Maria Mediatrice di tutte le grazie e
Corredentrice, perché la redenzione è grazia
Mi sono già occupato di Maria Corredentrice in san Bonaventura da Bagnoregio [qui].
Mi sono già occupato di Maria Corredentrice in san Bonaventura da Bagnoregio [qui].
Potrebbe suonare strano il poderoso apparato di titoli che il popolo cristiano ha, nei secoli, attribuito alla Beata Vergine Maria: Madre di Dio, Mediatrice di tutte le grazie, Immacolata Concezione, Sede della Sapienza, Tempio dello Spirito Santo, Assunta e molti altri. Fosse stato per una certa teologia contemporanea (o per un certo cattolicesimo liberale filo-protestante), sarebbe stato del tutto sufficiente il titolo di Santa Maria, madre di Gesù. Il resto è nulla più che zavorra medievale.
Gli argomenti accampati da liberali e riformatori di ogni tempo sono sempre quelli: c’è un solo Dio, c’è un solo mediatore che è Cristo, solo Dio è buono – e valutazioni analoghe.
Stesso destino si avvia ad avere il titolo di «Corredentrice»: un orpello inutile, avesse anche un senso. La preoccupazione non è di farsi una qualche idea della corredenzione, ma di evitare l’incremento numerico dell’elenco di titoli mariani, già troppo lungo. Quelli che ci sono ingombrano la mente del cattolico moderno, assai più vicina al vuoto dello zen e ai nirvana orientali.
Perché mai perdere tempo coi concetti di «de congruo» e «de condigno»? Perché mai insistere con la divinizzazione di Maria, che il riduzionismo teologico vede come unica ragione del titolo mariano che le si vorrebbe applicare?
Ecco: divinizzazione. Un concetto intollerabile per il semplicista sola fide e sola Scriptura. La sola idea di uscire dall’orizzonte terra-terra lo fa delirare. Si assiste al fenomeno incredibile del mantenimento in essere delle istituzioni: il facilone cripto-ariano (che oggi dilaga nella Chiesa) odia le summe e l’enorme speculazione teologica attorno alla Rivelazione, che considera inutili e ingombranti, eppure mantiene in essere le cattedre di teologia, i seminari e gli istituti di scienze religiose, come se nulla fosse.
Egli è convinto che la sua faciloneria sia la nuova via teologica. Non può contestare un sant’Agostino: può, però, ignorarlo o alleggerirne i contenuti, che ritiene vasti come il mare. A lui basta uno stagno.
Redenzione e mediazione della grazia sono concetti propri di Gesù Cristo, in particolare, e applicati a Dio, in generale. Eppure li ritroviamo nella Beata Vergine Maria. Perché? Perché sono concessi da Dio «decongruo»: «Maria ha meritato de congruo per noi tutto quello che Gesù ha meritato de condigno» (Voce “merito”, Diz. Teol. Domm. Parente, Piolanti, Garofalo). Rimando al mio precedente articolo la differenza tra «decongruo» e «decondigno».
È evidente – o dovrebbe essere evidente – che se Maria è mediatrice di tutte le grazie e se la redenzione è una grazia, è anche applicabile a Maria il titolo di corredentrice o co-redentrice «decongruo». Così come «decongruo» sono anche gli altri titoli mariani, applicabili «decondigno» solo a Dio.
Davvero, inoltre, la divinizzazione è un concetto estraneo all’uomo? Stessa risposta: «decondigno» è estranea, ma non «decongruo». La divinizzazione dell’uomo è al centro della volontà di Dio e al centro della teologia. È da subito avversata da Satana, che confonde la verità. Dice Satana: «Sarete come Dio» – «Eritis sicut Deus» (Gen 3, 5) – mescolando verità e menzogna. Lo corregge Dio: «Voi siete dèi» – «Dii estis» (Sal 82, 6). Non «sarete», al futuro. Non «come», cioè della stessa sostanza. Ma «siete» adesso, se lo volete, conformi alla mia santa realtà. Non «eritis» (futuro), ma «estis» (presente).
Per questo motivo, ogni accenno alla Beata Vergine Maria non può che essere sbilanciato verso la divinità. E non perché a Maria competa la sostanza divina e l’adorazione, ma perché Gesù Cristo, uomo e Dio, ha assunto la natura umana e l’ha unita per sempre a quella divina.
Come dunque non confondersi? Come interpretare al meglio il mistero della venerazione e dell’adorazione? Con un sistema semplicissimo, ma non semplicista: ricorrendo a sant’Agostino d’Ippona, ad esempio. È connaturale, per l’uomo, la familiarità con il divino. È la sua peculiare vocazione. «Ognuno – dice Agostino – è tale e quale il suo amore. Ami la terra? Sarai terra. Ami Dio? Che dirò? Sarai Dio? Non oso dirlo, ma ascoltiamo la Scrittura che dice: “Io ho detto: Siete dèi e figli dell’Altissimo”» (In Io. Ep. tr. 2, 14).
Agostino non osa dire che l’uomo è Dio e, allora, spiega meglio. Se l’uomo segue Satana, pretende la divinità, liquidando Dio. Cosa, infatti, Satana «disse agli uomini? Mangiate e vi si apriranno gli occhi e sarete come dèi. […] Questa presunzione è rapina, è usurpazione e non degnazione» insegna Agostino (Discorso nel martedì di Pasqua, n. 229/g). Ma c’è una via alla divinità che non è rapina: è, appunto, «degnazione». In cosa consiste? «Se non usurperemo, saremo per grazia quel che non potremo essere per superbia. Appartiene infatti all’ordine della grazia quel che è scritto: “Io ho detto: Voi siete dèi, siete tutti figli dell’Altissimo”».
Che significa essere come dèi? In che senso «gli uomini saranno dèi? Come dèi»? Nel senso di «uguali agli angeli di Dio. Questa è la promessa, di più non cerchiamo. Non saremo infatti uguali a Dio, ma, resi uguali agli angeli, come qui in terra crediamo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, così anche li vedremo». Non è quindi possibile alla creatura l’uguaglianza con Dio secondo natura, ma certamente l’uomo è stato creato per la «dignità» divina (la «degnazione» di Agostino), concessa per grazia, a seguito del pentimento e della conversione.
Maria, per via della sua volontà rivolta completamente al bene, è sommamente degna (per grazia) della divinità e tutta la storia della mariologia ha rimarcato questo fatto. E non solo la mariologia, ma pure la devozione della Chiesa. È sorprendente come un tale sbilanciamento mariano verso la divinità non abbia minimamente scalfito l’unicità della divinità sostanziale di Dio, eppure le cose stanno così. La venerazione di Maria ha sempre avuto l’esito di aumentare la fede dei credenti e, di conseguenza, l’adorazione nei confronti dell’unico Dio, della Santissima Trinità.
Non si è posto mai il problema sollevato dai protestanti, ovvero quello di confondere l’«usurpazione» satanica della divinità con la «degnazione» mariana. L’errore è di prospettiva e nel dimenticare che noi tutti siamo esortati alla medesima «degnazione». L’uomo, maschio e femmina, ha come vocazione l’adesione volontaria e libera alla grazia, che prevede l’eredità della figliolanza e della dignità divina.
È inclusa, in tale dignità, anche la redenzione, la cui fonte unica è in Gesù Cristo, in Dio, nella Ss. Trinità. Se Maria è Madre di Dio (e lo è) è anche Madre della Redenzione. Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Dottore della Chiesa, sostiene che Dio ebbe «compassione» verso noi uomini e non ci fece vedere le croci che ci attendevano, «acciocché se le abbiamo a patire, almeno le patiamo una sola volta» (Le glorie di Maria, n. 526). Non così per Maria, verso la quale «non usò questa compassione»: per il fatto che «Dio la volle regina de’ dolori e tutta simile al Figlio», Ella «ebbe a vedersi sempre avanti agli occhi e a patire continuamente tutte le pene che l’aspettavano; e queste furono le pene della Passione e morte del suo amato Gesù».
Su questa volontà di Dio – della somiglianza totale al Cristo di Maria – è fondata la dottrina della corredenzione, definita con questo termine (felice o infelice che sia) solo in epoca moderna, ma presente nella Chiesa dal principio. Non vanno, in ogni caso, né banalizzate, né sottovalutate le croci dell’uomo comune, che sono pur sempre una partecipazione alla passione e morte di Nostro Signore. L’uomo, infatti, non si salva senza merito personale e senza portare la sua croce, nonostante i meriti infiniti del Crocifisso.
Sant’Alfonso è ancora più chiaro e fa parlare san Giovanni Crisostomo, altro gran Dottore: «Chi dunque si fosse allora trovato sul Calvario avrebbe veduto due altari, dove si consumavano due gran sacrifizi: uno nel corpo di Gesù e l’altro nel cuore di Maria» (ibid., n. 559). Chiarissimo: due altari, due sacrifici, per una medesima redenzione.
E di nuovo sant’Alfonso dà spazio all’ennesimo Dottore: san Bonaventura da Bagnoregio, il quale vede «un solo altare» e, cioè, «la sola croce del Figlio, nella quale insieme colla vittima di questo Agnello divino vi è sacrificata ancora la Madre» (ivi).
Tutti i santi citati da sant’Alfonso sono concordi. «Dirò che voi [o Maria] state nella stessa croce a sacrificarvi crocifissa insieme col vostro Figlio» (sempre san Bonaventura). «Quel che facevano i chiodi nel corpo di Gesù, operava l’amore nel cuore di Maria» (san Bernardo). «Nello stesso tempo che ‘l Figlio sagrificava il corpo, la Madre sagrificava l’anima» (san Bernardino). Tutto questo è più di una semplice cooperazione.
Quanto dolore – scrive sant’Alfonso – fu «il vedere questo Figlio agonizzare sopra la croce, e sotto la croce veder agonizzar la Madre, la quale soffriva tutte le pene che pativa il Figlio»! Se, allora, la divinità c’entra qualcosa con l’amore (come infatti c’entra), non può non esservi una figliolanza divina della creatura che ama e soffre assieme a Dio. Eppure Dio resta Dio e la creatura resta creatura.
Anche tutti gli altri titoli mariani non devono trarre in equivoco. Quando diciamo che Maria è Mediatrice di tutte le grazie, non si vuole sostenere che è una divinità accanto a Gesù Cristo, unico Mediatore della grazia. Si sostiene invece che Maria, cooperando all’unica Mediazione del Figlio, compie la volontà di Dio (“Io ho detto: Voi siete dèi, siete tutti figli dell’Altissimo”) per via di «degnazione».
Allo stesso modo, nessun uomo può pretendere una consustanzialità con Dio Santo per il fatto che Egli ci vuole santi. Dio è Santo, eppure ci vuole santi come lui.
Silvio Brachetta - Fonte
Maria Corredentrice è una fissazione portata avanti in tempi recenti essenzialmente dai siti 'gospari'. Poi ci sono i soliti "tradizionalisti" che si dilettano a cercare tutto ciò che Ratzinger ha da tempo sistemato, ma quella è una patologia ben nota.
RispondiEliminaVale anche la pena di dare un'occhiata a ciò che ha scritto di recente Don Ariel
(to be censored as usual)
Per intendere la corredenzione occorre risalire alla fonte della redenzione che è il sacrificio della croce, dove avviene la morte del Verbo incarnato, e dove occorre qui chiedersi cosa ciò comporti in Dio. Perché Dio Figlio non può morire, ma nella sua origine intratrinaria al di qua di ogni successione temporale procede dal Padre: tanto che addentro dell'evento che sta nell'Abbandono da parte del Padre e della consegna dello Spirito entro la Morte in Croce si risale insino entro il mistero appunto originario di un'unità di Dio che sussiste al di là poi delle processioni relazionali. Come cioè se e se ne risalirà qui al punto estremo in cui Verbo venga originariamente a non distinguersi dalla sua stessa origine increata, in una sua assenza, vacanza, che viene a collimare, confluire, con la morte del Verbo incarnato nel suo momento epocale, la quale poi che a sua volta è il centro e il cuore da cui promanano la creazione e ogni tempo, verso il futuro e verso il passato. Così lo stare presso la Croce del discepolo amato, e della stessa Madre del Salvatore, possano aver a che fare con quella rigenerazione pasquale che fa nascere Cristo in noi proprio attingendo alla sorgente stessa della generazione del Verbo entro della quale vi siamo scelti al di qua della creazione stessa del mondo. Ed è proprio nell'unitarietà della sua vicenda di cooptazione al disegno di salvezza che Maria essendone allora stata la madre dell'umanità di Cristo così però da pur arrivarne a restare fedele sin sotto la croce che dunque diviene madre anche della presenza divina stessa del suo Figlio nel corpo della Chiesa nascente. E infatti è proprio in vista a questa perseveranza infine corredentrice che la madre di Cristo viene a esservisi come tale anche manifestata come gia, anzi, Madre di Dio. Secondo il Concilio di Calcedonia deve risultarci evidente che senza un tal esser stata predestinata per grazia alla corredenzione la Vergine santissima non avrebbe dovuto esservelo considerata, la Madre di Dio stesso, quando si fosse cioè limitata a concepirla la persona del Verbo secondo la sua umanità entro quel fatto dell'Incarnazione che nel contempo non fosse stato ANCHE annunciazione della partecipazione ulteriore di Maria a tutta la missione salvifica terrena del suo Figlio. Perciò appare che è quella visione che intende la divina maternità di Maria senza implicarvi l'intenzionalità corredentrice che risulterà allora visione troppo devozionale, e quasi una divinizzazione originaria di Maria santissima.
EliminaPrima di tutto questo non è un sito "gosparo" e sulla Corredenzione ha pubblicato testi di tutto rispetto (bastava consultare i link inseriti nell'incipit...
RispondiEliminaSu don Ariel e la sua autorevolezza mi taccio per non alimentare una polemica sterile...
Non pubblico quando non ho il tempo per star lì a ribattere a considerazioni, peraltro non argomentate, del genere
E don Ariel (che ha difeso l'Amoris laetitia) sarebbe un fonte affidabile?
RispondiEliminaMa in fondo cosa ci si poteva aspettare di più dai ratzingolatri, gente che invece che argomentare fa attacchi ad personam?
Però non mi risulta che Ratzinger abbia mai ritrattato l'eresia delle salvezze parallele: che hanno da dire i suoi avvocati d'ufficio? Un nuovo attacco ad personam o questa volta ci stupiranno con una bella arrampicata sugli specchi?
Cara Mic, lei ha davvero una pazienza infinita : al suo posto io avrei già bannato il blogger M.Angheran da tempo immemore; uno che ritiene la proclamazione del 5° dogma mariano (Maria SS.ma Corredentrice, Mediatrice ed Avvocata), richiesta diretattamente dalla Madonna alla veggente Ida Peerdman e respinta in ultimo da papa BXVI con la motivazione "che avrebbe intralciato il dialogo con i protestanti", uno che ritiene tale proclamazione, dicevo, solo "una fissazione", un argomento "che Ratzinger ha da tempo sistemato" (e si è visto in che modo lo ha sistemato, lo stesso Ratzinger che fino all'ultiomo si è accanito a sostenere che gli ebrei non hanno bisogno di convertirsi a Cristo per salvarsi, poiché l'Antica Alleanza non sarebbe mai stata sostituita dalla Nuovca Alleanza), non rimarrebbe un giorno in più sul blog, se fossi io a gestirlo; con lui ormai ho rinunciato a confrontarmi; spero che sia un caso isolato, altrimenti sarei costretto a ritirarmi dal blog: con rispetto per lei, ovviamente, carissima signora Guarini
RispondiEliminaDon Ariel è grande e Angheran è il suo profeta. Ingenuo aspettarsi risposte nel merito, non è mai accaduto fino ad ora, su questo e su altri temi, di qualunque Papa conciliare e postconciliare, massimamente Benedetto XVI. Tempo perso...
RispondiEliminaIl santone protestante dietro la strage familiare distrugge le immagini della Madonna https://www.tiktok.com/@robertoamatulli14/video/7315060289177718048
RispondiEliminaIo non ho detto che questo è un sito gosparo, ho detto che la la proclamazione di Maria Corredentrice è chiesta a gran voce in tempi recenti essenzialmente dai "gospari" , ovvero - a beneficio dei partecipanti di una certa età senza nick che invocano la censura - dai sostenitori sfegatati di Medjugorje.
RispondiEliminaLa richiesta del quinto dogma nasce in origine ambito 'apparizionista', come confermato nei commenti (grazie), dalle famose 'Apparizioni di Amsterdam'. Cito a riguardo:
Il 30 dicembre 2020 il nuovo vescovo di Haarlem, Johannes Hendriks, ha scritto che "la venerazione di Maria con questo titolo è permessa", ma ha aggiunto: "ciò che può essere inteso come un riconoscimento (implicito) dei messaggi e delle apparizioni deve essere evitato, poiché la Congregazione [per la Dottrina della Fede], al riguardo, ha dato un giudizio negativo che è stato confermato da papa Paolo VI"
Ovviamente Paolo VI non è attendibile, immagino, come tutti i papi postconciliari secondo le regole "auree" del blog. Ma si dà il caso che fu Pio XII a esercitare il veto su tutti i tentativi posti in essere fra la seconda e la quarta decade del XX secolo al fine di proclamare il quinto dogma mariano.
Censuriamo Mic? (Sì , mi sa che è meglio, dai)
Veniamo ai tempi recenti. A guidare la richiesta internazionale di un quinto dogma c'è il teologo Mark Miravalle , presidente di Vox Populi Mariae Mediatrici. ("Il papa, il popolo di Dio e quel quinto dogma mariano che fa discutere")
blog di Valli.
Miravalle, per chi non lo sapesse, è appunto un sostenitore sfegatato di Medjugorje
(Si veda in proposito D.A. Foley "Comprendere Medjugorje" (2017) che dedica ampio spazio al personaggio).
Avevo detto poi che oltre ai gospari , in questa strana richiesta ci sono anche
i "tradizionalisti" che si dilettano a cercare tutto ciò che Ratzinger ha da tempo sistemato.
Per es. i radiospadisti:
"Non c’è Cattolicesimo senza Maria Corredentrice! di Massimo Micaletti
su Radiospada org del 13 dicembre 2019.
La motivazione fornita dall'allora card. Ratzinger nel 2000 non è "che avrebbe intralciato il dialogo con i protestanti" bensì la seguente:
È possibile il dogma di Maria Corredentrice?
– "Non credo - risponde il futuro Papa Ratzinger – che si darà seguito a questa richiesta, che nel frattempo si è guadagnata il consenso di parecchi milioni di persone, in tempi prevedibili. Secondo la "Congregazione per la Dottrina della Fede", quelle caratteristiche di Maria che la proposta vorrebbe mettere in primo piano possono essere meglio espresse da altri titoli di Maria, mentre la formula "Corredentrice" si allontana troppo dal linguaggio delle Scritture e dei Padri della Chiesa; e può perciò produrre degli equivoci.
Con questo tolgo il disturbo. (Ho scritto più di 300 tweet linkando gli articoli di questo blog, senza avere mai mezzo cenno positivo o negativo). Unico riscontro la censura.
Di norma sui blog un tempo si richiedeva almeno uno straccio di nick per seguire le discussioni.
Vedendo poi che passano tranquillamente concetti come Perché Dio Figlio non può morire
non credo che abbia più molto senso continuare.
Grazie
Ci ho semplicemente tenuto a ribadire che questo non è un sito "gosparo" e devo constatare ancora una volta come Angheran non abbia preso in considerazione i testi sul titolo di Corredentrice pubblicati sul blog e citati nell'articolo su cui si discute, insistendo sulle fonti "gospare" che non conosco, ma mi bastano le mie molto serie.
EliminaCosì come prendo (come al solito) le distanze da qualunque suggestione proveniente da rivelazioni private... purtroppo non ho tempo ed energia per commentare tutti i post... e conto sulla diligenza dei lettori, che spesso arriva dove non arrivo io...
Qusnto a questo:
"Vedendo poi che passano tranquillamente concetti come Perché Dio Figlio non può morire..",
prego dirmi dove perché purtroppo mi è sfuggito. E nella mia situazione attuale può capitare!
Ma penso che si intenda che il Signore non potesse morire come Dio nella Seconda Persona della Santissima Trinità, ma nell'umanità da Lui (uomo-Dio) assunta nella persona di Gesù di Nazareth...
Elimina
RispondiEliminaLasciamo che sia Mic a decidere quali commenti pubblicare.
Perché censurare i nostalgici di Ratzinger?
Li si critica, si discute.
Se Mic pubblicasse solo opinioni approvate dalla
maggioranza, sai che barba.
Fuor di celia : se il blog vuole mantenere il suo stile,
quello di un dibattito serio, bisogna lasciare che opinioni
ostili si confrontino ed affrontino tra di loro.
Naturalmente, sempre entro i limiti del rispetto e della
correttezza - limiti che mi sembra Mic abbia fatto sempre
rispettare.
RispondiEliminaBenedetto XV è il primo Papa a formulare in maniera inequivocabile la dottrina sulla Corredenzione nella Lettera Apostolica Inter Sodalicia (1918), insegnando che “Maria ai piedi della Croce talmente patì e quasi morì col Figlio per placare la giustizia divina, che a ragione si può dire che ELLA HA REDENTO il genere umano assieme a Cristo”.
Ho, questa citazione mi piace molto, caro Raffaele, lei merita un elogio ed un encomio...la verità si fa strada, prima o poi, malgrado le "grandi manovre" per occultarla o stravolgerla. Deo Gratias !
EliminaHo visto citato Benedetto XVI come colui che avrebbe bloccato la proclamazione del V Dogma Mariano, ma non pochi sostengono che anche Pio XII avrebbe esitato e poi avrebbe soprasseduto, limitandosi al dogma dell'Assunzione, come se avesse sulle prime intenzione di proclamarli entrambi.
RispondiEliminaFra quelli che hanno parlato della battuta d'arresto di Pio XII c'è anche un sacerdote che ho conosciuto di persona (era viceparroco, oggi è parroco altrove) che me l'ha esposta circa come l'ho esposta io.
Qualcuno ne sa di più?
PS: qualcuno sa perchè i ritiri spirituali da qualche tempo siano vietati a chi abbia superato i 35 anni?
se il blog vuole mantenere il suo stile,
RispondiEliminaquello di un dibattito serio, bisogna lasciare che opinioni
ostili si confrontino ed affrontino tra di loro.
Sono quelle che ci aiutano ad approfondire... e vorrei aver più tempo da dedicare a questa che considero una risorsa...
" in ambito apparizioni sta". Che non si voglia inseguire tutte le apparizioni è un conto, altro sono le apparizioni importanti e ufficialmente riconosciute dalla Chiesa. Liberi di non crederci ma mi dà fastidio quest'aria di supponenza oltre che di scetticismo, tipico di un certo conservatorismo.
RispondiEliminaNon è questione di non crederci, è semplicemente non metterle a fondamento per la definizione di un dogma, in presenza di fonti nella Scrittura, nella Tradizione, nei Padri della Chiesa. Esiste anche una gerarchia delle fonti.... Che c'entra il conservatorismo?
RispondiElimina
RispondiEliminaA favore del titolo di corredentrice mi sembra si sia dichiarato a suo tempo mons. Gherardini, ma con dei distinguo, che adesso non ricordo specificamente.
Mi sembra dicesse che bisognava stare attenti a non mettere Maria sullo stesso piano di Gesù, finendo con il divinizzarla, grave errore.
Bisognava insomma definire bene il senso della "corredenzione mariana".
Bisogna ricordare che nel Corano Maria è messa nella Trinità come intesa appunto da Maometto, le cui fonti erano le sette cristiane eretiche dell'Arabia del tempo. Sembra inoltre che la Maria del Corano non sia nemmeno riconducibile alla vera Maria, madre di Gesù, ma a Maria sorella di Aronne, vissuta circa mille anni prima.
Un pasticcio incredibile, dei due Testamenti Maometto fa un guazzabuglio.
Ma questa della "corredenzione" di Maria è forse una questione importante? Se ne può anche fare a meno o no?
Cosa aggiunge a Maria e al culto mariano un titolo in più, tra l'altro possibile fonte di equivoci?
Non è attribuendo a Maria il titolo di corredentrice che si risolve la crisi della Chiesa.
L'intervento di mons. Gherardini era consultabile dal primo e dal secondo dei link inseriti nell'incipit
RispondiEliminahttps://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2012/02/mons-gherardini-e-maria-corredentrice.html?m=1
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/08/assunta-in-cielo-perche-corredentrice.html?m=1
L'intervento di mons. Gherardini era consultabile dal primo e dal secondo dei link inseriti nell'incipit
RispondiEliminahttps://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2012/02/mons-gherardini-e-maria-corredentrice.html?m=1
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/08/assunta-in-cielo-perche-corredentrice.html?m=1
Sia questo che gli altri testi segnalati, insieme all'articolo proposto, avrebbero fornito molti interessanti e pregnanti argomenti che avrebbero potuto fugare ogni dubbio, rispondere alle perplessità e colmare l'ignoranza nonché la mancanza di sensibilità sul significato e sulla portata del titolo di Corredentrice....
Maometto nel Corano attinge a piene mani dal Giudaismo, di cui l'Islam è un derivato secondo le più autorevoli fonti storiche. Così non vi è opposizione teologica tra Giudaismo Talmudico e Islam, mentre vi è opposizione totale col Cristianesimo.
RispondiElimina
RispondiEliminaSulla Corredenzione di Maria SS.
Pio XI, nel Messaggio radiofonico del 28 aprile 1935: “Madre di pietà e di misericordia… compaziente e CORREDENTRICE …”.
RispondiEliminaSulla Corredenzione di Maria SS.
Giovanni Paolo II, 8 settembre 1982: Maria, pur concepita e nata senza macchia di peccato, ha partecipato in maniera mirabile alle sofferenze del suo divin Figlio, per essere CORREDENTRICE dell’umanità.
31 gennaio 1985: Spiritualmente crocifissa col Figlio crocifisso (cf. Gal 2, 20), contemplava con amore eroico la morte del suo Dio “consentendo amorosamente all’immolazione della vittima che ella stessa aveva generato” (Lumen gentium, 58). Compie la volontà del Padre a nostro favore e ci accoglie tutti come figli, in virtù del testamento di Cristo: “Donna, ecco il tuo figlio” (Gv 19, 26) [...] Il ruolo CORREDENTORE di Maria non cessò con la glorificazione del Figlio.
RispondiEliminaMaometto attinse a piene mani dal giudaismo..Ma non solo...
È vero ma si trattava comunque di un giudaismo eretico, lo dimostra il modo nel quale M. stravolse il significato dell'Antico Testamento.
Il Corano dice che i Giudei hanno divinizzato Esdra. Ma quando mai? Sembra che tale supposta "divinizzazione" fosse praticata da qualche setta samaritana.
La rappresentazione del cristianesimo nel Corano risente delle eresie cristiane circolanti (anche) in Arabia, l'hanno sostenuto diversi studiosi.
Per esempio, il Corano afferma, in modo peraltro oscuro, che al posto di Gesù fu crocifissa una "somiglianza" ossia un sosia o qualcosa del genere. Si trattava di una versione dell'eresia docetista, di quei cristiani che non accettavano la morte di Gesù in croce.
Dai materiali ricavati da queste due religioni e anche da altre, Maometto ha comunque elaborato una religione sua particolare, che si distingue. Uno dei perni teologici è la sua rielaborazione della figura di Abramo, inteso come monoteista assoluto, la cui fede sarebbe stata alterata da giudei e cristiani onde spetterebbe ai musulmani (supposti veri seguaci di Abramo nel suo monoteismo) restaurarla contro le due altre religioni rivelate.
Una trovata diabolica ma geniale sul piano della prassi, del successo.
Ave Maria purissima, semper Virgo, sine labe originali concepta, Mater Dei Jesu, mundi Corredentrix, intercede et ora pro nobis peccatoribus!!
RispondiElimina«Più una cosa è vicina al suo principio, dice S. Tommaso , più essa prova gli effetti prodotti da questo principio. Più voi vi avvicinate ad un focolare, più sentite il calore che ne irradia. Ora, soggiunge il S. Dottore, Cristo è il principio della grazia, poiché ne è l’autore, come Dio, e lo strumento, come uomo; e siccome la Vergine è stata la creatura più vicina all’umanità di Cristo, avendo Gesù preso da lei questa natura umana, così la Vergine ha ricevuto da Cristo una grazia superiore a quella di tutte le creature»
RispondiEliminaEstratto da Cristo vita dell'anima, dell'Abate C. Marmion
"Maria ai piedi della Croce, talmente patì e quasi morì col suo Figlio per placare la giustizia divina, che a ragione si può dire che ELLA HA REDENTO il genere umano assieme a Cristo".
RispondiEliminaBenedetto XV, Lettera Apostolica "Inter Sodalicia" 1918.
San Gabriele dell'Addolorata :
RispondiElimina"A Lei rivolgete spesso questa orazione:
"Ti prego ardentemente, mia Signora, o santa Maria, prendi quest'affare nelle tue mani"
esternando a lei la vostra o altrui causa che deve salvare. Oh! se ci fidassimo un po' più di questa nostra tenera Madre..... "
"Una figlia spirituale un giorno chiese a san Pio da Pietrelcina: ‘Padre, qual è la via più breve per andare in Cielo?’ Senza indugiare un solo istante, Padre Pio le rispose: ‘La via più breve è la Madonna.’ Un altro giorno, quando un vescovo presentò a Padre Pio un anziano peccatore che voleva sapere se per il paradiso ci fosse una “scorciatoia”, Padre Pio gli rispose: "La Madonna è la scorciatoia”".
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