Nella nostra traduzione da Rorate caeli i Responsa ad dubia bocciati senza appello dalla Latin Mass Society. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e sui Responsa.
Si può leggere la discussione della Latin Mass Society's sui Responsa ad dubia della Congregazione per il Culto Divino, punto per punto, qui.
Si può leggere la discussione della Latin Mass Society's sui Responsa ad dubia della Congregazione per il Culto Divino, punto per punto, qui.
Molti canonisti su Internet e altrove hanno notato che i Responsa emessi dalla CDW sembrano fare richieste a vescovi e sacerdoti che vanno oltre l'autorità di una Congregazione romana. In alcuni casi sembrano togliere ai vescovi prerogative espressamente loro conferite dal diritto canonico, e perfino dal Concilio Vaticano II. Naturalmente il Supremo Legislatore, il Santo Padre, può cambiare il Diritto Canonico, ma sarebbe ridicolo suggerire che possa farlo la Congregazione per il Culto Divino. Poiché il Santo Padre ha – presumibilmente, deliberatamente – dato ai Responsa solo un'approvazione generica, non 'specifica', è l'autorità della Congregazione che è in questione.
Allo stesso modo, i Responsa si presentano come un'interpretazione della Traditionis Custodes. Si è discusso molto online su come esattamente e per chi questa interpretazione sia vincolante. Il punto chiave, tuttavia, è che un'interpretazione di un documento legale nel migliore dei casi riceve la sua forza dal documento che sta interpretando. I Responsa non possono aggiungersi agli obblighi previsti dalla Traditionis Custodes e , se tentassero di farlo, fallirebbero. Questo tipo di documento rientra nella categoria annotata nel Canone 33.1:
I decreti esecutivi generali, anche se emanati in elenchi o in atti sotto altra denominazione, non derogano alle leggi, e le loro disposizioni contrarie alle leggi sono prive di ogni forza.
Così i Vescovi conservano la loro autorità di esprimere giudizi sulla giustificazione della binazione (sacerdoti che dicono messe extra), ai sensi del can. 905.2; conservano la loro autorità di abrogare la legge della Chiesa per il bene delle anime, ai sensi del can. 87,1; e sicuramente conservano la loro autorità per giudicare se i loro stessi sacerdoti sono scismatici pericolosi. Oserei dire che i parroci conservano la loro autorità di pubblicare ciò che ritengono opportuno nei loro bollettini parrocchiali, e i loro vescovi conservano il diritto di ignorare queste disposizioni, senza giudizi arbitrari, formulati senza conoscenza delle circostanze locali, imposti loro da un Dicastero Romano.
Come osserva su questo argomento JD Flynn : "il papa ha sottolineato spesso che i vescovi diocesani non rispondono ai prefetti di curia, e non dovrebbero rispondere ai prefetti di curia, ché la curia è fatta per i vescovi, non i vescovi per la curia".
Tuttavia, considerando i Responsa, i vescovi possono decidere che il messaggio trasmesso dalla CDW è sufficiente, anche senza forza legale, per persuaderli a rendere la vita più difficile ai cattolici legati alla liturgia più antica. Nel formulare questo giudizio, basta tengano conto della considerazione che presumibilmente ha motivato loro o i loro predecessori a consentire all'inizio le celebrazioni: il bene delle anime, che gli stessi Responsa considerano come giustificazione per consentirlo.
Alcune discussioni di rilievo di canonisti e altri:
- Chiesa e post concilio (in italiano)
- Rorate Caeli
P. John Hunwicke
P. John Hunwicke
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
Andrea Sandri
RispondiEliminaA volte mi ripeto che bisognerebbe vivere come il parrocchiano islandese del secolo XI. Quando gli giungeva il nome del nuovo Papa, questi probabilmente era già morto. Gli bastava sapere che a Roma c’era la pietra della Chiesa istituita da Cristo, che questa comunque tratteneva gli inferi e confermava la fede immutabile alla quale il parlamento vichingo aveva aderito nell’anno 1000. Non c’era nulla da aggiungere. L’ultramontanismo non è meno pericoloso per la fede del protestantesimo.
I MODERNISTI HANNO LE CHIESE E LE SEDI MA NOI ABBIAMO LA FEDE
RispondiElimina« Che Dio vi consoli! … Quello che rattrista … è il fatto che gli altri hanno occupato le chiese con violenza, mentre in questo periodo voi vi trovate fuori. È un dato di fatto che hanno la sede, ma voi avete la fede apostolica. Possono occupare le nostre chiese, ma sono al di fuori della vera fede. Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la fede abita in voi. Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la fede? La vera fede, ovviamente: Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta – quella che mantiene la sede o chi osserva la fede? È vero, gli edifici sono buoni, quando vi è predicata la fede apostolica; essi sono santi, se tutto vi si svolge in modo santo … Voi siete quelli che sono felici, voi che rimanete dentro la Chiesa per la vostra fede, che mantenete salda nei fondamenti come sono giunti fino a voi dalla tradizione apostolica (...) Essi sono quelli che si sono staccati da essa nella crisi attuale. Nessuno, mai, prevarrà contro la vostra fede, amati fratelli, e noi crediamo che Dio ci farà restituire un giorno le nostre chiese (...) Essi sostengono che rappresentano la Chiesa, ma in realtà sono quelli che sono a loro volta espulsi da essa e vanno fuori strada. ANCHE SE I CATTOLICI FEDELI ALLA TRADIZIONE SONO RIDOTTI A UNA MANCIATA, SONO LORO CHE SONO LA VERA CHIESA DI GESU' CRISTO». (Sant’Atanasio Patriarca di Alessandria d'Egitto, Padre della Chiesa. Coll. Selecta SS. Eccl. Patrum, a cura di Caillaud e Guillon, vol. 32, pp 411-412).
27 dicembre: San Giovanni Apostolo ed Evangelista
RispondiEliminaPietro, voltatosi, vide che li seguiva il discepolo che Gesù amava, quello che era adagiato durante la cena vicino a Lui e aveva detto: «Signore, chi è colui che Ti tradisce?». Vistolo, dunque, Pietro disse a Gesù: «Signore, e lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che te ne importa? Tu seguimi!». Si sparse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che te ne importa?».
Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose e che le ha scritte, e sappiamo che la sua testimonianza è veridica.
(Giovanni 21,20-24)
«Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi. Ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la fede nel Figlio possiede anche il Padre.»
(Prima lettera di Giovanni 2,18-23)
https://gloria.tv/track/K7zDDAiEtSrq6PeNswXwMTaQG
RispondiEliminaDomanda:
Sapete se questa foto e' del 2021?
Dunque Sua Eminenza Rev.ma e' in Italia?