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giovedì 3 novembre 2022

“Abbattete quella statua”. Ora la Francia fa la battaglia ai santi cristiani

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica, di cui la cancel culture è uno dei nefandi aspetti.
“Abbattete quella statua”.
Ora la Francia fa la battaglia ai santi cristiani


Prosegue la battaglia politica e giudiziaria per salvare la statua di Saint-Michel, il santo patrono dei paracadutisti. Era lo scorso dicembre quando l’associazione giacobina la Libre Pensée ottenne dal tribunale amministrativo di Nantes il benestare per abbattere entro sei mesi la statua di Saint-Michel (“San Michele e il drago”) inaugurata nell’ottobre 2018 nella piazza antistante la Chiesa di Saint-Michel del comune di Les Sables-d’Olonne, in Vandea, nella Francia occidentale. 
I giudici dettero ragione al’associazione sulla base della legge del 1905 sui rapporti fra Chiesa e Stato la quale “si oppone all’installazione, nello spazio pubblico, di un segno o di un emblema che esprima il riconoscimento di un culto o che indichi una preferenza religiosa” come ricorda la sentenza. Il 16 settembre scorso la Corte di appello di Nantes ha confermato la sentenza del Tribunale: il sindaco Moreau ha ora sei mesi di tempo per rimuovere dalla piazza del paese la statua di San Michele. Ma i cittadini protestano e vogliono andare fino in fondo per salvare la statua dalle barbarie della cancel culture laicista.

Cittadini in strada per salvare la statua
Come riporta Libero, il tribunale di Nantes identifica San Michele come un pericoloso “capo della milizia celeste degli angeli del Bene” facente parte “dell’iconografia cristiana” e avente quindi “un carattere religioso“. Per questo motivo la statua va rimossa “da luoghi di proprietà pubblica“. La città della Vandea reagisce tuttavia alla sentenza e un referendum indetto dalla municipalità conferma che il 94% dei cittadini chiede al sindaco di procedere fino al terzo grado. Così farà il Comune, che presenterà ricorso dinanzi al Consiglio di Stato. Nel frattempo, la protesta si allarga con una grande mobilitazione. Più di 1.000 persone, lo scorso 15 ottobre, tra cui 300 ex paracadutisti, hanno marciato a Les Sables-d’Olonne nell’ambito di una “marcia popolare” senza precedenti per difendere la statua di Saint-Michel. Ai piedi del monumento, alto 3 metri, è stata organizzata una “cerimonia patriottica” dalle associazioni di paracadutisti e dal municipio.

Battaglia sull’identità
Quello dei cittadini di Les Sables-d’Olonne non è un capriccio: la battaglia – ora legale – assume i toni di uno scontro sull’identità francese. Che si basa sì sulla laicità dello stato, ma senza rinunciare a tradizioni e simboli della propria storia cristiana. Come spiega infatti, Étienne Madranges, giurista insigne e magistrato onorario, citato da Libero: “La Francia è questa. La Francia ha una storia… i simboli religiosi, testimoni di una storia che risale a duemila anni fa, sono ovunque. Come le migliaia di crocifissi che adornano le strade rurali lontane da qualsiasi chiesa, o nel vocabolario di tutti i giorni, poiché spesso si dice che una vittima ha vissuto un vero e proprio… calvario“. Seriamente impegnato nella difesa della statua, anche il sindaco di Les Sables d’Olonne Yannick Moreau sostiene questo approccio. “Il tempo politico delle elezioni e quello giudiziario sono alle spalle. È giunto il momento di celebrare Saint-Michel. Il tempo della discrezione è alle spalle. La città difende il suo patrimonio“, ha detto ai media locali, sottolineando inoltre, sui social network, l’energia che alcune persone impiegano per attaccare “la nostra cultura e le nostre tradizioni“. Ora la palla passa di nuovo ai giudici, che dovranno decidere se “svitare” o no la statua di San Michele e tutelare così, non solo un simbolo della tradizione, ma anche la volontà popolare della cittadina della Vandea che vuole che il monumento rimanga al suo posto. - Fonte

12 commenti:

  1. Pericoloso "capo della milizia celeste". Non ci sarebbe bisogno di altre parole. Purtroppo non ci sono statue di Maometto, altrimenti che avrebbero detto? Follia o malignità di coloro che la volgono rimuovere, ma i suoi difensori perché fanno riferimento al passato, alle tradizioni solo come qualcosa di ieri e che con l"oggi non c'entra nulla? Mi pare sia così ma mi posso sbagliare. La memoria collettiva di un popolo è tale finché la si vive, metterla in un museo (anche in senso figurato) è il primo passo, non per dimenticarla, ma per perdere rescindere il filo che lega quel popolo con sé stesso.
    L'anonimo delle 7:20

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  2. Ps: curioso che capiti proprio nella Vandea...che fece proprio del Cristianesimo la sua bandiera per resistere alla Rivoluzione

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  3. "Senza Reconquista, oggi saremmo tutti musulmani". Lo straordinario libro di un celebre saggista. "La sinistra idealizza l'Islam, ma se non fossimo tornati sotto il Cristianesimo e quindi l'Occidente oggi le donne e i laici come me sarebbero cittadini di serie B". Ma se ora ci riuscissero con la "deconquista" pacifica fatta di moschee, soldi e demografia?

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  4. Associazione giacobina ? Ma il mondo e' cambiato in quedti due secoli. E ĺa legge sulla laicita' e' stata scritta nel 1905. Ovvero piu' di un secolo fa. La legge doveva regolare i rapporti tra le varie religioni presenti all'epoca nel paese.
    Ovviamente l'islam non era presente e non era mmaginabile lo sviluppo che avrebbe raggiunto ai giorni nostri.
    Ma c'e' speranza per la Francia se in pieno centro , a Parigi , al 136saint Honore c'e' per qualche giorno una splendida mostra di icone moderne.
    Comunque penso che l'Arcangelo sara' grato alla battaglia intrapresa dai suoi protetti e dai suoi sostenitori.

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  5. # "la sinistra idealizza l'Islam.." ossia si allea ad esso per distruggere l'Europa cristiana.

    Nel Cinquecento, i protestanti, tranne qualche eccezione, parteggiavano in genere per i Turchi contro i Cattolici. In particolare i calvinisti, considerati dal Gran Turco i suoi migliori alleati, una vera e propria quinta colonna negli Stati cristiani. Quando ci fu il Massacro di S. Bartolomeo in Francia a Parigi, cioè uno sterminio improvviso di calvinisti francesi (24.8.1572) che iniziò la quarta guerra di religione in Francia, Costantinopoli protestò fortemente. Perdeva un prezioso alleato. Non fu dunque solo la monarchia francese a tradire la causa della cristianità alleandosi dal 1535 con l'islam aggressore, all'epoca teso al dominio del Mediterraneo (impresa fallita dopo lo scacco subito a Malta, 1565, e la distruzione dell'intera flotta a Lepanto, 1571), dell'Europa centrale attraverso l'avanzata per la valle del Danubio, della steppa euroasiatica dai territori del Mar Nero sin verso il Baltico (qui l'ostacolo decisivo fu rappresentato, sino al Settecento, dai Polacchi). Anche il protestantesimo eretico e scismatico, pieno d'odio per Roma in quanto sede del Papato, parteggiava per il nemico della fede e della civiltà.
    L'iconoclastia dei nemici della Chiesa attuali è stata preceduta dall'iconoclastia dei neomodernisti che, nel riformare nel modo che sappiamo liturgia e tutto il resto, hanno fisicamente distrutto tutto quello che potevano, a cominciare dagli altari e dalle statue, dagli antichi testi liturgici etc.
    H.
    H.

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  6. "La candela per dar luce si deve consumare."

    San Carlo Borromeo

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  7. Così Paul Claudel scrisse al suo amico padre Luigi Becque:

    Una cosa mi turba profondamente, ed è che i sacerdoti non parlano più dell’inferno. Lo si passa pudicamente sotto silenzio.

    Si sottointende che tutti andranno in cielo senza alcuno sforzo, senza alcuna convinzione precisa. ‘Iddio non chiede tanto’.

    Non dubitiamo nemmeno che l’inferno stia alla base del cristianesimo, che fu questo pericolo a strappare la Seconda Persona alla Trinità, che la metà del vangelo ne è piena.

    Mi pare che se io fossi predicatore e salissi in cattedra, proverei in primo luogo il bisogno di avvertire il gregge inerte dello spaventoso pericolo che sta correndo.

    Non si tratta di minacce; si tratta di implorazione. Il timor di Dio è il principio della sapienza.

    E solo il timore dell’inferno fornisce la forza necessaria per sottarci al male.

    I sacerdoti della vecchia generazione capivano meglio dei nuovi.
    Da Il cammino dei tre sentieri

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  8. “Fino a oggi, tutti i popoli sono periti per mancanza di generosità: Sparta sarebbe sopravvissuta più a lungo se avesse interessato gli iloti alla sua sopravvivenza. (…)Tenevo a che la più diseredata delle creature, lo schiavo che sgombra le cloache delle città, il barbaro che si aggira minaccioso alle frontiere, avessero interesse a veder durare Roma.“

    Marguerite Yourcenar (1903-1987), Memorie di Adriano

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  9. La Chiesa in Francia gode di pessima salute .I sacerdoti sono pochissimi e normalmente pessimi ed i vescovi non sono migliori ,eccetto lodevolissime eccezioni.In mezzo a tutto questo sfacelo ,a questo desiderio di chiedere perdono e dissolversi c'è un fenomeno inaspettato ed incoraggiante che fa ben sperare:i laici .In tanti anziani ed giovani hanno riscoperto il cristianesimo ,e non quello melenso ed insulso alla moda pachamamica.Grazie ,anche, alla messa di sempre questi giovani e meno giovani sono cristiani ferventi e preparati ,capaci di discutere e spiegare i motivi della loro fede ,senza paura ed a viso aperto.Che il Signore li e ci aiuti.Ne abbiamo proprio bisogno.

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  10. Però quando lo schiavo che svuota le cloache ed i barbari che si aggirano minacciosi alle frontiere diventano troppi allora lo stato si dissolve.Quando i barbari non accettano i valori dello stato di cui entrano ,in qualche modo, a far parte ,cosa si può fare se non cooptarli in un specie di governo parallelo?Se a questi ospiti (?) che entrano di prepotenza nel nostro paese, non si impone il rispetto delle nostre leggi allora faremo una bruttissima fine.Con buona pace di Adriano e della Yourcenar...

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  11. Prossimo passo cosa? Rinominare Mont Saint-Michael "Mont Franc-Maçon"?
    André Fiori

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  12. All'epoca della crisi ariana, ad un certo punto si opposero solo un pugno di vescovi e sacerdoti (sant'Atanasio, sant'Ilario di Poitiers, Eusebio di Vercelli, Ambrogio di Milano, i capi) sostenuti però da ampi settori dei semplici fedeli.
    La situazione è per quest'aspetto simile, oggi. Si sta lentamente risvegliando una coscienza autenticamente cattolica tra i fedeli, nonostante la corruzione, in tutti i sensi, della maggior parte del clero, suore incluse. Bisognerebbe che questo processo si accelerasse.
    Dovrebbero avere il coraggio di uscire allo scoperto altri sacerdoti come P. Sheehy, l'irlandese che giorni fa ha chiamato col loro nome le aberrazioni dominanti nelle nostre società, nel silenzio complice della Gerarchia cattolica attuale.
    T.

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