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domenica 7 gennaio 2024

Al di là del nome, San Francesco e Papa Francesco hanno qualche somiglianza?

Un interessante testo di un carissimo lettore. 
Bergoglio:
il suo Gesù non cattolico,
il suo Vangelo non cattolico,
il suo Sinodo non cattolico,
il suo Magistero non cattolico.

di Gederson Falcometa

San Francesco d’Assisi lodò il Signore nel suo famoso “Cantico delle creature”, ma San Francesco credeva in un Dio cattolico, Nostro Signore Gesù Cristo (dal quale ricevette il mandato di riformare la Chiesa). Il “Poverello” aveva ben chiaro che lodare il Signore per la sua opera della creazione, includeva il lodarLo anche per la Sua creazione più splendida: la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, come unica religione creata da Dio.
Jorge Mario Bergoglio, è stato il primo Papa a prendere il nome del “Poverello” (l’uomo che più si è identificato con Cristo nella storia del cristianesimo), e nel farlo ha ritenuto che potesse presentarsi a sua volta come un riformatore. Solo che, a differenza del Santo di Assisi, il “nostro” Francesco, Jorge Mario Bergoglio, ha dichiarato pubblicamente di non credere in un Dio cattolico, ed ha perfino dichiarato pubblicamente, nel documento di Abu Dhabi [qui - precedente qui], che “tutte le religioni sono volute da Dio”.
E così, mentre per il Santo di Assisi solo una religione è voluta da Dio, tale che è l’unica vera religione, per il Papa attuale, tutte le religioni sarebbero volute da Dio, e quindi sarebbero tutte vere. Non si può fare a meno di chiedersi: al di là del nome, San Francesco e Papa Francesco hanno qualche somiglianza?

Abbiamo richiamato il “Cantico delle creature” di San Francesco per ricordare che il suo amore per la creazione è stato usato dal Papa nella sua seconda e unica enciclica, la Laudato si’ [qui - poi ora c'è la Laudate Deum qui] (Lumen Fidei [qui] era stata scritta da Benedetto XVI). Pubblicata il 24 maggio 2015, essa porta il sottotitolo “sulla cura della casa comune”, e lungi da rivolgere una qualche lode a Dio e alla Sua creazione, essa è servita a Bergoglio per accodare la Chiesa alla moderna causa ecologica.
A questo bisogna aggiungere che, come ricordato sopra, se per il Papa tutte le religioni sarebbero volute da Dio, ne consegue che anche quasi tutti i comportamenti umani sarebbero voluti da Dio; ogni religione, infatti, ha un proprio codice morale che spesso contraddice il codice di un’altra religione: per alcune la pedofilia, l’omosessualità e l’adulterio sono peccati, per altre non lo sono, e per altre ancora sono oggetto dei loro insegnamenti positivi.
Dire che sarebbe Dio a volere tutte le religioni, equivale a dire che Dio approverebbe e insieme disapproverebbe le stesse pratiche morali.
Invece che al cospetto della visione cattolica derivata da Dio stesso, ci troviamo al cospetto di una visione non cattolica derivata dagli dei precristiani.

Nel corso del pontificato di Francesco, abbiamo anche ascoltato la predicazione di una misericordia di Dio automatica e assoluta; una misericordia che annulla la legge e lo stesso peccato; una misericordia con la quale è come se Dio stesso dicesse, al pari di Bergoglio, “chi sono io per giudicare”. Se la misericordia è automatica, non c’è più giudizio e di conseguenza non c’è più giudice.
Ciò è confermato da una serie di “insegnamenti” ed eventi di cui è costellato questo pontificato, e per tutti basti quello che Bergoglio ha detto a Juan Carlos, vittima della maledetta pedofilia in Cile: «Juan Carlos, che tu sia gay non importa. Dio ti ha fatto così e ti ama così e non mi interessa. Il papa ti ama così. Devi essere felice di ciò che sei» [qui].

Ora, se è Dio ad aver fatto l’omosessuale, lo stesso varrà per il pedofilo, così quello che Bergoglio ha detto alla vittima varrebbe anche per il suo aggressore. E se è Dio ad aver fatto l’omosessualità, allora questa non sarebbe affatto un peccato, sarebbe semplicemente un comportamento umano voluto da Dio. Qui non si tratta neanche più di considerare con misericordia l’omosessuale e di rigettare la pratica dell’omosessualità, si tratta di considerare entrambi accettate da Dio.
Lo stesso varrebbe per l’adultero e per l'adulterio, come si evince chiaramente da Amoris Laetitia [qui].

Il problema di Bergoglio è l’antropomorfismo, tale che sta creando una religione a sua immagine e somiglianza. Dostoevskij ha detto “Se Dio non esiste, tutto è permesso”; con la sua religione, Bergoglio predica un dio esistente che permetterebbe tutto.
E se nella sua predicazione egli parla sempre del peccato, esso è poi annullato dalla misericordia automatica e assoluta del dio creato a sua immagine e somiglianza.
Questo, contraddittoriamente, non impedisce a Bergoglio di affermare che dopo il Sinodo sull’Amazzonia [qui], intende introdurre nel Catechismo il “peccato ecologico”: «Un elementare senso della giustizia imporrebbe che alcune condotte, di cui solitamente si rendono responsabili le corporazioni, non rimangano impunite. In particolare, tutte quelle che possono essere considerate come “ecocidio” … Stiamo pensando di introdurre nel catechismo della Chiesa cattolica il peccato ecologico, il peccato contro la casa comune» (1) [vedi].

Considerando tutto il contesto, ci sembra doveroso chiedersi:
«Se i peccati commessi contro l’ambiente sarebbero peccati commessi contro la natura e se il Sinodo ha presentato la Pachamama come madre natura, come possiamo evitare di intendere che i “peccati ecologici” che saranno introdotti nel Catechismo della Chiesa Cattolica siano dei peccati contro la Pachamama?
Di fatto, se questa “pensata” di Bergoglio verrà realizzata, saremo costretti a considerare che tali “peccati ecologici” non sarebbero altro che un nuovo decalogo per la falsa dea Pachamama! E così avremmo una “Chiesa Pachamama”.

Tutto questo sa molto di falsità: dopo aver sentito per tutto il pontificato la predicazione di una misericordia automatica e assoluta che annullerebbe le leggi, e quindi anche la giustizia di Dio, adesso, col peccato ecologico, sentiamo il Papa parlare per la prima volta di un “elementare senso della giustizia”, con una potenziale vittima, la natura, che deve essere protetta da una legge, e con un potenziale aggressore, le grandi corporazioni, che devono essere punite da questa legge.
Tale nuovo “elementare senso della giustizia” costituisce un aspetto della vera misericordia: la legge, in quanto protegge la potenziale vittima, è misericordiosa nei suoi confronti, perché se non ci fosse la legge non ci potrebbe essere misericordia neanche per il potenziale aggressore.
E questo mostra quanto sia sovversivo il concetto di misericordia che il Papa ha predicato durante tutto il suo pontificato: con l’assurdità di una misericordia supposta di Dio che, mentre da un lato perdonerebbe ogni e qualsiasi peccato, dall’altro condannerebbe i “peccati ecologici” e colpirebbe con delle pene i responsabili.

Nostro Signore comandò ai Suoi Apostoli: «Andate per tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc. XVI, 15), e Padre Antonio Vieira spiega così nel suo famoso sermone di Sassagesima:
«Quando Cristo mandò gli Apostoli per il mondo, disse loro: “Euntes in mundum universum praedicate evangelium omni creaturae” – Andate per tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura -. Cosa intendi con questo, Signore? Anche gli animali sono creature, anche gli alberi sono creature, anche le pietre sono creature! Chiese agli Apostoli di predicare alle pietre, agli alberi e agli animali? Sì, dice San Gregorio, dopo Sant’Agostino; perché andando gli Apostoli a predicare in tutte le nazioni del mondo, molte di esse barbare e incolte, avrebbero trovato dei degenerati in ogni tipo di creatura: avrebbero trovato uomini normali, avrebbero trovato uomini brutali, avrebbero trovato uomini di legno, avrebbero trovato uomini di pietra; e avrebbero trovato in mezzo a tutte le creature quelle che si sarebbero rivoltate contro di loro. Una grande disgrazia!»

Ora, la religione creata a immagine e somiglianza di Bergoglio dà un nuovo mandato.
Se l’idea principale nel mandato apostolico è la conversione delle creature perché “credano, siano battezzate e salvate”, nel nuovo mandato dato da Bergoglio, che in verità egli riprende dalla Gaudium et spes, l’idea principale è di promuovere l’unità del genere umano intorno al nuovo Cristo della Nouvelle Théologie. Non è un segreto per nessuno, infatti, che tale nuova teologia sostiene che la salvezza c’è già a partire dall’Incarnazione del Verbo, poiché Cristo si sarebbe unito in qualche modo a tutti gli uomini; come è noto a tutti che per questa stessa teologia il soprannaturale sarebbe contenuto nel naturale e la grazia sarebbe dovuta alla natura; come dire, in concreto, che chiunque sarebbe in grazia di Dio, in qualunque stato si trovi, ed essendo quindi già salvato non avrebbe bisogno di credere in qualcosa, tranne che nell’edificazione di un paradiso terrestre attraverso l’unità del genere umano, sotto la regia dell’Anticristo ed a questi finalizzato.
Nostro Signore ci ha avvertito che questo sarebbe successo, e ci ha anche promesso che le porte dell’Inferno non prevarranno.

Le idee hanno delle conseguenze, e sebbene molti vogliano negare certe parole di Francesco, esse traspaiono dai suoi atti, dai suoi gesti e dai suoi insegnamenti.
Un Papa che non crede in un Dio cattolico può solo credere che chi crede in Gesù come Dio cattolico, sia un idolatra; e da questo consegue che egli non crede che le chiese cattoliche siano luoghi di culto del vero Dio, cosa che spiega perché ha accettato senza problemi il rito idolatrico della Pachamama nei giardini vaticani e nella stessa Basilica di San Pietro, nonché la presenza del simulacro della dea pagana nelle chiese romane.
Francesco non crede in un Dio cattolico, ma crede che tutte le religioni siano volute da Dio; e siccome ogni regola ha un’eccezione, si verifica che la religione di Gesù, il Dio cattolico, non è voluta dal gesù che Bergoglio ha creato a sua immagine e somiglianza, perché delle due l’una: o la religione cattolica è l’unica voluta da Dio ed è la sola vera o tutte le religioni sono vere. Tertium non datur!
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1 - Curiosamente, se è vero che tutti i peccati ecologici possono essere qualificati come “ecocidio”, perché l’aborto promosso nel mondo intero non può essere considerato un “fetocidio”? Qui, in Brasile, abbiamo il progetto Tamar che penalizza chiunque distrugga un uovo di tartaruga; e contemporaneamente si promuove di fatto l’aborto, senza penalizzazioni, e si chiede che venga riconosciuto come un diritto, in qualsiasi maniera. Come cattolico pensavo di non poter mai assistere ad un comportamento simile da parte del Papa e del Vaticano, come accade col pontificato di Francesco.

12 commenti:

  1. 7 gennaio 1566
    Viene eletto papa san Pio V.

    "Sulla terra c’è stata sempre solo una vera religione, e non può darsene che una, che è poi quella che predicarono gli Apostoli, attestarono i martiri dell’antichità ed è pervenuta dal tempo dell’apostolo Pietro, a mezzo dei suoi successori, alle età posteriori"

    Lettera a Sigismondo di Polonia

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  2. Come glielo dici a questi contestatoti del "sistema" che quanto oggi stanno contestando, è esattamente quello che con 150 anni di anticipo aveva contestato (e previsto) l'esecrato Pio IX?

    E che la sua condanna maggiore non fu solo per le incipienti manifestazioni comunistiche, ma soprattutto liberali? E che sapeva da principio qual era il decorso inevitabile e inarrestabile del liberalismo (tutto quanto stiamo contemplando oggi)?
    E che ambo le cose nascono e prendono forma dentro un paese che si chiama Inghilterra? Non vi dice niente questo ultimo dettaglio?

    Sono ancora tutti obnubilati dalla "narrazione" della storia, e dai "mostri" in essa contenuti, che fu scritta da quello che io chiamo "l'impero invisibile", durato 5 secoli e ancora resiste: quello inglese. Per cui fanno battaglie calpestando i caduti nei secoli della lotta a questo "impero invisibile", disorientati come serpenti che si mordono la coda, dalla "narrazione" dominante, orientanti ancora dalle "leggende nere" che il nemico che vorrebbero combattere ha prodotto, appunto a dividere per imperare, appunto per lasciare ai sottomessi il compito di "autodemolirsi" (l'impero invisibile forniva solo storie - e spie e agenti d'influenza - il resto lo lasciava fare alle sue prede) onde poi finiscono sempre inevitabilmente per combattersi tra loro. E tra i due litiganti, l'impero invisibile resta sempre il terzo che gode.

    Quando capiranno che fottendo il cattolicesimo non hanno fottuto una chiesa, ma una intera civiltà nata a Roma e in Grecia - con le quali gl'inglesi mai si identificarono e sempre furono invidiosi -, sarà troppo tardi.

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  3. Francesco di Assisi era in contatto con il Signore crocefisso, che gli ha parlato a San Damiano e poi lo ha degnato delle stigmate a La Verna. Il giovane santo umbro muove dalla croce per redigere una regola per i suoi seguaci, unendoli a se’ per riparare la Chiesa.

    Franciscus è un uomo messo la’ dai poteri dominanti e con essi è implicato, secondo l’agenda concordata. Anche da giovane ordiva e manipolava, malgrado ciò facendo carriera, a disdoro dei criteri di selezione o di valutazione, evidentemente compromessi secondo logiche secolari e mondane.

    Bergoglio ha scelto un nome papale che nessuno aveva osato mettersi addosso, un nome che era nei desiderata di chi la Chiesa l’ha vilipesa e osteggiata ed ora riceve tributi da dentro le mura.

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  4. ..ha, ma oltre al nuovo peccato contro l'ecologia, Bergoglio ha parlato anche di un peccato contro l'ecumenismo, frutto della sua intenzione di attuare integralmente il CV II, l'unico in cui crede, evidentemente, dato che mai nei venti concili precedenti si è sdoganato l'ecumenismo, anzi, San Pio X ha detto apertamente che l'ecumenismo è l'anticamera dell'ateismo. Una "chiesa" a rovescio, quella di Bergoglio, come si confà al Nemico di Cristo e dell'umanità, il diavolo, detto anche scimmia di Dio, poiché imita tutto ciò che fa l'Onnnipotente, ma lo imita a rovescio, per odio contro Dio e contro gli uomini. Quindi guardiamoci bene dal seguire, ascoltare, ubbidire a ciò che va diffondendo quest'uomo, ne va della nostra salvezza eterna, e di quella dei nostri cari. Christus Vincit, e se ne accorgeranno i prelati neomodernisti, anche se dovessero rimanere al potere per secoli (ma ne dubito molto...poiché Dio vede e provvede)

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  5. Tutta colpa dell'impero britannico?
    Esagerazione.
    La rivoluwione sessuale era apparsa già nelle eresie medievali, in alcune di loro, comprese quelle dei c.d. Fraticelli (Fra' Dolcino) che praticavano le donne in comune in una sorta di comunistica comunità, sotto la guida ferrea del suddetto frate. Furono spietatamente sterminati.
    Riapparve nel caos provocato dallo scisma protestante: Giovanni da Leyda e simili. Anche questi spietatamente sterminati, sia da cattolici che da protestanti.
    La rivoluzione sessuale ricominciò per gradi con il libertinismo dileggiante la religione nel Seicento, p.e. in Francia (vedi le numerose rime irreligiose e licenziose di La Fontaine, quello della favole). Esplose poi nella fase iniziale della rivoluzione francese, nonostante le repressioni giacobine.
    Si introdusse un clima in generale più rilassato, con il divorzio concesso dal Codice Napoleone.
    Ma poi la rivoluzione sessuale fu codificata nel Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels che dichiarava ogni legge, anche morale, una semplice sovrastruttura della società borghese capitalistica, auspicava la fine del matrimonio (dello "sfruttamento della donna" come fattrice), l'educazione dei figli in comune etc. La rivoluzione russa diede alle donne il diritto di abortire, ancora legalmente riconosciuto ed anzi estesosi anche all'Occidente, diventato il simbolo della "liberazione della donna".
    In tutti questi accadimenti ricorrenti, l'impero britannico c'entra assai poco, mi pare.

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  6. Il commento anonimo h.09.42 è a firma Antonio Margheriti, sarebbe bene specificare la fonte.

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  7. Il "francescanesimo" di Bergoglio può essere solo quello dei c.d. "Fraticelli", eretici sfegatati, via di testa, professanti le più orribili eresie, alcuni di loro immersi nelle utopie comunistiche di "rigenerazione" (donne e beni in comune, rivoluzione sessuale etc).
    Un "francescanesimo" fasullo, neanche la brutta copia dell'originale.

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  8. Dal culto di Dio a quello dell'uomo, se così possiamo sintetizzare la differenza saliente tra i due.
    Abissale la distanza dal soprannaturalismo francescano al naturalismo attuale.
    Bergoglio e' la quintessenza dell'umanesimo penetrato col CVII nella Chiesa, che diventa tremendamente "terrena", e fa trionfare una nuova religione molto, troppo umana, fraterna, misericordiosa, ecumenica, insipida e senz'anima.

    Gz

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  9. Si è presentato come Francesco per incarare l'umiltà, che per San Francesco era tale, mentre per JMB si è dichiarata subito falsa.
    San Francesco ha parlato di Cristo al sultano, JMB non sa parlare di Cristo nemmeno ai cattolici. Altro che paragonare entrambi, acqua e olio.

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  10. Più che la "quintessenza dell'umanesimo" penetrato nella Chiesa col Concilio, Bergoglio e la sua ghenga multicolorata sembrano la quintessenza di certi vizi penetrati ormai in pianta stabile nella Gerarchia cattolica.
    Il repulisti, quando avverrà, sarà micidiale.

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  11. Bergoglio vuole servirsi di San Francesco per fini ideologici

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