E' quanto è accaduto a Bibbiano. Con la legge Zan non si potrà nermmeno più dire. Il PD, partito di Bibbiano, è perversione.
RispondiEliminaQuesto devo proprio dirlo: il male procurato ai piccolissimi, piccoli e giovani uomini e donne non vi sarà perdonato MAI, né in Cielo né in terra. Contro di voi una lotta senza quartiere nei secoli. Nel mentre, Guai a voi. Guai a voi. Guai a voi.
RispondiEliminaScusate, ma sulla Fondazione Benetton che un mese orsono ha inviato libri porno alla scuola materna di Fiumicino (Comune amministrato dal marito della Cirinnà) è già calato il silenzio? E' normale che una fondazione plurimiliardaria invii libri porno ai bambini? E' bastato il ritiro del materiale a causa delle proteste dei genitori per calmare gli animi? Tutto qui? Non un'interrogazione parlamentare, non un'inchiesta giornalistica, non una denuncia penale? E' già finito tutto a tarallucci e vino? Qualsiasi cosa facciano i Benetton (vedi alla voce ponte Morandi) a loro va sempre di lusso?
RispondiEliminaChi sta dietro questa famiglia di intoccabili?
P:S: Alcune delle immagini prornografiche in questione, pubblicate dalla stampa e ora presenti su internet, coinvolgono anche simboli sacri come il crocifisso.
ECCO CHI ANIMA L’ISTITUTO CHE HA EMANATO LE LINEE GUIDA PER I TRANS A SCUOLA
RispondiEliminaA prima vista sembra che tutto si sia concluso nel migliore dei modi. Le famigerate linee guida trans del Lazio sono stare ritirate, sconfessate sia dall’Ufficio scolastico regionale del ministero dell’Istruzione sia dalla Regione sia - addirittura - dall’Azienda ospedaliera San Camillo che la ha totalmente rinnegate. Verrebbe da tirare un sospiro di sollievo: il pasticcio ha tenuto banco per un paio di giorni, ma ora il pericolo è scampato. Questo pasticcio, tuttavia, ha acceso una luce su una realtà che è bene indagare a fondo per capire come vengano davvero seguiti i minorenni transgender in Italia.
Nel ritirare il logo dalle linee guida laziali, l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini ha scaricato ogni responsabilità sull’Istituto Metafora. Questo istituto, dicono i vertici dell’ospedale, avrebbe prodotto il testo delle linee guida e lo avrebbe poi marchiato con il logo del San Camillo «senza autorizzazione». Sembrerebbe dunque una sorta di inganno: uno strano centro di ricerca psicologica, assieme a un paio di associazioni di genitori di minorenni trans, avrebbe sfornato le linee guida e le avrebbe spacciate per scientificamente autorevoli. Beh, purtroppo le cose stanno in maniera leggermente diversa.
Il direttore dell’Istituto Metafora è il dottor Luca Chianura, il quale è anche «responsabile di Psicologia clinica “Area Adulti” presso il Saifip – Servizio di adeguamento tra identità fisica ed identità psichica, U.oc. di Chirurgia Plastica e della Mano, Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini». Al Metafora lavora anche la dottoressa Maddalena Mosconi, la quale è pure «Responsabile “Area Minori” del Saifip dell’ospedale S. Camillo-Forlanini di Roma».
Sul sito dell’Istituto si legge che tra il Metafora e l’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini esiste , sottoscritta . Capito? Gli esperti dell’Istituto Metafora lavorano effettivamente al San Camillo, con il quale hanno una convenzione per la gestione del Servizio di adeguamento tra identità fisica ed identità psichica, cioè il Saifip.
...segue
RispondiEliminaIn una delibera datata 13 maggio 2021, l’Azienda Ospedaliera San Camillo definisce il Saifip "uno dei centri di eccellenza a livello nazionale e internazionale". Sempre nella delibera leggiamo che il San Camillo, "a fronte dell’attività prestata dagli operatori dell’Istituto Metafora, verserà un compenso lordo omnicomprensivo pari all’85% dei ricavi delle tariffe aziendali applicate alle singole prestazioni ambulatoriali, trattenendo una cifra pari al 15% dei ricavi". Dal primo gennaio al 31 marzo 2021, "l’importo totale degli incassi per le prestazioni effettuate è di 35.590 euro", a cui va tolto il 15% (5.338,50 euro) che resta all’Azienda ospedaliera. Insomma, in tre mesi dal San Camillo l’Istituto Metafora ha incassato 30.000 euro circa per seguire pazienti intenzionati a cambiare sesso. Per i servizi del Saifip si paga il ticket. Stando alle informazioni disponibili online, i costi sono di 30 euro per la «seduta individuale e familiare»; 30 euro per «due incontri per la psicoterapia di gruppo» e «500 euro per la relazione finale». L’Istituto Metafora collabora anche con le istituzioni. Ad esempio ha realizzato e gestito lo «Sportello di ascolto e consulenza l’Arcipelago delle affettività e delle identità”, in collaborazione con il VII Municipio, Roma Capitale, e con la facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza». Non solo: sono le stesse istituzioni a indicare il Saifip e i suoi esperti come un punto di riferimento per chi sia intenzionato a intraprendere un percorso di transizione di genere. Come? Spieghiamo.
...segue
RispondiEliminaChi ha bisogno di informazioni sul cambio di sesso in Italia, infatti, può trovarle sul portale Infotrans.it, che è realizzato dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) della presidenza del Consiglio dei ministri. Questo portale fornisce informazioni sui servizi dedicati ai trans in ogni regione, e per il Lazio suggerisce anche di rivolgersi al Saifip dell’Ospedale San Camillo.
Direte: tutto normale, se ci sono esperti di transizione di genere è giusto che le istituzioni li segnalino. Certo, il fatto è che, scorrendo le pagine Facebook del Saifip e dei suoi responsabili si scoprono dei particolari che lasciano un po’ perplessi. Come accennavamo ieri, infatti, sembra di avere a che fare con un gruppo di attivisti più che con una squadra di studiosi. Sul suo profilo, il Saifip condivide regolarmente i post di associazioni Lgbt come Gender X o Genderlens (quest’ultima ha collaborato anche alla elaborazione delle linee guida laziali). Promuove iniziative come la creazione della «panchina transgender» (ovviamente a sostegno del ddl Zan) e pubblicizza interventi a favore della legge contro l’omofobia. Sempre da Facebook apprendiamo che il Saifip, «in collaborazione con l’associazione Genderlens ha il piacere di annunciare la presentazione di una interrogazione parlamentare indirizzata al ministro dell’Istruzione in materia di approvazione della Carriera Alias per gli/le alunni* transgender da parte di Tommaso Nannicini, Daniele Manca, Valeria Fedeli, Gianni Pittella, Dario Stefano». In altri post, il Saifip si schiera a favore delle «famiglie arcobaleno», spiegando che «la genitorialità non ha genere».
Gli esperti del Saifip sono ancora più politicamente schierati. Maddalena Mosconi, per dire, il 15 maggio era in piazza a manifestare per il ddl Zan. Condivide i post di Tommaso Nannicini del Pd, e in qualche occasione si lascia andare a valutazioni pesantine... Ad esempio il 20 ottobre del 2019 ha ripubblicato un articolo che riprendeva affermazioni di Giorgia Meloni e Matteo Salvini sulle coppie Lgbt. Ecco il commento: «È vergognoso come nel 2019 ci siano persone che dicono cazzate come queste, ignorando tutte le evidenze scientifiche che sottolineano come figli cresciuti in coppie omogenitoriali abbiano uno sviluppo psichico stabile e sereno». A conclusione del commento, proprio sotto una bella foto di Meloni e Salvini, la dottoressa scrive in maiuscolo: «MI FATE SCHIFO!».
Ovvio, ciascuno è libero di pensarla come vuole. Però una riflessione si impone. La dottoressa Mosconi si occupa di minori con varianza di genere, un campo piuttosto delicato. Il suo centro è indicato come un’eccellenza dal San Camillo ed è un punto di riferimento istituzionale. Dunque viene da chiedersi: è normale che chi entra in un ospedale e paga per avere una consulenza si trovi un esperto così schierato a favore della causa arcobaleno? Non è che l’impostazione ideologica potrebbe influire sull’approccio clinico? Basta leggere le linee guida per le scuole del Lazio per rendersi conto di quale sia l’impostazione: superamento del binarismo sessuale, strali contro il patriarcato e l’eteronormatività... È giusto che un minorenne che si trova in una situazione estremamente complessa sia accompagnato da qualcuno così politicamente connotato? Forse qualcuno, anche nelle istituzioni, dovrebbe domandarselo.
Francesco Borgonovo
per La Verità
Mutatis mutandis la stessa logica di Bibbiano....
RispondiEliminaIl '68 dei fiori (secchi) infondo è stato il paravento dietro il quale iniziare e completare e sempre rinnovare l'okkupazione dello stato. Non c'è concorso statale che tenga, i sinistri radical sans culottes hanno la corsia privilegiata. Per sintetizzare ed attualizzare, potremmo dire che il vero ed unico pass dal 1958 in poi è dimostrare di essere sans culottes. E'lì che rimestano il caos bestiale del 'tanto peggio, tanto meglio'. Il tutto coperto dai diritti da conquistare. Credo che mai si dovrebbe permettere una presenza così diffusa e politicamente connotata all'interno dello stato. Bisogna ritornare al merito in ambito morale e delle competenze.
RispondiEliminaStanno corrompendo e distorcendo a vita le nuove generazioni con il tacito assenso dei genitori. Noi dobbiamo liberare la Santa Sede. Cosa aspettiamo, cosa ancora vogliamo vedere per essere rispettosi dell'etichetta, mentre loro instancabilmente e furiosamente stanno prendendo il gregge per i fondelli ?
'... infondo è stato...'
RispondiEliminaleggi: '...in fondo è stato...'