Notifica ai fedeli laici (can. 212 § 3) sui dubia
sottoposti a Papa Francesco
Fratelli e sorelle in Cristo,
Vostri in Cristo,
Walter Card. Brandmüller
Raymond Leo Card. Burke
Juan Card. Sandoval Íñiguez
Robert Card. Sarah
Joseph Card. Zen Ze-kiun
Roma, 2 ottobre 2023
Allegati: 2
Fratelli e sorelle in Cristo,
Noi, membri del Sacro Collegio Cardinalizio, avendo presente il dovere di tutti i fedeli “di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa” (can. 212 § 3) e, soprattutto, avendo presente la responsabilità dei Cardinali che “assistono il Romano Pontefice … come singoli … nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale” (can. 349), considerate varie dichiarazioni di alcuni alti Prelati inerenti alla celebrazione del prossimo Sinodo dei Vescovi, palesemente contrarie alla costante dottrina e disciplina della Chiesa, e che hanno generato e continuano a generare tra i fedeli e in altre persone di buona volontà grande confusione e la caduta in errore, abbiamo manifestato la nostra profondissima preoccupazione al Romano Pontefice. Ricorrendo alla provata prassi della sottomissione di dubia [domande] ad un superiore per fornirgli l’occasione di chiarire, attraverso i suoi responsa [risposte], la dottrina e la disciplina della Chiesa, con la nostra lettera del 10 luglio 2023 abbiamo sottomesso a Papa Francesco cinque dubia, di cui è allegata una copia. Papa Francesco ci ha risposto con lettera dell’11 luglio 2023.
Avendo studiato detta lettera, che non ha seguito la prassi dei responsa ad dubia [risposte a domande], abbiamo riformulato i dubia per suscitare una risposta chiara, basata sulla perenne dottrina e disciplina della Chiesa. Con la nostra lettera del 21 agosto 2023, noi abbiamo sottomesso al Romano Pontefice i riformulati dubia, di cui è allegata una copia. Finora non abbiamo ricevuto risposta.
Data la gravità della materia dei dubia, specialmente in vista della predetta imminente sessione del Sinodo dei Vescovi, abbiamo giudicato che è nostro dovere informare Voi fedeli (can. 212 § 3), affinché non siate soggetti a confusione, errore e scoraggiamento, invitandovi a pregare per la Chiesa universale e, in particolare, per il Romano Pontefice, perché il Vangelo sia insegnato sempre più chiaramente e seguito sempre più fedelmente.
Vostri in Cristo,
Walter Card. Brandmüller
Raymond Leo Card. Burke
Juan Card. Sandoval Íñiguez
Robert Card. Sarah
Joseph Card. Zen Ze-kiun
Roma, 2 ottobre 2023
Allegati: 2
Nel calendario liturgico è la festa degli Angeli custodi. Nel mondo laicista è diventata la festa dei nonni...
RispondiEliminaELOGIO DELL’ANGELO CUSTODE
RispondiEliminaAnche se non lo sa nessuno, ma oggi è il giorno dedicato all’angelo custode, il nostro intimo e divino portaborse e bodyguard. Se volete sognare a occhi aperti la presenza di un Benefico Soccorritore, di un Messaggero di doni non deteriorabili e un Consigliere benedetto che è disponibile ogni giorno dell’anno, ripensate all’Angelo custode. E’ lui il nostro Segretario particolare, il nostro assistente alla regia della vita, il nostro invisibile alter ego, il numero verde dell’anima nostra.
Tanti collezionano angeli, compresa Giorgia Meloni, almeno un tempo. Di angeli teneri e un po’ gay sono pieni i presepi e gli alberi natalizi. La loro sessualità incerta, efebica e ambigua unisce etero e omo. Gli angeli dei presepi sono creature musicali: non potendo fare altro, suonano e danzano.
I pregi dell’Angelo Custode sono cospicui. Dunque, per cominciare l’Angelo Custode ci sottrae alla solitudine, ci fa compagnia. Ci conosce sin dalla nascita, ci consente di bamboleggiare in privato, sa tutti i mugni, i vizi e le segrete speranze che ci portiamo dentro. Compagno di solitudini impaurite e di spaesati sconforti, è l’unico che sta alle nostre spalle ma non vuole sodomizzarci. Poi, è il nostro conducente, il nostro navigatore celeste, e vale più del satellitare. Mentre noi viviamo e subiamo la vita, lui tiene la rotta e ci invita a darle un senso, un limite, un’apertura. La peggior prova del nostro egoismo, il peggior effetto della nostra solitudine, è proprio il divorzio dall’angelo custode. Se ci separiamo da lui siamo finiti, letteralmente. Passiamo a lui i nostri beni; a noi restano i mali.
Poi l’angelo custode ci ricorda che accanto alle cose visibili e vistose, accanto al look e all’apparire, c’è l’invisibile, che si sottrae alla banalità dei corpi e degli sguardi. La dimestichezza con lui ci permette una teologia confidenziale che sarebbe increscioso pretendere di avere con Dio Onnipotente. Lasciate stare il Padreterno per le piccole cose di ogni giorno, le paure, le speranze, le richieste profane; abbiamo uno sportello alla nostra portata, personalizzato per giunta, che è l’angelo custode, abilitato a gestire la piccola provvidenza quotidiana. Lasciate al Signore i Giudizi Universali e l’Eterno; per sbrigare i giudizi privati e le pratiche quotidiane c’è lui, l’Angelo custode, la nostra guardia del corpo etereo, detto anima. Anzi, a volerla dire tutta, con noi c’è pure il suo rovescio, il diavolo custode, il primo servizio deviato della storia, di professione dirottatore, perchè vuol portarci sulla cattiva strada. Ma l’angelo custode, oltre ad avere un fratellastro infernale ed un precursore classico, il daimon greco e socratico, ha anche un riflesso internazionale attualissimo: è riconosciuto pure dagli islamici che lo chiamano malaika ed ha come da noi, il compito di messaggero celeste che ci conduce a Dio. Anche per gli islamici l’angelo è un taxi driver della cooperativa celeste. A Bisanzio, assediata dagli avi degli islamici, discutevano del sesso degli angeli e noi ironizziamo; ma vuoi vedere che era quello l’unico modo concreto per stabilire un contatto profondo con gli invasori?
Infine vi confesso che ho sul comodino un minuscolo angelo custode; mi fu dato da mia madre quando ero bambino. Si chiama Spiritello, è di legno laccato celeste, con le ali bianche. Mi addormentavo parlando con lui. Poi lo persi con la pubertà. Anni fa scrissi un disperato appello per ritrovarlo; un giorno, mia zia lo ritrovò dopo decenni di latitanza ed ora è sul mio comodino. E’ l’unico compagno fedele di tutta la mia vita. Non ti tradisce e ti sopporta. Rispetto all’infanzia, Spiritello ha perso le ali, ha due fori come cicatrici sulle scapole. Segno del tempo che passa, del disincanto che avanza, dello stupore infantile che ha perso le ali. Non vola più ma c’è.
(Marcello Veneziani)
Se risponde male si becca accuse formali di eresia, se non risponde e va avanti con queste idiozie moderniste, si becca accuse formali di eresia.
RispondiEliminaFinalmente siamo arrivati al punto in cui perlomeno viene costretto a prendere atto che non può fare quello che vuole dei cattolici e del cattolicesimo.
Santo Padre, sono un fedele tentativamente obbediente, quindi in occasione del Sinodo pregherò per coloro che vi partecipano come hai chiesto, perché in ogni momento domini la fedeltà e la volontà di servire la Sposa di Cristo.
RispondiEliminaMa, Santo Padre, non pregherò per il Sinodo in sé, perché il Sinodo sulla sinodalità è un male per la Chiesa, costruito per sedimentare nella maniera più clericalista possibile questioni che interessano solo una parte di gerarchia autoreferenziale che si bea di tenere lontani moltissimi fedeli, interdetti a tutti i livelli dal presentare le proprie preoccupazioni per la Chiesa e che nonostante tutta la repulsione di cui sono destinatari, persistono a vivere in una sempre più affannata comunione ecclesiale, mentre questa dai promotori dei documenti preparatori viene sottomessa ad un'agenda mondana, antiecclesiale e antisinodale.
E tu lo sai, Santo Padre, quanto sono stati disattesi i tuoi indirizzi e con quale protervia.
La Chiesa insegna che non si prega per un male oggettivo. Ma posso pregare perché lo Spirito volga questo male ad un bene maggiore, perché io mi converta nonostante tutte le mie fatiche allo Sposo e con me si convertano anche tutti i successori degli Apostoli che si avventano sulla Sposa lacerandone la veste.
IN DIFESA DELLA VERITA'
RispondiEliminaLodevole iniziativa di 5 cardinali della Chiesa Cattolica, uno per Continente, che a nome dei fedeli e con "parresìa" (parlare chiaro) rivolgono alla persona seduta sul Soglio Petrino un chiarimento senza giri di parole (Sì o No) su 5 temi fondamentali in vista del "Sinodo sulla sinodalità" che sta per iniziare.
I dubbi sarebbero anche altri e altrettanto gravi, ma per ora mi sembra un buon inizio. Farà ancora orecchie da mercante o si degnerà di rispondere? Stavolta il silenzio sarebbe inaccettabile.