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8 dicembre Solennità dell'Immacolata Concezione
La Chiesa celebra l’8 dicembre la solennità dell’Immacolata Concezione: la verità di fede che stabilisce che Maria di Nazareth non è stata toccata dal peccato originale, fin dal primo istante del suo concepimento. Tale dogma è stato proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla “
Ineffabilis Deus”... La celebrazione dell’Immacolata Concezione si inserisce nel contesto dell’Avvento e ha un legame molto stretto con la celebrazione del Natale, congiungendo di fatto la memoria della Madre con l’attesa e quindi la nascita del Messia. Pur essendo una festa antica, la sua celebrazione è stata estesa a livello universale recentemente, in seguito alla promulgazione del dogma dell’Immacolata Concezione. Dalla nuova riforma liturgica, negli anni in cui l’8 dicembre capita di domenica, la Solennità viene spostata al 9, ad eccezione di quei Paesi le cui Chiese ricevono l’autorizzazione della Congregazione per il Culto Divino a conservare la festività mariana nella liturgia domenicale.
Le prime forme di culto dell’Immacolata Concezione si rintracciano in Oriente fra il VI e il IX secolo; in Occidente se ne inizia a parlare, invece, tra l’XI e il XIV secolo. Certo è che, nella celebrazione liturgica, alla data 8 dicembre, la festa fosse già celebrata nell’Inghilterra del secolo XI, ma farà molta fatica ad affermarsi. Nei secoli successivi certamente raggiunge la Francia: a Parigi gli studenti della Normandia scelgono l’Immacolata Concezione come festa patronale dell’università e anche i canonici di Lione la festeggiano, ma a Roma ancora non si festeggiava...
Perché l’Immacolata Concezione incontra tutte queste difficoltà tra i teologi?
La resistenza non riguardava certo la santità di Maria, ma la salvaguardia della dottrina della Redenzione universale di Cristo. Se, infatti, si ammettesse il concepimento immacolato di Maria - affermavano alcuni teologi - ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, pertanto la Redenzione di Gesù non sarebbe più universalmente estesa a tutte le creature umane.
Come dirimere questa controversia?
La soluzione di un francescanoCi penserà un frate francescano, Giovanni Duns Scoto, che nel 1307 introduce l’argomento della “Redenzione preventiva”, secondo cui Maria proprio per la potenza della mediazione di Gesù è stata preservata dal peccato originale. In questo modo l’universalità della Redenzione operata da Cristo resta intatta. Il primo istante storico di Maria, quindi, è il primo istante della grazia, perché Maria nella storia della salvezza rappresenta un nuovo inizio e il Salvatore non poteva che venire al mondo in un grembo Santo e immacolato fin dal principio. Una delle prove che il frate porta a sostegno della sua tesi, la recupera proprio dal Vangelo: quando l’angelo annuncia a Maria la sua prossima maternità, infatti, la saluta come “piena di grazia”.
La soluzione del francescano sarà fondamentale per arrivare al dogma. Già nel 1325 Giovanni XXI celebra la solennità l’8 dicembre ad Avignone; Sisto V nel 1480 ne approva l’ufficio.
Le apparizioni mariane e l’omaggio del Papa...Significative sono le apparizioni mariane in Rue de Bac, a Parigi, e a Lourdes. Qui, nel 1858, Maria si mostra alla veggente Bernadette presentandosi come “l’Immacolata Concezione”. Ancora prima, nel 1830, Catherine Labouré, novizia nel monastero di Rue de Bac, inizia a pregare con parole dettatele direttamente dalla Vergine: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”.
L’8 settembre 1857, a dogma già decretato, Pio IX inaugura a Roma il monumento dell’Immacolata, in piazza Mignanelli, accanto a Piazza di Spagna. Quasi un secolo dopo, Pio XII inizia a far depositare ai piedi del monumento un mazzo di fiori ogni 8 dicembre, mentre il suo successore, Giovanni XXIII, l’8 dicembre 1958 per la prima volta esce dal Vaticano e porta a Maria delle rose bianche, fermandosi, poi, per una preghiera nella Basilica di Santa Maria Maggiore: una consuetudine che prosegue ancora oggi, sia pure con deprecabile
diminutio di devozione e insegnamenti [vedi da
qui].
Supplica all'Immacolata+ O Maria, Vergine Immacolata, in quest'ora di pericolo e di angoscia, Tu sei, dopo Gesù, il nostro rifugio e la nostra suprema speranza. Salve, o Regina, Madre di Misericordia, nostra vita, nostra dolcezza, nostra consolazione e nostra speranza! Noi gridiamo a Te che sei dolce per chi ti ama, ma terribile contro il demonio come un esercito schierato in campo. Ti supplichiamo di distogliere dalle nostre iniquità lo sguardo dell'Eterna Giustizia e di rivolgere sopra di noi quello della Divina Misericordia. Un solo sguardo, o celeste Madre, uno sguardo di Gesù, e di Te, e noi saremo salvi! E vani cadranno i disegni dell'empietà che si scioglieranno come cera al fuoco! Esaudisci tanti voti e tante preghiere! Non dire che non lo puoi, o Maria, perché la tua intercessione è onnipotente sul Cuore del tuo Divin Figlio, ed Egli non ti sa nulla rifiutare. Non dire che non lo vuoi, perché Tu sei la nostra Madre, e il tuo Cuore deve commuoversi ai mali dei tuoi figli. Poiché dunque lo puoi e senza dubbio lo vuoi, accorri in nostro soccorso! Deh! salvaci, non lasciar perire coloro che in Te pongono la loro fiducia, e non Ti domandano se non quello che tu stessa tanto desideri: Il Regno del tuo Figlio sull'universo intero e in tutti i cuori. Mai si è udito dire che alcuno abbia ricorso al Tuo patrocinio e sia stato abbandonato. Prega dunque per la nostra patria che Ti ama! Presentati a Gesù, ricordagli il Tuo amore, le tue lacrime, i tuoi dolori: Betlemme, Nazaret, il Calvario; supplica per noi e ottieni la salvezza del tuo popolo!
O Maria, per il dolore del Tuo Cuore Immacolato, quando incontrasti Gesù coperto di sangue e di ferite sulla via del Calvario, Abbi pietà di noi!
O Maria, per l'amore che invase il tuo Cuore Immacolato, quando ai piedi della Croce di Gesù ci fosti data per Madre, Abbi pietà di noi!
O Maria, per il dolore del Tuo Cuore Immacolato alla vista del tuo Figlio diletto morente sulla Croce fra i più atroci tormenti, Abbi pietà di noi!
O Maria, per il dolore del Tuo Cuore Immacolato, quando il Cuore di Gesù fu trafitto dalla lancia, Abbi pietà di noi!
O Maria, per le Tue lacrime, per i Tuoi dolori, per il Tuo Cuore Immacolato e di Madre, Abbi pietà di noi! Così sia.
1 Pater, Ave e Gloria e 1 Salve Regina...
* * *
Preghiera di San Pio X a Maria Santissima Immacolata.Vergine Santissima, che piaceste al Signore e diveniste sua Madre, immacolata nel corpo, nello spirito, nella fede e nell'amore.
Deh ! riguardate benigna ai miseri che implorano il vostro potente patrocinio: il maligno serpente, contro cui fu scagliata la prima maledizione, continua purtroppo a combattere e insidiare i miseri figli di Eva.
Deh ! Voi o benedetta Madre nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del vostro concepimento, del nemico schiacciaste il capo, accogliete le preghiere, che uniti con Voi in un cuor solo vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio, perché non cediamo giammai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al porto della salute, e fra tanti pericoli la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l’inno della liberazione, della vittoria e della pace. Cosi sia.
* * *
Estratto da Le Glorie di Maria
di Sant'Alfonso Maria de Liguori
DISCORSO I: Dell'Immacolata Concezione di Maria.
Quanto convenne a tutte tre le divine Persone il preservar Maria dalla colpa originale. Troppo fu grande la ruina che 'l maledetto peccato apportò ad Adamo ed a tutto il genere umano; mentre ché perdendo egli allora miseramente la grazia, perdé insieme tutti gli altri beni di cui nel principio fu arricchito, e tirò sopra di sé e di tutti i suoi discendenti, coll'odio di Dio, il cumulo di tutti i mali. Ma da questa comune disgrazia volle Dio esimere quella Vergine benedetta, ch'egli avea destinata per madre del secondo Adamo Gesù Cristo, il quale dovea dar riparo al danno fatto dal primo.
Or vediamo quanto convenne a Dio e a tutte tre le divine Persone di preservar questa Vergine dalla colpa originale. Vedremo che convenne al Padre preservarnela come sua figlia, al Figlio come sua madre, allo Spirito Santo come sua sposa.
Punto I.
E in primo luogo convenne all'Eterno Padre far che Maria fosse immune della macchia originale perch'ella era sua figlia e figlia primogenita, com'ella stessa attestò: Ego ex ore Altissimi prodivi primogenita ante omnem creaturam (Eccli. XXIV, [5]); siccome già viene applicato questo passo a Maria da' sacri Interpreti, da' SS. Padri e dalla stessa Chiesa appunto nella solennità di sua Concezione. Poiché o sia ella primogenita in quanto fu predestinata insieme col Figlio ne' divini decreti prima di tutte le creature, come vuole la scuola de' Scotisti; o sia primogenita della grazia come predestinata per madre del Redentore dopo la previsione del peccato, secondo vuole la scuola de' Tomisti: tutti non però si accordano in chiamarla la primogenita di Dio. Il che essendo, ben fu conveniente che Maria non fosse mai stata schiava di Lucifero, ma solo e sempre posseduta dal suo Creatore, come già fu, secondo ella medesima dice: Dominus possedit me in initio viarum suarum (Eccli., loc. cit.)1 Onde con ragione fu Maria chiamata da Dionigi arcivescovo d'Alessandria: Una et sola filia vitae (Ep. contr. Pau. Samos.).2 Unica e sola figlia della vita, a differenza dell'altre che, nascendo in peccato, son figlie della morte.
Inoltre ben convenne che l'Eterno Padre la creasse in sua grazia, poiché la destinò per riparatrice del mondo perduto, e mediatrice di pace tra gli uomini e Dio; come appunto la chiamano i SS. Padri e specialmente S. Giov. Damasceno, il quale così le dice: O Vergine benedetta, voi siete nata per servire alla salute di tutta la terra: In vitam prodiisti, ut orbis universi administram te praeberes (Or. 1, de Nat. Virg).3 Perciò dice S. Bernardo che Maria fu già figurata nell'arca di Noè; mentre siccome per quella furon liberati gli uomini dal diluvio, così per Maria noi siam salvati dal naufragio del peccato; ma colla differenza, che per mezzo dell'arca si salvarono pochi, per mezzo di Maria è stato liberato tutto il genere umano: Sicut per illam omnes evaserunt diluvium, sic per istam peccati naufragium. Per illam paucorum facta est liberatio, per istam humani generis salvatio (Serm. de B. Virg.).4 Ond'è che Maria da S. Atanasio chiamasi: Nova Heva, mater vitae (Or. de S. Deip.).5 Nuova Eva, perché la prima fu madre della morte, ma la SS. Vergine è madre della vita. S. Teofane vescovo di Nicea le dice: Salve, quae sustulisti tristitiam Hevae.6 S. Basilio la chiama paciera fra gli uomini e Dio: Ave, Dei hominumque sequestra constituta.7 S. Efrem la paciera di tutto il mondo: Ave, totius orbis conciliatrix.8 Or a chi tratta la pace, non certamente conviene ch'egli sia nemico dell'offeso, e tanto meno che sia complice dello stesso delitto. Dice S. Gregorio che a placare il giudice non può andarvi un suo nemico, altrimenti in vece di placarlo più lo sdegnerebbe.9 E perciò dovendo Maria esser la mezzana di pace degli uomini con Dio, ogni ragion volea che non comparisse ella ancora peccatrice e nemica di Dio, ma tutt'amica e monda dal peccato.
Di più convenne che Dio la preservasse dalla colpa originale, poiché la destinava a schiacciare la testa al serpente infernale, che col sedurre i primi progenitori recò la morte a tutti gli uomini, come già gli predisse il Signore: Inimicitias ponam inter te et mulierem, et semen tuum et semen illius: ipsa conteret caput tuum (Gen. III, 15).
Or se Maria dovea esser la donna forte posta nel mondo a vincere Lucifero, al certo non conveniva ch'ella fosse prima da Lucifero vinta e fatta sua schiava: ma più presto fu ragionevole che fosse esente da ogni macchia e da ogni soggezione al nemico. Cercò il superbo, siccome avea già infettato col suo veleno tutto il genere umano, così anche d'infettare la purissima anima di questa Vergine. Ma sia sempre lodata la divina bontà, che la prevenne a questo fine con tanta grazia, che restando ella libera da ogni reato di colpa, così poté abbattere e confonder la sua superbia, come dice sant'Agostino o chi altro sia l'autor del commento nella Genesi: Cum peccati originalis caput sit diabolus, tale caput Maria contrivit, quia nulla peccati subiectio ingressum habuit in animam Virginis, et ideo ab omni macula immunis fuit (in cit. loc. Gen.).10 E più chiaramente S. Bonaventura: Congruum erat ut B. Virgo Maria, per quam aufertur nobis opprobrium, vinceret diabolum, ut nec ei succumberet ad modicum (In 3, dist. 3, art. 2, qu. 2).11
Ma sopra tutto convenne principalmente all'Eterno Padre che rendesse illesa questa sua figlia dal peccato di Adamo, perché la destinava per madre del suo Unigenito. Tu ante omnem creaturam in mente Dei praeordinata fuisti, ut Deum ipsum hominem procreares, parla S. Bernardino da Siena (Serm. 51, cap. 4).12 Se non per altro motivo dunque, almeno per onor del suo Figlio ch'era Dio, fu ragione che 'l Padre la creasse pura da ogni macchia. Dice S. Tommaso l'Angelico che tutte le cose che sono ordinate a Dio, debbono esser sante e monde da ogni lordura: Sanctitas illis rebus attribuitur quae in Deum sunt ordinatae (1 p., q. 36, art. 1).13
* * *
Cœlestis urbs Jerusalem
1 Coelestis urbs Jerusalem
Beata pacis visio,
Quae celsa de viventibus
Saxis ad astra tolleris,
Sponsaeque ritu cingeris
Mille Angelorum millibus.
2 O sorte nupta prospera,
Dotata Patris gloria,
Respersa sponsi gratia,
Regina forzosissima,
Christo jugata principi,
Caeli corusca civitas.
3 Hic margaritis emicant
Patentque cunctis ostia:
Virtute namque praevia
Mortalis illuc ducitur,
Amore Christi percitus,
Quisquis tormenta sustulit.
4 Scalpri salubris ictibus,
Et tunsione plurima,
Fabri polita malleo,
Hanc saxa molem construunt,
Aptisque juncta nexibus
Locantur in fastigio.
5 Decus Parenti debitum
Sit in aeternum Altissimo,
Natoque Patris Unico,
Et inclyto Paraclito,
Cui laus, potestas, gloria,
Sit per aeterna saecula. |
Gerusalemme città celeste, visione beata di pace,
che edificata con pietre vive ti sei elevata fino alle stelle,
e con rito sponsale ti sei circondata di migliaia e migliaia di Angeli.
O sposa dal felice futuro, gloriosa dote del Padre,
aspersa di grazia dallo Sposo, Regina bellissima,
unita a Cristo Principe, città luminosa del cielo.
Qui brillano perle, e a tutti sono aperte le porte: il mortale infatti è riportato fino alla condizione originaria,
chiunque sopporta le angosce mosso dall’amore di Cristo.
Con colpi ben assestati di scalpello, a forza di battere,
gli artigiani costruiscono questo edificio con pietre ornate e le dispongono insieme ad arte fino al tetto.
Sia sempre gloria al Padre Altissimo,
e all’unico Figlio del padre, e all’inclito Paraclito,
a loro sia lode, potenza, gloria eterna per i secoli. |
In Conceptione Immaculata B.M.V. ("Gaudens gaudebo")
RispondiEliminaGaudens gaudebo in Domino, et exsultabit anima mea in Deo meo: quia induit me vestimentis salutis: et indumento justitiæ circumdedit me, quasi sponsam ornatam monilibus suis. (Ps. 29, 2) Exaltabo te, Domine, quoniam suscepisti me: nec delectasti inimicos meos super me.
V Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen. – Gaudens gaudebo (usque ad Ps.).
Dio, nella Santissima Trinità, volle così.
RispondiEliminaNel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Il Padre volle incentrare ogni cosa nel Figlio destinato all'incarnazione.
Il Figlio ebbe da questa volontà la madre in cui prendere carne.
Lo Spirito che procede dal Padre e dal Figlio ebbe chi contenesse la pienezza della grazia.
Nel nome de Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Ogni cristiano viene battezzato così, per sanare la nostra natura dal peccato originale.
Questo peccato è indigesto alla Chiesa che sa solo ragionare di mondo.
Che nel mondo e negli uomini sperano, usando Dio per darsi ragione da soli.
Che confonde grazia e misericordia con un comodo appropriarsi della fede e della carità.
Trova ragione e pace in S. Agostino, ma manda in confusione l'agostiniano eretico, Lutero.
La Santissima Vergine della Rivelazione è misteriosamente intima alla Trinità Divina.
Da creatura, nella Volontà di Dio.
Nell'Incarnazione da Madre di Dio! Nella Redenzione da Corredentrice!
Rivolta al propiziatorio, nel santo dei santi... rivolta alla croce sul Golgotha dove l'agnello immolato ottiene al genere umano ciò che Dio ha già concesso a lei dal principio.
Da creatura è madre sempre vergine!
Da creatura è assunta incorrotta, in anima e corpo in Cielo.
"E' giusto proclamarti beata, tu la sempre beata e tutta immacolata genitrice di Dio!
Incomparabilmente più nella gloria dei serafini e più rivolta a Dio dei cherubini, hai partorito incorrotta il Verbo di Dio. In te noi magnifichiamo davvero la Madre di Dio!"
Cristo, re dell'Universo, ha te come mamma!
Maria, paradiso di Dio in terra. Maria, eco del paradiso perduto con il peccato originale.
Maria regina del Cielo, nella gloria degli angeli e dei santi.
Madre dei figli adottivi generati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Sconfiggi tutte le eresie, Madre della Chiesa!
Iniziativa / Il rosario maschile a Roma
RispondiEliminaPer sapere di più sull’origine e il fine di questa iniziativa, ecco il nostro sito: rosarioroma.it.
PROSSIMO ROSARIO: Sabato 10 dicembre 2022
Ore 15:30 - Piazza di Santa Maria Maggiore, davanti alla facciata della Basilica
Lingua: Italiano
Sono chiamati a partecipare uomini e donne di ogni età
La durata del rosario sarà all'incirca di un'ora. Pregheremo in ginocchio, quindi è raccomandato portarsi qualcosa da mettere sotto le ginocchia; chi dovesse comunque avere difficoltà per qualsiasi motivo può pregare seduto.
https://www.aldomariavalli.it/2022/12/08/iniziativa-il-rosario-maschile-a-roma/
Quannero regazzino, mamma mia
RispondiEliminame diceva Ricordati, fijolo,
quanno te senti veramente solo,
tu prova a recità 'n Ave Maria.
L'anima tua da sola spicca er volo
e se solleva, come pe' maggia".
Ormai so' vecchio, er tempo s'è volato.
Da un pezzo s'è addormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l'ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
io prego la Maronna Benedetta
e l'anima mia da sola pija er volo.
Trilussa, Ave Maria
Perchè la Beata Vergine Maria è degna delle nostre preghiere e della devozione tributatale nei secoli susseguiti all'Incarnazione e alla Redenzione da milioni di cristiani?
RispondiEliminaPerchè Maria, una creatura umana, ha mantenuto integro il paradiso di Dio, quello che l'umanità ha perduto, ma che il Dio in lei ha conservato in vista dell'Incarnazione.
Dio, puro spirito, volle abitare la creazione in carne umana fin dall'origine dei tempi.
Questa prescienza supponeva la disponibilità di una madre, una donna, e così fu.
Suscitò l'invidia degli angeli ribelli, ma subito dopo la perdita di Eden da parte del genere umano, Dio ricordò al serpente la Sua volontà di bene, in quella stirpe il cui calcagno gli avrebbe schiacciato il capo, redimendo l'umanità, restituendo la vie per il paradiso.
La Beata Vergine, creatura umana voluta da Dio fin dalla creazione, rivelata a Mosè, promessa dal profeta Isaia, è l'Immacolata voluta dal Padre, la Madre sempre vergine del Figlio, la Piena di Grazia che riceve lo Spirito Santo e conduce la Chiesa nella Missione evangelizzatrice, presso l'Eucaristia, mistero dell'Agnello immolato che fa di lei la corredentrice.
Maria, una creatura umana che vive nella pienezza della Grazia.
La creatura di un umile e decisivo "fiat" che fa giustizia di un superbo "non serviam".
La donna che accompagna i figli adottivi in Cristo dalla pienezza dei tempi al loro compiersi definitivo. La creatura materna che conduce per mano i suoi piccoli nel passaggio da questo mondo al Padre, per chi -come lei- sa infiammarsi fin nell'intimo del fuoco dello Spirito Santo che Cristo ha lasciato a consolare i viatores, secondo le rivelazioni donateci dagli angeli di cui lei- assunta in Cielo incorrotta anima e corpo- è la Regina!
Oggi è festa perchè possiamo dire grazie a Dio per questi misteri di amore e di salvezza.
MARIA, LA GRAZIA PRIMA CHE SI COMPIA IL MISTERO.
RispondiEliminaLa figura di Maria ha il fascino primigenio: deve essere Immacolata e nel mistero,pur non toccando alcun uomo, dovrà dare la luce al Figlio di Dio.
Nel Vangelo rappresenta la modestia,il candore,l'accettazione di ciò che non si potrà capire,la lieve dolcissima riflessione prima del Compimento delle Scritture.
Donna”piena di grazia ",prima che partorisse.
In questo lampo c'è il segno divino,perché l’avvolgente grazia viene prima della nascita del Cristo.
Maria possiede la passività meravigliosa, perché in Lei si annuncia il massimo vuoto e si compie la pienezza dell'Assoluto.
Ella è identificata come la figlia di Sion,ove si incontrano il cielo e la terra, perché Sion è la città vivente di Dio.«Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re» (Zaccaria 9,9-10).
È anche Il roveto che non brucia (Es 3,1-6),perché la Sua è una permanente verginità che non si consuma, rimane intatta come la raffigura Michelangelo nella Pietà: giovane contro il Tempo che passa.Eterna,non consunta, non corrosa.
È come, si legge nel Cantico dei Cantici, giardino serrato.Stella del mare, aurora, fiore, che, così bello, risplende in eterno; giglio fra i cardi. È lei che occupa il centro della candida Rosa ove siedono i beati di Dio, le cui anime sono fatte di pura luce, tanto che è quasi difficile riconoscerne i tratti.
Lo ricorda Dante nel XXXI canto del Paradiso. «In forma dunque di candida rosa mi si mostrava la milizia santa che nel suo sangue Cristo fece sposa.»
Come diceva San Bernardo di Chiaravalle Maria era la più alta e umile fra tutte le creature (Pd. XXXIII, 2), che pose al centro della sua incessante meditazione l’umiltà . Senza l'intercessione di Maria, infatti, Dante non può sperare di accedere alla visione di Dio, poichè "qual vuol grazia e a te non ricorre, / sua disianza vuol volar sanz'ali" (Pd. XXXIII, 14-15).
L'Angelo la interroga nella notte più lunga,quella del concepimento del divino: per una sola volta è il cielo ad ascoltare.
E qui si compie la poesia più toccante che l’uomo abbia mai potuto ascoltare.
Quando l’Angelo le annuncia che partorirà il Figlio di Dio,Maria si smarrisce, si perde, è incredula come una bimba indifesa, rapita nella sua ingenuità.
Si sta per compiere,rompere,svelare il mistero dell’inaccessibile,perché Dio si riconcilia con l’Uomo:sul volto di Maria c’è,come dice Jean Paul Sartre, “lo stupore ansioso che non è apparso che una volta su un viso umano”.Ha tra le sue braccia il Figlio di Dio che cambierà la storia del mondo.
Maria così risponde all’ Angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo»(Luca,1,34).
Non ha toccato nessuno, neppure il silenzioso e buono come il pane, Giuseppe, il suo promesso sposo. «Giuseppe prese con sé la sua sposa e non la conobbe fino a quando non partorì un figlio, che egli chiamò Gesù» (1,24-25). Non la conobbe, non la lambì,non la sfiorò,non la toccò:tra i due sposi c’è stato solo il filo delicato della tenerezza,dell’unione intensa dei cuori.
Maria è pura:benché legata a un uomo,vive “come se non lo fosse” (v. 29); viveva “in assiduità presso il Signore, senza distrazione”.
La scissione tra Dio e l’uomo si colma, si rapprende, si rimargina,ciò che è separato si riunisce nel suo grembo.
E Maria è dolcissima:Cristo nasce nell’emarginazione, privo di un guanciale. Eppure nel racconto di Luca c’è un particolare sottolineato con tenerezza: Maria «avvolse il bambino in fasce e lo depose nella mangiatoia» (v. 7).
Ha visto ed ha patito ai piedi della Croce la più atroce delle sofferenze: che morisse prima il Figlio.
Maria, accoglie l'Infinito: ha la grazia prima che si compia il mistero.
RispondiEliminaIl privilegio, privus ligium, è una legge fatta a riguardo di pochi o di uno soltanto.
Non è un'eccezione: la legge è universale, ma si risolve nel particolare. Ognuno ha la sua faccia e vive in uno spazio privilegiato. La destra, infatti, è altra cosa dalla sinistra; il basso dall'alto; l'avanti dal dietro.
Così anche il tempo è orientato e ha un senso, non solo per il fatto di avere un significato, ma per lo stesso suo fluire. Tutto ha senso e percorrenza, un inizio e una fine.
Ognuno quindi è sottomesso a leggi universali e particolari, tanto nel corpo quanto nello spirito. A ognuno Dio dà il suo privilegio: a Maria il concepimento immacolato; a me e a tutti le circostanze irripetibili della vita.
Tutto è grazia, nell'universale e nell'individuato. Siano rese allora le grazie al Dio del privilegio, alla Trinità orientata, in seno alla quale il Tre procede sempre dall'Uno e dal Due e il Due procede sempre dall'Uno.
Silvio Brachetta
O Sanctissima,
RispondiEliminao Piissima,
dulcis Virgo, Maria.
Mater amata,
intemerata.
Ora, ora pro nobis.
Te solatium,
et refugium,
Virgo Mater Maria.
Quidquid optamus
per Te speramus.
Ora, ora pro nobis.
Ecce debiles,
per quam flebiles,
salva nos, o Maria.
Tolle languores,
sana dolores.
Ora, ora pro nobis.
Virgo, respice,
Mater, aspice.
Audi nos o Maria.
Tu medicinam
portas divinam.
Ora, ora pro nobis.
San Pietro Pascasio, un vescovo mercedario promotore dell’Immacolata fra i maometttani
RispondiElimina"Dio ha voluto preservarla dal peccato originale che è mortale e da ogni altro disonore; ed ha ciò operato per una grazia speciale, perché colui che è il più bello fra i figliuoli degli uomini doveva prender carne da lei"
https://www.youtube.com/watch?v=d8YKOlB7vJ0
RispondiEliminaOmelia della s. Messa del 10 Dicembre 2022, Festa della Madonna di Loreto, tenuta da p. Alessandro M. Apollonio, FI.
Per ascoltare o scaricare solo l'audio: https://podcast.santuariomadonnadeibo...
10 Dicembre 2022 - S. Messa "Rorate" - S. Messa in diretta
RispondiEliminaSantuario Madonna dei Boschi
Trasmesso in streaming 2 ore fa
S. Messa a lume di candele, celebrata presso il Santuario Madonna dei Boschi di Monghidoro (BO) alle ore 6,50
https://www.youtube.com/watch?v=WQD809mCUS0
Supplica alla Madonna di Loreto
RispondiElimina(si recita a mezzogiorno del 25 marzo – 15 agosto – 8 settembre – 10 dicembre)
O Maria Loretana, Vergine gloriosa, noi ci accostiamo fiduciosi a Te:
accogli oggi la nostra umile preghiera.
L'umanità è sconvolta da gravi mali dai quali vorrebbe liberarsi da sola.
Essa ha bisogno di pace, di giustizia, di verità, di amore e si illude di poter trovare queste divine realtà lontano dal tuo Figlio.
O Madre! Tu portasti il Salvatore divino nel tuo seno purissimo e vivesti
con Lui nella santa Casa che noi veneriamo su questo colle loretano,
ottienici la grazia di cercare Lui e di imitare i suoi esempi che conducono alla salvezza.
Con fede e amore filiale, ci portiamo spiritualmente alla tua Casa
benedetta. Essa, per la presenza della tua Famiglia, è la Casa Santa per eccellenza, alla quale vogliamo si ispirino tutte le famiglie cristiane: da Gesù ogni figlio impari l'ubbidienza e il lavoro, da Te, o Maria, ogni donna apprenda l'umiltà e lo spirito di sacrificio, da Giuseppe, che visse con Te e per Gesù, ogni uomo impari a credere in Dio e a vivere in famiglia e nella società con fedele rettitudine.
Molte famiglie, o Maria, non sono un santuario dove si ama e si serve Dio,per questo Ti preghiamo affinché Tu ci ottenga che ognuna imiti la tua,riconoscendo ogni giorno e amando sopra ogni cosa il tuo Figlio divino.
Come un giorno, dopo anni di preghiera e di lavoro, Egli uscì da questa Casa Santa per far sentire la sua Parola che è Luce e Vita, così ancora,dalle Sante Mura che ci parlano di fede e di carità, giunga agli uomini l'eco della sua Parola onnipotente che illumina e converte.
Ti preghiamo, o Maria, per il Papa, per la Chiesa universale, per l' Italia e per tutti i popoli della terra, per le istituzioni ecclesiali e civili e per i
sofferenti e i peccatori, affinché tutti divengano discepoli di Dio. O Maria,in questo giorno di grazia uniti ai devoti spiritualmente presenti a
venerare la Santa Casa ove fosti adombrata dallo Spirito Santo, con viva fede Ti ripetiamo le parole dell' Arcangelo Gabriele
Ave, o piena di grazia, il Signore è con Te!
Noi Ti invochiamo ancora:
Ave, o Maria, Madre di Gesù e Madre della Chiesa, Rifugio dei peccatori,Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei Cristiani.
Tra le difficoltà e nelle frequenti tentazioni noi siamo in pericolo di
perderci, ma guardiamo a Te e Ti ripetiamo:
Ave, Porta del Cielo, Ave, Stella del Mare!
Salga a Te la nostra supplica, o Maria. Essa Ti dica i nostri desideri, il
nostro amore a Gesù e la nostra speranza in Te, o Madre nostra.
Ridiscenda la nostra preghiera sulla terra con abbondanza di grazie
celesti. Amen.
Salve, o Regina