Riferimenti all'Agenda 2030 li abbiamo incontrati molte volte in diversi articoli. In questo ripreso di seguito l'Osservatorio cardinale Van Thuân espone i dettagli di un'analisi ad hoc. Qui l'indice dei precedenti articoli sulla realtà distopica.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
e il Nuovo Ordine Mondiale
Ai nostri giorni si sente talvolta parlare di Nuovo Ordine Mondiale, Great Reset, Agenda 2030, Davos, e così via. Coloro che tentano di riflettere su questi temi vengono dipinti, secondo l’informazione mainstream, complottisti, populisti, estremisti che vanno magari a ingrossare le fila del vituperato fronte No vax. Con questo articolo si intende cercare di far chiarezza, a partire dall’analisi oggettiva del testo, sull’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, risoluzione adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU il 25 settembre 2015. Si intendono così avviare una serie di riflessioni e argomentazioni che, esulando dal clima odierno di contrapposizioni esasperate, desidererebbero rischiarare un pochino le menti ottenebrate da questo nuovo clima “ideologicamente corretto” che sta affliggendo il sistema politico, finanziario e massmediatico.
Che cos’è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile
Per poter adeguatamente parlare di qualsivoglia argomento, specialmente ai nostri tempi dove imperversano una confusione e una superficialità imbarazzanti, è necessario leggere i testi, attenersi alle fonti ufficiali, evitando ogni tipo di scorciatoia. Le 35 pagine formato A4 che contengono le indicazioni dell’Agenda 2030 esplicitano il desiderio di trasformare il mondo attraverso 17 Obiettivi, condensati in una paginetta e, sin dal Preambolo, veicolano contenuti e un linguaggio su cui è necessario riflettere. Innanzitutto l’aggettivo “sostenibile” compare più di 200 volte, così come massicciamente si fa ricorso nel testo ad aggettivi quali “inclusivo”, “resiliente” o a espressioni come “uguaglianza di genere”, “diritto alla salute riproduttiva” che sovente veicolano ideologie del gender o tendono a legittimare pratiche abortive. I contenuti sono avviluppati in un linguaggio liquido, in cui i termini sono posti in modo ambiguo e impreciso, ma che rivelano quello che il Padre stimmatino Cornelio Fabro chiamava “principio di immanenza”. Tutto è concepito e collocato su un piano orizzontale, senza alcuna dimensione spirituale né alcuna tensione etica, ove non solo la presenza di Dio e della Sua Grazia non viene mai evocata, ma tutto è risolvibile solo a partire dall’uomo. Al punto 53 dell’Agenda 2030 si può infatti leggere: “Il futuro dell’umanità e del nostro pianeta è nelle nostre mani” così come al punto 59 il riferimento a ogni vocazione trascendente viene negato e manifestamente espresso: “…Ribadiamo che il pianeta Terra e i suoi ecosistemi sono la nostra casa e che l’espressione “Madre terra” è comune a molti paesi e regioni”. In tale contesto orizzontale vengono poste le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: la dimensione economica, sociale ed ambientale; vengono affermate le determinazioni, le risoluzioni che l’Agenda si pone, con quel linguaggio liquido cui si accennava e qui riportato: “Siamo determinati a porre fine alla povertà e alla fame, in tutte le loro forme e dimensioni…” o: “Siamo determinati a promuovere società pacifiche, giuste ed inclusive che siano libere dalla paura e dalla violenza”.
Dichiarazione di intenti e vision dell’Agenda 2030
Nell’introduzione alla Dichiarazione di intenti si celebra con autocompiacimento con quale autorità vengono posti gli obiettivi dell’Agenda 2030 (le maiuscole sono riportate fedelmente al testo): “Noi, Capi dello Stato e del Governo e Alti Rappresentanti, riuniti al Quartier Generale delle Nazioni Unite di New York dal 25 al 27 settembre 2015 per la celebrazione del settantesimo anniversario dell’ONU, oggi abbiamo stabilito i nuovi Obiettivi globali per lo Sviluppo Sostenibile”. Segue la vision, l’immaginazione che mi hanno ricordare quanto espresso nel giugno 2020 da Klaus Schwab, presidente esecutivo del WEF (World Economic Forum) di Davos, in cui promuoveva un generale “reset” (Great Reset) in piena emergenza Covid: “Pandemia come opportunità di re-immaginare e ri-settare il mondo”. Risultava chiaramente come la vision di Davos e del WEF attingesse dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: “Un mondo giusto, equo e tollerante, aperto e socialmente inclusivo che soddisfi anche i bisogni dei più vulnerabili…un mondo in cui i consumi, i processi di produzione e l’uso delle risorse naturali sono sostenibili”. Il mondo immaginato e dei desiderata rispecchiava una dimensione antropologica amputata dell’ascesi spirituale, ridotta alla corporeità terrena, in aperta antitesi alla visione dell’uomo classica e cristiana come unità sostanziale di anima e corpo. Per avvalorare tali Vision e Dichiarazioni di intenti occorreva riferirsi a qualcosa di precedente e universalmente riconosciuto, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948: “La nuova Agenda è fondata sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
Confronto tra Agenda 2030 e
Dichiarazione ONU del 1948 sui diritti dell’uomo
Attenendomi rigorosamente ai testi che intendo confrontare, dato che l’Agenda 2030 ha esplicitamente affermato di radicarsi sulla Carta precedente del 1948, merita sottolineare la lunghezza del testo dell’Agenda (35 pagine formato A4) rispetto alla precedente (9 pagine formato A4). Nei 30 articoli approvati e proclamati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 appare una visione del mondo diversa rispetto a quella enunciata dall’Agenda 2030. Cito, ad esempio, alcuni articoli dove la famiglia, la proprietà privata, la sovranità popolare, l’educazione dei figli vengono in modo diretto e chiaro salvaguardati e rimarcati; al contrario nell’Agenda 2030 non solo non vengono tutelati ma nemmeno menzionati. L’articolo 16 punto 3 della Carta ONU del 1948 recitava testualmente così: “La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato”. Ho letto e riletto con attenzione riga per riga le 35 pagine dell’Agenda 2030 e non ho trovato mai menzione di “famiglia” né ovviamente tutele o politiche “sostenibili” a riguardo. L’articolo 17 punto 2 del 1948 riferiva testualmente: “Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà”. Nell’Agenda 2030 nulla compare a definire non solo la legittimità naturale della proprietà privata ma neppure a sottolineare i mezzi a difesa della stessa. L’articolo 21 punto 3 del 1948 rimarcava che: “La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo”. Senza qui sottolineare quanto il concetto di “sovranità popolare” vada riferito a un’autorità soprannaturale, nell’Agenda 2030 non compare mai un’esplicitazione del consenso popolare, alludendo piuttosto a un potere e a un’autorità verticistica, calata dall’alto. Ancora, l’articolo 26 punto 3 del 1948 recitava in modo chiaro: “I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli”. Nulla di questo, nemmeno indirettamente, compare nel testo dell’Agenda 2030 dove i “principi non negoziabili” (difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, famiglia come cellula fondamentale della società e unione tra un uomo e una donna, educazione dei figli quale principale ruolo dei genitori) sono abilmente elusi e ovviamente non considerati.
I 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile
In una paginetta dell’Agenda 2030 vengono condensati e enunciati i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile in modo talmente generico e con un linguaggio infarcito di ripetizioni, aggettivi, verbi e considerazioni reiterate che esprimono la vaghezza e l’utopia della vision precedentemente annunciata. Fanno sorridere o, forse meglio, temere alcune grossolane ingenuità che manifestano, a mio modo di vedere, la violenza inaudita di un potere che cerca di legittimarsi dietro la facciata buonista e che invece porta alle estreme conseguenze un disegno troppo superficiale e piatto, centrato (apparentemente) sulle sole possibilità umane. Ecco una breve carrellata di tali “candide” affermazioni: “Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo”; “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva…”; “Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”; “Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile”; “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”; ”Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”; “Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile”; “Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico”.
Conclusioni
Ritengo, alla luce dei testi considerati, che l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile non sia soltanto la realizzazione suprema del principio di immanenza, ossia di uno spirito che nega la trascendenza, la legge naturale, l’ascesa spirituale, la tensione etica dell’uomo ma che veicoli un linguaggio altrettanto piatto e banale, ripetitivo e autoreferenziale. L’Agenda 2030 non solo mente nel riferirsi alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 ma manifesta e impone arbitrariamente la volontà di un Nuovo Ordine Mondiale, un pensiero unico e universalmente accettato, imponendone la ricezione ossequiosa a governi nazionali e ad altri organismi internazionali. Oltre a Davos e al WEF, anche alcuni esempi nazionali potrebbero collegarsi alle sollecitazioni e al linguaggio proposto dall’Agenda 2030, basti pensare ai neo-ministeri dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione (del non votato Vittorio Colao, precedentemente posto a capo della task force contro l’epidemia dal governo Conte) e della transizione ecologica (del non votato ministro Roberto Cingolani). Potremmo continuare citando l’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) a cui hanno aderito più di 300 organizzazioni che vanno dalle ACLI alle COOP, dai sindacati CGIL e CISL alla Confindustria, dall’ARCI all’ISS, ecc. e continuare con il martellante PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Anche la Chiesa cattolica ha recepito le indicazioni e mutuato il linguaggio “inclusivo e sostenibile” dell’Agenda 2030, basti pensare alle forme espresse nei vari Sinodi diocesani. Il discorso si farebbe molto lungo e coinvolgerebbe l’apparato mediatico, la finanza e la becera filantropia dei ricchi alla Jeff Bezos o alla Bill Gates. Di tutto questo e di tutti questi personaggi se ne farebbe volentieri a meno: dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile se ne avverte l’insostenibilità! (Fabio Trevisan - Fonte)
Ma vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo.
RispondiEliminaUn dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.
Oriana Fallaci
In base a quello che si è scritto in questo blog, con articoli e commenti, risulta chiaro che molte di queste persone che 'pensano' malamente sono gnostico/occultiste NON cristiane. Certamente credono in un mondo spirituale, ma NON cristiano, quindi puntano non sulla santificazione della persona ma, sulla società in senso lato e sulle 'mani' nostre e sul pensiero 'loro' che agisce a 360° sull'insieme di diversi e vasti ambiti sociali, ecosistema ed altri.
RispondiEliminaQueste persone secondo la vecchia definizione Cattolica sono superbe, pazze di se stesse, ignoranti della vita così com'è e come sempre è stata, certamente hanno un custode spirituale che non è L'Angelo Custode, ma il diavolo custode. Questa nostra storia è parte di quella Storia che va dal Creato ad oggi, le dinamiche sono sempre le stesse cambiano i costumi/abiti, l'attrezzeria/scenografia e poco più.
Quindi è tempo di aprire gli occhi e non farsi incantare dalle voci suadenti diaboliche; noi, i nostri figli, nipoti, parenti, conoscenti, prossimo lontano e vicino ne usciremo SOLO con la SANTITA' PERSONALE di ciascuno di noi; oggi che ogni autorità dimostra di essere demente e delinquente il nostro SIGNORE e MAESTRO è rimasto Uno Solo, se non decidiamo di amare Lui Solo e adempiere quello che LUI ha insegnato, rassegnamoci alla nostra estinzione spirituale / dannazione eterna.
Così parlò Gheddafi 41 anni fa.
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/ymuWSFT627Up2zYYuN3TNFVF6#25
"Perché ti preoccupi e ti rattristi? Abbandona tutto all'Immacolata e affida tutto completamente a lei : ella è capace di riparare il male e di indirizzare ogni cosa alla più grande gloria possibile di Dio. Confida in lei illimitatamente".
RispondiElimina(San Massimiliano Maria Kolbe)
"... Nel 1968 avevo vent’anni ed ero di sinistra. Cosa significava allora essere di sinistra? Credere nella lotta di classe e nella coscienza di classe. Nessuno pensava allora che nel popolo ci fosse qualcosa di sbagliato che le élites dovevano “raddrizzare” per il bene del popolo stesso. Era il popolo che, assumendo coscienza, poteva e doveva guidare la società. E questo concetto, prima che di sinistra, è democratico.
RispondiEliminaCos’è oggi essere di sinistra?
Essere politicamente corretti. Accettare il pensiero unico in maniera acritica e credere, presuntuosamente che, in quanto detentrici del pensiero unico, le élites devono guidare un popolo ignorante e rozzo, irritante per la sua mancanza di educazione.
...
Da quando studio la propaganda non credo più al politicamente corretto. I diritti umani a cui abbiamo sacrificato i diritti sociali, mi sembrano usciti direttamente dalla Finestra di Overton, una metodologia per condizionare l’opinione pubblica con un graduale e progressivo lavaggio del cervello.
Cosa resta di sinistra a sinistra?
L’apparente solidarietà per gli ultimi. Oggi l’attenzione che ieri si tributava al proletariato, viene tributata ai migranti. È evidente che usare un linguaggio come quello della Lega e negare ogni forma di solidarietà è disturbante, scandaloso.
Ma almeno attrae l’attenzione su un fenomeno su cui, come altri considerati “naturali” dal pensiero unico, non ci poniamo alcun interrogativo.
...
Sono stupefatto di vedere che il buonismo di sinistra si limita all’accoglienza ma non si pone mai il problema delle cause. Perché ci sono oggi tanti migranti? Perché siriani e libici che fino all’intervento dell’Occidente godevano di un tenore di vita elevato, sono oggi profughi in terra straniera?
..."
(Carlo Freccero)
In realtà la sinistra non è mai cambiata: in passato insegnava al "proletariato" (categoria sociologica astratta) a pensare come dice lei, ossia sviluppare una "coscienza di classe (di sinistra)", oggi fa la stessa cosa con il "popolo" (categoria sociologica astratta) insegnandogli il politicamente corretto. Il tutto sempre "per il bene del soggetto", in modo paternalistico e moralistico.
Freccero è a un passo dalla verità ma sbaglia su due punti. 1. Anche nel '68 la protesta era diretta dall'alto, da centri di potere che non erano proletariato. Gli studenti e gli operai sono stati carne da cannone., tranne quelli che col '68 hanno fatto carriera. 2. L'accoglienza è un business per pochi per il resto un suicidio. Lo dica o non lo dica la Lega.
EliminaQUANDO LA REALTÀ È COCCIUTA
RispondiEliminaNon eravamo a un passo dalla resa? Dalla ritirata? Non ci hanno raccontato per mesi che l’eroica resistenza ucraina, con la popolazione compatta dietro al presidente Zelensky, insorta come un solo uomo, intrepida e potente, le stava suonando di brutto a quei pappamolla mandati da Mosca? Non ci hanno descritto l’ex Armata rossa come se si fosse improvvisamente trasformata in Armata Brancaleone? Non ci dicevano che era pronta a sfaldarsi dietro una collezione di brutte figure che in confronto Franco e Ciccio sul sentiero di guerra sembravano Carl von Clausewitz? Così Mario Giordano attacca il suo pezzo di oggi, nel quale, poi, con apparente aria scanzonata sbeffeggia quelli che si presentano come gli "esperti", in questo caso di questioni militari, che dicono tutto e il contrario di tutto, così come è successo nei due anni di mono discorso sulla famosa pandemia. Come di quel Paolo Magri, direttore dell’Ispi, docente, membro eccetera, insomma uno blasonato, che ha dovuto ammetter su La7 che le cose non sono andate proprio come hanno raccontato finora la Bbc e gli analisti militari inglesi sui presunti disastri dell’esercito russo nei primi due mesi per poi accorgersi nell’ultimo che l’esercito russo c’è, i generali ci sono anche se muoiono, e lentamente ma inesorabilmente nel Donbass, ma non solo lì, stanno avanzando (parole di Magri). Non c’è niente da fare, scrive Giordano, la realtà non vuole saperne di assoggettarsi alle loro teorie farlocche, per quanto queste siano presentate come verità assolute. Cominciano a trapelare briciole di verità e, in un modo o nell'altro, coloro che finora si sono abbeverati alla fonte Nato sono costretti ad ammetterlo. Come quel Fabio Tonacci, inviato di “Repubblica”, costretto a parlare di quel comandante ucraino rimasto con l’auto in panne nel Donetsk e terrorizzato perché (nel territorio controllato dagli ucraini) essendo tutti russi, non c’era manco uno che gli controllasse il carburatore. Ma come, si domanda sornione Giordano, non ci avevano raccontato che sull’intero territorio nazionale gli ucraini sono visti come i liberatori? E perché questo comandante deve andare in giro senza divisa per non farsi riconoscere? Come quel Lorenzo Cremonesi che sul “Corriere” di ieri scrive delle centinaia e centinaia di ucraini che collaborano con i russi. E come dichiara in un’intervista a Tonacci un americano che combatte con gli ucraini, nome di battaglia Lupio del Nord: il 99 per cento delle brigate internazionali è scappato appena ha sentito il primo tiro dell’artiglieria russa. Una realtà che pure l’”Indipendent” è costretta a “rivelare”: diserzioni che crescono sempre di più nell’esercito ucraino, dove «il morale è basso».
Ora anche Mario Giordano sarà iscritto nella rete dei filo Putin? Andrà anche lui a far parte di quella realtà che «allarma gli apparati di sicurezza perché tenta di orientare, o, peggio, boicottare le scelte del governo»?
Giordano e Porro sono due giornalisti birichini ed irriverenti e pensano ancora liberamente con la propria testa, ma torno al quid dell'articolo, l'agenda del 2030 è una enorme mega corazzata Potemkin, nel senso che i sacrifici richiesti, auto elettriche che inquinano molto più di quelle a benzina e diesel, che le batterie si consumano in fretta, il litio scarseggia ed è in mano alla Cina, che ricaricarle costa un pozzo di energia elettrica ecc.ecc. en passant, noi geni eco euroinomani siamo meno del 20% della popolazione mondiale, ergo il restante 80% continuerà ad andare a carbone e petrolio, a inquinare 50 volte tanto e siccome sono quasi 6 mld. da soli e noi 500/600 mln. in UE, in USA 300 mln più o meno, siamo una schiacciante minoranza..........continuiamo a farci del male, intanto, vero che non arrivano più i Tir blu e gli aerei dalla Russia, ma arrivano alla spicciolata in auto e in crociera, quindi........
RispondiEliminaPoichè ogni volta che sono al bar mi trovo sul teleschermo le chiappe che la signorina Elodie esibisce generosamente mentre finge di cantare, mi soffermo incuriosito sulla sua intervista di oggi al Corriere.
RispondiEliminaElla afferma che pur essendo "eterosessuale" sarà entusiasticamente la "madrina" del gay pride di Roma, nonché di essere a favore dell'immigrazione di massa e pure contro la Russia di Putin. Stranamente non le chiedono nulla sul green pass e i vaccini, ma immagino quale sarebbe stata la sua risposta. Insomma: siamo al pensiero unico all'ennesima potenza, alll'ideologia dominante nella sua versione più bassa, plebea e conformista; come per tutti i suoi colleghi, del resto.
Che dire? Un tempo per avere successo nel mondo spettacolo dovevano spesso, anche se forse non sempre, vendere il proprio corpo. Ora devono vendere, necessariamente, pure l'anima.
Se la pensano diversamente dal pensiero unico, e lo dicono, nemmeno lavorano più.
E' la "società aperta"color fucsia, bellezza: tutti devono essere liberal, ma nessuno davvero libero.
Martino Mora
RispondiElimina"scappati al primo tiro dell'artiglieria russa.."
Si trattava di truppe inesperte, non provate nel combattimento. Va comunque detto che trovarsi sotto il tiro dell'artiglieria russa è un'esperienza da non augurare a nessuno.
Un mio stretto parente, morto da tanti anni, chimico di professione, durante la II gm fu precettato in un reparto addetto alla fabbricazione di nebbiogeni e altra mercanzia chimica e mandato nel 1941 con il suo piccolo reparto di "tecnici" in Germania, a diciamo lavorare per i tedeschi nostri alleati. L'8 settembre 43 si trovava con un commilitone a Berlino in un caffè, quando sentì dalla radio che l'Italia si era arresa. Nessuno fece caso a loro, Berlino era piena di divise di tutti i tipi e razze. Rientrati nei baraccamenti posti nei boschi attorno a Berlino, il mattino dopo una folla di civili li circondò gridando che voleva bruciare vivi gli italiani traditori. Furono salvati dalla polizia militare tedesca accorsa, che si mise a sparare raffiche in aria. Due settimane dopo Mussolini fondò il suo Stato-satellite dei tedeschi e lo sparuto gruppetto di italiani che fabbricava nebbiogeni aderì alla RSI. Trasferito in Prussia Orientale, era ancora lì quando arrivarono i russi di Stalin, nel febbraio del 45. Cominciarono gli italiani a ritirarsi frammischiati ai civili e ai resti della Wehrmacht, che continuava per quanto possibile a combattere.
Giorno e notte, mi disse, si trovarono per diversi giorni sotto il fuoco dell'artiglieria russa, una cosa infernale. Dovevano avere in postazione migliaia di pezzi, al traino e semoventi, più i lanciarazzi detti Katiuscia od Organo di Stalin, che facevano un infernale fischio lacerante, più i mortai pesanti quando erano molto vicini. Munizioni a non finire. Distruggevano tutto, anche i boschi. Di notte non potevi accendere neanche una sigaretta, al buio, ti arrivava una salva di artiglieria addosso...
IL mio parente ripercorse a ritroso la Germania, spesso non riconosceva più i posti, le città che aveva attraversato all'andata, tutto distrutto dai bombardamenti aerei. Fu egli stesso sepolto due volte in un rifugio antiaereo ma salvato assieme ad altri dai pompieri tedeschi. In un rifugio non lontano da quello dove era lui, mi disse, un gruppo di prigionieri francesi, impiegati come lavoratori forsi agricoli, fu interamente bruciato vivo dagli spezzoni incendiari al fosforo sganciati dagli aerei alleati.
Ma questa è un'altra storia. Ma questa è la guerra, sempre crudele.
Al di là delle esagerazioni della propaganda, bisogna riconoscere obbiettivamente che gli ucraini finora si sono battuti valorosamente, tenendo conto che hanno a che fare con quel rullo compressore che è l'esercito russo. L'onore l'hanno salvato. Saggezza vorrebbe che accettassero i termini dei russi e concludessero la pace, cercando di negoziare su qualche punto, ottenendo l'indipendenza in cambio dell'impegno alla neutralità assoluta e alla cessione di Crimea e Donbass, che comunque di fatto hanno già perso.
Continuare su questa strada significa solo avviarsi verso una catastrofe che coinvolgerà anche il resto d'Europa e il resto del mondo, se darà luogo ad una carestia universale.
Miles
Promuovono l'inclusivitá. Come?
RispondiEliminaEliminando socialmente chi non la pensa come loro.
In tv, si disputa accanitamente di "destra" e di "sinistra", quasi che il dibattito politico italiano, nella realtà delle cose, non si limitasse esclusivamente ad un reciproco confronto, del tutto interno alla "sinistra", fra le tesi delle varie declinazioni possibili del "socialismo", mentre, all'orizzonte, null'altro si prospetta ...
RispondiEliminaINTERVENTO DI MONS. CARLO MARIA VIGANÒ. MAGISTRALE!!! ��
RispondiEliminaPIAZZA LIBERTA’ - la crisi dell’uomo e il declino dell’Occidente.
Piazza Libertà, puntata di sabato 4 giugno 2022.
Armando Manocchia intervista Monsignor Carlo Maria Viganò sulla crisi dell’uomo, della società e del declino dll’Occidente. Una lunga intervista esclusiva suddivisa in due parti. La seconda parte sarà trasmessa nella prossima puntata dell’11 giugno.
In collegamento la d.ssa Silvana De Mari. A parlare dagli studi di Byoblu il dottor Andrea Stramezzi, medico milanese che, durante gli ultimi due anni, si è impegnato in prima linea contro il Covid. Ora la Commissione Disciplinare dell’Ordine dei Medici sta valutando la sua radiazione per non aver rispettato il protocollo che prevedeva la prassi del “paracetamolo e vigile attesa”.
https://gloria.tv/post/1E7EKofujGXjAbgVgBTA9CUrX#340
Bill Gates diceva che ci sarà un'altra epidemia. Biden dice che ci sarà un'altra epidemia. Ora, siccome non c'è traccia di tutto ciò, se fosse falso, come sarà, bisognerebbe che qualcuno incriminasse i due personaggi per procurato allarme e che venissero tolti di mezzo. Se invece fosse vero, i due dovrebbero spiegare da quale entità superiore abbiano appreso la notizia. In ogni caso costoro sono personaggi pericolosi e speriamo che la Provvidenza provveda a spedirli dove meritano. Non so se è abbastanza chiaro che mentre i riflettori sono puntati su Putin e sull'Ucraina, questi criminali stanno accelerando la costruzione delle basi sulle quali fondare il nuovo ordine mondiale. Anche 50 anni fa il rapporto Kissinger parlava di questi cambiamenti, quindi dire che parlare del NOM è da complottisti è sbagliato, per usare un aggettivo soft. Oggi il mondo è cambiato e le élite ci riprovano ma con degli intenti aggiornati alla situazione morale e spirituale del mondo ridotta assai male. Con la scusa della guerra del cattivo Putin, con la scusa delle sanzioni, con tutti i pretesti possibili e immaginabili per scaricare la colpa dello scock che deriverà dalle insane manovre in atto, vedi per esempio la green economy, la cupola sta accelerando i propri piani di cambiamento. Il nuovo umanesimo è alle porte, dobbiamo essere pronti a combatterlo e a vincerlo, perché sono convinto che ciò che è male prima o poi verrà sconfitto, tuttavia ci aspetta un tempo difficile. Resistiamo, sapendo che la sorte di costoro è segnata, soprattutto preghiamo che questa follia finisca presto.
RispondiEliminaAttilio Negrini
900.000 (?) per il gay pride a Roma rigorosamente liberi, sciolti, variopinti, estrosi, grotteschi, sudati, arcobalenizzati, assemblati e ovviamente senza alcuna mascherina.
RispondiEliminaPoi leggi che i ragazzi fanno l'esame di terza media con l'obbligo della mascherina.
Viva l'Italia....
L’AMBASCIATA USA PRESSO LA SANTA SEDE APPOGGIA IL “GAY PRIDE” DI ROMA
RispondiEliminaFaccio notare che al triste evento del cosiddetto “gay pride” che si è svolto a Roma hanno partecipato membri dell’Ambasciata americana presso la Santa Sede. Inoltre l’Ambasciata U.S.A. in un tweet ha postato il seguente messaggio: “Love is love. La parità di diritti per tutti”. Si noti il carattere di voluto sfregio al sentire cattolico di questo messaggio, che urta profondamente la legge naturale e la dottrina morale sempre insegnata dalla Chiesa. Di fatto gli Stati Uniti usano in tutto il mondo, e contro tutte le religioni, il tema dei diritti dell’uomo e, in particolare, dei diritti dei cosiddetti LGBTQ+ (la sigla varia e si allunga continuamente…) come strumento di pressione politico-diplomatica e come leva per garantirsi una sorta di leadership morale rovesciata sui popoli che hanno assoggettato a sé o mirano a distruggere. Una Chiesa d’altri tempi avrebbe richiamato formalmente l’Ambasciatore, quella di oggi sembra compiacersi di farsi calpestare…
Matteo D'amico
Ahimè! non è l'unico segnale di una Chiesa "scomposta" che riceviamo da ormai diversi anni......
RispondiElimina"L' apocalittica" partita a scacchi fra le superpotenze, cioè fra coloro che si muovono sul piano più elevato della nostra civiltà, si gioca secondo la regola per cui "se uno dei due 'vince' è la fine per entrambi"; è un gioco che non somiglia a nessuno dei giochi di guerra che lo hanno preceduto. Il suo scopo "razionale" è la deterrenza, non la vittoria, e la corsa agli armamenti, che non è più una preparazione alla guerra, può essere giustificata soltanto in base alla tesi che un potenziale deterrente sempre maggiore è la garanzia di pace.
RispondiEliminaAlla domanda se e come saremo mai in grado di districarci dall'ovvia insania di questa posizione, non c'è risposta."
Hannah Arendt (1906-1975), Sulla violenza
Festa della Santissima Trinità.
RispondiEliminaDurante l'omelia il giovane celebrante cerca di spiegare come possa Dio essere Uno e Trino. Fa l'esempio di un gelato a tre gusti: è sempre un gelato, ma i gusti sono tre...
E' proprio vero che in Seminario non si studia più come una volta... Quindi non darei troppe colpe al giovane prete, ma ai suoi formatori.
Quando si dice i "segni dei tempi": il pride variopinto dove tutto è lecito e le restrizioni raccomandate per partecipare alla Messa; poi, gli stessi, a ripeterti che il cristianesimo non è per le regole e che non bisogna essere psico-rigidi. Insomma al supermercato fai quel che ti pare, in chiesa gel-lavamani, maschera e fare attenzione. Sui comandamenti non è importante impegnarsi, ma per covid sì?
Tra pride, gelati e asservimento al mondo è proprio vero che è semplicemente una questione di "T": il misTero è scaduto nel misero. un'idea reputata geniale è in realtà un ragionamento ... geniTaLE.
Già… voi adulti… voi adulti non avete protetto i vostri figli, i vostri nipoti. Usate la deterrenza di un comodo virus a giustificare lo smarrimento della vostra tempra morale o più volgarmente… delle palle.
RispondiEliminahttps://www.sabinopaciolla.com/voi-adulti-avreste-dovuto-difenderci-e-non-avete-fatto-nulla/
il lato positivo… il lato positivo è che senza questo periodo oscurantista probabilmente non avrei mai raggiunto questo livello di consapevolezza interiore e di conoscenza, forse nemmeno crescendo avrei mai avuto l’acume e la forza di osare nel mettere in discussione la conoscenza così come ci viene insegnata sui libri scolastici, ad esempio avrei creduto alla narrazione ufficiale sulla questione Ucraina, avrei continuato a credere agli Stati Uniti come i grandi pacificatori del mondo libero e non avrei mai avuto modo di conoscere e leggere i capolavori del giornalista e scrittore Franco Fracassi capace di stravolgere la mia percezione dei fatti storici come li ho sempre conosciuti sui libri scolastici.
MA NOI SIAMO DEMMOGRATICI
RispondiEliminaIn sintesi. Alireza Firuzja, stella dello scacchismo mondiale, iraniano, è impedito dalle leggi restrittive della sua nazione, a misurarsi con un giocatore israeliano.
Per essere libero, chiede e ottiene la cittadinanza francese.
Oggi, la demmogratica e occidentale Francia gli vieta la partita con un giocatore russo.
Zlatan Vasiljevic è l'uomo serbo che nel vicentino ha ucciso due donne, l'ex moglie e l'ex amante, prima di uccidere se stesso. Ciò che colpisce, oltre alla furia omicida, è che durante la fuga ha scaricato per strada due granate, probabilmente residui della guerra nella ex Jugoslavia. E allora il pensiero corre nel futuro attraverso l'oggi, e a come l'occidente sta imbottendo di armi i civili in Ucraina. Che ne sarà di tutto questo materiale? Oggi si parla di questo grave fatto di cronaca, domani quanti Zlatan circoleranno liberamente per il pianeta portandosi nello zaino mitra e bombe a mano racimolati per fermare l'avanzata russa? A nessuno interessa, anzi, questi valorosi combattenti, spesso dilettanti che mai hanno avuto contatto con le armi, vengono celebrati come eroi dal mainstream. Stiamo seminando vento sapendo che raccoglieremo tempesta, o forse molti non lo sanno, ed è questa la cosa triste, perché se ne renderanno conto solo a nuovi delitti avvenuti.
RispondiEliminaAttilio Negrini
Nonostante la bassa affluenza alle urne, in Francia trionfano i mondialisti di Macron e Mélenchon. Il compimento del great reset è certissimo. L'instaurazione del nuovo ordine mondiale è vicinissima.
RispondiEliminaI 577 deputati francesi - quasi tutti di Macron e Mélenchon - cambieranno la faccia della terra.
RispondiEliminaE anche in Italia, nonostante la bassa affluenza (bassa, ma non bassissima, trattandosi di elezioni comunali), il consenso intorno ai partiti di governo - soprattutto il PD - resta altissimo. Non c'è nessuna alternativa al mondialismo. Gli italiani e i francesi VOGLIONO il great reset e il nuovo ordine mondiale. Chi intendeva speculare sui vaccini e sui rincari dei prezzi, ancora una volta fallisce nel suo intento. Gli italiani e i francesi - tranne i soliti quattro gatti - godono di un notevole benessere economico (spiaggette strapiene, auto di lusso magari elettriche, ariette radical chic, Bocconi, etc...) e possono pagare!
RispondiEliminaDalla lettura dei giornali emerge qualche giudizio sprezzante nei confronti di chi non ha votato ieri, ritenuto responsabile dei mali dell’Italia. Niente da fare, dobbiamo sempre cercare un colpevole su cui convogliare l’odio: ieri i novacs, oggi (e domani) quelli che non votano per qualche motivo. È proprio questo il punto: ognuno può avere i suoi motivi per votare o non votare ma se siamo in democrazia dobbiamo rispettare le scelte di tutti. Se sui sieri vogliamo la libertà di scelta sul voto invece siamo obbligati? Bel concetto di democrazia. Liberté, egalité e fraternité a patto che la pensi come me, insomma. “Eh ma se non voti poi è inutile che ti lamenti”. No, io posso scegliere di non votare come legittima protesta nei confronti di partiti non rappresentativi della volontà popolare e posso pure lamentarmi di questo. E tu chi sei per impedirmelo?
RispondiEliminaChe dire poi dei partiti che fanno false promesse agli elettori e poi fanno tutt’altro una volta al potere?
Ma ci rendiamo conto del livello in cui siamo?
E ve la prendete con i cittadini schifati da tutto ciò, colpevoli solo di non trovare un partito conforme ai propri valori?
Condivido pienamente. Dopo la scomparsa del MSI-DN, nel 1995, ho votato due o tre volte, poi non più.
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RispondiEliminaNon si tratta di dare giudizi moralistici.
Si tratta di fare una semplice constatazione: l'astensionismo dei cosiddetti benpensanti o maggioranza che resta perennemente in silenzio è, nella situazione attuale, semplicemente suicida per la Nazione.
Dal punto di vista del rapporto tra etica e politica possiamo comunque dire che gli astensionisti non si rendono conto che, non votando contro il sistema dominante, favoriscono la deriva etica, morale, di costume, economica di cui questo sistema si è reso colpevole, in Italia come in Francia. La riforma della giustizia in Italia è necessaria come il pane.
Ma forse tutti quelli che non sono andati a votare, facendo fallire il referendum in Italia p.e., non sono in realtà contro il sistema. Tirano a campare, non vogliono avere rogne, e molto probabilmente dell'etica naturale e cristiana non gliene importa nulla. Un certo benessere sembra assicurato in eterno (ma forse ora sta ahimè arrivando, bello adiuvante, il redde rationem per il nostro debito pubblico). Non gliene importa che il popolo italiano e quello francese siano, in mano a questi politici via di testa, destinati a scomparire.
Significativo l'insuccesso di Zemmour in Francia, l'unico (nb, un non-francese, un ebreo di origine) che si richiamasse ai valori francesi tradizionali in modo aperto. O forse si dovrebbe dire che, nel clima attuale, ha preso anche troppi voti?
La gran parte delle donne in Occidente sono ormai fuori di testa, col femminismo e la rivoluzione sessuale, impossibile recuperarle - sono loro ormai la causa principale della decadenza, diventata etnica o razziale se volete, vogliono vivere come uomini, dilagano in tutti i mestieri e professioni con quote enormi imposte dalle leggi, rivendicano il diritto di fornicare e lesbicare impunemente, vogliono essere indipendenti e ricche, divertirsi, non avere doveri e responsabilità (famiglia, figli, marito) ma solo diritti, comandare...
I buoi sono scappati da un pezzo, il Padrone manderà un giorno qualcuno a bruciare le stalle vuote, piene di lordure, forse prima di quanto si creda...
Noi preghiamo il Padre e Padrone di non lasciarci diventare vili, di avere la forza di lottare pubblicamente per la verità e gli autentici valori cristiani sino alla fine, adversus Saeculum.
Politicus
TUTTO VA BENE, MADAMA LA MARCHESA!
RispondiEliminaI dati sull’affluenza elettorale dimostrano lo stato comatoso di partecipazione alla cosa pubblica, la distanza sempre più ampia tra politica e realtà sociale. Distanza alimentata da una gestione pandemica che non si vorrebbe mai far terminare, da una propaganda a stelle e strisce che schiaccia a logiche autodistruttive e mette al bando chiunque osi solo esprimere dissenso dalle versioni ufficiali, e per questo tacciato di putinismo. La questione sociale sembra non esistere più, altre devono essere le priorità. E mentre il titanic sul quale ancora galleggiamo inizia inesorabilmente a sprofondare sabato scorso faceva bella mostra di sé il grande evento della nostra decadente e sfasciata società dello spettacolo salutata dalla progressista “Repubblica” come una festa di balli e colori, con Elodie superstar.
Sulla natura e l’impatto ideologico di questa kermesse non dovrebbero esserci dubbi, perché è un fatto incontestabile che il gay pride è la testa di sfondamento della residua resistenza sociale e umana che il nostro stanco, invecchiato e nichilista mondo occidentale ancora riesce a mettere in campo. Sbaglia chi non vede collegamento tra la svaccata rappresentazione fetish dei desideri eretti a diritti di questa briciola di mondo e la triste fine di una civiltà che rinuncia a qualsiasi prospettiva, del tutto ormai priva di orizzonti, destinata alla resa demografica, in cui i figli si sostituiscono allegramente con quegli oggetti animati (ex animali) su cui riversare cure e affetti morbosi, in cui identità è parola oscena, figuriamoci poi quella sessuale. Con il bel mondo a indignarsi di qualche apprezzamento alpino al “gentil” sesso ma a sprofondare la testa sotto la sabbia dinanzi alle vere molestie espresse da qualche migliaio di ragazzini urlanti “Forza Africa!” accorsi a Peschiera del Garda una decina di giorni fa.
Quindi niente di strano che sabato scorso la “festa di balli e colori” veniva salutata dalla grande esportatrice di bombe umanitarie Emma Bonino come termometro della “salute di una democrazia”. «Dove c’è sfilata c’è libertà. Per cui bisogna tenersela stretta, con l’Europa che la tutela» esultava trionfante la libertaria Bonino. In buona compagnia di altri tutori della democrazia, tutti sgomitanti per farsi immortalare al fianco di Wladimiro Guadagno, in arte Luxuria.
Ma non c’era solo il bel mondo dello spettacolo e della politica ridotta a spettacolo: tra gli sponsor della fetisciata risultava Bankitalia. La quale aveva sollecitato i suoi dipendenti a partecipare all’evento con una mail invitata dal Responsabile diversità Riccardo Basso. La missiva, con tanto di Colosseo arcobaleno e logo della banca, dopo aver ricordato le origini di questa parata, spiegava che si tratta di «una giornata per la tutela di chi si riconosce nella comunità Lgbt+ e per la richiesta di normative inclusive e comportamenti rispettosi dell’essere umano». La banca centrale della Repubblica italiana forniva pure magliette per la sfilata, perché «sosteniamo le loro iniziative, che portano un grande valore aggiunto». Altro che inflazione al 6%!
È così difficile capire perché tanto da farsi da parte delle istituzioni politico-sindacal-cultural-economico-finanziarie per distruggere, tra le altre, l’identità sessuale, ossessione che porta all’assurdo teatrino britannico in cui ci si domanda con affanno se le donne possono avere un pene oppure no?
Antonio Catalano
"In 100 giorni di GUERRA abbiamo capito che: l'Italia ripudia la guerra fino a quando non lo dicono gli USA;
RispondiEliminaChe se fai il saluto fascista sulla tomba di Mussolini sei perseguibile per legge, se inneggi al nazismo con il sole nero, la runa del lupo e la svastica, contornati però dai colori della bandiera Ucraina, allora sei pacifista; gli oligarchi russi sono cattivi, gli oligarchi ucraini sono buoni; i nazisti sono sempre stati cattivissimi, tranne quelli ucraini che inneggiano ad Hitler ma non sono nazisti (cit. Mentana); che tutte le arti russe,musica, poesia, letteratura, cinema, sono merda purissima e quel poco che c'è di buono è sicuramente di origine ucraina e i russi se ne sono appropriati;
i referendum che fanno in Kosovo sono validi, quelli fatti nel Donbass no (per ulteriori informazioni chiedere a Cuperlo); Che i russi uccidono i giornalisti scomodi, gli stati democratici no, in effetti Mino Pecorelli, Mauro Rostagno e molti altri si sono suicidati; che in Russia i giornalisti non hanno libertà di parola, mentre nel mondo democratico Julian Assange è libero di raccontarvi i segreti delle amministrazioni democratiche dei paesi democratici;
Che le invasioni russe di Ungheria, Cecoslovacchia, e poi Afghanistan, Cecenia e Georgia sono state fatte perché i russi son cattivi e comunisti (almeno a quei tempi), se invece sei democratico e sponsorizzi colpi di stato in Cile, Argentina, Nicaragua, El Salvador, Guatemala, Venezuela, Bolivia, Panama, Uruguay, Brasile, Cuba, Repubblica Dominicana, Grenada, Ucraina sei bravo. Sempre se sei democratico e radi al suolo, Korea, Vietnam, Iran, Iraq, Libia, Syria, Serbia, Afghanistan va bene. A volte sei talmente democratico da sganciare 2 bombe atomiche su un paese ormai in ginocchio, ma hai un tale livello di democrazia che le bombe non le sganci su obiettivi militari ma su 2 città abitate da poveri cristi (350.000 morti in 24h, oltre il milione per le conseguenze); I calciatori russi sono cattivi e non possono andare ai mondiali di calcio. I calciatori dell'Arabia Saudita sono bravissimi, non sono molto democratici, ma sono amici dei più democratici del mondo, e quindi anche se l'Arabia Saudita uccide in 7 anni 400.000 yemeniti, un eccezione si può sempre fare e gli amici sono amici; Se poi sei il più furbo di tutti e vuoi boicottare i russi cattivi, non compri più il gas russo, ma lo compri dagli amici della Russia, la cui rete è gestita da una compagnia russa, ma lo paghi il 30% in più perché sei democratico ma anche un po' furbo;
Fino a 100 giorni fa le ucraine erano tutte "badanti, cameriere e amanti" (cit Annunziata/Di Bella). Da Sasha Bayanov P. su Twitter
Lasciamo perdere i giornalai tv, l'astensionismo, dunque l'ultima sessione di elezioni amministrative del mio comune sono andato a votare, risultato : 1° partito Lega, ma continua a governare il PCI DS PD nun te regghe chiù, quindi che cambia andando a votare se poi fanno all'inverso? Abbiamo forse scelto noi 4 PdC? Possiamo esprimere le preferenze per il PdR? No, e allora, se questo è un paese, parafrasando e chiedendo scusa a Levi........
RispondiEliminaPer chi continua a dire che sarei filo russo o bestialità del genere, non capendo i miei post e dicendo che i Protocolli sono falliti per cause solo russe, vede quello che vuole vedere; non la realtà. Questo video è di oltre un anno precedente al mio post. Io sono di Roma, quindi italiano ed europeo e non sopporto che i governati d'Europa, a loro e nostro danno, invece di usare la diplomazia (come abbiamo sempre fatto dal dopo guerra) e che ha avuto i suoi successi. Ad esempio, l'80% dei russi sono con Putin (quindi non è la guerra di Putin, ma dei russi), ma nelle due grandi città russe, che hanno conosciuto l'Europa, rispettando le reciproche differenze, sono diventate molto filo occidentali senza mezza arma. La politica estera USA, del fasullo "esportare la democrazia", che fallisce costante sempre però a danno altrui (in questo caso Ucraina, UE, Africa) oltre a rafforzare il blocco anti Nato, che nessun europeo vuole. Ma questo è risultato: Russia-Cina-India-Vietanam-Siria, Iran, Arabia Saudita...sempre più unite. Si possono trovare mille documenti di storici, politologi e geopolitici, prima dell'invasione russa ed anche prima del 2014 ( gli sconti russo ucraini nel sud/est non iniziano nel 2014, come passa la stampa nostrana, ma ben prima).
RispondiEliminaVincenzo Mucciaccio
https://www.youtube.com/watch?v=H0L_y_5Jzj4
Gentile Politicus delle 10.06,
RispondiEliminasappia che non mi sono avvilito o svilito non partecipando a questo inutile voto di un'inutile falsissima democrazia. Evitando di compilare crocette o annullare schede non sto favorendo alcuna deriva che non sia già in atto da almeno un decennio.
Anch'io penso (e temo) che in qualche modo se ne occuperà direttamente il Padrone della messe.
Non c'è alcun moralismo. Non mi sento di criticare quel 20% che ha votato p l'80% astenutosi.
Non tutti questi ultimi l'hanno fatto per ignoranza del tema. Caso mai per dare un segnale ai professori che vorrebbero spiegarlo chi per il si e chi per il no.
Ad essere fuori tema è il loro sistema. Il vangelo direbbe "sepolcri imbiancati".
Sulle elezioni francesi consiglio vivamente la lettura dell'articolo comparso su La Lettre Patriote : La malédiction révolutionnaire, di Robin de La Roche.
RispondiElimina
RispondiEliminaLa situazione militare in Ucraina. 1.
In base a quello che si legge sui giornali on line.
Concentratisi sui loro obbiettivi principali, Donbass, Mariupol, etc, dopo aver perso la (diversiva) battaglia per Kiev e Karkov, i russi, a quanto sembra, hanno preso le misure agli ucraini. Hanno elaborato misure elettroniche che stanno accecando i droni ucraini etc. Ciò significa che le loro artiglierie e i loro carri ed aerei sono più liberi di muoversi di prima, facendosi sentire.
Qualcuno ha detto che questa guerra ricorda adesso la I gm. Una guerra di posizione, con un fronte continuo, per centinaia di km. lungo il quale gli assalti procedono lentamente con grande impiego di artiglierie (più aviazione e missili). Una situazione di apparente stallo che si risolve solo quando, ormai logoro per l'inferiorità dei mezzi e anche degli uomini, uno dei due contendenti cede, anche di schianto. Come successe nel settembre del 1918 quando la Bulgaria, che teneva da anni il fronte greco contro l'Intesa, crollò all'improvviso di fronte ad un ennesimo attacco, condotto in particolare da francesi e serbi. Non riuscì a tamponare la falla e chiese un armistizio, concesso subito in cambio della resa incondizionata.
Tedeschi e austriaci non avevano più riserve per tamponare la falla apertasi nei Balcani, per loro fu l'inizio della fine.
Sembra profilarsi una situazione del genere in Ucraina. I russi martellano senza posa, premono, avanzano sempre di più, piano ma logorando sempre di più il fronte avversario, sperando evidentemente di romperlo in un punto che consenta alle loro masse di carri (protette dall'elettronica) di lanciarsi finalmente nella guerra di movimento (accerchiamento) per la quale sembrano fatte apposta le pianure ucraine (vedi II gm). L'artiglieria pesante occidentale non è ancora in linea, per controbattere quella russa. Ma quanta ne dovrebbe arrivare?
Non sarebbe questo il momento per Zelensky (ammesso che sia libero di muoversi) di aprire serie trattative di pace? Occupando ancora parte minore del Donbass, può ancora negoziare. Dovrebbe però accettare la sconfitta. Relativa, se si considera la mole dell'avversario. Cioè: cedere ai russi quello che già hanno preso, aggiungendo il Donbass ancora in mano Ucraina, in cambio della restituzione di Kherson, del riconoscimento dell'indipendenza dell'Ucraina come Stato neutrale tipo Austria. Bisogna ricordare che per gli euroasiatici come Dughin e consoci un'Ucraina indipendente è una bestemmia, la vedono solo come "piccola Rus'" da ricondurre all'ovile.
Sembra utopia dire queste cose eppure questa sarebbe l'unica proposta ragionevole per fermare la guerra, subito.
Miles
Il vero politico non dovrebbe essere realista, quando necessario? Sul piano morale l'Ucraina ne uscirebbe comunque bene, avendo combattuto
valorosamente e compatta contro il gigante russo.
RispondiEliminaQuesto non partecipare alle elezioni o ai referendum, anche quando si potrebbero ottenere risultati utili a frenare la deriva dominante, quella giudiziaria nel caso di specie, mi sembra simile all'atteggiamento di tanti cattolici che subiscono in silenzio la decomposizone della Chiesa ad opera di pastori senza fede e corrotti,
aspettando che sia un intervento divino a rimettere le cose a posto.
Ormai la nostra, le nostre società assomigliano (Chiesa compresa) sempre più a Sodoma e Gomorra, e non simbolicamente solamente. Aspettiamo quindi un intervento divino per ripulire l'ambiente. Moriremo tutti bruciati dal fuoco che pioverà dal cielo, magari sotto forma di missili atomici lanciati da Putin o da qualcun altro. Ma siamo sicuri che Nostro Signore, che ci giudicherà appena morti, sarà contento di noi, del nostro silenzio, di questo diffuso "quietismo" in religione e "qualunquismo" (si diceva una volta) in politica?
Dopotutto Gesù ha iniziato la sua missione utilizzando il materiale umano che trovava, con tutti i suoi difetti e limiti.
RispondiEliminaLa situazione militare in Ucraina - 2
Alcune considerazioni.
-- Qualcuno ha citato ogni tanto (anche su questo blog) il famoso articolo sul NYTimes di George F. Kennan, del 5.2. 1997, nel quale definiva un "errore fatale" l'allargamento della Nato ad Est che si stava preparando. Chi era George Kennan, morto centenario, qualche anno dopo l'articolo? Un diplomatico e saggista politico americano, per tanti anni diplomatico a Mosca, profondo conoscitore della mentalità e realtà russa, artefice di quella che fu chiamata "strategia del contenimento" nei confronti dell'Unione Sovietica. L'ampliamento della Nato ad Est fu opera di Bill Clinton e di Madeleine Albright, esaltata come prima donna ad esser Segretario di Stato USA. L'anziano Kennan scrisse un lucidissimo articolo contro, reperibile sul sito del NYTimes. Traduco il passo decisivo:
"Forse non è troppo tardi per far valere un punto di vista non solo mio ma anche di altri validi esperti di cose russe: vale a dire, per parlare fuori dai denti, che espandere la NATO sarebbe il più fatale errore [would be the most fatetul error] della politica americana nell'intera era post guerra fredda.
Una simile scelta può verosimilmente infiammare le tendenze nazionalistiche, antioccidentali e militariste dell'opinione pubblica russa; avere effetti deleteri sullo sviluppo della democrazia in Russia; ristabilire l'atmosfera della guerra fredda; forzare la politica estera russa verso direzioni a noi decisamente sfavorevoli".
Kennan continuava sostenendo che tale mossa non era affatto necessaria, nulla la giustificava. Asseriva poi che per i russi sarebbero state irrilevanti le assicurazioni americane di non avere intenzioni ostili. "Considererebbero leso il loro prestigio (cosa di enorme importanza per i russi) e minacciata la loro sicurezza".
Si è seminato stoltamente vento, adesso è arrivata la tempesta.
-- La recente condanna a morte di tre volontari stranieri combattenti con gli ucraini da parte di un tribunale del Donbass, fa riemergere gli inquietanti fantasmi dei processi dell'era staliniana. Non sono accusati di crimini, vengono condannati a morte per il solo fatto di essere stranieri impiegati dal nemico. Ma questo è ingiusto. Combattevano da soldati regolarmente inquadrati in un esercito regolare e quindi secondo le regole riconosciute della guerra. Andavano trattati da soldati prigionieri. La corte marziale ha senso solo se un prigioniero nemico si è reso colpevole di crimini, che devono comunque esser dimostrati in un regolare processo, anche se con le procedure di una corte marziale. Speriamo che l'appello rimetta le cose a posto.
Miles
Mah! Vedremo come andrà a finire, ma sono secoli che vince sempre la parte sbagliata (ultramassonica), le ultime due guerre in modo particolare e non c'è due senza tre!
EliminaCome avevo previsto, in Francia trionfo di Macron e ondata rosso pomodoro di Mélenchon. In ogni caso, la democrazia parlamentare è una farsa.
RispondiElimina"La democrazia parlamentare è una farsa"
Ogni forma di governo, quando decade e si corrompe, diventa farsesca, per certi aspetti.
È successo anche alle monarchie, quando sono entrate in irreversibile declino. Vedi decadenza di quella francese, diventata irreversibile sotto Luigi XV, afflitto da mandrillismo acuto, e di quella russa (la corte di S. Pietroburgo infestata da guaritori, veggenti, ciarlatani, da un Rasputin, tutta la parte peggiore del "misticismo" russo-popolare, soprattutto per colpa della zarina, venuta in odio alla fine (l'istituto monarchico ma anche la zarina, che poi era tedesca) anche ai suoi sostenitori più fedeli).
Non esiste una forma di Stato e governo che sia perfetta, che non decada mai. Ogni forma si ripropone ogni volta dalla crisi di una forma precedente, dissoltasi sotto la spinta di forze esterne ed interne negative, simultaneamente.
Su questo il pensiero greco aveva visto giusto. Rileggere Polibio e anche Aristotele, forse.
H.
Preferisco leggere e rileggere di Charles Maurras "Oeuvres Capitales", nella splendida edizione Flammarion, in quattro volumi, del 1954.
EliminaNella mia casa, ovunque vi sono ritratti o busti della Regina Marie-Antoinette e della Famiglia Imperiale Russa, e alcuni sono ricordi di famiglia.
Sto leggendo di Benito Mussolini "Corrispondenza repubblicana" (sic!), Luni, 2021, con l'introduzione di G. Parlato e, anche in questo caso, di amore per la democrazia parlamentare... nemmeno l'ombra! Una vera consolazione, insomma. Deo gratias!
Parlare di moralità ucraina è bestemmiare, da decenni si è venduta al deep state in primis agli USA, cercate i filmati delle porcate commesse colle false rivoluzioni arancioni e lgbtq4t, studiate i rapporti politico economici con Obama prima di essere eletto, informatevi su Victoria Nulan, king maker del tutto, omettendo Mc Cain, Hunter Biden, Cheeney, Kerrie e chi più ne ha ne metta, mi risulta che i civili ucraini armati alla bell'e meglio o peggio, disertino in massa, il pupazzo militarvestito e ben imbottito di $ a milionate, alla fine taglierà la corda, i soliti col cerino in mano siamo noi UE, Italioti in primis, che non faranno mai rivoluzione alcuna se non quando toglieranno di mano il cell. a tutti, da 0 a 90 anni, allora forse insorgeranno. Capuozzo mette in guardia, in UA la produzione del grano copre il 3.5% il resto viene da Canada, Russia, India e Cina, quindi sveglia.......
RispondiElimina
RispondiElimina# L'inconvertibile
Lei può preferire e leggere quello che vuole, de gustibus non est disputandus. Se, oltre a Maurras, teorico della monarchia di tutto rispetto anche se un po' fazioso, leggesse anche i classici menzionati, forse le sue vedute si amplierebbero. In ogni caso la storia dimostra che non esiste una forma di Stato e governo capace di sottrarsi alla decadenza. Questo perché è fatta dagli uomini, la cui fragilità, eredità del peccato originale, finisce col prevalere periodicamente.
# "Moralità ucraina". Bisogna distinguere le manchevolezze e colpe dell'élite dal comportamento del popolo. Fino a questo momento, e sono quasi quattro mesi, il soldato ucraino ha mostrato di meritare rispetto: non ha ceduto, ha combattuto valorosamente, contro un avversario che resta molto più forte e mette in campo formazioni d'élite temibili, nonostante le carenze dimostrate nella prima parte della campagna.
Adesso sembra dover venire il momento più difficile per gli ucraini.
In ogni caso, i dati obbiettivi dovrebbero esser riconosciuti nel loro giusto valore.
H.
C'era una volta il sindacato
RispondiEliminaSilver Nervuti
https://gloria.tv/post/W2nEmPDu31Mo3mJTZdN1fuCKm#130
Mentre i tedeschi protestano, gli italiani avallano ogni taglio dei diritti.
RispondiEliminaIn Francia sull'avanzata dell'estrema sinistra, con il suo demenziale programma rivoluzionario, vedi l'articolo sulla Nuova Bussola Quotidiana di oggi.
Si apprende che l'astensionismo dei francesi ha raggiunto il 52%, addirittura. Così si consegna il paese in mano all'estrema sinistra, che vuole semplicemente distruggerlo, e ai maomettani delle periferie.
In Italia? Sembra che i 5Stelle stiano scomparendo elettoralmente, in base ai risultati di queste ultime comunali. E dove vanno i loro voti? Ritornano alla base cioè al PD, che si conferma. Quindi, unica possibilità per la salvezza d'Italia: Centrodestra contro PD e sinistri alleati.
Il nostro Centro destra non è certo l'ideale né la forza che i cattolici fedeli alla Tradizione della Chiesa vorrebbero. Ma è l'unica forza capace di contrastare in qualche modo la deriva che sta distruggendo l'Italia.
Una sua vittoria impedirebbe l'entrata in vigore di leggi come il ddl Zan o sulla maternità surrogata. Si contrasterebbe la diffusione dei programmi lgbt nelle scuole etc. Forse si potrebbe anche fare qualcosa contro l'immigrazione clandestina. Insomma, si riaprirebbe la partita, no?
Chi fa l'apologia dell'astensionismo non ama l'Italia, è evidentemente contento di vederla sprofondare nell'abisso.
Anche in Germania esiste una coalizione tra socialdemocratici e sinistra, con i verdi. Il programma della sinistra non è meno spaventoso di quello della sinistra francese. Siamo ormai ad una sinistra verde-ecologica in preda ad una forma di follia che sta diventando criminale, nel suo coniugare rivoluzione sessuale, ambientalismo, abortismo, accoglienza indiscriminata, distruzione delle libertà individuali e dell'economia privata: la formula del suicidio dei popoli. Anche in Germania l'astensionismo dei "moderati" deve esser stato alto.
P.