Mercoledì 14 febbraio sarà feria IV Cinerum mercoledì delle Ceneri. Inizia così, solennemente, la Quaresima alla quale ci hanno predisposti le domeniche di Settuagesima, Sexagesima e Quinquagesima. Anche se non rientra tra i giorni di precetto festivo, la Chiesa ci invita con forza a iniziare questo tempo di conversione e di grazia partecipando alla Messa e ricevendo l’austero segno delle Sacre Ceneri (o nella Basilica dei SS. Celso e Giuliano dove alle ore 18.00 S.E.R. il Card. Raymond Leo Burke benedirà e imporrà le ceneri e celebrerà la S. Messa Pontificale o nella Chiesa della Trinità dei Pellegrini e nella Chiesa di S. Giuseppe a Capolecase).
Nella situazione odierna, il Sacro Tempo quaresimale ci sprona a considerare le difficoltà della vita, della Chiesa e del mondo contemporaneo come occasione propizia per rispondere con più urgenza alla chiamata del Vangelo alla conversione. Gli appelli alla penitenza, alla purificazione, all’emendazione e anche all’espiazione, tipici della Quaresima non hanno da cadere nell’indifferenza, nell’apatia, nello scoramento e tanto meno nelle dissipazioni o nelle mondanità. Ciò che cominceremo Mercoledì – e concluderemo il Giovedì Santo – rammenta i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il Battesimo al Giordano, prima del suo ministero pubblico. Se le Domeniche di Quaresima rappresentano per i catecumeni l’immediata preparazione al Battesimo nella Veglia Pasquale, noi nelle Omelie queste Domeniche rifletteremo sugli atteggiamenti, i gesti e i sentimenti che predispongono e dispongono alla celebrazione fruttuosa della Sacra Liturgia.
Tuttavia, l’impegno quaresimale non si esaurisce nella partecipazione alla Messa domenicale, ci sono anche richiesti il digiuno ecclesiastico e l’astinenza dalle carni e altre forme di penitenza (come ad esempio l'astensione dal fumo e dalle bevande alcoliche, dalla ricerca di forme smodate di divertimento, dai comportamenti consumistici, dalla televisione e dagli altri mezzi di comunicazione utilizzati in maniera leggera), la preghiera più intensa e la pratica della carità.
Ricordo i canoni del Codice di Diritto canonico che regolano i giorni di penitenza.
Avvisi“Can. 1249. Per legge divina, tutti i fedeli sono tenuti a fare penitenza, ciascuno a proprio modo; ma perché tutti siano tra loro uniti da una comune osservanza della penitenza, vengono stabiliti giorni penitenziali in cui i fedeli attendano in modo speciale alla preghiera, facciano opere di pietà e di carità, sacrifichino sé stessi compiendo più fedelmente i propri doveri e soprattutto osservando il digiuno e l’astinenza a norma dei canoni che seguono: Can. 1250. Sono giorni di penitenza nella Chiesa universale, tutti i venerdì dell’anno e il tempo di Quaresima.Can. 1251. Si osservi l’astinenza dalle carni o da altro cibo, secondo le disposizioni della Conferenza Episcopale, in tutti i singoli venerdì dell’anno, eccetto che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità; l’astinenza e il digiuno, invece, il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo [Venerdì Santo].Can. 1252. Alla legge dell’astinenza sono tenuti coloro che hanno compiuto il 14 anno di età; alla legge del digiuno, invece, tutti i maggiorenni fino al 60 anno iniziato. Tuttavia i pastori d’anime e i genitori si adoperino perché anche coloro che non sono tenuti alla legge del digiuno e dell’astinenza a motivo della minore età siano formati al genuino senso della penitenza.Can. 1253. La Conferenza Episcopale può determinare ulteriormente l’osservanza del digiuno e dell’astinenza, come pure sostituirvi, in tutto o in parte, altre forme di penitenza, soprattutto opere di carità ed esercizi di pietà”.
- Sabato 2 marzo sarà il I sabato del mese. Ore 15.00 Confessioni, ore 16 Santa Messa Votiva al Cuore Immacolato di Maria, ore 16,45 Catechismo (in chiesa) sul terzo dei Novissimi: l’Inferno.
- Ogni domenica, dalle ore 15,00, c’è la possibilità di confessarsi, possibilità che, eventualmente, potrà prolungarsi, anche dopo la benedizione Eucaristica.
Nelle domeniche di Quaresima, terminata la Santa Messa, ci sarà il Saluto al Santissimo Sacramento (esposizione, adorazione, canti in Benedictione Sanctissimi Sacramenti, Benedizione Eucaristica). L’atto si concluderà per le ore 17,30, ma il Ss. Sacramento resterà esposto per dare la possibilità anche di continuare l’adorazione e la preghiera.
Come gesto di carità concreta, da Settuagesima fino alla domenica delle Palme, la Colletta domenicale è in favore delle Missioni della Suore di Sant’Anna in Sud Sudan. La carità non si esaurisce nell’elemosina, benché generosa e pur sempre significativa, essa è quella virtù teologale che va a toccare tutti gli aspetti della nostra vita e che fa dire a S. Paolo: “Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di esse è la carità” (I Cor 13,13).
Buona Quaresima a tutti,
__________________
P.S. La domenica, presso la persona incaricata, è possibile richiedere i Messalini con l’Ordinario per poter seguire la Santa Messa e anche il volume dal titolo “Martiri della purezza”.
14 FEBBRAIO.
RispondiEliminaLe preghiere dei santi in cielo e delle anime giuste sulla terra sono profumo che non andrà mai perduto (GF, 175).
Mons. Careggio, Vescovo di Sanremo-Ventimiglia ha detto alcune frasi incisive contro il festival che era in passato della canzone italiana, oggi è diventato il festival dei discepoli di Satana.
RispondiElimina«Spettacoli di enorme successo, come il Festival di Sanremo, largheggiano nell’offrire stili di vita squallidi e spettacoli che scivolano spesso anche nel volgare. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Maria Santissima. In un mondo che sembra allontanarsi sempre più dalla Fede, anche nella cultura popolare, nella musica o nei media, più che mai abbiamo bisogno dell’aiuto di Maria».
Monsignor Careggio ricorda infine le profetiche parole di San Giovanni Paolo II, quando, in occasione del 50° anniversario dell’inizio della Seconda guerra mondiale disse che
«la vita pubblica non può prescindere dai criteri etici. Quando si sfilaccia il tessuto morale di una Nazione, tutto è da temere».
Sanremo trasmette squallore e volgarità, non è solamente scandaloso, è l'invito esplicito alle ragazze e alle donne, uomini a vivere nella lussuria, a rifiutare i principi morali, a non osservare i Dieci Comandamenti...
Questa nuova generazione di giovani è ancora più devastata e svuotata del poco di Bene che era rimasto ad essi, dalla TV e social. Chi di loro prega e partecipa alla Messa festiva?
Recitiamo il Santo Rosario per tutti i giovani, ripariamo i peccati contro Gesù, Dio e la Madonna.
Ricordiamo di praticare astinenza e digiuno in questo periodo di Quaresima.
RispondiEliminaGz
Da noi non si dice l'antica formula ma "pentiti e credi al Vangelo"
RispondiEliminaMa è legittimo?
Forse è la formula del nuovo rito.
EliminaSì. E' la formula del rito nuovo.
RispondiEliminaLa domanda e' : chi e quando fu inteso necessario cambiare l'antico "Memento.."?
Ipotesi: Sara' stato forse perche'la antica formula ci metteva nudi e crudi davanti alla nostra fine? Da cui la nuova formula meno tenebrosa?
Il sacro tempo della Quaresima, secondo la discipilina della Chiesa e la sacra Liturgia, è un tempo di ritiro e di mortifcazione, segnato dal digiuno, da passare in unione col divin Redentore Gesù Cristo.
RispondiEliminaIstituita a ricordo dei quaranta giorni di digiuno del Redentore nel deserto, ha inizio con il mercoledì delle ceneri e si protrae fino a Pasqua. La stazione liturgica (termine che viene dal linguaggio militare “statio”) indicava l’adunanza dei fedeli in un luogo sacro determinato, dove il Papa, assistito dal suo clero, celebrava i divini misteri. Essendo, come diceva Tertulliano, i cristiani la milizia di Dio, alla stazione liturgica specialmente quaresimale si accompagnò fin dal principio il significato di vigilanza, di penitenza e di preghiera che la rendeva una grande dimostrazione di fede religiosa; essa dava l’idea dell’unità della liturgia, e manteneva viva la memoria del culto dei Martiri nei diversi luoghi. Ai tempi di s. Gregorio Magno la stazione comportava la processione con le litanie e la Messa. All’ora fissata, Pontefice, clero e il popolo si ritrovavano in una chiesa stabilita per l’adunanza (collecta). Qui il Pontefice recitava l’orazione ad collectam, e faceva muovere la processione preceduta dalla Croce stazionale, al canto delle litanie. Giunti alla chiesa designata per la stazione il Papa celebrava solennemente la Messa. Dopo la Messa si annunciava il luogo della stazione per il giorno seguente.
La mancanza dell'orazione e del digiuno ha essiccato la fonte della meditazione della Parola di Dio, che è sorgente che scaturisce dallo Spirito Santo attraverso l'orazione e attraverso il digiuno.
RispondiEliminaSacerdote Dolindo Ruotolo