Nella nostra traduzione, una notizia significativa del lato nascosto del pensiero giudaico su "tutti gli altri", noi compresi. Richiamo l'attenzione sulla mia nota e, a seguire, sull'estratto da un vecchio lavoro che fa meglio comprendere il contesto culturale ma soprattutto spirituale con cui dobbiamo misurarci ancor oggi.
Alla fin fine, appare tutto molto chiaro e semplice. L'islam professa di tagliare la testa agli infedeli e le tribù ebraiche professano la legge del taglione. Questi sono i risultati che si ottengono quando non si abbraccia Gesù che 2023 anni fa ha introdotto il perdono.
Sarah Saldmann usa la parola "goy" in onda su RMC
Ci sono parole che suonano strane se pronunciate durante la trasmissione di un media francese in prima serata. Durante la trasmissione Grandes Gueules dell'11 ottobre 2023 sul tema “Israele: il silenzio delle stelle... incomprensibile?”, l'avvocato ed editorialista Sarah Saldmann si è lasciata scappare la parola goy1 prima di rendersi conto del suo errore.
Goy, una parola che non è innocenteSarah Saldmann ha risposto ad Alain Marschall che chiedeva perché i francesi non fossero scesi in piazza per sostenere Israele. Sarah Saldmann sbottò: “Allora ero alla manifestazione lunedì e confermo che non c'erano molti goyim!” Non appena la parola lasciò la sua bocca, cambiò idea. Ma, contro ogni aspettativa, i due presentatori attorno a lui lo incoraggiano ad abbracciare questa parola, come se appartenesse al normale vocabolario dei media francesi.
Tuttavia, la parola “goy” è un termine yiddish dispregiativo per “non ebrei”. Il suo utilizzo era quindi più che sgradito. Non sono mancate le reazioni insoddisfatte sui social network. Ma i media ovviamente hanno ignorato l’argomento. Fonte
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Nota di Chiesa e post-concilio
Nota di Chiesa e post-concilio
Il fatto è che per gli ebrei anche noi cristiani siamo Goyim cioè i "non ebrei", definiti come "animali parlanti", per i quali non valgono i comandamenti e la Torah ma i precetti noachidi (ovviamente il Nuovo Testamento è eresia dei notzrì (i nazareni: i cristiani), i quali, nel Talmud - frutto dell'ebraismo spurio rabbinico successivo a Yavne -, sono oggetto di maledizione: nella Birkat ha-Minim [letteralmente 'benedizione' contro gli eretici]). Questo se lo dovrebbero ricordare i 'pastori' che insistono in un dialogo unilaterale e fortemente sbilanciato e hanno persino modificato la preghiera per la conversione degli ebrei nella Santa Liturgia del Venerdì Santo [qui] e parlano di "Salvezze parallele" [qui] .
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Torah, popolo, terra :
la trilogia rigorosamente attuale dell'identità ebraica
Torah
la trilogia rigorosamente attuale dell'identità ebraica
Torah
Israele racconta. Prima oralmente, poi trascrivendo. Poi - nei secoli - producendo tutta una Tradizione vitale. Nasce la Torah. In mezzo a popolazioni idolatre e politeiste.
Popolo
Non è più l'uomo che cerca Dio: su questo concetto si sono costruite tutte le grandi culture antiche. La grandiosità e novità dell'intuizione di Israele è che Dio si mette alla ricerca dell'uomo. Israele non tenta di dire chi è Dio: Israele racconta come agisce Dio.
Questo Dio è un "Tu" che interpella l'uomo. Un Dio Persona, essere di relazione, al punto che si crea un interlocutore. E arriva sulla terra l'uomo. E arriva come essere capace di scelta, chiamato alla conoscenza, alla lode, all'amore, alla condivisione. Libero di dire sì o no. Un autore dice: "Da quando ha creato l'uomo, Dio ha perso la pace". Si è trovato di fronte un interlocutore difficile. Per questo uomo Dio costruisce il cosmo come casa e gliela affida. Secondo la tradizione ebraica Dio ha creato il meno possibile perché I'uomo fosse suo collaboratore nel compimento del mondo. L'esperienza tutta ci insegna che se e quando l'uomo si inserisce nel disegno di Dio nel mondo c'è armonia e altrimenti è il disastro.
Popolo
Israele narra e parla di un gruppo di tribù nomadi che sono interpellate da Dio. La chiamata di Dio fonda il Popolo. Non ci sarebbe popolo di Israele se non ci fosse stata questa autoconcezione (per un credente ispirata, per uno studioso un modo specialissimo assunto da questo nucleo umano per dirsi) di essere convocati da Dio. Nasce perciò il popolo come "popolo eletto". Nell'autentica concezione ebraica - contrariamente a quanto spesso si sente dire - l'elezione non è un privilegio, è un impegno, una responsabilità. E percepirsi come popolo chiamato all'ascolto, costituito dall'impegno dell'ascolto e dunque dall'impegno di una risposta. Ascoltare e rispondere, praticare le "mitzvot" (i precetti) e costituire tutto un organismo di riti e preghiere (il culto) è ciò che struttura il popolo.
Scrive G. Della Pergola: "L'ebraismo nasce come distinzione. Dalla distinzione prendono forma il suo specifico modo di conoscere, la sua ermeneutica fondamentale, il suo metodo, la sua capacità di analisi, il suo rigore, il modo con cui si applica al mondo. Nell'ebraismo ogni cosa è determinata in quanto tale perché distinta: le acque sono distinte e separate dalla terra, la luce è distinta dalle tenebre. Così in Genesi si descrive la creazione: e il popolo di Israele è distinto e separato da ogni altro popolo. Anzi: addirittura è popolo "eletto
", scelto. È infatti popolo di Dio e non solo appartenente al mondo e alla storia degli uomini. Popolo santo "Kasher", di sacerdoti, separato. Popolo che abita "al di là del fiume" a cui è stata data una Legge che è anche una Strada. Un popolo che cammina sulla strada di Dio. Distinto ma non solitario; separato, ma non “per sé solo". Non come tutti gli altri, eppure né snob né aristocratico. Non confuso con gli altri seppure con gli altri: ma convinto che il modo più corretto per stare con gli altri parte dalla non rinuncia ad una definizione di sé, alla propria identità e alla propria memoria". È il concetto di Qahal: santa assemblea convocata che diventa popolo solo in forza della convocazione, non per scelta sua, nel tempo biblico, in cui Israele perde più volte la terra e poi ritorna, e nel momento diasporico, momento terribile, dal 70 d.C. in poi, in cui comincia, con la i distruzione del Tempio, lo spargersi ovunque che continua tuttora e che si riduce solo nel 1948 con la rifondazione dello Stato in terra di Israele.
Terra
Dio chiama delle tribù nomadi nella persona di Abramo e fonda un popolo al quale dà (non solo promette) una Terra. Nella storia sacra ci sono battaglie accanite per la conquista della terra, ma la lettura che Israele ne fa è che Dio procura al suo popolo l'elemento che gli è indispensabile per dirsi tale: una terra su cui servirLo. Questa è una terra data. Proprio perché si ritiene depositario di un dono Israele si ritiene presente su quella terra perché Dio lì lo ha voluto. Per Israele la terra non è - come invece è per tutte le grandi religioni antiche - la terra madre, ma è una terra sposa. Una terra che Israele deve accogliere, scegliere quotidianamente, ogni giorno riscoprire, di cui deve ogni giorno innamorarsi, con la quale deve stringere un rapporto sacro perché su questa terra soltanto può compiere tutte le mitzvot (i precetti).
Terra: un luogo preciso, concreto. Con la nostra ascetica cristiana noi abbiamo via disincarnato questo concetto e abbiamo difficoltà a entrare nelle categorie ebraiche: terra come un luogo preciso, donato da Dio. Donato però sotto condizione: nella Scrittura ogni volta che Dio parla con Israele a proposito della terra dice: "Se osserverete i precetti. Se sarete fedeli " E ogni volta che Israele non è fedele il primo dono che gli viene tolto è la Terra. Ma poiché le promesse di Dio sono senza pentimento la terra non viene mai tolta definitivamente. Quando Israele si pente - contrariamente a quanto ha lungamente pensato la nostra cultura cioè: ormai Dio ha abbandonato Israele per sempre - Dio non si smentisce.
Una terra lunghissimamente sognata perché lungamente persa, luogo del difficile oggi e del problematico domani.
Dice Paolo De Benedetti: "Non si tratta di una terra simbolo, di una terra mistica... La terra che Israele considera nella propria fede come elemento essenziale del rapporto con Dio, è una terra fatta di terra".
Dice Ben Gurion: "Nessuno può capire che cos'è questo Stato per noi. È come una famiglia per chi non l'ha mai avuta. Un letto per chi ha sempre dormito per terra. Una coperta e un po' di fuoco per chi ha trascorso una lunga notte all'aperto, tra il vento e sotto la pioggia ". (Estrapolato da uno scritto di Renza Fozzati.
Ho sempre inteso che dopo il 70
RispondiEliminad.C. la Terra fosse diventata per gli Ebrei la Sacra Scrittura. Questo mutamento mi è sembrato molto calzante ed anche è stato per me uno stimolo per cimentarmi in una lettura quotidiana della nostra Bibbia... abitudine non ancora raggiunta! Ho già citato Jacob Taubes, che riteneva la familiarità con la Scrittura imprescindibile per qualsiasi studio, una volta un giovane studente gli chiese quale edizione dovesse comprare e Taubes rispose che per lui qualunque edizione in commercio sarebbe andata bene. Ci sono molti tipi di ebrei, molti dei quali non hanno loro stessi una conoscenza delle loro Scritture, altri non se ne sono mai occupati, altri ancora se ne occupano ed insuperbiscono ed altri ancora sono diventati santi cattolici. Forse un gruppo dei loro vuol davvero far provare ai Gentili quello che loro dovettero sopportare nel Novecento, può darsi. Tutto l armamentario di Davos, con le sue scadenze, forse, sotto sotto, a questo tende. Noi però non dobbiamo cadere nelle loro provocazioni, né deprimerci, dobbiamo sempre meglio essere Cattolici, sì sì, no no, studiare, pregare, lavorare e chiedere al Signore nostro Gesù Cristo la loro sincera ed onesta conversione. Così per tutti gli arabi che ancora non sono Cattolici. Il Regno di Cristo inizia dal cuore di ciascuno di noi. Basta odio, vendette, guerre, armi, morti, violenze sui più deboli, raggiri di popoli, menzogne, ipocrisia. Basta!
Quando uno dice una parola sconveniente ad un altro, bisogna rispondere come quando si era bambini e un compagnetto ci insultava: chi lo dice c'è, cento volte più di me! Risposta che tanto infantile non è, anzi è una verità. Spesso.
RispondiElimina
RispondiEliminaLa traduzione in italiano non rende bene l'originale. Dove si trova la parola goy? Non si capisce. Dal francese si capisce. Invece di dire: "..non c'erano molti ragazzi" ha detto, inizialmente, "non c'erano molti goyim" o come si dice. Bisognava nel testo farlo capire bene. Così non è chiaro.
Un ricordo personale di moltissimi anni fa. Mi trovavo sulla spiaggia di Fregene con un gruppo di amici. Ero molto giovane allora. La fidanzata di un mio amico (cattolico) era un'ebrea romana. E c'erano alcuni giovanissimi ebrei australiani suoi conoscenti di passaggio (tra cui una splendida fanciulla, mi ricordo, bionda con gli occhi azzurri, tipo anglosassone puro ma ebrea pure lei). Poco masticanti l'italiano. Io masticavo un po' d'inglese e imbastii qualche spunto di conversazione.
Sentivo ricorrere presso di loro la parola jim. Ad un certo punto, chiesi. Ma questo jim che vuol dire? Inglese non è. Silenzio. Poi uno di loro spiegò: i jim sono gli altri, i non ebrei, il resto del mondo.
Tutto il resto. Il concetto mi sembrava chiaro: noi e loro, di contro.
Detto così è ancora descrittivo. Ma io chiesi: nella vostra lingua, qual è il significato preciso? Sempre lo stesso regazzetto, deciso: vuol dire "cani". Allora, dissi, ci considerate tutti "cani", una razza inferiore? Di fronte alla mia sorpresa il gruppetto si mise a ridere. Poi uno di loro spiegò, questo il concetto : non pensiamo agli altri popoli come "cani" quando usiamo questo termine. Ma per noi esso indica la distinzione profonda tra di noi [popolo eletto, anche se non lo disse] e il resto dell'umanità.
Forse non bisogna dare troppa importanza al riapparire di questa terminologia in questo tragico momento. Molti ebrei sentono messa in pericolo l'esistenza stessa di Israele di fronte alla ferocia e alla determinazione dell'attacco, e fanno quadrato, facendo riemergere gli istinti profondi della razza: per salvarsi, in questa distretta, deve credere assolutamente in se stessa, nella sua superiorità sull'avversario, terminologia a parte.
ar
RispondiEliminaoggi, 7 novembre 1917, nessuno ha ricordato che questa data è l'anniversario della Rivoluzione bolscevica.
Ci fu il colpo di stato militare a Pietrogrado e Mosca con il quale il partito bolscevico (comunista), quello d'élite dei rivoluzionari di professione, prese il potere. Non contro la monarchia già dissoltasi il 7 marzo precedente ma contro il governo provvisorio che avrebbe dovuto instaurare il sistema democratico in Russia. L'utopia marxiana al potere contro il sistema politico democratico di tipo liberale, consolidatosi come forma tipica della rappresentatività politica occidentale.
Per la Russia si iniziavano tempi terribili, anche se condotti all'insegna dello scatenarsi di gigantesche visioni ed energie collettive.
La vittoria del comunismo in Russia fu il risultato più nefasto della Grande Guerra.
Lenin non andò al potere per dare finalmente un po' di respiro ai popoli martoriati da 5 anni e tre mesi di tremenda guerra mondiale, ma per scatenare subito la rivoluzione mondiale con tutti gli strumenti della violenza, a cominciare dalla guerra civile.
A proposito di Russia, che fine ha fatto la presente guerra con l'Ucraina?
L'Unione Europea, come ha ampiamente precisato U. von der Leyen in occasione di un discorso del 6 novembre agli ambasciatori dell'UE, insiste per infliggere una sconfitta strategica alla Russia, come riportato in un post Telegram di Boris Karpov Chronique de Russie di stamane. Ovviamente USA e NATO sono d'accordo. Le notizie che si leggono ogni tanto di accordi di pace sono false. Riusciranno? Forse che si, forse che no. In ogni caso, gli USA hanno già raggiunto l'ottimo obiettivo di indebolire l'Europa. Essi non vogliono perdere la loro incontrastata supremazia, la quale resta più viva che mai dal punto di vista "culturale": l'americanizzazione dell'individuo è sotto gli occhi di tutti per riguardo alle idee, alla moda giovanile (abbigliamento, musica, stili di vita), ai comportamenti, soprattutto a partire dal 1945, poi dal 1968. Di per sé, non si tratta di "idee nuove, bensì vecchiotte, per cui si può leggere con profitto un libro, che ebbe la benedizione di Pio IX, di R. Gougenot des Mousseux: Le Juif, le judaïsme et la judaisation des peuples chrétiens (si trova su Google libri in formato PDF). La vittoria finale sarà di Cristo Re, vincitore della morte. Noi vogliamo combattere sotto il Suo stendardo ogni giorno della nostra vita: che Maria Santissima ci aiuti!
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RispondiEliminaAggiunta sui goyim e su Israele
Mi colpì il termine usato dai ragazzi ebrei australiani perché, pur avendo avuto al Liceo (finito da poco) compagni di scuola e compagne di scuola ebrei, mai avevo sentito da loro quella terminologia.
I coetanei ebrei con i quali avevo condiviso gli studi, per anni, in una città come Roma, erano come noi, anche loro rampolli di una borghesia più o meno benestante, che condividevano certi valori. Si avevano anche discussioni accese, di politica o filosofia, letteratura e anche sullo Stato di Israele. Ma l'atteggiamento dei compagni di scuola ebrei era quello di chi insisteva soprattutto sul diritto al riconoscimento dell'esistenza di questo Stato, senza profusione di sentimenti di superiorità razziale, per quanto posso ricordarmi. C'era poi l'orgoglio per le capacità militari inaspettatamente dimostrate dagli israeliani.
Ma non c'era in nessun modo il noi qui, (solo noi gli eletti), e gli altri tutti dall'altra parte, in condizione d'inferiorità.
Tra i compagni di scuola ebrei c'erano poi tipi differenziati. Avevano una mentalità laica, anche quelli che provenivano da famiglie osservanti. Certe barzellette antiebraiche tradizionali (non particolarmente cattive) le ho sentite raccontare da loro.
Certo, erano ancora immaturi, chissà poi com'è stata la loro evoluzione da grandi.
Ma è un errore considerare l'ebraismo un monoblocco, come fanno tanti antisemiti. Se sono perseguitati in modo grave, gli ebrei fanno ovviamente blocco, ma costituiscono in verità una realtà composita e molti di loro vorrebbero solo applicare i loro talenti alla vita di questo mondo, cercando di goderla nel modo più pieno possibile.
L'esistenza inaspettata dello Stato di Israele, con la sua capacità militare, ha sparigliato le carte in tavola. L'ebreo non può più dedicarsi al commercio o all'arte o alla finanza, alla letteratura come prima: adesso è impegnato in una lotta mortale per la sopravvivenza, che fatalmente sta coinvolgendo anche noi e che rischia di incendiare mezzo mondo.
In questa lotta si porrà di nuovo per Israele in modo estremamente drammatico il problema del Messia, del v e r o Messia.
ar
Una cosa andrenbbe detta però, almeno ai cattolici legati alla tradizione: il sionismo, che tanti conservatori più o meno sostengono, fu rigettato (in quanto tale!) dal papa che più di tutti nell'epoca contemporanea rappresenta la tradizione: S. Pio X
EliminaRoberto
Zhok sulla Cessione di Telecom. Sovranismo de Che?
RispondiEliminaTelecom Italia, con l’assenso del governo Meloni, ha deliberato la vendita per 19 miliardi di euro della rete fissa italiana, al gruppo finanziario statunitense KKR (Kohlberg Kravis Roberts).
https://www.marcotosatti.com/2023/11/07/zhok-sulla-cessione-di-telecom-sovranismo-de-che/
Il gruppo KKR non è solamente un grande gruppo americano, ma, per comprenderne l’autonomia rispetto al comparto militare-industriale, ha come presidente l’ex generale americano David Petraeus.
L’infrastruttura delle telecomunicazioni è oggi la più importante infrastruttura che definisce le capacità operative di una nazione nel mondo moderno.
Su questa infrastruttura circola:
1) l’informazione pubblica;
2) le transazioni monetarie;
3) qualunque operazione di interesse militare.
Praticamente gli abbiamo dato le chiavi di casa e lo ius primae noctis.
Per chi avesse ancora avuto dei dubbi, la destra italiana è parte del progetto di svendita del paese agli USA esattamente quanto la sinistra.
Essendo quella italiana la condizione di una colonia, il termine giusto per la nostra classe dirigente è quella di “collaborazionisti con le forze di occupazione coloniale”.
Visto che di questi tempi mancano occasioni di buon umore, non vedo l’ora di arrivare nei pressi delle prossime elezioni in cui assisteremo per la millesima volta allo spassoso gioco delle parti in cui la destra borbotterà seriosamente di “sovranità nazionale” e la sinistra li accuserà per questo di “fascismo”.
I grandi pezzi di cabaret non invecchiano mai.
Andrea Zhok
⬆️Giusto per completezza di informazioni, ricordiamo che David Petraeus oltre ad essere ex generale è anche ex direttore della CIA
Così… Per far capire ancora di più a chi abbiamo ceduto la più importante rete strategica del paese.
Concordo pienamente con questo bellissimo commento. È esattamente quello che ho sempre sostenuto anch'io.
EliminaCari amici bloggers, il nostro paese sta s-vendendo tutto e non da oggi, ma dagli anni '90 quando sul panfilo Britannia il celeberrimo idraulico super M con l'assenso consenso di P, B e DB ha iniziato a smantellare tutto, noi la sovranità nazionale, quand'anche l'avessimo avuta in altri tempi, l'abbiamo persa 80 anni fa circa, adesso si tratta di fondi di magazzino, la guerra in UA, per chi sa giocare a scacchi è in stallo, chi muove per primo senza calcolare bene le mosse, perde la partita, scacco matto.
RispondiElimina
RispondiElimina"Il sionismo, che tanti conservatori sostengono...non fu riconosciuto da san Pio X".
Ma qui non si tratta di essere più o meno d'accordo con lo Stato d'Israele ovvero con l'ideologia sionista che l'ha fatto nascere.
Lo Stato d'Israele è una realtà storica per conto suo che polarizza tutto l'odio e il furore dei musulmani, arabi, persiani etc.
Se crolla, come ha detto qualcuno, i musulmani ne ricaveranno un ulteriore fortissimo slancio a continuare l'invasione dell'Italia e a conquistare Roma. Ancora ieri un esponente di Hamas, martellata com'è dagli israeliani, ha dichiarato che l'islam vincerà e che il suo prossimo obbiettivo sarà Roma.
Da tenere a mente, no? È bene pertanto che i musulmani si rompano le corna contro la muraglia israeliana, che noi dobbiamo appoggiare, lasciando da parte i falsi sentimentalismi sui palestinesi.
Tirare fuori in questo momento i consunti schemi della "giudaizzazione dei popoli" è ridicolo. Il pericolo vero è la loro islamizzazione.
Ma perché, è " falso sentimentalismo" quello che fa esecrare l'uccisione di migliaia di bambini innocenti? . Con una reazione all'atto criminale subito del tutto sproporzionata. Certo che gli ebrei hanno diritto di vivere( e comunque adesso vivono molto male), ma perché proprio là, dove era da secoli insediata un'altra popolazione, dopo la distruzione ad opera dei Romani, ptofetizzata da Gesù Cristo, per il loro orrendo delitto di deicidio? Accetterebbe ro di vivere ( molto meglio e pacificamente) in un altro territorio, magari in Sud America, come era stato ipotizzato? Sarebbe una soluzione, buona per loro e per tutti. Ma se vogliono la ricostruzione del Tempio, non l'avranno mai. È tutto scritto. Quando si convertiraanno, saranno nella Chiesa. Ma intanto , non possiamo negare che siano nemici della Chiesa, come fin dai primordi ( vedi S Paolo). Intanto speriamo che non si inneschi qualcosa di molto grave.
EliminaVada a Parigi alla prossima "manifestazione contro l'antisemitismo".
EliminaDon Curzio Nitoglia: "Il Giudeo Americanismo. Il problema dell'ora presente" Edizioni Effedieffe
Elimina"il nostro paese sta s-vendendo tutto e non da oggi,"
RispondiEliminaE non solo tutto, ma proprio tutto tutto...la bellezza della nostra lingua, la bellezza della nostra civilta', la bellezza della cucina mediterranea.....in cambio di O.K.,pensa americano,parla simil- americano,spendi americano,scarabocchi murali spacciati per arte,e vai col tango..alla filosofia, al pensiero critico e' subentrato...
Ed è per questo che la guerra di USA, UE e NATO contro la Russia (e contro chiunque si opponga per qualsiasi motivo al giudeoamericanismo) può dirsi tranquillamente già vinta.
Elimina
RispondiElimina# La vendita di TElecom Italia
Una disgrazia certamente che chiama in causa la grave colpa del governo di CD che sembra favorirla.
Sono andato a controllare sul Il Sole 24Ore.
La notizia tuttavia non è del tutto precisa. Il commento di Tosatti dice: Telecom Italia ha venduto etc.
Ma quale organo di Tel Italia? In realtà si tratta di una decisione unilaterale del CdA, presa senza convocare l'Assemblea, nemmeno quella straordinaria. Pertanto si è avuta la reazione furiosa della componente francese di Telecom (Vivendi) e di una società italiana dal nome inglese: entrambe hanno detto che daranno battaglia legale da subito. UNa vendita del genere non può esser fatta sulla testa dei soci.
La vendita quindi al momento è un fatto accettato dal solo CdA (11 contro 3), contestato come illegale, anche se appoggiato dal governo, con notevole dabbenaggine.
Meloni si sta appannando. Lo si era visto anche nella vicenda del "licenziamento" del "partner".
Se l'opposizione legale sarà forte e vittoriosa, la vendita può ancora saltare.
Quindi, speriamo.
LItalia è una colonia americana a partire dal 1945, quando la "civilizzazione del chewing-gum" sostituì la Civiltà greco-romana-germanica per la quale combatterono "gli ultimi in grigioverde". Duole dirlo, ma la Chiesa Cattolica accolse a braccia aperte (con poche lodevoli eccezioni) la "civilizzazione del chewing-gum", per cui il Concilio Vaticano II divenne quasi inevitabile. Le infiltrazioni nemiche nella Chiesa (è il titolo di un libro di G. Virebeau, pseudonimo di Henri Coston) si impadronirono da quel momento anche della Chiesa Cattolica.
RispondiEliminaL'Italia è ormai tutta tutta tutta venduta. Persino l'antica latteria sociale del mio paese - Bagnolo in Piano di Reggio Emilia - è stata venduta ad una multinazionale. Continua la produzione di Parmigiano-Reggiano, di ricotta e tosone (dei quali sono goloso!), ma non più la vendita diretta nello spaccio annesso alla latteria. È soltanto un modesto esempio.
RispondiEliminaQuello che scrive Murmex è, in sintesi, la posizione in linea con quanto ha detto S. Pio X e, in ultima analisi, la posizione tradizionale.
RispondiEliminaQui emerge la differenza, ormai insormontabile, con i cattolici conservatori. Faccio notare che, in questo ambito, i cattolici conservatori sono in ultima analisi in linea con i protestanti evangelicali. I conservatori possono rifiutare tutto del Vaticano II, ma non Nostra aetate (almeno per quest' aspetto).
Roberto
RispondiEliminaIl falso sentimentalismo sui bambini palestinesi morti nei bombardamenti.
Falso, da parte di un'opinione pubblica occidentale che proclama il diritto all'aborto cioè la libertà della donna di ammazzare il bambino che sta portando, se semplicemente non lo vuole far nascere. Ipocriti. I bambini poi l'ONU, che sparge lacrime su quelli palestinesi uccisi dalla guerra, uccisi poi involontariamente dato che gli israeliani avevano avvisato e dato il tempo di fuggire, tanto che molte famiglia si sono messe in salvo -- l'organizzazione dell'ONU da anni li corrompe dalla tenera età con l'educazione sessuale e omosessuale promossa dalle sue organizzazioni. Ipocriti due volte, meriterebbero loro la morte per quello che permettono da anni sia fatto contro i nascituri e i bambini, nefandezze inaudite e uno sterminio capillare.
Circa lo Stato di Israele. Non citerei come fonte sul tema antisemiti notori. Ma i cosiddetti tradizionalisti sono capaci di ragionare realisticamente?
Allora rispondano chiaramente a questa domanda: lo Stato di Israele ha il diritto di difendersi come ogni altro Stato di questo mondo o deve sparire sotto l'urto dei maomettani?
Inoltre. Che ci sia un significato escatologico nel riapparire di uno Stato ebraico libero dopo tanti secoli, risulta dalle parole stesse del Signore: "e Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili, finché i tempi dei Gentili non siano compiuti" (Lc 21, 24). Non in eterno dunque ma finché il VAngelo non fosse predicato a tutti i Gentili, cosa compiuta. Pertanto si deve ritenere che la nascita dello Stato di Israele sia stata permessa da Dio e fors'anche voluta. Ma sono secolarizzati e sempre avversi al cattolicesimo questi israeliani!
Non poteva essere diversamente ma si sa che la Provvidenza scrive diritto anche e spesso sulle righe storte. E noi facciamo fatica a mettere insieme tutti gli elementi del puzzle.
Sarebbero da evitare i consueti schemi interpretativi, basati su stereotipi antisemiti.
Noi, che siamo fermamente contrari all'abominio dell?'aborto e agli altri abomini propugnati dal c. d."Occidente", abbiamo tutto il diritto di non sentirci" falsamente sentimentali" o ipocriti se condanniamo una ritorsione sproporzionata da parte dello Stato di Israele. Sono stati anche espressi dubbi sulla reale impreparazione di servizi segreti considerati da tutti preparatissimi. Comunque sia, se le stragi sono avvenute, vuol dire che la fuga non è stata possibile. Senz'altro la nascita dello Stato di Israele è stata da Dio permessa, se è avvenuta. Ma non risulta che sia già avvenuta la conversione come popolo, l'entrata nella Chiesa. Questi tempi non sono ancora giunti. I pregiudizi antisemiti li aveva anche S Paolo?
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RispondiEliminaChi ha detto che la risposta israeliana è sproporzionata? Sono appunto giudizi emotivi, o in malafede o frutto di incompetenza.
Dopo quello che è successo, Israele deve distruggere l'organizzazione militare di Hamas, che è radicata nelle viscere stesse della striscia di Gaza, ben camuffata tra le case, le scuole, gli ospedali, con la complicità di tutta la popolazione. Volutamente nascosta in mezzo e sotto alla città.
Gli Isareliani hanno dato tempo alla popolazione di sgomberare e ancora adesso concedono brevi momenti di tregua per la popolazione.
Circa il significato escatologico della nascita dello Stato di Israele. Che siano iniziati i tempi che condurranno alla sua futura conversione in massa, questa è solo un'opinione, ovvio. Ma la si deduce proprio dalla frase del Vangelo di Luca sopra citata. L'inizio dei tempi, di una certa fase storica, non significa che si sia già arrivati alla conclusione della stessa, che appare ancora lontana.
Gesù ha detto che sarebbe venuto un tempo nel quale Gerusalemme non sarebbe più stata calpestata dai Gentili. E allora, in mano a chi? Di nuovo agli ebrei evidentemente. Ebrei diventati cristiani? La profezia non lo dice e al riguardo è impenetrabile. La conversione degli ebrei risulta da altri testi (per esempio, da san Paolo). Però ci offre un altro elemento, la profezia, circa i tempi: gli Ebrei torneranno in possesso di Gerusalemme quando "si saranno compiuti i tempi dei Gentili". Frase non facile a comprendersi ma non impenetrabile. Dal punto di vista del Signore il compimento dei tempi deve intendersi in senso solo religioso: compiuti i tempi dei Gentili una volta che sia stato predicato il mio Vangelo a tutta la terra. Missione compiuta, grazie alla Chiesa cattolica soprattutto.
Ma in questa "compiutezza" noi vediamo anche la senescenza della religione dei Gentili, da tempo in gravissima crisi di fede e pastorale, considerata addirittura in via di autodissolvimento. Come faranno gli Ebrei a convertirsi ad un cristianesimo così corrotto, irriconoscibile?
È un grande mistero.
Possiamo solo dire che la futura conversione d'Israele dovrebbe collegarsi alla rinascita della Chiesa cattolica ora in mano a coloro che fornicano con tutti gli idoli. Un evento estremamente traumatico, questa rinascita, data la presa che Satana ha da decenni sulla gerarchia cattolica, un evento che difficilmente non sarà violento, forse innestato in una o addirittura causa di una vasta guerra su scala mondiale, che difficilmente risparmierebbe Israele.
Curioso il suo incipit: chi non la pensa come lei è emotivo, incompetente o in malafede. Quanto alla competenza, gradirei conoscere le sue credenziali, esimi studiosi non sono concordi con lei. Fra le migliaia di morti, spiccano 2500 bambini. Che non sono sicuramente membri di Hamas. Le pare proporzionata la reazione, richiesta dalla dottrina cattolica perché una guerra difensiva possa dirsi giusta?poi fa un pastrocchio mischiando elementi religiosi con una realtà statuale, che non c'entra niente. Le profezie dicono che Israele non sarà più perseguitata quando il popolo si convertira ' , e sarà un evento grandioso come ci fa intendere S Paolo, e non prima di questo evento avverrà la fine del mondo . Non sappiamo quando. Il Vangelo è già da molto che è stato predicato in tutto il mondo, quindi secondo lei i tempi dei gentili sarebbero compiuti? E questo giustificherebbe la creazione di uno Stato? Non credo proprio, tant'è che la Chiesa non lo ha voluto riconoscere, fino, guarda caso, a un parziale riconoscimento nel post- concilio, con Woitila. Penso che la Chiesa abbia più competenza di noi nell'interpretazione livella S Scittura. E questo direi che mette una pietra tombale sulla questione
EliminaSecondo molti mistici, la conversione degli Ebrei sarà in correllazione con la profonda delusione, conseguenza del fatto che le loro Autorità riconosceranno come Messia l'anticristo.
RispondiEliminaBadateci: vale per tutte e due le parti. E la mia tesi viene avvalorata.
RispondiElimina"Si comportano in modo violento e insensato per decenni. Finiscono in un vicolo cieco. Pur di non ammettere l'infinita serie di errori, danno la colpa al vicolo: non è colpa loro, la colpa è del vicolo, che è cieco. È innegabile, dicono, non ci sono alternative. Ed ecco che si sentono giustificati a commettere atrocità mostruose".
Rammento che i palestinesi hanno attaccato il 7 ottobre scorso senza dichiarazione di guerra , spesso a viso coperto e senza insegne militari, civili inermi, sui quali hanno compiuto sevizie inenarrabili. La proporzionalità della reazione non si riferisce al numero delle vittime della reazione di chi è attaccato. Si definisce in base all'interno dell'attaccante. Nel caso specifico, è la distruzione totale di Israele.
RispondiEliminaIntanto non sono palestinesi tout court, sono Hamas, che non rappresenta tutti i palestinesi. Premetto che a me i mussulmani non sono affatto simpatici, anche loro come i talmudici nemici della Chiesa. Però cerco di ragionare in modo equilibrato . Senza tifoseria. Infatti dico che l'aggressione subita da Israele è un orrendo crimine, e non lo giustifico, anche se questo popolo è esacerbato dalle angherie subite, e dai morti per mano israeliana.Mentre lei giustifica le stragi, insisto a dire sproporzionate, nei fatti. Quanto alla mente di Hamas, non so come si possa illudere
Eliminadi distruggere una potenza così soverchiante, e protetta senza se e senza ma dall"occidente". Forse le basterebbe che tutti costoro andassero a vivere altrove, comprando la sovranità politica di un territorio da qualche Stato in difficoltà. Dove vivere in pace e sicurezza. Ma no, loro vogliono vivere lì, sono legati a quella terra perché pensano sia la loro, anche se per 2000 anni è stata di altri. Come sappiamo, loro non hanno possibilità di culto, che per loro si può svolgere solo nel tempio a Getusalemme. Credo che si illudano di ricostruirlo, anche se è uno Stato laico forse fa parte della loro identità . Ma non ci riusciranno mai, l'antica Alleanza, prefigurazione della Nuova, non esiste più ( nonostante le esternazioni conciliari e post) . Come ho dimostrato più sopra, con la voce dei Papi( preconciliari, ovviamente).. E quando entreranno nella Chiesa, e non saranno più riprovati, ma accolti con tutti gli onori, non avranno più bisogno di quel territorio e di quel tempio. E ci sarà pace. Credo di essere stata esaustiva.
RispondiEliminaAncora le profezie sulla conversione di Israele
Atteniamoci al sicuro cioè ai dati dei testi. Ci sono due passi di san Luca, quindi la fonte è direttamente Nostro Signore.
Il già citato Lc 21, 14 : "e Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili finché i tempi dei Gentili non siano compiuti". Che questa profezia non possa piacere agli antisemiti, è comprensibile. Però questo non incide sul suo significato. Se ne deduce che quando i tempi dei Gentili fossero compiuti, Gerusalemme non sarebbe più stata "calpestata da loro". E da chi, allora? Non esiste nel linguaggio del Testo Sacro un Tertium fra Gentili ed Ebrei. Non più calpestata, sarebbe tornata agli Ebrei. Questa conclusione sembra logica.
L'esistenza dello Stato israeliano acquista pertanto, in quest'ottica, una dimensione escatologica, che ovviamente non è quella che i suoi fondatori ebrei hanno pensato di attribuirgli, sempre che sia chiaro il "messianesimo" cui si sono ispirati, comunque inaccettabile - sembra che voglia fare di Israele stesso il Messia per le altre nazioni, sorta di Messia laico.
L'altro testo è in Lc 13, 34-35 :"Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quei che ti sono inviati, quante volte ho voluto radunare i tuoi figli come la gallina i suoi pulcini sotto le ali, e non avete voluto! Ma ecco la vostra casa vi sarà lasciata [deserta]; ma io vi dico, non mi vedrete più fino a quando verrà il giorno in cui direte: Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!"
La casa che "viene lasciata deserta" è Gerusalemme, giusta la profezia del testo precedente di Luca. Però verrà il giorno in cui gli Ebrei, dopo essersi convertiti, saluteranno Gesù con l'appellativo messianico che gli spetta. E allora lo vedranno e saremo alla fine dei tempi, evidentemente.
San Paolo, divinamente ispirato, conferma tutto ciò, senza entrare in dettagli (Rm 11).
Un dato emerge a mio avviso da Luca : il ritorno di Gerusalemme in mano agli ebrei non è un accidente storico ma un fatto profetizzato da Nostro Signore. Piaccia o meno. Da questo elemento di base si dovrebbe impostare il discorso sul significato escatologico dello Stato di Israele.
Intanto antisemita è un pochino lei, che auspica la distruzione di una popolazione semita. Ma, a parte questo, le profezie indicano appunto la conversione del popolo come tale, e quando ciò avverrà sarà secondario dove questo abitera, perché ormai , entrando nella Chiesa, non sarà più legato a un luogo specifico. E quindi non ci sarà bisogno di avere uno Stato specifico, potrà esserci o non esserci, chissà. Per ora l'unica cosa certa è che la conversione non è ancora avvenuta, e che questo Stato, peraltro sorto illegittimamente, costituisce un fomite di guerra, un incentivo al terrorismo, pericolo per tutti. Il significato escatologico, nel senso che la costituzione dell'attuale Ststo debba essere quasi l'inizio di un processo storico che sfoci nella conversione, come, mi pare di capire, è il suo pensiero, non capisco dove lo veda. E non lo vedevano neppure i Papi, perché se no avrebbero guardato con favore il sorgere di questo Stato, e non viceversa. Questo mi pare possa chiudere la sterile disputa.
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RispondiEliminaMurmex, attribuire all'interlocutore una cosa che non ha detta (come la "distruzione di una popolazione semita") e che non si deduce dal suo intervento, se si legge senza pregiudizi, è una sua specialità.
Ha detto che Israele deve distruggere Hamas, e che questo si nasconde nelle viscere di Gaza, case, scuole , ospedali, e che la popolazione è complice, inoltre che non bisogna fare del falso sentimentalismo sui bambini massacrati,( io avevo parlato di 2500, ora saranno ben di più). Mi dica lei cosa si deve dedurre. Murmex.
RispondiEliminaApprendo ora della morte di 32 neonati in terapia intensiva per mancanza di possibilità di cura. Si aggiungono alle altre migliaia di innocenti. È genocidio.
RispondiEliminaTra l'ebraismo ortodosso messianico (Messia finale; compresi gli sparuti gruppi che aspettano il "ritorno di Cristo per gli ebrei", vedi Franz Rosenzweig), l'ebraismo sionista ("interramento del Messia", avrebbe detto Carl Schmitt; in fondo "un katechon negativo" che dà tempo alla Chiesa nel completamento della sua missione, avrebbe detto Erik Peterson) ed ebraismo cosmopolita (dominio economico e intellettuale sul mondo) il più problematico è l'ultimo.
RispondiEliminaCit. Andrea Sandri