Dell'intervento di Boezi avevo accennato, insieme ad altro, qui: "Noto che entra in campo anche Il Giornale che così esordisce: Il mondo no vax della Chiesa è composto dai cosiddetti "tradizionalisti", riducendo il dissenso, ben più ampio e articolato nonché argomentato, all'etichettatura sommaria di "no-vax" riferita al mondo della Tradizione... Ignorando tra l'altro, che quella che possiamo definire galassia tradizionalista è divisa perfino sui vaccini... L'articolista poi amplia e sviluppa in termini banalmente superficiali, a riprova della mancanza di autentico confronto, il parallelismo tra politica e conservatorismo o progressismo cattolici. Il discorso andrà ulteriormente ripreso e approfondito". Ed ecco il magistrale approfondimento di mons. Viganò. Qui l'indice dei precedenti.
15 Novembre 2021
Egregio dott. Boezi,il Suo articolo su Il Giornale, L’autogol tradizionalista sui vaccini,(1) pubblicato domenica 14 Novembre, mi annovera tra i «no vax della Chiesa». Vedo che anche Lei parte in tromba bollandomi con un’etichetta che non mi corrisponde: innanzitutto perché quello contro la Covid19 non è un vaccino ma un siero genico sperimentale, e poi perché, avendo trascorso diversi anni in Africa, mi sono varie volte sottoposto a vere vaccinazioni prima di visitare villaggi colpiti da epidemie.
Anche Lei, quindi, si allinea alla “criminalizzazione del dissenso” ma aggiungendovi un interessante parallelo, che sottoscrivo: chi è contro la narrazione pandemica è anche contro il ruolo di Bergoglio come profeta del Great Reset. Questo elemento, a Suo modo di vedere, inficerebbe l’intero fronte “tradizionalista”, lasciando campo libero a quello “progressista”, quando invece conferma – e questo è ciò che vi disturba – la sua coerenza nell’identificare la stessa matrice eversiva tanto nelle limitazioni delle libertà costituzionali del Green Pass quanto nella propaganda bergogliana a favore del siero genico, addirittura indicandolo come «dovere morale».
La Sua valutazione non entra nel merito né della validità delle argomentazioni addotte per quanto riguarda l’emergenza pandemica e la campagna vaccinale, né della deriva dottrinale, morale e disciplinare del presente “pontificato”. Ella dà per scontate la narrazione pandemica, l’efficacia di un siero genico sperimentale dalle gravissime implicazioni morali e l’assoluta ortodossia di Bergoglio. Secondo Lei, «propendere per teorie anti-scientifiche e complottiste, soprattutto alla luce della provata efficacia dei vaccini anti-Covid19, comporta delle conseguenze», ossia l’estromissione della “componente tradizionale” – che sarebbe corretto chiamare Cattolica tout tourt – dalla vita della Chiesa, una volta finita la pandemia; un significativo parallelo con quanto già avviene in ambito civile.
Quella che Lei chiama «provata efficacia dei vaccini anti-Covid19» viene smentita dalla quotidiana riduzione dell’immunità che essi dovrebbero garantire; quelle che lei definisce «teorie anti-scientifiche e complottiste» sono il risultato di ricerche di illustri scienziati, tra cui lo stesso inventore della tecnologia mRNA, dott. Robert Malone; e quello che lei bolla come «complotto» è in realtà un progetto dichiarato pubblicamente dal World Economic Forum di Klaus Schwab e dall’Agenda 2030 dell’ONU. Mi stupisce da parte sua quest’opera di disinformazione sistematica, che tradisce un’assoluta incompetenza professionale, non esclusa una lucida malafede.
Mi preme poi sottolineare l’assunto secondo cui i “conservatori” e i “tradizionalisti” dovrebbero fare un calcolo meramente politico e di opportunità per convincersi ad appoggiare la narrazione pandemica, in modo da non rimanere estromessi dinanzi alla schiacciante vittoria del fronte “progressista”, che ha sposato le tesi ufficiali. Ma queste, caro Boezi, sono preoccupazioni Sue o di chi ha ispirato il Suo articolo, non certo mie. Per questo “fronte conservatore”, il fatto che Benedetto XVI si sia sottoposto a vaccinazione dovrebbe essere sufficiente a dimostrare l’affidabilità della posizione suggerita dai “moderati”, ad esempio con le opinabili tesi sulla liceità morale del siero genico espresse da alcune pubblicazioni recenti di area “conservatrice”, in netta opposizione alle dichiarazioni dell’Enciclica Caritas in veritate. Vedo che ancora una volta non si esita a strumentalizzare l’Emerito.
Questa valutazione rivela proprio quella mentalità mondana e secolarizzata che ha portato i vertici della Chiesa ad assecondare una mediocritas, una via di mezzo democristiana, inconciliabile con la fedeltà al Vangelo. Nelle questioni di Fede e di Morale, non è possibile servire due padroni, mercanteggiando la Verità cattolica in nome del compromesso; men che meno quando tale squallido atteggiamento si fonda sul timore di perdere potere e credibilità dinanzi ad una menzogna che, per quanto diffusa e ripetuta, non per questo diventa vera. In sostanza, Ella suggerisce di fare un calcolo politico opportunistico, dando per scontato il successo delle vaccinazioni, l’assenza di effetti avversi, e persino letali, del siero genico e l’inesistenza di un piano globale che usa la pandemia per instaurare un regime totalitario. E mi pare poco lusinghiero, per questi “conservatori”, essere considerati disposti a cedere a così basse argomentazioni solo per conservare un potere effimero e del tutto marginale, in un momento in cui occorre schierarsi senza equivoci.
Tra i “moderati” vi sono purtroppo alcuni opportunisti, che talvolta sono addirittura i primi ad accusare i “tradizionalisti” – e me tra questi – di alimentare «complottismo e dietrologia». Ma queste meschinità, lungi dal conferire autorevolezza o credibilità ad un assunto indimostrabile, sono già evidenti per chi ancora esercita un giudizio critico e non si vende ai fautori dell’agenda globalista temendo di privarsi delle sue prebende. Un’agenda, giova ricordarlo, che è intrinsecamente anticristiana e anticristica, e che si avvale della collaborazione dei vertici della Gerarchia e del suo capo, arruolato come piazzista di vaccini e sostenitore dell’ecologismo neomalthusiano, proprio perché li riconosce come alleati, confermando il tradimento che affligge il corpo ecclesiale.
Dovrebbe essere questa inquietante alleanza della corrotta Gerarchia ecclesiastica con i nemici di Dio a lasciare sconcertati, con l’aggravante di essere motivata da cortigianeria e non dal bonum commune per lo Stato e dalla salus animarum per la Chiesa. Poco importa «che tipo di peso politico avranno quelli che hanno propagandato l’anti-vaccinismo», o che «la voce degli sconfitti risulterà affievolita se non direttamente etichettata come macchiettistica» anche grazie al Suo contributo e a quello di sedicenti conservatori già ampiamente smascherati: la Verità, che è attributo di Dio, sta già emergendo nonostante l’accanita censura del mainstream. Chi si è asservito al sistema per ragioni di opportunismo dimostra di pensare che anche gli altri siano corruttibili come lui e disposti a vendersi al padrone di turno, e questo già lo qualifica. Il vero autogol, caro Boezi, l’ha fatto Lei, dimostrando di misconoscere l’indole dei Cattolici tout court, non certo disposti a far mercato dei propri principi.
La prego di pubblicare quanto prima questa mia lettera, dandomi modo di rispondere al Suo articolo, come si addice ad un quotidiano che si vuole rispettoso del libero confronto delle idee.
Con osservanza,+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
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1. L'autogol tradizionalista sui vaccini: perché cambia il futuro della Chiesa
No-vax scomunicati dalla Chiesa ortodossa di Grecia, Papa Francesco atteso a Lesbo e a Cipro
RispondiEliminaCittà del Vaticano – Se in Romania, Macedonia e Bulgaria i vertici della chiesa ortodossa finora hanno sempre mostrato un alto tasso di scetticismo verso i vaccini, alimentando di conseguenza le resistenze delle truppe no-vax, in Grecia, al contrario, la chiesa ortodossa non ha ma avuto dubbi e ha portato avanti un formidabile campagna di endorsement verso la vaccinazione. «Chi non si vaccina verrà scomunicato».
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/no_vax_scomunica_chiesa_ortodossa_papa_francesco_grecia_lesbo_vaticano_migranti_vaccini-6325337.html
Di Paolo Borgognone
RispondiEliminaIl governo sta pensando "una stretta riguardante i centri storici e le vie dello shopping: infatti, potrebbero essere a numero chiuso, con transenne per regolare i flussi di persone".
Militarizzazione dei centri storici e transenne per andare a fare shopping? Guardie armate che sorvegliano e autorizzano all'ingresso le persone, magari tenendo fuori i pezzenti sprovvisti di GPRS, no?...
Le misure governative per "salvare il Natale" distruggeranno tutto ciò che di comunitario è legato a questa festa. Ma tutto ciò sarà controproducente per il regime. Chi vorrà veramente salvare il Natale se ne fregherà di transenne, contingentamenti e numeri chiusi e, invece di fare il percorso a ostacoli per raggiungere le vie dello shopping, verrà a manifestare nelle piazze con noi! Le vie dello shopping rimarranno deserte e impraticabili, le piazze della resistenza saranno affollate e festanti. In quelle piazze ritroveremo un clima di festa e di socialità, si faranno nuove amicizie, ci si scambierà il dono del sorriso e del calore umano e si avrà modo, tutti insieme, di riscoprire il significato profondo, non mercantile ma spirituale, del Natale!
Il Giornale é nient'altro che grancassa di regime .
RispondiEliminaSilvietto si illude di diventare PdR, e si é accodato alla narrazione pandemica.
Polemista abilissimo mons. Viganò, sullo stile dei padri della Chiesa affonda il colpo con grande capacità dialettica e vera classe. A Boezi conviene tacere se non vuol peggiorare la sua posizione.
RispondiEliminaLa nobilissima lettera di Mons. Viganò al "giornalista" mi ha commosso e nel contempo infuso coraggio nella resistenza al nuovo ordine mondiale.
RispondiEliminaSpero che il quotidiano interessato la pubblichi quanto prima, ma non ne sono certo.
S. Gertrude, insegnaci ad amare il S. Cuore di Gesù e a guardare il mondo come un impiccato, come scrisse S. Paolo della Croce in una sua lettera ad un laico.
E si faccia attenzione ai truffatori della piazza oltre che agli infiltrati vari om , perchè son capaci di appiopparsi un'etichetta dignitosa legale o medica onde attrarre a versare 50 euro per una lettera di diffida, approfittando di un palco e della buona fede di gente disperata. Non diffidiamo di tutti ma verifichiamo anche prima di dare fede a sconosciuti.Monsignor Viganó è la nostra Guida in tempi di conigli vari e lupi mascherati da pecore.
RispondiEliminaPurtroppo le persecuzioni possono essere esercitate non solo dai media o dagli scranni istituzionali ma anche all'interno della stessa Chiesa... nello spasmodico tentativo... di essere al ««passo dei tempi e con il Linguaggio dei tempi»» Questo mi preoccupa di più...
RispondiElimina@16 novembre 2021 13:50
RispondiEliminaPerdoni cara Signora la riesumazione del noto proverbio:"ammazza, ammazza, so’ tutti ‘na razza..."
In una dittatura, la gente obbedisce per paura fondamentale del dittatore al vertice, ma… Il totalitarismo è l’opposto. Le persone sono ipnotizzate per obbedire “per il bene della collettività”. (…) Non sono più razionali o critici come una volta. È per questo che tutti conosciamo amici che una volta erano molto intelligenti e compassionevoli, ma che sono diventati più stupidi e non vogliono più ascoltare altre voci. Sono intolleranti, persino meschini o crudeli”.
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/come-vimcere-lipnosi-delle-masse-verso-il-totalitarismo/
Chi non si allinea viene sommerso
RispondiEliminahttps://www.google.com/amp/s/www.corriere.it/spettacoli/21_novembre_16/gf-vip-polemiche-il-messaggio-alfonso-signorini-siamo-contrari-all-aborto-ogni-sua-forma-41563a0e-46b9-11ec-8bc9-3ede90e62115_amp.html
Il commento di Giorgia Meloni
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10159562579192645&id=38919827644&__tn__=%2AW-R
Cime osserva un commentatore, finché parla dei diritti dei gay tutto a posto, accorato, ma se si esprime così sull'aborto allora daje addosso..
Catechesi in video di ieri di p. Serafino Lanzetta dal titolo "Un Sinodo per fare il Sinodo".
RispondiEliminaLink
https://youtu.be/A8-IpEx5dxw
La Messa in latino al tempo del Papa riformatore
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/9kY8h3NnPSAm2Ku3oEsQz4oxq
Lascerò ai giovani un nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte per le sante e venerande leggi.
Dal secondo libro dei Maccabei 2Mac 6,18-31
Mons.Vigano' riecheggia un tale Eleàzaro.
I vaticanisti al tempo di Francesco ,quando ne hai letto uno li hai letti tutti.
RispondiEliminaDi B.Selis
RispondiEliminaVista da fuori l'Italia è un regime. Altrove c'è una resistenza più concreta nel quotidiano.
Testimonianze dall'estero.
Penso sia ormai non procrastinabile il momento in cui ognuno deve fare i conti con sé stesso.
Se mettiamo al primo posto la dimensione materiale, il lavoro, il mutuo, la posizione sociale, i figli che dovranno andare all'università, se ci muoviamo ancora secondo coordinate valide fino al 2019, allora dovremo andare a fare il siero, chiudere gli occhi ed entrare nella narrazione che grazie al greenpass siamo di nuovo liberi.
Se pensiamo che la libertà e la dignità e un futuro ancora umano per i nostri figli siano al primo posto, allora dobbiamo essere disposti a pagare il prezzo.
Non ci sarà nulla di gratis. O cediamo la libertà e la dignità o perdiamo qualcosa di materiale, qualcosa degli attaccamenti che hanno caratterizzato la nostra vita precedente.
Non finirà questa follia mentre siamo in attesa facendo tamponi. Stringeranno il cappio sempre di più conoscendo il nostro punto debole.
Dichiariamo ammirazione per il medico che si fa sospendere ma non cede e continua a curare, ma di nostro non vogliamo perdere niente. Non funziona così.
Ognuno conosce se stesso e sa a cosa può rinunciare per un bene più grande. Se non c'è nulla a cui può rinunciare allora significa che non ha nessun bene più grande da realizzare.
Cominciamo dai 21 giorni di fermo a partire dall'11 dicembre. Riportiamo il Natale alla sua dimensione spirituale e consumiamo con criterio e parsimonia. Prendiamo in considerazione di non lavorare, spendere meno e fare del bene, dando più valore alle relazioni che alle cose.
Ognuno faccia quello che può ma faccia qualcosa, a meno che non voglia entrare nella giostra pandemica.
Dobbiamo liberarci della tirannia del benessere, della crescita a tutti i costi, del progresso senza limiti. Un cristano ha tutte le armi per farlo. L'occidente è come un grande bambino viziato. Occorre recuperare la dimensione spirituale, affrancandoci dal greve materialismo che è penetrato ovunque. Questa gerarchia vaticana sta, non a caso, rivolgendo le sue "attenzioni" pressanti ai monasteri, agli ordini contemplativi, quelli che fanno della Tradizione e della Contemplazione un valore non negoziabile. C'è in proposito un ulteriore articolo odierno sul blog di A.M.Valli che denuncia la deriva, peraltro preannunciata, soffocante verso l'autonomia di questi ordini. La Preghiera non è più di moda nei Sacri Palazzi; si lasci almeno pregare in pace chi lo voglia.
RispondiEliminahttps://www.liberoquotidiano.it/news/reality-talent/29470232/alfonso-signorini-aborto-gf-vip-mediaset-prende-distanze-replica-conduttore.html
RispondiEliminaChissà perché il diritto inalienabile è sempre e solo quello di chi abortisce e mai di chi viene abortito, che non può certo dire la sua a riguardo né tantomeno opporsi...
Il sig. Pio scrive verso la fine a proposito degli ordini contemplativi che probabilmente danno un certo fastidio alla mondanità sempre più imperante soprattutto e in primo luogo e udente ma tra le cosiddette "alte sfere" della gerarchia ecclesiastica:
RispondiElimina"La Preghiera non è più di moda nei Sacri Palazzi; si lasci almeno pregare in pace chi lo voglia."
Il punto, gentile sig. Pio, è che sarebbero lasciati in pace se non fossero - di fatto - alle totali dipendenze in primis economiche, per quanto non vivano certo negli agi - del "datore di lavoro" (mi si passi la brutalità che tuttavia credo non esprima un concerto campato in un aria e lontano dal vero).
Se in questi Ordini fossero totalmente autosufficienti niente e nessuno impedirebbe ai suoi membri di svolgere poi orazione come e quanto lo ritengono, associandovi ovviamente il lavoro (come nelle prime comunità cristiane) senza il quale continuerebbero a dipendere da qualcuno. Se poi una comunità totalmente laica dovesse farsene carico tanto meglio, ma comunque non si potrebbe trattare certo di uno "stipendio fisso a prescindere e una volta per tutte". Un cordiale saluto
https://gloria.tv/post/rkpe9fQuzksn1xGuazUGqVn96
RispondiEliminaDa un Sacerdote esorcista di cui al momento non ricordo ilnome.
«I giudizi del mondo sono rovesciati, il mondo crede che i pazzi siano saggi, che chi prega sia un folle, e così come fermamente crede in questo, altrettanto crudelmente poi agisce.
RispondiEliminaQuesta cecità è orgogliosa e crudele, non vuole ciò che la disturba, nel suo intontimento invano è ammonirlo, esso è, come è scritto, incapace di ricevere lo Spirito Santo.
Sorprende che sia incapace di recepire alcuna luce; rimane così fino a che non passa al padre suo, il diavolo, empio, orgoglioso, scandaloso, cieco, indurito, infelice».
(cit. san Luigi Maria Grignon di Monfort)
Quindi: la Clerici poteva tranquillamente lamentarsi in diretta TV del fatto che, a detta sua, siamo un paese medioevale perché la Zan viene bocciata democraticamente ma, due settimane dopo, Alfonso Signorini può anzi, deve, essere attaccato dai giornali e social perché si dichiara contrario all'aborto e, in particolare, "non può farlo, soprattutto in televisione".
RispondiEliminaIl bello è che nemmeno vi rendete conto di esservi totalmente assopiti in quel caldo e comodo abbraccio chiamato "ipocrisia".
Come era facilmente prevedibile, i metodi da Gestapo già utilizzati in Italia si sono visti ieri in Croazia.
RispondiEliminaUna carissima amica è stata umiliata davanti ai suoi alunni durante la lezione dalla preside della sua scuola e allontanata dalla classe perché non aveva presentato il tampone, che per due mesi sostituisce il Nazi-pass per chi non ce l'ha. In realtà il tampone l'aveva fatto, con esito negativo, ma per principio non ha voluto presentarlo, e adesso è perseguitata.
Pregate per lei, si chiama Lili, è sposata con due figli e il suo stipendio rappresenta l'unica entrata della famiglia.
La stessa cosa è successa a mia cognata, lei ha il Nazi-pass perché ha contratto il Coronavirus diversi mesi fa, ma per principio non l'ha presentato.
Quando la violenza e la sopraffazione di questo regime totalitario entrano nella tua vita e ti tocca nelle persone a te più care difficilmente si può restare indifferenti...
Voi cattolici che avete voce in capitolo nelle alte sfere, civili ed ecclesiastiche, continuate a stare zitti e a essere complici di questo modo di fare, mi raccomando...
Cito Guido Villa
Ultimamente molti discettano di scienza, facendo di un termine modernamente metodologico e oggettivo una bandiera irrazionale, soggettiva e ideologica. Dimenticando, soprattutto in campo ecclesiale, che si tratta di uno dei doni dello Spirito santo mediante il quale giudichiamo rettamente delle cose create, e conosciamo il modo di ben usarle e indirizzarle all'ultimo fine che è Dio. In fondo usare bene o male una cosa è fin dal principio il problema della creatura rispetto alla perfezione creata.
RispondiEliminaVirtù è anche uno dei cori angelici, che ha facoltà di agire sui fenomeni naturali con la forza di esecuzione degli ordini divini. E’ la disposizione naturale a fuggire il male e fare il bene, perseguito questo come fine a sé stesso, fuori da ogni considerazione di premio o castigo. La virtù per l’uomo è una qualità dell'anima che dà propensione e prontezza a conoscere ed operare il bene. Quindi alla realtà dell’anima corrisponde una concreta forma d’esserlo (la qualità) e di poterlo essere.
E’ possibile quindi ricondurre la sapienza ad essere una virtù affidata a una realtà creata. E’ uno dei sette doni dello Spirito santo e si identifica con la saggezza o anche la Legge che orienta l’agire dell’uomo.
Tuttavia nella Bibbia la Sapienza si pone anche come realtà personificata di Dio e dunque come creatrice, in grado di mantenere stabile il cosmo, affine al concetto greco di logos e quindi al mistero del logos-incarnato.
... segue
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RispondiEliminaBisogna saper leggere tutta l’estensione delle parole, soprattutto non dimenticando parte di quello che significano: è il caso della pietà, normalmente ridotta alla compassione del misero, che invece è un insieme di familiarità, consuetudine, affidamento nel bene e un altro dei sette doni dello Spirito Santo.
Così le parole del Padre nostro, RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI, sono una richiesta filiale (nella familiarità pietosa) di essere sollevati dal giogo del peccato, della depressione, della distanza dal Padre; è il mistero della croce che si rinnova in ogni santa Messa; la guarigione permessa dalla volontà obbediente di Gesù di prendere su di sé i peccati altrui, facendosi carico di un debito non suo, agendo con compassione -non dovuta- dell’umanità debitrice; è la perfetta Carità ardente di Dio da cui guizzano le schiere angeliche come lingue di fuoco. E con le parole COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI preghiamo che il Padre ci renda capaci di imitare questa ardente carità, espiando con Cristo che espia, per prendere su di noi il peccato che si oppone al Padre; un peccato che ammala e uccide lo spirito e toglie gioia all’esistenza di chi sta sotto questo peso; diventando capaci di questa disponibilità ad amare e ad espiare, imitando la Madre nella corredenzione, in comunione al Santo Sacrificio, rendendo lode e grazie all’Agnello.
La stessa duplice prospettiva (verso l’uomo e verso Dio, senza ridurre Dio nelle misure e nelle accezioni di un utilizzo marginale dei termini) riguarda la misericordia: umanamente è un nobile sentimento di compassione attiva verso l'infelicità altrui, capace di una virtuosa inclinazione alla pietà o al perdono. Ma al contempo è l’essere stesso di Dio, in quanto giudice benigno e soccorritore degli uomini.
Questo approccio logico e lessicale ci permette di guardare alla divina misericordia nel suo Essere prima di quello che può essere per l’uomo che si limitasse ad imitarla facendone però un “cartonato” o un artefatto. La giustizia divina è semplicemente la nozione sapienziale della potenza di Dio e dell’ordine creato. La misericordia di Dio è la Sua pazienza (il Suo patire) per il disordine introdotto dal peccato, ma mantenendo salda la necessità di correggere la rottura della perfezione. La misericordia di Dio si estende ugualmente su tutte le creature, anche le più umili, ma a ciascuno sarà richiesto in base a quanto ha ricevuto. Lo scopo della misericordia divina è il pentimento (la conversione, il cambiamento di gusto, il rientro nella sapienza) di chi ha deviato. Lo scopo di Dio non è la vendetta, ma l'amore. La misericordia consiste nella proporzionalità e nella giusta misura dell’ammonizione e della prova per correggere il difetto volendo salvare l’errante, facendogli capire l’errore. Una pazienza che arriva fino al dono di sé, per fare giustizia. E chiede comunione in quella sapienza.
Viceversa scienza, virtù, sapienza, misericordia... saranno tutte parole abusate.
Un abuso come le pretese di certi "atti di amore" di fare veramente il bene dei "fragili".
Il tutto ben smascherato dal lucido pensare cristiano di Mons. Viganò.
Onore all'unico impeccabile rappresentante della Gerarchia cattolica che non ha svenduto la fede al mercato del mainstream mondialista. La Vergine Santissima, madre della Chiesa lo protegga e lo conservi per la vita e l'edificazione del piccolo gregge.
RispondiEliminaValem Tucci
Una critica costruttiva alla strategia di Mons. Viganò
RispondiEliminahttps://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/29476527/critica-costruttiva-a-strategia-di-mons-vigano-e-suoi-sostenitori-dite-chi-e-il-papa.html
Beh ,anche se questi ordini fossero autosufficienti economicamente non potrebbero ribellarsi ai superiori.E non lo devono neanche fare perchè scomparirebbero in pochissimo tempo e sarebbe un danno enorme per tutti i cattolici.Adesso invece pregano ed aspettano che passi la tempesta, confidando sempre nella Provvidenza. Non è stato stabilito da nessuno che Carballo e soci diventino immortali.
RispondiEliminaI vaticanisti come i giornalisti in generale sono molto peggiori di quelli che li hanno preceduti.Scrivono tutti più o meno le stesse cose ,che in pochissimi leggono.Poi son tutti inquadrati e rispettosi dell'autorità ,di qualsiasi genere ,meglio se prepotente, anche perchè i giornalisti son tanti ed i giornali sempre meno.Se si perde il posto poi tocca andare a lavorare.....
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