Ha vinto l'Europa anti -UE
Alla fine della fiera europea non possiamo lamentarci: i padroncini d’Europa sono stati sconfitti, i governi europei hanno preso legnate, si è salvata solo la Meloni che oggi è la premier più forte d’Europa; l’Europa di Le Pen e di Orban ha vinto, anche se, come era previsto, non ha la maggioranza per imporsi a livello europeo. L’Unione europea è stata bocciata tre volte dal popolo sovrano europeo.
La prima non andando a votare la maggioranza dei cittadini europei, col dato record italiano che per la prima volta ha registrato il sorpasso dei non votanti sui votanti. Un popolo di astenuti. Alla maggioranza degli europei, come scrivevamo alla vigilia, non piace l’Unione europea o quantomeno non interessa, tantomeno la sua politica estera e interna.
La seconda bocciatura ha investito sotto un camion Macron e Schulz, spezzando l’asse franco-tedesco che regge l’Europa. Macron umiliato, Scholz schiacciato tra destra e cristiano-democratici. Anche il socialista Sanchez è stato battuto dai popolari.
Ma l’Unione europea è stata infine bocciata col successo quasi ovunque, dei sovranisti, della destra nazionalista e radicale in molti paesi europei. A partire dal Rassemblement national di Marine Le Pen diventato primo partito in Francia; Macron però è astuto, ha giocato d’anticipo e ha lanciato una polpetta avvelenata; sciogliendo infatti il Parlamento francese, pone il partito di Bardella e Le Pen con le spalle al muro: deve trovare alleati per passare dalla pur ragguardevole maggioranza relativa alla maggioranza assoluta, necessaria per governare.
Quello è il tallone d’Achille dei “sovranisti” non solo in Francia: hanno scarso potere di coalizione, non riescono a trovare alleati per governare e devono sempre distinguersi da veri o presunti estremisti (il caso tedesco docet), perdendo potenziali alleati. In Italia, invece, alla Meloni l’operazione è riuscita, avendo alle spalle l’esperienza del berlusconismo che mise insieme cani e gatti; ha due alleati che gli consentono di governare e infatti il suo è l’unico governo dei big europei uscito rafforzato da questo voto.
Conterà molto la Meloni in Europa, vedremo come si giocherà la partita. Però anche il Pd della Schlein è andato bene. Hanno giocato a suo favore due fattori: la legge della polarizzazione (se si accentua la spinta a destra, insorge la spinta contraria) e la rendita di cui gode da qualche anno chi è contro e fa opposizione (e la Schlein ha agitato temi sensibili come la sanità e i servizi).
In questo contesto l’establishment si aggrappa ai popolari e spera ancora in Ursula von der Leyen che l’ha scampata (come in piccolo è successo pure alla Metsola a Malta). Ma se dovessimo sommare la maggioranza degli europei a cui l’UE non piace e non interessa e perciò non vanno a votare, ai larghi consensi ai sovranisti di vario tipo che si oppongono a questa Europa, emerge chiaro un verdetto: gli europei bocciano questa specie d’Europa delle oligarchie e delle mezze tacche, delle direttive folli e dell’impotenza mondiale. Il messaggio è chiaro ma poi se vedi la composizione del parlamento europeo che ne esce, ti accorgi che con quei numeri è difficile una vera svolta, al più è possibile un riequilibrio. Verdetto chiaro, quadro oscuro. E situazione fluida, assai nebulosa.
Marcello Veneziani
Per dirla in poche parole: tutto continua come prima, peggio di prima. Poiché le elezioni legislative francesi del 30 giugno e del 7 luglio saranno un trionfo per Macron, l'europeismo e il mondialismo. Bando all'ingenuità! Credete davvero che la marionetta le abbia decise iersera? L'astensione è stata modesta modesta, priva di significato. E il PD vola. Bando alle illusioni di ogni sorta, comprese quelle circa la Marina!
RispondiEliminaI rischi non nancano. Ma io non sarei così apoditticamente disfattista!
EliminaPiù che non farmi illusioni sulla Le Pen, e non me ne faccio, non ci sono da farsi illusioni sulla Meloni. Da anni una creatura di Soros e dei neocons statunitensi, "arma segreta", ma non troppo, per chi preferisce illudersi sulle briciole che le è permesso di spargere sul sentiero di chi spera nelle illusioni di una democrazia nata morta. Abortita.
EliminaV. F.
Ieri, mentre ob torto collo siamo andati a votare tenendo presenti quelli della lista Pro vita e Famiglia, ho chiesto alla Madre di Dio la grazia della "conversione" di questa Europa ideologica.
RispondiEliminaConcordo pienamente con Veneziani, ma su un punto bisogna essere chiari: chi non vota non conta e ha già perso, con buona pace di quei cattolici che contano o credono di contare.
RispondiElimina&&&
Nel 2024, c’è ancora (e più che mai) chi ritiene di inviare armi che non spegneranno mai un conflitto, spendendo una quantità di denaro che non sarà usata per fare il Bene. È stata dismessa la diplomazia? La situazione è nebulosa, ma più che altro molto triste.
RispondiEliminaBoris Karpov Chronique de Russie (Telegram)
Elimina"Ennemis de la Russie pour toujours" : la victoire de la droite va-t-elle changer les relations entre la Russie et l'Europe ?
Infatti, gli invii di "pacchetti" e di armi continueranno con lepido zelo.
Médias-Presses-Info
RispondiEliminaDes élections les 30 juin et 7 juillet suite à la dissolution de l'Assemblee nationale
par Pierre-Alain Depauw
Che colpo!
Attenzione, attenzione!
RispondiEliminaConsultare documento: https://dait.interno.gov.it/documenti/dossier-elezioni-europee-2024.pdf
"Quest’anno si terranno le decime elezioni del Parlamento europeo, alle quali potranno
partecipare 51.198.828 elettori (24.898.789 uomini e 26.300.039 donne), di cui 1.670.889
all’estero".
Adesso sommate tutti i voti validi ricevuti dai vari partiti: sono poco più di 23 milioni e mancano all'appello solo 250 sezioni circa.
Ultimo aggiornamento 2024-06-10 - 12:39 | Sezioni scrutinate: 61406 di 61650 | Affluenza alle urne: -%
Esagerando possiamo ipotizzare un 2% di schede bianche e nulle, cioè circa 400000 votanti.
Malcontati fanno 23,5 milioni di votanti.
La percentuale di affluenza è dichiarata essere del 49,7%
Se 23,5 milioni sono il 49,7% il totale degli aventi diritto dovrebbe essere di 47,3 milioni. Ma il ministero scrive che sono 51,2.
Come si spiegano i 4 milioni di elettori apparentemente volatilizzati?
Forse un trucco per far sembrare meno spaventoso l'astensionismo?
Infatti alle 19 la percentuale dei votanti era del 39%.
Chi crede che siano andati in così tanti tutti nelle ultime ore?
Sono capaci di tutto. Pertanto, può ben trattarsi di un "trucco".
EliminaIo però non credo proprio che Macron vincerà a mani basse, a guardare la cartina-mappa del voto lui ha vinto solo a Parigi, tutto il resto della Francia è di diversa opinione, con le elezioni in UK dove tutto può succedere col regolamento di conti fra Tories e Whigs, il Belgio che non si sa dare un governo, in E Sanchez ha perso, in P hanno vinto i socialisti, ma non stravinto, A e D sono due bombe ad orologeria, anche i paesi scandinavi hanno le loro gatte da pelare, purtroppo von der Layen resta e non è cosa buona, stemm' a' veda e che Dio ce la mandi buona.
RispondiEliminaSe nonostante tutto, guerra morte e fame, la "maggioranza ursula", cioè il pilota finanziario-CIA automatico dell'UE "regge", l'Europa è non solo destinata, ma degna di morire: è irrecuperabile.
RispondiEliminaE tutto solo con una minoranza quasi insignificante di votanti.
Cit. Antonio Margheriti
Il voto per il Parlamento Europeo segna un significativo avanzamento delle formazioni di destra e naturalmente in molti stanno cercando di interpretarlo al meglio.
RispondiEliminaElementi di riflessione che servano anche a coloro che come credenti cercano di mantenere una visione Cristiana della storia e dell’attualità.
Siamo sicuri che le persone siano entusiaste di un multiculturalismo sregolato? Il voto recente sembra dire un’altra storia, perché tutti ben sappiamo che l’immigrazione e il multiculturalismo sono temi forti dei partiti di destra. Sia ben chiaro, porte aperte agli immigrati
che vengono per lavorare e per contribuire alla società, rispettandone usi, costumi e tradizioni. Ma abbiamo veramente bisogno di avere migliaia di povera gente che, per una politica dell’accoglienza indiscriminata, bivacca nelle nostre città spesso dovendo ricorrere ad espedienti poco legali per sopravvivere? Quindi l’immigrazione è necessaria ma va regolata, e purtroppo questo messaggio non sembra giunto dalla Chiesa con la necessaria chiarezza.
C’è una scissione tra conservatorismo e appartenenza religiosa. Mentre prima il conservatorismqo sqqpesso si sposava con una appartenenza al mondo religioso, nel nostro caso cattolico, oggi i dati ci dicono un’altra storia: cresce la destra ma continua a calare la partecipazione alla liturgia, un calo che è quanto mai drammatico proprio tra i giovani. Io due domande me le farei.
Mi sembra che il voto non sia tanto per un’altra Europa, ma per un’Europa altra, un’Europa delle appartenenze piuttosto che un Europa melassa.
Cit Aurelio Porfiri
https://www.youtube.com/shorts/sM73u_CNzrw
RispondiEliminaAmerika, con tutti i suoi molteplici difetti, beccateve questo minuto di silenzio
Il voto di questi giorni è andato molto bene ma è una breve tregua,i tanti problemi che tormentano questo disgraziato paese non sono stati minimamente risolti .Il governo Meloni esce dalle Europee ben saldo e la chiusura delle scuole aiuterà a svelenire per qualche mese la vita nelle grandi città, specialmente del nord.Purtroppo però la guerra fra Israele ed arabi ,più lunga del previsto,ha portato alla radicalizzazione di gran parte di una generazione di studenti che alla riapertura dell'anno scolastico creeranno non pochi problemi.La politica del ministro Piantedosi volta a limitare al massimo la repressione di manifestazioni violente da parte di anarchici , studenti e sfaccendati vari ha creato in questi mascalzoni la convinzione di essere quasi invincibili.L'elezione della Salis,il buon risultato del PD ,episodi di contrapposizione da parte di certa magistratura sono tutti campanelli d'allarme da non sottovalutare.Vedremo come Giorgia si giocherà le sue carte,ma non sarà una passeggiata perchè i nemici sono numerosi ed agguerriti .Personalmente credo che una pace di compromesso fra Russia ed Ucraina dovrebbe essere cercata col massimo impegno da tutti gli stati europei.Sarebbe il primo passo verso una pace globale senza vinti e vincitori.La Russia dopo le perdite terribili subite in questi ultimi anni non penso che manderà soldati ad attaccare a sud o ad ovest una sfilza di stati,come la propaganda dei guerrafondai ( a spese dei soldati ucraini)vuol far credere.Se la guerra non finirà ci aspetteranno tempi molto brutti.
RispondiEliminaHanno votato cum grano salis in Francia, mentre da noi che vi sia ancora un 30% abbondante che voti per PD e sinistra anarchici e verdi non lascia dormire sonni tranquilli.
RispondiEliminaLa soddisfazione per i risultati è avvelenata dalla vergogna incancellabile della vittoria- salvataggio di Ilaria Salis. Essa ben rappresenta del resto l'elettorato deteriore.
RispondiEliminaNon mi fido, non mi fido, non mi fido. Non è che i Conservatori voteranno la baronessa von der Leyen? E Identità e Democrazia, dopo aver ignobilmente scaricato AfD, non è che si appecoreranno alla maggioranza Ursula? Il Rassemblement National è ormai una formazione tendenzialmente centrista che ha tradito il suo fondatore, Jean Marie Le Pen. Per non parlare di FdI, che si è dichiarata ufficialmente antifascista. Il "vento di destra" si è dimostrato poco più di un peto, perchè la maggioranza ce l'hanno sempre loro, i goscisti con i democristiani e i liberal. D'altronde, si chiama egemonia culturale. Quando hai in mano la stampa, le televisioni, le scuole, le università, le case editrici, i premi letterari, il cinema, le fiction e tutto il resto che crea opinione, vincere è facile.
RispondiEliminaSilente
Concordo pienamente con il suo ottimo commento.
EliminaNon mi fido, non mi fido, non mi fido. Non è che i cosiddetti "conservatori" voteranno per la von der Leyen? E Identità e democrazia, che ha ignobilmente "scaricato" l'Afd, forse l'unica vera forza di destra in UE, come si schiererà? Il Rassemblement National con Bardella è ormai un partito centrista e moderato che ha tradito l'eredità di Jean Marie Le Pen. FdI si è ufficialmente dichiarata antifascista. Il "vento di destra" si è dimostrato poco più di un peto (salvo, forse, dico forse, in Francia e in Germania) perchè la maggioranza rimane saldamente nelle mani dei goscisti, dei democristiani (adusi per natura al tradimento) e del liberal.
RispondiEliminaLimitiamo i gridolini di gioia. Vedremo in futuro.
Silente
#Silente.
RispondiElimina"Quando hai in mano....vincere è facile". Soprattutto se una buona fetta di elettorato diserta le urne, facendo il gioco del potere.
Come dar torto al prof. Andrea Zhok quando dice che tra le varie analisi sbilenche del voto europeo c’è una, diffusissima, che lega il (relativo) progresso dei partiti di destra o nazionalisti all’atmosfera bellicista, secondo la logica che associa la destra alla temperie guerrafondaia? Come se la Schlein, solo per rimanere in Italia, fosse meno atlantista e guerrafondaia della Meloni.
RispondiEliminaLa stampa “progressista” si allarma per il successo di Adf in Germania, ma gli piacciono i Verdi tedeschi che, oltre a combattere contro la micidiale CO2, hanno surclassato in bellicismo il leader della socialdemocrazia Scholz accusando quest’ultimo di essere timido e cedevole di fronte alla Russia. Sempre la stessa stampa si allarma per il successo del Rassemblement national di Marine Le Pen quando Macron ha mostrato di essere il capofila del partito armato europeo.
Questa stampa perbenista e conformista, oltre che bellicista, ha orrore del vento di destra sull’Unione Europeo (“il manifesto”) ma mostra piena compiacenza per quelle forze politiche che si rispecchiano nel macabro spot elettorale di von der Leyen nel quale si inneggia alla necessità di un turbo armamento europeo.
È un fatto che le forze di destra europee premiate dalle elezioni sono, ad eccezione della Meloni, contrarie alla guerra, contrarie a spedire armi in Ucraina e contrarie alle sanzioni alla Russia. Non perché siano pacifiste, ma perché sono le meno inclini a sottomettersi a novanta gradi alla direzione atlantista.
Il voto che ha favorito il “vento di destra” è solo l’espressione di una certa volontà popolare a contestare i venti di guerra, e questo sicuramente è un dato importante dal quale partire e sul quale lavorare politicamente. Un dato politico positivo è per esempio il buon risultato in Germania del Bǜndnis Sahra Wagenknecht.
Ma la notizia sicuramente più importante è il dimezzamento dei voti al partito di Macron Renaissance, che ha costretto il galletto guerrafondaio a sciogliere il parlamento e a indire in fretta e furia nuove elezioni. Perché esprime la solenne bocciatura dell’espressione europea più pericolosa e guerrafondaia. Come dice “il manifesto”, una vera e propria bomba.
Ecco, proviamo a leggere queste elezioni con lenti non deformate dai soliti stereotipi destra/sinistra: il voto europeo esprime una decisa tendenza non contro i “venti di destra”, ma contro i venti di guerra. E scusate se è poco.
Antonio Catalano
10 giugno 2024
Sicuramente ma anche contro tutta la politica antifamiglia, green, ecc
RispondiEliminaCon la parziale eccezione francese, le elezioni di ieri le ha vinte il partito unico della NATO. Cioè del globalismo.
RispondiEliminaLe ha vinte l’eterna subalternità dei colonizzati alla superpotenza del dollaro.
In Italia il primo partito è quello più atlantista del centrodestra. Il secondo partito è quello più atlantista del centrosinistra.
Intendiamoci: non che gli altri siano molto meglio (beh forse no, meglio del Pd chiunque), ma che abbiano vinto i più fanaticamente atlantisti (Francia a parte) è innegabile.
Il Partito Popolare di Ursula von der Leyen, artefice di infinite nefandezze, trionfa quasi dappertutto.
Quindi con il loro voti, gli europei – e gli italiani in primis- hanno affermato ancora la loro gioia gregaria di obbedire alla plutocrazia d’Oltreoceano.
Del resto non sono stati i mercanti anglosassoni gli inventori di questo meccanismo, commerciale e massificante, che noi chiamiamo “democrazia liberale”?
Che cos’è la democrazia liberale, questo tipico prodotto della modernità, se non il trionfo del numero e quindi della quantità su qualsiasi principio qualitativo superiore? Ed è proprio la sua neutralità assiologia (cioè il liberalismo) che impedisce alla democrazia elettiva di riconoscere un principio qualitativo, superiore al numero, che ne limiti l’insensatezza.
C’è qualcosa di degradante, per l’uomo autenticamente libero, nell’inserire una scheda nell’urna sapendo che la sua scelta verrà diluita in un oceano di preferenze in cui quelle del demagoghi, degli affaristi, dei teppisti e del pervertiti varranno esattamente quanto la sua.
Rinnegando qualsiasi principio superiore all’individuo, la democrazia liberale non può che sfociare, esattamente come i regimi totalitari, nell’uomo organizzato, irrigimentato, manipolato, ridotto a massa. Ridotto a quantità pura, ridotto infine a merce elettorale da accalappiare, come al mercato.
La democrazia liberale, mercantile, è puro materialismo politico. Perchè non riconosce alcun principio spirituale superiore. E perchè fa del numero, della massa, della quantità pura, il suo valore supremo.
La fine della democrazia liberale si chiama plutocrazia demagogica. Ma questa fine era già scritta sin dall’inizio.
L’Europa accecata vuole morire.
Martino Mora
Cara, invece di iscriverti all'università, perché non vai in Ungheria a picchiare la gente, così avrai una carriera assicurata?
RispondiEliminaEnzo Gallo
RispondiEliminal'analisi di Veneziani, sostanzialmente condivisibile nelle linee generali, sottovaluta l'assoluta prevalenza dei temi di politica interna che, in varia misura nei diversi paesi, hanno determinato il voto degli europei.
Tra le varie analisi sbilenche del voto europeo c'è n'è una, diffusissima, che lega il (relativo) progresso dei partiti di destra o nazionalisti nel panorama politico all'atmosfera bellicista, secondo la logica che associa la destra alla temperie guerrafondaia.
RispondiEliminaSi tratta di un'analisi che oltre ad esprimere una preoccupante cecità alla realtà, risulta particolarmente dannosa. Essa infatti fornisce l'ennesimo alibi ai molti benpensanti, che continuano a leggere la politica con categorie binarie di cent'anni fa (sinistra - destra, progresso - reazione, pacifismo - bellicismo, ecc.).
Ora, se c'è una cosa chiara è che le forze politiche che più hanno alimentato il bellicismo nel panorama europeo sono state forze di centro (i "moderati per la nuclearizzazione", tipo la Von der Leyen) e forze sedicenti progressiste, di sinistra o centro sinistra (dall'SPD di Scholz, a Renaissance di Macron, ai Verdi della Annalena Baerbock.)
Le forze di destra premiate dalle elezioni sono quasi tutte (l'unica significativa eccezione è la nostra Meloni) contrarie alla guerra, contrarie a spedire armi all'Ucraina, contrarie alle sanzioni alla Russia (non per russofilia, ma perché consapevoli che danneggiano più noi che la Russia).
Anche dove la destra al governo non viene premiata, come in Ungheria, essa è sfidata su questioni di corruzione interna, non sulla linea politica. Accade così che in Ungheria i due primi partiti siano Fidesz con il 46% seguito da Tisza, guidato da un fuoriuscito da Fidesz con il 31%, con un'agenda di politica estera indistinguibile da quella di Orban.
La minaccia della guerra e il contenimento dell'autolesionismo economico dell'Europa sono i punti su cui la destra ha vinto, dove ha vinto.
Che su questi temi la sinistra non riesca a battere un colpo da tempo è un dato su cui meditare.
Negli eredi storici dei partiti socialisti e popolari - oltre che nei Verdi - oggi prevale un atlantismo ottuso, una visione manichea e fortemente ideologizzata della storia e della politica, prevale soprattutto una visione del mondo sconcertantemente astratta, che ha perso ogni contatto con il senso comune prima ancora che con i beni comuni. E' quell'astrattezza europea che mette a posto le sedie del Titanic (con eroiche battaglie su diritti LGBTQ, auto elettriche e certificazioni termiche) mentre ci prepara alla guerra col sorriso sulle labbra (la CO2 fa malissimo, ma quanto alle radiazioni ionizzanti e all'uranio impoverito, ecchessarà mai).
Le forze di destra che escono vincitrici, come l'AfD o, con agenda molto più annacquata, il Rassemblement National della Le Pen, non rappresentano però delle risposte realistiche al disorientamento corrente dell'elettorato.
Sono qualcosa di più di un mero voto di protesta, ma qualcosa di meno di un voto per un'alternativa.
Nonostante qualche segno interessante, come il buon successo del Bündnis Sahra Wagenknecht in Germania, di un'alternativa programmaticamente solida non si vede ancora traccia.
Andrea Zhok
La congerie di commenti non tocca un punto, secondo me, importante: c'è un crescente bisogno, avvertito anche dai giovani, di ORDINE di fronte alla sfrontata maleducazione e allo strisciante caos e diffusa perversione di massa che negli ultimi 60 anni circa (a partire almeno dal 1968) ha pervaso la società europea.
RispondiEliminaOrdine significa soprattutto Senso del dovere, Dignità e Bellezza, esattamente ciò che manca a questa Europa e all'Italia.
La Destra ha sempre esaltato la categoria dell'ordine.
Sarebbe ora (e lo dico anche a FDI) che si ritornasse senza timore a professare e diffondere questi sani valori, sempre più avvertiti dalle masse, come parrebbe dalla tendenza di questi ultimi risultati elettorali, specie in Francia e Germania (ma anche in Ungheria, dove sono ben radicati grazie ad un governo lungimirante).
&&&
Votare è la versione adulta di scrivere a babbo natale
RispondiEliminaPer la serie "quanno ce vo' ce vo'". Ricordiamoci di cosa disse la Ursula prima delle ultime elezioni politiche italiane " chiunque esca vincitore deve seguire la nostra linea, abbiamo i mezzi per farci ascoltare"... e poi quelli che ebbe a dire anche Kkaus Schwab " noi ( il Club degli illuminati di Dabos" decidiamo cosa si deve fare, poi i governi ( manovrati da loro) lo eseguino, sono solo esecutori" (= maggiordomi, valletti, marionette, devidete voi)
EliminaMartin Sellner (Identitario austriaco) scrive:
RispondiElimina"Malika Sorel, is the runner-up in the EU elections for Le Pen's Rassamblement National. The politician of Algerian descent is a great opponent of remigration. After the election, she said:
‘I am delighted that the break [with the AfD] has been made.’ She emphasised that ‘Marine Le Pen has always spoken out against’ any project to reverse migration flows, such as those defended by the AfD or Reconquête."
If that's the price of an electoral victory, what's victory worth?"
Ha completamente ragione. In cosa si distingue la vittoria di Fratelli d'Italia? Io non vedo differenze. Chi ha votato Meloni ha commesso (a mio parere) un errore.
Roberto
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EliminaIl commento di V.F. è iperbolico, per usare un eufemismo. Tutto da dimostrare il collegamento della Meloni con Soros, affermazione che mi pare un tantino gratuita.
RispondiEliminaChe la Meloni sia fermamente atlantista è comprovato, ma lei ritiene che in Italia si possa giungere al potere, governando lo Stato, in contrasto con USA e potentati vari? Vi sono dei margini di movimento, che dipendono molto dal contesto storico, e questi vanno sfruttati appieno, qui sta la statura del leader politico europeo; poi, se vogliamo la controrivoluzione bisogna prima formare le menti e armare la Fede, come non si fa da molti decenni.
&&&
Allora, che differenza ci vede tra la Meloni e il PD? Io non vedo nessuna differenza. E le assicuro che nella scuola, per esempio, tutto procede esattamente come prima. È inutile, dunque, sdilinquirsi per la Meloni.
EliminaSi alzano alti lai per le schede di un'ottantina di sezioni non ancora scrutinate (a spanne nemmeno 30000 voti), ma si finge di non essersi accorti che non tornano i conti delle bianche e delle nulle rispetto alla percentuale di votanti dichiarata (da 800 mila a 1 milione di voti "anomali") e si tace sul mistero dell'impennata di voti dalle 19 alle 23 di domenica.
RispondiEliminaQuando si dice che lo sciocco è sempre attratto dal dito che intendeva indicare la luna.
Lo so che è importante il voto, ma in un sistema truccato è più importante screditarlo!
I partiti politici: utili o dannosi?
RispondiEliminaProf.Stefano Fontana
https://www.youtube.com/watch?v=7B_nnLl5bYc
Trasmesso in streaming 6 ore fa
A pochi giorni dalle elezioni europee vogliamo fare un resoconto di quando accaduto e riflettere su cosa dovrebbe essere realmente la politica e come dovrebbe agire.
Per quanto abbiamo detto che i vincitori di questa competizione a conti fatti siano Giorgia Meloni, Elly Schlein, Fratoianni e Bonelli, il vero partito maggioritario del paese in questo momento è quello dell’astensione. Per la prima volta in Italia, l’affluenza alle europee è stata inferiore al 50%, sintomo di una campagna elettorale che è stata tutt’altro che ricca di contenuti e che si è basata in buona parte su scambi di accuse e poca concretezza programmatica. In particolare, Schlein e Meloni sono riuscite a monopolizzare l’attenzione e il loro scontro personale ha garantito alle due leader di Fratelli d’Italia e del Partito Democratico di avere il massimo della copertura mediatica e presentarsi quindi come le principali leader del paese. Una dinamica di scontro che ha portato frutti ad entrambe e che quindi potrebbe andare avanti per tanto tempo ancora: un “odi et amo” con un “odi” in pubblico e un “t’amo” detto tra le righe, o meglio nella riga che separa il primo dal secondo partito d’Italia.
RispondiEliminaG. V. Catullo
EliminaCarmen LXXXV
Odi et amo. Quare id faciam, / fortasse requiris. / Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odio e amo. Perché mi comporti così, forse ti chiedi. Non lo so, ma sento che accade e mi struggo.
Perché Meloni e Schlein - ossia Fratelli d'Italia e Partito Democratico -, a ben guardare, sono identici!
Io non ho votato, se avessi dovuto avrei votato Forza Italia come ho fatto finchè Berlusconi è stato attivo, cosa diversa da "vivo", ho un cliente protestante (mi pare sia valdese, ma non sono certo, anche perchè Valdesi e Metodisti italiani sono ormai un tutt'uno) e l'ho visto due settimane fa per assicurare una spedizione: mi ha detto che diversi di loro, di sè non ha parlato ma penso avrebbe fatto lo stesso, avrebbero votato PD "turandosi il naso". A quanto pare non lo hanno fatto solo i protestanti.
RispondiEliminaCosa potrà poi accadere con l'ormai scontata vittoria di Trump negli USA? Io di mio mi aspetto che possa scatenare una guerra (sarebbe comunque il secondo mandato, non ha più da render conto per una rielezione) o forse più di una: si parla da più parti di un'invasione dell'Iran per restaurarne la monarchia, ma si dà per scontata anche una guerra contro la Cina, causa reale l'indipendenza di Taiwan, causa occasionale l'ormai accertato inizio della pandemia per colpa (alcuni già dicono dolo) cinese. Non so se guerre offensive di questo tipo possano rientrare nella categoria di "guerre giuste" per il magistero cattolico (che, lo ricordo, riteneva legittima in diversi casi anche la guerra offensiva).
Non mi aspetto, a differenza di molti cattolici "conservatori", la convocazione da parte americana di quello che continuo a chiamare "conclave fantasma", men che meno una riedizione a stelle e strisce dello "schiaffo di Anagni".
Tutto continuerà secondo la volontà dei padroni del mondo, secondo le loro solite messinscene. Niente di stravagante. Per quel che riguarda la Francia, la dissoluzione dell'Assemblea Nazionale era già concordata fra Macron e von der Leyen, come immaginavo e come ho appena appreso da un articolo su Médias-Presses-Info. Per il resto, la recita del copione del 2002 (al tempo di Jean-Marie Le Pen) è già incominciata con gli assalti alle vetrine, le dichiarazioni della Massoneria, etc. Ormai le elezioni europee sono finite, la maggioranza von der Leyen esiste ancora e, fino alle prossime elezioni, di noi comparse elettorali i partiti non si occuperanno più. Avuta la grazia, gabbato lo santo.
EliminaRiusciamo come italiani a non arrossire di vergogna per aver mandato esponenti "al di sopra di ogni sospetto" a Bruxelles? Facendo polemica, da parte del minculpop sinistrorso, su figure impresentabili dinanzi alla tribuna europea, ma utilizzate dallo stesso per fini di bottega elettorale.
RispondiEliminaDegne espressioni della reale sinistra anarco comunista, ulteriore conferma che l'elettore spesso non è meglio dell'eletto, dando il peggio di sè nella cabina elettorale.
&&&
È chiaro che bisogna fare i conti con lo strapotere dell'impero, tuttavia Meloni non mi sembra tanto una reazione, ma piuttosto un PRODOTTO dell'influenza del suddetto impero sulla politica italiana di stampo conservatore. È interessante da questo punto di vista notare come il suo partito sia cresciuto in maniera rapidissima.
RispondiEliminaPuò essere che Meloni cambi? Forse, certo non di spontanea volontà. Se tuttavia Vannacci invece di 500.000 voti ne avesse presi 5.000.000. La spinta sarebbe stata molto più forte.
Il mio sommesso parere: si doveva votare lega.
Roberto
Anch'io ho fatto questo ragionamento e ho votato lega pet votare Vannacci. Senza farci troppe illusioni, dovremmo approfittare di questo spazio che non sappiamo quanto durerà per chiedere qualche provvedimento rigoroso contro l'immigrazione forzata e l'islamizzazione. Ad esempio, che si proibiscano i ricongiungimenti, il vestire etnico, le moschee, i matrimoni misti con i bianchi cristiani.Purtroppo non si combatte questa battaglia con i metodi democratici.
EliminaPurtroppo non si combatte questa battaglia con i metodi democratici.
RispondiEliminaNon è vero. Basterebbe far applicare rigorosamente le nostre leggi, senza slcun cedimento o concessione, a chi non vuole integrarsi ... E, poi, riprendere una seria e autentica evangelizzazione, allontanando il fantasma pretestuoso del 'proselitismo'...
... anziché votare, ad esempio, per Forza Italia, non sarebbe stato intellettualmente più onesto direttamente indirizzare il proprio suffragio in favore del Pd o dei 5Stelle ? Credo che, ormai, persino i bambini sappiano che il c.d. "centro", in realtà, corrisponde soltanto ad un "cavallo di Troia" della sinistra, anche della più estrema ...
RispondiEliminaCit. Michele Gaslini
È più di un'ora che a Milano tuona e piove. La città comincia ad assomigliare, con questi frequenti acquazzoni notturni e diurni, ad una foresta pluviale; dato il peso delle foglie sui rami consigliano di non soffermarsi nei parchi e parchetti. Una domanda mi sorge spontanea: è naturale questa pioggia quasi quotidiana? Non credo. Credo che faccia parte dello sterminio guidato di un popolo, della sua agricoltura, dei suoi allevamenti, dello sconquasso del suo territorio. Se così realmente fosse, davanti a Dio e agli uomini, maledico gli artefici di questo scempio.
RispondiEliminam.a.
Senza contare che con tutta questa geoingegneria anche i loro servi e i loro familiari bene o male ne subiranno le conseguenze. Oppure come in quella pubblicita' della plasmon essi vivono in un'oasi?
RispondiEliminaSiamo alla frutta, caro Aninimo ore 21:00, e non c' è il dolce, dopo, ma un' amaro calice, da sorbire fino all' ultima goccia. Così han deciso questi servitori del Maligno, decisi a assoggettare l' umanità intera alle loro folli, deliranti teorie, o meglio, agli orfini ricevuti da Satana in perdona, che li fornisce dei mezzi ( finanziari e tecnologici) necessari alla bidogna. Fatta e adottata questa premessa, questo postulato, tutto torna, tutte le tessere del puzzle vanno al loro posto, e si ha la visione del quadro d' insieme
EliminaMah, il primo partito è sempre il PPE.
RispondiEliminaCrosetto,: "la Costituzione ci vieta l'uso di armi in Russia"
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/ucraina-crosetto-non-siamo-daccordo-con-il-piano-nato-da-40-miliardi-lanno/