Professori e ricercatori che contestano con variegati accenti il green pass, e che, in alcuni casi, negano la validità del vaccino, l'8 dicembre si riuniscono per strutturarsi. Portavoce Freccero
Segnarsi in rosso la data dell’8 dicembre. A Torino nel giorno di festa nascerà il primo Think tank italiano no pass. Professori e ricercatori che contestano con variegati accenti il green pass, che in punta di filosofia e diritto ne contestano la ratio e la legittimità, che, in alcuni casi, negano la validità del vaccino e puntano il dito contro la dittatura sanitaria, si riuniranno all’International university college of Turin per darsi una struttura e una forma e per stabilire i passi successivi.
È il frutto della giornata di studi che si è tenuta lo scorso 10 novembre, stessa sede, il primo appuntamento nel quale il movimento no pass è uscito dalle piazze ha mitigato le urla e si è riunito intorno a un gruppo di docenti che hanno deciso di dare legittimità e basi giuridiche e filosofiche (nonché eterodossamente scientifiche) a quello che finora è stato percepito come un caravanserraglio berciante di complottardi e poco più.
Padrone di casa Ugo Mattei, professore di diritto civile a Torino, vera mente e animatore dietro al progetto: “La mattina ci riuniremo a porte chiuse - spiega - per definire che struttura darci, come organizzarci, l’organigramma”. “Sceglieremo anche un nome”, aggiunge, e non gli si tira fuori nulla più perché “ne stiamo discutendo talmente tanti che sarebbe inutile avanzarne uno”. Dopo il brainstorming e assunte le decisioni, alle 12.30 sarà Carlo Freccero a comunicarle in diretta streaming. Già, perché l’unica carica che sembra delineata, oltre al coordinamento di Mattei, è quella di portavoce per l’ex direttore di Rai2.
Dall’8 dicembre in poi il mondo no-pass e no-vax avrà il suo centro di incubazione accademica e teorica. Si partirà già nel pomeriggio con due seminari di studi. Il primo coordinato da Massimo Cacciari (ancora da definire la partecipazione di Giorgio Agamben) sul “Diritto al dubbio”, spiega Mattei “in contrapposizione allo scientismo dilagante”, nel quale interverranno Vito De Luca, socio-ingegnere dell’università del Sannio, Gennaro Imbriano, filosofo dell’università di Bologna, Carlo Lottieri, che insegna filosofia del diritto a Verona, Luca Marini, giurista della Sapienza, Gabriella Paolucci, sociologa a Firenze, e Andrea Zhok della facoltà di Filosofia della Statale di Milano. Il secondo di stampo più politico e giuridico verrà introdotto e moderato dallo stesso Mattei e vedrà discutere Daniele Bondonio, statistico dell’università del Piemonte orientale, Loretta Bolgan, chimica farmaceutica, Guido Cappelli, linguista dell’Orientale di Napoli, la magistrata Alessandra Chiavegatti, Alberto Contri dello Iulm di Milano e Pasquale De Sena, giurista dell’università di Palermo.
“Abbiamo posizioni diverse”, spiega Mattei, “ma in comune abbiamo avvertito la necessità di un coordinamento stabile, di portare avanti una discussione inclusiva senza scadere nelle tifoserie”. Un approccio mite che appena si gira l’angolo del discorso rivela la spigolosità delle rivendicazioni: “Rivendichiamo il diritto alla resistenza costituzionale, a questo sistema occorrono binari di agibilità democratica che al momento non si vedono”.
Si troverà il nome e si creerà una struttura, ma i prof ribadiscono che non c’è nessuna volontà di fare un partito, anche se si avverte un principio di saldatura con l’opposizione parlamentare a Mario Draghi e alle sue politiche pandemiche. Mattei ha dato un contributo significativo alla stesura della missiva che un paio di giorni fa diciassette onorevoli hanno spedito a Sergio Mattarella per chiedergli di non controfirmare il decreto sul super green pass. Tre parlamentari, Jessica Costanzo, Emanuela Corda e Massimo Baroni, hanno aderito all’associazione “Generazioni Future”, già associazione “Stefano Rodotà” che al momento è il motore degli incontri. Più in generale Mattei rivendica un rapporto con L’Alternativa, la componente parlamentare di scissionisti M5s, i cui parlamentari “saranno importanti nella riorganizzazione dell’associazione a cui stiamo lavorando.
Un rapporto nato durante le amministrative, quando Mattei si presentò come candidato sindaco alla guida della lista Futura per i beni comuni, 2,3% e una certa risonanza in città, e che potrebbe portare il think tank dritto alla Camera: “Vogliamo organizzare un convegno sulla rappresentanza e sul governo democratico dell’economia, la cosiddetta amazonizzazione della società, della quale il green pass non è causa diretta ma ha contribuito a farla esplodere”. Ecco, il progetto è quello di organizzare la giornata di studi in uno spazio della Camera, anche grazie al link con la pattuglia no pass in Parlamento.
Una rete che si sta allargando, coinvolgendo il movimento degli Studenti no green pass, che sabato a Bologna hanno tenuto la prima assemblea nazionale, e che sta trovando riscontri anche all’estero. Lo spazio dedicato alla conferenza dello scorso 10 novembre dal quotidiano France Soir, per la risonanza che le posizioni di Agamben hanno Oltralpe, ha acceso sul gruppo di docenti eretici il faro del movimento no vax francese. A gennaio probabilmente un appuntamento congiunto, “loro vorrebbero a Parigi, io spingo per Monginevro, che sta a due passi da Torino”, dice ridendo Mattei. La costruzione della centrale ideologica dei no pass è ufficialmente partita. - Fonte
Più scelto ed incorruttibile sarà il gruppo dei partecipanti, più essenziale il programma, più sarà testa d'ariete. Speriamo.
RispondiEliminaSe non mi inganno l'8 Dicembre si dovrebbe chiudere l'anno di grazia dedicato a S.Giuseppe, il Santo dei Santi.
RispondiElimina3 dicembre 2021 11:50
RispondiEliminaPreghiamo che torni l'epoca del padre difensore della famiglia e del lavoro!
@3 dicembre 2021 12:53
RispondiEliminaSperiamo !
Infatti,ce n'e' proprio bisogno! Relativamente all'episodio del Prof.Mora,il tra-vestirsi in gonnella degli studenti maschi per protestare contro la violenza alle donne fa pensare all'uomo inteso come "vir"? Fa pensare al difensore delle donne? I popoli non cristiani li considererebbero tali e ne avrebbero rispetto e se vogliamo timore? Oppure il gesto non appare anche a questi tempi sazi e in disfacimento come uno sbertucciamento del "vir"?
Se li vedo aggregarsi alla sedicente opposizione di cdx (o anche di csx), significhera' che é la solita pagliacciata
RispondiEliminaIl 15 gennaio il banchiere sl comando dirà: "siccome col superipermegamaxiultra GPRS abbiamo salvato il Natale, manteniamolo in vigore a vita, così salveremo anche la Pasqua e il Ferragosto". Sono pronto a scommetterci. L'obiettivo del regime è impedire completamente la mobilità e l'accesso ai luoghi della socialità per i famigerati no vax.
RispondiEliminaIl presidente di Confindustria ha già chiesto l'introduzione del super GPRS per i luoghi di lavoro. Si vuole arrivare al punto in cui, digitalizzando anche le più elementari funzioni vitali, con un click (il famoso blackout di Giorgetti) si spengono i diritti naturali di miliardi di persone.
E' il "nuovo modello economico" di cui parla il banchiere. Il pulsante ce l'ha lui, o meglio, i suoi superiori nei "mercati", noi siamo le luci di Natale (per restare in tema) collegate a un interruttore le cui modalità di accensione e spegnimento sono appannaggio di altri... Naturalmente, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e non è detto che i loro piani si avvereranno al 100%. Di sicuro, il 15 gennaio non rappresenterà un ritorno allo status quo ante. L'espressione "liberi tutti" è quanto di più eretico possa essere pensato al giorno d'oggi. I liberi sono i banchieri. Gli altri sono regolati a seconda degli schiribizzi di questi oligarchi.
Con la svirilizzazione dell'uomo e la pseudo-emancipazione della donna hanno espulso il ruolo del padre dalla società e quello del Padre dall'orizzonte spirituale... Risultato: disumanizzazione, nichilismo, rovine fumanti!
RispondiEliminaPer questo dice bene Anonimo 11:50
"Preghiamo che torni l'epoca del padre difensore della famiglia e del lavoro!"
Il Pater familias custode protettore e gubernator di un nucleo portante insostituibile!
Torneremo ai Padri, nella Chiesa e nella società...
Ma ve li ricordate fino a qualche anno fa questi personaggi?
RispondiEliminaPiagnucolavano che non avevano mezzi e personale e laddove denunciavi zone di spaccio e delinquenza scrollavano le spalle rassegnati.
Oggi invece li vediamo ovunque, hanno vessato il vecchietto che usciva di un metro dal suo comune per andare a comprare il pane, hanno inseguito con gli elicotteri l'uomo solo che camminava in spiaggia e ora si presentano nei ristoranti e nei mezzi pubblici come dei grotteschi Kapò.
Ovviamente nelle zone di degrado continuano a tenersi ben distanti.
Va tutto bene tranquilli, è la nuova normalità. L'importante è avere il lasciapassare per mostrare in quale società demenziale stiamo vivendo.
È tutta fuffa...
RispondiEliminala mancanza di personale è tangibile anche per servizi essenziali, chiederanno a qualche mercenario da quattro soldi all'interno dei vari corpi, alla mercé di capi burocrati di fare degli straordinari (soprattutto a quello che "cià famigghia e mutui da pagare"!) per dimostrare così nei numeri la "bodenza di fuogo".
IL MOMENTO DELLA MAGGIORANZA SILENZIOSA di C.Brevi
RispondiElimina"la situazione attuale è irreversibile, e siamo destinati a vivere a breve all'interno di una società distopica sul modello cinese, oppure esiste ancora qualche margine di azione?
Esiste ancora qualche speranza concreta che il processo si arresti?"
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I media e il governo hanno voluto impostare tutta la narrativa corrente su di una fittizia contrapposizione tra "no-x" e "pro-x", ma tale dicotomia risulta oltremodo semplicistica, una dicotomia ideata appositamente per creare un contrasto tra la popolazione.
Questa "lotta tra poveri" è utile affinchè lo scontro si concentri tra la vittime e il malcontento non trovi come sbocco la reale origine dei problemi, ovvero i governanti stessi e le loro fallimentari misure.
Ma questo dovrebbe essere ormai evidente.
Così come è errata la percezione generale, comune soprattutto tra coloro che nei confronti delle decisioni del governo sono critici, che la grande maggioranza della popolazione sostenga le misure liberticide in questione.
In realtà, se proprio una semplificazione si vuole fare per analizzare la posizione della popolazione, i gruppi oggetto di studio andrebbero meglio inseriti in tre grandi raggruppamenti.
Vi è una prima percentuale, che si aggira tra un 20% e un 30%, di persone pronte ad accettare qualsiasi misura arrivi dalle autorità, disposte a credere ad ogni versione comunicata dai media per mezzo dei "tecnici" elevati al rango di esperti/oracoli.
Questa parte della popolazione non dubiterà mai delle "versioni ufficiali", nemmeno quando l'asserzione propagandata in un preciso momento contraddice totalmente quella di poche ore prima, non si porrà alcuna domanda nemmeno quando la "verità" elargita nega la sua premessa (es°: la variante x non viene contrastata dai vaXXini, QUINDI occorre procedere con le terze dosi per contrastare il diffondersi della variante x).
Questa parte della popolazione, che rappresenta un fenomeno universale, che va al di là del periodo che stiamo vivendo, vive in uno stato che potremmo definire "infantile": come i bimbi necessita di una autorità che in ogni momento ne guidi le scelte, ha bisogno di un potere forte e di "esperti" riconosciuti dal potere stesso che continuamente diano indicazioni sul come portare avanti la propria vita.
Come gli infanti cercano autorità e sicurezza, e come i bambini piccoli che vedono nei genitori dei supereroi onnipotenti, da cui sanno di dipendere totalmente, ritrovano nell'autorità quel bisogno di dipendenza da cui non si sono mai affrancati.
Per queste persone la versione del governo e gli ordini che esso impartisce sono l'unica realtà a cui fare affidamento: hanno del tutto delegato, inconsciamente, il loro spirito critico, e vivono in totale dipendenza dal volere dell'autorità.
In tempi normali queste persone vivono una vita anche "felice", per i loro standard, occupandosi della propria famiglia e delle proprie passioni nella consapevolezza che il "potere-padre-padrone" provvede alla loro sicurezza e si interessa dell'organizzazione delle strutture sociali di grande scala, quelle troppo complesse affinchè possano essere i singoli cittadini ad occuparsene.
Sul versante opposto troviamo un'altra percentuale, che potrebbe variare a sua volta tra un 20 e un 30%, composta da persone allergiche alle troppe imposizioni delle autorità, che antepongono la propria libertà d'azione a qualsiasi altra cosa.
Si tratta di persone naturalmente diffidenti verso le autorità, consapevoli degli interessi in gioco laddove si esercita il potere, che tendenzialmente mettono alla prova qualsiasi "verità" venga calata dall'alto, prima di accettarla o respingerla.
Non si tratta né di santi né di eroi, così come non tutti coloro facenti parte del precedente gruppo sono "persone malvagie".
Si tratta di avere una caratteristica nel proprio animo, che può essere usata bene o male.
...segue
RispondiEliminaIn ogni caso, nella situazione attuale questa ultima percentuale è composta da coloro che hanno individuato più chiaramente le incongruenze della narrativa ufficiale, che dati alla mano sono arrivati alla conclusione che quello a cui stiamo assistendo rappresenta una deriva di un potere che usa una "emergenza sanitaria" quale scusa per imporre una stretta autoritaria sulle popolazioni.
Chi fa parte di questo gruppo a sua volta ha affrontato le imposizioni in modi diversi: c'è chi a malincuore, con rabbia o disperazione ha ceduto per evitare la perdita del lavoro e l'indigenza, chi sta resistendo sfruttando fino all'ultimo qualsiasi scappatoia il potere conceda (esenzioni, tamponi a oltranza...), e chi ha deciso di tirarsi fuori da tutto seguendo unicamente i propri principi, a prescindere da ogni conseguenza (questi ultimi rappresentano una piccolissima minoranza dentro la minoranza).
Fin qui abbiamo una rappresentazione abbastanza veritiera dei due gruppi che stanno agli "antipodi", e le percentuali potrebbero anche variare.
Ma a grandi linee la situazione va posta in questi termini.
Queste considerazioni potrebbero essere fini a se stesse, se non venissero prese in esame per dare una risposta al quesito fondamentale di questo periodo: la situazione attuale è irreversibile, e siamo destinati a vivere a breve all'interno di una società distopica sul modello cinese, oppure esiste ancora qualche margine di azione?
Esiste ancora qualche speranza concreta che il processo si arresti?
Se una risposta c'è, questa passa necessariamente dall'analisi del terzo gruppo in ballo.
Il terzo gruppo, composto da una percentuale che va da un 40 ad un 60% della popolazione, è rappresentato da tutti coloro che hanno come priorità il quieto vivere, consapevoli che nella vita occorre fare dei compromessi, consci del fatto che i governanti sono in gran parte composti da persone poco oneste, ma che accettano queste realtà come lo stato naturale delle cose.
Queste persone sin dall'inizio di questa epopea hanno avuto parecchi dubbi, ma tendenzialmente si sono adeguate alle disposizioni del governo, anche quando le trovavano insensate o peggio odiose, proprio in nome del quieto vivere.
Questa parte della popolazione è tendenzialmente silenziosa.
Mentre gli "infantili" aizzati dal "padre-potere" accusano ad alta voce i "dissidenti" di ogni male, e mentre i "dissidenti" denunciano in ogni occasione la deriva totalitaria, chi sta nel mezzo semplicemente osserva.
Timorosi di apparire "estremisti" nel caso espongano i propri dubbi, in un momento in cui vi è una demonizzazione generale perpetrata a scapito degli scettici accusati di ogni nefandezza, i "moderati" accettano a malincuore ogni ulteriore imposizione, ma sempre con un crescente fastidio.
Se questa grande parte della popolazione che sta nel mezzo dovesse raggiungere il punto di rottura, il loro passaggio nel "campo" dei dissidenti sarebbe repentino come quello di un fiume che rompe gli argini di una diga.
La vera questione quindi al momento gira intorno al grado di sopportazione di questa maggioranza silenziosa che sta nel mezzo.
Chi sta al potere sa bene che un punto di rottura esiste, ma sa anche che tale limite può venire spostato sempre più lontano introducendo le imposizioni in modo graduale.
...segue
RispondiEliminaQuello che al momento ci resta da fare, una delle poche speranze ormai di interrompere il corso degli eventi, in apparenza inarrestabile, è fare in modo che la maggioranza silenziosa raggiunga la consapevolezza che il quieto vivere a cui, giustamente anche, tiene, verrà presto sconvolto se non si agisce ora.
Uno dei metodi concreti di azione consiste, ad esempio, nel rifiuto della terza dose.
Basterebbe che tutti coloro che hanno subito effetti avversi dalle prime due inoculazioni si rifiutassero di fare la terza, per quanto possibile.
E non si tratta solo di coloro che hanno avuto effetti avversi gravi, che pur in migliaia, decine di migliaia, rappresentano ancora una minoranza facilmente silenziabile.
Si parla dei milioni di casi di chi è andato incontro a malanni gravi ma che sfuggono alle statistiche.
Persone che hanno avuto mal di testa per settimane, donne che hanno subito gravi alterazioni del ciclo, tutti coloro che hanno sviluppato dolori e sintomi di stanchezza diventati cronici.
Più saranno coloro che di volta in volta rifiuteranno il trattamento genico, coloro che prendono sempre più consapevolezza della deriva in atto, e più il piano ideato dai governi subirà intoppi.
Se quel piano ideato, che ormai si è palesato e dovrebbe essere evidente a tutti coloro che hanno un minimo di senso critico, procederà, le conseguenze le subiremo tutti, anche coloro che al momento pensano di guadagnare tempo con delle piccole, o grandi, enormi, vitali, cessioni.
Ottima analisi, molto veritiera.
EliminaPurtroppo la maggioranza infantile/aggressiva dei kapò ha il potere mediatico dalla sua.
Monti recentemente ha detto che l'informazione va controllata dall'alto, da un governo "ispirato" dalle autorità sanitarie.
La vedo dura.
Aloisius
IL PROSSIMO PASSO E' GIA' DECISO
RispondiEliminaCom'era immaginabile e scontato la pandemia non diminuirà di intensità ma galopperà: è tutto previsto e codificato. Se non dovesse essere in aumento? Fa niente. Il progetto deve andare avanti. Si falsificheranno i dati, come già accaduto.
Il prossimo passo è obbligare tutti i lavoratori al siero. Perché non tutti? Risposta ovvia. Non sarebbe possibile giuridicamente l'obbligo per tutti con una violazione così estrema del dettato costituzionale. E poi a loro interessa vaccinare la forza lavoro in modo da tenerla tutta sotto controllo. Le restanti età sono elementi accessori del piano che hanno in testa.
Sembra davvero che si preparino i tempi della persecuzione. L'ultimo atto (come narrato nei romanzi distopici a cui i governanti si stanno rifacendo) sono i campi detentivi.
Temo, e non senza ragione, che la persecuzione sarà inevitabile. Occorre prepararsi nei fatti e mentalmente, entrando proprio nell'ottica di una vita vissuta come minoranza e massa di reietti sociali. Non bisogna avere paura e neppure non essere orgogliosi di far parte del piccolo gregge che, pur senza pastore, ne avrà uno speciale davvero, quello con la P maiuscola e una preziosa collaboratrice con la M maiuscola.
Chi può prepari quanto necessario per sopravvivere. Si fortifichi nello spirito, legga letture buone ed elevate, spenga la tv dei telegiornali e programmi di regime, accendendola per vedere documenti positivi o film interessanti. Elevi la propria cultura personale assaporando scritti più antichi e idealmente elevati. Assapori la gioia delle piccole cose. Faccia delle scorte di cibi a lunga conservazione perché non si sa mai... Chi ha un pezzetto di terra (fosse anche un fazzoletto) riapprenda a coltivare qualcosa per il proprio nucleo di persone care.
I grandi mistici hanno avvisato che verranno tempi di grande difficoltà e forse questo è il tempo indicato. I segni ci sono tutti.
Le nostre generazioni e di più quelle maggiormente giovani di età sono abituate ad avere tutto e difficilmente saranno in grado di accettare sacrifici. Sarà dura rinunciare e molti cadranno in depressione o non sapranno lasciare ciò a cui sono abituati nell'uso quotidiano. E' duro accettare una regressione nelle nostre abitudini e la perdita di determinati modi di fare shopping gratificanti.
Cementiamo le famiglie e i piccoli gruppi come luoghi preziosi e resistiamo ai tentativi di divisione con tutta l'arte possibile. Il divisore con la D maiuscola compie la sua parte e noi dovremo fare la nostra opponendoci.
Occorre dedicarsi alle cose che restano nel tempo per preparare un mondo migliore che ci sarà, come promesso, e al quale dovremo contribuire con il meglio da portare dietro nella nostra bisaccia di viandanti. Non importa se toccherà a me o a te lettore, l'importante è consegnare a chi ci sarà le cose buone che l'uomo sa fare.
Non praevalebunt! Coraggio e forza grande d'animo.
Bravo/a condivido in pieno.
EliminaAloisius
Gino Bordigoni Non hai torto, ma il problema non è il vaccino. Il problema è cosa vuole il potere con la scusa del vaccino e con l'esagerazione ossessiva della paura del covid come se fosse l'unica malattia del mondo. Io non sono contro il vaccino - i miei figli hanno fatto tutti i vaccini - per tutti e in tutti i casi. Questo cosiddetto vaccino è piuttosto un medicinale. Non è un vaccino. Lo dicono tutti gli scienziati. E' un siro che protegge parzialmente e non sempre. Per alcune persone è più prudente prenderlo, e per altre è più prudente pensarci su, e per altre è più prudente non prenderlo subito, e in ogni caso o mai. Il problema è che con la scusa del vaccino l'Italia sta morendo, la libertà sta morendo, la fede sta morendo, la democrazia sta morendo, l'economia sta morendo, la speranza sta morendo. Ricattare un popolo, con la paura o la sospensione dello stipendio, è il segno che gatta ci cova e che dietro al cosiddetto vaccino c'è altro che non ci dicono. Io non ci sto a subire questo ricatto. Quindi anche chi si fa il vaccino dovrebbe aprire gli occhi e capire che qui stiamo facendo la fine del cappone a Natale! rdv
RispondiEliminaIn realtà, dietro il fragile paravento della prevenzione sanitaria, si cela soltanto un poderoso tentativo di alimentare una deriva "fabianista" che porti al socialismo realizzato; ad un loro Ministro (Speranza) è persino scappato di scriverlo ...
RispondiEliminaMassimo Cacciari si è reso protagonista di una rissa televisiva con Beppe Severgnini e Alessandro De Angelis. Siamo a Otto e Mezzo, l’approfondimento post tg condotto da Lilli Gruber su La7, e il filosofo ha espresso posizioni incommentabili sul Covid e vaccini. Contraddetto dagli altri ospiti, si è infuriato e ha minacciato di andarsene, per poi non farlo. Tutto è accaduto nella puntata del primo dicembre e oggi 3 dicembre Cacciari ha rilasciato un’intervista ad Affaritaliani.it nella quale pare abbastanza infuriato con Otto e mezzo: “Mi avevano invitato per parlare di Draghi e invece mi hanno fregato. Come al solito in Italia si parla solo di Covid e, come si è visto, ero leggermente incazzato”. E ancora: “Francamente non riesco a capire per quale ragione quasi tutta la stampa nazionale, giornali, web, tv e radio, sia uniformata e parli sempre e solo di Covid. Come se in Italia non ci fossero morti di cancro, infarto o di altre patologie, non ci fossero giovani disoccupati, licenziamenti, familiari complesse e delicate. È un vero scandalo. La politica, governo e non solo, fa nebbia con il Covid così tutte queste altre problematiche vengono gestite da commissari“.
RispondiEliminaLa maggior parte delle persone che si sono vaccinate sono totalmente lontane da quello che stiamo vivendo e che ci accingiamo a vivere.
RispondiEliminaI nostri pensieri non li sfiorano minimamente. Loro sono a posto, non è cambiato nulla rispetto a prima, la vita va avanti senza intoppi.
Le nostre preoccupazioni sono qualcosa di veramente molto lontano, il problema non esiste per loro, non si accorgono nemmeno che la vita è cambiata e di quello che sta succedendo.
Ai loro occhi noi siamo solo dei capricciosi, no pass, no vax, no qualcosa, che stanno ritardando l'uscita dalla "pandemia" ed è giusto che il governo ci escluda a pedate dalla società, a tempo indeterminato.
Guai a voi se blaterate di "dittature" o discriminazioni, il progressista medio LGBT friendly vi risponderà "be', basta vaccinarti, sei tu che ti autoescludi".
Cervelli allo sbando. Ipnosi collettiva ormai irrecuperabile.
RispondiEliminama anche su questo blog, nei commenti, si tende a riportare ogni argomento al Covid.
La situazione è molto seria, d'accordo.
Ma non la si risolve facendo del Covid un'autentica ossessione.
Lodevole l'iniziativa dei professori e intellettuali che si riuniranno a Torino. L'importante è che trovino una valida intesa di fondo, visto che provengono da steccati ideologici diversi e persino contrapposti.
E che restino un gruppo selezionato, capace di creare un movimento di opinione ampio e articolato. I partiti già ci sono e sono quello che sono. Bisognerebbe creare un movimento diretto da una élite con idee chiare e obiettivi realistici, capaci di accorpare gli italiani.
Un partito-movimento che non è in realtà un vero partito politico.
Pol.
Apprezzo l'anonimo delle 19.04
EliminaAtteso che l'indirizzo di pensiero di questo gruppo di intellettuali sarà razionalistico e liberale, chi vuole aiutarli dovrebbe astenersi dal parlare di microchip, marchio della Bestia ecc. E parimenti consiglio di mitigare il rifiuto totale del siero. Dove invece ci potrebbero aiutare, pur non essendo necessariamente cattolici praticanti, è la battaglia culturale per difendere la liturgia latina, come pure il contrasto al NOW.
Allo stato attuale, con il progressivo cristallizzarsi della nuova normalità, con il preoccupante impianto normativo in divenire, con il clima d'odio e la demonizzazione di una minoranza refrattaria ad un trattamento sanitario sperimentale e ad un lasciapassare totalizzante, abbiamo perso tutti.
RispondiEliminaHa perso il non vaccinato, che si vede precluso ogni ambito della vita sociale, a cui viene concesso per pietà il tampone a sue spese ogni 48 ore per lavorare ( finché non sarà tolto anche quello), che viene trattato come un appestato ed insultato 24 ore su 24 dai menestrelli di regime.
Ha perso il vaccinato, costretto a rinnovare il patto scellerato con l'autorità, che vede limitati perennemente diritti e libertà fondamentali attraverso un osceno pass che regola ogni aspetto della sua esistenza.
Hanno perso i docenti, intrappolati nel giogo della dittatura del pensiero unico, costretti ad insegnare "protocolli ministeriali" e a vedere i loro alunni sfiorire intellettualmente sotto i loro occhi. Hanno perso i commercianti, manovrati a piacimento dal potere, schiavi di assurde imposizioni, segregati in un sistema di illogiche regole e grotteschi provvedimenti.
Hanno perso i medici e gli "uomini di scienza", divenuti dogmatici, inquisitori, caricaturali, eccessivi, che eseguono solo dettami dall'alto, rinunciando, ex ante, all'essenza della loro professione, della loro missione.
Hanno perso i nostri figli, prime vittime del disastro in corso, a cui è stata privata un'esistenza piena ed un naturale sviluppo. Ha perso la vita, diventata per tutti un insostenibile oscillare tra i flutti dell'incertezza, del terrore, della violenza di stato, della perenne emergenza.
Chi si illude di uscire vincitore da questa storia, chi crede che la salvezza dall'oblio sia racchiusa in una dose in più di siero, si sbaglia di grosso.
Siamo tutti al momento, degli sconfitti, anche chi gode di momentanei vantaggi o di effimeri momenti di gloria. Anche chi nasconde per quieto vivere, ancora una volta, la testa sotto la sabbia. Non dimentichiamolo mai.
Vae victis.
La sola scelta che avranno i nostri figli sarà quella di essere trans-fluidissimi a seconda dell’umore del giorno, antifa eco-nullatenenti chic, insettivori chiusi in un buco umido senza corrente né gas, sottopagati perché bisogna combattere l’evasione e cavie per devozione.
RispondiEliminaUN BILANCIO SULLE PIAZZE.
RispondiEliminaAbbiamo sempre avuto una posizione netta sulle manifestazioni "educate" di piazza.
Bisogna presenziare non perché siano efficaci o risolutive, bensì per conoscersi.
Esse devono essere viste come luogo di scambio, per trovare soluzioni condivise, per incontrare persone affini, per non rimanere isolati in un momento del genere.
Detto questo, abbiamo sempre sostenuto che, per il resto, le piazze pacifiche non sono niente altro che un grande assist al sistema e non hanno alcun impatto sui processi in atto.
D'altronde è sotto gli occhi di tutti quel che è accaduto, ogni volta che si è scesi in strada, non solo si è stati ignorati o derisi dai media, ma il governo ha inasprito ancora di più le misure. L'apoteosi è stata Trieste con quel grottesco stop per "discutere col governo".
Il regime le usa per veicolare la rabbia sociale e il dissenso in un tempo circoscritto, per poi riassorbire il cittadino, scaricato della propria carica eversiva, nella quotidianità.
Le piazze autorizzate hanno proprio tale funzione.
Sono innocue per il sistema, che anzi, tramite di esse può anche esibire il proprio rispetto della pluralità di opinione
Sono un momento in cui poter esprimere frustrazione e rabbia represse in una forma compatibile con l'ordine in cui si vive, insomma sono una ottima valvola di sfogo.
Nessuna piazza "educata" ha mai cambiato alcunchè, se casomai dovesse esserci un qualche rischio concreto per il potere, verrebbe sciolta o repressa.
Inoltre nelle piazze "educate" si trova sempre il bersaglio adatto a farne una caricatura, in modo da poter stereotipare il movimento e liquidarlo.
È un bilancio impietoso, prendiamone atto.
Ribadiamo il concetto: andate, conoscetevi, non isolatevi, organizzate soluzioni ma non riponete speranze di cambiamento nelle piazze " educate", sono illusorie.
I prof scettici sulla gestione della pandemia e sulla campagna vaccinale tutti insieme in un appuntamento su facebook l’8 dicembre: “Commissione Dubbio e precauzione” il titolo dell’incontro che – è la promessa – genererà un comitato permanente. Insieme, per la prima volta, si incontreranno Ugo Mattei, Massimo Cacciari, Carlo Freccero, Giorgio Agamben. “L’obiettivo è quello di tutelare la libertà e i diritti umani nell’ambito delle leggi internazionali, riflettendo sui temi di dubbio e precauzione” si legge sul sito di “Generazioni future“, associazione intitolata al giurista esperto di diritti Stefano Rodotà, presieduta proprio da Mattei.
RispondiEliminaQuest’ultimo, anche lui professore di diritto, di Rodotà è stato collaboratore in particolare sul tema dei beni comuni. Negli ultimi mesi, a Torino, ha guidato le proteste contro il green pass, all’università e non solo. Si è anche presentato alle Comunali di Torino alle quali ha conseguito il 2,3 per cento.
Ma l’inevitabile comparsa del nome di Rodotà nella grafica dell’associazione che invita ad ascoltare il dibattito tra i 4 intellettuali scettici della pandemia ha fatto irritare la figlia del giurista, la giornalista Maria Laura: “Non solo è una vigliaccata – twitta riprendendo un commento dello scrittore Christian Raimo – Mio padre era un meridionale illuminista assai, si sarebbe stravaccinato, ascoltava cortesemente i pirla ma non li amava”
RispondiEliminaRodotà non era solo un "illuminista", era in realtà un marxista.
Ha favorito ampiamente la penetrazione dell'ideologia marxista negli
studi giuridici, assieme ad altri "luminari", si capisce. Tutti intellettuali legati al PCI, che poi, dopo le "trasformazioni" di quest'ultimo, sono tornati all'illuminismo di base, per così dire, adattato ai tempi (anche se si trattava, invece, di un neo-marxismo in formazione, emerso con chiarezza solo negli ultimi anni). Adattato ai tempi: diritti delle "minoranze", diritti umani, ambientalismo, etc.
Venendo al presente: il "Comitato dubbio e precauzione" appare pur sempre un prodotto della sinistra intellettuale nostrana, che ora si batte, in una sua parte, per difendere i diritti civili, che ritiene
violati dalla normativa "sanitaria" in corso. Siamo sempre dentro l'ottica costituzional-liberale.
Di cattolico, non ha nulla. Ma anche i cattolici di taglio conservatore difendono i diritti civili tradizionali garantiti dalla Costituzione. E non vogliono un regime di dittatura, sanitaria o meno.
La costituzione del Comitato va seguita con interesse e attenzione, anche senza farsi illusioni.
Oggi, una mobilitazione intellettuale e politica solo in senso largo contro certe evidenti storture del sistema, può aver luogo solo su una base di compromesso ideologico. Ossia, per un cattolico "conservatore", solo sul piano della prassi, cercando di portare il discorso sul piano del diritto naturale violato da restaurare.
Ma anche questo sarebbe un discorso che creerebbe subito divisioni.
Insomma, c'è poco da scialare.
L'iniziativa del Comitato va comunque seguita attentamente.
Cosa ci vuole per dare una scossa alla protesta contro l'APARTHEID voluta dal Governo con la complicità del Parlamento?
RispondiEliminaMeno '68: le proteste di quel tipo ti mettono la gente contro e legittimano la repressione.
Vanno scelti e supportati in stile IRA volontari disposti a fare il necessario (rivolgere la protesta ai responsabili e promotori dell'Apartheid e non ai cittadini), sempre PACIFICAMENTE ma decisamente, che tramite avvocati simpatizzanti e contributi di chi non partecipa attivamente siano coperti e non ricattabili economicamente e a livello giudiziario: supporto alle famiglie, copertura legale gratuita, supporto logistico (acquisto del materiale per le azioni dimostrative, supporto alimentare e logistico per i presidi da incatenati che possono essere lunghi).
Abbiamo sottolineato che le piazze vanno conservate composte e con la schiena dritta, sono il carburante;
RispondiEliminavanno incoraggiati i confronti intellettuali ed anche partecipati con slancio sui temi comuni, facendo ben presenti le zone per noi invalicabili, sono il pensiero che si chiarisce;
nessuna speranza può essere coltivata nel parlamento quisling.
L'azione non può scaturire, a mio parere, che da persone appartenenti al cerchio magico di ciascuno degli oligarchi, persone che abbiano anche buone e salde relazione di livello all'estero.
Le relazioni con l'estero sono imprescindibili, tenendo presente il numero astronomico di basi militari straniere sul nostro territorio e tenendo presente inoltre che non si vede in nessuno stato una reazione efficace al pensiero unico dominante, diciamo.
Non essendo in comando delle nostre coste e pochissimo dei nostri porti; avendo un esercito di mestiere, nulla sapendo di come la pensino gli alti ufficiali, quello che si può sempre meglio organizzare è la piazza; i professionisti che stanno mettendoci la faccia medici, avvocati, professori, rappresentati del ceto intellettuale non asservito e anche industriale, se NSGC vuole.
Ora possiamo muoverci lavorando ai fianchi il Potere con fermezza, stando bene attenti a non provocarne la reazione.
Bene sarebbe se, discretamente, si avvicinassero alla nostra parte oltre qualche Industriale, qualche Ambasciatore in pensione ed anche qualche Generale in carica. Bisogna lasciar loro tempo, probabilmente, dal loro punto di osservazione ancora non vedono. Preghiamo!
RispondiEliminaI Generali sono in servizio.
RispondiEliminaChiedo scusa.
Comunque per me non siamo propriamente in dittatura usuale, ma sotto un regime spirituale culturale morale mediatico ideologico di accecamento delle menti e di indurimento dei cuori ... una specie di dittatura psicologica della maggioranza ... una cosa nuova nella storia umana, inedita e tremenda ... rdv
RispondiEliminaNon Vaccinati Non Desiderati.
RispondiEliminahttps://www.marcotosatti.com/2021/12/06/non-vaccinati-non-desiderati-benvenuti-nel-mondo-della-menzogna/
Non credo a questa corsa ai vaccini, proprio no. Quand'anche fosse, con il ricatto non migliora né il siero genico, né la salute dell'inoculato.
RispondiEliminaIl metodo del ricatto usato con naturalezza su milioni di persone la dice lunga sullo stile di vita, sulla mentalità, sui valori, sulla professionalità usata nelle carriere da lorsignori di livello superiore. Significa che sullo stomaco hanno un fitto strato di sottopelo e di pelo lunghissimo che scorre compatto fin dentro le scarpe e fin dentro la bocca, impelosendo le lingua e legando i denti tra loro con pelo nero come pece con cui fanno i gargarismi.
L'altro giorno ci siamo imbattuti in uno dei tanti post goffi di Open in cui inveivano contro i protagonisti dell' incontro di Torino, a dir loro deliranti.
RispondiElimina"Dieci ore di delirio no vax", hanno scritto un po' tutti i giornali.
Sappiamo in realtà che si è trattato di un convegno di altissimo profilo culturale, con personaggi di spessore.
Tutta questa criminalizzazione del dissenso si è aggiunta ai continui e quotidiani volgari attacchi ad Agamben e Cacciari e dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come la stampa italiana eserciti solo una patetica funzione di propaganda al servizio del governo.
Alla ricerca, agli studi, ai dati, alle domande, rispondono sempre senza uno straccio di argomentazione, con un livello elevatissimo di volgarità, insolenza, arroganza e violenza verbale.
Molto significativo poi leggere i lettori di gente come Mentana. Personaggi pittoreschi che commentano all'incirca cosí ( andateli a leggere per credere):
" Ma sto Agamben chi è? Ha mai letto un libro in vita sua?"
"Cacciari mica è virologo che ne sa".
"Ma questi qui prima di oggi nessuno sapeva chi fossero'.
A tali bizzarri e ignoranti "followers" mentaniani, poi si aggiungono altre menti sopraffine come la Azzolina(!!!!), che tenta di dar lezioni di storia ai filosofi sopracitati.
Fare leva sui mediocri che si sentono in diritto di sbeffeggiare i migliori é il fondamento di questa storia.
Un mondo di incolti schizofrenici.
La fisionomia del regime autoritario non si evince solo dalle restrizioni governative imposte dietro ricatto ai cittadini comuni despecificati a sudditi che, se vogliono vivere, DEVONO obbedire. La fisionomia del totalitarismo che avanza si manifesta nell’arrogante ignoranza, ostentata come un titolo di merito, dei suoi funzionari. Quando un ex ministro della Repubblica, perlopiù dell’Istruzione, della cui preparazione culturale di fondo siamo scettici, afferma senza destare scalpore che pensatori del calibro di Massimo Cacciari, Carlo Freccero e Giorgio Agamben, “non hanno mai aperto un libro di storia”, significa che siamo entrati direttamente nella fase dell’impudicizia verbale elevata a parte della “nuova normalità”. In altri termini, se sei un sostenitore del regime, in questa fase storica puoi proferire qualsiasi stronzata e, se questa è compatibile con gli obiettivi e la narrazione dominante, ti verrà riconosciuta come un’argomentazione accettabile, persino pertinente. La dittatura è innanzitutto il regime politico che degrada la Verità in opinione ed eleva l’illazione a dogma di fede.
RispondiEliminahttps://torino.corriere.it/cronaca/21_dicembre_12/freccero-cacciari-la-situazione-sanitaria-paese-oggi-migliore-che-anni-pre-covid-25ee4cb2-5b62-11ec-b816-7f846470eaec.shtml
RispondiEliminaWeltanschauung Italia, [10/12/2021 13:40]
RispondiEliminaAZZOLINA CONTRO AGAMBEN E CACCIARI: "HANNO MAI APERTO UN LIBRO DI STORIA?"
L'altro giorno ci siamo imbattuti in uno dei tanti post goffi di Open in cui inveivano contro i protagonisti dell' incontro di Torino, a dir loro deliranti.
"Dieci ore di delirio no vax", hanno scritto un po' tutti i giornali.
Sappiamo in realtà che si è trattato di un convegno di altissimo profilo culturale, con personaggi di spessore.
Tutta questa criminalizzazione del dissenso si è aggiunta ai continui e quotidiani volgari attacchi ad Agamben e Cacciari e dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come la stampa italiana eserciti solo una patetica funzione di propaganda al servizio del governo.
Alla ricerca, agli studi, ai dati, alle domande, rispondono sempre senza uno straccio di argomentazione, con un livello elevatissimo di volgarità, insolenza, arroganza e violenza verbale.
Molto significativo poi leggere i lettori di gente come Mentana. Personaggi pittoreschi che commentano all'incirca cosí ( andateli a leggere per credere):
" Ma sto Agamben chi è? Ha mai letto un libro in vita sua?"
"Cacciari mica è virologo che ne sa".
"Ma questi qui prima di oggi nessuno sapeva chi fossero'.
A tali bizzarri e ignoranti "followers" mentaniani, poi si aggiungono altre menti sopraffine come la Azzolina(!!!!), che tenta di dar lezioni di storia ai filosofi sopracitati.
Fare leva sui mediocri che si sentono in diritto di sbeffeggiare i migliori é il fondamento di questa storia.
Un mondo di incolti schizofrenici.