Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e sui Responsa ad dubia. Vedi in calce da cosa nasce l'impagabile senso umoristico dell'articolo del blog Eccles is saved da noi tradotto di seguito. In ogni caso nel prossimo mese di marzo ci sarà una vera marcia su Roma che partirà da Parigi [qui], organizzata da madri di sacerdoti fedeli al rito Tradizionale, per dimostrare erga omnes la meschinità dei suddetti provvedimenti vaticani e l'amore per la Messa dei secoli come culto perfetto da rendere a Dio.
La “carovana della libertà” di camion che si trovano in viaggio verso Roma per manifestare contro le restrizioni alla Messa tradizionale latina imposta dall’editto Traditionis Custodes e dal suo seguito, i Dubia inventati da Arthur Roche, sta marciando a passi spediti. Tra un giorno o due farà il giro di Piazza San Pietro, innalzando un canto gregoriano di clacson.
La carovana si avvicina alle Alpi
Un autista di lunga distanza, Joe Shaw, di Oxford, ha detto: “Quando si è in viaggio per lunghi periodi di tempo, si ha bisogno di fermarsi di tanto in tanto per partecipare alla messa tradizionale in latino. E ora ciò sta diventando molto difficile per noi camionisti”.
Il primo ministro Francesco ha liquidato la manifestazione con poche parole, affermando: “La piccola e marginale minoranza di persone che si stanno recando a Roma ha opinioni inaccettabili che non rappresentano le opinioni della Chiesa cattolica che esistono a partire dal Vaticano II”. Certo, seguire la nuova messa scientista è il modo migliore per ricostruire meglio (build back better), no?
“Carovana avvistata. Ultime notizie: zio Arthur Roche, lo Yorkshire terrier diventato plenipotenziario della Congregazione per il Culto Divino, sta guidando un autobus di sostenitori del Traditionis Custodes per intercettare la carovana. Dato che mentre guida non fa altro che rivolgersi ai suoi passeggeri, ha difficoltà a guidare l’autobus in linea retta. Quindi nessuna novità su questo fronte.
* * *Il geniale blogger si riferisce a questa notizia clamorosa, ignorata dalle nostre Tv, riportata dal Daily Mail (stiamo traducendo e ne parleremo a parte).
"Il primo ministro canadese Justin Trudeau e la sua famiglia hanno lasciato la loro casa nella capitale Ottawa per una località segreta mentre fino a 50.000 camionisti si riuniscono per protestare contro il mandato di vaccinazione del paese e i lockdown per il Covid".
Per questo dice Primo ministro Francesco:
This #FreedomConvoy2022 is fascinating. It will be interesting to see what happens Monday when people need to go to work etc in #Ottowa - parliament appears to be completely blocked off pic.twitter.com/yzKlUw0dCx
— Phil Holloway™ ⚖️ ✈️ 😁 (@PhilHollowayEsq) January 30, 2022
Camionisti canadesi e gente comune in marcia causa GP, seguono gli USA, anche l'Australia sta mettendosi in marcia...sveglia improvvisa! Chi darà il via alla marcia nel vecchio continente? Forse saranno i Cattolici a far la crasi delle intenzioni!
RispondiEliminaTorno adesso dalla Messa e sono veramente avvilita per un episodio che può sembrare insignificante, ma che purtroppo, a mio parere, significa anche troppo. Sperando di mettere in pratica l'idea che mi sta a cuore, mi sono recata in sacrestia per parlare col sacerdote che aveva appena finito di officiare, impostando tutto il suo sermone sull'importanza della carità, intesa come amore del prossimo, senza la quale la fede e la speranza perdono di significato. Ho esordito dicendo quanto i fedeli sentano la mancanza dell'acqua santa in chiesa. . .e lui, naturalmente, mi ha interrotto, con sguardo partecipe ed addolorato, addebitando all'epidemia ed ai rischi di contagio la responsabilità di questa dolorosa privazione. E fin qui tutto previsto. Allora sono passata alla richiesta che mi stava a cuore:" Padre, non potrebbe, al termine della Messa, benedire dell'acqua portata dai fedeli?" Prima ha cercato di deviare la richiesta sul personale :"Certamente, se vuoi, tu portami una bottiglietta qui, in sacrestia ed io te la benedico" Ma io ho insistito che sarebbe stata importante e significativa la coralità del gesto, in chiesa durante la funzione. A questo punto ha cambiato completamente atteggiamento e con tono estremamente imbarazzato e direi quasi impaurito, mi ha spiegato che no, in chiesa non poteva, ed al mio "Perchè?" ha risposto :"Perchè sarebbe una cosa pubblica e ci è vietato." Ho cercato di incalzarlo chiedendogli perchè mai dovesse essere vietato, dal momento che certo non avrebbe rischiato di aumentare i contagi. . . e lui non ha trovato di meglio da fare che buttarla sullo scherzo e, con una risatina che di allegro aveva ben poco, ha concluso: "Non posso farlo perchè . . . se no mi picchiano. . . Mi picchiano" ha ripetuto mentre si ritirava frettolosamente nelle segrete stanze. Questo l'episodio fedelmente riportato. Le considerazioni le lascio a tutti voi perchè le mie porterebbero forse troppo lontano.
RispondiEliminaLa vera tristezza è chi si ostina a dialogare con questi usurpatori
EliminaLa carovana dei truck canadesi la sto seguendo su you tube da giorni, attraverso i filmati di "100 giorni da leoni", ed è incredibile l'entusiasmo con cui è accompagnata dai cittadini che li aspettano ovunque sfidando -37 gradi ! 20.000 camion statunitensi li hanno raggiunti, e Trump in un comizio in Texas ha legittimato politicamente, definendo i camionisti The Patriots che lottano per la libertà di tutti. Consiglio di vedere la trasmissione su you tube che ho citato perché fa una importante panoramica di quanto sta succedendo in Europa, oltre che oltreoceano. Vorrei aggiungere solo una notizia: il 13 marzo a Roma è stata indetta una manifestazione da parte di un Sindacato di Polizia a cui sono invitati ad aderire i cittadini.
RispondiEliminaL’anno scorso un rabbino israeliano attraverso un video aveva consigliato di scendere nelle strade con tutti mezzi e lasciarli per le strade finché i governi non avessero desistito con le loro assurde pretese covidiane.
RispondiEliminaOrmai i Draghi e i Mattarella sono alla frutta. E dato che tutte le autorità sono al servizio dei vaccinisti, forse non sarebbe una cattiva idea seguire l’esempio dei camionisti canadesi in tutta Europa.
Agostino Nobile
https://www.marcotosatti.com/2022/01/31/nobile-justin-trudeau-e-i-camionisti-inizio-della-fine-del-vaccinismo/
Abbaye Sainte-Madeleine
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=t9hC0dbkUVU
Messe des saints Pierre Nolasque et Raymond de Pegnafort (propre O.S.B.)
Una sola fede per tutto l'orbe terracqueo!
"Un autista di lunga distanza, Joe Shaw, di Oxford, ha detto: “Quando si è in viaggio per lunghi periodi di tempo, si ha bisogno di fermarsi di tanto in tanto per partecipare alla messa tradizionale in latino. E ora ciò sta diventando molto difficile per noi camionisti”.
RispondiEliminaQueste righe mi hanno fatto tornare in mente il bellissimo "armadio altare" sul quale celebravano i Pastori della poverella IBP di Roma nei pochi locali che poteva permettersi. Grazie a loro e alla SS.Trinita' dei Pellegrini siamo stati confortati nell'anno 2020. Allora mi venne in mente che volendo si sarebbe potuto istallare su ruote in modo da poter degnamente celebrare ovunque. Sebbene non sia indispensabile, l'abbiamo visto dalle foto del tempo di guerra.
Valeria Fusetti,
RispondiEliminaho visto anch'io e mi ha colpito la solidarietà a 360° tra camionisti e cittadini, con raccolte di fondi e di cibo per i manifestanti oltre che con la presenza personale. Solidarietà estesa a ristoratori e albergatori che hanno assicurato rispettivamente cibo e alloggio gratuiti ai manifestanti in itinere, il cui esercito si sta ingrossando sempre più. E' solo con questa coralità che si può sperare in un esito favorevole...
Non certo con la squallida querelle della Confcommercio di cui ho parlato nell'articolo di poco fa :
"Quando non si allarga lo sguardo e ci di ferma al proprio orticello. La Confcommercio ancora una volta vede cadere il tornaconto dei negozi e non rileva la violazione della libertà dei cittadini discriminati in base all'assunzione o meno di uno pseudo vaccino tutt'altro che efficace e per contro denso di incognite. Definisce il certificato verde "male necessario" adeguandosi al 'pensiero unico'; ma ora sperimenta cosa accade quando si viene a patti col male. Finché non ci si sveglia per far valere i principi, tutti insieme, come sta avvenendo in Canada [vedi] non usciremo da quest'incubo. "
Doppia libertà: la Messa dei secoli, fonte e culmine di tutto, e il riconoscimento della dignità della persona, senza discriminazioni arbitrarie.
RispondiEliminaSpero che una sola fede stia bene, visto che è ancora qui con noi!
RispondiEliminaGrazie, mi fa piacere sentire quanto sopra espresso.
RispondiEliminaUn abbraccio virtuale ad 'Una sola fede' e a tutti i lettori, naturalmente in primis a Lei.
Tutto il mondo parla dei camionisti canadesi. Indovinate quale paese fa finta di nulla?
RispondiEliminaIeri mattina, a Rende in provincia di Cosenza, un professore di 33 anni, un giovane uomo con incarico a Milano, ha comprato una tanica di benzina.
RispondiEliminaHa camminato fino a raggiungere la stazione dei Carabinieri della sua città, e ha cominciato a versarsela addosso.
Qualcuno, da un’autofficina, ha notato i suoi movimenti, appena prima che con un accendino innescasse le fiamme che in un istante lo hanno avvolto completamente.
Uno dei presenti, nella tendenza pornografica a filmare ogni cosa per rilanciarla in rete, ha ripreso la scena.
Le immagini sono terribili, semplicemente atroci. Non solo e non tanto perché documentano un suicidio tra i più violenti e dolorosi che si possano immaginare, ma perché testimoniano il limite estremo della disperazione di un uomo, già ampiamente varcato per chi osserva quei 20” e non riesce a capire - com’è accaduto a me - dove finisca lo stato di shock di chi sta realizzando la portata del gesto che ha appena compiuto e dove inizi la determinazione ad accettarlo fino in fondo, pur gridando uno straziante no.
Sono immagini che ho guardato senza sapere di cosa si trattasse, all’inizio ho pensato ad un’esercitazione antincendio, ad un test su materiale ignifugo finito male, poi vedendo il posto, ad una bomba esplosa davanti ad una caserma. Solo alla fine, quando la voce di chi riprende dice “prendete una coperta, chiamate un’ambulanza” ho avuto qualche dubbio. La conferma poi nel leggere il dispaccio su siti di informazione del cosentino.
Ho provato a segnalare il contenuto a chi gestisce lo spazio dov’era pubblicato il video, poiché mi sono immediatamente detto, nessuno dovrebbe guardare un uomo che brucia.
Ho pensato alla madre del professore, al padre, ai fratelli, alle sorelle se ne ha. E poi per un attimo non ho retto al peso di quel pensiero, mi sono sentito male e perfino indegno di custodire il ricordo di quella scena che non si dimentica.
Stanotte ho dormito un sonno diverso, in apnea, perché quella disperazione forse mi ha parlato.
E non dubito, adesso che ho messo qualche ora di distanza tra la mia mente e quello shock, che l’accaduto andrebbe, se non visto, almeno raccontato, con cautela, con delicatezza, con sincerità, perché è inequivocabile l’intenzione di quel professore.
Non conosco le ragioni che lo hanno portato a darsi fuoco in pieno giorno davanti alla caserma dei carabinieri della sua città. Non le conosco, però le temo.
Ma ho capito che voleva essere visto e soprattutto guardato. Per farci del male, per inchiodarci alle nostre colpe, per chiederci aiuto, per urlare la sua verità, per follia, per solitudine, per dire ‘odio gli indifferenti’. Forse per tutte queste cose insieme o per nessuna di loro, quel corpo in fiamme, mentre cammina diritto, lentamente e barcolla appena, reclama di essere visto, ci sta chiamando in causa.
Oggi, il corriere della sera scrive di pensioni, di Salvini, della morte di Tito Stagno e di Zamparini, e più giù dell’obbligo di gp per le attività commerciali, di Sanremo, di Bruno Barbieri e il rapporto con il padre e con il comunismo.
Nessuna traccia di un giovane professore di Rende, ricoverato con ustioni sul 70% del corpo, dopo aver dato fuoco alla benzina con cui si è inzuppato i vestiti, davanti ad uno dei luoghi che sono simbolo della difesa dei cittadini italiani.
Allora, per chi fosse abituato a seguire solo i telegiornali nazionali e la stampa mainstream, la storia di un tentato suicidio l’ho voluta raccontare io, e spero di esserne stato all’altezza.
Di Antonella Marsilia