La Chiesa bergogliana e Davos, stessa lotta, il Nuovo Ordine Mondiale
Il grande raduno globalista di Davos è iniziato con la benedizione della Chiesa bergogliana:
2.800 partecipanti, tra cui 60 capi di Stato e di governo, ragazze escort in abbondanza come jet privati e le loro emissioni di carbonio, sono riuniti in questi giorni per la 54esima edizione del World Economic Forum che quest'anno ha come tema : Ricostruire la fiducia.
Francesco elogia Davos, “un’occasione importante per costruire un mondo migliore”
“Un'occasione importante per esplorare vie innovative ed efficaci per costruire un mondo migliore”, in un “clima di instabilità internazionale molto preoccupante”. Così il papa, in un messaggio inviato a Klaus Schwab [qui], presidente esecutivo del World Economic Forum, definisce l'incontro annuale in corso a Davos, in Svizzera.
Allineato alla globalizzazione smerciata da Schwab e altri, ha elogiato i 'meriti' della governance globale: "È necessaria una politica internazionale che, attraverso l'adozione di misure coordinate, persegua efficacemente gli obiettivi della pace globale e dello sviluppo autentico" e “è importante che le misure coordinate delle strutture intergovernative possano esercitare efficacemente le loro funzioni di controllo e di indirizzo nel settore economico”.
E il papa Argentino saluta l'incontro annuale del WEF in corso sottolineando la “dimensione fondamentalmente morale” coinvolta nel “processo di globalizzazione”. WEF e chiesa bergogliana, stessa lotta, il Nuovo Ordine Mondiale.
Ma quale “moralità” è alla base di questo “processo di globalizzazione” di cui parla El papa dalla fine del mondo? Basta considerare la "moralità" che anima Jorge María Bergoglio quando "autorizza", contro ogni legge divina naturale, pseudo-benedizioni di coppie invertite, conviventi o anche transessuali, per capire che un cattolico legato alla Tradizione perenne della Chiesa cattolica non ha la stessa concezione di moralità del gesuita vestito di bianco che piuttosto propugna l'immoralità, l'inversione dei valori, l'inversione del Bene e del Male.
La morale del WEF che Francesco elogia è una vera e propria immoralità arcobaleno
Il fondamento “morale” del globalismo del WEF è tutt’altro che una morale cattolica basata sulla vera ricerca del bene comune dei popoli. Inoltre, le persone che cominciano a svegliarsi non vogliono questa globalizzazione tirannica. I tedeschi si ribellano, gli americani sostengono Trump, i paesi Brics si allontanano dall’Occidente e dalla sua follia arcobaleno…
E gli oligarchi di Davos, questi messianisti progressisti amici dell’apostata Francesco, che si sono imposti di propria iniziativa come guide che costruiscono un mondo futuro, il migliore dei mondi possibili (per loro), un vero incubo per l’umanità, non sono capaci di altro che di discutere su come “ricostruire la fiducia” con le persone senza capire che l’hanno persa per sempre. Ma l'avevano mai avuto davvero?
Francesca de Villasmundo[Traduzione a cura di Chiesa e post-Concilio]
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A I U T A T E, anche con poco,
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Cit. Antonio Margheriti
RispondiEliminala "geopolitica" per me è già tutta nella storia della salvezza.
Qui resa in modo mirabile da Maria Valtorta mentre "vede" un momento della riunione d'emergenza, notturna, dei sinedristi ("arriva Caifa con la sua faccia di rospo obeso e cattivo") in seguito alla resurrezione di Lazzaro. Alla quale con le peggiori intenzioni avevano assistito.
Loro hanno visto coi loro occhi e credono a quello che hanno visto Ma non gli importa: conta solo il potere, idolatri di se stessi. Sanno a quel punto che è il Messia colui che ha compiuto quello scandaloso prodigio, ma questo, checché ne dicessero i profeti, è piuttosto un problema che non un vantaggio per la loro casta di depravati: dovete infatti accettare l'idea che il mondo mai conobbe genti tanto inique e malvage dinanzi alle quali impallidivano pure i romani che pure per il resto non avevano pelo sullo stomaco, tanto da lasciarsi trascinare nelle loro balordaggini per non aizzare quella canaglia.
Firmando essi pure la loro rovina: inizierà pochi anni dopo infatti la inarrestabile decadenza dell'impero più lungo e glorioso della storia, e, sempre pochi anni dopo, la dissoluzione del sinedrio della perfidia.
RispondiEliminaUn "monde meilleur" dirigé par des athées et des dépravés ! Ce pauvre Bergoglio a vraiment perdu la tête. Il serait temps de l'exorciser.
Bien dit, mon cher ami, chapeau!
EliminaUn quadro chiaro e incontestabile della sinergia esistente tra la falsa chiesa di Bergoglio ( e dei suoi complici, gerarchia in primis) e la cupola mafiosa di Davos, lanciata alla conquista del pianeta, da sottonettere ai loro piani diabolici e deliranti, abilmente mascherati, come sa fare il serpente infernale, loro padre-padrone; stessa cabina di regia, stessa origine dei loro programmi...e stessa loro destinazione finale, quando lo deciderà l' Onnipotente Domineddio, Lassù, dove "vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole"; e ci consola il fatto che sarà l' umile Ancella del Signore, l' Immacolata Vergine Maria, Madre di NSGC e, per grazia Sua, anche Madre nostra, a sconfiggerli tutti, ricacciandoli nel pisto loro riservato, l' Inferno.... " alla fine, il Mio Cuore Immacolato trionferà" : così ci ha assicurato.
RispondiEliminaMEMORIA
RispondiEliminaDomani sarà il giorno della Memoria.
L’ ironia della storia vuole che si commemori la Memoria delle vittime di ieri mentre alcuni dei loro eredi sono diventati, a Gaza, i carnefici di oggi. Uomini, donne, bambini, cristiani, musulmani: nessuno sfugge alla nuova mattanza.
E’ la dimostrazione che la Memoria non serve a evitare nuovi stermini di massa.
La Memoria, oltre ad essere sempre selettiva, è anche la memoria del più forte. Serve a legittimare i rapporti di forza. Legittima ideologicamente (anche) chi a Gaza sta compiendo quello che sta compiendo.
Serve inoltre a colpevolizzare eternamente i popoli europei (primi fra tutti i tedeschi) con “il passato che non passa” (Ernst Nolte), perché essi non possano mai più tornare ad essere veri protagonisti della propria storia.
Martino Mora
Oggi è il giorno della Memoria.
RispondiEliminaL’ ironia della storia vuole che si commemori la Memoria delle vittime di ieri mentre alcuni dei loro eredi sono diventati, a Gaza, i carnefici di oggi. Uomini, donne, bambini, cristiani, musulmani: nessuno sfugge alla nuova mattanza.
E’ la dimostrazione che la Memoria non serve a evitare nuovi stermini di massa.
La Memoria, oltre ad essere sempre selettiva, è anche la memoria del più forte. Serve a legittimare i rapporti di forza. Legittima ideologicamente (anche) chi a Gaza sta compiendo quello che sta compiendo.
Serve inoltre a colpevolizzare eternamente i popoli europei (primi fra tutti i tedeschi) con “il passato che non passa” (Ernst Nolte), perché essi non possano mai più tornare ad essere veri protagonisti della propria storia.
Martino Mora
OT ma esplicativo, nella diocesi 'cattolica' di Limburgo D, sede episcopale di Batzing, dopo 200 anni neanche una ordinazione sacerdotale, complimenti, letto su blog cattolico UK che il diacono anglicano di Canterbury alla disperata ricerca di fondi, ha avuto la brillante idea di inventarsi uno show per teenagers The rave in the nave, praticamente affittare le navate a DJ e ragazzi danzanti e sbevazzanti, il tutto il prossimo Febbraio, a Carnevale, la domanda dell'articolista, cattolico ex cantore del coro, è spiazzante :'Se gli anglicani non sanno a cosa servivano le cattedrali e per quale scopo furono edificate, perché non ce le restituiscono?'
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RispondiEliminaChe a Gaza sia in corso uno sterminio di massa pianificato l'afferma però la propaganda di Hamas e dei suoi amici occidentali. Hamas afferma anche che le donne israeliane prese in ostaggio "sono state trattate come regine".
Certamente ci devono esser state sensibili perdite fra i civili ma la colpa di questo è dei terroristi, le cui strutture militari, molto aricolate sottoterra, sono ben occultate in mezzo alla popolazione.
Israele aveva dato tempo ai civili di andarsene prima di iniziare la controffensiva. Ma sembra che i terroristi ne abbiano bloccato molti in loco.
La distinzione fra civili e militari i musulmani non la fanno, nei confronti degli infedeli: per loro, Allah li ha tutti predestinati all'Inferno, perciò ammazzare gli uni o gli altri non fa differenza.
La fanno nel caso dei loro morti, servendosi dell'umanitarismo peloso dei media occidentali, perché gli torna utile.
https://www.totalitarismo.blog/lo-sterminio-degli-italiani-di-crimea/
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