Le preoccupazioni riguardo un ventilato documento “contro” la Messa Tridentina (v. mio blog 12 giugno 2021) sono avverate, ed il colpo non è stato meno duro perché previsto, molte generalizzazioni tendenziose nei documenti feriscono più del previsto il cuore di tanta gente buona, che mai ha dato la minima causa per essere sospettata di non accettare la riforma liturgica del Concilio e tanto meno di non accettare il Concilio “Tout court”. Inoltre essi rimangono membri attivi nelle loro parrocchie.
Per me personalmente è stata una amara sorpresa il fatto che la “capillare” consultazione non sia arrivata a me, un cardinale e già membro della Congregazione del culto divino e della disciplina dei Sacramenti. Durante gli anni 2007-2009, poi, ero vescovo di Hong Kong e perciò responsabile dell’esecuzione del “Summorum Pontificum”, e finora, notoriamente sostenitore del gruppo.
Non avendo conosciuto né il questionario né le risposte al questionario, non posso giudicare, ma solo sospettare che ci sia stato molto malinteso (o forse anche manipolazione) nel processo.
Da come leggo i due documenti noto una incredibile facilità, o tendenziosità, 1) nel legare il desiderio dell’uso del vetus ritus alla non accettazione del ritus novus e 2) nell’associare la non accettazione della riforma liturgica (che sovente riguarda il modo in cui essa è stata eseguita con i suoi molti gravi abusi) con un totale e profondo rifiuto del Concilio stesso (per i fautori di tale rifiuto la diversità del rito della messa non è che un piccolo corollario, tanto è vero che la concessione riguardo il rito non ha invertito lo scisma).
Le autorità Vaticane dovrebbero domandarsi (e forse anche fare una inchiesta minuziosa) sul perché del permanere e forse (recente) aggravarsi del secondo fenomeno.
Il problema non è “quale rito la gente preferisce?”, ma è “perché non vanno più a Messa?”. Da certe inchieste risulta che la metà del popolo cristiano in Europa non crede più nella presenza reale di Gesù nella Eucaristia, non crede più nella vita eterna! Certamente non diamo la colpa alla riforma liturgica, ma si vuol solo dire che il problema è molto più profondo, non si può evadere la questione: “Non è forse mancata la formazione della fede?” “Non è forse stato sprecato il grande lavoro del Concilio?” La radice del male non è forse quell’attitudine di credere che ormai tutto si può cambiare? Non è forse quell’attitudine di credere che questo Concilio cancella tutti i precedenti e che il Concilio Tridentino sia come la sporcizia accumulata sull’affresco della Cappella Sistina (come ha affermato un “liturgista” nella nostra diocesi)?
Il Documento ovviamente non vede solo dei disordini nell’esecuzione del Summorum Pontificum, ma considera un male la stessa esistenza di un rito parallelo. I paragrafi § 5 e § 6 dell’art 3, l’art. 4 e 5 non auspicano chiaramente la morte dei gruppi? Ma, anche con questo, i signori anti-Ratzinger del Vaticano non possono pazientare che la Messa Tridentina muoia insieme con la morte di Benedetto XVI invece di umiliare in questo modo il venerando Papa Emerito? [Certo è una frase ironica; ma la possibile "morte della Messa Tridentina" non è ben più grave e non paragonabile alla pur riprovevole umiliazione di Benedetto? -ndr] - Fonte
Le risposte alle domande sono in questa magnifica omelìa:
RispondiEliminaHanno appiattito la Chiesa al mondo e chiuso il Cielo
https://www.youtube.com/watch?v=s2aNCZOV6EA&t=2s
La giustizia è la virtù che riconosce a ciascuno il suo. Quale giustizia dunque è quella dell'uomo che sottrae l'uomo stesso al vero Dio e lo sottomette a demoni immondi?
RispondiElimina- Sant'Agostino, De civitate Dei, XIX, 21, 1
E questo è il vero nodo di tutta la questione. Il clero progressista e più convintamente modernista ha dovuto sì subire, obtorto collo, il motu proprio di Benedetto XVI, ma al contempo ha operato costantemente contro la Messa di sempre tramite la resistenza ostile di grandissima parte dell’episcopato mondiale, che ha sempre disobbedito apertamente a quanto stabilito dal Summorum Pontificum fin dagli stessi anni del pontificato ratzingeriano e a maggior ragione dopo la rinuncia, fino a oggi.
RispondiEliminaL’ostilità dei vescovi ha fatto sì che alla fine il compito di rendere attivo il motu proprio ricadesse molto spesso sul coraggio di alcuni sacerdoti di celebrarlo comunque anche senza il permesso del vescovo (che non era appunto necessario). Ora, quei vescovi costantemente e imperterritamente disobbedienti al Pontefice Massimo della Chiesa cattolica e a un suo motu proprio, in nome dell’obbedienza al Pontefice Massimo della Chiesa cattolica e a un suo motu proprio, potranno non solo continuare, ma intensificare l’opera censoria, la guerra nemmeno più occulta ma ormai palese, come già sta avvenendo di fatto.
https://www.aldomariavalli.it/2021/07/21/lodio-contro-la-messa-di-sempre-e-la-questione-dellobbedienza/
Sono sempre più convinto che il pontificato di Bergoglio sia un castigo di Dio... dal Concilio in poi la Chiesa ha tolto la veste regale del mandato di Cristo di insegnare la Verità al mondo ed ha preso abiti comuni per essere vicina al mondo ma è diventata del mondo... così il mondo ha rifiutato Dio come anche la Chiesa che non guarda più il Cielo ma solo la terra... il sale è diventato scipido... aspettiamoci Castighi di Dio sulla Chiesa ma serviranno per renderLa pura e farLa risorgere.
RispondiEliminaCome può essere un castigo di Dio, colui che lo dovrebbe rappresentare in terra? Colui che parla in nome di Pietro e suo? Non sempre è Dio a castigare, semmai è Forchettone che ha contaminato la Chiesa da tanto tempo, l'ha deturpata. Quando arriverà il castigo di Dio sarà per mano di un Papa davvero santo che ci rimetterà in riga tutti riaffermando la Verità, senza badare ai like. Molti se ne andranno (Gesù non se ne curò pur di dire la Verità) e chi rimarrà dietro al Papa sarà quel resto che da vivente sarà chiamato a seguirlo nel Regno dei Cieli.
EliminaUn chiaro monito a Draghi, Speranza, Macron, Biden,Bergoglio & C., da parte di un uomo veramente coraggioso, Danilo Quinto (ex braccio destro di Pannella, poi converitosi al Cattolicesdimo preconciliare, ed espulso dal Partito Radicale) :
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/LBWjpipWLR7z4VEWTTKk6xSzh
https://www.sodalitium.biz/comunicato-dellistituto-mater-boni-consilii-sul-motu-traditionis-custodes/
RispondiEliminaCome al solito Sodalitium ci offre il commento più chiaro e logico . Al di fuori delle "astuzie dei canonisti" , delle elucubrazioni giornalistiche , delle "cadute dal pero" di chi si crogiolava chiudendo gli occhi alla ambiguità derivante dal Summorum(l'assurdita delle due forme dell'unico rito ) destinato a cadere come tutte le cose ambigue . Ora almeno si è fatta chiarezza , questo è un vantaggio non da poco :appare sempre più chiaro l' odio modernistico verso tutto ciò che è cattolico , verso la salvezza delle anime , verso Dio stesso. Il nodo è ora come allora (da Paolo VI) quello della Autorità. Risolto quello ogni tassello va al suo posto . Non occorre più spendere fiumi di parole ma occuparci con serenità della salvezza delle nostre anime ( e di quella del nostro prossimo ). Questi provvedimenti vanno semplicemente ignorati
EliminaLa liturgia antica è stata definita un "museo" "ma non più viva". Cos'è che rende viva una liturgia? E perché il rito antico non sarebbe vivo? Questo il liturgista non lo dice. Nelle sue parole ci sono però sprazzi di verità mescolati con falsità. La liturgia antica è un museo? Per il pio fedele, anche per quello che conosce l'ordinario a memoria è tutto, tranne che un museo. Per lo studioso invece è certamente pure un "museo": di antichità liturgica cristiana perché deriva direttamente dalla liturgia delle origini. Il rito antico, come abbiamo detto pure recentemente, a chi lo sa "leggere" rivela con sorprendente chiarezza tutta la sua aulica arcaicità, tutta la sua genesi storica. E' un museo ma non morto come ogni museo, ma vivo. Ed è questo che fa venire i brividi allo studioso non contaminato dal veleno modernistico: si trova di fronte alla liturgia di Urbano VIII, di Pio V, di Innocenzo III, di Gregorio Magno; riesce a vedervi chiaramente i tratti della liturgia agiopolita del IV secolo descritta da Egeria. Quando ascolta la colletta pasquale vi individua gli interventi papali, ne vede pregi e difetti; raffrontando quel testo con quello vetusto ed originario del Gelasiano tocca con mano l'impoverimento che le riforme liturgiche possono causare, anche se fatte da un Gregorio Magno. Quando vede il diacono portare la luce su tre candele con una delle quali incende il cero vede scorrere davanti ai suoi occhi il medesimo rito del VI, del V secolo e descritto nella fonte liturgia più antica che possediamo. Nel rito antico vi è la storia liturgica del rito romano che vive e respira, che palpita e canta, che mette "sulle nostre labbra la preghiera dei nostri antenati e dei nostri Santi" (cit.) che mostra pure non i segni del tempo ma delle mani degli uomini che in ogni tempo han cercato di artefarla. Fino al suo assassinio, avvenuto due volte: nel 1969 per mano di un Paolo VI che pur ne tessé splendide lodi, e nel 2021 per mano di un Francesco che adorò le Pachamame. E nonostante sia stata assassinata due volte è più viva che mai. Perché le cose immortali non muoiono mai. I suoi assassini invece si.
RispondiEliminaNotate il dettaglio: anche il card. Zen, dopo il vescovo Cordileone ed altri, chiede di poter visionare i risultati dell'indagine fatta l'anno scorso. Perché non vengono resi pubblici?
RispondiEliminaLa disputa vera è un’altra.
RispondiEliminaÈ, è sempre stata e sarà, sulla sostanza, cioè sui Dogmi del Santo Sacrificio, della Presenza Reale, della Transustansazione, del Sacramento dell’Ordine (del celebrante).
La riforma protestante pretese di sopprimere il Sacrificio della messa trasformandola in una cena simbolica, un memoriale, mettendo in discussione o confondendo la Presenza Reale, la realtà del Sacrificio Eucaristico, il valore sacramentale.
Domando: colpevolizzare il SummorumPontificum non lascia intendere una volontà di clericalizzare e luteranizzare la messa, con il sospetto che si voglia confondere la liturgia, ma soprattutto il suo fine?
https://www.marcotosatti.com/2021/07/21/gotti-tedeschi-perche-colpevolizzare-summorum-pontificum-a-che-scopo/
I risultati dell'indagine non vengono resi pubblici.
RispondiEliminaCome non è stato reso pubblico l'accordo con la Cina sulla nomina dei vescovi...
Vengono mantenuti segreti atti che hanno grande importanza nella vita dei fedeli.
Non siete sotpresi anche voi dai molti vescovi che sembrano ignorare il TC. O stanno solo prendendo tempo?
RispondiEliminaCe ne saranno tanti che stanno prendendo tempo per assestare il colpo finale. Bisogna solo aspettare.
RispondiEliminaNon si sono ancora sentiti l'arcivescovo Viganò e il vescovo Schneider.
RispondiEliminaIl vescovo Schneider si è espresso in modo chiaro e significativo anche sui due riti nel suo rrcente libro Christus vincit. Appena possibile lo riprenderemo.
RispondiEliminaLauds, Meditation & Holy Mass: 9 AM EASTERN TIME (ET)
RispondiEliminaTrasmesso in streaming dal vivo 9 ore fa
https://www.youtube.com/watch?v=fncl1OUM6Zw
ICKSP
" Ciò che era sacro per le generazioni precedenti resta grande e sacro per noi, e non può improvvisamente ritrovarsi completamente proibito o addirittura considerato dannoso "
RispondiElimina" È bene per tutti noi conservare le ricchezze cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e dare loro il loro giusto posto. "
Benedetto XVI, 7 luglio 2007.
" Ciò che le generazioni precedenti consideravano sacro, rimane sacro e grande anche per noi, e non può essere tutto d'un tratto proibito o addirittura considerato dannoso. "
" Ci comportiamo tutti per preservare le ricchezze che si sono sviluppate nella fede e nella preghiera della Chiesa, e per dare loro il loro posto adeguato. "
Benedetto XVI, 7 luglio 2007.
RispondiEliminaTant que les autorités de l'Eglise, aveuglées par l'hubris du pouvoir — ou par quoi d'autre ? —, continueront de croire que tout ce qu'elles décrètent est incontestable et qu'elles sont infaillibles jusque dans les plus petites questions disciplinaires ou pastorales — attitude qui se traduit par le refus obstiné de prendre en considération toute espèce d'objection, même la mieux fondée, et par la réponse idiote et stéréotypée "on ne peut pas revenir en arrière" —, elles seront incapables de comprendre pourquoi tant de gens se détournent d'elles. L'hubris du pouvoir — voyez Bergoglio — interdit le discernement.
D'accordo sull' hybris, ma la mentalità di questo signore appare un tantino gallicana
RispondiElimina
RispondiEliminaFrançais, donc gallican ? Hé ! Ça, c'est original !